Pechino e la Muraglia di Mutianyu

Un viaggio nella storia di Pechino tra templi, parchi e piazze senza farci mancare una visita alla Grande Muraglia
Scritto da: annaebeppe
pechino e la muraglia di mutianyu
Partenza il: 10/03/2012
Ritorno il: 18/03/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Quando Beppe un giorno mi dice che sente il richiamo dell’Oriente mi si accende una lampadina! Quante volte avevo sognato la Cina ed in particolar modo una delle 7 meraviglie del mondo, la Grande Muraglia Cinese … tra me e me ho pensato che fossero giunti il momento e l’occasione per andarci.

Così ho proposto come destinazione Pechino sapendo benissimo che la Muraglia era ben raggiungibile da lì e che potevamo unire,come si suol dire,l’utile al dilettevole! Un settimana è sufficiente per vedere entrambe.

Ed eccomi sepolta sotto quintali di carta, come un rispettabilissimo topo di biblioteca,alla ricerca delle informazioni più dettagliate che si possano trovare in internet, ovviamente non mancherà la mitica Lonely Planet, compagna sempre presente!

Quindi organizzo il viaggio prenotando il volo su internet a € 600 A/R a testa (Bologna-Amsterdam-Pechino con KLM e China Southern) poi prenotando l’hotel con booking (Citytell Inn rivelatosi ottimo € 230 per tutta la settimana). Nota dolente il visto per la Cina…all’ambasciata non lo fanno più e mi devo appoggiare alle agenzie che si occupano di questo. Trovo un contatto di un’agenzia di Milano e dopo aver fatto diverse telefonate e mail mi sembra la + economica e mi accordo (2 visti € 132,60 + spese di spedizione dei passaporti,totale tempo per avere il visto 1 settimana). Fatto questo siamo pronti per partire e non ci resta che aspettare il 10/03/12.

Non è un viaggio a cui tutti aspirano e per questo, alla domanda di rito degli amici,dove andate in viaggio,la nostra risposta “in CINA” desta molto scalpore!

Così eccoci qui in aeroporto sovraeccitati per questo viaggio “alternativo”. Il volo dura in tutto circa 12 ore, si è rivelato tranquillo. Gli aerei della compagnia China Southern sono molto confortevoli. Arriviamo a Pechino nel primo pomeriggio e io mi ostino a non prendere un taxi perché voglio familiarizzare subito con i mezzi pubblici e mi voglio arrangiare…. Prima cambiamo un po’ di soldi in aeroporto ma il mio consiglio è quello di cambiarli in banca perché il cambio è più favorevole. Mi raccomando tenete le ricevute perché in caso a fine viaggio vi avanzino dei Yuan che volete ricambiare in €, ve le chiederanno.

Dall’aeroporto prendiamo la nuova linea di “metro-treno” che dal terminal porta alla stazione di Pechino dove da lì cambiamo altre 2 volte la metro per arrivare in prossimità del nostro hotel. La prima cosa lampante che capiamo qui a Pechino è che le persone son tante e che x entrare in metro devi spingere e sfondare il cordone di gente che trovi quando si aprono le porte…altrettanto devi fare quando scendi perché loro non si spostano… Le spalle buone le abbiamo e ci adattiamo da subito alle abitudini Pechinesi con grande divertimento! La nostra fermata è quella di Piazza Tien’an Men e quando saliamo le scale sotterranee della metro e sbuchiamo davanti al Mausoleo di Mao rimaniamo a bocca aperta! Alle spalle possiamo ammirare la famosa Piazza Tien’An Men. Ci guardiamo intorno e notiamo questi enormi spazi intorno a noi …440.000 mq non sono mica pochi! E’ una piazza davvero bellissima che conserva ancora una certa rigidità ed è come se guardandola voglia chiedere un certo rispetto per tutto quello che ha passato. Cerchiamo di capire la direzione verso la quale andare x trovare il nostro hotel che infatti è a 10 minuti di cammino da lì. Comodissimo,ottima posizione e l’hotel tra l’altro è molto ben tenuto,belle camere,spaziose e pulite. Consiglio..Chi volesse soggiornare qui, non si fermi alla prima insegna che dice Citytel Inn che trova sulla strada…abbiamo rasentato l’infarto pensando che potesse essere il nostro hotel, c’era una porticina piccola che una volta aperta mi ha lasciato senza parole,una scala angusta portava al piano superiore ma mi son rifiutata di proseguire.…e “qualcuno” da fuori che mi ha anche detto…”ma amò non sapevi trovare qualcosa di meglio in internet”? Questa frase è passata alla storia! Ma vuoi mai che mi perda d’animo? C’è qualcosa che non mi convince così faccio vedere il nome dell’hotel scritto in cinese ad una signora la quale mi dice (ovvero gesticola) di proseguire . Infatti proseguendo poco più avanti abbiamo trovato il vero hotel con una hall di tutto rispetto! Il mio commento è stato…amore,non sapevo trovare che cosa in internet? E giù una risata! Adesso viene il bello…alla reception parlano pochissimo inglese e quel poco lo parlano pure male….mica facile capire perché il prezzo è più alto rispetto alla prenotazione di booking…alla fine intuisco che c’è la tassa di soggiorno e la cauzione che alla fine ci restituiranno… ok adesso doccia e branda un po’…siamo distrutti. Più tardi usciamo e andiamo al mercato notturno di Donghuamen che guarda caso è proprio dietro al nostro hotel…così come la via Wang Fu Jing famosa per lo shopping. La posizione dell’hotel si rivela davvero strategica. Il mercato è qualcosa di imperdibile,siamo avvolti nella vera Cina! Ci sono banchetti di souvenir e di cibo….devo dire con grande fantasia…ci è chiaro fin da subito che qualsiasi cosa per loro è buona da cucinare… tripudio di spiedini di scorpione, scarafaggio, serpente, cavallucci marini e chi più ne ha, più ne metta! Poi ci sono i ravioli al vapore di diversi tipi,dolci e dolcetti di dubbia provenienza, polli, spiedini di frutta caramellata, frittura di ogni genere…insomma un po’ di tutto… Ci siamo divertiti tantissimo, c’è un gran via vai di gente e non c’è inizio migliore per immergersi nella realtà cinese! Noi optiamo per i + normali spiedini di “carne di manzo” (così ci hanno detto)…davvero deliziosi… ogni sera non resistiamo e dobbiamo andarceli a comprare… 4 spiedini 1€ circa e per i ravioli al vapore o per gli involtini alla verdura, la cifra circa è di 2 € per 4 pezzi. Intuiamo subito che qui costa tutto pochissimo e che la regola principale è contrattare il prezzo… molte volte per raggiungere quello voluto basta far finta di andarsene! Finiamo il nostro giro sulla via Wang Fu Jing,davvero molto bella dove ammiriamo i negozi di noti marchi di moda mescolati ai loro tipici negozi. Finiamo per un gelato da McDonald’s.

Il giorno seguente ci dirigiamo alla Città Proibita, meraviglia architettonica del 1400 che, per rendere l’idea della grandezza, ha una superficie di 720.00Mq anche se “solo” la metà è aperta al pubblico.

Siamo incantati da tutto ciò che ci circonda, le costruzioni sono di una bellezza unica, hanno colori sgargianti come il blu, il verde e l’oro che brillano alla luce del sole. All’interno dei padiglioni di possono notare i troni degli imperatori e lo sfarzo che li circondava… Impieghiamo quasi una giornata a visitare tutto. Uscendo dalla Città Proibita notiamo sulla collina in lontananza 3 costruzioni e chiediamo informazioni ai passanti i quali ci dicono che si tratta del parco Jingshan e lo raggiungiamo a piedi! Originariamente era il giardino imperiale,oggi è parco pubblico. E’ una collina artificiale ricavata dallo scavo del Palazzo Imperiale. Una lunga scalinata porta alla cima, dove restiamo incantati dalla vista che si ha sulla Città Proibita. I padiglioni sono meravigliosi e all’interno di quello posto sulla cima della collina c’è una grandissima statua del Buddha. Questo è il punto più alto di Pechino. Da qui si possono vedere la Torre del Tamburo e della Campana, il parco Beihai e lo stupa bianco. Decidiamo di visitare il Parco Beihai, che in passato faceva sempre parte della Città Imperiale. Il lago copre metà del parco e al centro si trova un’isoletta collegata da un ponte sulla cui sommità si trova l’imponente stupa bianco (dagoba), è un monumento buddhista che conserva reliquie. Molto particolare. In estate è possibile affittare una barchetta e fare il giro del lago. All’uscita del parco ci imbattiamo in un mercatino locale,dove vendono frutta, verdura spezie e pane. Ci siamo divertiti a gironzolare, senza avere la benché minima idea di quello che vendessero! I cartelli erano scritti in cinese e nessuno parlava inglese! Di ritorno abbiamo gironzolato per le strette vie chiamate Hutong, davvero particolari!

Il terzo giorno è quello da noi più atteso. Si visita la Grande Muraglia Cinese. Abbiamo scelto la sezione di Mutianyu in quanto la più lontana e di conseguenza la meno turistica. Naturalmente la voglio assolutamente raggiungere in piena autonomia senza partecipare alle escursioni guidate. Per cui mi dirigo alla stazione di Pechino, al capolinea degli autobus. Purtroppo il bus 936 che su internet segnalavano, in marzo non è operativo per cui ho chiesto ad una ragazza cinese quale fosse il bus che raggiungeva Mutianyu e dopo essersi informata da un autista mi ha dato un nuovo numero e mi ha scritto Mutianyu nei loro caratteri in modo da essere capita con più facilità qualora avessi avuto dei problemi. L’ho ringraziata per la gentilezza e abbiamo aspettato. Dopo mezz’ora mi si avvicina una lavorante della stazione chiedendomi (credo) dove dovevamo andare e quando le ho mostrato la scritta in cinese mi ha detto che non era nemmeno quello il bus che dovevo prendere… un po’ spazientita le chiedo quale devo prendere allora? Mi indica un nuovo numero. Il bello è che l’autobus indicato da lei non partiva da lì e ci faceva cenno con una mano di tornare indietro e di curvare….si ma dove? Boh ,seguiamo il nostro istinto e girato l’angolo, sotto ad un ponte vediamo che ci sono altri bus fermi e in lontananza vediamo il mitico 912;

Così corriamo e finalmente ci dicono che va alla Muraglia. Chiedo se fosse stato diretto e mi rispondono di sì. Bene. Dopo 1 ora e mezza si ferma e l’autista ci fa cenno di scendere. Ci guardiamo intorno ma della muraglia non c’è l’ombra così espongo la mia scritta in cinese “Mutianyu” e lui mi dice… taxi! Ah perfetto,per fortuna che era diretto! Imparo a mie spese che anche se non capiscono quello che gli chiedi loro rispondono di sì. Scendiamo e proprio di fronte ci sono tassisti improvvisati. Dopo varie contrattazioni con una signora, ci accordiamo per il prezzo (quello che voglio io, l’ho fatta uscire pazza!) e ci porta finalmente a Mutianyu, addirittura ci aspetta per quanto torniamo indietro! Dopo mezz’ora di macchina arriviamo all’ingresso, il cuore comincia a battere forte, alle spalle si vedono tratti della muraglia. Prendiamo la seggiovia e quando arriviamo in cima lo spettacolo, perché di spettacolo si tratta, è da lasciare ammutoliti.

Ogni commento è relativo, qualunque aggettivo sarebbe inappropriato perché la bellezza di questo luogo non la si può esprimere con le parole ma solo con i sentimenti e con le emozioni che si provano e che si possono condividere solo con chi in quel momento è presente e sta provando le stesse cose. La Muraglia si mostra in tutta la sua imponenza. Il muro corre lungo la cresta delle montagne in un serpeggiare continuo ed infinito. Camminiamo su questo pezzo di storia e la percorriamo per un lungo tratto, saliamo e scendiamo gradini, ci affatichiamo, sudiamo, rischiamo di cadere ma non ci interessa… il desiderio di contemplare tale splendore è più forte di tutto e l’attenzione che ci mettiamo nell’osservare tutto è assoluta. L’aria che si respira quassù è pura e fresca. Ci sediamo diverse volte e ci fermiamo per ammirare, per fermare nella nostra memoria questa meraviglia, una delle 7 meraviglie del mondo. Ci sono pochissime persone ed in alcuni tratti siamo solo noi 2 in questa romantica camminata mano nella mano sulla Muraglia Cinese, la più bella che abbiamo fatto nella nostra vita! Resterà in eterno impressa nella mia mente. Decidiamo di scendere e possiamo scegliere di farlo in seggiovia nuovamente o con lo scivolo…vada per la seconda! Saliamo su una specie di bob e ci lanciamo in una discesa fino a valle sullo scivolo che scorre in mezzo alla natura. Divertentissimo!!!

All’uscita dalla sezione ci sono bancarelle di souvenir e facciamo shopping con pochi euro. Troviamo la signora ad aspettarci e torniamo alla fermata del bus che ci riporterà alla stazione di Pechino. Questa giornata è stata indimenticabile e oltre alla muraglia anche l’esperienza di essercela cavati da soli ci dà una grande soddisfazione. Eravamo gli unici turisti e nessuno parlava inglese ma nulla ci ha fermato,ed è la prova che quando si vuole una cosa veramente la si ottiene!

Nel corso della settimana abbiamo visitato altre meraviglie di Pechino, come per esempio il Tempio del cielo che ci è rimasto dentro. Il complesso è formato da 3 edifici, uno più bello dell’altro, Altare Circolare, Volta celeste imperiale e il Tempio della preghiera per il buon raccolto. Qui l’imperatore si recava per celebrare il culto del cielo e mentre percorreva la strada che dalla Città Proibita lo portava qui, nessuno poteva sbirciare e a tutti era fatto l’obbligo di restare chiusi in casa; tutta la città si fermava per non disturbare l’imperatore. Il Tempio della preghiera per il buon raccolto è il più bello e il più famoso. Si trova su un’enorme piattaforma di marmo bianco circolare. Il tempio è di forma rotonda (diametro di 30 metri) e si staglia imponente con la sua altezza di 38 metri, suddivisi su 3 “piani” di tegole blu alla fine dei quali si trova una sfera dorata che lo illumina con la luce del sole. La struttura si regge su con un complicato intreccio di travi senza la presenza di chiodi. Un miracolo architettonico. Costruito nel 1420, fu ricostruito nel 1889 in seguito all’incendio causato da un fulmine (triste sorte comune a molti templi cinesi). Molto bello anche il parco che circonda il complesso dove i pechinesi amano riunirsi per praticare diverse attività,dal Tai – chi ,alla dama,all’uncinetto,alla danza con il nastro,i cantastorie. Momenti di aggregazione molto intensi, voci, musica, risate, colori. Molto coinvolgente. Abbiamo poi visitato il Tempio dei Lama la cui architettura è veramente bellissima. Enormi bracieri sono posti all’esterno dei templi dove i fedeli bruciano incenso e pregano prima di entrare. La loro religiosità incanta per intensità e concentrazione. Nel padiglione Wanfu si può ammirare una immensa statua del Buddha Maitreya scolpita in un unico pezzo di legno. La statua è talmente alta, circa 17 metri, che l’edificio dicono vi sia stato costruito intorno!

Molto vicino al Tempio dei Lama si trovano il Tempio di Confucio e quello della Campana che però non mi hanno affascinato tanto come il primo.

Non ci siamo fatti mancare neppure una cena a base di anatra laccata alla Pechinese, la specialità per eccellenza della capitale. Siamo andati al ristorante Dadong Roast Duck, un posto molto elegante. L’anatra è di una squisitezza inimmaginabile. Viene servita e tagliata da un cameriere al tavolo. La si mangia in 3 portate. La pelle abbrustolita è servita con una spolverata di zucchero (semplicemente divina). Poi la carne viene spezzettata e posta su delle sottilissime crespelle alle quali si aggiungono salsine varie e verdure crude e poi si chiude la crespelle a pacchetto. Per poi finire con la zuppa. Nell’occasione ho imparato anche a mangiare con le bacchette, con grande soddisfazione!

Un’altra visita merita il Palazzo d’Estate,uno dei più bei complessi che ho visto. Come dice la parola era la residenza estiva degli imperatori o meglio dell’imperatrice Ci xi. Immerso in un giardino bellissimo e un lago che ne fa da sfondo, il palazzo serviva per fuggire alla calura della città nei mesi più caldi. Meravigliosa la vista del palazzo da lontano,costruito su un’altura che domina su tutto il lago.

Altra attrattiva di Pechino è senza dubbio il Bird’s Nest (nido d’uccello) ovvero lo Stadio che ospitò le Olimpiadi nel 2008. La struttura è un mostro architettonico complesso e molto bello al tempo stesso. La particolare forma rimane impressa e incanta per la grandezza. Può contenere 91000 spettatori. Essere all’interno dello Stadio e vedere dal grande schermo i filmati che furono girati per la cerimonia di inaugurazione delle olimpiadi è un’emozione, pensare che la seguivo dalla TV e che allora non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei seduta su una di quelle poltrone!

Pechino è inoltre famosa per lo Zoo dei panda. Non ce ne sono tantissimi di esemplari, in compenso il resto dello Zoo è enorme e pieno di animali provenienti da ogni parte del mondo. Non mi dilungo perché non amo particolarmente gli zoo.

Abbiamo concluso il nostro viaggio con un po’ di shopping al mercato della seta che si trova in un centro commerciale e si sviluppa su più piani. Qui ogni cosa è contraffatta, scarpe, vestiti, valigie, orologi, articoli di elettronica. Una marea di negozietti e banchetti… e di commessi che cercano di venderti di tutto! Insomma c’è da stancarsi e anche qui assolutamente bisogna contrattare!

Bè il nostro viaggio volge al termine. Ci dirigiamo verso l’aeroporto con la mente piena di immagini, di volti, di emozioni, di aromi e perché no, con un pizzico di felicità, per la consapevolezza che il nostro non è stato un viaggio qualunque. Abbiamo visitato questo paese così diverso dal nostro in tutto e per tutto,abbiamo visto con i nostri occhi la storia di questo paese come la Grande Muraglia e la Piazza Tien’an Men. Abbiamo potuto toccare con mano la voglia di vivere di questo popolo che non si scoraggia per la povertà e che con una gran tenacia tira avanti,instancabile e inesorabile.

La Cina ci ha regalato molto e ha arricchito tantissimo il nostro bagaglio personale.

Annalisa e Beppe

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Città Proibita

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In giro per gli Hutong

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Piazza Tien'an Men

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Mausoleo di Mao

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Mutianyu

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Tai-Chi al parco Beihai

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Grande Muraglia Cinese,Mutianyu

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Tempio dei Lama

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Palazzo d'Estate

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Tempio del Cielo

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Bird's Nets

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Spiedini del mercato notturno

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Spiedini del mercato notturno!!!



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