Crociera ai Caraibi

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Scritto da: Enrico 9
crociera ai caraibi
Partenza il: 29/01/2013
Ritorno il: 08/02/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

VIAGGIO AEREO

Dopo tanti viaggi a lungo raggio per la prima volta voliamo Alitalia. Prima tratta Bologna-Roma, ma a Fiumicino avremo solo 40 minuti per raggiungere il terminal 3 e prendere l’aereo per Miami, quindi in realtà dovremo farcela in pochi minuti; è gennaio, e se l’aereo Bologna – Roma la mattina alle 7 non dovesse partire o partire in ritardo? Alitalia non ci assicura l’attesa per la coincidenza, quindi chiediamo di spostarci il viaggio al giorno prima, ovviamente sobbarcandoci il costo dell’hotel a Roma: ci viene negato, quindi anticipiamo viaggiamo in treno ma il giorno dopo all’imbarco ci dicono che dobbiamo pagare per emettere un nuovo biglietto Roma – Miami (in sostituzione del Bo-Roma-Miami) pagando ulteriori euro 240 a testa; precisiamo che a Miami dovremo imbarcarci su Costa crociere, quindi dobbiamo arrivare in giornata negli Stati Uniti; sono le 7,30 del mattino, tratta telefonicamente la nostra agenzia, ma all’imbarco abbiamo problemi per disguido Alitalia: si chiarisce tutto all’ultimo momento. Ho fatto il tifo, anni fa, che Alitalia si salvasse perché ritenevo importante vedere nel mondo aerei col tricolore sulla coda, ma occorre maggior rispetto per i clienti. Quindi freccia argento a 19 euro a testa ( fortunati ), poi treno Termini-Fiumicino (14 euro), quindi navetta dell’hotel Golden Tulip 4 stelle, 6 euro, che ci concede camera con pagamento anticipato a 66 euro con piccola colazione (l’Hilton all’interno dell’aeroporto, finite le promozioni ci chiede 180 euro). Quindi controllare bene i passaporti, ricordare di preparare il documento Esta e comprare i lucchetti Tsa, indispensabili per i controlli in Usa ed attenzione alle regole del vettore. Arriviamo con leggero ritardo a Miami, credo siamo privilegiati come clienti Costa che lasciamo in giornata gli Stati uniti e non ci applicano severi controlli. Miami si presenta con strade a 5-6 corsie, parecchio traffico, grandi costruzioni e 27 gradi. La sera dal ponte della nave in porto è uno spettacolo ammirare lo skyline illuminato formato dai vari grattacieli. La sirena di partenza della Mediterranea suona poco dopo le 21. Visiteremo Miami l’ultimo giorno.

NASSAU: New Providence (Bahamas)

Le prime notizie su quest’isola ci arrivano con gli sbarchi degli spagnoli, vi passò anche Cristoforo Colombo, ma a lasciare un’impronta importante fù la comunità inglese dei luterani. I traffici commerciali dell’isola attirarono i pirati e famose sono le scorrerie di Barbanera e Morgan. La seconda guerra mondiale pose fine ad un lungo periodo di ricchi traffici ed a ridare forza all’isola fù il turismo. Aderente al Commonwealth dal 1969, Bahamas è indipendente dal 1973. Il porto della capitale Nassau veste grande importanza e tanti sono gli yacht e le navi da crociera che passano da qui. Dunque: guida a sinistra, parecchio traffico ed un inglese caraibico. Da non perdere l’entrata in porto, in evidenza il faro e una striscia di terra con ville porticcioli e palme. Decidiamo di scendere individualmente e mentre raggiungiamo l’uscita dal terminal lasciando Prince George Wharf vediamo in lontananza il grande hotel Atlantic, famoso per l’acquario, il parco atlantico e il delfinario: per molti un sogno che diventa realtà. Altre 3 grandi navi da crociera sono in porto. Notiamo subito il gradevole stile coloniale inglese in cui è costruita la città. Dapprima visitiamo alcuni luoghi del centro, come Rawson square e Parliament square quindi prendendo per la principale Bay street raggiungiamo prima la cattedrale Christ Church nei pressi anche il museo dei pirati. Durante il tragitto innumerevoli negozi anche di marche e di lusso che vendono gioielli in genere (oro, diamanti, ed orologi altre pietre preziose e liquori duty free). Nella stessa zona del centro anche un grande mercato coperto con vari souvenir e artigianato di ogni genere. Proseguiamo incontrando la bellissima costruzione dell’hotel Hilton e tenendo la destra raggiungiamo una piccola spiaggia corallina, nulla di eccezionale, ma possibilità di prendere il sole su una sabbia bianca, affittare sdrai e ombrelloni o consumare una bibita o un cocco nei vari chioschi: il tutto condito da musica del luogo. Ci sono 27 gradi, ma qualche nuvolone porta una fresca arietta. Rimaniamo solo un paio d’ore, passiamo a vedere la chiesa greco-ortodossa, molto carina, quindi dedichiamo un’oretta a piccoli acquisti nel suddetto mercato coperto. Ritornando verso il porto vediamo anche la residenza abitata dalla Regina quando viene alle Bahamas e la celebre scalinata con davanti la statua di Colombo nonché le belle case coloniali già menzionate. Rientriamo alle 14. Chi vuole fare un’ escursione Costa può vedere più approfonditamente i luoghi frequentati dai pirati oppure praticare snorkeling uscendo in mare col catamarano. Il pomeriggio lo passiamo visitando la nave e godendo del bel panorama dal ponte con piscina. Giornata sicuramente positiva e gradevole, che termina con ottima cena su cui spicca un delizioso filetto di pesce spada.

GIORNO DI NAVIGAZIONE

Giornata dedicata al relax: si prende il sole su un paio di ponti della nave, alcuni giocano in piscina, passaggio in palestra, ma prevale il desiderio di un bagno turco, sauna, idromassaggio, ovviamente gratuiti, si pagano invece altri servizi “benessere”; si scattano foto e si girano video della nave. Molto attive le ragazze del desk escursioni, anche perché essendoci un paio di nuove destinazioni, le risposte non sono sempre precise; pronti i ragazzi della reception presso cui cambiamo dollari di taglio grande in taglio piccolo poichè questa è la moneta turistica dei Caraibi. Un’occhiata anche ai negozi con tante firme, alcuni prezzi sono un po’ alti, soprattutto quelli delle foto scattate in continuazione dall’armata dei fotografi, anche a bordo a fine crociera ci saranno i saldi (set con orologi, braccialetti, magliette). Alle 20 il giovane comandante presenta agli ospiti il suo staff e porge il benvenuto. A seguire un bello spettacolo del corpo di ballo della Mediterranea, bei costumi, bravi i ballerini condotti da una coppia di cantanti. Merita una menzione la cena, davvero ottimi i cibi e gradevole la decorazione dei piatti: quella della ristorazione sarà sicuramente una nota molto positiva.

OCHO RIOS, Giamaica

Colombo la definiva l’isola più bella mai vista, qui a Ocho Rios abitava anche Jan Fleming, autore di James Bond alcuni dei film del quale sono stati girati in zona. Anche qui dopo gli spagnoli arrivarono gli inglesi che lasciarono però libera la Giamaica di alimentare le grandi piantagioni di cacao, caffè, zucchero e tabacco. Indipendente dal 1793: mito dei giamaicani sicuramente Bob Marley. Dopo un giorno e mezzo di navigazione a passo di lumaca (10 nodi) passando tra Cuba e Haiti la nave attracca a Ocho Rios alle 12 e ormeggia nel secondo molo (Reynolds Pier), evidentemente una seconda scelta, nel molo centrale, vicino a tutto, si trova la Carribbean. Noi scegliamo le spiagge, il sole ed i bagni, motivo del nostro viaggio, unito alla frequentazione di bordo e ad un paio di mete desiderate. Usciamo districandoci tra lavori in corso e ferraglie sul marciapiede sotto gli occhi di parecchia polizia ed usciamo dal terminal laterale con decine di giamaicani che ci offrono escursioni o quanto meno il passaggio a qualche spiaggia, la più vicina, praticamente a centro paese costa 3-4 dollari ma a piedi si raggiunge in 15 minuti, basta uscire dal terminal, andare a sinistra sulla Main street, ed al centro del paese ancora a sinistra. La spiaggia è privata e l’entrata costa 2,25 dollari: la ricevuta è un timbro sulla mano e si pagano volentieri perché la spiaggia è pulita, ben sorvegliata e con zone d’ombra, bagni e docce, tavoli e palme, bar e volendo si possono noleggiare lettini. Sabbia bianca ed un discreto panorama, soprattutto se non vi fosse nessuna nave al molo principale che ostruisce parte della vista al mare aperto. L’acqua è calda, ma non così bella e limpida come trovammo sempre in Giamaica a Negril. Nei dintorni tanti negozi e bar che vivono con l’arrivo delle navi, i prezzi sono ottimi. Temperatura 32 gradi, un bagno ci voleva ed anche un riposo all’ombra, peccato che occorre rientrare alle 17 perché la nave riparte alle 18, davvero una sciocchezza (non sarà l’unica nonostante il rispetto per la Costa crociere che accetterà qualche critica), una permanenza così breve che molti clienti biasimano, ma forse in questo modo si abbattono i costi portuali. Chi desidera usufruire delle escursioni Costa avrà varie scelte, credo che la più gettonata sia la visita alle cascate del fiume Dunn che si possono risalire a piedi. Dopo aver gustato ottimo dentice con gamberetti e salse varie la serata prosegue a teatro con spettacolo di acrobati. Verso la mezzanotte “Tropical party”: sculture sul ghiaccio, buffet e musica tropicale.

GRAND CAYMAN

Paradiso fiscale, turistico e politico (pare che qui i partiti siano fuorilegge). È una delle aree geografiche meno piovose e devono ricorrere alla desalificazione, la vegetazione non è rigogliosa come in Giamaica. Gli Stati Uniti hanno investito molto nelle strutture turistiche. La nave si ferma in rada, quindi i tender fanno la spola per portarci al molo da dove, dopo lunga attesa (qui se la prendono con calma) andiamo in bus alla tanto decantata spiaggia Seven Miles, precisamente “Sea grape beach”. Molto deludente, è vero che questa escursione è costata solo 29 dollari, compresi nel prezzo sdraio (del dopo guerra) e una bibita, ma la spiaggia sarà larga 5 metri, forse lunga 7 miglia (?), poca ombra e quindi tutti si ammassano nella stessa zona, peggio che sulla riviera adriatica, dove peraltro ci sono molti altri servizi, mi auguro che la Seven Miles abbia siti migliori. L’acqua è bella turchese, ma non limpida, e sul fondo grandi blocchi di cemento (?), comunque non pericolosi. Di pesci vicino alla riva neanche l’ombra, e visto che restiamo solo 3 ore (fino all’una e 45, chissà poi perché?), non ci azzardiamo ad affittare una barca per usare le nostre maschere e snorkel. La spiaggia confina tra l’altro con la statale da cui chiunque può accedere. Quanto meno abbiamo fatto un paio di bei bagni nel’acqua fresca, comunque un’escursione che non ripeterei. Abbiamo l’impressione che quando la Costa viene in America perda un po’ del suo fascino e potere. Alle 14 siamo quindi nuovamente nella capitale George Town, ne approfittiamo per fotografare le deliziose costruzioni coloniali in stile inglese, notare quante belle ville ed alberghi, il National museum situato nella palazzina più antica della città e gli innumerevoli negozi di orologi, preziosi e diamanti: siamo o no nel paradiso fiscale dove “girano” tanti soldi? Noi ci accontentiamo di piccoli acquisti. A proposito, prima di reimbarcarci passiamo in banca… Alle 15,30 il tender ci riporta sulla Mediterranea, approfittiamo per uno spuntino a base di pizza e frutta (sulla nave ci sono sempre punti aperti per mangiare) e ci riposiamo in cabina prima della cena. Credo che l’escursione Costa più ambita sia il “bagno con le razze a Stingray city”, dove si può nuotare ed accarezzare questi animali. A cena scegliamo un ben cucinato dentice.

GIORNO DI NAVIGAZIONE

Passato ovviamente ad approfittare dei 32 gradi e del bel sole. Non essendoci escursioni in programma la gente invade le piscine ed occupa ogni sdraio, affollata anche la zona benessere e finalmente stiamo un po’ in palestra, rullo e bicicletta per smaltire un po’ di calorie accumulate a tavola, sarà sufficiente? Nel pomeriggio anche una visita ai negozi dove alcuni articoli sono già in saldo. Prima del tramonto una gradita visita: un branco di delfini attraversa l’oceano passando davanti alla nave. Dopo un’ottima ombrina in salsine varie un’oretta a teatro con il vivace corpo di ballo.

ROATAN: Honduras

Scoperta da C. Colombo divenne presto covo di pirati soprattutto del famigerato Henry Morgan. Settemila abitanti ed una sola strada asfaltata, piove spesso ma siamo in un mese secco. Divenuta nota turisticamente da poco tempo ha fondali marini perfetti per immersioni e snorkeling. Escursione “Relax a Tabyana beach” euro 49. La nave attracca in uno dei due comodi moli e subito, dall’alto, si capisce che sarà una bella visita: l’isola si presenta davvero gradevole. Da un lato anche il relitto arrugginito di una piccola nave. Usciamo dalla Mediterranea e nel terminal incontriamo il grande duty free, proseguendo entriamo in un deliziosa piazzetta, piuttosto turistica, con tanti negozi tutt’intorno in stile coloniale, casette colorate disposte a cerchio: si trova ogni tipo di souvenir. Col bus in mezzoretta attraversiamo parte dell’isola e questo passaggio da solo vale un’escursione, poichè attraversiamo la città principale Coxen hole e soprattutto un vasto territorio, saliscendi, in cui notiamo la bellissima vegetazione, vista sul mare, e le povere abitazioni dei locali: tanti però i lavori di costruzione, Roatan si stà ampliando: è già dotata di aeroporto. Giungiamo sotto una leggera pioggia (il tempo fà i capricci) alla bianca spiaggia di Tabyana preceduta da un palmeto, ci danno istruzioni e prendiamo possesso dei nostri sdrai disposti tipo sedie al cinema. Non vediamo ombrelloni ma ci sono molte palme. Certo, con l’arrivo della Costa siamo in tanti, ma finalmente una bella spiaggia caraibica ed un bel mare turchese. La location è gradevole, vi sono tutti i servizi compreso il buffet al bar, docce, bagni e qualche negozio di souvenir dove compriamo ceramica locale; nelle vicinanze alberghi e villette, si possono noleggiare barche e fare parasailing. La zona è abbastanza pulita e ci sembra sicura, insomma fanno le cose per bene. Finalmente arriva il sole, abbiamo maschera e le scarpette necessarie quando ci avviciniamo ai coralli per lo snorkeling, chi non le ha, può affittarle, anche le pinne. Lo snorkeling è veramente appagante, molti pesci anche a pochi metri dalla riva, avvicinandosi poi ai coralli la situazione migliora ancora. Siamo soddisfatti, al contrario della brutta spiaggia delle Cayman. Dopo aver passeggiato e scattato le foto di rito alle 14,30 ci riavviamo al bus il cui autista ci spiega alcune cose strada facendo. Roatan merita davvero una visita e forse anche un soggiorno e penso vi siano molte altre belle spiagge. Ovviamente all’uscita del terminal molti taxi offrono passaggi e sicuramente si spenderà meno per raggiungere una spiaggia. Per i più pigri ci si può fermare nella zona del porto come sopra scritto con tanti negozi e raggiungere la vicina spiaggia di Mohagany, non male, sia attraverso un sentiero che con una seggiovia (la Costa vende i biglietti a12 dollari), chiamata “sedie volanti” che sorvola il bosco. Abbiamo capito poi che gli sdrai sono a disposizione. Altre escursione prevedono l’incontro con i delfini, gite in catamarano, snorkeling sui relitti e l’isola privata di Maya key. A cena un’ottima Ombrina. Poi a teatro dove un bravo tenore toscano ci canta liriche note, quindi archiviamo la giornata con soddisfazione.

BELIZE CITY, Belize

In questa terra i primi abitanti furono i Maya e ora che sono stati scoperti alcuni resti di questa civiltà (Altun Ha) in combinazione con altri motivi il Belize ha iniziato ad essere terra di turismo, anche se all’inizio. La Gran Bretagna colonizzò il territorio chiamandolo Honduras britannico. Indipendente dal 1981 rimane comunque uno dei paesi più poveri dell’area. Un quinto della popolazione vive a Belize City (80.000) ex capitale soppiantata da Belmopan. L’area geografica più importante è comunque la costa, la cui barriera corallina ed i suoi bellissimi fondali attirano provetti sommozzatori. Guida a destra, prima lingua l’inglese poi lo spagnolo, anche se i locali tra loro parlano il creolo, 2 dollari beliziani per averne uno statunitense. Noi non avevamo scelto nessuna escursione, poiché notavamo su Google che si poteva visitare la zona del porto, centro vitale, e passare quindi una mattinata in libertà. Ma durante la presentazione delle escursioni la rappresentante dell’ufficio stesso dichiarava (e ripetutamente si vedeva in tv nel circuito interno) che all’arrivo al porto non c’era nulla, quindi conveniva sicuramente prenotare una escursione. Mai bugia è stata più deplorevole, poiché le impiegate al desk escursioni escono continuamente con gli ospiti (due erano anche sul nostro bus). Abbiamo quindi chiesto 2-3 volte a diverse addette di questo ufficio e tutte ci hanno detto la stessa cosa, aggiungendo che era quasi impossibile fare shopping. Abbiamo quindi prenotato a 44 euro un’escursione di 3 ore che prevedeva il giro panoramico della città.

La nave si è fermata in rada, prontamente una lancia veloce ci ha portato in 15 minuti al molo, sorpresa: ci siamo trovati immersi in decine di negozi, numerosi bar e musica allegra, molte centinaia di persone, soprattutto provenienti dalle 2 navi in rada erano a caccia di acquisti, quando rientreremo dall’escursione i bar e pub saranno pieni di gente rallegrati dalla musica: ambiente solare e amichevole. Alla faccia della mancanza di shopping, capisco che il Belize sia una nuova meta e occorre vendere escursioni ma… Arrabbiati attendiamo 40 minuti che ci carichino (in questi paesi l’organizzazione è lasciata al caso) e marciando ai 20 all’ora per fare trascorrere il tempo, vediamo 2 volte lo stesso ospedale, varie scuole, la più grande costruzione della città che è una banca, molte povere casette coloniali, finalmente la chiesa di San Giovanni (unica sosta) e di passaggio la Court house: deludente è dire poco. Raccomandiamo quindi ai crocieristi di evitare questa escursione, anche se le atre escursioni non ci sono sembrate gran cosa ed anche il sito Maya non è nulla di speciale (conviene sicuramente vedere Tulum o Chichen Itza durante lo sbarco a Cozumel). Perché allora non fermarsi al porto ed eventualmente raggiungere il ponte sul canale che ha una bella vista sul mare e tante barche? Siamo rientrati alle 13, abbiamo mangiato qualcosa, quindi abbiamo ripreso la lancia ed abbiamo passato un paio d’ore tra i negozi del molo facendo i soliti piccoli acquisti (evitando le belle sculture in legno piuttosto care e di cui abbiamo già vari esemplari africani) e raggiungendo appena fuori dal terminal il curato parco con il faro Baron Bliss. Abbiamo anche evitato i lussuosi negozi di diamanti che troviamo in tutti questi porti e che il solerte informatore per gli acquisti della Costa reclamizza continuamente indicando i negozi dove entrare per ovvi motivi di interesse, la stessa cartina delle città che viene fornita la sera prima tiene maggiormente conto della locazione dei negozi “consigliati” piuttosto che dei luoghi interessanti. La visita di Belize city avremmo potuto farla da soli al mattino, con temperatura più gradevole, e maggior tempo a disposizione. Abbiamo assistito pure al lancio di collanine di perle colorate dal balcone di un pub da parte di 2 donne locali molto simpatiche, per accattivarsi la benevolenza di probabili clienti. Rientriamo in nave giusto in tempo per prepararci per il primo turno della cena (incredibilmente alle 18,15, il secondo sarà alle 20,30 terminando alle 22) e neppure un’ottima cena (serata italiana con prodotti italici, canzoni di repertorio e tanta festa) ed il fantasista a teatro cancella completamente il dispiacere per una scorrettezza così palese. Archiviamo in parte negativamente questa giornata anche se non toglieremo la nostra stima a Costa crociere: comunque un vero peccato.

COZUMEL, Messico

L’isola messicana maggiormente abitata, famosa area turistica che abbina belle spiagge a siti archeologici Maya. In mezzora si raggiunge Playa del Carmen per partire per Tulum e Chicken Itza (10 ore), personalmente consiglierei Tulum, per via che l’escursione dura 3 ore di meno per viaggio più breve, ed è molto gradevole in quanti il sito è esteso e sul mare godendo di ottime vedute. Molto praticati lo snorkeling e le immersioni in genere, anche per vedere i relitti. Avendo anni fa già visitato i su scritti siti Maya decidiamo di scendere da soli di buon mattino e di percorrere i 4 chilometri che portano in centro al ferry Pier, nei pressi del quale è ormeggiata una grande nave americana ed i cui clienti sono quindi agevolati. Consiglierei questa passeggiata (45 minuti) nell’orario più fresco, oggi ci sono 32 gradi: l’andata se appena dopo pranzo o il ritorno se all’ora di pranzo con taxi al prezzo fisso di 8 dollari. Passeggiando costeggiamo il mare ed abbiamo alcune belle vedute. Arriviamo quindi alla piazza del municipio poi a Down town, il centro vero e proprio, comunque molto grande: consigliato restarci tutta la giornata. Centinaia di negozi, merci a ottimi prezzi come i cibi nei ristoranti. Forse insieme alla Giamaica il luogo meno caro. Acquistiamo t-shirt, altro abbigliamento e soliti piccoli ricordi. Ci attrae la piazza centrale, alberata, colorata e con musica, tutt’intorno miriadi di negozi, anche di oro e diamanti. Simpatiche le carrozzelle con cavallo e le statue colorate sul lungomare. Sono consigliati abbigliamento fresco, berretto e occhiali, poiché vi sono molti tratti al sole. Per non perdere tempo abbiamo bevuto una bibita “al volo” (doll.1,50) e resistito alla tentazione di una tortilla con formaggio. Il Messico come sappiamo è un Paese difficile per aggressioni e droga, ma nelle zone di turismo sono davvero splendidi, gentilissimi e tanta polizia in aiuto. I taxi hanno prezzi ottimi e fissi, gli autisti tutti in camicia bianca. Avevamo già riscontrato tutto questo alcuni anni fa in visita alla riviera Maya. Quindi come avrete capito approfittiamo del taxi per il ritorno alle 14,30, mangiamo riso, insalata e macedonia ed assaggiamo il baccalà alla portoghese al buffet della nave, del resto come sempre e come quasi tutti i naviganti, beviamo la solita bottiglia di Ferrarelle a 3 dollari (questa è l’acqua gassata a bordo) e ci riposiamo un’oretta. Sarà senz’altro molto bello restare in centro la sera, soprattutto ora che siamo a carnevale, ma in crociera non è possibile. Ridiscendiamo poi per un’oretta in quanto all’interno del terminal, a 5 minuti, vi è una piazzetta con tanti negozi dove ultimare gli acquisti e dialogare ancora un po’ con i simpatici messicani. Guardando il lungomare dall’alto della nave si notano alcune calette in cui qualcuno nuota: penso si tratti di luoghi privati di ristoranti o bar, ma credo che se ne possa approfittare conoscendo la gentilezza dei messicani ed accontentandosi di un bagno. Per andare su di una vera bella spiaggia occorre percorre 16 chilometri al costo taxi di 15 euro che porterà a spiaggia Paraiso. Dopo riposo con doccia ed un ottimo piatto di gamberoni su melanzana gratinata e brindisi alla presentazione dei componenti più importanti dell’equipaggio siamo invitati ad un prosecco in teatro ed al saluto del comandante. Ci viene scattata una foto che ci verrà regalata il giorno seguente ed in cui la nostra immagine sarà accostata a quella del comandante: un bel ricordo.

GIORNO DI NAVIGAZIONE: l’ultimo

Dedicato al controllo dei documenti, alle istruzioni per la partenza di domani e alle ultime informazioni. Non manca comunque il tempo per l’ultimo sole.

Miami, Florida. Nata nel 1896 ha ora 400.000 abitanti, ma il suo vero sviluppo l’ha avuto negli anni 50, quando grazie al suo clima ha cominciato ad essere meta degli statunitensi dell’altra costa e delle fredde città del nord. Miami è una grande finestra sui caraibi, da cui ha avuto influenze e tanta immigrazione. È la giornata del ritorno, acquistiamo a 49 euro l’escursione di 5 ore in giro per Miami che terminerà all’aeroporto e serve quindi anche da transfert. Usciamo alle 7,30, controllo documenti e nuovamente impronte alla dogana del terminal, recuperiamo le valige controllate che abbiamo lasciato fuori dalla cabina a mezzanotte e verso le 9 siamo in pullman in partenza per Miami. Visitiamo innanzitutto l’Art deco historic district in colori pastello, del 1920, ma recentemente restaurato, in zona vediamo anche la casa che abitava G. Versace e dove fù ucciso; la South beach, immensa spiaggia sull’Ocean drive con tanti ristoranti e caffè e tanti appartamenti abitati solo l’estate. Vediamo i grattacieli del distretto finanziario ed attraversiamo sia Coconut grove che offre molte opportunità di svago e Coral Gables, cittadina dove è bello abitare tutto l’anno e le cui prime abitazioni furono costruite in corallo. Visitiamo velocemente il lussuoso Bildmore hotel (girati film come “Bad boys e “Miami vice”), con campo da golf e immensa piscina dove hanno eletto miss America e girato scene acquatiche con protagonista Esther Williams. Oltrepassiamo la Venetian pool ed entriamo nel quartiere cubano (little Havana) ove risiedono i centro americani. Verso l’ora di pranzo ci fermiamo a Bayside, e nella food court del centro commerciale consumiamo un bourbon chicken con riso, cavolo e bibita spendendo 10 dollari: ottimo! Anche qui tutti parlano spagnolo. Giriamo quindi per i vari negozi affacciandoci sulla baia che ospita diverse imbarcazioni a vela. Non possiamo dire di avere ben conosciuto Miami, ma ne abbiamo avuto un’idea. Città più centro americana che statunitense, dove tante celebrità vengono a svernare. Una città estesa con interessanti quartieri, decidere quindi dove approfittare per passare la giornata. Si possono trascorrere diverse giornate abbinando la visita ad alcune ore di spiaggia e bagni. Alle 14 siamo all’aeroporto, poco folla, quindi chech-in e controlli (che temevamo) veloci. Ritorno con Air France, viaggio di ritorno più breve fino a Parigi per venti a favore, sosta forzata perdendo un paio d’ore causa neve in vari aeroporti europei. Maltempo: siamo tornati a casa.

La nave Costa Mediterranea non è nuovissima, ma è ottima e molto accogliente. Lunga 296 metri ha 14 ponti, piscine, palestra e benessere, molti bar con musica, ristorante su 2 piani, teatro su 3 piani, alcuni negozi di marca, saloni e bar, la cappella per pregare, un paio di medici. Porta oltre 2.000 clienti e quasi 800 membri dell’equipaggio, tutti estremamente gentili. Leggere sempre attentamente il “Today”, giornalino di bordo che viene recapitato in cabina alla sera con tutte le informazioni per il giorno seguente. In questo tipo di crociera è consigliata la cabina con balcone.

Foto slide su youtube canale “Bombergol185” e su nostro blog viaggi http://poneloya25.weebly.com

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CD di Enrico Filippetti alle Bahamas

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