Singapore e Malesia, crogiolo di culture

Partenza da Singapore e poi verso Melaka, Kuala Lumpur, la foresta Taman Negara, Kota Bharu e le isole Perhentian (e ritorno a Singapore)
Scritto da: nazzavalbo
singapore e malesia, crogiolo di culture
Partenza il: 04/08/2012
Ritorno il: 23/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ed eccoci al 04/08, fatidica data di partenza di un tanto agognato viaggio: Singapore e Malesia! Il nostro itinerario prevede partenza da Bologna ore 18.50 e arrivo a Singapore 16.30 (del 05/08) con scalo a Istanbul, con la Turkish Airlines, (rispetto degli orari previsti e buon servizio)! Arriviamo a Singapore nel tardo pomeriggio e prendiamo subito un mini-bus con destinazione Little India, dove rimaniamo per una notte. L’impatto con il quartiere indiano è subito molto forte! Rimaniamo quasi storditi dalla moltitudine di persone che imperversano per le strade, profumi e colori di un mondo nuovo che improvvisamente si è aperto davanti ai nostri occhi. Solo un assaggio, ma sufficiente a rimanere impresso nella nostra mente.

La mattina seguente prendiamo un autobus con destinazione Melaka, città storica per eccellenza della Malesia, colonizzata da schiere di conquistatori europei che lasciarono, quali testimonianza del loro passaggio, splendidi monumenti e palazzi. Solo verso le tre del pomeriggio (dopo circa 5 ore di viaggio causa permessi di uscita da Singapore e entrata in Malesia), arriviamo a destinazione e ci facciamo consigliare da un taxista, uno splendido hotel, (Hotel Puri) casa restaurata Peranakan, finemente arredata, proprio nel cuore della città vecchia di Melaka. Fare il tour di Melaka con uno dei coloratissimi risciò a bicicletta è uno dei modi migliori per vedere molti posti in un lasso di tempo relativamente breve, e il nostro guidatore di risciò, veramente simpatico e preparato, ci conduce alle attrazioni più belle, come Town Square, con la Torre dell’Orologio, lo Stadthuys, sede del municipio che spicca per il suo colore rosso e a una delle strade, per quanto mi riguarda, più interessanti “via dell’Armonia”, dove in un’atmosfera quasi surreale si susseguono moschee, templi cinesi e templi indù uno accanto all’altro, come il Cheng Hoon Teng Temple, il tempio cinese più antico della Malesia.

Il giorno seguente partiamo alla volta di Kuala Lumpur, dove rimarremo fino al 10, e dopo circa 3 ore di autobus, ci troviamo catapultati in una dimensione completamente nuova, caldo e umidità da fare impazzire, strade caotiche e traffico infernale! Ci dirigiamo verso il nostro hotel (Swiss Inn), nel cuore del quartiere cinese, e subito “Petaling Street”, la via famosa per vestiti e accessori per tutti i gusti e tutte le tasche, ci assorbe completamente. Il pomeriggio, in autobus (circa 40 minuti) ci dirigiamo alle enormi “Batu Caves”, grotte di formazione calcarea, situate ad una quindicina di km da Kuala Lumpur. Proprio di fronte a noi si staglia l’enorme statua dorata della divinità della guerra “Lord Murugan” (42,7 metri), che ci lascia veramente impressionati. L’unico modo per raggiungere la grotta interna è scalare i 272 ripidi scalini collocati all’ingresso. Il sito è composto da tre caverne principali (una delle quali è “alta” oltre 100 metri) e da alcune altre caverne minori, che si dipanano tra rocce di origine calcarea e ospitano diversi santuari indù. All’interno della grotta di solito alloggia una popolazione di scimmie che vagano indisturbate nelle cave e tra i templi, ma che probabilmente nel tardo pomeriggio vanno a riposare, poiché non ne abbiamo visto neanche una!

Il ritorno a Kuala diventa un’odissea, poiché il nostro autobus rimane intrappolato nel traffico e ci tocca perfino scendere e salire su un altro mezzo, e solo dopo un’ora e mezzo di caos e clacson arriviamo finalmente a destinazione. L’indomani partiamo alla scoperta di Chinatown e fra le bancarelle che vendono ogni tipo di merce, cibi e spezie spuntano spettacolari templi come il Sze Ya, il tempio taoista più antico della città e lo Sri Maha Mariamman uno dei tempi indù più antichi della Malesia, nelle cui sale interne si trovano soffitti dipinti, affreschi e numerose statue ornate d’oro e dove seduti sul lucente pavimento, assistiamo a una suggestiva cerimonia religiosa. Il pomeriggio, dopo una visita alla National Mosque o Masjid Negara, un edificio che combina uno stile architettonico ultra-moderno con elementi della tradizione islamica, ci dirigiamo a piedi (una bella e afosa camminata di circa mezz’ora) verso il Kuala Lumpur Bird Park, un enorme voliera che ospita più di 3000 uccelli, in maggior parte locali e in misura minore importati da oltreoceano. Facciamo appena in tempo a finire il nostro giro che veniamo colti di sorpresa da una pioggia torrenziale, che dura per parecchio…..il tempo è veramente imprevedibile in Malesia! La sera, girovagando fra le stradine, troviamo un ristorantino cinese dove assaggiamo i “noodles seafood” e “prawn crackers” veramente squisiti, accompagnandoli con due Tiger ghiacciate!

Il giorno seguente prendiamo la LRT a Pasar Seni e scendiamo a KLCC, con nostro stupore proprio sotto le enormi Petronas Tower. Anche se alcune guide riportano ancora che i biglietti sono gratuiti, adesso per poter accedere bisogna pagare 80 ringgit (20 euri circa). La biglietteria apre alle 8.30, ma visto che i posti sono limitati, conviene arrivare presto. Il tour in tutto dura 45 minuti e da l’accesso allo skybridge e all’83° piano di una delle torri. Riusciamo a prenotare il biglietto per 12.00 e pertanto decidiamo di trascorrere le 2 ore che ci separano dall’orario stabilito, al Suria KLCC, il centro commerciale più importante della Malesia, con negozi su ben 6 piani. La vista dalla cima delle Petronas è veramente mozzafiato e anche se il costo è abbastanza alto, secondo me vale la pena salire. Una volta scesi, decidiamo di riposarci un po’ al parco KLCC, proprio sotto le torri gemelle, ideale per fare jogging e passeggiate… noi decidiamo di sguazzare un po’ nella piscina per bambini, tanto per rinfrescarci un po’ i piedi, sotto lo sguardo vigile di un addetto alla sicurezza. In ritorno verso Chinatown ci fermiamo al Central Market, un vecchio mercato su due piani, al coperto, e soprattutto con aria condizionata! Qui si può comprare (e contrattare) davvero di tutto a prezzi ragionevoli, artigianato locale, belle sete, poster e souvenir di ogni genere. Proprio in mezzo alle innumerevoli bancarelle scoviamo anche una Fish Spa (la “cura” ai piedi con pesci affamati che ti regalano, dopo il primo impatto, una bella sensazione di piacere e rilassamento). Trascorriamo la serata fra le soffocanti bancarelle che invadono completamente Petaling Street, e ci fermiamo in uno dei tanti chioschi che vendono Ikan Bakar, pesce alla brace, (veramente squisito) e pannocchie arrostite!

nella foresta malese

La mattina del 10, alle 08.00 della mattina, partiamo per un tour di 3 giorni e 2 notti per il Taman Negara, la bellissima foresta della Malesia (tour organizzato da un’agenzia locale la Han Travel, che si trova proprio di fronte al nostro hotel. Dopo circa 3 ore e mezzo di autobus, arriviamo a Kuala Tembelling, da dove partiamo (dopo il frugale pranzo compreso a base di pollo e riso) in barca per Kuala Tahan, altre 3 ore veramente lunghe ma la vista sul fiume è veramente fantastica! Arrivati a destinazione, scarichiamo i bagagli nei relativi alloggi: noi siamo al “Rainforest”, una sistemazione accogliente anche se la colazione è veramente pessima e che sicuramente rimane un po’ distante dal punto di ritrovo (ma veniamo accompagnati in jeep tutte le volte che ne abbiamo necessità). Dopo una veloce cena al “Mama Chop”, il ristorante galleggiante, a base di “pollo e riso”, partiamo alla volta della “Night Jungle Walk”, ovvero la passeggiata notturna con le torce, che si è rivelata fra tutte le varie escursioni, la più deludente, in quanto ci aspettavamo di vedere molti più animali e insetti, e invece a parte un tapiro, un’ istrice, qualche ragno, uno scorpione, un serpentello, niente più!

trekking e panorami mozzafiato

La giornata seguente si apre all’insegna del “Canopy Walkway”, ossia la passeggiata ad un’altezza variabile dai 25 ai 45 metri sul più lungo ponte sospeso malese fatto di legno e corde che si diramano all’interno della foresta per circa 400 mt. La sensazione che si prova dall’alto è veramente indefinibile, e si ha veramente l’impressione di camminare tra gli alberi (sempre che non si soffra di vertigini, come Mirko, il mio ragazzo, ma nonostante ciò riesco a scattargli qualche foto che testimoniano la sua paura! Finiamo la mattinata con un faticoso trekking (soprattutto per il caldo e l’umidità) che però ci regala viste veramente mozzafiato. Nel pomeriggio il programma prevede alle ore 15.00 la discesa delle rapide, dove la nostra guida si diverte a prendere velocità e colpire trasversalmente le onde che si infrangono su di noi. Così inzuppati ma divertiti ci fermiamo al villaggio degli aborigeni Orang Asli, gli originari abitanti della Malesia, e lì assistiamo ad uno spettacolino , ad uso turistico, che consiste nello sparare in un bersaglio frecce avvelenate, da loro utilizzate per uccidere le scimmie, soffiando all’interno di una sorta di fucile di legno…( anche il mio ragazzo si cimenta nell’impresa, ma non è così facile come può sembrare e solo gli abitanti del luogo e la nostra guida riescono a centrare il bersaglio!

KOTA BHARU

Il giorno 12 partiamo dalla foresta con ritorno a Jerentun in autobus, cambio autobus e pranzo a Gua Musang, e arrivo dopo circa 9 ore al punto di imbarco per le Isole Perhentian. Arrivati alle 17,30 circa, cerchiamo un taxi (con non poche difficoltà, a causa del Ramadan nessuno ci vuole portare) per Kota Bharu (1 ora e mezzo), situata quasi al confine con la Thailandia, con l’intenzione di passare la notte e prenotare il bus notturno per il ritorno a Singapore. Purtroppo il bus notturno non c’è più per nostra sfortuna e su suggerimento di una persona molto disponibile, decidiamo di andare direttamente in taxi (45 minuti per via del traffico) alla stazione di Wakaf Bharu e lì prenotiamo per il 18 un meraviglioso trenino (57 ringitt a testa) che in 14 ore (solo teoria) ci avrebbe portato fino a Singapore. La sera la trascorriamo mangiando al famoso mercato notturno, assaggiamo i tanto decantati calamari ripieni (per quanto mi riguarda pessimi) e facendo scorta dei famosi batik. In un ostello molto carino, proprio sopra il mercato notturno (che chiude alle 2), passiamo la notte, anche se purtroppo ci è impossibile dormire dai rumori della strada, dai richiami alla preghiera dei muezzin e dai petardi fatti esplodere fino alle prime luci dell’alba.

rotta sulle Perhentian

La mattina seguente, del 13, veramente distrutti, partiamo alle 6 e con un taxi (concordato la sera precedente) arriviamo a Kuala Besut, dove ci imbarchiamo per le Perhentian. Ci facciamo lasciare alla Kecil (la più piccola)e arriviamo come naufraghi sulla spiaggia!!!! Mesi fa avevo prenotato su internet uno chalet, il “Tropicana Inn”,(circa 20 euro a notte) e lo troviamo immerso nella foresta, collegato alla spiaggia da una buia stradina, dove diverse volte ci siamo imbattuti in alcuni varani, di lunghezza addirittura superiore al metro. La sistemazione appare subito veramente scadente, assi di legno con fessure larghe 2 cm, zanzariera piena di buchi, lenzuoli sporchi, e soprattutto poca cortesia. Ma la bellezza delle isole ci fa presto dimenticare la poco invitante sistemazione. Trascorriamo le giornate interamente in spiaggia, dedicandoci ad escursioni in barca sia per visitare spiagge come “Romantic Beach”, un vero paradiso solitario di sabbia bianchissima dove simpatici pesciolini ti mordicchiano i piedi, sia per fare snorkelling (l’impressione è quella di trovarsi in immenso acquario a “tu per tu” con cernie di qualche metro, pesci pagliaccio, tartarughe veramente immense e altre infinite tipologie che non riesco neppure a distinguere). Pesce fresco alla griglia, servito con salse piccanti, noodles e riso, diventano una costante nella nostra alimentazione. Passare le serate sulla riva della spiaggia, insieme ad altri compagni di viaggio con cui abbiamo condiviso splendide giornate, a fumare i narghile’, alla luce delle candeline e delle stelle del cielo, non ha prezzo!

ritorno a singapore

Dopo 5 giorni incredibili, il 18 salutiamo la nostra isola e partiamo con un motoscafo per Kuala Besut e da lì proseguiamo con un taxi fino a Kota Bharu, da dove alle 21.00 della sera prendiamo il treno per Singapore. Purtroppo il viaggio si è rivelato un incubo… alla fine ci abbiamo impiegato 20 ore, rinchiusi nelle cuccette e per fortuna ci sono state regalate dagli addetti del treno due ciotole di “pollo e riso”. Alle 17.00 di sera del 19 siamo finalmente a Singapore, dopo i rigorosi controlli doganali (mi hanno aperto tutto lo zaino!). Dopo avere trascorso 2 settimane in Malesia, la vista di Singapore mi lascia veramente sbalordita…..la pulizia e l’ordine regnano sovrani. Con un taxi (circa 19 dollari) raggiungiamo Little India, Zenobia Hotel, e dopo una velocissima cena piccante, distrutti andiamo a letto.

a zonzo per la città

La mattina del 20 partiamo alla scoperta della città. Prendiamo la MRT a Little India e prima tappa al “Botanic Garden”, un meraviglioso parco immerso nel verde, con viali perfettamente manutenuti, puliti, ordinati, con centinaia di speci differenti di piante e fiori, un posto piacevole dove trascorrere qualche ora, anche se il caldo si fa veramente sentire! Riprendiamo la metro e scendiamo alla fermata Marina Bay Sands, che ti permette direttamente di accedere a un resort di lusso che include un casinò, shopping mall, sala convegni, un museo, due isole artificiali in fase di costruzione e la piscina più alta del mondo, situata in una sorta di “trave” che unisce i tre grattacieli della struttura a oltre 200 metri d’altezza. Siamo saliti fino allo skybridge al 57°piano, e all’altezza di 200 metri tutta la baia di Singapore appare ai nostri occhi. Anche la famosa ruota panoramica appare modesta da questo punto. Una volta scesi, ci dirigiamo verso l’Esplanade Theatre, il cui design architettonico richiama l’aspetto di un durian (un frutto tropicale) o gli occhi di una mosca , e poi verso l’affollatissimo Merlion Park, il simbolo di Singapore, dove l’omonima statua (un leone col corpo di pesce) getta acqua dalla bocca. Riprendiamo la metro e scendiamo a City Hall, dove dopo pochi metri scorgiamo St. Andrew’s Cathedral, una cattedrale che ci colpisce per lo stile gotico inglese e per il colore bianchissimo. Si sono fatte le 17.00 e pertanto decidiamo di fermarci per l’aperitivo presso il famosissimo e lussuoso Raffles Hotel, in stile coloniale ,dove ci gustiamo il nostro “Singapore Sling” (la bellezza di 61 dollari!) ma ogni tanto una pazzia si deve pur fare!

Ritorniamo a Little India, dove veniamo travolti dai colori vivaci, dai profumi di incenso e dalla folla che sembra inghiottirci. Girovaghiamo un po’ tra le vie attorno a Serangon Road e curiosiamo fra i molti negozi che vendono bellissimi gioielli in oro 22 carati e molti altri che hanno esposto stupende sete indiane che si possono acquistare a prezzi convenienti. Passeggiando per le strade, ci imbattiamo nel tempio di Sri Veeramakaliamman, dedicato alla dea indù Kali, molto affollato e dove l’odore dei fiori e dell’incenso permeano l’aria circostante. All’uscita rimaniamo affascinati dalle botteghe che espongono i “malai” le profumatissime ghirlande di fiori di gelsomini che permeano l’aria tutto attorno. Ceniamo in uno dei numerosi ristorantini, a base di granchio intinto in una salsa piccantissima e riso con pollo al curry, e non bastano due gelatissime Tiger per spegnere la sete!

fra templi e quartieri

La mattina del 21 partiamo alla scoperta di Chinatown, il tipico quartiere cinese della città e finalmente ci beviamo un kopi (caffè), che a Little India è praticamente introvabile. Girovaghiamo fra Pagoda Street e Smith Street, e ci dedichiamo allo shopping fra le numerose bancarelle che coprono le vie, ma si respira un’ atmosfera più rilassata rispetto alla “Chinatown” di Kuala Lumpur, che quasi ti toglieva il respiro. Ci imbattiamo nel Tempio di Sri Mariamman, il più antico e importante tempio indù e visitiamo il Buddha Tooth Relic Temple, un tempio buddista costruito per ospitare la reliquia del dente dello storico Buddha e assistiamo nel mentre a una suggestiva cerimonia religiosa. Nel pomeriggio decidiamo di visitare lo zoo e a tal proposito prendiamo la MRT fino a Ang Mo Kio e da lì il bus (circa un’ora per il traffico). Di solito l’idea dello zoo non mi ha mai affascinato particolarmente per il fatto che tutto è molto artificioso, ma devo dire di essermi ricreduta, in quanto gli animali possono vagare liberamente senza gabbie; logicamente ci sono dei fossati che li separano dagli spettatori, ma tutto in modo molto naturale. Sicuramente quello che più mi hai impressionato sono animali come la tigre bianca, il rinoceronte, l’ippopotamo, gli elefanti e le giraffe ma anche tutti gli altri come i primati e le altre speci sono veramente interessanti, anche perché comunemente non osservabili….. un bel pomeriggio in tranquillità, lontani dalla furia della città…..ma anche questa volta abbiamo fatto appena in tempo a finire il percorso che una pioggia torrenziale si è abbattuta su di noi….per concludere la serata e il nostro viaggio in bellezza!

La mattina seguente, il 22, dopo un giretto al Mustafà Center, un immenso shopping center all’interno del quale è possibile trovare qualunque tipo di articolo, a costi decisamente bassi! Ci fermiamo poi in un ristorantino da asporto e qui gustiamo uno dei risi più gustosi mai assaggiati, con zafferano, pollo piccante in salsa di curry, verdure e uova direttamente versato sul vassoio. Purtroppo siamo arrivati alla fine di questa avventura, felici di avere scoperto una terra così diversa, dove molte culture convivono in armonia le une con le altre, per cui con amarezza raggiungiamo il Changi Airport, in attesa dell’aereo che ci riporta a casa!

Nazzarena e Mirko

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Kuala Lumpur - Petronas Tower

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