Shenzhen, primo impatto cinese

Il primo giorno della mia esperienza in Cina
Scritto da: Alessandro Senese
shenzhen, primo impatto cinese
Partenza il: 19/01/2012
Ritorno il: 02/02/2012
Viaggiatori: 1
Spesa: 1000 €
Delle mie 2 settimane cinesi potrei scrivere un’opera biblica, ma preferisco soffermarmi sul primo indimenticabile giorno. Sapevo che per tutta una serie di più o meno ovvie ragioni l’impatto con la Cina (la vera Cina, non le repubbliche indipendenti tipo Hong Kong o Macao) sarebbe stato diciamo non facile… certo che però tra l’immaginazione e la realtà c’è davvero una muraglia… cinese! Il viaggio da Hong Kong a Shenzhen è stato decisamente tranquillo, arrivati alla fine della linea Mtr di Hong Kong ecco la solita frontiera con i relativi controlli (mi chiedo come faccia un pendolare straniero costretto ad espatriare e rimpatriare tutti i giorni per lavoro… deve essere un pizzico stressante!) andati a buon fine. Una volta entrato nella metropolitana di Shenzhen ho iniziato a percepire che qualcosa in effetti era cambiato. Prima cosa notavo una generale minore affinità con l’inglese riguardo a scritte varie e annunci, ma fin qui tutto bene e calcolato. Avendo deciso all’ultimo momento la mia sistemazione ero in possesso di un semplice indirizzo (scritto ovviamente con caratteri nostri!) dell’hotel.

Primo step: capire verso quale fermata mi devo dirigere. Dal servizio informazioni riesco semplicemente a estorcere che devo prendere la linea 1…anche se io avevo chiesto alla signorina di scrivermi per favore il nome della fermata su un foglietto me ne vado dal desk con un pezzettino di carta con scritto LINE 1. OK. Peccato che nelle cartine della metro sparse in stazione ci siano solo i nomi delle linee… senza numeri di riferimento! Comunque provo a fare il biglietto e magicamente dalla macchinetta mi compare il numero della linea e riesco a capirci qualcosa di più. Dopo qualche problemino per cambiare i soldi faccio il biglietto..ed ecco che dalla macchinetta mi esce un gettone tipo quelli degli autoscontri! Sì, era proprio il biglietto…. Dopo svariate fermate mi accorgo che il posto dove sono diretto non è proprio dietro l’angolo, anzi dista decine e decine di fermate! Quindi penso che le cose sono 2: o la mia sistemazione dista migliaia di km dal centro o (si spera) lo è la stazione da dove sono partito. Mi accorgerò che in definitiva che c’è una terza ipotesi: mi trovo a che fare con una città di 14.000.000 di abitanti… Quando penso di aver raggiunto almeno la stazione giusta un buon uomo dello staff capisce il mio indirizzo e mi dice che devo cambiare linea e fare ancora un paio di fermate… peccato che ci ho messo una mezz’ora buona a capire tutto ciò. Boh si era impuntato su una linea 5 che non vedevo da nessuna parte, ma magari ero io che non capivo..e cmq ritornando da lui mi consegna una cartina della metropolitana… completamente in cinese! Poi prendo la linea 4 e successivamente penso: ma non è che il 4 porta sfiga e non lo nominano neanche?! Inizia a prendermi un leggero magone ma ancora non è niente… Alla fine scendo alla famigerata stazione di Hingzi e qui inizia il bello! Per fortuna dalle cartine della stazione mi rendo conto di essere nella giusta direzione… non mi resta che uscire. Fuori è ancora giorno anche se il tempo è piuttosto grigio… peccato che dall’atmosfera sembra notte fonda! La strada pare proprio una di quelle abitualmente trafficate con negozi e palazzi di svariato tipo… peccato che sia desolatamente vuota! Una situazione decisamente surreale, paragonabile solo ad un nostro Ferragosto che capita di domenica. Ma neanche… siamo a livelli di coprifuoco diurno. Mi torna alla mente che è pur sempre il loro Capodanno e a quanto pare ci tengono parecchio al riposo. Vabbè… zaino in spalla e via alla ricerca della meta. Dopo qualche centinaio di metri mi scoraggio perché davanti a me inizio a vedere stradoni e sopra elevate un po’ troppo pronunciate per i miei gusti..sarà meglio iniziare a chiedere… Ahahah… chiedere? Col senno di poi fa ridere eccome… In giro ci sono solo pochi taxi e qualche “moto-taxi” che potrebbe fare al caso mio. Gli omini delle moto non riescono neppure ad immaginare dove voglio andare quindi provo a fermare qualche taxi “vero”. Niente da fare… sono in zona. La via che cerco sarà al massimo a 4-500 metri di distanza in linea d’aria ma nessuno si azzarda a portarmici. Inizio a pormi delle domande: siamo davvero nella città più ricca della Cina come dice la Lonely Planet?! La città del business per eccellenza?! Possibile che leggendo l’indirizzo e sentendolo da me ripetere non ci sia un pinco pallino qualsiasi che capisca cosa cerco?! Torno verso la stazione. Qua ci sono altri moto taxi tra cui un ragazzo dalla faccia simpatica… provo a ripetergli l’indirizzo invitandolo persino a scendere in stazione per leggere la cartina col nome della via che cerco..come per dire… ma guarda che esiste davvero, non me la sto inventando! Aquesto punto chiamo l’hotel, una specie di ultima spiaggia… la carta che ti giochi nelle situazioni delicate ma di sicuro risultato (in teoria). Anche qui grosse risate. Rispondono in cinese e fin qui tutto ok. Poi provo a parlare in inglese (chiedo semplicemente se è l’Hotel Green Oasis!) ma non c’è verso… dalla bocca dell’interlocutore esce fuori solo qualche incerto Ghhh gh ghhhh ghghghg… Avrò sbagliato numero? In seguito realizzerò di no. Poi magicamente ad un certo punto il personaggino con la bici elettrica sembra capire il nome della via e inizia a ripeterlo agli amici. Ok il tono sarà diverso, le nostre culture lontane anni luce ma se cazzarola io dico Baomin road… quel bip di suono che esce dalla mia e dalla tua bocca un po’ ci somiglia noooooo?! Alla fine salgo su questa specie di Cin-cin-Ciao e mi faccio accompagnare dal più sveglio della cumpa a destinazione. La tratta è breve come supponevo, ma farsela quasi tutta in contromano a livello emotivo la allunga di un tantino… Poi capisco che il soggetto in questione sembrava un fenomeno rispetto agli altri per il solo motivo che sapeva qualche parola d’inglese…e ciò gli ha permesso di captare il mio BAOMIN che poi lui ha ripetuto tale quale agli amici con accento cinese (una specie di BA-O-MIN-A). Alla fine gli do 10 yuan e lo faccio l’uomo più felice della terra..continua a fissarmi e sorridermi dall’esterno..! FINALMENTE in hotel mi accorgo ben presto che c’è ancora parecchio da lottare. Il ragazzo della reception non parla mezza sillaba di inglese (prima volta che vedo una roba del genere in vita mia in una struttura turistica). Da lì in poi il nostro dialogo si basa su un programma di traduzione del suo pc. In pratica sembriamo 2 sordomuti che non sanno il linguaggio dei segni. Non che per fare un check in bisogna fare grandi discorsi ma poi subentra il problema che voglio usare la carta di credito che non va (o è lui a non sapere come usarla…) e non ho abbastanza cash per il pagamento anticipato allora si..le cose si complicano. Provato da un po’ di stanchezza ma anche da una per me nuova tipologia di stress: quello COMUNICATIVO, riesco per fortuna a farmi dare la camera e risolvo il problema del cash in un secondo momento. CHE FATICA!!! ..per fare cosa poi? Arrivare alla mia sistemazione, già prenotata, con l’indirizzo esatto, di giorno e in condizioni meteo più che accettabili… praticamente quello che ho fatto con naturalezza nelle ultime 3 settimane in un attimo si è trasformato in una sfida col mondo! Altra perla quando mi serve la password per il collegamento wireless e chiedo al receptionist un semplice “INTERNET??”..lui mi guarda sorridendo e scuotendo la testa..come per dire “ma no..non ti capisco proprio!” oddio..in questo momento realizzo al 1000% che si, siamo proprio di 2 pianeti di due galassie opposte. Una volta stabilitomi devo risolvere il problema del cash..rischio addirittura di non poter mangiare! Nell’immediato essendo il mio stomaco vuoto come il mio portafoglio do priorità al cibo e penso che se trovo un ristorante che accetta la mia unica carta di credito ancora in vita almeno non muoio di fame. In zona l’offerta di cibo non manca decisamente, mi faccio un giro ma non trovo nulla con scritte decifrabili..e questo è il primo passo..uff..i metodi di pagamento vengono ben dopo. Poi mi dirigo verso un apparente mega ristorante di lusso..sarà una delle esperienze più memorabili della mia vita. Due simpatiche ragazzine con una sgargiante divisa mi accolgono spalancado le porte, wow..e chi sono io? Non è neanche detto che mangio vorrei dirgli, proviamo prima a chiedere informazioni. Non posso fare a meno di notare che anche questo ristorante è MISERABILMENTE vuoto! Le “hostess” iniziano a schiamazzare tra loro tutte eccitate come se avessero visto il loro idolo che da tanto aspettavano e cercano di comunicare con me con un fare altamente improbabile. In particolare una..è più eccitata dei bambini la mattina di Natale prima di aprire i regali. .. A breve subentra la manager e, incredibilmente, in tempi relativamente brevi riesco a sedermi a tavola. L’atmosfera è altamente imbarazzante…un grande salone stile pranzo di matrimonio completamente vuoto. Eppure penso io il personale è al completo: al bar sono operativi, stagisti, camerieri, cuochi, donne delle pulizie..tutti sembrano in attesa di un’orda di clienti. Riesco ad ordinare un paio di piatti, andando un po’ per esclusione..basandomi più che altro sulle foto del menu. Ohhh penso, in fondo non mi posso lamentare: ho decine di persone al mio servizio, tra poco mangio, sono a posto col metodo di pagamento anche se di certo sono in uno dei posti più cari della città…inizio quindi ad allentare la tensione e rilassarmi e mi appresto a dare una bella sorsata d’acqua….MACCHE’!!! FERMA TUTTO…E’ BOLLENTE!!!!!!!! Non mi capacito dell’ennesima cosa assurda capitatami..acqua calda..caldissima, servita in un normale bicchiere..dio mio! Io poi..che la bevo fredda anche d’inverno……. Nel frattempo le ragazze in stage sono ancora in estasi..continuano a salutare da lontano emettendo talvolta qualche suono simile all’inglese..insomma…fanno di tutto per godersi questo evento del secolo che è la mia presenza! Per fortuna riesco a farmi cambiare l’acqua rovente con una bella lattina di acqua gasata fresca..e penso: ma che c… ogni cosa in questo posto te la devi stra-sudare??!? La cena non è delle più soddisfacenti ma almeno ho fatto un po’ di tappo. Uno dei problemi è risolto. Nel frattempo le ragazze sono uscite dal ristorante mandando qualche bacio dalla distanza…e di clienti neanche l’ombra. Provo ora a cercare una banca che accetti le mie carte di credito e passando davanti ad un hotel di lusso un receptionist inizia ad essere particolarmente “helpful” nei miei confronti: mi indica sportelli bancomat, mi aiuta a comprare un biglietto aereo, a cambiare degli euro (con i prelievi nulla da fare)…è talmente professionale che gli chiedo di tradurre in cinese il nome del locale che vorrei provare a raggiungere in serata: il COCO PARK…e mi dice che il taxi dovrebbe costare su per giù 20 yuan.. Alla fine di tutto mi chiede il numero della mia camera e ci rimane un tantino male quando gli dico che sono solo di passaggio….solo ora mi spiego il perché di tanta gentilezza! Me ne vado via soddisfatto per tutta una serie di cose e in più ho la possibilità di uscire, avendo un minimo di contanti e il nome del posto dove andare TRADOTTO in caratteri locali.

Pensavo di essere obbligato ad andare a letto presto e invece eccomi alla scoperta della vita notturna di Shenzhen! Il mio entusiasmo viene subito ridimensionato perché i primi 2-3 tassisti a cui mostro il nome del posto dove voglio andare non hanno idea di cosa o dove sia… e penso… ci risiamo… Poco dopo ecco spuntare l’acculturato di turno che mi carica e dopo qualche mi minuto mi scarica a un altro taxi… questa è nuova penso io…al nuovo driver ripeto dove devo andare e sembra convinto di quello che fa…anche se mi viene il dubbio che abbiano capito GO-GO BAR (locale da cui ci tengo a tenermi a distanza).. Dopo un po’ ecco subentrare l’ennesimo, drammatico problema: il tassametro corre impazzito…non si arriva più…e io giù a maledire il premuroso receptionist che prima ha fatto tutto bene tranne un terribile errore: darmi il costo del taxi completamente sbagliato….Realizzo che sono già in tremenda crisi con i soldi..calcolando che mi ci vorrà almeno altrettanto per rientrare all’hotel. Prezzo finale della corsa 90 yuan circa….siamo lontani dai 20 immaginati…sconforto totale..ho appena i soldi per fare dietro front…….. Ok, diamo uno sguardo a sto Coco Park che poi è una zona di svariati locali. Anche qui ci risiamo: deserto. L’area sembra piuttosto vasta, i locali numerosi ma almeno la metà sono chiusi. L’idea mia è di dare un’occhiata e farmi 2 conti per rientrare in hotel senza altri rischi. Mi avevano consigliato un locale, il VIVA BAR…chiedo ad un cameriere di un bar e secondo voi mi sa dire qualcosa? Figuriamoci…….. Poco dopo mi accorgo che c’è la metropolitana nei paraggi ed è ancora aperta! Maledetto me non averci pensato prima ad usarla!! Compro il biglietto per la mia stazioncina ma niente da fare…non passano più treni…sono fottuto. Riesco a farmi rimborsare il biglietto e mi consigliano di rientrare in bus..si ma quale? Per dove? E a chi chiedo? Mi faccio un giro nel piazzale degli autobus e realizzo che piuttosto aspetto le 6 del mattino quando riaprirà la metro. Torno ìn zona locali e scopro che il Viva Club esiste davvero! E’ un bar con tutta una zona all’esterno..fatto bene, piuttosto trendy…c’è sempre il solito problema: e la gente? Non dico sia vuoto vuoto ma sembra tipo di trovarmi a Torino in uno di quei lunedì scarsi, dopo che magari ha fatto 50 cm di neve… Là vicino c’è anche una discoteca. Decido di buttare un occhio e qui finalmente vedo che c’è del movimento. Ci passo una ventina di minuti, giusto per rendermi conto di come si divertono i simpatici ragazzini cinesi: grosso modo come da noi: tanto alcol e musica commerciale mixata in modo più che dignitoso. Poi torno ad occuparmi della questione del momento: tornare a casa! Penso che se in qualche modo riesco a cambiare 10 euro è fatta. Anche in questa situazione ecco l’angelo custode dell’occasione: una ragazza di Hong Kong particolarmente euforica per la serata mi aiuta a cambiare la mia banconota da 10 euro da dei venditori di un chioschetto che guardano i soldi europei come se fossero provenienti dal pianeta delle scimmie. Ora penso, dovrei essere a posto. Ho i soldi per tornare e, cosa fondamentale, ho il biglietto da visita dell’hotel rigorosamente in cinese. Si è vero, il viaggio in taxi mi ricosterà una fortuna (paragonato al costo della vita di qua) ma almeno porrò fine a questa giornata impegnativa e maledettamente stressante. Invece no… i miei nervi devono ancora essere messi a dura prova. Il tassista a cui metto nelle mani il mio destino è molto più giovane della media..potrei anche pensare che sia un bene anche se con la lingua non ci siamo neanche stavolta. Trattiene il mio biglietto con nome e indirizzo dell’hotel e inizia a telefonare in giro… non è un bel segno. Dopo una ventina di minuti capisco che siamo arrivati in zona ma della via dell’hotel nessuna traccia… si è clamorosamente perso! La situazione la viviamo entrambi male: lui sa di essere dalla parte del torto e inizia a chiedere in giro, fermare altri taxi, telefonare…a me non resta che liberarmi dello stress accumulato e cristonargli dietro..in italiano! Tanto cosa cambia? AH.. almeno mi sfogo! Mi sale l’incazzometro alle stelle…ma dai…possibile che dopo una giornata del genere l’unica cosa che volevo (PAGANDO!!) era tornare in albergo tranquillo…E NEANCHE QUESTO RIESCO A FARE!!!!! Dopo frasi urlate del tipo “mica possiamo andare in giro tutta la notte”, “vedi che non ho i soldi per pagarti”, “oh ma basta che leggi il biglietto” ecc.. riesce magicamente ad imbroccare il pertugio esatto e vedo comparire l’hotel come fosse un’oasi in un deserto di incomprensioni e di fatti inspiegabili. Sono arrivato. Con l’approvazione del fenomeno pago i miei 70 yuan e non i 90 che segna il tassametro. Magra consolazione..ormai ho i nervi a pezzi, ma sono rientrato. Uno dei giorni più lunghi della mia vita è arrivato al termine, in fin dei conti sono intero. Grossi danni non ne registro, mi addormento con una serie di dubbi e perplessità riguardo al posto in cui mi trovo. In fondo ho sempre sostenuto che il mio fosse un viaggio-avventura… e oggi mi sono sparato una bella dose di sopravvivenza cinese!



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