Scozia e Inghilterra del nord. Un viaggio tra storia e natura

Viaggio alla scoperta della Scozia e del nord dell’Inghilterra. Tra splendide città storiche, castelli da sogno, isole incontaminate e misteriose e tanto altro ancora
Scritto da: MissMuel
scozia e inghilterra del nord. un viaggio tra storia e natura
Partenza il: 01/08/2010
Ritorno il: 09/08/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
Ciao questo è il Diario del nostro ultimo viaggio in Scozia con una puntatina in Inghilterra. Abbiamo cercato di non farci mancare nulla e crediamo di esserci riusciti: splendide città storiche come York ed Edimburgo, castelli da fiaba come il Blair Castle e l’Eilean Donan Castle, isole incontaminate e misteriose come le Ebridi, montagne lussureggianti, mare incontaminato e persino il festival della cornamusa.

Nottingham

Partiamo in un assolato pomeriggio di agosto destinazione aeroporto East Midlands, nel nord dell’Inghilterra. Atterraggio perfetto e dopo un’attesa di mezz’ora al banco del check in finalmente la nostra spider è pronta e via alla scoperta del mondo di Robin Hood. Prima tappa Nottingham, una graziosa città mollemente adagiata sulle rive del Leen. Dopo un’ottima cena nel primo pub della vacanza ha inizio il tour by night della città. Il castello dove alloggiò il cattivo principe Giovanni, la statua del leggendario arciere (come non resistere ad una foto insieme all’arciere) e la bellissima piazza dove Robin sfidò il terribile sceriffo di Nottingham. Dopo il tour tutti a nanna perché la strada verso al Scozia è lunga.

Sulle orme di Robin Hood (452 km e 5 ore di viaggio più le deviazioni)

Stamattina ci aspetta l’attraversamento della Foresta di Sherwood (attenti ai banditi……..ma attenti anche a tenere la sinistra siamo in Gran Bretagna). Ci fermiamo nel paesino di Edwinstowe proprio nel cuore della foresta. Qui grazie alle spiegazioni di un gentilissima signora inglese scopriamo tutti i segreti della cappella dove Lady Marian e Robin Hood si sono scambiati la promessa di matrimonio e dello Sherwood Forest Visitor Centre dedicato a Robin. All’interno del parco possiamo anche assistere ad uno spettacolino su temi “Robinhoodiani”. La vegetazione è molto rigogliosa e dietro ogni albero sembra proprio celarsi uno dei famigerati compagni di scorribande di Robin.

Lasciandoci alle spalle Sherwood proseguiamo verso nord alla scoperta della leggendaria York. Qui rifocillati da una buona Jacket Poteto (mangiata all’ombra del castello sembra ancora più buona) ripercorriamo i cammini di ronda delle antiche mura, ci perdiamo nei violetti medioevali e d’improvviso ci troviamo di fronte la maestosa cattedrale di York. Spettacolare!! Peccato non aver tempo per visitarla all’interno. La strada è ancora lunga, dobbiamo ripartire per Edimburgo.

Edimburgo

Intera giornata dedicata alla scoperta di quella che per noi sarà la porta verso la Scozia. Come non percorrere per intero il miglio d’oro che congiunge il vecchio castello di Edimburgo con il palazzo di Holyroodhouse con i suoi splendidi interni (qui tra i tanti personaggi che hanno fatto la storia della città sentiamo parlare per la prima volta di Bonnie Prince Charlie, uno dei fautori dell’identità nazionale scozzese). Non possiamo poi tralasciare la graziosa piazza del mercato e l’elegante New town con le vie perfettamente a squadra. Siamo fortunati perché il festival internazionale degli artisti di strada, che si tiene nella prima settimana di Agosto, è già iniziato e lungo il miglio d’oro possiamo gustare nel pomeriggio e in serata alcuni divertenti sheck.

Questa sera mangiamo al Doric Pub il più antico e famoso gastro pub di Edimnburgo citato su tutte le principali guide turistiche. Devo dire che il salmone freddo è ottimo e tutta la cena non delude nessuno della comitiva.

Nel cuore delle Highlands (253 km e 3 ore di viaggio)

Prosegue il viaggio verso nord. Prima tappa Dunkeld nelle Highlands centrali. Si tratta di un grazioso villaggetto con alcune abitazioni antiche perfettamente restaurate e una cattedrale del XXIII in parte restaurata per formare una chiesa più piccola e una parte non restaurata ma molto più suggestiva adagiata sulle rive di un placido fiume scozzese.

La tappa successiva è il Blair Castle. Il castello è il più visitato di Scozia e la cosa non ci stupisce vista la bellezza dell’esterno (la bianca facciata che si staglia sul verde del prato) e la ricchezza delle sale interne che sembrano non finire mai. Ad ore prestabilite nel cortile del castello è anche possibile assistere ad un piccolo concerto di Cornamusa. Verso sera arriviamo ad Inverness. L’idea iniziale era di visitare la città ma visto che alloggiamo un po’ fuori ci siamo lasciati tentare da un caratteristico pub proprio fuori dall’hotel con un bellissimo giardino “The Snow Goose Vintage”. Non l’avessimo mai fatto… La cena di per sé era molto buona ma tra incomprensioni e favoritismi abbiamo dovuto aspettare quasi due ore e alla fine hanno anche cercato di farci pagare due piatti di salmone in più che avevamo ordinato ma poi dovuto sostituire con altro perché il salmone era finito. (Finire il salmone in Scozia ah ah ah).

Alla ricerca di Nessi e poi via verso le Ebridi (205 km e 3 ore di viaggio)

Ridiscendiamo verso sud costeggiando il leggendario lago di Loch (abbiamo scoperto che loch significa lago in gallese) Ness tenendo un occhio alla strada (ricordiamo di tenere la sinistra) e un occhio al lago per vedere se emerge Nessi. Ci fermiamo a Drumnadrochit per dare un’occhiata all’esterno alla Lochness 2000 Exhibition (che in realtà ci sembra molto, troppo turistica) e al villaggio dove tutto sembra richiamare il mostro lacustre. Poi proseguiamo per Urquhart Castle per ammirare la rovine di questo castello impareggiabile per la sua posizione sul loch. Attraversando la higlands con un paesaggio di aspre colline interamente ricoperte da simpatiche pecore dal musetto nero arriviamo a Dornie dove si trova l’Eilean Donan Castle, il castello più fotografato di Scozia e usato nelle riprese di molti film tra cui Highlander. Dopo una sosta a Kyle of Lochalsh per un frugale pasto con i tipici fish and chips attraversiamo il ponte e siamo finalmente sulle Ebridi, nell’isola di Skye. Gli abitanti di quest’isola sono una delle principali culle dell’identità gaelica e grandi sostenitori di Bonnie Prince Charlie. L’isola di Skye alterna lande e torbiere interamente ricoperte da pecore e con qualche sparuta candida casetta, rilievi montuosi nell’interno e bellissime falesie nella parte più a ovest. Ci fermiamo a Portree ad ammirare il porticciolo con le case colorate e poi proseguiamo per il nostro Bed and Breakfast a Earlish vicino a Uig. Il B&B si chiama Carnbeag ed è una stupenda casetta bianca in mezzo alla brughiera e dalla finestra della camera e dalla veranda si vede la bellissima baia di Uig e le coste a picco sul mare. La sera andiamo al paese di Uig. Paese!! Quattro case e un molo dove ci divertiamo a vedere i barcaioli di ritorno dalla pesca con le casse piene di scampi che potremo gustare nell’adiacente ristorante di Pier (l’unico nel raggio di miglia).

Alla scoperta di Skye (197 km e 3 ore di viaggio più deviazioni)

Decidiamo di visitare la parte nord ovest dell’isola con la cascata di Kilt Rock che si getta direttamente nel mare, l’Old Man Stor un gigantesco Menhir e le falesie a picco sul mare nel sound of Raasay. E qui per la prima volta scopriamo che le strade scozzesi possono essere a unica corsia ma a doppio senso di percorrenza e se si incontra qualcuno ci sono lungo il percorso delle piazzole di interscambio. Diciamo che non è molto comodo viaggiare ma il paesaggio ci ripaga di tutta la fatica. Ora ripartiamo per Fort William, una famosa località di turismo estivo e invernale in Scozia. Affacciata sul mare e protetta alle spalle dal Ben Nevis (la montagna più alta della Scozia ben 1344 metri). Anche se l’altezza non è stratosferica è impressionante vedere le montagne che sembrano buttarsi nel mare e moltissimi negozi a due passi dal mare che vendono picozze, zaini, sci (in previsione dell’inverno), insomma tutta l’attrezzatura da montagna. Peccato che il tempo sia piovoso e non ci consenta di gustare la vista delle cime dei monti. Anche qui alloggiamo in un B&B che se chiama Blythedale ed è una graziosa casetta appena fuori città.

La selvaggia Mull e la misteriosa Iona (160 km e 3 ore di viaggio + 35 minuti di traghetto)

Partiamo di buon mattino alla volta dell’isola di Mull. Per arrivarci attraversiamo le terre dove Bonnie Prince Charlie sbarcò dalla Francia per cercare di restaurare la dinastia degli Stuard sul trono d’Inghilterra e la penisola di Ardnamurchan. Un vero paradiso di natura incontaminata che alterna splendide coste a zone boscose. Anche qui bisogna guidare con prudenza perché la strada è a singola corsia. Non ci possiamo credere oggi splende il sole e ci hanno detto ch erano tre settimane che pioveva praticamente ininterrottamente. Da Kilchoan quasi sulla punta della penisola parte il traghetto per l’isola di Mull che in una mezzoretta di vista stupenda arriva a Tobermory un graziosissimo porto con delle casette colorate (abbiamo acquistato un’island hopscoth ticket della Caledonian MacBrien che scegliendo un percorso e non un semplice andata e ritorno consente di risparmiare). Il sole è molto caldo ed è bellissimo camminare nel porto. Anche l’isola è molto bella con questa montagna vulcanica al centro e il mare che la lambisce. Attraversiamo tutta l’isola e arriviamo a Fionnphort. Si tratta di un paesino di poche casupole sulla punta sud dell’isola proprio di fronte all’isola di Iona. Noi alloggeremo a Fionnphort al B&B Staffa una carinissima casetta bianca con una veranda che guarda proprio l’isola di Iona e una proprietaria gentilissima. Unico neo non esistono chiavi né della camera né della porta principale! Prima di recarci al B&B prendiamo un battello che in 5-10 minuti ci porta all’isola di Iona dove visiteremo la stupenda abbazia Benedettina e i resti della nunnery. Qui sembra che il tempo si sia fermato al medioevo. Di ritorno a Fionnphort ceniamo e poiché è molto presto ci concediamo una passeggiata nella brughiera e sulla spiaggia al tramonto. Andati i turisti tutto è molto tranquillo e incontaminato e l’atmosfera è davvero rilassante, sembra di stare in un sogno.

Ritorno alla civiltà – Glasgow (211 km e circa 3 ore di viaggio + 45 minuti di traghetto)

La nostra vacanza ormai volge al termine dobbiamo rientrare sulla terraferma. Dobbiamo arrivare a Craignure dove ci imbarcheremo per Obam. Riattraversiamo buona parte dell’isola sempre in un’alternarsi di meravigliose spiagge e rilievi vulcanici e poco prima di Craignure visitiamo dall’esterno il Duart Castle un castello del XIV secolo posto su uno sperone all’estremità est dell’isola, vista mozzafiato. Arrivati a Craignure ci incolonniamo alle macchine per salire sul traghetto che parte alle ore 15:00 ma richiede la presenza almeno mezz’ora prima, pena la perdita del biglietto. Meglio essere puntualissimi in questa stagione i traghetti Craignure-Obam sono affollatissimi noi il giorno prima per non fare la penisola di Ardnamurchan (bella ma con strade più faticose) avevamo cercato di cambiare la prenotazione ma erano rimasti solo i posti delle 7:00 e delle 20:00. Arriviamo in serata a Glasgow. Dopo la cena in hotel un giretto in città che nonostante sia poco conosciuta merita una visita. E’ una città molto elegante e vivace con molti edifici neoclassici.

Il festival delle Cornamuse

Visto che il volo di ritorno parte alle 17:25 da Glasgow Prestwick ci resta il tempo per la visita agli eleganti negozi del centro, ai begli edifici in stile neoclassico e alla cattedrale di Saint Mungo, l’unica cattedrale scozzese sopravvissuta alla Riforma. Ma la cosa più piacevole nella bella piazza George Square abbiamo potuto assistere ad alcuni spettacoli della piping life “Il festival internazionale della piping (cornamusa)”. Un modo molto piacevole e inaspettato di terminare la nostra bellissima vacanza…. Alla prossima……

Guarda la gallery
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Cattedrale di York

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Castello Di Edimburgo

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Baia di Uig- Isola di Skye

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Isola di Mull

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Festival della Cornamusa - Glasgow

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Highlands

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Eilean Donan Castle



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