Selvaggia Sicilia

Tour da Palermo ad Agrigento, passando per Trapani, Porto Empedocle, Scopello…
Scritto da: betty&paolo
selvaggia sicilia
Partenza il: 17/06/2017
Ritorno il: 02/07/2017
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
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A gennaio del 2017 io e mio marito decidemmo la meta delle nostre ferie estive: Sicilia. Paolo iniziò a leggere i dettagli della Lonely Planet e programmò il nostro itinerario che ora vi racconto. Premetto che abbiamo un bimbo di tre anni, quindi gli spostamenti e le sistemazioni sono state pensate anche per il suo benessere.

Siamo partiti sabato 17 giugno da Linate con volo Alitalia e siamo atterrati a Palermo verso le 18.30. Abbiamo scartato l’opzione Ryan Air in quanto il costo dei nostri 3 bagagli non rendeva economico il biglietto. Nel volo di linea, invece, il peso dei bagagli da imbarcare incorporati nel costo del biglietto è di 23 kg a testa.

All’interno dell’aeroporto di Palermo, proprio appena prima di uscire, si trova l’area relativa al noleggio delle automobili. Paolo, già a gennaio, aveva prenotato l’auto con la Herz e, con i documenti di prenotazione in mano, in pochi minuti abbiamo ottenuto il nostro mezzo per spostarci nella selvaggia Sicilia. Abbiamo notato che le macchine in uso dalle aziende di noleggio sono tutte quasi nuove e ben pulite. Dopo aver attentamente osservato se vi fossero segni o graffi, siamo saliti sulla “nostra” Fiat tipo Station e siamo partiti in direzione Scopello.

Scopello è un incantevole paesino che si snoda attorno ad un baglio. Qui respira aria di passato quasi come se il tempo si fosse fermato. Abbiamo alloggiato alla pensione Maria. Un b&b gestito dalla signora Maria carino e molto semplice (forse la pulizia della camera poteva essere migliore). La stanza era un pochino piccola e scomoda da raggiungere in quanto per salire al primo piano si doveva accedere attraverso una scala a chiocciola molto stretta (difficile da gestire con un bimbo piccolo). La pensione però vanta una posizione eccellente proprio vicino all’ingresso del baglio. La colazione era abbastanza ricca con crostate fatte in case. Forse con la presenza di qualche dolcetto siciliano sarebbe stata eccellente. Maria è stata sempre molto gentile preparando quello che desideravamo. Sabato abbiamo deciso di cenare al ristorante “La terrazza” a pochi passi dalla pensione. Si è rivelata un’ottima scelta, abbiamo gustato una fantastica insalata di mare, eccellente pasta allo scoglio, raffinati involtini di pesce spada alla palermitana, due cannoli siciliani e una fetta di torta, patatine fritte e bistecchina per Matteo per 66 euro. Il ristorante è molto carino, situato su una terrazza con una vista spettacolare. È frequentato anche da siciliani, nel tavolo al nostro fianco stavano festeggiando un battesimo, abbiamo perso il numero delle portate, ricordiamo solo che intorno alle 11 stavano apprezzando il terzo “assaggio” di primi. La seconda sera invece scegliamo “Made in Sicilia”, un ristorante-rosticerria che si trova proprio nel baglio, che ci ha lasciato un pochino delusi. Abbiamo speso poco (22,50) euro ma la qualità era scarsa o forse la scelta dei piatti non è stata ottimale. Il trancio di pizza era scadente, la pasta con acciughe sembrava cucinata il giorno prima, il panino con milza sufficiente. Abbiamo visto passare poi il fritto di pesce che aveva un bell’aspetto.

La seconda sera abbiamo cenato nel “Trattoria di Scopello” dove abbiamo gustato degli ottimi piatti (antipasto della casa, polpo alla griglia con crema di piselli, risotto al nero di seppia) accompagnati da acqua e vino della casa per 33 euro. Apprezzando la cucina, abbiamo deciso di ritornare anche la quarta sera dove abbiamo preso un antipasto della casa e un’orata (pesce pescato del giorno) di circa 900 gr cucinata alla griglia, un contorno, acqua e vino per circa 76 euro.

Scopello è stato per noi la base per poter raggiungere facilmente San Vito Lo Capo, Trapani, Erice.

Il mare di San Vito Lo Capo è decisamente paradisiaco, l’acqua regala colori quasi caraibici, la spiaggia è molto ampia e ben ventilata. Sicuramente il mese di giugno si può considerare ottimale in quanto siamo molto lontani dalla ressa presente nei mesi di luglio ed agosto. Siamo andati di lunedì evitando l’affollamento anche dei siciliani che durante il week end si trasferiscono in spiaggia. I lettini di un bagno che abbiamo scelto erano, infatti, disposti molto lontani l’uno dall’altro e possiamo solo immaginare l’affollamento durante l’alta stagione. Abbiamo pranzato al “Buona Vida” gustando una deliziosa insalata (che non contiene foglie verdi) con filetti di tonno e arancia.

Anche il mare di Trapani lascia piacevolmente stupiti. Nonostante, infatti, Trapani sia una città industriale è circondata da uno splendido mare. Noi ci siamo fermati tornando da Erice e abbiamo scelto il bagno Bla Blanca sul lungo mare Dante Alighieri. In una spiaggia molto ampia con un mare cristallino abbiamo trascorso una piacevole giornata di relax.

Abbiamo pranzato in spiaggia con un’insalata con il tonno e un panino punzato, gelato e acqua. Erice fatta di stradine strette e tortuose, archi tipicamente medioevali, cortili riccamente decorati e piccole botteghe mantiene immutato ancora oggi il suo antico fascino e merita una visita di quattro ore circa. Passeggiando è d’obbligo fermarsi alla pasticceria Maria Grammatico per far razzia di eccellenti dolcetti alla mandorla (sono i dolci più buoni che abbia mai mangiato fatti ovviamente con pasta alle mandorle).

Dopo i quattro giorni di sosta a Scopello, la nostra vacanza è proseguita a Menfi. Abbiamo alloggiato alla Casina Miregia, spettacolare b&b all’interno di un casale da poco ristrutturato circondato da ettari di ulivi e piante da frutta. Questo è veramente un piccolo paradiso. Location perfetta per rilassarsi e assaporare i profumi della Sicilia. Il casale è stato completamente ristrutturato e ripensato per regalare agli ospiti funzionalità e confort. Ho soggiornato qui con mio marito e mio figlio di tre anni. La nostra camera era molto grande, ben pulita e curata. Situata al piano terra ha garantito un facile accesso alla piscina (dettaglio importante quando si soggiorna con un bimbo piccolo). Staff molto gentile e sempre disponibile nel rispondere alle richieste fuori orario del nostro bimbo (per esempio la voglia di pane con marmellata di fichi, oppure panino con il prosciutto) dimostrando l’intenzione di regalare giorni da ricordare. Colazione divina con torte fatte in casa, cannoli siciliani, marmellate di loro produzione e frutta fresca appena raccolta. Notevole anche il ristorante che offre piatti siciliani creati con i prodotti dell’orto. La cena si gusta in terrazza ammirando il tramonto, coccolati dal dolce fruscio dei rami degli ulivi.

Prima di arrivare a Menfi, ci siamo fermati una mattina a visitare Marsala. Abbiamo prenotato la visita alla cantina e la degustazione. Abbiamo terminato la mattinata con una passeggiata nel piccolo centro di Marsala. Per il pranzo abbiamo scelto un ristorante appena fuori dal centro Trattoria Da Pino che verrà ricordata per le notevoli porzioni. Menfi è sicuramente una località poco turistica ma sicuramente le spiagge selvagge e poco turistiche meritano almeno un giorno. Da Menfi si raggiunge anche facilmente il sito archeologico di Selinunte.

Dopo lo straordinario relax di Casina Miregia abbiamo soggiornato 2 notti a Porto Empedocle. La struttura che ci ha ospitato hotel Riviera Palace è completamente nuova ma un pochino anonima. Nonostante una bellissima terrazza e un ampio bordo piscina, la colazione era purtroppo servita all’interno di una stanza con finestre chiuse. La scelta era molto limitata e presentava merendine confezionate e poco siciliane. Un vero peccato. Nota positiva un ampio parcheggio all’interno del cortile dove poter lasciare la propria auto. Porto Empedocle non merita, il paesaggio infatti è deturpato da due alte ciminiere relative all’impianto di turbogas dell’Enel. Nonostante la vista non sia delle migliori, il mare risulta cristallino e la spiaggia ampia e molto lunga. Noi abbiamo sempre cenato ad Agrigento, la prima sera però abbiamo scelto male e la nostra cena al ristorante “Odori e Sapori” non è stata delle migliori. L’antipasto misto, nonostante l’ottima presentazione su un tagliere di legno, conteneva degli assaggi appena estratti dal frigorifero (come ad esempio la caponata di melanzane e i carciofi). Il pesce spada alla palermitana era immangiabile, probabilmente scongelato velocemente sotto l’acqua calda. La seconda sera, invece, siamo stati più fortunati e abbiamo cenato al ristorante “Kroskos”. Locale molto carino, pulito e curato nei dettagli. Presenta numerose proposte e piatti anche vegetariani. Matteo ha apprezzato il tortino di patate su vellutata di spinaci, io ho gustato un buon polpo con olive, capperi e patate. Paolo ha assaporato un ottimo fritto di pesce. Entrambi abbiamo divorato la cassata siciliana, mentre il mio bimbo ha assaggiato per la prima volta un gelato al pistacchio. Sicuramente la Valle dei Templi merita una visita dettagliata e paziente. La bellezza e l’ottimo stato di conservazione dei templi creano un’atmosfera suggestiva, quasi un viaggio nel tempo. Incantevole è anche la loro immagine durante la notte, le luci rendono sfavillanti quelle antiche pietre.

Lasciamo Agrigento e ci spostiamo verso Palermo attraversando il cuore della Sicilia. La strada provinciale SS 189 attraversa la parte interna ma i lavori in corso rallentano notevolmente la nostra velocità di crociera. Questo ci permette di gustare con attenzione i paesaggi che si susseguono e che ci accompagnano fino a Palermo, nostra penultima tappa. A Palermo soggiorniamo al B&B Gallidoro Maqueda 124 St. Ottimo b& b situato nel cuore di Palermo, le camere si trovano in un complesso nuovo, completamente ristrutturato e arredato con design semplice e minimale. La nostra camera è molto spaziosa, curata nei dettagli e ben pulita. La colazione abbondante, ricca di prodotti anche per intolleranti al lattosio come me. I proprietari si sono dimostrati sempre molto gentili e disponibili. La posizione strategica ci permette di visitare tutto il centro storico a piedi. Ammetto che Palermo mi ha deluso. Sono rimasta amareggiata per la trascuratezza e la mancanza di cura nei confronti della maggior parte delle strade e delle vie. Palermo è infatti sporca, sciupata. Potrebbe essere una delle città più belle al mondo, per la storia che racchiude, per le sue chiese così antiche, per la commistione di culture che raccoglie. Purtroppo questa mancanza di attenzione, questa trascuratezza verso i palazzi e verso l’ambiente rendono la città pessima. A Palermo abbiamo cenato molto bene alla “Locanda del Gusto” in via Vittorio Emanuele. Cibo molto raffinato e curato nei dettagli.

Chiudiamo la nostra vacanza in Sicilia con tre giorni di mare a Mondello, la nota località di villeggiatura dei palermitani, ricca di villette e di case con giardino. Mondello, infatti, è una cittadina di mare, con una bella passeggiata che costeggia il lungomare, la spiaggia dove si trovano gli stabilimenti, i centro vicino al porto dove si concentra la maggior parte di ristoranti. Purtroppo la lunga spiaggia è risultata molto affollata anche a giugno. Per questo sconsigliamo di scegliere Mondello se si sopportano poco le strette distanze tra un ombrello e l’altro. Noi abbiamo optato per l’Isola delle Femmine dove si trova un bellissimo mare e poca gente (almeno durante la settimana). Abbiamo scelto lo stabilimento in via dei Saraceni, stabilimento molto ampio, con un palco dove fanno la baby dance durante la mattina.

A Mondello abbiamo soggiornato al B&B Casa Chinaski, b&b nato all’interno di una casa di villeggiatura probabilmente privata. La nostra stanza, infatti, era una parte dell’appartamento ed era dotata di bagno privato, di una stanza matrimoniale e di una stanza doppia per Matteo. La stanza era abbastanza pulita anche se i mobili anni 50 rilasciavano uno sgradevole odore di muffa. Notevole la colazione preparata con attenzione da Emanuela che, una volta informata del mio problema con il lattosio, si è preoccupata di procurarmi dolcetti adatti a me. La colazione è servita sul tavolo esterno all’aperto. Per le cene abbiamo scelto un ristorante nella piazza di Mondello “ trattoria da Enzo” dove abbiamo gustato del pesce pescato alla griglia preceduto da un antipasto della casa composto da patatine fritte. Sembravano gustosi anche i primi piatti, ma Matteo aveva deciso di prendere il suo pesciolino.

Per la seconda sera ci siamo invece spostati a visitare il mercato di San Lorenzo, mercato coperto che raccoglie in modo rappresentativo le tipiche realtà enogastronomiche della Sicilia. Oltre alla possibilità di acquistare i prodotti, si possono gustare anche piatti tipici siciliani scegliendo la merce che i cuochi preparano al momento dalla pasta fresca con ragù di pesce, ai totani ripieni, agli spiedini alla griglia. Attorno al mercato sono stati posti dei tavolini dove è possibile cenare ed è presente un’ottima area bimbo con altalene e giostre. Il posto merita, è ben tenuto e curato mostrando la volontà di catturare, con il gusto e i sapori, anche i vacanzieri più pretenziosi.

Mondello si trova in prossimità dell’aeroporto, è quindi facile per noi spostarci e prendere il volo di ritorno verso casa. La Sicilia potrebbe essere un paradiso turistico se solo fosse posta più attenzione e cura alle sue bellezze. L’amarezza purtroppo mi accompagna verso casa e si lega al ricordo di questa vacanza italiana.



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