BALCANI OCCIDENTALI: Serbia e Kossovo

BALCANI OCCIDENTALI: CROAZIA - MONTENEGRO - BOSNIA-ERZEGOVINA - SERBIA - KOSSOVO - MACEDONIA - ALBANIA (giugno 2006) di Derek Le informazioni generali del viaggio e la prima parte del diario sono in "BALCANI OCCIDENTALI: Croazia" pubblicato in Croazia. La seconda parte è in "BALCANI OCCIDENTALI: Montenegro" pubblicato in Montenegro. La terza...
Scritto da: Derek
balcani occidentali: serbia e kossovo
Partenza il: 04/06/2006
Ritorno il: 22/06/2006
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
BALCANI OCCIDENTALI: CROAZIA – MONTENEGRO – BOSNIA-ERZEGOVINA – SERBIA – KOSSOVO – MACEDONIA – ALBANIA (giugno 2006) di Derek Le informazioni generali del viaggio e la prima parte del diario sono in “BALCANI OCCIDENTALI: Croazia” pubblicato in Croazia.

La seconda parte è in “BALCANI OCCIDENTALI: Montenegro” pubblicato in Montenegro.

La terza parte è in “BALCANI OCCIDENTALI: Bosnia-Erzegovina” pubblicato in Bosnia-Erzegovina.

Biglietto pullman Sarajevo – Belgrado 29 MARCHI. La stazione dei pullman di Sarajevo da dove parte il bus per Belgrado è nella zona serba, il quartiere si chiama Lukavica. In una piazza (Austrijski Trg) dopo il ponte Latino dove avvenne l’attentato del 1914, comunque vicino al centro e dall’agenzia a piedi, si prende il filobus 103 che in circa 45minuti porta al capolinea a 200 metri dalla stazione dei pullman di Sarajevo Lukavica. Circa 7,5/8 ore. Partenze da Sarajevo alle 06:15/08:00/09:45/11:00/12:30/15:00/22:00.

Belgrado, Beograd, da qui cercare di familiarizzare con l’alfabeto cirillico, (SERBIA: per i cittadini UE occorre il passaporto ma senza visto, valuta ufficiale DINARO, non molto considerato l’EURO se non in alberghi o ristoranti di un certo livello. 1 Euro = 86,45 dinari). A Belgrado ci sono alcuni ostelli, vedere su www.Hostels.Com descrizione e posizione. Io sono stato allo STAR HOSTEL (hostel_star@yahoo.Com, 381(0)11/2627061), in Cara Urosa 6 al primo piano, in pieno centro, vicinissimo alla fortezza e alla zona pedonale, bell’ambiente simpatico ed accogliente, 2 camere da 6 letti ciascuna, free internet, free coffee e tea, air conditioned, uso cucina, pagato 800 DINARI a notte, circa 9 euro. In Serbia occorre farsi dare dall’hotel o ostello dove si pernotta la ricevuta della registrazione presso la polizia, all’uscita le autorità serbe di frontiera potrebbero fare problemi se alcune notti non fossero coperte. Hotel e ostelli danno automaticamente la registrazione, se invece si soggiorna presso privati bisogna assicurarsi che questi provvedano oppure recarsi personalmente alla polizia entro 24 ore dall’arrivo in una località. A Belgrado da vedere le sue belle strade e piazze, gli edifici stile liberty, le chiese, il parlamento, la tomba di Tito, mangiare nei ristorantini e i molti locali per la sera. E’ ormai una sorridente città europea, con una vivace vita e atmosfera giovanile. Per una gita si può andare nell’isola sulla Sava alla confluenza col Danubio a prendere il sole o passeggiare nei boschi.

Biglietto pullman Belgrado – Novi Pazar 770 DINARI (circa 3ore30minuti). Questa è la località più difficile del viaggio circa l’alloggio, ma è anche una di quelle irrinunciabili per i suoi dintorni. Pochissimi alloggi economici. C’è la PENSION HAN, R. Halilovica 32, tel. + 381 20 23833/24892, situata nel vecchio quartiere turco (le camere e le lenzuola del letto sono dell’epoca, mai visto tanti buchi in un lenzuolo!!!!!, pareti e pavimento di legno, le vecchie assi scricchiolano, comunque pulito, anche se assai trascurato). Una notte 900 DINARI. Novi Pazar è nella Serbia meridionale, territorio dove prevale la religione musulmana ma che, insieme al Kossovo, è storicamente la culla della cultura e della nazione serba: se in città vi sono alcune moschee e un vecchio quartiere turco, nelle vallate dei dintorni prevalgono le chiese ed i monasteri ortodossi. Contrattare con un taxi per un giro ai siti religiosi: monastero di SOPOCANI, parecchi km fuori città, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, uno dei siti più importanti di tutti i Balcani, bello il paesaggio e l’architettura ma soprattutto magnifici gli affreschi, che rivestono interamente qui come in tutti i monasteri serbo-ortodossi successivi tutte le pareti e le cupole senza soluzione di continuità, realizzati nel medioevo ma con caratteristiche pre-rinascimentali tali da lasciare a bocca aperta; chiesa di San Pietro (Petrova Crkka), la più antica chiesa di tutta la Serbia, splendida nella sua semplicità, farsi aprire dalla custode nella casa accanto che verrà con la più grande chiave antica mai vista, bello il cimitero attorno; Colonne di San Pietro (Durdevi Stupovi), monastero dal quale si ha una bellissima vista sulle vallate circostanti. Una mezza giornata è da dedicare invece a STUDENICA, vicino Usce (pullman 205 DINARI) da dove restano 11,5 km percorribili con i rari bus o con l’autostop o in taxi sin da Novi Pazar da cui dista più di un’ora. Sia all’andata che al ritorno faccio Usce-Monastero di Studenica in autostop, gli autobus esistenti sono pochi e partono a orari molto distanziati. Anche il ritorno da Usce a Novi Pazar sembra presagire una lunga attesa del bus, così dice l’orario, ma il consiglio degli abitanti di mettermi alla fermata dove in genere sostano i bus diretti a Novi Pazar funziona: quando meno me lo aspetto arriva un pullman proveniente da non so dove che non prevedeva sosta ufficiale a Usce ma con un cenno della mano si ferma e mi fa salire, pago il biglietto ma praticamente il bus non è in servizio, ci sono solo 3 addetti ed io … Poco dopo si fermano per una breve sosta e subito vedono un bus in servizio effettivo e mi fanno salire su quello … Avvisano comunque che io ho già il biglietto e nessuno mi chiederà nulla. Il monastero di Studenica è l’altro grande sito UNESCO del paese, il più importante per il sentimento popolare religioso, monastero-fortezza con affreschi molto rovinati ma impressionanti come l’atmosfera del luogo. Il proprietario della Pension Han non parla inglese, comunque mi fa capire che non fa la registrazione alla polizia della mia permanenza lì (in effetti non mi chiede nemmeno il passaporto), non ha neanche i modulini già pronti che invece mi avevano dato a Belgrado. Gli spiego, a fatica, che all’uscita dalla Serbia me li dovrebbero chiedere per dimostrare i miei spostamenti allora mi dice di andare personalmente alla polizia. Anche lì non parlano inglese, mi portano dalla superiora la quale mi spiega con due parole in inglese e 98 in serbo che deve provvedere la Pension Han. Decido che i 15 minuti dedicati alla questione sono anche troppi e mi disinteresso della cosa, anche perché ho il sospetto che andando in Kossovo e uscendo da lì dalla Serbia non troverò frontiera con controllo della polizia serba … Previsione che si rivelerà azzeccata.

Biglietto bus da Novi Pazar a Pristina 5EURO, poco meno di 3 ore. Partenza alle 5:45 e arrivo alle 8:30. Questo va fino a Skopje ma io scenderò a Pristina, ce n’è poi uno alle 6:00 che va a Pristina e poi a Prizren e alle 12:40 di nuovo a Pristina e Skopje. Molti bus qui nell’ex Jugoslavia partono presto la mattina.

All’ingresso in Kossovo (Protettorato dell’ONU del KOSSOVO: per i cittadini UE occorre il passaporto ma senza visto, valuta ufficiale EURO) c’è un controllo delle Nazioni Unite, verificano il passaporto e rilasciano un visto di ingresso su un cartoncino separato che poi ritireranno all’uscita dal territorio. Questa frontiera non è riconosciuta dalle autorità serbe, dunque nessun controllo di “uscita” dalla Serbia. Poiché poi dal Kossovo andrò direttamente in Macedonia e alla frontiera ci sarà di nuovo personale ONU e non serbo, nessuno mi richiederà le registrazioni dei pernottamenti. Tenere conto dell’ordine col quale si entra in Serbia e in Kossovo: se ad esempio si va dalla Macedonia al Kossovo e da questo in Serbia, ci si ritroverà in quest’ultimo paese senza alcun timbro d’ingresso legalmente riconosciuto, la prima cosa che cerca la polizia serba, quindi in uscita le autorità serbe probabilmente faranno storie.

Alla stazione dei bus di Pristina (una stazione vera con molti orari esposti e corse fittissime per molte destinazioni interne e diverse per destinazioni extra-protettorato) subito un pullman per Gnjilane (o Gjilan, considerare che qui si starebbe in Serbia ma la lingua principale è l’albanese, i nomi sembrano diversi) e dopo una decina di minuti (0,50EURO) si arriva al monastero di Gracanica. Blando controllo delle truppe svedesi dell’ONU. Altro monastero spettacolare, imperdibile, affreschi in eccellente stato. Dentro trovo una donna ufficiale dell’esercito svedese con la truppa dell’ONU alla quale sta spiegando in inglese gli affreschi all’interno, così ne approfitto per una visita guidata, faccio pure qualche domanda di chiarimento!!! Pristina al contrario non è interessante e non vale un pernottamento, anche grazie ai collegamenti efficienti tra le località del Kossovo. Ritorno alla stazione di Pristina (0,50 EURO) e bus per Peja (4 EURO), Pec in serbo. Qui, poco prima della stazione dei bus, vedo il nome di un albergo del quale avevo letto su internet circa il prezzo accessibile e chiedo di scendere. Hotel JUSAJ, 15EURO con la colazione, bagno in corridoio. Alla stazione, pullman (0,80 EURO) per il famoso monastero di Decani, sito protetto dall’UNESCO. Dalla fermata un paio di km a piedi. Qui c’è un ferreo controllo del contingente italiano della KFOR (Kosovo Force), del quale in internet si parla perché non capiscono l’inglese così non ci si riesce a spiegare e si finisce per non riuscire ad accedere al sito. Ovviamente spiegandosi in italiano non ci sono problemi ad entrare, ma stupiscono alcune domande tipo: come mai è venuto qui? perché vuole entrare e cosa vuole visitare? lei abitualmente va per monasteri? Ripenso all’ufficiale svedese che spiegava gli affreschi alla truppa … Sicuramente però qui l’atmosfera è più tesa che attorno Pristina. All’ultimo controllo, prima dell’ingresso mi avvisano che quello non è l’orario di visita, che inizierà un poco più tardi. Chiedo loro di insistere e da dentro danno l’okay. All’interno mi accoglie un monaco che parla italiano e mi spiega che per gli italiani loro fanno una discriminazione positiva perché il lavoro dei nostri militari, non solo dal punto di vista professionale ma anche da quello umano, è superlativo. Mi dice poi che se fossi stato tedesco non avrebbero dato il consenso (io penso debba trattarsi di quella fratellanza della quale parla qualche altro alto esponente cristiano …). Decani è splendido, anche i portali e le piccole sculture sono meravigliose e gli stupefacenti affreschi sono secondi soltanto a Sopocani. Finita la visita e recuperato il passaporto riprendo il bus per Peja (0,80EURO) e alla stazione dei pullman prendo un taxi (mi accordo per 10EURO a/r più l’attesa durante i controlli cui sono sottoposto e la visita) per l’ultimo monastero della giornata, quello di Patrijarsija a Peja. Molti restauri in corso, ma le 3 chiese duecentesche una attaccata all’altra a creare una sola struttura con un unico vestibolo d’ingresso sono impressionanti. Anche qua controllo italiano, domande simili ma stavolta sono già preparato e faccio meno la faccia stupita. Il tassista, albanese, non potrà proseguire dentro ma dovrà attendermi al primo posto di blocco. Anche se questo monastero è vicino la città non è semplice andarci, anche perché gli albanesi non forniscono informazioni (in questo monastero ha sede il patriarcato). A Peja poi, consigliabile un giro per la zona del bazar della cittadina.

Il mattino dopo bus per Prizren, nel sud del Kossovo, 3EURO. Con qualche difficoltà, non distante dalla stazione trovo un altro hotel del quale avevo letto su internet, ALVIDA HOTEL, 10EURO per una bella stanza con bagno, carino, però l’hotel è in completa ristrutturazione, con gli operai fuori e per le scale, immagino in futuro costerà di più …

A Prizren imponente e bella moschea in centro città, vicino al fiume, con attorno un centro caratteristico e i soliti numerosissimi caffè.

Il diario prosegue in “BALCANI OCCIDENTALI: Macedonia” pubblicato in MACEDONIA.



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