Seychelles – aprile 2010 di viaggio con bimbi al seguito

Viaggio in paradiso.
Scritto da: honey-sunny
seychelles – aprile 2010 di viaggio con bimbi al seguito
Partenza il: 02/04/2010
Ritorno il: 16/04/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
Abbiamo prenotato a ottobre e il viaggio è durato 2 settimane. La nostra agenzia ha contattato in loco i vari alberghi senza usufruire del tour operator. Lo potevamo fare anche noi direttamente ma dopo anni di amicizia preferiamo appoggiarci a loro. Abbiamo visitato Praslin, La Digue e Mahè.

Trasferimenti:

Abbiamo viaggiato con Emirates via Dubai. Ottimo aereo e ottimo servizio a bordo con tanto di regali e menù per bimbi (i nostri hanno 7 e 9 anni). Per spostarci tra le varie isole abbiamo preso l’aereo da Mahè a Praslin (20 minuti di volo). C’è la possibilità di prendere il Cat Roses (traghetto) ma per raggiungere i porto bisogna prendere un taxi mentre il volo interno parte dallo stesso aeroporto dei voli internazionali. Da Praslin a La Digue abbiamo preso il traghetto Cat Cocos che collega le due isole in 20 minuti. Per il rientro sempre con Cat Cocos da La Digue a Praslin e da quest’ultima a Mahè con il traghetto Cat Roses (1 ora di traversata, varia in base alle condizioni del mare). I biglietti base hanno i posti a sedere all’interno mentre quelli superiori sono all’aperto. Faccio presente che il porto di Praslin è a sud mentre l’aeroporto a nord quindi se si dovesse scegliere la soluzione di rientrare a Mahè in aereo bisogna prevedere anche un taxi che porti da una parte all’altra dell’isola. Auto a noleggio: l’abbiamo prenotata dall’Italia. L’abbiamo presa all’aeroporto di Praslin e l’abbiamo rilasciata al porto lasciando le chiavi sotto il tappetino. A La Digue si gira in bici affittandole al porto oppure in hotel. A Mahè abbiamo preso la macchina al porto e l’abbiamo lasciata all’aeroporto (chiavi sempre sotto il tappetino). In entrambe i casi c’era un addetto del rent a car che ci ha consegnato le chiavi e fatto firmare i documenti. Suggerisco di affittare la macchina in quanto l’alternativa sono i taxi oppure i pullman locali ma con l’auto si è molto più autonomi. Queste isole sono belle da girare, ogni più piccolo angolino merita una visita, è un peccato rimanere in hotel.

Hotel:

Qui abbiamo soggiornato per 7 notti all’hotel Indian Ocenan Lodge in pernottamento e prima colazione. Si trova a Grand Anse, sul alto ovest dell’isola. Il personale è gentile e le camere accoglienti con letto a baldacchino e due letti singoli. A La Digue siamo stati 4 notti alla Diguoise. Si trova a 200 metri dal mare ma merita. La proprietaria Elodie è gentilissima. Il giardino è curato nei minimi dettagli. Ci sono credo 4 camere standard (con vasca idromassaggio) e 4 suite e due master suite (con piscina). Noi abbiamo preso la master in quanto nelle altre non si poteva stare con i bimbi. La colazione e la cena vengono servite a bordo piscina. A Mahè siamo stati 2 notti alla Roussette, nella parte sud dell’isola. Ci sono boungalows a bordo piscina. L’hotel è semplice ma comodo per la levataccia della partenza in quanto non è lontano dall’aeroporto ed è per questo che l’abbiamo scelto. Anche qui personale molto cortese.

Ristoranti:

Si mangia ovunque benissimo. Ci sono tanti chioschi che vendono frutta e succhi di frutta ottimi. Noi siamo stati: A Praslin: – Le Laurier’s – ottimo – bisogna prenotare – Coco rouge – spartano ma abbiamo mangiato cibo creolo squisito – Cafè du Monde – buono per pranzo e cena – Hotel Britannia – buono ma se non si prenota ci vogliono ore – Bejaira – per pranzo, buona la pizza A La Digue: – alla Diguoise – cena ottima a bordo piscina – Tarosa – nulla di che – Ocean – ottimo, prenotare e se si vuole vengono a prendere con la jeep – Le Pecheur: ottima cena a lume di candela sulla spiaggia A Mahe: – all’hotel La Rossette – buono

Acqua:

Queste isole hanno sorgenti naturali e l’acqua è ottima, addirittura la imbottigliano. Abbiamo mangiato insalate e gelati senza avere il men che minimo problema. Bambini: queste isole sono assolutamente a misura di bimbo sia per la sicurezza che per il cibo. Bisogna solo stare attenti al mare perché in alcune spiagge ci sono molte onde.

Da vedere:

A Praslin: – tutte le spiagge in particolar modo Anze Lazio ed Anse Giorgette. Per accedere a quest’ultima bisogna prenotare il giorno prima l’accesso alla spiaggia in quanto è a numero chiuso. Per arrivare alla spiaggia c’è un servizio navetta ad ore fisse segnate su di un cartello all’ingresso ed anche in spiaggia. Ad Anze Lazio ci sono ristoranti, ad Anse Georgette no ma ci sono dei rasta che vendono frutta. – alla Valle de Mai è consigliabile andare la mattina presto muniti di lozioni contro le zanzare. – all’ Isola-riserva di Curieuse e St.Pierre siamo andati con Sagittarius che ha un chiosco a Cote D’Or vicino all’hotel Paradise Sun. Ci hanno dato maschera e boccaglio. Ottimo snorkelling a St Pierre e bellissime le tartarughe giganti che ci hanno rubato i mango dagli zaini a Curieuse … Bella passeggiata da una parte all’altra dell’isola di Curieuse per vedere il vecchio lazzaretto. Ci sono passerelle il legno sulla spiaggia in mezzo alle mangrovie dove ci sono granchi enormi. A La Digue: – escursione a Coco e Filicitè island da non perdere. Prenotabile al porto. A Felicitè abbiamo nuotato con le tartarughe marine. – siamo stati in tutte le spiagge anche quelle più sperdute e sono tutte meravigliose. A Mahè: – carina la capitale con il piccolo mercato. – su quest’isola si può vedere come veramente vivono i locali. Si vedono bimbi che vanno a scuola tutti vestiti nella stessa maniera ecc.ecc. – belle le spiagge ma per i miei gusti troppo trafficate. Essendo l’isola più grande ci sono anche molti più turisti. Non dico che sarebbe da tralasciare ma una giornata e mezza sono più che sufficienti. Meglio concentrarsi sulle altre due isole, specialmente La Digue.

Questo è il mio resoconto molto in breve. Non ho voluto di proposito dare troppi pareri personali. Ogni cosa è molto soggettiva. E’ giusto che si sappia cosa c’è da vedere ma ognuno deve essere libero di non essere influenzato. Sono se ci sono cose negative è giusto segnalarle ma anche in questo caso, se una cosa non è bella per me, non necessariamente deve essere brutta anche per qualcun altro. Di seguito invece allego tutta la documentazione che ho trovato in vari siti ma più che altro in Turisti per Caso. Ho lavorato 3 mesi per mettere tutto insieme con un senso logico e pratico in modo tale da non faticare in vacanza a cercare le informazioni. Ho segnato tutto quello che c’è da vedere e tutti i ristoranti poi sotto ogni voce ho copiato i giudizi dei viaggiatori. Ogni “-“ è il parere di una persona. Spero di essere stata chiara. Buon viaggio a tutti, noi sicuramente ci torneremo.

COSA VISITARE A PRASLIN

Benzinai: a Grand Anse e a Baie St.Anne. Cambio soldi alla biglietteria per la Digue. La parte migliore è la nord orientale – Essendo a ovest si gode un buon tramonto, ma si è in ombra fino alle 11.00 – Praslin risente delle maree per cui tutte le spiagge sono molto più belle al mattino…

La zona di Baie St. Anne (est): – qui si trova il porto. Troviamo posto per la macchina davanti i negozi, appena superata la rotonda e da li iniziamo a camminare. Passati i primi negozi, incontriamo la centrale di polizia, il distributore e arriviamo fino alla chiesa che decidiamo di visitare

Cotè d’Or (nord-est): – è la località più turistica di Praslin, che offre vari hotel, ristorantini, qualche negozio ed una lunghissima spiaggia di sabbia bianca, protetta dalla barriera corallina, è perfetta e sicura per i bambini – dalla Cote D’Or partono anche tutte le escursioni in barca – la spiaggia è bellissima, in zona ci sono molti ragazzi che vendono frutta buonissima e organizzarsi il pranzo non è stato difficile! – certamente una delle spiagge più belle, soprattutto la zona di Anse Volbert – i ladri che battono quella zona e che rubano le borse – ad aprile infestata dai mosquitos che ci hanno letteralmente massacrati! – a giugno ci sono le alghe – la spiaggia veramente bella, sabbia farinosa e mare che cambia colore ad ogni fascio di sole. Nella strada interna che costeggia la spiaggia troverete un Minimarket , una gelateria gestita da un italiano, un paio di negozietti di souvenir ed un numero illimitato di rasta che vi chiederà se desiderate fare il cambio di euro/rupie. I ristoranti della baia ne approfittano chiedendo obbligatoriamente il pagamento in euro ai turisti stranieri utilizzando il cambio ufficiale a loro conveniente, mentre ai locali il pagamento del conto e’ chiesto in rupie – la spiaggia più viva dell’isola – niente di particolare e con un mare abbastanza insignificante anche in considerazione del fatto che l’acqua è molto bassa (e quindi caldissima, quasi “stagnante” direi)

Anse Volbert (nord-est): – spiaggia immensa di sabbia incredibilmente fine e bianca frequentata dai locali con diversi ristoranti e locali – meravigliosa, mare verde smeraldo, sabbia bianchissima che sembra farina e pochissima gente – è la più turistica, e secondo i miei parametri di valutazione, la meno interessante – l’impatto visivo è piacevole, sembra un luogo ” da cartolina”, con palme piegate dal vento, mare turchese ed isolotti che colorano il panorama. Ci sono parecchi locali che ci avvicinano per proporci le escursioni alle isole vicine, ma al momento non siamo interessati, e i venditori non sono insistenti – Anse Volbert sulla Cot d’or , veramente spettacolare con la sua sabbia bianchissima – appello: “Turisti per caso” che vi recate sulla spiaggia di Anse Volbert, guardate nei pressi della pizzeria dell’hotel Berjaia, se vedete Baldo fermatevi a dargli una carezza, del cibo e dell’acqua (una ciotola e’ stata messa sotto al grande albero davanti al ristorante ed un rubinetto sta appena dietro – dove c’e’ il diving center). Lui sembra una Labrador e tira a campare grazie a quelli che hanno buon cuore ed amano gli animali e le meraviglie delle Seychelles, lui compreso. In cambio vi regalerà tanta compagnia e vi stupirà con la sua intelligenza.

Anse Possession (centro-nord): – ci accolgono un mare piattissimo e una sabbia dorata, peccato che in alcuni tratti i pescatori abbandonino, oltre alle reti, conchiglie, alghe e sporcizia varia pescata in mare

Anse Boudin (nord): – non so, saranno i colori, sarà la luce che riflette sui massi di granito, o sarà la pace che si respira, ma ci colpisce positivamente

Anse Lazio (nord-ovest): – e’ la spiaggia piu’ rinomata di Praslin e con ragione: e’ una spiaggia di tale bellezza e perfezione che val la pena di fare la lunga e tortuosa strada dalla Côte d’Or a questo sito incantevole. Soffice sabbia bianca che scende dolcemente verso le acque azzurrissime di un mare perfettamente cristallino dove lo snorkelling e’ eccellente. Incorniciata da massi di granito rosa scolpiti dagli elementi, questa spiaggia figura regolarmente nella classifica delle 10 spiagge piu’ belle al mondo – circa 20 minuti a piedi dalla fermata dell’autobus (ripida discesa all’andata e quindi relativa salita al ritorno!) Noi l’abbiamo raggiunta a piedi con una bella camminata dall’Acajou: anche se stancante ve lo consigliamo per poter vedere da vicino anche il più piccolo anfratto, scoprire piccole meraviglie e anche personaggi folcloristici (ad esempio il santone-falegname François) – per il pranzo, organizzatevi e portate qualcosa da mangiare con voi, altrimenti finirete per mangiare un panino che vi andrà di traverso per quanto ve lo faranno pagare! – la spiaggia più amata di Praslin: una distesa infinita di sabbia bianca quasi accecante, fa da contrasto con un azzurro intenso del mare, le palme e la folta vegetazione che la costeggiano, si sposano benissimo con i protagonisti di tanto successo: questi immensi e scenografici massi di granito che danno a questo luogo un’atmosfera davvero irresistibile. La spiaggia non è ancora molto affollata, così la percorriamo tutta godendoci questa pace e la musica delle onde che con grande forza si infrangono sulla riva. Decidiamo di posizionarci in fondo alla spiaggia, (sulla sinistra) proprio a fianco dei massi di granito, il panorama davanti a noi è splendido. La spiaggia è bellissima, selvaggia, con sabbia bianchissima e grosse onde che arrivano quasi alla vegetazione (c’è l’alta marea è la spiaggia è pochissima), un’atmosfera onirica, circondata da splendide rocce granitiche. Il contrasto dei colori è fantastico, con il bianco della spuma delle onde che si infrangono, l’acqua turchese e la vegetazione smeraldo. C’è anche un fiume che arriva fino al mare, creando un contrasto ed un paesaggio unico. Date le onde molte grosse, nostra figlia finisce per fare il bagno nel fiume, tranquillo e pulito. Con la bassa marea ed il mare calmo mostra tutto il suo splendore. – è grandissima ma non troppo affollata, e vi sono diverse zone in cui si può trovare un po’ di ombra offerta dalle piante di takamaka che ci circondano. Il mare è molto mosso, non c’è protezione della barriera corallina per cui si può giocare con i cavalloni, e non me lo faccio dire due volte! In giro si possono trovare alcuni cocchi caduti dalle palme, ne prendiamo uno e ce lo gustiamo – è sicuramente la spiaggia migliore dell’isola, con tutto a suo favore: niente reef per cui il mare entra tranquillamente, profondità “regolabile”, niente lettini/ombrelloni da turismo industriale, alcuni grandi “takamaka” svolgono la funzione di ombra naturale, niente alghe a marcire sulla spiaggia, il che non sarebbe un problema, se non fosse che favoriscono lo sviluppo dei sand flies, microscopici, ma fastidiosi insettini e per concludere splendidi massi granitici alle due estremità della spiaggia – nota come una delle 10 spiagge più belle del mondo…ed in effetti è proprio un paradiso! Scarpinata che da Anse Boudin ci porta fino alla paradisiaca Anse Laziò. L’impatto con la spiaggia toglie il fiato, ti rendi conto che le foto dei cataloghi dei tour operator non sono di certo ritoccate – appena vedo la strada composta da sali-scendi per arrivarci non credevo né fosse così lunga, né così… a sali-scendi! Parcheggiamo l’auto vicino al ristorante Bon Bon Plume e ci dirigiamo verso l’estrema sinistra… è presto e non c’è nessuno. L’acqua ha un azzurro che non si può nemmeno descrivere ed i massi fanno da padroni. Chissà quanti anni hanno… e che enormi che sono! Vicino ai massi c’è una bella barriera e parecchi pesci… enormi ricci di mare fanno capolino tra la barriera e sono… splendidi pure loro!La sabbia poi… è impalpabile e mi ricorda quella delle Maldive, sull’estrema destra…Ottimo snorkelling anche qui ed onde dove bimbi (e non bimbi) si divertono come matti! – la percorriamo tutta e ci mettiamo in fondo a sinistra, vicino ad una piccola laguna interna e a dei massi granitici. In realtà la parte più bella di anse Lazio è ancora più a sinistra, dove ci sono delle piccole spiagge delimitate dalle rocce – è una delle più belle spiagge delle Seychelles – La camminata per arrivare è faticosetta; praticamente dovrete scalare una collinetta, per cui anche al ritorno ci sarà da sudare un po’: ma merita!!!Il pomeriggio si alza un po’ l’alta marea, per cui se volete andare per godervela al meglio, andate di mattina – a destra e sinistra, vedo molti pesci ma non la sea turtle.. Che peccato! Vi consiglio di fare una passeggiata, quando c’è ancora la bassa marea, nella parte a sinistra, dove ci sono pezzi di spiaggia più isolati – è uno dei luoghi più belli e visitati di Praslin. Non ci fermiamo nemmeno sulla lunga spiaggia, bella ma un po’ troppo affollata per i nostri gusti, e camminiamo lungo uno stretto sentiero fino a raggiungere una caletta molto più piccola, ma incredibilmente affascinante; chiusa fra enormi massi rossi, una piccola mezza luna di sabbia bianchissima divide il mare, azzurro come mai lo abbiamo visto, dalla vegetazione rigogliosa ed intricata dei fianchi scoscesi della costa – è la spiaggia più bella che abbiamo visto nella nostra vita, con sabbia bianca e fine, mare cristallino dalle diverse tonalità, grandi onde, enormi massi di granito e una rigogliosa vegetazione da cornice

Anse Georgette (nord-ovest): – sdraiatevi nella conca del masso che troverete sulla sinistra….oltre a essere comodissimo sulle fotografie sembrerà che siate coricati su un granchio gigante! – prenotare il giorno prima dal nostro Hotel – rifornimento di acqua e stuzzichini non c’è nulla in spiaggia – Siamo davanti agli immensi cancelli dell’hotel più vip di Praslin: Lemuria Resort, con tanto di 18 campi da golf al suo interno. L’omino della security appostato nel casottino a fianco il cancello ci viene incontro con in mano una lista dei fortunati che oggi avranno l’onore di godere di questa splendida e deserta spiaggia. Spunta i nostri nomi dalla lista, trascrive il numero di targa e ci spalanca i cancelli spiegandoci la strada per arrivare alla spiaggia. Lasciamo l’auto in un mini parcheggio a fianco del ristorante e proseguiamo a piedi, per la prima strada a destra, seguendo le indicazioni sui cartelli. C’è da fare una passeggiata di 15-20 minuti tra i prestigiosi campi da golf e passando attraverso una specie di mini Valle De Mai, con tanto di targhetta illustrativa e descrittiva della palma del Coco de Mar oppure si può chiedere un passaggio alla navetta dell’hotel che accompagna gli ospiti alla spiaggia. Nel tragitto abbiamo pure l’occasione di vedere da vicino i ragni delle palme. La spiaggia si presenta subito ai nostri occhi come una Anse Lazio in versione molto ridotta, ma con colori ancora più intensi e brillanti e soprattutto deserta. Appena ci posizioniamo sulla spiaggia, ci si avvicina un ragazzo con un tesserino in mano e ci spiega di essere della polizia e ci avverte che le correnti sono molto forti, il mare molto mosso e ci raccomanda di fare molta attenzione – è un sogno! Davanti ai nostri occhi, dal verde delle mangrovie, dei tamakaca e delle palme, si apre un ventaglio di sabbia bianchissima davanti ad un mare azzurrissimo, con incastonate ai lati delle rocce granitiche, come gioielli preziosi. C’è pochissima gente e non c’è barriera corallina e le onde, regolari e perfette, si rompono a pochi metri dalla spiaggia, lasciando una scia di spuma bianchissima. Sicuramente una delle più belle spiagge che abbia mai visto. A pranzo ci sono i ragazzi rasta che fanno pesce alla griglia e frutta a 10 euro – la spiaggia è forse la più bella che abbiamo visto: un mare di un colore che pare finto, sabbia bianchissima, palme ed altre piante tutto intorno, ed addirittura un gazebo costruito di foglie di palma che sembra essere lì apposta per noi, ne approfittiamo e ci mettiamo all’ombra. Questa spiaggia da sola vale il viaggio fin qua – verso l’ora di pranzo arrivano i rasta che cuociono direttamente i pesci sulla spiaggia e che vi offrono, a una spesa irrisoria, insieme al frutto dell’albero del pane (sa sul serio di pane!!) – per fare snorkeling dovete andare all’estremità sinistra più che altro. Alcuni pesci venivano tra i nostri piedi, senza paura e ci toccavano pure.. Mah

Grand Anse (sud-ovest):

– è più tranquilla ed economica di Cote D’or. A marzo confermiamo la presenza di alghe, ma la spiaggia è davvero molto bella e con la bassa marea è molto suggestiva. – è una spiaggia lunga di sabbia fine bianca con mare non propriamente pulito a novembre. – è orribile – anche questa soggetta a bassa marea ma sicuramente più bella rispetto a Côte d’Or Strada panoramica (sud): – la strada che dall’aeroporto, passando per Grand Anse, prosegue fino a sud per Anse Consolation, decidiamo di imboccarla. Sicuramente è il tratto di strada più panoramico e scenografico di Praslin, ma, i continui tornanti, le pendenze fino al 30%, la ridotta larghezza della strada e il terrore di incrociare un pulmino, la rende anche la strada più pericolosa Valle De Mai (centro isola a sud): – spruzzatevi l’antizanzare prima di entrare, dentro non si può – parco naturale e patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1983 ospita vari tipi di palme e flora del posto, tra le quali la palma dello straordinario e unico al mondo cocco de mer (o cocco doppio), simbolo dell’isola, dalla curiosa e singolare forma, che si trova solo qui sull’isola di Praslin alle Seychelles!! – All’interno non ci sono bar o toilette – Il biglietto costa o € 15 o € 20 gratis i bambini (non si può pagare in Rupie) e insieme a quello ci riforniscono di cartina in italiano con indicati i percorsi possibili da percorrere e descrizioni delle varie piante. Il percorso più lungo dura 3 ore. Il parco chiude alle 17.30. E’ una vera e propria giungla tropicale con delle palme enormi che non avrei mai immaginato. Foglie alte venti metri con un apertura grossa quanto un letto matrimoniale, Coco de Mer maschi e femmine ovunque (crescono quasi solo qui) ed un sacco di altre piante che i cartelli lungo il sentiero descrivono minuziosamente. E’ impressionante il rumore di tutte queste foglie enormi mosse dal vento. In cima al sentiero, sul punto panoramico, troviamo ad attenderci un simpatico pappagallino nero col quale dividiamo la nostra banana, golosone!In un due ore scarse finiamo il giro del parco – Partiamo dal sentiero centrale, saliamo a nord percorrendo il sentiero chiamato “Cedar” che si raggiunge con il sentiero “Circular” e riscendiamo verso l’uscita seguendo il sentiero “North”, ma visto che non ne abbiamo ancora abbastanza, decidiamo di aggiungere una parte di sentiero che scende fino al ruscello; ci piacerebbe vedere anche la cascata, ma è troppo lontana. La foresta è bellissima, è tutto gigante, foglie di palma giganti, coco de mar giganti, massi giganti. E’ davvero stupenda ed è tutto così suggestivo, uno scenario da favola, da togliere il fiato. I sentieri sono indicati bene e non c’è pericolo di perdersi, e di tanto in tanto si trovano anche alcuni sentieri informativi che illustrano e descrivono le varie piante presenti, tra la folta vegetazione riusciamo a vedere uno dei famosi “ragni delle palme”, abbastanza grande, ma non così brutto e spaventoso come descritto. Non riusciamo a vedere il geko verde, ma in compenso vediamo diverse enormi Lumache di Praslin. Il percorso che abbiamo seguito noi è in gran parte pianeggiate e d’ogni tanto si affrontano salite e scalinate non troppo difficoltose, il consiglio più grande è quello di fare molta attenzione alla scelta dell’abbigliamento e delle scarpe: possibilmente pantaloni lunghi, no infradito, scarpe chiuse o sandali. Usciamo senza comprare il mitico coco de mer, anche perché è troppo pesante oltre che troppo costoso ( il prezzo deriva dal fatto che impiega 7 anni per maturare). Consigliamo di prendere una guida per visitare questo parco, spenderete un po’ di euro (non tanti),ma alla fine vi spiegheranno in maniera semplice e simpatica le meraviglie di quest’angolo della natura. Insomma, andateci anche se è cara l’entrata. Usciamo senza comprare il mitico coco de mer, anche perché è troppo pesante oltre che troppo costoso ( il prezzo deriva dal fatto che impiega 7 anni per maturare). Zimbawe (centro isola a nord): – segnato sulla cartina, grande pianoro dal quale si gode una stupenda vista a 360° su Praslin. – deludente Isola-riserva di Curieuse e St.Pierre: – il costo è 30 euro p.p., bimbi gratis, con i barcaioli sulla spiaggia è di 25 euro, però in effetti con octopus Diving si ha un ottimo servizio ed incluso un light lunch. Ci vengono anche a prendere in hotel la mattina seguente, ci danno pinne e maschere e si parte alle 9.30. (attenzione a chi offre escursione più lunch, fanno pagare 45/50 euro per una grigliata di pesce ma non ne vale la pena!!!). – circa 40€ a persona, bimbi gratis. Da fare con i locali, si risparmia parecchio – Il Sagittarius, installazione all’estremità della spiaggia di Anse Volbert, ci propone 30 euro come prezzo standard; con questa proposta in mano, convinciamo un rasta a offrirci il servizio per 25 euro a testa (incluse le tasse di visita al parco marino). Vi consiglio assolutamente di trattare, perché il percorso da fare è realmente di pochi minuti, per cui il costo richiesto inizialmente appare del tutto spropositato – siamo andati con Herbert, lo si trova in spiaggia alle 9 davanti al ristorante del Beraja Hotel e abbiamo speso €15 a testa + 10 di tassa d’ingresso al parco marino di Couriouse – vi consiglio di fare l’escursione, e veniteci coi rastamen

1) Curieuse:

– C’è un percorso di un paio d’ ore per visitare la casa dove risiedeva un vecchio medico quando l’ isola era usata come lazzaretto. Si approda dove c’è una riserva con la nursery per il recupero delle tartarughe giganti portate qui dall’isola di Aldabra. Si trovano solo alle Seychelles e alle isole Galàpagos. Ce ne sono moltissime, veramente grandi, che si muovono lentamente mangiando foglie. Nostra figlia è entusiasta, riesce a vedere anche quelle piccoline appena nate, e riesce a dar da mangiare foglie alle tartarughe dalle sue mani, una bellissima esperienza. Da qui si parte per una magnifica passeggiata nel verde, salendo su sentieri coperti da vegetazione che offrono scorci meravigliosi dell’isola e del mare turchese circostante. Il sentiero attraversa l’isola e in circa mezz’ora, stanchi e sudati arriviamo su una spiaggia paradisiaca, spiaggia St. Jose’, con sabbia bianchissima a invitante acqua turchese. Facciamo uno splendido bagno rigenerante, la spiaggia è semideserta in quanto disabitata quindi ci arrivano solo le escursioni in barca. E poi ci offrono il nostro light lunch composto da pizza, una pietanza locale a base di pasta sfoglia ripiena con pesce o pollo, frutta, cracker, biscotti, soft drink – sbarchiamo in una bella spiaggia circondata dalle tipiche rocce granitiche, e, subito, vediamo un magnifico esemplare di tartaruga gigante che si riposa in spiaggia. Io mi avvicino, le gratto la testa, e lei protende il collo come se fosse in cerca di coccole. Un impiegato del centro ci vede interessati, si avvicina a noi e inizia a spiegarci alcune cose sulla vita delle tartarughe. Ci insegna a capire come distinguere quando sono particolarmente vecchie (i solchi del carapace sono particolarmente profondi) ci spiega a che età iniziano a riprodursi, ci mostra dei “cuccioli” di 3 anni, e ci presenta Dino, il tartarugone più vecchio. Veniamo anche informati che i turisti hanno la possibilità di adottare le tartarughe presso il centro e restare aggiornati sulle loro vicende, ma ci allontaniamo senza accorgerci per iniziare la passeggiata di mezzora tra le mangrovie che ci condurrà all’altro versante dell’isola dove verremo prelevati. La natura, come sempre, è superlativa, il caldo devastante, ma saremo premiati all’arrivo da un mare cristallino dove ci getteremo per un meritatissimo bagno – l’isola di Curieuse, infatti, era un luogo di isolmento per lebbrosi, specie della vicina isola di Mauritius; vigeva una forma di reciprocità per cui le Seychelles mandavano a Mauritius i loro malati di mente, e Mauritius i lebbrosi: uno scambio equo. Se uno si mette a pensare, prova una sorta di inquietudine: un’isola paradisiaca, ma isolata, ritenuta luogo sicuro per evitare il contagio e le infezioni. La vecchia casa del medico faceva anche da infermeria, e questa situazione è durata fino al 1965 – abbiamo visto un’infinità di tartarughe marine facendo snorkelling – nell’isola non si possono lasciare rifiuti, quindi portatevi cibo e uno zainetto capiente! – prenotiamo l’escursione al prezzo di 25 € + 10 € di tasse a persona pagando 10 € di acconto a fronte di una ricevuta scritta su un pezzo di carta già scarabocchiato. Ci offre anche il pranzo a Curieuse (grigliata di pesce) per 25 €, ma rifiutiamo perché ci sembra un po’ caro. Facciamo scorte di acqua e di cibo per la giornata – la spiaggia davanti al centro per le tartarughe, Baie Laraie, è stata chiusa al pubblico, per cui se volete farvi un giro, potete andare solo via mare, con la bassa marea, come abbiamo fatto noi – non c’è nessuna struttura ricettiva sull’isola, per cui o vi portate qualcosa da mangiare, o pranzate nella parte adibita con tavoli, sedie e barbecue e gestita dai rasta, che offrono un pranzetto di pesce a 10-15 euro a testa – in genere si sbarca a Baie Laraie, dove si possono ammirare le tartarughe giganti, infatti qui sorge un centro di ripopolamento che conta circa 250 tartarughe importate negli anni ottanta da Aldabra. Sulla spiaggia, volendo, si può consumare un pasto a base di pesce alla griglia cucinato direttamente da chi accompagna; noi avevamo il pranzo al sacco. Il nostro barcaiolo, al quale abbiamo pagato la tassa d’ingresso al parco (di 10 euro a persona), ci ha lasciati sulla spiaggia di baie Laraie dandoci appuntamento, per il tardo pomeriggio, sull’altro lato dell’isola, precisamente a Anse Josè. Anse S. Josè si raggiunge con una bella camminata in una foresta di mangrovie, di cui qui se ne possono vedere ben otto specie diverse; il sentiero è ben segnalato e in parte si snoda su delle passerelle in legno che permettono di superare le zone paludose, dove si possono vedere miriadi di granchi. Lungo il percorso si incontrano le rovine del vecchio lazzareto e la casa del dottore, cioè la residenza del medico che si occupava dei lebbrosi, ora trasformata in un museo. Anse Josè è ottima per il bagno

2) St. Pierre:

– da Curiose sono 10 minuti di barca – è un’isoletta che si trova proprio davanti alla Cote D’Or: qui bisogna pagare una tassa locale di 10 euro p.p. Perché è un parco naturale, che comprende anche l’isola di Curiose – la sosta per lo snorkeling è strepitosa: ci sono pesci di tutti i colori! – l’isola è praticamente uno scoglio di massi granitici, veramente caratteristico – uno scoglio di poche decine di metri quadrati, circondato da una straordinaria fauna marina, motivo per cui è così ambito dagli snorkellers professionisti ed anche da chi, come noi, vuole semplicemente fare una nuotata come se si fosse in un acquario – occhio alla corrente, ci sono dei punti in cui è davvero forte, e rischiate di farvi trascinare a largo

Isola riserva di Cousin:

– si parte da Praslin la mattina intorno alle nove; il parco è infatti visitabile solo la mattina dal lunedì al venerdì. La barca a motore si ancora al largo dell’isola dove si trasborda su piccole imbarcazioni che consentono di sbarcare sulla spiaggia. Una volta sbarcati ci si raduna sotto un piccolo capanno per la spiegazione delle guide che accompagneranno obbligatoriamente il gruppo alla scoperta dei rarissimi esemplari di uccelli qui protetti. Per il percorso e le varie spiegazioni occorrono circa 2 ore, durante le quali è severamente vietato fumare e raccogliere qualsiasi cosa. Le agenzie di Praslin propongono sia la visita esclusiva di Cousin che richiede mezza giornata, sia l’abbinamento con Curieuse e St Pierre con una gita di una giornata intera che comprende anche il pasto

RISTORANTI PRASLIN

– si cena prestissimo (paragonato alle nostre abitudini…): dalle 7 alle 9.30. Alle 10 stanno già chiudendo i ristoranti – la domenica è tutto chiuso aperto ristorante Bejaira, gelateria di Luca e a Grande Anse c’è solo un takeaway aperto – andiamo a cercare… cibo. Devo ammettere che a Praslin è difficile trovarlo – poco più giù di Luca, all’incrocio della strada costiera con quella interna, c’è un Supermarket – pizzette e acqua ad uno dei minimarket sulla strada, spendendo 40 vi consiglio è di andare presto a comprare prodotti freschi come le pizzette, il pane, i dolci etc, altrimenti finisce tutto – ci sono diversi market nella baia di Cote D’Or e baie St. Anne – difficilissimo trovare frutta fresca

Le Laurier’s (Cote D’Or):

– decidiamo di entrare e prenotare un tavolo per la cena di stasera; mi sembrava di ricordare che fosse necessaria la prenotazione perché il ristorante è sempre pieno, vista la sua fama, e invece la ragazza ci guarda un po’ stranita e sorpresa dalla nostra richiesta. Iniziamo proprio alla grande. Cena ottima anche se un po’ caro (30 euro a testa) – bello il locale, gentile il personale, e molto buono il cibo offerto a buffet, con piatti che non avevamo ancora gustato in questa vacanza, tra cui lo squalo. Il tutto per 64 euro. – si mangia a buffet,cibo buono per 30€ a pers. Bambini metà escluso il bere mi sa che è un po’ tanto per quello che propongono,va bene per chi mangia tantissimo – è molto rinomato e si mangia molto bene. La cena è a buffet, ci sono diverse cose sfiziose come il pesce crudo marinato e l’insalata di “cuori” di palma ed inoltre c’è un bel barbecue con pollo, braciole di maiale e del pesce favoloso arrostito con l’aggiunta di una particolare salsina che lo rende morbidissimo senza rovinarne il sapore. Non bisogna rinunciare poi alla mousse di passion fruit, a dir poco divina, ma che purtroppo però non sempre è disponibile. Un particolare: i piatti che vengono utilizzati, uno diverso dall’altro, hanno dei decori meravigliosi e sono stati dipinti a mano nello Zimbawe – € 30 a testa per un’ottima cena, con molta scelta di piatti di ogni genere (antipasti, carne, pesce, pasta, etc.), il tutto a buffet, e che è bene prenotare con un minimo di anticipo – delusione invece per il decantato Laurier – costoso € 63 in 2 ma ottimo e fornitissimo – chiuso mercoledì – tanto decantato da molti, l’abbiamo trovato abbastanza caro e non eccezionale: c’erano diversi buffet di carne, pesce, verdure: quantità smodate di cibo di qualità però non elevata. La cosa che mi è piaciuta di più del locale è il servizio di piatti: ceramica coloratissima prodotta nello Zimbawe, decorata con dei pesci stilizzati, ogni piatto (fondine, piatti, ciotole ecc) era diverso dall’altro

Coco rouge (a St.Anne):

– cucina creola buonissima per la spesa di 15 euro a testa (una sera ci ha portato anche due aragoste enormi alla brace per 10 € a testa) – suo figlio Christof ci dice che penserà lui a noi per 5 euro, ottimo. Il locale è “alla buona” per quanto riguarda il servizio, ma il cibo si fa apprezzare, è un menu a prezzo fisso ricco di portate creole; soltanto il mio dessert mi lascia perplesso, un gelato alla fragola di dubbia qualità; paghiamo 360 rupie – non lo abbandoneremo piu’. Questo é un ristorante spartano, con un cameriere rasta che ti serve scalzo e a volte anche un pò fumato, ma la qualità del cibo e la gentilezza dei padroni ci conquista e diventera’ il nostro ristorante per le sere successive. Ogni sera il menu é diverso, ma sempre ottimo il prezzo 25 euro a testa – abbiamo speso 250 SR a testa con pasto abbondante, creolo ma buono! – a pochi Km da Anse Volbert, carinissimo e cucina creola molto particolare. Anche qui i prezzi sono contenuti (circa 20 euro a testa) – il ristornate è molto frequentato dai locali, soprattutto a pranzo perché fa da take-away, e questo è un ottimo biglietto da visita. 35 € a coppia. Consigliato – ci tenevo tanto andare,visto che ho sentito parlare bene,ma sono rimasta delusa ,sarà stata la serata sbagliata comunque la sera è a menu fisso – un ristorante take-away … il buon cibo è un’altra cosa… ma vabbè, no problem – ottima qualità 20 euro a persona bevande incluse – economico e davvero ottimo – per noi il miglior ristorante di Praslin. Funziona come take away a pranzo e come ristorante la sera. La sera c’è un menù fisso di circa 6 portate compresi il riso e i contorni; la carne e/o il pesce sono diversi ogni sera in base all’offerta del mercato. La cucina è ottima e l’ambiente simpatico. Alla sera spendevamo 165 rupie a persona bevande escluse

Gelateria da Luca (Anse Volbert):

– pranziamo con un insalata di polipo, 1 insalata di tonno, 1 acqua naturale e 1 coppetta di gelato, il tutto per 20,60 €. Le insalate per i miei gusti sono condite con troppo lime, ma tutto sommato il giudizio è buono poi qui cena e ci gustiamo una discreta pizza. Voto: 7 – il gelato e la pizza qui sono naturalmente diversissimi dai nostri, ma discreti, le insalate sono gustose – ristorante pessimo – il posto può sembrare brutto ma si mangia bene – abbiamo speso poco ciorca 10 euro a testa per una pizza buona e una insalata di polpo, ma niente a che vedere con il Coco Rouge – pizzeria, gelateria, paninoteca… Insomma hanno tutto quello che vuoi, il locale non e’ il massimo, ma la pizza e i gelati sono decenti e i prezzi bassi – senza pretese il gelato e la pizza – I gelati non sono niente di speciale, tutt’altro, una gelateria del genere in Italia avrebbe chiuso dopo una settimana, il servizio è piuttosto lento, ma alternative praticamente non ce ne sono; comunque, oltre ai gelati, servono anche degli altri piatti, panini ed insalate miste che non sono male – spendiamo 23,40 Euro per un octopus curry molto speziato e una buonissima insalata di pesce affumicato e un gelato. Accetta solo euro – mangiare sobriamente,senza curry, così andiamo di nuovo Da Luca e prendiamo 2 pizze margherita passabili e la buonissima insalata di pesce fresco affumicato. Conto euro 20 circa – fantastico gelato nella gelateria gestita da un nostro connazionale che oltre a servire memorabili gelati, propone pizze e sandwich niente male Anse Lazio: – per il pranzo, organizzatevi e portate qualcosa da mangiare con voi, altrimenti finirete per mangiare un panino che vi andrà di traverso per quanto ve lo faranno pagare!

1) rinomato ristorante Bon Bon Plume (ottimo anche se non proprio economico ) € 42 in 2

2) Le Chevalier – (valido anche questo e molto più a buon mercato). Il locale è abbastanza grande e molto curato, c’é una bella musica di sottofondo rende l’ambiente piacevole; ad ornamento sui tavoli ci sono dei bei fiori di hibiscus rossi e il tutto è circondato da un bel giardino tropicale. Le porzioni sono abbondanti ristorante offre diverse possibilità di menù da 18 €, menù da 25 €, aragosta, piatti unici, hamburger, dolci, frutta fresca. Voto: 8! – I prezzi più alti ma la cucina e buona – evitiamo invece il ristorante Le Chevalier, con prezzi davvero esagerati anche per un luogo esclusivo come quello: 4,5 euro per una bottiglia d’acqua, 8 euro un gelato da asporto, ed i proprietari sono anche molto antipatici: se potete fatene a meno anche voi! – 32,5 €. Sconsigliato! – sconsiglio (cibo scadente e veramente caro, circa 30 euro a persona per 2 panini più bibite) – buona la cucina e prezzo accessibile – maxipanino con patatine fritte e una insalata di polipo € 20 in due – non proprio economico: 1 insalata di tonno (tristissima) 1 coca 1 birra 1 acqua € 27,00

Cote D’Or:

– ci sono molti ragazzi che vendono frutta buonissima e organizzarsi il pranzo non è stato difficile! – ristorante Cote D’Or ha cucina creola, cibo molto buono, spesa moderata!

La Goulue (Cote D’Or):

– mangeremo 2 scaloppe creole, 1 insalata di polipo, 2 bibite e spenderemo 41,00 € (credo di aver sentito –troppo tardi- dal tavolo vicino che si potesse pagare ancora in rupie). Il locale è molto carino, alle 19.00 non c’è ancora nessuno, siamo i primi ad arrivare, il servizio è buono anche se peccano un po’ in simpatia e non c’è una grandissima scelta nel menù, ma i piatti sono buoni, abbondanti e si respira un’atmosfera tranquilla. Voto complessivo: 6 ½. – lasciate perdere questo ristorante un po’ caro e davvero pessimo. – cucina creola niente di speciale costo circa 20 € a testa. – locale situato all’estremità sud di Anse Volbert: i proprietari ci ispirano molta simpatia, e il fish & chips che ci servono è ottimo ed abbondante, voto positivo per loro! Paghiamo 30 euro, si può pagare anche in rupie ma il cambio che applicano è assolutamente sfavorevole. – ci ha ospitati per tutte le 5 sere trascorse a Praslin e consigliamo più che vivamente! – carino e con un bel dehor, cibo buono e prezzi modici (mediamente 20 euro a testa) – 24 € nulla di che – è così-così il pesce alla griglia è buono,la piovra in insalata no ecc – ci sediamo al tavolo, ma dopo aver visto che per le “plain chips” (patatine fritte) vogliono quasi 10€, ce ne andiamo. A pancia vuota – non accettano più rupie – Spendiamo 32 euro in 2 per patatine fritte, acqua, birra ( esclusivamente locale, perché buona, la Sey-brew), tuna steak ( bistecca di tonno alla griglia, buonissima) e pesce alla griglia ( che in realtà erano 2). Porzioni abbondantissime. un’insalata di pesce, un pesce alla griglia, 2 birre e 1 coca € 30,00 – ottima cena a base di pesce affumicato, insalata di polipo e fish & chips (€ 39 in 2), – senza infamia e senza lode – non l’abbiamo apprezzato molto per la sua cucina troppo scontata (carne, salsicce pesce e patatine) e per il fatto che i piatti della cucina locale li preparano solo su ordinazione, ma noi eravamo li per quello

Gulliver:

– servito un buffet creolo al prezzo di 30 euro a persona buono ma non memorabile. Oganibar (St. Anne): – ottimo cibo, ottimo ristorante, ottimo servizio, ma decisamente caro. Costo della serata per 2 : 68 € per 2 cocktail, 2 piatti unici, 1 acqua e 2 dolci. – è un ristorante situato a baia S.Anne non lontano dal porto di Praslin; è sia ristorante sia take away a pranzo e a cena. Al ristorante abbiamo pagato in euro (alla carta o a un menù fisso a 14 euro), al take away in rupie. E’ un locale consigliabile, soprattutto a pranzo. Agnes: – ristorantino /take away dove mangiamo un ottimo tonno con contorno di riso e verdure. Cafè du Monde: – molto carino con un grazioso giardino, ma la cameriera è proprio scortese ed il cibo discreto. Piatti creoli a base di pesce o carne con verdure e riso di contorno a 18 euro p.p., una pizza a 10 euro. Ristorante del grazioso Hotel Britannia (Grand Anse): – un main course con pesce/carne e riso/patatine e insalata costa sui 15 Euro. – dicono che sia il migliore dell’isola sotto l’aspetto culinario – posso affermare di aver mangiato bene, ed a un prezzo onesto – ci ha soddisfatti; il menù è vasto, e cucinano il pesce in maniera impeccabile

Anse Georgette:

– a pranzo ci sono i ragazzi rasta che fanno pesce alla griglia e frutta a 10 euro – verso l’ora di pranzo arrivano i rasta che cuociono direttamente i pesci sulla spiaggia e che vi offrono, a una spesa irrisoria, insieme al frutto dell’albero del pane (sa sul serio di pane!!). Village de Pecheur (Cote D’Or): – è un hotel, ma ci si può andare anche solo a cenare. Si mangia a lume di candela coi piedi nella sabbia e i piatti sono molto ricercati e ben presentati, prendiamo un filetto di Red Snapper e una Tuna Steak con i relativi contorni, dolce e acqua 50 € in due. Consigliato! – cenato molto bene e il prezzo non era eccessivo(intorno a 70) per il servizio impeccabile e il ristorante è molto carino – cenato più volte ottimo è proprio confinante a destra con la Rosmary’ Guesthouse. Dolce atmosfera a lume di candela con diversi tavoli confinanti con la spiaggia. La prenotazione è necessaria più che altro per avere un tavolo in buona posizione. Euro 55 per due piatti di big gamberoni (6 a testa), insalate, squisite fries e tre “Sey Brew”, ottima birra locale. Il pesce è sempre stato di giornata, niente di surgelato… Bejaira (Cote D’Or): – caratteristico perchè è sulla spiaggia, si mangia anche a buffet, ma è molto caro rispetto agli altri della zona (32 euro..).. Scelta obbligata la nostra, visto che la domenica è tutto chiuso!! – sconsigliata sia per lo scarso rapporto qualità prezzo, sia per il personale scortese – prima fregatura al modico prezzo di 37€ ,ahimè ci capita sempre una o due volte quando siamo in viaggio.

Briz:

– per 315 rupie (circa € 16), abbiamo mangiato gamberi grigliati, patate fritte, 2 porzioni di pollo con riso e verdure, 2 birre e un’acqua Sunset Café: – abbiamo cenato con circa € 4 Villa Gaiarda : – favoloso antipasto di marlin affumicato, tonno al latte di cocco e zafferano, contorno di verdure ed infine dessert. Oltre all’ottima e abbondante cucina, ad un prezzo piu’ economico dei vari ristorantini dei dintorni

Grand Anse:

– 2 take-away dove vanno a mangiare i seychellesi sono i più onesti e quelli dove potete assaggiare qualche piatto locale senza spendere molto. Peccato che li abbiamo scoperti a metà vacanza,

Beridjana (Cote D’Or):

– (a destra di Rosemary): 1 polipo (octopus) al latte di cocco molto piccante 1 filetto di pesce alla griglia 1 coca 1 acqua 2 birre € 40,00

Rosemary guest house (Cote D’Or):

-insalata/pomodori/cetrioli/passato di lenticchie/zuppa di pesce al latte di cocco/jack fish alla brace (ottimo) € 15,00 a persona

Café des Arts (Cote D’Or):

– ve lo consigliamo caldamente. I prezzi sono elevati, ma la qualità, il servizio, la cortesia valgono assolutamente la spesa. Piuttosto mangiate i panini per tutto il resto della vacanza, ma non perdetevelo. E’ considerato il miglior ristorante dell’isola ed ovviamente anche il più dispendioso, ma, ripeto, ne vale la pena!

COSA VISITARE A LA DIGUE

– Bisogna fare attenzione e valutare bene la marea però, in modo da non avere sorprese al ritorno. Al porto c’era un cartello in cui era riportato l’orario di minimo e di massimo della marea giorno per giorno. – alla Domenica al mattino arriva una sola barca da Praslin, alle 11, per cui non c’è l’ondata di turisti che va e viene in giornata. La Domenica è quindi il giorno ideale da passare ad Anse Source d’Argent – Bici: 1) proprietario (di nome Wesley). Tin Tin è il nome del negozio. Provenendo da La Passe, si trova esattamente all’angolo a sinistra dove la strada piega in direzione Anse Source D’Argent. Non c’è insegna, si nota solo per qualche bici messa lì in bella mostra. Buono anche il servizio; dopo un paio di giorni abbiamo chiesto la sostituzione di due bici. Le hanno cambiate subito senza storie. 2) Affittiamo in hotel le nostre bici, tanto abbiamo visto che il costo è ovunque lo stesso, circa 5 euro al giorno. Naturalmente hanno disponibili bici con seggiolini per bambini. 3) Sbarcati dal traghetto. Si percorre il piccolo molo (120 metri) arrivando al piccolo spartitraffico e guardando a sinistra vedrete la “Police Station”, di fianco c’è il Michelin con annessa una tettoia dove sono esposte le bici. Le mountain bike sono nuove e noi abbiamo pagato per due, 550 Rupie per 4 ½ giorni (3 Euro ca. A bici x giorno). Dieg dirà che vi regala un giorno e così si arriverà al buon prezzo finale. Tutti gli altri chiedono 5 Euro per giorno. – ox-taxi… il folcloristico taxi con il bue! – Simpatica anche la visione dei bambini della vicina scuola nelle loro divise perfette, nulla a che vedere con i nostri grembiuli di un tempo. – Le spiagge di nord –ovest hanno un mare più tranquillo, mentre quelle di Nord- Est hanno un mare molto agitato e correnti molto forti, per cui fate attenzione a fare il bagno.

La Passe:

– composta da qualche negozio, abitazione, ristorante, bar, agenzie di escursioni e il porto. Imbucare le cartoline all’ufficio postale, che si trova proprio di fianco alla stazione di polizia, e per cambiare ancora un po’ di rupie, il porto infatti è il posto migliore per cambiare, anche se si trova proprio davanti alla stazione di polizia

Belle Vue (centro isola):

– per vedere il tramonto. Vediamo anche l’uccello endemico delle Seychelles, il Veuve Noire, oltre che innumerevoli pipistrelli della frutta. La scalata per arrivare a Belle Vue è ardua comunque saliamo su, e la vista è stupenda, su Praslin, Cocò, Felicitè e Grand Soeur. Siamo un po’ contro sole, per cui le foto non renderanno giustizia. Ci rinfreschiamo al piccolo bar che troviamo in cima alla salita, e ci godiamo il momento. Si potrebbe anche fare 20 minuti di ulteriore camminata per arrivare al punto di osservazione più alto dell’isola, il nido delle aquile, ma ci è bastata questa faticaccia. – Consiglio di non perdere un bel succo di frutta fresca nel bar Belle Vieu situato nel punto panoramico di La Digue (raggiungibile in taxi) da cui si gode una splendida visuale al tramonto.

Anse Sourse D’Argent (sud-ovest):

– e’ considerata la spiaggia piu’ fotografata del mondo. Candida sabbia morbida, acque azzurre assolutamente cristalline, immensi massi di granito scolpiti dal tempo e dagli elementi non e’ difficile immaginare perche’ I fotografi e I registi adorano venire qui. Il mare e’ protetto dalla barriera corallina ed e’ molto calmo e poco profondo con un letto di sola sabbia che lo rende perfetto per bambini. – consiglio il tardo pomeriggio fino al tramonto per un effetto fotografico mozzafiato. Sempre per via del reef, qui come altrove è consigliato portarsi delle scarpe chiuse di gomma per camminare sul bagnasciuga. – E’ consigliabile arrivare la mattina presto in spiaggia per poter scegliere il posto migliore tra le varie calette e per ammirare il cambiamento del paesaggio nelle varie fasi di alta e bassa marea. La spiaggia è popolata di cani pacifici e coccoloni in cerca di attenzione e magari di condividere un po’ di pranzo con noi, una volta fatta amicizia ad ogni visita uno di loro è stato nostro inseparabile compagno; – la spiaggia con i giganteschi massi granitici più famosa e più bella delle Seychelles e forse del mondo. L’ingresso ad Anse Source d’Argent costa 4 Euro, ma vige il 3 x 2, ovvero, ogni due ingressi il terzo è gratuito, (è necessario ovviamente conservare gli scontrini). Una volta entrati bisogna percorrere un altro pezzo di strada sterrata, dopo una deviazione verso destra si passa davanti ad un grande recinto in cui vivono delle grosse tartarughe di terra e, dopo un altro centinaio di metri, si arriva davanti ad un piccolo ristorante dove si devono abbandonare le biciclette. Il sentiero da imboccare, che corre parallelo alla spiaggia, è sulla sinistra. La marea in quel momento è bassissima ed affiorano delle alghe cresciute sul fondo. Ci inoltriamo lungo il sentiero e dopo un centinaio di metri prendiamo posto sulla spiaggia. Sperando che qui nessuno sia interessato ai nostri teli mare, cominciamo una lunga passeggiata e scattiamo decine di foto, dato che c’è ancora poca gente. La spiaggia si riempie di solito verso le 11, dopo che le due barche provenienti da Praslin (che arrivano alle 9.30 e alle 10.30), hanno scaricato coloro che visitano La Digue in giornata. Se si vogliono quindi fare delle belle foto senza troppe persone tra i piedi, è meglio approfittare delle prime ore del mattino, marea permettendo. Andiamo anche oltre la fine del sentiero e raggiungiamo via mare Anse Pierrot, Anse aux Cèdres ed Anse Bonnet Carre. E’ tutto talmente meraviglioso ed è tutto un susseguirsi di piccole spiagge bianchissime racchiuse tra questi giganteschi massi granitici. Bisogna fare attenzione e valutare bene la marea però, in modo da non avere sorprese al ritorno, perché verrebbe la tentazione invece di fermarsi per ore ed ore in quelle spiaggette incontaminate e romantiche. – parcheggiamo le nostre bici vicino alla House Emmanuelle, ignari che si potesse andare ancora avanti…Ci facciamo infatti sulla spiaggia un bel pezzo di strada a piedi, ma il mare è così bello e lo scenario è così favoloso che non ci pesa. Passiamo davanti al ristorante Lanbousir, dove prenotiamo per le 12.30 (apre a quest’ora!).Dopo una bella passeggiata tra i massi e dopo aver assistito a due matrimoni, troviamo un piccolo spazietto per noi tra due bei massi enormi, sopra i quali prendiamo il sole… – Ci facciamo un giro vedendo il vecchio cimitero, le piante della vaniglia, di nuovo le tartarughe giganti ma stavolta in un recinto, i cavalli, ed il Granit Boulder, un monolite immenso dichiarato monumento nazionale. Scenograficamente forse la migliore, ma a livello di balneazione non ci ha offerto moltissimo. – il parco naturale dell’Union e’ veramente carino da girare in bicicletta, ma oltre a vedere qualche cavallo in libertà, delle piantagioni di vaniglia , il cimitero ottocentesco, la lavorazione e le piantagioni del cocco (ma il bue che tira il frantoio era sotto l’albero a schiacciare un pisolino!), le tartarughe giganti di terra chiuse nel loro recinto, le piantagioni di vaniglia e la casa dove hanno girato il film cult “Emanuelle” non c’e’ nient’altro da vedere. Giunti in spiaggia vi apparirà una delle visioni naturali più belle della vostra vita. Una spiaggia veramente spettacolare ! Adesso capisco perché la Bilboa ha scelto questa spiaggia per girare il suo spot pubblicitario ! La spiaggia è bianchissima e il mare ha l’acqua trasparentissima di un’infinità di sfumature azzurre. Ad ogni variazione della luce del sole cambia colore ed ogni foto e’ diversa dall’altra ! – Posiamo le bici dov’è indicato, e ci inoltriamo per un sentiero che conduce a una serie di insenature molto belle e poi rimaniamo per goderci il romantico tramonto. – percorriamo tutta la spiaggia un paio di volte alla ricerca della famosa palma piegata sul mare, vista in tutte le foto più belle. Ora capiamo cosa volevano dire i vari autori dei diari di viaggio letti, quando scrivevano di arrivare presto in spiaggia per accaparrarsi i posti migliori e quando la spiaggia veniva descritta come “affollata”. Lo capiamo solo verso la fine della mattinata, quando verso le 12.30/13.00 la marea inizia a salire in fretta e l’unico tratto di spiaggia soleggiato si riempie velocemente, da tutti quei turisti posizionati nelle varie calette, che hanno dovuto abbandonare i loro posti perché completamente sommersi. La spiaggia si è ridotta a 5-6 mt di larghezza, tutto il resto è diventato mare, oltre a questo andava riducendosi anche lo spazio vitale tra un asciugamano e l’altro, dandoci per un attimo un senso di riviera romagnola. – noi siamo rimasti un po’ delusi, perché praticamente non è balenabile, in quanto l’acqua è bassissima; inoltre, per scoprire la bellezza di questa spiaggia, vi consiglio di fotografarla/guardarla dal mare piuttosto che dalla spiaggia: infatti, se dalla spiaggia non vedrete nulla di diverso rispetto alle altre spiagge delle Seychelles, dal mare fa tutto un altro effetto, proprio per il contrasto tra mare, cielo, vegetazione e massi di granito. – Per apprezzarla al meglio bisogna tornarci piu’ volte alle diverse ore del giorno perche’ cambia molto col variare della marea.

Anse Marron (sud-ovest):

– Breve pedalata fino ad Anse Source d’Argent, incontro con Raphael (simpaticissimo ragazzo creolo di 20 anni) ed inizio della emozionante camminata tra le splendide rocce di granito, tratti di mare, tratti di foresta. E’ un vero angolo di paradiso con una piscina naturale piena di pesci tropicali.

Anse Bonnet (sud-ovest):

– molti visitatori di La Digue camminano o si recano in bicicletta alla famosa Anse Source d’Argent ma sono in pochi a spingersi oltre nell’esplorazione del litorale. Anse Bonnet Carré ricompensa quei pochi; la spiaggia essendo accessibile solo a piedi e’ spesso deserta. Ha la stessa sabbia bianca della sua famosa vicina, con meno rocce ma con le stesse acque tiepide e poco profonde piu’adatte a un pigro sguazzare che ad un’ energica nuotata – si può raggiungere solo via mare da Anse Source D’Argent. Ci fermiamo un po’ dato che non c’è anima viva e si sta troppo bene

Anse Pierrot (sud-ovest):

– si trova oltre la famosa spiaggia di Anse Source d’Argent, continuate a camminare dopo il ruscello fino a raggiungere quest’altra spiaggetta. Piu’ stretta e con delle rocce meno spettacolari da fotografare ha comunque la stesse limpide acque poco profonde e una maggior privacy – bella

Riserva naturale “La Veuve”:

– sulla strada da LaPasse a Grande Anse consiglio una sosta. E’ un bosco di Takamaka di poco più di 8 ettari ove vive e nidifica il pigliamosche paradiso delle Seychelles chiamato la vedova (veuve) perché il maschio, che presenta una fitta coda nera, sembra portare il lutto

Grand Anse (sud-est):

– pittoresca spiaggia circondata da maestose rocce di granito, ma con un grande moto ondoso che sfortunatamente non si presta al nuoto. Sul lungomare sono disposte delle segnalazioni che indicano il pericolo per I natanti. Anche se il mare puo’ sembrare invitante c’e’ una risacca molto forte: non siate tentati – primi di aprile il mare ha dei colori fantastici, non esiste tranne una piccola pensilina di lamiera, neanche un cm. Di ombra, peccato che le onde sono così forti da impedirmi di fare il bagno. Pensare che il cartello di attenzione per la balneazione indica come periodo pericoloso da giugno, non oso immaginare come diventa il mare. A Petit Anse c’è una piccola capanna di foglie di palma – la spiaggia di Grande Anse è molto larga e decisamente bella, ha la forma di un semicerchio ed è delimitata da dei massi. Il mare è molto impetuoso, tant’è che un cartello ne vieta la balneazione in quanto troppo pericoloso. Imbocchiamo il sentiero per Petit Anse, la spiaggia successiva. E’ segnato molto bene ed è impossibile perdersi. All’inizio si cammina parallelamente al mare e poi ci si inerpica sulla montagna. In soli 10 minuti siamo a Petit Anse, è simile a Grand Anse, ma è più piccola. Imbocchiamo il sentiero successivo che in altri 20 minuti porta all’ultima spiaggia, quella di Anse Coco. Lungo il sentiero, mentre ci si sta inerpicando, ad un certo punto c’è un belvedere che consente una splendida panoramica sulle due prime spiagge. Anche questo percorso è segnalato molto bene e non è per nulla faticoso percorrerlo. Quando si scende dalla montagna bisogna solo fare attenzione e dirigersi a destra verso il mare, perché a sinistra i sentiero prosegue per non so bene dove. Anse Coco è davvero graziosa e ci sono delle splendide rocce, e delle gran belle onde – seguiamo il sentiero alle spalle di Petit Anse e in corrispondenza della fine della spiaggia c’è un bivio: prendiamo il sentiero sulla sinistra ed attraversiamo un ponticello: si prosegue scalando poi una collinetta. Scendiamo ed ecco la spiaggia più bella tra le tre; anche ad Anse Cocò non si potrebbe fare il bagno. Qui siamo veramente soli soletti!!! Andiamo all’estrema sinistra della spiaggia, dove troviamo facilmente la piscinetta naturale riparata dalle onde e circondata dagli scogli: per entrare in acqua sono necessarie le scarpette, così come nella maggior parte delle spiagge di La Digue. Stiamo qui qualche ora nello sguazzo più totale, anche se l’acqua non è pulitissima, in quanto più ferma – da non perdere Anse Cocos che si raggiunge in 1/2 ora partendo dal sentiero a fianco (sulla sinistra) del Ristorante “Le Loutier” che si trova arrivando a Grande Anse. Dopo 5 minuti di cammino il sentiero si addentra in salita nella vegetazione (tenersi a destra) e dopo 5 minuti si scollina con una bella visione sulla Grande Anse e dall’altro lato sulla Petite Anse. Cinque minuti per scendere alla Petite Anse bella spiaggia (non c’era mai nessuno). Tenersi a sinistra sul sentiero che attraversa una piccola pianura di arbusti passando su due piccoli ponticelli di listarelle di legno e dopo tenere sempre la destra dove il sentiero rientra in salita nella fitta vegetazione. In meno di 15 minuti passando tra le piante di “cannella” che emanano un inconfondibile aroma, si arriva comodamente all’Anse Cocos. Non lasciarsi impressionare dalle grandi onde e percorrere il sentiero a fianco della spiaggia fino all’altra estrmità. Dietro le alte rocce che delimitano la spiaggia (poco balneabile – fare attenzione alle forti correnti) apparirà ai vostri occhi una splendida spiaggetta (20 mt.ca.) con una piscina naturale dove nuotare con il mare calmo. FAVOLOSA! Molti turisti si fermano all’inizio della grande spiaggia perdendosi questo angolo stupendo che non si vede perché nascosto dalle rocce – il colpo d’occhio su Grand Anse mi lascia senza fiato. E’ proprio vero che certe emozioni e sensazioni ti si stampano nel cuore e nella mente e non le cancelli più!!! Rimango per un attimo immobile, a bocca aperta davanti allo scenario che mi si presenta: una enorme spiaggia quasi deserta a forma di mezzaluna, delimitata ai lati dai soliti scenografici massi di granito, ma lo spettacolo più bello senza dubbio lo regalano le enormi e bianche onde, che contrastano con un mare azzurrissimo. Un susseguirsi di onde alte un metro o forse più, che danno a questa spiaggia un senso di assoluta imponenza, non a caso si chiama GRAND ANSE, nome più azzeccato non c’era. Ci divertiamo a giocare con i cavalloni delle onde, attenzione comunque a non andare troppo oltre perché le correnti sono molto forti. Al secondo tentativo scegliamo il sentiero più interno perciò non camminiamo lungo la spiaggia, ma tra il grande verde. In 10 minuti arriviamo a Petite Anse e proseguiamo senza fermarci per il sentiero interno, in mezzo alla vegetazione, è difficile sbagliarsi perché basta seguire dove porta l’unico sentiero battuto. Dopo poco più di 5 minuti di calmo cammino, dobbiamo di nuovo affrontare il lungo sentiero tra i massi di granito.Non credo di aver mai fatto così tanto trekking in vita via. Dall’inizio del sentiero tra i massi e la spiaggia ci vogliono 25 minuti cronometrati di passo deciso, di cui i primi 10 in salita, poi si prosegue per una parte quasi pianeggiante in mezzo all’erba che fa sperare alla vicina discesa e poi si prosegue di nuovo in salita, fino a raggiungere finalmente la discesa. Non me la sento di dire che è un percorso semplice e per niente difficoltoso (come mi è capitato di leggere in alcuni racconti), credo piuttosto che sia una cosa molto personale e soggettiva, soprattutto in relazione allo stato fisico e l’allenamento sportivo di chi l’affronta. Per me, che sono l’anti-sport, è stato piuttosto difficoltoso, ma sicuramente mi sento di consigliarlo, perché il gioco vale la candela e perché credo che le cose più belle, vadano conquistate. Anse Coco è molto bella e soprattutto deserta, ci siamo infatti solo noi – sono circa 4 km da fare in bici con un paio di salite piuttosto faticose soprattutto perché le bici non sono un gran che, ma Grand Anse merita la visita. E’ una lunga spiaggia selvaggia non balneabile da giugno a settembre a causa delle forti correnti e del mare molto mosso, ma il paesaggio è comunque emozionante

In direzione nord est:

Il percorso non è troppo difficile, l’unica cosa fastidiosa è che in alcuni tratti, la strada è invasa dalla sabbia, così è necessario scendere dalla bici e condurla a mano. La strada è in buone condizioni, in alcuni punti sterrata, in altri cementata e in altri ancora con auto-bloccanti in cemento. E’ una bella pedalata che vale la pena per esplorare dei posti bellissimi. Purtroppo in questo periodo, per le forti correnti ed il mare troppo mosso.. Come la maggior parte delle spiagge su questo versante: comunque tutte belle da vedere. Le spiagge sono tutte semi-deserte. La strada costeggia dall’alto la costa e ci sono paesaggi mozzafiato. Vediamo due tartarughe marine che fanno capolino ed una di terra libera che ci attraversa la strada. Si trovano:

Anse Severe (nord-ovest):

– garantisce un bellissimo snorkeling – affollata – calmissima e protetta dalla barriera corallina, anzi con la bassa marea è praticamente una piscinetta! Chi ha le scarpe da scogli può avventurarsi a piedi fino alla barriera corallina per fare snorkeling, in alternativa bisogna aspettare l’alta marea e andarci a nuoto. – qui le onde sono meno arrabbiate. Ci sistemiamo nella parte più a nord della spiaggia poi ci spostiamo all’altra estremità della spiaggia, che si rivela più piacevole, con una bella insenatura naturale, il mare più profondo e un sacco di pesci che attendono chi come me va a fare snorkelling in prossimità della barriera. – all’estremità sinistra guardando il mare ottimo snorkeling lungo gli scogli che delimitano la baia – è la spiaggia che abbiamo preferito per lo snorkeling,siamo stati 3 volte al mattino e tutte le volte abbiamo visto tartarughe marine,naturalmente la strada non è facile specialmente con la bassa marea, io ci ho messo una ventina di minuti a camminare con le pinne prima di riuscire a nuotare, ma poi quando li vedi nuotare vicino a te uscire per respirare,è emozionante. Invece fuori dall’acqua siamo stati attaccati dai muskidos (sand files) – unica spiaggia balneabile: Qui c’è barriera corallina, per cui vedrete molti, molti pesci! Avvistato un pesce Napoleone, wow!!! Ma niente squaletto. Nel tardo pomeriggio qui c’era bassa marea, per cui prima di arrivare alla barriera, 600 m all’indietro con le pinne o nuotando a filo d’acqua – il tramonto è bellissimo! Sono ormai le 18.45 e fa buio – E’ una giornata splendida e la spiaggia, larga e circondata dalle palme, è praticamente deserta. Quando la marea comincia a salire è bellissimo fare il bagno e giocare con le onde, non si uscirebbe più dall’acqua che è caldissima. La spiaggia è rivolta ad ovest per cui il sole rimane fino al tramonto e, soprattutto, non ci sono i mosquitos a divorarci!

Anse Patate (nord):

– bellissima ma troppo poca spiaggia con l’alta marea – Il mare su questa costa è molto mosso – è una chicca per come è incastonata tra i massi – è la micro spiaggetta del Patatrac Village, un hotel carino, con una visuale a picco sul mare

Anse Gaulettes (nord-est):

– bella spiaggia Anse Grosse Roche (nord-est): – cartello di divieto di balneazione. C’è un bel pezzetto di spiaggia – chiosco che vende bibite e snack

Anse Banane (nord-est):

– non c’è gran spiaggia, solo una deliziosa caletta riparata tra grandi massi

Anse Fourmis (nord-est):

– troviamo una bella spiaggia piuttosto ampia e semideserta

Escursione in mare a Ile Cocos – Grande Soeur – Félicitè:

– all’Ile Coco e all’Ile Felicité, sulla cui spiaggia (magnifica) vedrò una tartarughina di mare appena uscita dal guscio!!! Ci accompagna un simpatico amico di Patrick al costo di €20 a persona per 3 ore di escursione. – escursione da non perdere assolutamente: Cocò e Felicitè, finalmente lo snorkeling qui, ricorda quello delle Maldive, l’incontro più bello: la lunga nuotata con una tartaruga che non si allontanava mai, ma giustamente, non voleva esssere toccata. – giornata intera con barbeque sulla spiaggia di Grande Soeur, con i pescioni che vengono a riva a cibarsi temerari direttamente dalle nostre mani. Pranzo squisito, isola deserta, qualche tartaruga che gira indisturbata a farci compagnia. Snorkeling vicino alla bella barriera corallina di Ile Cocos nella mattinata, e alla ricerca delle tartarughe marine di Fèlicitè nel pomeriggio (che delusione… ne abbiamo incrociata solo una, graziosissima!). – (100 rupie a testa! Incredibile! In agenzia ci avevano chiesto 50 €) Elettrizzante era vedere di quanto si alzavano le barche al passaggio delle onde. Siamo arrivati a Coco già belli bagnati, un po’ di snorkelling e se nei giorni scorsi pensavamo di aver visto una quantità notevole di pesci, qui a Coco Island, ci siamo dovuti ricredere! Un pranzo frugale a Felicitè a base di pane ed affettati… per poi correre sulla spiaggia e tuffarci alla ricerca delle tartarughe marine. 10 minuti di perlustrazione e dò l’SOS generale! Eccola! Per niente intimorita questa bellissima testuggine è salita fino al pelo d’acqua e insieme a noi forma una specie di cerchio. Ma eccone un’altra! Ed un’altra ancora… ne avremo viste almeno 7. Una ci segue perfino a riva e Bill (il nostro “skipper”) ci dà l’opportunità di scattare alcune foto – partiamo puntuali alle 9.30, destinazione Coco Island. (45 Euro), mentre la stessa escursione, prenotata all’ufficio turistico del Jetty avevamo visto che costava 40 Euro a testa. In barca siamo solo in 9 per cui si sta piuttosto belli larghi. Arriviamo a destinazione e la barca si ancora a pochi metri da riva. Coco Island è una bellissima isola con rocce di granito. Facciamo snorkeling per circa un’ora ed è veramente magnifico: Bellissimo! Ci spostiamo poi per andare in un altro posto poco distante dove ci sono le tartarughe marine. Mio marito ne trova subito una ed il nostro accompagnatore la prende per le zampe e nuota con lei. Evidentemente questa tartaruga è abituata perché non fa una piega ed anzi sembra piuttosto gradire l’interesse che suscita. Alle 12.45 siamo di ritorno al porto e paghiamo effettivamente solo 500 Rupie in due. – escursione a isole Cocò e Felicitè (30 € a testa). A Cocò dove si può fare snorkeling o godersi la minuscola spiaggetta e dopo 1 ora e mezza, trasferimento di fronte alla costa di Felicitè ed altro snorkeling. Qui il tizio di una barca vicino alla nostra si immerge e trova una tartaruga marina – escursione di mezza giornata a Grand Soeur, Coco e Felicitè con barbecue sulla spiaggia, ma con una peculiarità: non si scende a Grand Soeur, ma ci porta in barca oltre alla barriera a fare snorkeling. Io avevo letto da casa che l’escursione più bella era quella con barbecue a Grand Soeur e con relativa discesa sull’isola. L’escursione con Jonathan costa 40 euro a testa, compreso il pranzo.. Okay. Alle 9 siamo di fronte a Tati’s, dove Jonathan ci sta già aspettando. Prima tappa la barriera corallina di Grand Soeur: wow.. E qui avvisto finalmente la prima Sea Turale. Tappa successiva Ile Cocòs, riconoscibile dalle rocce a picco sul mare, che la rendono isla paradisiaca: anche qui buono snorkeling, Mi hanno detto che ci sono stati avvistamenti di mante, ma io purtroppo non ho avuto questa fortuna. Torniamo verso La Digue intorno all’una del pomeriggio, dove i collaboratori (penso parenti) di Jonathan avevano appena finito di cucinare il lauto pranzo: ottimo. Ho letto successivamente diari di alcune persone che erano con noi sulla barca e non hanno preso il pranzo incluso risparmiando solo 5 euro ( l’escursione a noi è costata 40 euro a testa, a loro 35). – l’escursione di mezza giornata. A Coco e Felicitè Islands.Talmente disperati per non aver trovato nessuno che facesse un’escursione economica (ci chiedevano anche 50/60€ a testa) fermiamo un ragazzo che ci mette d’accordo con un suo amico, il quale però alla fine rifiuta di farci imbarcare perché paghiamo troppo poco! Dispiaciuto ci porta da un altro suo amico, Giacinto, il quale ci dà il benvenuto a bordo… Abbiamo una barca grande tutta per noi 4 e 3 inglesi, e così, alle 09.30 salpiamo per Coco Island!Il mare è mossetto, ma nessuno sta male… Costeggiamo l’Ocean ed il Patatran e finalmente vediamo Coco… Facciamo una fatica enorme a buttare l’ancora ed attraccare, perché le onde sono furibonde… chiediamo anche più volte se non è pericoloso fare snorkelling qui, ma ci dicono, come sempre “no problem”…!E allora, infilate le sante pinne, e messa la maschera, ci immergiamo e vediamo uno dei punti più belli delle Seychelles… c’erano pesci ovunque, bellissimo!Le onde però stancano, così con fatica siamo riusciti a mettere piede sull’isola… abbiamo fatto una siesta di mezz’oretta e poi di nuovo sulla nostra barchetta… per arrivarci ci abbiamo messo mezz’ora buona, le onde erano… anomale!Abbiamo navigato fino a Felicitè, dove però non siamo scesi; abbiamo fatto snorkelling con le tartarughe marine, e solo questo vale tutto il viaggio! Attenzione al mare, che davanti a Felicitè è scuro: è pieno di granchietti tanto belli quanto str**zi… ti attaccano alle spalle! Tra i massi c’era anche lo squalo, ma sinceramente io non ho avuto il coraggio di infilare la testa nell’anfratto per vederlo!Verso le 13.00 siamo tornati a La Passe – SISTER ISLAND, COCO e FELICITE’ ISLAND, è stata abbastanza costosa (€ 100 a testa) ma ne è valsa la pena. Si possono vedere ogni sorta di pesci dai più piccini e colorati fino alle tartarughe marine e qualche squaletto di barriera, davvero incantevole! Dopo il pranzo barbecue a Sister Island (isola privata in cui viene chiesto un ‘pedaggio’ di € 25 a persona per sbarcare) ci siamo divertiti come matti a dare da mangiare il pane avanzato ai pesci pipistrello che uscivano addirittura con la bocca dall’acqua per prendere il boccone dalle nostre mani.. Davvero emozionante! – alle 08.30 check-in alla reception del La Digue Island Lodge per gita in barca all’isola di Felicite’ (15€ a testa). Alle 09.00 trasferimento al porto con pullmino e traversata con la loro barca. Sbarco a Felicite’ sulla spiaggia dove e’ consentito l’accesso ai non clienti del resort , che in pratica occupa tutta l’isola. Ottimo snorkelling fra tartarughe, aquile di mare, e moltissimi altri pesci. Ho visto anche uno squalo pinna nera lungo circa 1 metro ! Se ci fossimo fermati un altro giorno avremmo visitato anche l’isola di Coco, che dovrebbe offrire di piu’ per quanto riguarda lo snorkelling. La soluzione dell’escursione con la barca dell’Island Lodge sembra piu’ economica di altre proposte, anche se ogni giorno propone una sola isola.

RISTORANTI A LA DIGUE

Alla Domenica è tutto chiuso. A La Digue tutti i ristoranti accettano il pagamento in rupie, basta chiedere. Per quanto riguarda i pranzi, ci si arrangiava dove ci si trovava. Prevalentemente con panini o frutta. La frutta esiste e pure buona, ma la produzione locale viene immediatamente assorbita dalla domanda dei vari ristoranti e guest houses. Banane, ananas, manghi e papaye. Un panino e un piatto di frutta mista acquistati presso chioschi e bar, costano mediamente tra 40 e 60 Rupie cadauno, quasi sempre di abbondanti e di ottima qualità

Panetteria (a La Passe):

– vicino alla stazione di polizia si trovano,dolci per colazione e merenda, cose salate, pizzette, pollo fritto, panini e da bere, però certe volte si trova o una cosa o l’altra Gala, take-away vicino alla Gelateria da Luca (a La Passe): – per una full portion a testa abbiamo speso 45rs; c’era di tutto, veramente un buon take-away

Take away Villa Autentique (a La Passe):

– di fronte al porto. Prendiamo 2 porzioni, una di pesce non meglio identificato, e l’altra di qualcosa che doveva essere pollo ma aveva troppi ossicini: comunque passabile (costo 6 euro in due, e si può pagare in rupie). Vi consiglio di andarci sul presto, non come noi, perché le cose più buone finiscono subito – abbiamo mangiato discretamente; solo piatti creoli, buoni ma non i migliori della vacanza

Snack bar e ristorante Tarosa (a La Passe):

– si trovano ottimi piatti a cifre giuste e 4 chiacchiere con la gentilissima signora Bibian (seychellese doc che ha lavorato e vissuto in Italia per parecchi anni) – buono e spendiamo in tutto 255 rupie, pari a 16 €. Il sabato sera si balla – il locale più movimentato dell’isola e ritrovo per i Seychellesi. Venerdì c’è musica dal vivo, una band locale. Mangiamo molto bene. Si paga in rupie, e ne spendiamo 400 (€ 23) – il servizio è lentissimo (aspettiamo 40 minuti), ma il pesce alla griglia ed il granchio al cocco sono veramente eccellenti. Anche il prezzo è ottimo € 9 a testa – il pesce arriva dopo una lunga attesa ma è buonissimo, una grigliata davvero abbondante, soprattutto confrontata con il suo costo! Con contorno, acqua, gelato e due Rhum Cola spendiamo meno di 300 Rp in due – prenderci due panini da portarci via. Il club sandwich è enorme e molto buono – senza infamia e senza lode come qualità del cibo, ma carino per il fatto che si trova sul mare (in zona porto). Spendiamo 361 rupie in due – buono – creolo

Rita’s Shop:

– (non ricordo dove si trova, ma girando in bicicletta lo troverete senz’altro!) dove fare la spesa costa pochissimo Chez Maratone (a La Passe): – ci è piaciuto molto, per la varietà dei piatti, il pesce fresco, la bella atmosfera ed il buon servizio. 45 euro in due – a 40 € in due, buono – sabato sera c’è anche musica dal vivo – prenotare. Come da descrizioni lette su internet, lui è lì seduto al suo tavolo con la sua Coca ghiacciata in mano, un personaggio a tutti gli effetti! Sooooli 50 minuti di attesa e spendiamo 465 Rs (24,5 €). Considerata la qualità del cibo e l’eterna attesa, lo sconsigliamo vivamente – aspettiamo un po’, ma mangiamo bene. (330 rupie in due) – mangiamo bene e il servizio è veloce e il tutto per la modica somma di 215 Rp. – l’agnello è davvero buono ma i calamari al curry sono decisamente troppo piccanti per i miei gusti. Mi consolo con un gelato al cocco e al cioccolato. – offre un ottimo smoke fish! – buona scelta di ottimi piatti . Noi abbiamo provato le zuppe (cipolle, pesce) e pesce grigliato: ottimo – il locale che ci è piaciuto meno di tutta la vacanza; cucina creola, poco invitante e pizza (che nessuno di noi ha preso, ma che non aveva un aspetto rassicurante)

Ad Anse Severe:

– C’è un piccolo chiosco, Takamaka Kiosk, dove una signora fa piatti di frutta e spremute molto buoni – lo si riconosce subito, perché ha un bat fruit in gabbia… bellissimo, ma… è sempre in gabbia. Prendiamo un sandwich e lo paghiamo 30rs

Luca (a La Passe):

– ha aperto una succursale anche qui (ma solo come gelateria)

Ocean, ristorante dell’hotel Patatran (a nord):

– cucina creola – ceniamo bene allietati dalla chitarra e dalla voce di un bravissimo musicista creolo (costo €15 a testa) – pieno di italiani, cibo discreto, ottima posizione, ma prenotate per un tavolo lato spiaggia. Su richiesta ti prelevano e riportano da ogni parte di La Digue (56 euro in due) – menù fisso a 22 € a testa più 3 € di acqua. Il posto è carino ma non so se vale la pedalata fin lassù – ci vengono a prendere con un auto anche perché sarebbe piuttosto difficile da raggiungere con quel buio. E’ il posto più caro in cui abbiamo mangiato ma il servizio e l’atmosfera valgono la spesa – tutto costa almeno il doppio e la qualità lascia a desiderare – è molto bello ed interessante per una serata romantica, purtroppo non possiamo dire lo stesso del suo menu – bella posizione, locale carino; cena a buffet discreta, “con musica dal vivo”

Gregorie’s supermercato e pizzeria:

– è il supermercato più attrezzato dell’isola – favolosi biscotti al cioccolato e vaniglia – E’ anche ristorante e pizzeria. Per cena spendiamo 262 Rs. Voto si merita un bel 7 – 20 euro in due – buon rapporto qualità- prezzo – ci siamo trovati molto bene la pizza è buona e abbiamo mangiato un’ottima insalata di pesce affumicato e il prezzo è buono – ottima la pizza e molto buona anche la pasta – insalata di smoked fish e 2 pizze, 1 con sopra smoked fish, acqua e birra, 275 rupie, pochissimo – ottima pizzeria a prezzi economici – buonissima pizza impastata, preparata e cucinata con amore da Mirko. Un ragazzo di Pordenone prestato alle Seychelles per deliziare i palati italiani e creoli con la vera pizza italiana a prezzi stracciati – ci riforniamo di pizzette (ottime) e brioches – ha dei prezzi allucinanti (patatine pringles a 7 euro!!)x le bevande meglio piccoli supermercati – per un totale di 70rs acquistiamo 2 buonissime brioches al cioccolato, uvetta e crema per spezzare la mattinata e due bottiglie d’acqua (15rs l’una) – ottimo per quanto riguarda l’acquisto di acqua, generi alimentari o qualsiasi altro prodotto

Pension Michel (entroterra):

– 18 euro a testa buffet creolo molto buono – si mangia bene Guest house la digouise (entroterra): – la cena è ottima e soprattutto molto tipica. Merita veramente

Lautier Coco’ (a Grand Anse):

– per il pranzo – ristorante a buffet, offre molti piatti tutti ottimi a prezzo fisso 200 rupie a testa bevande escluse. E’ tipico creolo, è veramente carino, tutto arredato con materiali locali, addobbato con bei fiori di hibiscus rossi in ogni angolo e foglie di palme; il pavimento è di sabbia (che ci ricorda un po’ le Maldive) e gli sgabelli sono fatti di tronchi di alberi e ci sono anche due tavoli enormi in legno fatti a forma di Coco de Mar e lunghissime tavolate, anch’esse decorate con fiori di hibiscus – 45 euro in due a buffet posto molto carino – Prima di fare la camminata, abbiamo prenotato 2 posti. Buffet e mangiamo molto bene spendendo 375 rupie (si paga anche in rupie), 27 euro in totale in due, comprese bevande – Sui suoi tavoloni in legno, circondati dai fiori, si può gustare un buon pasto a buffet, con carne e pesce alla griglia e piatti creoli per 180 Rupie a testa. Certo, si fa pagare, ma ci si toglie veramente lo sfizio! Grande scelta e abbondanza e tutto di qualità eccellente. Un must. Da non perdere – propone un buffet a 200 rupie a testa bevande escluse ed anticorpi inclusi, vivamente sconsigliato – buffet con piatti creoli veramente deliziosi e pesce alla griglia Simon (vicino a Grand Anse): – ha un paio di banchetti di frutta lungo la strada di ritorno da Grand Anse. Ottimo frullato e porzioni di frutta.

Zero’f ristorante e take away (entroterra):

– buffet creolo a 15 euro, senza infamia e senza lode, ma gestito affabilmente da due signore – ottima cena creola a menu fisso (250 rupie a testa , circa 12,5€) – menù fisso ogni sera (ovviamente cambiano le pietanze giornalmente!), con un buon rapporto qualità prezzo – pranzo al take away (7 euro in due) e cena al ristornate (18 euro in due), abbastanza buona la qualità – che ci propone un menù del giorno a 150 Rs a persona bevande escluse. Voto 6 e mezzo, senza infamia, senza lode – mitico 20 euro in due buffet creolo molto buono – menù a prezzo fisso tutto di buona qualità ed offerto per 250 rupie a testa – niente di particolare, anzi, la sera che ci siamo andati noi (insieme ad una coppia di italiani che c’era già stata) non si è mangiato particolarmente bene e le porzioni erano anche scarse (la coppia che era con noi concordava ed ha detto che nei giorni precedenti avevano mangiato decisamente meglio). Forse siamo stati sfortunati noi! – ci abbiamo mangiato benino una sera ed un giorno a pranzo, entrambe le volte al ristorante, la cucina è abbastanza varia ma non eccezionale

Lambousir (ad Anse source d’ Argent):

– abbiamo sempre mangiato bene e con ottimi prezzi (€ 13 circa in 2 pagati in rupie) – chiuso la domenica – nascosto in mezzo al verde abbiamo trovato un ristorantino sotto ad un tetto di paglia, dove si mangiano delle meravigliose grigliate di pesce appena pescato e delle ottime octopus salade (insalata con polipo e verdure ) – eccellente pranzo a bordo mare a soli 16 euro! – pesce alla griglia 15 euro in due – paghiamo un conto di circa 600rs in 4. Cibo ottimo!!! – ottimo pranzo e spendiamo 100 Rp in tutto, compresa la bottiglia d’acqua. Potrebbero approfittarne, dato il posto, ed invece i prezzi sono onestissimi – si mangia molto bene, ma bisogna prenotare appena si arriva a spiaggia se si vuole avere qualche speranza di trovare un tavolo Banchetto di frutta (ad Anse source d’ Argent): – ci sono anche dei venditori di frutta che offrono piatti di frutta fresca a 100 rupie – per pranzo prendiamo un piatto di frutta fresca da un banchetto sulla spiaggia (100 Rs) – banchetto di frutta. Ci gustiamo in 4 un bel piattone per sole 75rs, e siamo sazi: la frutta era buonissima

Le Pecheur, (all’interno del La Digue Island Lodge):

– cucina creola ed internazionale – buffet internazionale interminabile. Da 10 e lode per soli 20 euro a persona bevande escluse. Il nostro tavolo era a bordo piscina, tanto per gradire – prenotare. Ci aspettiamo il buffet di cui avevamo letto, invece ci fanno accomodare in una location stupenda sulla spiaggia, a lume di candela e ci annunciano che questa sera è previsto un menù degustazione a soli 15 euro a testa. Fenomenale. La sera seguente è previsto il buffet, preparato ai bordi della piscina, l’atmosfera è elegante, un gruppo musicale suona musica dal vivo. Le portate sono numerosissime, i gusti locali si accompagnano ai piatti internazionali, e c’è anche molta Italia nel menù, con pasta, pizza e affettati. Eccezionale anche il buffet dei dolci, credo di non aver mai visto una tale varietà di proposte abbinate ad un’ottima qualità! Come il giorno prima, sorprendente il prezzo, soltanto 20 euro – buffet creolo al prezzo di 30 euro a testa bevande escluse. Cibo buono, ma quello che ci esalta è il sevizio impeccabile. Il nostro tavolo é in riva al mare fronte oceano proprio sulla sabbia, sui tavoli ci sono le candele e noi ci sentiamo in paradiso – il buffet settimanale è meno fornito rispetto a quello del sabato (50 in due) – venerdì e sabato c’è il buffet per 20/10€ il bambino,escluso le bevande si mangia molto bene e il tavolo dei dolci è una meraviglia. Bisogna prenotare il giorno prima Chateau st Cloud (entroterra): – cucina internazionale e creola – Il buffet cattivo e scarso 25 euro a testa – serve cena a buffet ma solo alcune sere della settimana: informatevi prima! con 200 rupie a testa + le bevande a parte, abbiamo mangiato di tutto da un buffet molto ricco e l’abbiamo sicuramente preferito al tanto decantato Zerof. In totale, bevande comprese, abbiamo speso 32 € in due.

MAHE’

VICTORIA: – lasciamo la macchina in un parcheggio vicino al porto e percorriamo a piedi Independence Avenue, dove passiamo davanti ad una immensa banca, l’ufficio dell’Air Seychelles, il rinomato Pirate Armes e, dall’altra parte della strada, il museo di storia naturale; giungiamo alla torre dell’orologio, il mini Big Ben, che è la riproduzione in miniatura di quella londinese e che a prima vista ci fa sorridere per le sue minuscole dimensioni. Decidiamo poi di proseguire in direzione del mercato, perciò prendiamo Albert Street, dove negozi di indiani si susseguono l’un l’altro, fino ad arrivare a Market Street, più caotica e frenetica, gente che va e che viene. Il mercato è colorato, pieno di ombrelloni sotto i quali, anziane signore cercano di ripararsi dal sole. Il mercato è strutturato su due piani, ma la parte principale è senza dubbio al piano terra; in realtà il piano superiore sembra stato creato apposta per i turisti in quanto si trovano, una affianco all’altra, numerose botteghe di souvenir, mentre nella parte autentica del mercato, quella al piano terra, i pescatori vendono interi tonni, si vende frutta, verdura, spezie, anche qui qualche souvenir, ma quello che la fa da padrone che attira turisti e locali è il lungo banco di pesce, sopra il quale è esposto principalmente tonno. Gironzoliamo tra i banchi del mercato per quasi un’ora, poi decidiamo di tornare verso il centro per pranzare, prima però, da una stradina secondaria vediamo in lontananza una chiesa che sulla cartina è indicata come cattedrale e decidiamo di fare un’altra sosta. Davanti la chiesa c’è un enorme albero di frangipane – giardino botanico di Victoria, l’ingresso costa 5 euro. Lungo il sentiero principale ammiriamo dei bellissimi coco de mer e più avanti entriamo in una serra contenente diverse specie di orchidee. Facciamo tappa al recinto delle tartarughe giganti… enormi è dir poco e ne rimaniamo affascinati. Ma dove sarà mai la caverna che contiene i batfruit? Giriamo in tondo come due pazzi finchè una signora ci dice che i pipistrelli della frutta amano il sole, e difatti li troviamo appesi ad un albero illuminato a giorno… son carini a vedersi perché hanno questo musetto di pelo marroncino che ricorda molto un volpino!Più in là c’è anche uno stagno con tantissime ninfee rosa, bianche e lilla ed io me ne innamoro! Ammiriamo il tanto rinomato albero ylang-ylang e ho addirittura il piacere di conoscere com’e’ fatta la pianta della carambola. Il giardino è un susseguirsi di hibiscus, bouganville, agavi, palme… – da vedere assolutamente il mercato al centro di Vittoria e il lungo parco con i piccoli chioschi di souvenirs (è meglio che facciate tutti gli acquisti al mercato, costa tutto meno!). – visitare il famoso mercato: è la capitale più piccola del mondo! Non ho mai visto tanta abbondanza di pesce fresco dalle nostre parti, con tonni, red snapper ed altre razze in bella mostra sui banchi. Si vendono anche spezie, verdura e frutta. – parcheggiamo l’auto gratuitamente allo stadio, dove entriamo per fare qualche foto. Usciti, passiamo tutte le bancarelle che ci sono lungo la strada e che vendono souvenirs a prezzi non proprio modici. Arriviamo finalmente al famoso Clock Tower, dopo aver visto il tribunale (con tanto di imputato!) ed i giardini. Dopo le classiche foto di rito al mini Big Ben, proseguiamo per la St. Paul’s Cathedral e per il tempio Indù che si trova in Quincy Street. Assistiamo scalzi ad una celebrazione e poi ci dirigiamo verso il famoso Syr Selwyn Selwyn-Clarke Market; ci addentriamo in quel garbuglio di gente che è il Market. Gli odori sono forti, soprattutto quello del pesce crudo. Tanti souvenir. – a noi piacerà moltissimo! Vediamo la torre dell’orologio, Indipendence Avenue (all’interno dell’Ufficio Postale c’è Internet gratis!), Albert Street, Market Street, il mercato di Vittoria, Benezet Street (ottimo il take away Lai Lam!) e Francis Rachel street, dove visitiamo la Kenwyn House (fantastica!) e il National Museum of History.

Parco marino di S. Anne :

– arriviamo alla Marine Charter. La nostra barca ha un pezzetto di fondo trasparente ed ad un certo punto il ragazzo che la guida si ferma ed in men che non si dica arrivano centinaia di pesci zebra e pesci luna… a Marco sembra di galleggiare in un mare di pesci. Gli diamo dei pezzi di pane e questi mangiano direttamente dalle nostre mani! Ci fermiamo a visitare Round Island per poi ripartire e fermarci a qualche centinaio di metri dalla riva per fare dello snorkelling. Il nostro primo pesce semicircolare ci dà il benvenuto!Il pranzo è stato prenotato presso l’albergo-ristorante l’Habitationes e per 125 rupie ci offre pollo in salsa, pesce pappagallo con riso, verdure gratinate, pasta al tonno e dolce. Usufruiamo anche di comodissime sdraio sulla spiaggia.

Beau Vallon (Nord Ovest):

– è la zona più turistica con diverse strutture, l’una a fianco all’altra, la spiaggia però è abbastanza ampia e balenabile – forse la più grande di tutte, servita da un sacco di ristoranti, bar, guesthouse, etc… – famosa spiaggia….una lunghissima distesa di sabbia bianca semi deserta, con un mare calmissimo, una lunga tavola turchese. Rimaniamo sulla spiaggia fino al tramonto, a quest’ora è bellissima, una sensazione indimenticabile – non ci ha colpito particolarmente – è la spiaggia più bazzicata e commerciale dell’isola. Una lunga distesa di sabbia, mare calmo, buon numero di turisti, ottima per un bagno veloce in toccata e fuga – è una delle più grandi dell’isola – luogo meno caratteristico rispetto a quanto avevamo visto nei giorni precedenti, ma comunque di tutto rispetto, con una distesa di sabbia lunga 2Km e un mare cristallino

Anse Major (nord-ovest):

– Lasciamo l’auto a Danzil e avremo una camminata di circa 1 ora su sentiero facile, con panorama stupendo e roccia nera – la spiaggia ed il paesaggio a nostro parere più belli delle Seychelles! E’ un luogo favoloso anche per lo snorkeling, se non ve la sentite di portarvi le pinne per tutto quel tragitto, non potete lasciare a casa maschera e boccaglio. Durante la nostra permanenza in questa caletta, siamo stati raggiunti anche da tre delfini e non vi dico l’emozione e lo stupore! – raggiungibile con un percorso segnalato che si immerge nella foresta tropicale e arriva sulla spiaggia più bella delle Seychelles – proseguiamo in auto verso ovest fino a Danzil, seguendo l’unica strada che diventa sempre più stretta, (di quelle che ti domandi “ma se incrociamo un auto, si tira a sorte per chi deve finire nella scarpata?”) fino al cartello che recita “non proseguire in auto” (o qualcosa del genere). Parcheggiamo nell’ampio piazzale (forse incastrandole 4 auto ci stanno) e iniziamo il lungo cammino verso l’ennesimo scorcio di paradiso. Il sentiero dura circa 50 minuti ma considerata la temperatura, l’umidità ed il fatto che per il 70% è completamente sotto il sole… si suda da pazzi! Il primo pezzo è dentro la foresta, ma ben presto bisogna districarsi su un tappeto di sassi appiccicati su pendii di enormi massi di granito che scendono verso il mare a mò di scivolo (se soffrite di vertigini guardate dall’altra parte). Il panorama è stupendo. Giunti a destinazione ci rilassiamo un po’ per riprenderci dalla fatica e poi dedichiamo un paio d’ore a bagni snorkeling e tintarella. In tutta la spiaggia siamo sei persone.

Morne Sechellois National Park:

– è bella da percorrere la strada (la San Souci Road) che da Victoria porta a Port Launay si passa in mezzo al parco nazionale Morne Seychelles, ci sono anche coltivazioni di tè – meravigliosa strada che ci fa vedere panorami mozzafiato Kopolia: – è un sentiero segnalato. Scendiamo all’interno della foresta e successivamente una bella salita. Per il sentiero bisogna tenere gli occhi aperti in quanto è un po’ tortuoso. Alla fine raggiungiamo un altopiano granitico. Allungo lo sguardo e la vista si perde sulla baia… sotto c’è Victoria e avanti il parco marino di S.Anne. Stupendo! I colori del mare e quelli della vegetazione formano uno spettacolo inimmaginabile! E proprio qui, a quasi 500 metri di altezza, troviamo delle piante carnivore – punto panoramico, 40 minuti di sentiero di montagna.. Non è un percorso per tutti, infatti non abbiamo incrociato anima viva ne all’andata ne al ritorno, bello il panorama ma molto molto sudato

Fabbrica del The:

– vecchia fabbrica dove con 1 € a testa ci fanno da ciceroni e impariamo il ciclo di lavorazione del the (anche se le piantagioni non si vedono). Annesso alla fabbrica c’è un negozietto/bar dove si possono degustare e acquistare i loro prodotti(i prezzi sono incredibilmente più alti degli altri negozi sparsi per l’isola)

Mission (vicino alla fabbrica del The):

– offre uno scorcio panoramico non indifferente – è un belvedere; la vista è veramente mozzafiato – andiamo a visitare le antiche rovine della Missione, anche qui con una stupenda vista sul parco marino di Ste Anne

Cascate (nord-ovest):

– vicino a Port Launay. Strada stretta Anse Louis vicino a port Launay(nord-ovest: – sede del lussuosissimo Maya Luxury Resort…E’ veramente una spiaggia mozzafiato… ha una cornice di massi enormi, l’acqua è bellissima e… anche il Resort è veramente un sogno… sì, un sogno da 3000€ a notte a stanza in b&b!

Port Launay (nord-ovest):

– sembra un laghetto color smeraldo incastonato nella florida baia – ha un mare calmissimo con colori splendidi ed è veramente un posto molto tranquillo – snorkelling con dei pesci colorati ed anche qualche stella marina

Anse l’islette (nord-ovest)

– prendiamo maschera e pinne e ci dirigiamo verso l’isolotto di fronte. Qui l’acqua è favolosa e riusciamo ad avvistare un pesce scorpione, alcuni pesci balestra e perfino una piccola aragosta! – l’isola che raggiungiamo è disabitata e facciamo un mini trekking sul granito per poi scoprire che se passavamo sulla spiaggia ci saremmo arrivati lo stesso. Tornando indietro ci accorgiamo di quanto si è alzata la marea in un tempo relativamente ristretto – in questo tratto l’acqua assume colori ancora più splendenti: anche questa zona rientra nel parco nazionale di Baie Ternay

SUD:

– scoprire il fascino delle spiagge meridionali più tranquille e isolate – è decisamente migliore, come spiagge, della zona nord, ma anche molto meno frequentato – migliori spiagge che si trovano a sud est dell’isola – il sud è selvaggio, ci sono pochissimi turisti, le spiagge sono bianche e deserte … Scoprirlo in macchina è un piacere, ci sono paesaggi splendidi

Anse a la Mouche:

– è molto scenografica, orlata di palme le cui foglie cadono a lambire il mare. Il fondale è piuttosto basso, per cui anche in questo caso il colore dell’acqua è condizionato dalla sabbia in sospensione

Anse Soleil (Sud Ovest):

– bellissima, piccola con un piccolo tratto di barriera corallina ed un ristorante (Anse soleil cafè) che a dispetto dell’ immagine serve del pesce da favola. – assomiglia ad una spiaggetta caraibica – la spiaggia è una piccola ansa scavata nella roccia, qui il mare è profondo e arrabbiato, ma dai colori finalmente stupendi. Si gioca con i cavalloni circondati dai pesci curiosi che vengono a vederci – è un luogo da lasciare senza fiato, un po’ come nell’immaginario comune… sabbia bianca, mare blu, palme e tanti pesci colorati da ammirare facendo snorkeling – si passa davanti all’ingresso del FOUR SEASONS e poi si prosegue su una stradina asfaltata di recente fino ad una piazzetta sterrata dove si lascia l’auto (ci staranno al max 15 auto). A questo punto non resta che varcare l’ingresso del dehor dell’Anse Soleil Cafè per rimanere a bocca aperta! Quella che per noi si confermerà la miglior spiaggia di Mahè si esibisce in tutto il suo splendore davanti ai nostri occhi. Piccola, incastonata in una cornice di palme e rocce di granito, semideserta e dai colori indimenticabili – è una spiaggetta bellissima, direi la più bella che ho visto a Mahè – definita la spiaggia più bella di Mahè

Anse Takamaka:

– molto bella – grande e frequentata (non più di 20 persone) con il ristorante Chez Batista ottimo anche se un po’ caro – è un bel lembo di sabbia bianca, mare turchese, onde invitanti – si trova nel versante sud ed è ottima per fare il bagno ma anche per il fatto che esiste un piccolo ristorante sulla spiaggia dove è possibile gustare, durante il pomeriggio, la cucina locale a base di pesce a prezzi medio bassi – molto bella con sabbia grossa, mare cristallino anche se con grandi onde e acqua subito profonda – una volta raggiunta, è strepitosa – spiaggia fenomenale, racchiude tutti gli elementi dell’ambiente tropicale … Veramente azzeccata come scelta – spiaggia favolosa, incorniciata da meravigliosi massi di granito e semi-deserta

Anse Intendance:

– è un mix tra Anse Soleil e la Petite Police è meravigliosa, lunga e aperta all’ oceano – per arrivarci basta seguire le indicazioni per il Banaya Tree Resort, altra perla lussuosa del Sud. La spiaggia è veramente bellissima ed il mare ha delle onde maestose ed azzurrissime. Anche qui il cartello indica che da giugno a settembre ci sono forti correnti

Police Bay:

– un misto tra pietroni, onde enormi ed acqua azzurrissima. La strada per arrivarci è lunghetta, ma bella, tra i banani e palme enormi!

Anse Forbans:

– è molto carina (ottimo snorkeling) – non ci piace – particolarmente bella per le sue uniche caratteristiche: sabbia non fine, mare come una piscina naturale, acqua calda e limpidissima, fondali con sassi, coralli, pesci colorati ed una miriade di enormi ricci di mare

Jardin Du Roy:

– qui ho l’onore di conoscere la pianta della noce moscata, quella della vaniglia, del cacao e perfino la pianta del pepe… senza contare i molti frutti a noi sconosciuti (l’ingresso costa 25 rupie). C’è anche un recinto con alcune tartarughe giganti e ancora una volta troviamo i batfruit.

Anse Royale:

– ha le alghe, e non invita a fare il bagno – spiaggia lunga e di sabbia bianca e fine, con mare di svariati colori Craft Villane (sud-est): – si trova ad Anse aux Pins, dopo l’incrocio con la strada che taglia l’isola e arriva ad Anse Boileau. Il Villaggio dell’Artigianato è composto da una bar/ristorante e da una quindicina di chioschi in legno disposti a ovale, ognuno vende qualcosa che produce direttamente e qualcosa che importano dalla solita Malesia, quello che più mi ha colpito è il chioschetto in cui realizzano i velieri in legno, ne stavano costruendo uno lungo quasi 2 metri, e la pazienza con cui realizzavano e montavano ogni singolo pezzettino di legno era molto invidiabile – villaggio di negozietti artigianali, è bene arrivare prima delle 16.00 se no si rischia (come è accaduto a noi) di trovare poco o nulla di ancora aperto

RISTORANTI MAHE’

Le Rendez Vous’ (a Victoria):

– si trova di fronte al ‘grande’ orologio. Già dall’ingresso ha un certo non-so-che che attira, infatti ci ritroviamo in un ambiente fantastico e abbastanza ricercato, stile africano: grosse statue all’ingresso, parte di pavimento in vetro con riproduzioni di coccodrilli e rettili vari e per finire una bella vista dalla terrazza panoramica che da sulla torre e trafficata Indipendence Avenue. Anche il pranzo ci soddisfa abbastanza e il costo è normale: in quattro spendiamo 56,50 €. – è al primo piano. Un locale in stile etnico con il tetto di foglie di palma, travi e colonne in legno. Ottimo

Restaurant Du Marchè (all’interno del mercato di Victoria):

– costoso e disgustoso

Pirates Arms (Victoria):

– locale molto animato e frequentato sia da turisti sia da locali, con musica dal vivo e con un buon rapporto qualità prezzo – buono

La Scala (a Beau Vallon):

– è assolutamente da provare! Ambiente elegante e molto formale, in realtà è abbordabile da chiunque, le tariffe sono + Italiane che Seychellesi, ma la cucina è veramente ottima! – ottimo ma caro (35/40€) con le Corsare è il migliore dell’isola – cena sublime, splendido locale, gestione elegante e per finire in bellezza nel conto si dimenticano di metterci ben 60 euro per due ottime crepe

Le Corsare (a Beau Vallon):

– ottimo ma caro (35/40 €)

Al Mare (a Beau Vallon):

– ottimo pesce locale alla griglia, servito direttamente sulla spiaggia. Cena buonissima e ambiente veramente unico!

Choice Villa (a Beau Vallon):

– 10€ a testa, ottimo

Perla Nera (a Beau Vallon):

– molto rinomata. 42 euro in due adulti + 1 bimba fondamentale prenotare – raffinato, a fine vacanza va provato

Boat House (a Beau Vallon):

– da evitare cara e cibo pessimo – il buffet è in effetti degno di nota, con i piatti tipici della tradizione creola per 20 euro + bevande – provare il famoso buffet “all you can eat”. Accettano solo euro. Prezzo della cena 20 euro + bevande a parte. Il buffet è stato il migliore della vacanza

La Palma (a Beau Vallon):

– ottima cucina 20 euro a testa

Baobab pizzeria (a Beau Vallon):

– ottima pizza e prezzi moderati (12 euro in coppia) – spendiamo circa € 10 in due per due pizze (buonissima quella al pesce affumicato) e due birre

Anchor Cafè o Tsunami Cocktail Bar (ad ad Anse La Mouche):

– ci aveva attirato per lo strano stile marino: sul muretto che delimita il ristorante sono rappresentati rilievi di pesci di ogni tipo ed in mezzo al giardino, tra gli enormi tavoli rotondi in granito, è posta una enorme ancora. Quando arriviamo, poco prima delle 19, il locale è quasi vuoto, solo un paio di tavoli occupati, ma dopo solo mezz’ora notiamo che tutti i tavoli in giardino sono occupati e anche alcuni di quelli interni. Ci concediamo una buona aragosta e come antipasto il polipo in pastella, assolutamente divino!!! Vista l’aragosta alla fine della cena il costo è abbastanza elevato, ma consiglio ugualmente di provare questo tipico ristorante, perché oltre alla varietà del cibo, il servizio e la qualità sono ottimo e i costi nella norma (aragosta eclusa!) – pluricitato. Ottimo per 145 rupie, seduti nel bel dehor – spendiamo 850 Rs – 47 € per cenare senza infamia e senza lode, il posto è carino

Eclipse Restaurant (ad Anse a La Mouche):

– si trova accanto ai Blue Lagoon Chalets e la pizza è buona

Anse Soleil Cafè (ad Anse Soleil):

– la strada per arrivarci è dapprima asfaltata, ma nell’ultimo tratto, tortuosa e sterrata, ma vale sicuramente la pena venire a mangiare qui. Paghiamo (poco più di 700 Rs in quattro) – come rapporto qualità/prezzo e imbattibile, unico neo la svogliatezza della cameriera (ma qui sembra un must) – 325 Rs siamo in riva al mare ed il rumore delle onde fa da colonna sonora – posto imperdibile su una delle più belle spiagge delle Seychelles; aperto a pranzo e poi per una cena “anticipata” perchè l’ultima “comanda” viene accettata fino alle 18,50.

Maria’s Rock Cafe (ad Anse Gouvernament):

– prima di scendere per la strada di Anse Soleil si arriva dalle parti del nuovo complesso “Four Season” e se si gira a sinistra la stradina (un pò stretta). E’ un ottimo Ristorante dove si deve cucinare il cibo direttamente in tavola sulla pietra ollare. Ottimi i gamberoni e filetti di pesce. Ne vale veramente la pena. Euro 32 per due p.p con due birre e una coca

Chez Batista (ad Anse Takamaka):

– dà proprio sulla spiaggia, ordiniamo due succhi di lime (buonissimi!) e pranziamo con un buffet creolo… il prezzo però ci pare abbastanza elevato: 390 rupie. – Cena ottima per 20 euro a testa sempre escluse bevande

T-Club Allamanda (ad Anse Forbans):

– 22 euro buffet molto buono – 22 € se vi trovate da queste parti fateci un salto, merita proprio… però ricordatevi i pantaloni! – due pizze discrete per 20 euro in due

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