MAROCCO 2011: Tra montagna e deserto

Marocco, scialpinismo nell'Alto Atlante: Jbel Toubkal 4167 mt,Timesguida m 4089, Ouanoukrim 4085 e escursione nel deserto sulle alte dune di Merzouga.
Scritto da: Celestino
marocco 2011: tra montagna e deserto
Partenza il: 03/02/2011
Ritorno il: 11/02/2011
Viaggiatori: 13
Spesa: 1000 €
Gruppo di 13 persone Provenienza Italia – Valle d’Aosta Organizzazione in Marocco: Ait El KAdi Hassan Durata del soggiorno: 9 giorni Città di riferimento in Marocco: Marrakech

1 giorno: Arrivo in aeroporto a Marrakech poco dopo mezzogiorno ora locale. Troviamo subito Hassan che ci aspetta all’uscita con un cartello di riconoscimento. Nel parcheggio ci attende già il mini-bus che – dopo aver caricato gli abbondanti bagagli – ci trasporta all’Hotel Alì in centro città. Il tempo è buono e la temperatura abbastanza fresca. Dopo una breve sistemazione nelle camere multiple ci aspetta il primo approccio con la cucina locale che, vista anche la poca esperienza, non si rivela entusiasmante. Nel pomeriggio una guida – prenotata da Hassan – ci accompagna in una visita della città ed in particolare del misterioso e caotico complesso dei Souk. Al termine del tour ci accompagnerà anche all’interno di una presunta Farmacia Berbera autentica dove, un po’ ingenuamente, non possiamo evitare di fare acquisti che, forse, si rivelano un po’ incauti. Ritorno in hotel per la cena, che si rivela molto meglio del pranzo e il pernottamento. Prima di andare a letto HAssn ci spiega i dettagli degli spostamenti e delle attività che ci aspettano. In quella occasione regoliamo anche la parte contrattuale relativa al pagamento delle quote concordate.

2 giorno: Con il mini-bus Ibrahim ci trasferisce tutti dall’hotel al villaggio di Imlil dove ha inizio la nostra avventura in montagna. Scarichiamo i bagagli e predisponiamo l’attrezzatura da montagna che ci seguirà mentre parte dei bagagli stessi rimarrà in un deposito. Intanto arrivano i muli e i portatori accompagnati dalla guida di montagna Ibrahim (un altro). Ci incamminiamo lungo la valle per un paio d’ore poi il gruppo sosta per il pranzo in località Sidi Chamarouc: il cuoco Hassan (un altro!) in pochi minuti ed in un locale angusto e ristretto prepara alcune portate di verdure e pasta al tonno che hanno dell’incredibile. Prendiamo contatto con il thé alla menta ed alle ottime spremute di arancia. Poi la marcia riprende fino alla quota neve dove i muli si fermano. Calzati gli sci proseguiamo verso il rifugio mentre i bagagli rimanenti vengono trasportati, insieme ai viveri, dai portatori (dopo un piccolo inconveniente sistemato con alcune mance che risulteranno poi inappropriate).Nel tardo pomeriggio raggiungiamo il rifugio Toubkal (ex Nelter) a quota 3206. Il locale è abbastanza accogliente, pulito, anche se freddo: l’unico caminetto a legna non basta certo per scaldare tutto l’edificio. Sorprende tutti il fatto che ci sia campo per i cellulari. Comunque il cibo preparato da HAssan è discreto e molto abbondante. Dobbiamo dire al cuoco di ridurre le porzioni. Non si riesce a bere l’acqua troppo fredda (rigorosamente in bottiglia) e si accompagnano i pasti con il thè alla menta. Tisana alla verbena la sera prima di rintanarsi nei sacchi a pelo.

3 giorno: subito dopo colazione partenza del gruppo verso il Toubkal. La neve è abbondante il tempo è buono anche se la temperatura è fredda. Dopo il primo tratto molto ripido il vallone si adagia un po’ ed il gruppo arriva sulla dorsale che conduce in vetta dove la neve sotto l’azione del sole e del vento non resiste. Abbandonati gli sci si prosegue a piedi fino alla piramide in ferro sulla vetta quota 4167 m. Spettacolo stupendo, si stenta a credere di essere in Africa oltre i 4000 metri. Ibrahim (la guida) ci riserva la sorpresa di far uscire dal suo zaino dolcetti e frutta secca per tutti! Dopo le foto di rito inizia la discesa. La neve non è male, per lunghi tratti è trasformata e si scia abbastanza bene. Arriviamo al rifugio e troviamo i ragazzi dei villaggi sottostanti che sono saliti fin qui per sciare, ovvero per risalire un centinaio di metri a piedi per poi scendere con gli sci. Qualcuno chiede di provare i nostri atrrezzi: peccato che i nostri attacchini Dynafit non lo consentano. In rifugio cominciano a manifestarsi le defezioni per il giorno successivo: nel tepore del sacco a pelo prima di addormentarsi facciamo la conta: l’indomani saremo solo in sette a tentare la salita al Timesguida m 4089 e al vicino Ouanoukrim 4085 m. Un po’ di stanchezza, un po’ di influenza da troppo cumino? Chissà…

4 giorno: I superstiti partono al mattino alla 7 dietro il passo breve ma continuo e redditizio di Ibrahim lungo il vallone che conduce al colle Ouagane 3750 m. Il tempo è buono e la temperatura sembra meno rigida di ieri. Dal colle si caricano gli sci sullo zaino e calzati i ramponi si sale sulla destra i ripidi contrafforti della cresta che separano la valle dalle due montagne. Successivamente calzati nuovamente gli sci si raggiunge prima il Timesguida m 4089 e poco dopo il Ouanoukrim 4085 senza alcuna difficoltà. Foto di rito sotto il sole e in completa assenza di vento. Discesa sci ai piedi, compreso il ripido canale un po’ adrenalinico, in precedenza risalito con i ramponi, fino al rifugio. Lungo il percorso incontriamo gli amici che sono saliti fino al colle. Consumato il pranzo preparato dal solito cuoco Hassan ci prepariamo per la discesa con gli sci fino all’appuntamento con i muli dove termina la neve. Li raggiungiamo con gli sci alleggeriti dai frequenti incontri con le pietre affioranti, poi proseguiamo fino al villaggio di Around, dove ci sistemiamo in un Gite d’Etape dove pernotteremo. Qui Hassan (la guida) ci riserva la prima piacevole sorpresa, in occasione del the, con delle focaccine strepitose preparate dalla mamma e, successivamente, la seconda, durante la cena, facendo apparire dal nulla alcune bottiglie di Cabernet che, in dopo giorni di astinenza, ci sembrano nettare degli dei.

5 giorno. Discesa a piedi fino al villaggio di Imlil dove ritroviamo Ibrahim (l’autista) con il suo pullmino ad attenderci. Lungo viaggio di trasferimento fino alla cittadina di Zagora passando per il Col du Tichka 2260 metri, il più alto del Marocco, Quarzazate poi la valle de Drâa. Frequenti cambi di paesaggio e strada sempre frequentata da persone a piedi o dorso di asino. Sistemazione in un bel hotel e cena con una apprezzabile Tagine di polpettine di carne.

6 giorno:Ripercorrendo a ritroso la valle del Drâa per poi girare a destra, ci trasferiamo a Merzouga alle porte del deserto del Sahara. Abbandonata la strada asfaltata con il bus percorriamo una ventina di chilometri su pista di sabbia dura dove moltissimi fuoristrada si esaltano correndo in nuvole di povere. Al termine del viaggio ci ritroviamo all’improvviso ai piedi di magnifiche dune di sabbia rossa. Ai pied delle dune ci aspettano pazienti i dromedari che ci accompagneranno, in un’ora 1 mezza circa, all’accampamento di tende berbere. Arriviamo alle tende all’ora del tramonto con le gambe un po’ anchilosate. Neppure il tempo di preparare il sacco a pelo per la notte che ci ritroviamo a risalire le dune di sabbia finissima con foto sugli ultimo bagliori rossastri del sole: esperienza unica. Dopo la cena nella tenda comune un gruppo risale nuovamente una duna di circa 150 metri di dislivello. Il ritorno sotto uno splendido cielo stellato sarà guidato dal ritmo dei timpani suonati dai cammellieri nella tenda comune.

7 giorno. Partenza, sul dorso dei dromedari, al freddo dell’alba, giusto in tempo per fotografare il levar del sole dietro le dune. La carovana disegna ombre nette e lunghissime sulla sabbia rossa. All’arrivo in hotel abbondante colazione e nuovo viaggio in mini-bus verso la Vallée du Dades e le sue famose Gorges. Lungo il tragitto, nel villaggio di Erfoud, è stato possibile visitare una famosa marbrerie che lavora le pietre ricche di fossili presenti nelle vicinanze. Cena e pernottamento.

8 giorno: Trasferimento alla valle dei mille Kashba e visita di una delle più famose di queste costruzioni caratteristiche costruite con fango e paglia. Dopo pranzo rientro a Marrakech e alloggiamento presso l’hotel Alì raggiunto dal mini bus di Ibrahim non senza aver, per la seconda volta, avuto la meglio in una piccola discussione con i vigili che volevano impedire il passaggio.

9 giorno Trasferimento in aeroporto e partenza per Milano.

COCLUSIONI

In tutti i 9 giorni di permanenza in Marocco l’organizzazione di Hassan si è dimostrata adeguata e il gruppo non ha mai avuto nessun tipo di problema logistico o di altra natura. I tempi previsti sono stati rispettati così come le diverse mete ed attività. In ogni ristorante in cui ci siamo fermati il pasto era predisposto adeguatamente per noi a qualsiasi ora fossimo arrivati. L’autista si è sempre dimostrato calmo e corretto rispettando i limiti per tutti i numerosi kilometri di strada percorsi oltre che estremamente disponibile. Hassan si quindi è rivelato competente gentile e affidabile. Pronto ad accogliere le numerose richieste di sosta per fotografare o per acquistare oggetti tradizionali del posto nei vari mercatini locali. Sicuramente conosce a menadito il territorio del Marocco e i meccanismi che ne regolano la vita sociale ed economica. Si muove agevolmente nel suo habitat. Per quanto riguarda il nostro gruppo, si può affermare che qanto concordato inizialmente, sia in termini di attività che di denaro è stato pienamente rispettato, compresi i trasferimenti del materiale da montagna da Imlil a Marrakech. L’importo pagato risulta giusto tenuto conto dei kilometri percorsi, dei pasti consumati e dei pernottamenti e delle guide turistiche o di montagna che ci hanno accompagnati ovunque. Nell’insieme un’organizzazione che ci sentiamo di consigliare per chi voglia visitare il Marocco in modo attivo, ovvero praticando trekking, scialpinismo, traversate ecc…

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Mercato di Marrakech

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souk colorato di Marrakech

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Cima del Toubkal

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Bimba nomade che vende dromedari di peluche

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Lavandaia

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Bimba che gioca

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Il nostro gruppo



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