“…in tutti i luoghi… in tutti i laghi…” di Singapore – Malesia Marzo 2010

uno splendido viaggio progettato interamente fai da te di 18 giorni distribuiti tra Singapore il Borneo Malese (Sarawak) Kuala Lampur e le isole Perhentians
Scritto da: m@riotto
…in tutti i luoghi… in tutti i laghi… di singapore – malesia marzo 2010
Partenza il: 12/03/2010
Ritorno il: 31/03/2010
Viaggiatori: 6
Spesa: 2000 €
“…eravamo appena all’inizio del n.s. viaggio, quando durante un breve trasferimento parlando tra di noi delle cose lasciate in Italia, della politica, dell’attualità .. della televisione … di musica .. la discussione, inspiegabilmente, è finita sulle canzoni e sull’assurdità di alcuni testi e nello specifico sul testo della canzone fresca vincitore del festival di Sanremo “ ¶…..a far l’amore in tutti i modi. … in tutti i luoghi… in tutti i laghi .. in ….¶ ” …ma che ca… di testo è ?? mah !!!…… bene da allora, bastava un nonnulla, un tempio, un mercato, un orologio taroccato, un orango, una spiaggia , un tramonto, un sentiero nella giungla, il suono di una cicala….. e quasi all’unisono da tutto il gruppo o da almeno una parte partiva la fatidica strofa “….in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi….” Bene questo “ assurdo” ritornello ha accompagnato quasi tutte le ore di tutti i nostri diciotto giorni passati in Estremo Oriente .. Siamo reduci da uno splendido viaggio progettato interamente fai da te di 18 giorni distribuiti tra Singapore il Borneo Malese (Sarawak) Kuala Lampur e le isole Perhentians. Siamo partiti in sei io Mario (in viaggio un po’ maldestro), Antonella (mia moglie e personal_ badante), Laura ( il portavoce del gruppo * indispensabile era l’unica di noi a parlare un inglese decente quasi come quello dei malesi J che sono bravissimi ) Roberto (suo marito detto il ma_caco), Fabrizio (da metà viaggio l’uomo con il borsello) e Rossella (sua moglie e gestore del borsello J ). Era la prima volta che si viaggiava tutti assieme, con Laura e Roberto abbiamo condiviso due anni fa’ il viaggio in Thailandia e con Fabrizio e Rossella siamo stati l’anno scorso a Guadalupa e Marie Galante . Per una “prima” con il gruppo allargato, misto pisano-romagnolo, i dubbi e le aspettative erano tante, ma è andato tutto bene e ci siamo divertiti tanto. Per Fabrizio e Rossella era la loro prima volta in Estremo Oriente e ne sono rimasti affascinati. La progettazione del viaggio inizia molto presto (anche troppo) a Settembre 2009 quando era ancora disponibile l’offerta irrinunciabile della Singapore Airlines con il volo diretto Milano -Singapore a 590 €. Una volta prenotato il volo abbiamo pensato alla distribuzione dei giorni e delle varie tappe intermedie. Il viaggio è stato così articolato: – 12 Mar Milano Singapore – 13 Mar Singapore – 14 Mar Singapore Kuching (Borneo) – 15 Mar Kuching escursione Bako Park – 16 Mar Kuching Semonggok Serian Lemanak River Iban Longhouse (pern. in Longhouse) – 17 Mar Lemanak river Batang Ai (pern. Hilton Resort di Batang Ai) – 18 Mar Batang Ai – Kuching – Kuala Lampur – 19 Mar Kuala Lampur – 20 Mar Kuala Lampur – 21 Mar Kuala Lampur – Kota Barhu – Perhentian Island – 21 Mar – 27 Mar Perhentian Island – 28 Mar Perhentian Island – Kotha Barhu – Kuala Lampur . Singapore – 29 Mar Singapore – 30 Mar Milano Una volta distribuite le tappe intermedie abbiamo prenotato i voli interni, gli hotel i transfer e l’escursioni in Borneo. Per i voli interni ci siamo affidati all’efficientissima e sempre puntuale Air Asia prenotando direttamente in rete i cinque passaggi aerei Singapore/Kuching – Kuching/Kuala Lampur – Kuala Lampur/Kotha Barhu – Kota Barhu/Kuala Lampur – Kuala Lampur/Singapore al prezzo complessivo a persona di circa 175€ con bagaglio kingsize di 20kg a testa. Come Hotel a Singapore abbiamo deciso per il TOP e prenotato il Mandarin Oriental per il nostro arrivo, (il più caro del n.s. tour) a circa 195 € a camera con colazione e per la notte al ritorno il Pan Pacific a circa 140 € a camera sempre con colazione. A Kuching per le due notti abbiamo scelto il Limetree Hotel nuovissimo e moderno a circa 60€ a camera con colazione. Il pacchetto di escursioni nel Borneo è stato acquistato con la Great Leap Tour di Kuching e prevedeva oltre all’escursione giornaliera al Bako Park, un minitour di tre giorni e due notti all’interno del Borneo con la prima notte in longhouse dagli Iban e la seconda notte all’Hilton Resort di Batang Ai. Il pacchetto complessivo con i vari trasferimenti pasti / cene etc. è costato circa 230 € a testa. A Kuala Lampur abbiamo soggiornato nelle tre notti al Maya Hotel al costo di circa 90 € a camera con colazione, con sorpresa al n.s. arrivo a tutte le tre coppie e’ stata poi assegnata la de-luxe suite allo stesso prezzo con spettacolare vista chi sulle Petronas, chi sulla Menara Tower. Per il soggiorno alle Perhentians abbiamo scelto il Tuna Bay con soggiorno nelle Sea View Deluxe Chalet, il Tuna ne ha solo 8 , tre erano occupate da noi al prezzo di 70 € con colazione . Per le prenotazioni degli Hotel e’ bastato fornire a garanzia il numero della carta di credito, solo il Limetree di Kuching ha voluto un acconto del 50% sulla prenotazione, mentre il tour del Borneo e’ stato saldato una quindicina di giorni prima della partenza . Prenotando il volo intercontinentale con cinque mesi di anticipo abbiamo risparmiato circa 200/250 € a testa, ma l’attesa è stata interminabile, estremamente snervante e con il pensiero fisso che un minimo imprevisto potesse mandare a monte tutto il viaggio. Gli ultimi giorni sono stati poi condizionati dall’incognita meteo, con la consultazione da parte mia di tutti i siti possibili e inimmaginabili.Molti infatti scelgono per il viaggio in Malesia, e in particolare per i soggiorni al mare nella zona Est, la nostra estate come periodo favorevole e sono pochi, almeno tra gli italiani, che si avventurano a marzo in questi luoghi. In realtà la stagione dei monsoni almeno per quanto riguarda le isole termina a metà Febbraio e quindi da metà Marzo il tempo dovrebbe essere ok . Un po’ più di incognite per il Sarawak dove comunque Marzo e’ sempre un mese particolarmente piovoso però c’e’ da dire che e’ quasi impossibile avere mesi esenti da precipitazioni in quella zona del mondo . Non so se siamo stati fortunati, ma noi abbiamo sempre trovato bel tempo, sia alle isole, nei sette giorni sempre il sole, che a Kuala Lampur e a Singapore. Anche per quanto riguarda il Borneo abbiamo avuto fortuna, praticamente ha piovuto solo due volte per un oretta, contribuendo solo a rendere i trasferimenti in barca , la prima in andata al Bako Park e la seconda al ritorno dagli Iban, ancora più avventurosi. Il giorno prima della partenza misuriamo immediatamente l’efficienza della Singapore Airlines che avvisa tutti via telefono personalmente di recarsi il giorno dopo al check-in con sufficiente anticipo per evitare ritardi nella partenza a causa dello sciopero generale indetto per il Venerdì . L’aereo infatti parte in perfetto orario e le 11 ore di volo passano quasi senza chiudere occhio, ma l’adrenalina della partenza, compensa l’attesa. Si arriva nel modernissimo Changi International Airport (secondo una recente indagine il migliore al mondo) e il transfer prenotato ci conduce in breve tempo al Mandarin Oriental . Durante il tragitto non possiamo fare a meno di essere attratti dalla nuova costruzione che dominerà la baia di Singapore negli anni a venire, il futuristico complesso del Marina Bay Sands, quasi terminato, un Hotel costituito da tre torri, alte oltre duecento metri, con un giardino pensile a forma di una gigantesca nave poggiato in alto (digitate su google Marina Bay Sands Singapore e stupitevi nel vedere il disegno del progetto finito). Il tassista ci dice che e’ un annetto che ci stanno lavorando e che sara’ inaugurato nell’Ottobre del 2010, il mio pensiero corre immediatamente al “parcheggino_ino sotterraneo” che da piu’ di otto anni stanno costruendo a Pisa ed ancora non se ne vede la fine e mi chiedo, quale effettivamente sia, il “terzo mondo” . Con nostra sorpresa le camere sono già disponibili così possiamo darci una rinfrescata prima di iniziare la visita della città. Si inizia da Little India, partendo dallo Sri Srinivasa Perumal Temple, dominato dai toni dell’azzurro, l’atmosfera e’ particolare, molto mistica sembra uno spaccato di vita quotidiana indiana . Si continua percorrendo la via principale, Serangoon Road, non mancando di dare uno sguardo al Mustafa’ Center, aperto 24 ore su 24, quattro piani con una quantità incredibile di merce accatastata fino all’inverosimile. La parte finale della strada e’ quella più caratteristica con le tipiche case vivacemente colorate e il mercatino artigianale . Quello che ci colpisce di più e’ l’ordine e la pulizia che caratterizza il quartiere . Si prosegue con la comoda ed efficiente metropolitana per Chinatown, e quasi “casualmente”, alle 13,30 capitiamo davanti al ristorante “da Paolo” . Naturalmente si approfitta subito per gustare un ottimo piatto di pasta cucinato come si deve, l’asian_food puo’ attendere J . Dopo un breve relax in Hotel siamo di nuovo pronti per la visita della zona Coloniale e ci concediamo un aperitivo al leggendario Raffles Hotel nel mitico Bar & Billiard Room con il cocktail Singapore Sling a 25 dollari di Singapore (circa 12 euro azz!!) . Proseguiamo per la tipica zona della Boat Quay, con tantissimi localini sul fiume …. in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi…., per gustarci la nostra prima cena in Asia che, in particolare io e Fabrizio, non dimenticheremo tanto facilmente J. Infatti dopo averla percorsa avanti e indietro ed aver ben meditato sulla scelta del locale , scegliamo uno dei tanti ristoranti Seafood, dove e’ anche possibile scegliere il pesce a peso e farcelo cucinare. Antonella, Laura, Rossella, e Roberto decidono di mangiare un piatto dal menù, gamberi per le ragazze e carne per Roby, piatti di cui era ben definito il costo sui 10/12€ . Io & Fabrizio invece siamo “particolarmente” attratti dal pesce a peso e nello specifico dai granchi giganti australiani . Decidiamo di prenderne uno a testa, senza capire bene quanto pesa, anche perché Fabrizio mi dice ” .. un granchio così sarà sui 700g circa…..” ( a 5/6 € l’etto fanno sui 35€).. ci sediamo e arriva il cameriere-padrone che ci “veste” per il rito mettendoci un grembiulino di nylon, tipo grosso bavaglio, proprio come due bambini, Fabrizio ha scelto il Granchio al Chili (rosso) io al Black Pepper (nero) . Arriva la portata ed e’ quasi “mostruosa” per la grandezza ….. e qui qualcuno comincia a dire “…. ma ve lo siete fatto pesare …. lo sapete quanto vi costa ……”, mangiamo lentamente .. un po’ con il dubbio sospeso nell’attesa del conto … un po’ perché sono piccantissimi e ci stanno venendo delle labbra stile “Nina Moric” ….anche se sono buonissimi . Alla fine arriva il cameriere-titolare con il conto e lo lascia a Fabrizio …lui guarda e non capisce …o fa finta …io comincio a sbirciare e ” trasalisco ” … vedo un otto .. sembra impossibile … prendo in mano il conto .. lo riguardo….lo capovolgo… lo ripasso a Fabrizio …tutto questo mentre quattro voci insistenti davanti a noi ci chiedono “..allora .. quanto ve l’hanno fatto ..pagare stò granchio ….si può sapere quanto si e’ speso…..?????? ” no, non mi ero sbagliato era proprio un OTTO tra le sei portate, le nostre due sul conto spiccavano su tutte .. in totale erano più di OTTOCENTO DOLLARI DI SINGAPORE .. poco più di quattrocento euro ….. i nostri granchi costavano cadauno oltre 150€ … pesavano più di DUE KILI E MEZZO l’uno ….siamo sbiancati …. chiamo subito il cameriere/titolare e comincio a parlare con un linguaggio incomprensibile misto inglese/francese/italiano ci scappa anche un po’ di tedesco quando comincio a gridare .. Polizei !! ..Polizei !! mi sentivo come quei poveri giapponesi fregati in quel ristorante a Roma …..continuo a protestare… vado con Fabrizio alla vasca dei pesci e mi faccio pesare dal cameriere/padrone un granchio simile al nostro …..pesa 2 kg , ma con il secchio di plastica … hai capito volevano farci pagare anche quello, che pesava più di cinquecento grammi …continuo a protestare … polizei !! … subito ci riportano il conto al tavolo dicendo che avevano sbagliato e lo abbassano di più di cento euro . Alla fine abbiamo pagato quasi 70€ a testa per un granchio …..magari se s’insisteva il conto lo abbassavano ancora …… ci servirà di lezione per le prossime cene in Asia . Si torna in albergo con una bellissima passeggiata serale costeggiando lo Skyline illuminato della city, lo splendido Fullerton Hotel, i teatri Esplanade della baia a forma di Durian, durante il percorso inevitabilmente i due “compagni di merende” vengono continuamente presi per il c…. in giro da tutto il resto del gruppo …. in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi….. 14 Marzo Domenica Dopo la spaziale colazione del Mandarin Oriental ci trasferiamo di nuovo in aeroporto per il Volo Air ASIA che da Singapore ci porterà in poco più di un ora a Kuching nel Sarawak ( Borneo Malese ) . Volo puntuale e tranquillo e trasferimento al Lime Tree Hotel, camere grandi e pulite, hotel modernissimo. Prima escursione nella città dei gatti, infatti in quasi ogni piazza …in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi c’e’ un monumento dedicato al felino, passiamo vicino alla grande Moschea nel quartiere Arabo, dalla caotica India Street e poi arriviamo sul bellissimo lungofiume, il Sarawak River, con i negozi di artigianato del Main Bazar e i localini disseminati sulle sue rive. Kuching evoca memorie salgariane con il candido palazzo del Rajah bianco, quel James Brooke unico personaggio realmente esistito nella saga di Salgari e delle sue tigri della Malesia . Il posto e’ molto rilassante per cui decidiamo di rimanere fino al tramonto. Chi opta per fare una breve crociera sul fiume nelle tipiche imbarcazioni, chi invece ne approfitta per un rilassante massaggio ai piedi su una gazebo-terrazza lungofiume. La sera su consiglio della Lonely (nessuno è perfetto) ci facciamo portare in una zona, a detta della guida, ricca di localini alla moda . In realtà la zona e’ abbastanza squallida, il ristorante segnalato l’Hornbill Barbeque Steamboat , che fa’ delle fondute tipiche del Borneo, per qualcuno di noi e’ passabile, per gli altri fa’ decisamente schifo, quindi dopo aver assaggiato qualcosa per circa sei euro a ciocca decidiamo di ripiegare sul Khatulistiwa Restaurant & Cafe sul lungofiume dove si continua a cenare discretamente. 15 Marzo Lunedì – Kuching – Oggi abbiamo l’escursione organizzata al Bako National Park a circa 1 ora da Kuching. Mi alzo presto e visto l’accesso gratuito in Internet concesso dal Limetree, vado a consultare subito il sito ilmeteo.it, bene al Bako Park da’ “quasi sereno” . Naturalmente appena arrivati all’imbarcadero del Bako Village comincia a piovere abbastanza forte e quindi la traversata in barca è un po’ più avventurosa del solito, la pioggia dura un oretta. La nostra la guida ci conduce per alcuni sentieri all’interno del parco dove avvistiamo molti animali …. in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi….. , le proboscis monkey (scimmie nasiche), due vipere verdi immobili sui rami, i maiali barbuti , vari macachi, ragni giganti e piante carnivore . Il sentiero per una parte e’ pianeggiante e costeggia le mangrovie, per una parte traversa la giungla, ed e’ un saliscendi con passaggi più o meno difficili, il sentiero finisce su una spiaggetta, incastonata tra la jungla e i massi granitici scuri, classici del Bako. Io con l’attento ausilio della mia personal-badante supero indenne tutti i vari passaggi del sentiero e quando Antonella si era rilassata, considerato l’arrivo nella spiaggia pianeggiante , salgo sulle rocce per una foto panoramica. L’avessi mai fatto, una roccia scivolosa mi fa’ fare un volo spaventoso con ricaduta sui massi di granito. Per mia fortuna non sbatto la testa ma solo la spalla, però il dolore è fortissimo. Subito la guida si prodiga con un unguento e un massaggio, sono un po’provato, e quindi decidiamo tutti di ritornare alla sede del parco via mare in barca anziché per il sentiero. Dopo un modesto Lunch nel lodge del parco nel tardo pomeriggio si rientra in città . Questa sera ottima scelta al mitico Top Spot Seafood Center (pesce a peso CHE CI SIAMO FATTI PESARE PRIMA) a base di Tiger Prawn (gamberi giganti) e altro pesce alla griglia scelti alla baracchina n° 25 a poco più di 300 soldi malesi circa 11€ a testa .. la spalla comincia a farmi decisamente meno male J . 16 Marzo Martedì – Qui comincia l’avventura, ci attende una giornata campale, gli Oranghi e gli ex Tagliatori di teste, saranno ventiquattrore da ricordare, partiamo per l’escursione di 3g/2n all’interno del Borneo con la nostra guida/autista dal nome ristretto Ji . Arriviamo al centro riabilitazioni Oranghi di Semonggok di prima mattinata e dopo un primo giro quasi a vuoto riusciamo a vedere una decina di oranghi a distanza ravvicinata e fuori dalle piattaforme del cibo . Una madre con il piccolo è a pochissimi metri da noi e l’esperienza e’ emozionante . Il giro prosegue con la sosta al pittoresco mercato di Serian, dove vendono praticamente di tutto, compresi pirana e pitoni . Acquistiamo in una sorta di Supermercato i regali che porteremo ai bambini degli Iban, e quindi si arriva al fiume . Dall’imbarcadero per mezzo delle sottili e veloci lance a motore si comincia la risalita spettacolare del Lemanak River , un fiume di un denso color marrone incastonato in una vegetazione verdissima . Il percorso dura circa quarantacinque minuti e la “nostra” Longhouse e’ la quinta lungo fiume . Nella grande e lunga casa degli Iban vivono trentasei famiglie, l’arrivo nel lunghissimo corridoio comune risalendo la rudimentale scala scavata in un tronco e’ a dir poco emozionante . Dopo i riti di benvenuto e un ottimo vino di riso offerto dal capo tribù, noi “maschi” del gruppo, (uomini veri) troviamo il tempo per farsi un bagno rigenerante nelle acque del fiume marrone incuranti che sia o meno infestato dai feroci pirana o da famelici coccodrilli . La cena viene servita in una casa tipica, siamo seduti sui cuscini sul pavimento in legno, è a base di pollo cucinato in vari modi, pesce, riso e frutta, ed è ottima. Dopo cena andiamo nella lunghissima veranda esterna, Roby e’ entusiasta per la “dimensione avventura” che stiamo vivendo, decide per l’occasione di accendersi un preziosissimo sigaro cubano, acquistato in un suo precedente viaggio. In silenzio contempliamo il luogo, il paesaggio rurale, i rumori della foresta, qui siamo veramente fuori dal mondo, in una dimensione temporale nuova, un posto dimenticato dal tempo dove le abitudini di vita quotidiane sono quasi invariate da secoli . Rientriamo all’interno e dopo le danze di rito e fiumi di vino di riso si pernotta nella longhouse, all’interno del corridoio comune, ogni posto letto ha un materasso e una zanzariera matrimoniali . La notte e’ piccola, troppo piccola, con i galli degli Iban che attaccano a cantare alle cinque ma per alcune ore comunque riusciamo a dormire .. che avventura !!!! 17 marzo Mercoledì Dopo un ottima colazione e un esercitazione di tiro con la cerbottana dobbiamo ripartire in lancia con un piccolo problema, piove come dio la manda. Non possiamo aspettare, i locali temono che il fiume continui a salire per cui si inizia il trasferimento sotto un diluvio universale . Acqua di sopra e acqua di sotto …. in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi….. per quaranta emozionanti minuti poi finalmente l’imbarcadero con il nostro pulmino ci attende. Arriviamo all’Hilton Batang Ai Longhouse Resort in uno stato pietoso . L’architettura dell’Hilton e’ particolarissima, tutto in legno con le camere distribuite in dependance adiacenti la hall nello stesso stile delle Longhouse con un lunghissimo corridoio in legno . Nel pomeriggio relax al sole nella piscina del resort incastonata nella jungla del Borneo e verso le cinque ci concediamo una emozionante passeggiata nella foresta sulle canopy walk bridge (passerelle sospese sugli alberi) . Spettacolare dalla terrazza dell’Hilton il tramonto sul lago con ottima cena a buffet e un grande barbecue di carne . 18 Marzo Giovedì si ritorna a Kuching in circa quattro ore, ne approfittiamo per rintronare il nostro autista/guida con canzoni italiane cantate a squarciagola, naturalmente non può mancare … in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi…… Giunti in città facciamo gli ultimi acquisti nel Main Bazar e poi di corsa in aeroporto per il volo Air Asia per Kuala Lampur . Trasferimento all’ Hotel Maya con la gentile offerta allo stesso prezzo delle de-luxe suite in upgrade, una camera spaziale, la nostra con vista sulle Petronas Tower. Decidiamo di andare subito al Centro Commerciale Suria, per vedere subito, dal di sotto, le torri illuminate che sono impressionanti . La sera con l’illuminazione rendono ancora di più, sembrano due astronavi gemelle proiettate nel buio, viste da sotto ci sente infinitamente piccoli al cospetto di questi due giganti . 19 Marzo Venerdì In mattinata con un taxi sei posti ci facciamo portare al Tempio indu’ di Batu Caves . Il sito e’ molto suggestivo da visitare, basta prestare un po’ di attenzione nella salita dei 272 scalini a causa dei dispettosissimi macachi che sono praticamente dappertutto …. in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi…… A ritorno ci facciamo lasciare nella Merdeka Square, la piazza dell’indipendenza, che contrariamente al nome, e’ molto bella e scenografica, dove iniziamo il giro della citta’. Passiamo dalla bella Moschea di Masjid Jamek, e proseguiamo per Little India con i vari mercati e lo storico Colisseum teatre. Si torna verso Chinatown passando dal Central Market con i negozi di artigianato, le varie Shophouse restaurate e poi decidiamo di pranzare nello storico Old China Cafe’ . Il Locale e’ caratteristico con una “patina” di vecchio che lo rende molto suggestivo, il cibo e’ discreto . Pochi passi e siamo nella vera Chinatown, il mercato di Jalan Pedaling, il trionfo del tarocco, comunque ben fatto. Dopo lo shopping sfrenato ritorniamo a piedi al Maya . Per cenare ci rechiamo nella movimentatissima zona di Bukit Bintang, piena di negozi e locali alla moda, nello specifico scegliamo lo Starhill Gallery, un grosso centro commerciale , che ha nel seminterrato una zona food spettacolare. In effetti siamo un po’ disorientati, non sappiamo cosa scegliere tra la decina di ristoranti ambientati, lo spagnolo, il libanese, il coreano, il Tex mex ….. alla fine optiamo per lo Shook , un elegante ristorante con cucina fusion (cinese giapponese italiana e alla griglia) La pasta e’ ottima, così come la pizza e la tempura, è veramente un bel posto . 20 Marzo Sabato Nella mattina visitiamo il bellissimo Bird Park (parco degli uccelli), spettacolari i buceri del Borneo, grossi uccelli dal doppio becco. Finita la visita ci rechiamo al “quasi adiacente” parco delle farfalle, per me un po’ deludente per la verità . Dopo aver costeggiato il Museo Islamico e la grande Moschea Verde ci trasferiamo in taxi di nuovo nella zona di Butik Bintang chi (noi uomini) per un parco pranzo chi (le donne) per acquistare sei/sette paia di sandaletti ogni occasione e’ buona per lo shopping J …. in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi…… Dopo con la comoda Monorotaia siamo di nuovo a Jalan Padaling in Chinatown per il completamento degli acquisti. Verso il tramonto visitiamo lo spettacolare tempio cinese di Thean Hou Temple su una collina che domina la città e poi ci trasferiamo alla base della Menara Tower per la salita e la vista panoramica a 360° su tutta Kuala Lampur già illuminata . Per cena, visto che la mattina dopo ci aspetta una levataccia, decidiamo di rimanere al Maya Hotel, si cena al buffet della Brasserie dove con 65 soldi malesi (circa tredici euro) facciamo un ottima mega-abbuffata da vergognarsi . 21 Marzo Domenica Finalmente Mare . La sveglia e’ all’alba, infatti abbiamo il volo Air Asia da Kuala Lampur a Kota Barhu alle 7,45, e per raggiungere l’aeroporto serve almeno un’ora di transfer. Atterriamo puntualissimi come sempre alle ore 8,40 . Abbiamo abbastanza tempo , a Kuala Besut dobbiamo arrivare intorno alle una, per cui ne approfittiamo per una breve visita della città, con il Museo del Kelantan e in particolare con la visita del Mercato Centrale uno dei più belli di tutta la Malesia . Il mercato, disposto su tre piani, e’ molto pittoresco ma per qualcuno di noi e’ anche troppo “odoroso” per cui ci aspetta fuori . Le donne hanno tutti dei veli bellissimi e sgargianti e sono molto gentili e disponibili nel farsi fotografare . Con il nostro pulmino ci trasferiamo al coloratissimo molo di Kuala Besut, ad attenderci al posto delle scomode lance di trasferimento, abbiamo il motoscafo del nostro resort il Tuna Express, molto più grande e più comodo . Arriviamo alle isole, il cielo e’ leggermente coperto, si approda direttamente nella spiaggia del Tuna, ci sistemiamo nelle nostre Sea view Deluxe Chalet prenotate per tempo . All’inizio c’e’ un po’ di delusione, la spiaggia sembra piccola e affollata, non c’e’ il sole e il mare non e’ luminoso, i tanto decantati Sea View Chalet (la miglior sistemazione sulle isole) sembrano un po’ datati e non reggono assolutamente il confronto con i precedenti hotel visitati. Questo esile dubbio comincia a dissiparsi appena ci tuffiamo proprio di fronte all’hotel dove una marea di pesci ci da’ il benvenuto con tantissime formazioni coralline colorate vicinissime a riva . Dopo il bagno rinfrescante io con il mio “compagno di merende” sperimentiamo subito quello che diventerà il nostro “mitico” ritrovo, il Nia Cafe’, una baracchina di legno con tavolini e ombrelloni proprio adiacente al Tuna . A noi si unisce subito anche Roberto e così facciamo la nostra prima “merendina”, io e Fabrizio a base di sorbetto gigante di mango a 8 soldi (1,5€) e insalata di frutta a 7 soldi (1,3€), Roberto invece opta per un ovetto strapazzato + toast + marmellatina + frutta tutto a soli 6 soldi (1,20€). Incredulo per i prezzi così bassi, per la qualità e la quantità del cibo offerto e soprattutto perché ha con se il borsello, paga tutto Fabrizio, compresa un insalata gigante di frutta portata in dono alle nostre donne giacenti sui lettini. Da allora in poi sarà il nostro “uomo con il borsello”. Queste isole cominciano a piacerci parecchio J . 22 marzo – 27 Marzo i sei giorni alle Perhentians sono stati bellissimi, ci siamo completamente dimenticati delle scarpe, si camminava sempre a piedi nudi sia in camera che nei ristoranti, abbiamo avuto sei giorni di sole divisi tra spiagge deserte, nuotate, snorkeling, passeggiate nella giungla, pasti cene e merendine J . Per le escursioni in barca ci siamo sempre appoggiati al Nia Cafe’ e al loro “barcarolo” di fiducia, concordando di volta in volta con il titolare-boss-bambino (aveva 25 anni ne dimostrava 16) le escursioni del giorno seguente e il prezzo. Abbiamo fatto snorkelink a Turtle Point, con una tartaruga gigante che e’ emersa a pochi metri da noi, a Shark Point, con lo squalo, visto però solo dalla Laura, che si e’ sbracciata fino all’inverosimile per catturare la nostra attenzione senza successo, e poi la terza sosta a Fish point con una quantità incredibile di pesci . Un giorno ci siamo fatti lasciare a Turtle Beach abbastanza presto, eravamo da soli . Nelle condizioni meteo di quella mattina, sole pieno, mare una tavola, spiaggia deserta, i massi giganti di granito, la fittissima giungla a ridosso del mare, posso dire che Turtle Beach di Perhentians Besar e’ una delle più belle spiagge che io abbia mai visto ed entra di diritto nella mia personale top ten . Bellissima comunque anche la spiaggia del Perhentians Island Resort. Approposito del PIR, devo dire che abbiamo guardato con attenzione gli Chalet Seaview e non ci sono sembrati così trasandati, come del resto anche l’insieme del resort, a differenza di come viene descritto in parecchie recensioni. Certo non siamo stati dentro le camere, ma dal di fuori i bungalow sembravano molto curati . Anche le family room del Coral View erano molto belle almeno dall’esterno. Adesso i due hotel sono collegati da una scalinata ben solida e dall’alto si gode una splendida vista sulla spiaggia del PIR, un pomeriggio abbiamo visto dall’alto un grosso squalo nuotare in prossimità del pontile. Il sentiero che taglia in due l’isola è abbastanza agevole e piuttosto largo . Alla fine del percorso nei pressi del Flora Bay abbiamo avvistato due grossi varani . Più corto ma molto più difficoltoso è invece il sentiero che dal Cozy Chalet, adiacente al Tuna risale e poi scende fino al Mama’s . Durante il percorso abbiamo avvistato due scimmie con il piccolo, piuttosto strane, tutte nere con un simpatico musetto . Bellissima inoltre e’ stata l’escursione in barca a Rawa Island che si raggiunge in circa venti minuti , si sosta in una spiaggia deserta e si fa’ snorkeling in una zona spettacolare . Il Venerdì abbiamo fatto il tour dell’isola di Kecil con sosta nelle desertiche Romatic Beach e Garden Beach. Ci siamo fatti lasciare a Coral Bay, spiaggia molto carina con parecchi locali e da lì con una breve camminata nella giungla siamo arrivati a Long Beach che ci e’ sembrata, almeno di giorno, poco animata, molto meglio Coral Bay. L’ultimo giorno siamo tornati nella mitica Turtle beach , abbiamo attraccato sulla spiaggia deserta, e c’era sulla sabbia ancora intatta l’impronta di una enorme tartaruga che si era spiaggiata durante la notte . Durante il soggiorno alle isole il cibo naturalmente non ce lo siamo fatti mancare , si mangiava praticamente in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi, del resto avevamo sempre con noi l’uomo con il borsello J . Per la sera abbiamo provato diversi locali, in particolare nella zona adiacente al Tuna, come i ristoranti del New CocoHut e dell’adiacente Cozy Chalet, tutti e due dotati di due belle terrazze, ottimo cibo nel primo e buono ma leggermente inferiore il secondo . Martedì era il compleanno di Roberto, per cui per festeggiarlo al meglio, abbiamo deciso la sera di andare in barca al Watercolor Restaurant, che e’ adiacente al Mama’s, molto sponsorizzato dalla Lonely. Non e’ che ci sia piaciuto un granche’, il povero Roby ha fatto il pasto più orrendo della vacanza, dei noodles giacenti in un brodetto oleoso-semitrasparente attorniati da una serie di verdurine galleggianti. In verità ad essere precisi il piatto era stato scelto dalla Laura, ma lui, nonostante fosse la sua festa, per amore si e’ sacrificato, e’ riuscito anche a mangiarne un pochino, ma poi ha definitivamente desistito. Di giorno a pranzo abbiamo provato anche i ristoranti del Mama’s e del Coral View . In definitiva, possiamo dire, che sulle isole tra un locale e l’altro, almeno tra quelli che abbiamo avuto modo di provare, non e’ che ci sia molta differenza, dipende molto dalle scelte più o meno indovinate, la spesa e’ sempre più o meno la stessa intorno ai 10/12€. Per tre volte abbiamo cenato anche al ristorante del Tuna, anche lì con alti e bassi, di certo era comunque il ristorante il più caro della zona. Il nostro locale preferito come ristoro, era sicuramente il Nia Cafe’ utilizzato principalmente per i nostri pranzi “fugaci” e per le “merendine” al tramonto, dato che la sera chiudeva molto presto. Roberto che e’ un sub ha fatto anche quattro immersioni nelle isole, appoggiandosi al Diving del Tuna , che aveva tariffe leggermente più care degli altri, ma a detta di lui con istruttori molto preparati. In due di queste ha visto cose relativamente normali, ma da almeno un paio e’ riemerso con parecchio entusiasmo . 28 marzo Domenica Siamo arrivati alla fine e comincia dalla mattina alle otto il nostro ritorno nella civiltà. Trasferimento via Kuala Besut in motoscafo e poi pulmino fino a Kota Barhu con volo Air Asia per Kuala Lampur alle 12,40 . Nonostante atterriamo in orario non e’ che abbiamo moltissimo tempo per il secondo volo Air Asia da Kuala Lampur a Singapore delle 14,50 . Comunque procede tutto velocemente e in perfetto orario alle 15,40 siamo di nuovo a Singapore . Per Laura e Roberto e’ l’ultimo giorno di vacanza, in tarda serata hanno il volo che li riporterà in Italia, per me Anto Rossella e Fabrizio abbiamo ancora un giorno in questa vivace metropoli. Momentaneamente ci dividiamo e ci diamo appuntamento al Pan Pacific l’ultimo hotel del n.s. viaggio . Naturalmente anche questo e’ bellissimo forse ancora di più del Mandarin almeno un po’ più moderno . Dopo circa un oretta risiamo tutti e sei nella hall pronti a goderci le ultime ore assieme a Singapore, decidiamo di nuovo per Chinatown che abbiamo visto marginalmente al nostro arrivo . Ci facciamo portare in Pagoda Street e subito notiamo la sgargiante guglia del coloratissimo tempio indù di Sri Mariamman Temple che all’andata era coperto e in restauro, però che ku…fortuna, possiamo vedere e fotografare una delle icone simbolo di Singapore. Chinatown sul far della sera e’ molto animata e caratteristica con tutti i lampioncini rossi molto scenografici. A differenza di Kuala Lampur nella Chinatown di Singapore non si vendono articoli taroccati, solo artigianato vario e cinese, occhiali e orologi a prezzo bassissimi ma di marche non note. Lo shopping e’ comunque molto divertente …. in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi…… Come “ultima” cena sempre nella elegante Club Street di Chinatown scegliamo una trattoria italiana “ i Cugini “ non segnalata in alcuna guida. Naturalmente mangiamo benissimo e il giovane gestore italiano ci dice che ha aperto da meno di un anno e che molti prodotti vengono fatti arrivare direttamente dall’Italia mentre la pasta e’ tutta fatta in casa . Salutiamo definitivamente Laura e Roberto che vanno con il taxi in aeroporto e torniamo al Pan Pacific per la nostra ultima notte in Asia . 29 Marzo Lunedì Comincia la nostra interminabile giornata-maratona con la mega_colazione del Pan Pacific e dopo aver lasciato in custodia i bagagli partiamo per le ultime visite . Passiamo dal quartiere Arabo con la grande Moschea e i caratteristici negozi di tessuti, si prosegue poi a piedi per il vicino e animato mercato di Bugis . Poi ci trasferiamo in taxi in Orchad Road, la zona dei centri Commerciali dove ci limitiamo a vederne, fugacemente, un paio, il Wisma Atria, che ha anche un invitante piano food, il Food Republic, ah che peccato esserci arrivati troppo presto a mezzogiorno e poi successivamente andiamo al Paragon . Di nuovo di corsa verso il bellissimo Bothanic Gardner e il Giardino delle Orchidee. Nel tardo pomeriggio torniamo nuovamente a Little India e al Mustafa’ Center per un po’shopping e poi ci andiamo a rilassare nella pittoresca zona di Clarke Quay con graziosi localini tematici ideali per un aperitivo. Tra tutti scegliamo il Cuba Libre . L’ultima sera la passiamo di nuovo a Chinatown e di nuovo a cena dai Cugini. Ultimo trasferimento al Pan Pacific, vestizione recupero bagagli e poi Aeroporto per il volo che puntuale ci riporta in Italia. In conclusione e’ stato un viaggio bellissimo, molto vario e divertente con un bel gruppo di amici e con il meteo clemente . La Malesia e’ un paese relativamente facile da visitare…. in_tutti_i_luoghi_in_tutti_i_laghi…, abbiamo visto sulle isole intere famiglie con bambini, anche piccolissimi, e si presta molto bene per un’organizzazione fai da te con costi molto contenuti. Per ulteriori informazioni potete contattarmi via mail mario_masoni@libero.it mentre sul mio spazio Picasa http://picasaweb.google.it/mariotto.pisa troverete anche le foto.

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