Egadi, Trapani ed Erice

Un lungo weekend di mare, sole e cucina siciliana
Scritto da: federica21
egadi, trapani ed erice
Partenza il: 09/09/2010
Ritorno il: 13/09/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Appena rientrati da un viaggio ti viene voglia di rifare subito la valigia e ripartire… poi vedi la pila di panni da lavare e da stirare che ti guarda e dici che è meglio aspettare un po’… ma non tanto… e infatti neanche dopo due mesi dal viaggio alle Canarie ci siamo regalati un bellissimo weekend goloso alle Egadi. Ahhh la Sicilia, ottima cucina e di sicuro quella noi non ce la perderemo…

Il gruppo delle Egadi comprende tre isole: Favignana, Levanzo e Marettimo e la loro storia è immersa nella leggenda.

Decidiamo di stabilirci a Favignana, la più grande delle tre e dalla quale sarà più facile visitare le altre. Atterrati a Trapani, arriviamo al porto con l’autobus pronti a prendere il primo traghetto disponibile della Siremar verso le isole.

Favignana paese è molto grazioso: le viuzze sono lastricate di pietre liscissime e dovunque si respira un’aria familiare. Arriviamo a metà mattinata e ci incamminiamo alla ricerca del nostro residence. Lasciatoci il porto alle spalle passiamo di fronte al Palazzo Florio, ora sede dei carabinieri, attraversiamo la Piazza Europa col municipio, poi Piazza Madrice con la chiesa… il nostro residence è ancora poco più avanti, fuori dal centro vero e proprio, ma raggiungibile a piedi in pochissimi minuti. L’isola è per lo più pianeggiante e si gira bene in bici, così ne noleggiamo una al residence al costo di 4 euro al giorno. Andiamo verso sud da Calamoni a Lido Burrone: un susseguirsi di acque cristalline… A cena ci fermiamo alla trattoria “El Pescador” nella piazza del municipio e consigliato dalla nostra inseparabile guida per gustare delle ottime busiate (pasta fresca) e del tonno fresco marinato…

Il secondo giorno inizia con ottime cassatelle alla ricotta di pecora e cappuccino in una delle tante pasticcerie che affollano il paese; in pochi giorni le abbiamo provate tutte e sono una più buona dell’altra, difficile scegliere…

Per un pranzo al sacco preferiamo delle arancine al forno, che si trova prima dell’altare alla madonna nella via principale e poi via pedalando verso est, attraverso giardini paradisiaci all’interno di cave di tufo, verso Cala Cavallo, Cala Rossa, Bue Marino e infine Cala Azzurra. L’ultima è forse la più bella spiaggia di Favignana e ci tratteniamo molto di più. Anche Cala Rossa nelle foto di altri viaggiatori è bellissima, purtroppo per noi quel giorno c’era “un po’ di mare”, come dicono i pescatori, e la spiaggia era letteralmente mangiata dalle onde… sarà per un’altra volta!

Per cena un bel piatto di spaghetti alle vongole e sgombri saltati, tutto freschissimo in preparazione di un’altra bella giornata di mare.

L’indomani mattina prendiamo il traghetto verso Levanzo, la più piccola delle tre, e approdiamo a Cala Dogana, il paese principale. Subito sopra il porticciolo troviamo un posticino che fa ottimi panini da asporto e ci incamminiamo a sinistra dal paese e con una salutare camminata arriviamo al Faraglione (1km di strada in salita). Ci facciamo una bella nuotata e ci godiamo un paio d’ore di sole in questa bellissima cala di ciottoli bianchi e questo scoglio che ci guarda a pochi metri dalla riva. Ritorniamo verso il paese e stavolta andiamo a destra fino a Cala Minnola. Rientriamo col traghetto nel tardo pomeriggio e ceniamo all’Hotel Egadi, il miglior ristorante di Favignana e secondo noi anche il più bello! Un ottimo antipasto di pesce e – ancora più buona – pasta con le sarde e finocchietto selvatico. E per concludere al meglio la giornata andiamo a visitare lo stabilimento Florio dall’altra parte del porto. Consigliamo vivamente di visitarlo dopo cena perché offre lo spettacolo migliore. Le mostre fotografiche storiche e i filmati dell’istituto luce sulla mattanza ne rivelano l’antica tradizione e il vecchio splendore che godeva questa tonnara. Nacque tutto nella seconda metà del 1800 quando il senatore Ignazio Florio Senior acquistò l’isola di Favignana e l’intero arcipelago delle Isole Egadi e su quest’isola organizzò una grande tonnara in grado di dar lavoro a un gran numero di operai. L’odore delle corde, del sale, il rumore della risacca sulle vecchie imbarcazioni rendono davvero tutto molto suggestivo.

L’ultimo giorno decidiamo di fare un’escursione in barca alle magiche grotte di Marettimo tramite “La compagnia delle Egadi” con sede in Via Vittorio Emanuele II (78 euro in due). Marettimo è l’isola più selvaggia e ancora incontaminata, un tratto di dolomiti in mezzo al mare ricca di insenature e grotte marine incantevoli. Il giro dell’isola in barca prevede varie soste per fare il bagno nei punti più belli, un bel primo piatto con la bottarga e un bicchiere di vino a bordo ed una sosta per visitare il caratteristico borgo prima del rientro nel tardo pomeriggio.

L’indomani riprendiamo il traghetto verso Trapani. Una volta scesi dal traghetto ci concediamo uno spuntino con un paio di cannoli buonissimi da Angelino Pasticcere proprio di fronte al molo degli aliscafi. Alloggiamo alla Casa Vacanze Stefano Spallino, vicina alla stazione ferroviaria e degli autobus. Trapani è stupenda: cattura per i suoi splendidi palazzi barocchi e le maestose chiese. Iniziamo il nostro giro da Piazza Vittorio Veneto, a nord, poi proseguiamo lungo Via Garibaldi, sul mare, attraversiamo Palazzo Fardella Fontana, Palazzo Riccio di Morana. Imbocchiamo via Carosio e all’angolo con Via delle Belle Arti, sotto un’impalcatura per dei restauri esterni, riusciamo a trovare la miglior granita di Trapani da Colicchia. Ci rinfreschiamo e proseguiamo il nostro giro verso ovest, dove la città si protende verso il mare in una lingua di terra fino alla Torre di Ligny, che offre un panorama bellissimo delle Egadi al tramonto. Continuiamo la nostra passeggiata della città vecchia e ci fermiamo a cena all’Hostaria San Pietro consigliataci dalla ragazza alla reception del nostro appartamento. Miglior cuscus di pesce alla trapanese e miglior servizio e accoglienza, cordiali come solo i siciliani sanno fare… Ci torneremo senz’altro!

Abbiamo ancora del tempo e non possiamo andarcene senza aver visto il borgo medievale di Erice che sovrasta la città di Trapani. L’ultimo giorno prima del rientro prendiamo la funicolare e ad un certo punto del costone veniamo inghiottiti da una fitta nebbia; il tempo, infatti, a questa altitudine cambia in modo rapido. Entriamo nel borgo e raggiungiamo la pasticceria più famosa di tutta la Sicilia: Maria Grammatico. I suoi cannoli sono imperdibili e insuperabili! Cercate di non perdervi come noi in quel dedalo di viuzze lastricate di piccole pietre!

Arriviamo in cima alla collina dove si erge il Castello di Venere costruito tra il XII e XIII secolo sulle rovine dell’antico tempio dedicato a Venere (Erice era infatti nota come il centro del culto di Venere Ericina, per i greci Afrodite). Nonostante siano rimasti in piedi solo pochi ruderi da quassù si gode una vista impareggiabile di Trapani e San Vito lo Capo. Riscendiamo con la funicolare e finalmente la nebbia è sparita lasciandoci godere della vista sulla città e sulle bellissime saline di Trapani.

Il nostro lungo weekend purtroppo è giunto al termine, ma ci facciamo la promessa di ritornare molto presto.



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