Tour nel West America

Un'esperienza di viaggio (tra Arizona, Colorado e Utah) stupenda
Scritto da: gnomo
tour nel west america
Partenza il: 10/08/2009
Ritorno il: 23/08/2009
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

10-08-2009 primo giorno

Ora di partenza prevista 10:45, ora effettiva 12:00. Partenza dall’aeroporto di Orio al serio (BG), destinazione Denver (USA). Prima tappa scalo ad Atlanta, il primo volo è durato “appena” 10 ore… siamo arrivati ad Atlanta alle 22:05 (ora locale 16:05). Dopo aver fatto i controlli per l’immigrazione, abbiamo ripreso per poco le nostre valige assicurandoci quindi che anche esse siano arrivate a destinazione. Ora ci aspetta il volo per Denver, la nostra meta finale, dove ad aspettarci ci sarà la moglie del mio amico Alex, ragazzo italo uruguagio conosciuto ai tempi del militare… ora vive ad Aurora, cittadina di Denver. La partenza è prevista intorno alle 19:10, quindi abbiamo circa un’oretta e mezza da trascorrere in zona relax sulle poltroncine dell’aeroporto. Intanto che Cristina scrive il diario di bordo io mi guardo in giro osservando e pensando a quello che ci aspetta. L’ora di arrivo prevista per Denver è intorno alle 20:25 ma essendoci un’ora di fuso orario la durata del volo dovrebbe essere di circa 2 ore e 15 minuti. La mia prima impressione è che gli americani hanno dei leggeri problemi di peso. Mentre quella di Cristina è che hanno un aeroporto da paura con dei bagni bellissimi e i cestini che appena butti qualcosa tritano tutto… a parte questi dettagli sono 18 ore che siamo svegli ad è ancora lo stesso giorno, credo che sarà la giornata piu lunga della nostra vita avendo visto solo chiaro in 20 ore circa. Dopo ore ed ore siamo arrivati a Denver alle 10 di sera e da noi erano le 6 del mattino. In pratica svegli da quasi 24 ore…Micidiale!

11-08-2009 secondo giorno

Dopo aver passato qualche ora di relax in piscina vicino a casa di Alex, siamo partiti nel pomeriggio alla volta di Vail a circa due ore di macchina da Denver, un piccolo paese turistico, molto tipico quasi in stile altoatesino, all’interno di una vallata. Nel periodo invernale è una stazione sciistica. La cosa piu’ bella è stata la sorpresa che ci ha fatto Alex; abbiamo dormito in un resort e la camera era una delle piu’ belle fin ora in cui avevamo dormito io e Cristina. Fuori vicino alla piscina c’era un focolare acceso e la nostra camera era bellissima con 2 letti enormi e altissimi. Abbiamo cenato fuori e siamo andati a bere in un locale in cui facevano musica dal vivo… davvero una bella serata a parte il freddo che faceva.

12-08-2009 terzo giorno

Stamattina, ci siamo alzati presto e siamo andati a fare colazione nel centro di Vail. Abbiamo fatto un bel giro a piedi chiacchierando di un infinità di cose. Ci siamo incamminati poi verso Denver facendo tappa lungo il tragitto, in prossimità di un lago davvero molto bello, circondato da un bellissimo panorama. Poi siamo ritornati ad Aurora, abbiamo mangiato qualcosa e siamo andati in farmacia a comprare la cartina che ci sarebbe servita per il nostro tour… qui le farmacie assomigliano a piccoli market dove vendono di tutto inoltre abbiamo comprato alcune provviste per il viaggio del giorno dopo. Poi siamo andati a casa a riposare e la sera siamo usciti a cena con Alex e la sua famiglia… un bel trambusto con i tre piccoli, ma molto bello il contesto, ci siamo divertiti. E il giorno seguente… on the road.

13-08-2009 quarto giorno

Sveglia ore 7:00 e dopo aver fatto colazione, io e Alex siamo andati a noleggiare l’auto per il nostro viaggio in the West USA, visto che le auto di Alex erano sprovviste di alcuni dettagli quali assicurazione e altro. Abbiamo caricato i bagagli e siamo partiti per Arches e dopo 4 ore interrotte di viaggio ci siamo fermati per pausa pranzo per poi riavviarci verso l’Arches National Park. Ad accoglierci oltre al deserto di steppa, un favoloso contorno di montagne rocciose di terra rossa. Vedendo le meraviglie di questo parco, abbiamo capito i miracoli della natura… il parco lo abbiamo girato in due ore, naturalmente non lo abbiamo visto tutto… il caldo e la stanchezza si facevano sentire. Usciti dal parco ci siamo diretti verso Greenriver dove avevamo prenotato in precedenza l’alloggio per la notte e, dopo una sana doccia come toccasano, siamo usciti a cena per poi rientrare alla base e coricarci sotto le coperte in attesa dell’avventura che ci aspetta domani.

14-08-2009 quinto giorno

Dopo aver fatto colazione al motel, siamo partiti alla volta del Bryce Canyon (abbiamo circa quattro ore). Arrivati abbiamo mangiato qualcosa di veloce e poi abbiamo cominciato la nostra visita a questo stupendo parco caratterizzato da Hoodoo, rocce a forma di pinnacoli che si sono formati nel corso dei millenni a causa degli agenti atmosferici (soprattutto pioggia e gelo). Lo spettacolo era a dir poco eccezionale perciò abbiamo deciso di riprendere il tutto con la telecamera. Al Sunset Point abbiamo deciso di incamminarci lungo un sentiero che permette di scendere tra gli Hoodoo; la cosa particolare è che queste rocce sono estremamente friabili, ma gli alberi, comunque, riescono a crescere. Ne è valsa la pena, ma la risalita è stata davvero dura. Fortunatamente il parco si trova ad altitudine elevata, circa 2600-2800 metri e quindi almeno avevamo il clima dalla nostra parte, avendo faticato durante la salita tanto da indossare la felpa. Dopo aver visto il Sunrise Point ci siamo diretti verso il nord del parco, fermandoci al ritorno ai punti di osservazione. Al termine della visita abbiamo comprato alcune cartoline e ci siamo diretti tutti e due felici per la bella giornata trascorsa verso il motel, ad Hatch, dove ad attenderci c’era un anziano senza denti accompagnato da un cane, entrambi dall’aspetto non molto pulito. Prese le chiavi della stanza ci siamo diretti all’alloggio degno da film horror con camera e bagno davvero osceni e con scarsa igiene. Non contenti siamo usciti, ovviamente, per la cena e il paese non offriva molto. Fortunatamente eravamo stanchi e dovevamo dormirci solamente una notte in quel posto e, quindi, ci siamo adattati ( Cristina un po’ meno, non ha chiuso occhio inquietata dalla stanza, osservando accuratamente se giravano topi o ragni a farci compagnia). Dimenticavo, in questa zona i cellulari non hanno linea.

15-08-2009 sesto giorno

Ci siamo svegliati presto con una temperatura di circa 10°,ma appena saliti in macchina una strana spia lampeggiava. Ci siamo perciò fermati a chiedere indicazioni per un meccanico in direzione Zion e questo burbero signore si è rivelato molto gentile, controllandoci le gomme gratis. Risolto l’inconveniente siamo arrivati al parco di Zion che ha la particolarità di poter esser visitato con dei bus. E’ molto diverso do Bryce canyon, nonostante siano vicini. Infatti si è formato ad opera del Virgin River ed è caratterizzato da diverse stratificazioni rocciose che formano alte pareti. Anche qui abbiamo fatto il nostro percorso a piedi di circa un’ora, davvero scenografico, e dopo aver visitato praticamente tutti i punti panoramici, abbiamo mangiato qualcosa e ci siamo diretti verso Las Vegas, dove ci hanno accolto un traffico e un caos assordante e un caldo davvero torrido. L’albergo si trova in una bella posizione su Las Vegas Boulevard e la camera era davvero ottima e confortevole (finalmente). Dopo una doccia siamo usciti in questa caldissima città e ci siamo fatti due passi passando davanti agli alberghi più famosi: Paris, New York-New York dove abbiamo mangiato una buona pizza e poi abbiamo comprato qualcosa nel negozio degli M&M’S, davvero carino. Dopo aver camminato quattro ore, siamo tornati stanchissimi in albergo, ma volevamo giocare al casinò. Abbiamo giocato i 20 dollari che avevamo in tasca un po’ nelle slots e un po’ io al tavolo poker, vincendo 45 dollari. Li abbiamo conservati per la benzina del viaggio del giorno dopo… e alle ore 11 e mezza siamo andati a letto perché eravamo stanchi… anche se in giro c’era ancora moltissima gente.

16-08-2009 settimo giorno

Dopo una bella dormita siamo pronti per il nostro quarto giorno di avventura nel West America. Siamo partiti da Las Vegas in direzione Dead Valley. Il viaggio già dall’inizio si presentò pesante, un po’ per il gran caldo e un po’ per la stanchezza che a metà viaggio si faceva sentire… ma d’altronde si sapeva che questa era una tappa dura e meno male che il viaggio era solo di due ore… stringendo i denti siamo andati avanti. Come da pronostico la Dead Valley è ‘il nulla in persona’, caratterizzato da un ampio deserto. Sembra non finire mai (adesso siamo in California, abbiamo appena passato il confine con il Nevada). Il parco non è male, ha dei punti di vista fenomenali. Dopo averlo girato per tre ore e mangiato un tramezzino molto velocemente per attenuare la fame, ci siamo diretti verso l’albergo (sempre a Las Vegas). Senza forze e affamato, ci siamo fermati da Mc Donalds. Giunti in albergo abbiamo dormito due ore per poter essere un po’ pimpanti durante la sera, e dopo una doccia risanante siamo usciti a cena andando a mangiare sushi, tra l’altro ottimo. Poi un giro per Las Vegas e una tappa ancora nel negozio degli M&M’S, per comprare dei pensierini per i bimbi di Alex. Arrivati in albergo, Cristina è andata in stanza a riposare, mentre io scendo al casinò a ritentare la fortuna, ma purtroppo non è andata come il giorno prima. Finito di giocare sono salito dal mio amore per una sana dormita… il giorno successivo, ci aspettano quattro ore di macchina per raggiungere il Gran Canyon.

17-08-2009 ottavo giorno

La mattina del lunedi’, visto che avevamo un po’ di tempo libero, abbiamo deciso di fare un po’ di compere… qualche pensierino per amici e parenti. Ci siamo recati in Fremont Street, fuori Las Vegas, una via piena di negozi di vario genere. Passata l’ora dello shopping, abbiamo ripreso l’auto e ci siamo rimessi in strada per l’ennesima volta e dopo qualche disguido per uscire da Las Vegas abbiamo trovato la strada giusta per Williams, paesino molto carino a due ore dal Canyon. Durante il tragitto abbiamo fatto pausa pranzo in un ristorante (americano) cinese. Ambiente molto pulito e carino, gestito da cinesi. Un buffet tipico della loro cucina che piace molto a entrambi. Ci siamo abbuffati con 7,5 dollari a testa. Con la pancia piena abbiamo ripreso il viaggio e un ora dopo eccoci a destinazione. Trovato l’alloggio, molto bello, ci siamo sistemati e dopo la doccia siamo usciti spostandoci nel paese poco distante, cenando in un locale stile happy days pieno di turisti, (si trattava di una zona di passaggio per il Gran Canyon). La cucina del locale era ottima, soprattutto le specialità di carne. Dopo aver gustato le prelibatezze del posto, un giro per il paese guardando i vari negozi e vetrine e poi subito a nanna a riposare.

18-08-2009 nono giorno

Ci siamo svegliati dopo una dormita di 9 ore; eravamo entrambi rintontiti per aver dormito troppo, ma soprattutto per essere andati a letto subito dopo aver cenato. Fatto colazione, in meno di 2 ore eravamo al Gran Canyon… Scenario memorabile che rimarrà per sempre nella mente e nei nostri cuori. Per adesso il piu bel parco mai visitato. Ci siamo goduti in pieno la giornata, ben undici ore in giro (dalla mattina), ma ne occorrevano altre undici per girarlo nuovamente. Il parco è strutturato benissimo; ci sono percorsi da fare a piedi e in bus/navetta (noi li abbiamo fati entrambi). Finito il nostro giro, sulla strada del ritorno, ci siamo fermati ancora un po’ in vari punti panoramici per poter fotografare e filmare quel bellissimo panorama (il piu bello visto fin ora). Usciti dal Canyon, ci siamo diretti verso Tuba City dove avremmo alloggiato la notte. Il posto sempre pulito e ben ordinato, era in una zona di riserva indiana. Chi pensa di vederli vivere nelle tende si sbaglia di grosso, infatti siamo rimasti sbalorditi quando li abbiamo visti che alloggiavano in roulotte come zingari emarginati dal mondo, in mezzo a terre con il nulla intorno. Essi, infatti, grazie al parco “Monument Valley” e alle molte bancarelle lungo la strada, riescono a campare vendendo oggetti artigianali. Arrivati a Tuba City siamo andati nel nostro alloggio e dopo esserci lavati e cambiati abbiamo cenato nel ristorante e poi siamo tornati in stanza a riprenderci dalla dura ma stupenda giornata.

19-08-2009 decimo giorno

Abbiamo dedicato la giornata al Monument Valley, l’unico parco che fa parte del territorio di proprietà degli indiani Navajo e che quindi non fa parte dei cosidetti parchi nazionali. Dopo aver fatto una buonissima colazione (Cristina che ha mangiato i french toast, io dei biscotti che non voglio giudicare!) ci siamo avviati verso la Monument Valley. Il paesaggio lungo la strada era del tutto simile a quello visto il giorno precedente. Questo ci ha fatto capire come gli indiani vivano in condizioni di emarginazione e che una delle loro fonti di sostentamento sono propio i turisti. Arrivati al parco abbiamo deciso, nonostante la strada fosse sterrata, di fare il giro da soli con la nostra macchina e di non utilizzare i fuoristrada guidati dagli indiani. La strada era piuttosto accidentata, ma ne è valsa davvero la pena: anche qua ci attendeva uno spettacolo meraviglioso fatto di rocce davvero monumentali, dal color rosso intenso davvero particolare, che si ergevano su una vasta pianura. Durante il percorso c’erano anche diverse bancarelle dove abbiamo comprato qualcosa di tipico (o almeno cosi si sperava). Dopo aver mangiato e fatto gli ultimi acquisti, ci siamo diretti verso il nostro ultimo motel in località Blanding. Lungo il tragitto a causa dell’eccessiva velocità, siamo stati fermati da un poliziotto che è stato però molto gentile, soprattutto dopo aver visto che eravamo turisti. Arrivati a Blanding, ci sembrava di essere in un deja-vu, ma in realtà era tutto molto diverso da Hatch: come prima cosa il motel era semplice, ma pulito e confortevole; quindi siamo andati a sciacquare la macchina a un autolavaggio (da bianca era diventata rosa salmone) e poi ci siamo diretti in un supermercato per acquistare qualcosa per la colazione del giorno dopo. Dopo una doccia siamo andati a cena in una steak house a conduzione familiare, davvero molto carina, dove abbiamo mangiato carne alla griglia con buffet di insalata e dopo cena siamo andati al motel a riposare.

20-08-2009 undicesimo giorno

Oggi è stata la giornata del ritorno a Denver. Ci siamo alzati presto e ci siamo diretti verso il parco nazionale di Canyonland’s, a detta della guida uno dei piu belli e selvaggi della zona. Dopo due ore di strada, siamo arrivati a destinazione e abbiamo cominciato la visita del parco: davvero particolare. Abbiamo deciso di fare una passeggiata di circa un’ora sulla riva del canyon che ci ha permesso di vedere dei luoghi davvero stupendi. Verso l’una abbiamo ripreso il viaggio in macchina e dopo una breve sosta per pranzare abbiamo fatto circa sei ore di viaggio in auto per arrivare alle 7:15 al negozio dell’amico Alex per poi dirigerci verso casa sua dove, ad accoglierci, c’era un po’ di disordine. Fatta la doccia siamo usciti per la cena tutti insieme con i bimbi e la moglie di Alex. Ci siamo diretti all’Hard Rock Cafè di Denver. Dopo aver consumato la cena abbiamo scattato qualche foto ricordo e infine abbiamo fatto ritorno a casa.

21-08-2009 dodicesimo giorno

Dopo una sana dormita, io e Alex siamo andati a comperare i bolli per le cartoline dopo aver restituito l’auto al noleggio (tra l’altro pagato il noleggio da Alex). Tornati a casa sua, io e Cristina siamo partiti con l’auto di Alex che gentilmente ci ha prestato e ci siamo diretti alla volta della riserva dei bufali, o almeno così pensavamo visto il cartello sull’autostrada sulla strada del ritorno, ma invece era una zona panoramica di Denver… e dove forse c’erano anche i bufali ma noi non li abbiam visti. In compenso però c’era un piccolo museo inerente e la tomba del leggendario Buffalo Bill. Siamo venuti via un po’ delusi per non aver visto i bufali e abbiamo deciso di andare a visitare Colorado Springs, a due ore esatte di viaggio. La città non ci ha entusiasmato però il pranzo ha compensato il tutto… in un locale giapponese dove abbiamo mangiato sushi a volontà (devo dire che è stato il migliore provato da noi fino ad ora). Inoltre abbiamo pagato solo 20 dollari in due, praticamente una cavolata (ci dovrò tornare). Poi siamo tornati a Denver dopo, ma dopo aver percorso qualche chilometro in più, visto che abbiamo sbagliato l’uscita, ma eravamo un po’ stanchi e non ‘connettavamo’ bene (in realtà la colpa è stata di Cristina che mi ha fatto sbagliare). La sera siamo usciti per la cena in un locale vicino la casa di Alex, mangiando una pizza non così malvagia e subito dopo, visto la stanchezza accumulata, siamo tornati a casa a dormire.

22-08-2009 tredicesimo giorno

Il giorno dopo su consiglio di Alex abbiamo girato un centro commerciale poco distante da casa sua, comprando vestiti e souvenir da portarci a casa (i vestiti li abbiamo pagati poco). Abbiamo pranzato nel centro e dopo una tappa a casa per riposarci un pò, siamo andati in un lago poco distante e molto frequentato da famiglie americane dove il fine settimana si ritrovano per stare in compagnia tra fare pic nic e giri in barca rilassandosi allegramente. Dopo essere tornati a casa, abbiamo aspettato Alex e la sua famiglia che finissero il lavoro per poi andare a cena a Denver mangiando le fajtas (piadine da farcire a piacere con carni e verdure e salse). Poi io, Cristina e Alex siamo ritornati in centro a ballare in una discoteca latino americana (è una chiesa sconsacrata) e dopo due salti in pista e un po’ di alcol siamo tornati abbastanza sconvolti a casa a dormire almeno tre ore prima della sveglia per la partenza del giorno dopo.

23-08-2009 ultimo giorno

Purtroppo siamo arrivati alla fine di questo viaggio che rimarrà sempre nella nostra mente. Sveglia ore 6:30 sconvolti dalla sera prima e dopo aver salutato Alex e i figli, sua moglie Gabriela ci ha accompagnati all’aeroporto. Salutata anche lei abbiamo atteso l’aereo. Dopo tre ore e mezza di volo abbiamo fatto scalo a New York ma per qualche disguido poi abbiamo dovuto attendere un’ora in pista rischiando di perdere la coincidenza per Milano. Imbarcati sull’aereo di ritorno e dormito qualche ore eccoci a Milano dove ad aspettarci c’era mia mamma. Soddisfatti dalla stupenda vacanza e per un’esperienza di vita e di viaggio con una compagna fantastica siamo proiettati verso altri viaggi e moltissime altre avventure insieme.



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