Dubai e dintorni

Dubai 6/11 - 9/11/2005 Diario di viaggio di Ivan Sgualdini QUESTO RACCONTO E' IL PROSEGUO DI "MALAYSIA (K.L., Tamana Negara, Lankgawi)+Singapore iniziato il 18/10/2005... I protagonisti Ivan, Stefania ed Erika sono in viaggio già da più di 2 settimane! 06/11/2005 - Singapore-Dubai. Jumeira Rotana Hotel. Gita ad Abu Dhabi. Attendiamo...
Scritto da: Ivanweb
dubai e dintorni
Partenza il: 06/11/2005
Ritorno il: 09/11/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Dubai 6/11 – 9/11/2005 Diario di viaggio di Ivan Sgualdini QUESTO RACCONTO E’ IL PROSEGUO DI “MALAYSIA (K.L., Tamana Negara, Lankgawi)+Singapore iniziato il 18/10/2005… I protagonisti Ivan, Stefania ed Erika sono in viaggio già da più di 2 settimane! 06/11/2005 – Singapore-Dubai. Jumeira Rotana Hotel. Gita ad Abu Dhabi. Attendiamo pazientemente il Boeing 777/300 della Emirates 433, che decolla alle 3.05 per Dubai (DBX). E’ una traversata di Km. 5850 per la durata di sette ore e mezza, le quali passiamo per la maggior parte a dormire. Quando scendiamo dall’aereo ci ritroviamo di fronte ad un cantiere: è infatti in corso la costruzione del nuovo terminal. Intanto osserviamo la splendida alba ed il sorgere del sole. Cambiamo qualche soldo in valuta locale (Dirams) e alle sei e mezza del mattino siamo nell’area dei taxi. Ne aspettiamo uno prenotato da internet (come servizio extra richiesto all’hotel), ma non si fa vedere. Così ne prendiamo uno a caso per raggiungere il Jumeira Rotana Hotel, che si trova in zona Bur Dubai, retrostante la famosa spiaggia nella quale sorgono tutti gli hotel più famosi. Tanto per iniziare bene rimaniamo qualche minuto imbottigliati nel traffico intenso, di fronte ad un incidente con un’auto letteralmente scaraventata su un palo oltre il guard rail. Sappiamo che qui si corre molto e la guida è assai spericolata. La corsa viene in tutto 50 dirams. Il Jumeira Rotana Hotel si trova dietro un vicolo parallelo alla strada principale, dove passano poche auto, e quindi risulta abbastanza riparato e silenzioso. Muoversi a piedi è comunque un’impresa ardua da considerare. La facciata esterna è raffinata e luccicante e anche la hall interna è di un certo lusso. Nonostante l’orario mattutino, la nostra stanza n° 225 al 2° piano è già pronta. E’ enorme, con due letti matrimoniali, un angolo semi-arredato a cucinotto (ma non ci sono i fornelli) e un bagno spazioso: ha le dimensioni di un appartamento! Incontriamo Felice, il padre di Erika che vive qui ormai da tanti anni. Ci porta a fare un giro per Dubai in auto lungo Jumeira Beach. La città appare un cantiere aperto, dai grattacieli in costruzione alle strade stesse. Raggiungiamo il ‘Mercato Italiano’, un centro commerciale in stile nostrano con pitture e architetture che ricordano la cara Venezia. Qui consumiamo una veloce colazione da Costa. Proseguiamo per il litorale raggiungendo il Burj Al Arab, l’hotel più famoso della Dubai odierna, considerato il più lussuoso del mondo e l’unico ad essere classificato come un 7 stelle! Lo guardiamo solo un attimo dall’esterno ed usciamo dalla città per raggiungere, dopo un’ora di auto, Abu Dhabi. E’ qui che lavora e vive Felice. Venti anni fa questa città in piena espansione era solo un semplice villaggio di capanne. Tutto è nato con i radicali cambiamenti politici ed i nuovi equilibri nel Medio Oriente, che hanno individuato gli Emirati Arabi come un luogo sicuro di incontro tra Oriente e Occidente. Sono arrivati fondi, capitali da investire, e l’economia (soprattutto nel campo dell’edilizia) è cresciuta in maniera esponenziale dando vita ad una espansione senza precedenti. Oggi un appartamento costa un occhio della testa eppure sono tutti venduti ancora prima di essere costruiti. Compresi quelli di extra lusso che sorgeranno a breve nella “grande palma” sul mare di Dubai.

Felice ci porta nella spiaggia dell’Intercontinetal hotel dove, pagando l’ingresso, possiamo usufruire di lettini ed ombrelloni. La spiaggia è bella, raccolta in una piccola caletta protetta da un molo che la abbraccia creando quasi una laguna interna. Il sole è fortissimo come non lo abbiamo mai visto in due settimane di Malaysia… Adesso sì è ora di tirare fuori la protezione solare! Per pranzo stiamo nel ristorante della spiaggia stessa, di una certa classe e stile. E’ di forma circolare, con al centro il banco dove scegliere il pesce fresco (e il modo di cucinarlo), la frutta, la verdura e quant’altro. I tavoli sono invece tutto intorno. Facciamo la nostra scelta e ne risulta un pranzo coi fiocchi: servizio e cibo sono ottimi! Trascorriamo tutto il pomeriggio al mare rilassati a prendere la nostra meritata tintarella, e verso le 18.00 andiamo al Marina mall, un altro dei tanti immensi centri commerciali che qui sono molto frequentati e rinomati. Visitiamo vari negozi e padiglioni, tra cui uno sterminato dedicato interamente all’arredamento. Sostiamo ad un bar prendendo un succo frutta e delle crepes alla nutella, poi andiamo a fare una visita all’appartamento di Felice. Infine torniamo stanchissimi alle 22.00 al Jumeira Rotana hotel di Dubai, dopo aver perso un po’ di tempo invano a girare tra innumerevoli deviazioni stradali per lavori in corso. 07/11/2005 – Jumeira Beach Park.

Alle 8.30 salgo a fare colazione all’ultimo piano con Ste nella sala ristorante del Jumeira Rotana, mentre Erika esce con il padre per andare a fare una gita. Per la prima volta durante il viaggio staremo separati! La sala è molto bella, rifinita, con un discreto panorama sulla città, e anche la colazione a buffet è ottima e varia. Nello stesso piano c’è anche la piscina all’aperto, a cui diamo solo un’occhiata. E’ piccola e circondata dal cemento: meglio andare in spiaggia! Scendiamo al ricevimento a chiedere informazioni e ci viene detto che l’hotel dispone di un servizio gratuito per raggiungere la spiaggia pubblica di Jumeira Beach Park. Ha solo due corse al giorno e noi siamo in perfetto orario per prendere la prima. In un quarto d’ora circa veniamo lasciati all’ingresso del parco, a cui si accede per tutto il giorno con un irrisorio ticket di 5 dirams. Si attraversa il prato verde e spazioso fino ad arrivare alla spiaggia di sabbia bianca, molto organizzata turisticamente: ci sono un locale di ristorazione con i tavoli all’aperto, i bagni, le docce, la possibilità di affittare lettini, ombrelloni e il chiosco per prenotare gite in barca e fare parasailing. Affittiamo due sdrai a 15 dirams l’uno e un ombrellone a 5 dirams. Ci sono molti turisti europei e qualcuno locale, ma il posto non è affollato. Il mare è bello, calmo e limpido: condizioni perfette per approfondire la tintarella. Nonostante però desiderassimo questo sole e un pò di riposo per tutto il viaggio, adesso dopo la Malaysia sembra tutto troppo tranquillo: Jurgen e Azam ci avevano imposto ritmi ben più serrati! Pranziamo con fish e chips e tramezzini seguiti da un vassoio di frutta, spendendo 50 dirams. Dietro di noi si sistema un gruppo di quattro ragazzi del posto, che prima di andare via lasciano una quantità vergognosa di bottiglie e spazzatura sulla spiaggia, con tanto di cestini dei rifiuti a dieci metri di distanza. Si fa così da queste parti?? Tanto c’è il ragazzo della spiaggia che passa per pulire… un atteggiamento, al di là di qualsiasi mentalità e cultura, del tutto inaccettabile! Se seguissimo tutti questa linea come ridurremmo le nostre bellezze naturali? Alle 16.00 prendiamo un gelato e un succo di frutta nei tavolini all’ingresso del parco, mentre aspettiamo il pulmino per il rientro. Arriva puntualissimo alle 16.30 e ci riporta indietro al Rotana in venti minuti. Riposiamo un pò e alle 19.30 incontriamo Erika e Felice al ristorante tedesco all’interno dell’hotel, dove ceniamo tutti insieme. Propongono un’interessante gita in auto per domani che accettiamo senza batter ciglio. Passeggiamo poi un’oretta per la strada principale che si snoda dietro l’hotel, scoprendo la Dubai tradizionale delle bancarelle e dei negozietti: completamente diversa da quella moderna e lussuosa dei grattacieli! 08/11/2005 – Gita nel deserto. Hatta Heritage Village & Hatta Fort hotel. Quad tra le dune di sabbia. Tramonto a Jumeira Beach.

Alle 9.00 Felice passa a prenderci in hotel. Usciamo dal caotico traffico della città dirigendoci verso l’interno del territorio. L’autostrada separa i grattacieli dal deserto in un contrasto stupefacente: sembra proprio una linea di confine tra la civiltà e il nulla. Felice mostra come appariva lo stesso posto in una foto di dieci anni fa: irriconoscibile! Seguiamo i cartelli stradali verso Hatta. Il paesaggio diventa presto interamente desertico, prima roccioso e poi sabbioso. Qui sostiamo in un’area organizzata dove prenotano passeggiate con i dromedari, tour in jeep 4×4 per arrampicarsi e saltare tra le dune del deserto, scorrazzate rocambolesche con i quad e una sana dose di adrenalina assicurata. Per ora ci accontentiamo di un mini tragitto ad anello sul dromedario, che Erika non ha mai provato. Io e Ste abbiamo già avuto modo di conoscere questi animali nella cammellata nel deserto di Marsa Alam sul Mar Rosso. Proseguiamo ancora in auto fino a raggiungere l’Hatta Heritage Village, a 60 Km da Dubai circa. E’ una ricostruzione storica in pieno deserto di un villaggio tradizionale. Lo visitiamo con calma, per assaporarne l’atmosfera e apprendere la cultura locale. E anche perché fa un caldo tremendo! E’ molto interessante e realizzato con cura nei dettagli: un vero e proprio museo all’aperto, tranne per la ovvia finzione dei ‘personaggi’ che sono sostituiti da statue parlanti. Un sentiero conduce in alto fino alla torre, dove è possibile ammirare l’intero villaggio e lo splendido aspro paesaggio circostante, alleviato dalla piccola oasi di palme. All’uscita rientra nei nostri piani anche una sosta al caratteristico negozietto di artigianato, con ottimi e singolari articoli di shopping da portare a casa come ricordo. Per il pranzo stiamo nei paraggi e raggiungiamo alle 13.00 l’Hatta Fort hotel, pochi chilometri più avanti: un posto incredibile, una vera piccola oasi circondata dal deserto con un giardino rigoglioso, una piscina panoramica e tanto di campo da golf! Deve esserci un cielo stellato favoloso la notte da queste parti… Il ristorante offre un bel piatto di tortellini e pasta agli scampi per 223 dirams di conto in quattro. La strada principale prosegue verso l’Oman iniziando a salire sui monti e diventando tortuosa. Noi scegliamo di tornare indietro, e provare a fermarci nell’area di stamattina per provare l’ebbrezza dei Quad. Non avendo alcuna esperienza, saliamo su quelli più piccoli pagando un’ora 130 dirams a testa. Una successione di dune sabbiose di diversa altezza segnano l’area dove diversi altri quad si arrampicano e corrono all’impazzata. L’inizio è alquanto buffo tra insabbiature continue e timori di accappottamenti. Una volta capiti i meccanismi principali però, il divertimento è assicurato!! Si scorrazza tra le dune in un mix di eccitazione e follia, scavalcando dossi e ‘volando’ tra le creste: mitico! E’ un perfetto modo per dimenticare la partenza di domani e concludere degnamente questo fantastico viaggio di tre settimane… Non resta che rientrare a Dubai, dove per le 18.00 godiamo di uno spettacolare tramonto al Burj Al Arab hotel, sulla spiaggia di bella sabbia bianca e fine di Jumeira.

Una volta al Rotana hotel, sistemiamo le valigie ed Erika ci lascia per seguire il padre ad Abu Dhabi. Lei rimarrà ancora dieci giorni beata!!! Io e Ste rimaniamo soli nella nostra malinconia e passeggiamo nei dintorni, cenando in un Burger King e spendendo appena 28 dirams.

09/11/2005 – Dubai-Roma-Cagliari.

Alle 5.30 del mattino concludiamo il chek-out al ricevimento del Rotana e prendiamo un taxi per l’aeroporto a 40 dirams. Alle 7.50 il volo Emirates 97 su un Boeing 777/300 decolla puntuale da Dubai verso Roma… 4328 chilometri e 6h 20m ci separano dall’Italia, dove atterriamo alle 11.30. Solito tram tram e pranzo da ‘Terrazza Mare’ all’aeroporto di Fiumicino. Compriamo nuovamente una versione di Umpa Lumpa piccolo, da regalare ad Erika come sorpresa al suo rientro. Attendiamo pazientemente le 16.20 quando il nostro volo Meridiana ci porterà definitivamente a Cagliari. Si conclude qui un’altra esperienza fantastica ed indimenticabile tra le meraviglie dell’oriente, documentata da oltre 2.000 foto e 11 ore di filmino. Più i ricordi indelebili nel nostro cuore. Nonostante dopo diverse settimane passate lontano da casa ci sia capitato di rientrare abbastanza volentieri, pur sapendo di lasciare alle spalle posti splendidi, da questa vacanza, che è anche la nostra più lunga in assoluta fino ad oggi, non sentiamo per nulla questa esigenza. Vorremmo restare ancora in giro all’avventura! Ma stavolta l’avventura è veramente finita e, come direbbe il nostro mitico Jurgen conosciuto in Malaysia: “THE TOUR IS OVER…”… Almeno per ora…

Ivan Sgualdini Per le foto e il racconto completo rimando al mio sito www.Ivanweb.Net



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