Malesia e Singapore: viaggio tra culture e natura

Abbiamo attraversato la Malesia fino a Singapore e siamo volati nel Borneo occidentale malese: una bella esperienza tra città, giungla e mare
Scritto da: kigray
malesia e singapore: viaggio tra culture e natura
Partenza il: 20/08/2017
Ritorno il: 04/09/2017
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Partiamo il 20/08 per Kuala Lumpur, siamo in tre uno da Milano, uno da Bologna ed uno da Roma. Siamo riusciti a prendere un volo con scalo a Istanbul con arrivo il 21/08 a Kuala Lumpur. All’arrivo prendiamo dapprima il trenino (Klia Express) che ci porta al centro e da lì un taxi per il nostro albergo (Boutique Melange Hotel). Ceniamo a Jalan Alaor nei banchetti per strada e facciamo un giro verso Merdeka square e poi a letto. Per muoverci scarichiamo un’app chiamata Grab, che inserendo origine e destinazione trova in breve tempo la persona che a meno prezzo ci può condurre alla destinazione.

L’indomani 22/08 andiamo al KL Forest ecopark e come consigliato dalla guida saliamo sul canopy walkway una passerella tra la vegetazione. Da lì prendiamo un “grab” ed andiamo a visitare le Batu Caves, complesso hinduista. Nel pomeriggio torniamo a Kuala Lumpur, pranziamo dentro il centro commerciale Suria KLCC in un supermercato (letteralmente tra i pannoloni), facciamo un giro tra le Petronas towers, e visitiamo l’acquario del KLCC. In serata ci rechiamo a vedere il gioco di fontane al KLCC park. Ceniamo ai nostri cari banchetti a Jalan Alaor. L’indomani (23/08) partiamo per un’escursione al Taman Negara, parco nazionale (prenotato via messaggio attraverso l’agenzia Kuala Lumpur travel tour all’indirizzo kualalumpurtraveltour.com al prezzo di circa 80 euro a persona). Ci vengono a prendere alle 5.30 e in circa 2 ore e mezza arriviamo lì. Giro tra la vegetazione, escursione su una barca e visita alla popolazione locale Orang (un po’ turistica ma interessante). Torniamo in hotel per le 19 circa. In serata facciamo un giro per Chinatown dove vendono dalle montblanc ai trucchi finti e ceniamo all’Old china restaurant che però ha fretta di chiudere. Da lì ci spostiamo verso l’Heli Lounge (un bar che possiede una piattaforma per l’atterraggio degli elicotteri, che si trova all’ultimo piano di un grattacielo dalla cui terrazza si può ammirare lo skyline di Kuala Lumpur, Petronas tower comprese (per gli uomini evitare bermuda).

Il 24/08, dopo colazione, partiamo via bus verso Malacca, cittadina a sud di Kuala Lumpur. Il consiglio è di cercare di visitarla nei giorni tra venerdì e domenica, in cui si svolge il Jonker market poichè nel resto della settimana (come capitato a noi) la città non è molto viva. Alloggiamo al Timez hotel (circa 33 euro per una doppia, colazione inclusa). Nel pomeriggio visitiamo la Moschea Masjid Selat sullo stretto di Melacca, il tempio Cheng Hoon, un tempio induista Sri Poyathao cinese e la moschea Masjid Kampung. Ceniamo al Wild Coriander (che sarebbe carino se non fosse che invece di metterci sul lungo fiume ci fanno accomodare in una sala anonima interna) e ci beviamo un cocktail al Geographer cafè. Il giorno seguente (25/08) giriamo per Melacca, arriviamo nel quartiere di Kampung Morten, visitiamo il quartiere portoghese (che però non offre molto e che sconsiglio) e ci dedichiamo agli acquisti all'”Orangutan house” dove vendono magliette create da un artista locale. Torniamo in albergo ed andiamo alla stazione degli autobus dove partiremo per un viaggio, sulla carta di 3 ore ma poi in pratica di circa 5 ore (compreso due sali e scendi dal pullman con bagagli al seguito per sbrigare le pratiche doganali) verso Singapore. Arrivati a Singapore, compriamo un biglietto della metro (che si può prendere ai distributori automatici solo attraverso contanti) e raggiungiamo Ken, un ragazzo che ci ha affittato attraverso airbnb il suo appartamento per circa 83 euro al giorno. I prezzi a Singapore sono cari, ovviamente se confrontati alla Malesia. Il 24/08 compriamo la carta della metro per due giorni ed andiamo al “garden by the bay”, giriamo per una passerella che collega questi alberi avveniristici e pranziamo al “satay by the bay” un gruppo di bancarelle enogastronomiche nei dintorni dei giardini. Passeggiamo intorno alla National gallery, al National museum e al Peranakan museum, torniamo a casa e la sera ci beviamo una birra al Level 33 (3 birre e 4 crocchette per circa 45 euro ma con una vista che merita tutti i soldi spesi). Da qui si apprezza tutto lo skyline di Marina Bay Sands di Singapore. Da lì andiamo a cena nel quartiere indiano a Khansama Tandoori restaurant (un po’ piccante per i nostri standard ma buonissimo, forse la miglior cena mai fatta) ed andiamo al Casinò.

Il 27/08 facciamo un giro per il quartiere indiano e china town e da lì prendiamo la metropolitana per l’aeroporto. Arriviamo a pelo un’ora prima del volo, qui prendiamo l’aereo (Air Asia, prenotato dall’Italia sull’omonimo sito) che ci porterà a Kuching. A Kuching arriviamo per le 21.30, lasciamo i bagagli al nostro albergo (Imperial Riverbank 37 euro per una doppia) e ceniamo sui tavolini in riva al fiume.

Non abbiamo prenotato molto quindi decidiamo l’indomani (28/08) di vedere il Semenggoh wildlife center dove ci sono diversi oranghi che vivono in libertà. Sfortuna vuole che essendo la stagione della frutta i nostri oranghi non si palesano al momento del “food time” per cui intristiti ce ne torniamo a Kuching (sulla guida è segnalata la presenza di bus che collegano il parco con Kuching ma noi non ne abbiamo visto nemmeno l’ombra) e nel pomeriggio, vinti dal caldo, attraverso un Grab, andiamo a stenderci sulla spiaggia di Damai. Tornati a Kuching in serata facciamo un giro per i negozi di souvenir (tutti uguali) al Main Bazaar.

A Kuching prenotiamo attraverso un tour operator (Borneo à la carte) due escursioni, la prima per il 29/08 per il Bako national park, che visitiamo immersi in una pioggia senza tregua (torniamo presto per le 16.30, facciamo un giro al centro commerciale Merdeka Plaza e in serata ceniamo al Top Spot Food Court una corte dove ci sono molti banchetti che vendono pesce fresco esponendolo), e la seconda per il 30 (attraverso un tour operator locale che forse potevamo prenotare da soli “Saloma’s villagestay”).

Il 30/08 andiamo quindi a vedere gli oranghi, che questa volta incontriamo con immensa gioia e soggiorniamo in un villaggio Bidayuh nella giungla. Questa è stata proprio una bella esperienza, abbiamo fatto il bagno in delle cascate ed abbiamo dormito nella loro casa; la mattina seguente abbiamo anche visitato una longhouse. L’esperienza è interessante e nemmeno troppo turistica (abbiamo pagato circa 55 euro per l’escursione al Bako e circa 90 euro per l’altra escursione). Se invece si vuole dormire nel Bako national park bisogna prenotare con largo anticipo al sito https://ebooking.sarawak.gov.my, anche se secondo me il tour come l’abbiamo organizzato è stato più interessante.

Come concordato con “Borneo à la carte” il 31/08 ci riaccompagnano all’aeroporto e da qui partiamo per Kota Bharu. Abbiamo prenotato un volo che arriva alle 16.05 senza realizzare che l’ultimo traghetto che parte dal porto di Kuala Besut è alle 17.30. Tuttavia arrivati in aeroporto compriamo prima di uscire dall’aeroporto stesso i biglietti per il traghetto ed un buono per un taxi che per 18 myr a persona (circa 3,5 euro) ci porta al porticciolo di Kuala Besut. Prendiamo una barca a motore ed arriviamo alle isole Perhentian per le 18.45 circa. Trovare posto in queste isole, almeno nel mese di agosto è stato complicato, tutto era già pieno. Abbiamo soggiornato per 2 giorni all’Ombak dive resort, il posto non è male come location (si trova sull’isola più piccola Kecil) ma le stanze non sono molto grandi ed anche il servizio non è un granchè (prezzo per una tripla a notte 32 euro colazione inclusa). In serata facciamo un giro, con tanto di torcia, a Long beach (facilmente raggiungibile a piedi dal nostro albergo) per un drink in spiaggia e prenotiamo (chiamando il numero perchè i vari baracchini già sono chiusi) l’escursione di snorkling per l’indomani per 40 myr (circa 8 euro a persona).

L’1/09 alle 10.30 ci facciamo trovare allo stand pattuito, ci danno maschere, boccale e pinne ed iniziamo il tour. Il giro credo sia quasi una tappa obbligata, si vedono pesci, squaletti (solo uno) e tartarughe marine. Torniamo in albergo verso le 17.30 ed andiamo a riposarci a Long beach. In serata ceniamo all’Ewan Cafe, un locale che si trova sulla strada verso Longbeach ma dai prodotti locali.

L’indomani il nostro viaggio è volto a termine e purtroppo anche se il volo è previsto per le 18.45 ci tocca prendere il battello delle 12.00 poichè il successivo è alle 16.00.

Che dire un bel viaggio, con un clima che anche essendo agosto ci è stato abbastanza favorevole. Il cibo è simile a quello cinese ma da provare assolutamente sono i ravioli ad Jalan alaor ed il Laska (una zuppa di noodle). Da provare inoltre anche se ha un odore nauseabondo, tanto da essere bandito negli alberghi, il Durian, un frutto dalle grandi dimensioni simile ad una pigna.

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Petronas towers



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