Hong kong… Una città che non dorme mai!

11.11.08 Fiumicino (ITALIA) La vita corre a ritmi frenetici e sta a noi goderci al meglio ogni singolo momento perché il tempo andato non ritorna più indietro. Tante cose sono cambiate dal mio ultimo viaggio, in ultimo la perdita del mio amico fraterno Krists. 12.11.08 Doha (QATAR) Doha è uno snodo aeroportuale per l’Estremo Oriente...
Scritto da: brawler
hong kong... una città che non dorme mai!
Viaggiatori: da solo
Spesa: 2000 €
11.11.08 Fiumicino (ITALIA) La vita corre a ritmi frenetici e sta a noi goderci al meglio ogni singolo momento perché il tempo andato non ritorna più indietro.

Tante cose sono cambiate dal mio ultimo viaggio, in ultimo la perdita del mio amico fraterno Krists.

12.11.08 Doha (QATAR) Doha è uno snodo aeroportuale per l’Estremo Oriente povero. Il 90% delle persone che atterrano qui sono solo in transito e diretti in India, Bangladesh, Pakistan, Filippine, Sri Lanka ecc.

Siamo in Qatar! Ricordiamo che la celebre emittente televisiva: “Al Jazeera” trasmette da qui, oltre questo non so cos’altro potrebbe rendere famosa questa piccola terra immersa nel deserto e nata sul petrolio… [Nick]: Dopo un veloce pasto al McDonald ci siamo avviati per la “Corniche”, un vialone che costeggia il Golfo Persico… Ad un certo punto ci imbattiamo in un mercato del pesce tirato su in quel momento dai pescatori locali… Doha. Una città dove non c’è praticamente nulla. Un lungo vialone con tante palme dove i jeepponi 4000 Diesel di questi arabi trovano pane per i loro denti e anche attraversare la strada diventa problematico.

Qatar: un posto dove i qatarini fanno la bella vita riposandosi e gustandosi i loro narghilè ed il resto della popolazione (nepalesi, indiani, gente del Bangladesh o Eritrea) fa il resto delle cose, cioè: tutto! Ogni persona che ho incontrato lungo la mia strada, per curiosità, ho sempre chiesto da dove proveniva… nessuno ha mai risposto: Qatar! Mi viene da chiedere: “In Qatar, esiste una popolazione locale?” L’unica cosa che mi ha colpito è stata vedere i pescatori, appena tornati dalla battuta di pesca, vendere dei grandi e appetitosi pesci, nel cuore della notte, illuminati da grandi torce, lungo la costiera. Erano circondati da quei fantasmi bianchi con le loro tanti mogli coperte dal velo nero… acquistavano, contrattavano, pesavano con vecchie bilance… Molto pittoresco e anche romantico… Peccato che il mio ginocchio continuava a tormentarmi… Per la cronaca: la settimana scorsa, in Italia, durante una partita a calcio mi son fatto male e non mi son ancora ripreso… 13.11.08 Doha (QATAR) Per questa giornata ci fissiamo pochi punti… ma confusi! Cominciamo subito con il museo nazionale, anche se sembra disabitato… Mi avvicino ad una guardia che, destato dal sonno, un po’ meravigliato dalla mia presenza, diciamo pure che non mi mimetizzo bene tra la popolazione del posto… mi risponde che il museo è chiuso! “Ah, ok. A che ora apre?” –“No, non apre!” –“Va bene, e domani a che ora?” –“No, non apre.” Primo punto: ok! Passiamo oltre. Il punto due del nostro programma prevede: Visita del City Center. Il cuore di ogni grande città! Dopo parecchie informazioni chieste qua e là e tanti passi dopo, Nick riesce a trovare un passaggio su un frigorifero a quattro ruote… Un po’ titubanti accettiamo… Speriamo bene… Ma la nostra diffidenza viene subito messa a tacere da questo bravo ragazzo che ci accompagna fino alla nostra destinazione: lo Shopping Center “City Center”! che delusione! Un centro commerciale molto occidentale con addirittura un campo di hockey sul ghiaccio all’interno… e noi che cercavamo il centro della città! Girovaghiamo nel grande Mall incontrando spesso i fantasmi bianchi o i domino neri finchè decidiamo di passare al punto tre: il Post Office.

Ci dicono che da qui, il taxi costa circa 5 Riyal (1 Euro), buono! Ma appena il taxista ci vede ce ne chiede 30! Alla fine riusciamo lo stesso a raggiungere la nostra meta! L’ufficio postale era enorme e pieno di gente. Penso che sia l’unico della città, molto elegante ed arabeggiante! Ci ha serviti una timida ragazza invelata dell’Oman… Quando ricapiterà di inviare una cartolina da qui? Una cosa che ho notato è che a Doha non c’erano molte moschee ed il muezzim s’è sentito solo un paio di volte intonare le sure del Corano… Ho l’impressione di come se la religione islamica qui non fosse tanto presente! E’ proprio vero che attecchisce dove c’è miseria e povertà, qui mi sembrano più interessati a come fare soldi e basta… Il punto quattro prevede un salto alla TV araba più famosa del mondo: “Al Jazeera”! Che avventura per arrivarci però… Decidiamo di andarci in bus… Comincia la nostra attesa… Il termometro segna 40° all’ombra e noi, all’interno del bus stop, tutto in vetro, ci sentiamo come due polli in un micro-onde… Attendiamo… Attendiamo… Attendiamo… Ogni tanto scambiamo due stanche chiacchiere, o meglio: gesti, con il muratore nepalese che condivide con noi questa lunga attesa… quando finalmente, più di un’ora dopo, il nostro sospirato bus arriva… ma l’autista ci dice che siamo nel posto sbagliato! Sudati e demoralizzati decidiamo di prendere il primo taxi utile… altra impresa! Quando ci riusciamo, scopriamo che la nostra meta era, in realtà, lontano un solo chilometro da dove eravamo noi… Un po’ come Don Chisciotte e Sancho Panza, aspettando che le avventure ci piombino addosso, notiamo un buco nella recinzione iper controllata della TV araba… decidiamo di infilarci dentro… Non l’avessimo mai fatto… Fortunatamente qualcuno lì su ci ama e anche questa volta ce la scampiamo ma che paura… Con un taxi ci avviciniamo alla zona del nostro hotel e ci fermiamo per un drink in un bar di pescatori che si affaccia direttamente sul romantico Golfo Persico… Sorseggiamo una coca cola mentre attorno a noi, i qatarini fumano beati il loro “meritato” narghilè! Tramonta il sole in questa poco interessante nazione… Decidiamo di cenare in un ristorantino giordano… queste cose le vivi solo quando viaggi all’avventura! Nel Petra Restaurant, oltre noi c’erano dei muratori egiziani e nepalesi che ci osservavano incuriositi e ci salutavano! E’ ora di recarci in aeroporto. Nel cuore della notte abbiamo il nostro volo per Hong Kong! Mentre annotavo i miei ultimi pensieri sul mio diario pensavo ai miei amici in Italia che si preparavano per il sabato sera italiano mentre io, sporco, stanco e sudato mi immergevo nel misterioso e ignoto cuore della vita araba, incantato da tutto ciò che mi circondava… [Nick]: Nota di merito a Mark. Non si demoralizza mai, neanche in una città vuota come questa! Siamo riusciti a passarcela bene lo stesso e anche quest’avventura rimarrà nel bagaglio delle nostre esperienze!

14.11.08 Kowloon (HONG KONG) Sette ore di volo ci hanno portato all’estremità del mondo asiatico… Il risveglio è stato stupendo! E’ stato in quel momento, mentre sorvolavamo gli innumerevoli grattacieli di questa “città-stato”, che ho realizzato dov’eravamo veramente! Atterrati c’erano al parcheggio aerei di tutto l’Oriente ed Oceania: Air China, Japan Airlines, Quantas, Air New Zeland, Dragonair, Macau Airways… Siamo ad un passo dalla Malesia, Filippine, Indonesia, Cina, Australia… Siamo nell’ex colonia britannica… E proprio da quest’ultimi hanno ereditato gli autobus a due piani, la guida a sinistra… La Regina Elisabetta II rimane però solo un lontano ricordo da rintracciare in qualche vecchio centesimo di dollaro di Hong Kong… Il primo impatto è stato molto pittoresco… Maestosi grattacieli che s’ergevano dappertutto, alcuni erano dei veri e propri alveari umani, si intravedevano centinaia e centinaia di piccole finestrelle, quasi come e fossero delle celle che bucavano quegli immensi palazzoni… Camminando lungo la famosa Nathan Road, sembrava di essere in una Edimburgo asiatica, se invece ti intrufolavi in uno dei tanti vicoletti allora improvvisamente si materializzava una Vietnam cinese, centinaia di bancarelle che vendevano dalle più inutili cianfrusaglie alle copie delle migliori marche di tutto… Che impressione quelle grandi strade piene di migliaia di ragazzini che camminavano , chiacchieravano, sghignazzavano, ridevano e facevano casino ovunque… Il silenzio non esisteva e si sentiva solo un perpetuo brusio di sottofondo che alla fine diventava assordante! Come ci aspettavamo c’erano migliaia di negozietti che vendevano articoli tecnologici all’avanguardia e quando abbiamo chiesto se avevano una memoria da un Giga per una macchina fotografica si son messi a ridere guardandoci come dei cavernicoli: “Al massimo, la più piccola è da 4 Giga!” 15.11.08 Hong Kong Island (HONG KONG) Quando si viaggia sembra che le giornate non finiscano mai! Esci di prima mattina, un po’ assonnato, e ritorni a tarda sera, spesso per una veloce doccia per poi uscire di nuovo! Io e Nick ci divertiamo e ce la spassiamo ovunque, anche posti anonimi come Doha possono lasciare spazio a bei ricordi, figuriamoci una città che non dorme mai come Hong Kong! La giornata odierna, full immersion nella frenetica vita del posto, comincia con la visita al Tempio Tin Hau. Profumi intensi, colori forti, l’incenso che ti avvolgeva, la frutta offerta alle divinità… Osservavo quelle donne anziane che accendevano bastoncini di incenso e pregavano… pregavano… e ci credevano! Io, come al solito, me ne stavo in disparte, pensieroso, meravigliandomi di quanto fosse strano il mondo… Qualche giorno prima a Doha vedevi quegli arabi dalle lunghe barbe che si sarebbero fatti ammazzare in nome del loro Dio (magari non quelli del Qatar, più interessati ai soldi che ad altro) e qui, nel Tempio taoista, persone che rinunciavano al proprio cibo per offrirlo a delle statue… Visitiamo il mercato dei fiori e poi Yeun Po Street e il suo mercato degli uccelli! Stravagante vedere i venditori di cavallette… Che schifo!!!! Dopo un lungo tragitto finalmente giungiamo al Tempio “Sik SIk Yeun Wong Tai Sin”. Regno di ben tre religioni: Taoismo, Buddismo e Confucianesimo; famoso perché qui ogni domanda trova una risposta e ogni desiderio viene esaudito.

La cosa suggestiva è che la gente prendeva un barattolo contenente dei bastoncini di legno numerati, inginocchiatisi dinanzi alle varie divinità e formulata la domanda o espresso il desiderio cominciava ad agitare il barattolo così tanto tempo finchè dallo stesso non cadesse un bastoncino, il numero corrispondente era la risposta! Incaricati alla lettura erano i tanti indovini che pascolavano al di fuori del tempio. Anche noi l’abbiamo provato e mi son caduti ben tre bastoncini (31, 25 e 92), solo che non sono andato ad interpellare Nostradamus, il mio destino voglio scoprirlo da me! Da qui, con l’efficientissima metropolitana che passa 70 metri sotto al mare e che ti permette di utilizzare sempre il tuo cellulare, ci rechiamo in un’altra isoletta per incontrare Penelope, una mia corrispondente del posto! Su nostra richiesta ci porta in un ristorantino caratteristico, uno di quelli dove mangiano solo loro, coi menu scritti solo in cinese, con pietanze, per il nostro palato occidentale: pessime ma la tipicità del luogo ci ha ripagati della fame patita… In giro per il centro finanziario ci imbattiamo in una simpatica ragazza italiana: Raffaela, qui per una fiera sui cosmetici a cui partecipava l’azienda per la quale lavorava… Che strano un’italiana qui… Nonostante lo scetticismo iniziale, l’accogliamo nel nostro gruppo e trascorriamo un piacevolissimo pomeriggio girovagando per le innumerevoli vie del centro! In serata, tornando in hotel, mi intrufolo in uno dei tanti locali dove facevano karaoke! I clienti si esibivano su un vero e proprio palcoscenico cantando canzoni cinesi… Quanto ci tengono al karaoke! 16.11.08 Mong Kok (HONG KONG) Una cosa che mi ha colpito molto di questi cinesi è la loro estrema generosità, rispetto ed educazione. Quando chiedi un’informazione si sentono quasi in debito di aiutarti, addirittura se non possono si mortificano, sono così teneri! Tante volte ci è capitato di aprire una mappa lungo la strada e puntualmente si fermava qualcuno con un: “Can I help you?”

Stasera, lungo la Sai Yeung Choi Street South, abbiamo conosciuto un gruppo di simpatici ragazzi che vendevano T-Shirts autoprodotte, con frasi cinesi molto caratteristiche… Ci siamo divertiti parecchio a scherzare e ridere con loro! Ormai, dopo l’esperienza di Camden Town, ogni volta che vedo venditori di strada, mi rapporto con loro in maniera totalmente diversa rispetto a prima, in fondo, per un giorno, quella volta, sono stato uno di loro! 17.11.08 Mong Kok (HONG KONG) Qui è pieno zeppo di shopping centre! A volte ci sono solo piccole porticine o scale mobili di cui vedi solo l’inizio… Una volta dentro: ti si apre un altro mondo! Labirinti ti portano in alveari di negozi accomunati tutti dalla stessa temperatura POLARE! E a quel punto ti senti stupido visto che poco prima avevi preso in giro una ragazza che camminava con un golfino attorno alla vita o un ragazzo che giocava con una sciarpa anche se fuori c’erano 30°! E tu, ora, in infradito, pantaloncini corti e mini T-Shirt, mentre i denti battono per il freddo, ti stai ibernando… Vagabondando qui e lì, ci fermiamo in una delle migliaia di sale gioghi! Che casino! Tanta gente, di tutte le età, persino anziani, totalmente assorti, quasi drogati dai videogames immersi in nuvole di fumo di sigarette (qui si può fumare nei locali) e storditi da musica assordante! Il fondo però l’abbiamo visto in tarda serata, verso l’una di notte, quando in un internet point c’erano tantissime persone addormentate, nel vero senso della parola, dinanzi ai computer, alcuni addirittura avvolti dalle coperte… Ridicolo e assurdo! Ora capisco perché quando li incontri per strada pare che hanno sempre la testa tra le nuvole… 18.11.08 Macao (MACAO) Ci troviamo sul traghetto che ci sta riportando ad Hong Kong… Guardando il mare che solchiamo veloci pensavo a quest’ultimo periodo della mia vita, quest’ultimo mese, da una storia finita male fino alla perdita del mio caro amico Krists… Che periodo di merda… Anche se apparentemente ho cercato di nasconderlo, in realtà, sono stato proprio male, purtroppo sono abituato a tenermi sempre tutto dentro, mi chiudo come uno scrigno… Quest’ultimo viaggio, però, mi ha dato la giusta carica, mi ha fatto spezzare un po’ con l’opprimente quotidianità, sto bene ora, sto ricaricando le batterie, ne avevo bisogno, avevo bisogno di respirare aria nuova, conoscere nuova gente, fare nuove avventure… Ho sentito dire tante volte: “Ho fatto questo viaggio perchè volevo ritrovare me stesso”; da una parte non capivo cosa intendessero dire, mi sembrava una di quelle frasi fatte che alla fine non vogliono dire nulla. Ora ho capito! Stamattina, dopo la colazione al 19° piano del nostro hotel a Shanghai Street, ci siamo diretti al molo per imbarcarci per l’isoletta di Macao… Arriviamo alle 9.15 e insistevamo per prendere il traghetto delle 9.30… Alla fine ci dirottano su quello delle 10.30 e nel frattempo ne approfittiamo per fare un salto all’ufficio postale non lontano dal porto, con tanto di indicazioni scritte sia in inglese che in cinese, queste ultime davvero utilissime, quasi come un lascia passare, bastava che le mostrassimo che subito ci indicavano la retta via senza che ci sbattessimo più di tanto… Alla fine raggiungiamo il molo un quarto d’ora prima della partenza… Chi se lo immaginava che prendere un traghetto qui aveva le stesse regole dell’imbarco su un aereo… Cominciano tante burocratiche formalità, file a destra e sinistra, visti da compilare, quasi rimaniamo a terra… Siamo gli ultimi ad imbarcarci… Giusto in tempo! A bordo comincio a chiacchierare con due, che scopriremo mamma e figlia, anche se sembravano sorelle (pur avendo una 12 anni e l’altra 40!): Isabelle e Charlotte di Singapore. Tra una chiacchiera e l’altra alla fine ci ritroviamo a trascorrere l’intera giornata in loro compagnia… L’oretta di traversata passa velocemente e subito mi colpisce il bilinguismo che ancora esiste qui. Cinese e portoghese! Sebbene,come faceva notare Nick, i cinesi, come un’edera, stanno coprendo tutto ciò che rimane del passato portoghese… e capita di vedere antichi balconi coloniali interamente sommersi da insegne cinesi… Lungo la traversata immaginavo i navigatori del regno di Portogallo che 500 anni fa sbarcavano qui… Chissà cosa trovarono veramente… quanto è affascinante la cultura cinese… Sbrigate le varie formalità doganali ci dirigiamo subito a Fisherman Wharf, un deludente e piccolo luna park, molto finto… Circondati dai maestosi palazzi che ospitano i tanti casinò, Macao è essenzialmente famosa per il gioco d’azzardo! In taxi procediamo per Largo do Senato, la piazza principale e via lungo le varie viuzze del centro… C’erano, come ad Hong Kong i venditori di granchi, di nidi di uccelli (ottimi per la pelle), di corna di cervo, di anatre laccate ecc.

Molto caratteristica è stata la facciata della chiesa di San Paolo, considerata come il più bel monumento cristiano d’Asia, anche se resta solo una facciata… Con un bus ci portiamo fino al tempio di A-Ma, un antico luogo di preghiera del 17° secolo… Sulla cui sommità, un po’ come a Polonnaruwa, c’erano tante tessere colorate con su scritte preghiere o desideri… [Isabelle Lee da Singapore, Singapore]: You guys were so interesting and funny which made the trip more lively. It was so great meeting you! Ritornati ad Hong Kong ceniamo nello stesso ristorantino di ieri, con specialità tipiche di Macao e stavolta assaggio un po’ di piccione arrosto alla faccia della SARS…

19.11.08 Wan Chai (HONG KONG) Seduto lungo la scogliera che s’affaccia sul Mar Cinese Meridionale, mi riposo dopo un’intensa giornata ad Ocean’s Park in cui il mio stomaco è stato messo a dura prova un po’ dalla colazione a base di bacon & eggs e involtini di primavera di stamattina, un po’ dalle curve in bus per raggiungere questo posto ed un po’ dalle giostre… In compenso ci siamo divertiti come due ragazzini! La cosa che più mi ha colpito è stato vedere i panda in libertà che golosamente sgranocchiavano dei rametti! Emozionante! Che teneri! Ora ci troviamo a Stanley Road, una zona molto famosa per i mercatini ma piena di turisti… Interessante è aver visitato, per quanto possibile, la famosa Borsa di Hong Kong, la Hang Seng tante volte sentita dal telegiornale… A proposito di soldi, ricordiamo che, sebbene piccolissima, Hong Kong possiede ben tre zecche di Stato e ognuna delle quali stampa monete completamente diverse, ma, naturalmente legali ovunque! Il motivo di questa cosa non l’ho ancora capito ma la dice lunga su quanti soldi circolano qui…

Nel tardo pomeriggio mi son fermato a Wan Chai per un giretto ed infilatomi in un violetto mi son ritrovato, improvvisamente, in un grande mercato di pesce molto caratteristico, poi in quello della verdura ed infine in quello della carne… In bus raggiungiamo Tsim Shai Tsui e concludiamo la serata con Serena, un’amica di Nick, a cena in un ristorantino tipico cinese, chop stick in mano e scodelle di noodless con i gamberetti… 20.11.08 Tsim Shai Tsui (HONG KONG) Giornata interamente dedicata alla visita dei musei! Devo sottolineare l’astuzia del Pari che studiando la Lonely Planet aveva trovato che il mercoledì era giornata “free admission” e così tutti i musei gratis! Ammetto che Emilia mi ha trasmesso, dopo l’esperienza londinese, la passione, l’interesse ed il piacere di perdermi nei musei… Cominciamo con quello della “Storia”. Abbiamo seguito tutta la storia di Hong Kong dalla preistoria fino ai giorni d’oggi. Interessante soprattutto assistere a tutti i cambiamenti geo-politici degli ultimi 100 anni, da quando, da territorio cinese è passato sotto il dominio britannico per poi, nel 1997, ritornare alla Cina. In particolare è stato commovente e toccante il video relativo al passaggio di protettorato dall’Inghilterra alla Cina con tanto di ammaina bandiera con l’inno: “God save the Queen” alla presenza del Principe Carlo fino all’alzabandiera cinese trionfalmente applaudita… In quell’occasione, il governatore britannico dovette impacchettare la sua bandiera, il suo orgoglio e ritornare in Patria… Inutile la proposta di Margaret Tacher, qualche anno prima, che chiedeva, in visita a Pechino, ad un ministro cinese di poter prorogare di altri 50 anni il protettorato su quel paradiso finanziario… Risposta secca: “Il mio esercito è già pronto ai confini per l’invasione…” Proposta evidentemente respinta! Dalla storia passiamo alla Scienza… Divertentissimi i giochi con gli specchi anche se rivolto, forse ad un pubblico di più giovani, difatti c’erano tante scuole in visita… Touch and go alla Moschea più grande del Paese (deludente) e breve visita, di nascosto, all’interno del tetro Chung King Mansion, un immenso palazzone (stile sovietico), degno del più spaventoso film horror, dove persino gli stessi cinesi evitano di entrare, infatti, oltre agli innumerevoli tunnel, cunicoli, passaggi labirintici, c’erano solo neri (africani, i primi visti finora) e musulmani arabi… Le leggende su questo posto si sprecano, siamo saliti solo ai primi due piani (molto intimoriti) ed ognuno dei quali era un mondo a parte con tanti negozietti, spazzatura ovunque, gruppetti di loschi figuri che confabulavano sospettosamente… Noi, non abbiamo voluto sfidare troppo la sorte e alla prima occasione siamo sgattaiolati via… Continuiamo con la visita al “Museo dell’Arte” in cui abbiamo potuto godere delle varie esibizioni e mostre della meravigliosa e millenaria arte cinese… Quest’affascinante mondo così lontano da noi, in tutti i sensi… Terminiamo allo “Space Museum”. Lì abbiamo provato l’ebbrezza una passeggiata simulata sulla Luna in una sala, dove tutti i corpi pesano un sesto del proprio peso! Per concludere: spettacolo di luci e suoni sul lungo mare. Qui tutti i grattacieli si illuminavano creando un bellissimo gioco di luci e suoni per tutti noi turisti ammirati! 21.11.08 Lantau Island (HONG KONG) “Il libro dei morti è in realtà una guida per i vivi, giacchè insegna come gli ultimi pensieri di un uomo guideranno la qualità della sua reincarnazione. Ne consegue che ogni attimo della vita va vissuto come se fosse l’ultimo”. – Bardo Thodol – “Il libro dei morti tibetano” Oggi con un tram ci siamo arrampicati fino al punto più alto di Hong Kong, il Victoria’s Peak! Che spettacolo vedere tutti quei grattacieli ritti verso il cielo… Sembrava il dorso di un istrice… Dopo un lungo tragitto tra tram, metropolitane, cammino ed ovovia raggiungiamo il maestoso Tian Tan Buddha, la statua di Siddartha più grande del mondo… 22.11.08 New Territories (HONG KONG) Ritorniamo al Tempio “Sik Sik Yeun Wong Tai Sin”, (quello dei bastoncini numerati, per intenderci), la guida dice che qui si prega per lo più per cose materiali… Tutto torna… Noi che siamo abituati ad avere tutto preghiamo per cose astratte: felicità, salute ecc. Loro, qui si accontentano di qualcosa di materiale che porti una gioia più immediata… Ci rilassiamo un po’ nel Nan Lian Garden, ci voleva un po’ di “nulla” dopo tutti questi giorni senza soste immersi nel caos frenetico della città… Questo giardino, non riportato neppure nella nostra Lonely Planet, è molto finto, rispecchia un po’ tutta la nazione… Ma almeno è verde e un po’ d’aria pura dopo tutti questi giorni di smog ci voleva pure… Noi che all’inizio prendevamo in giro le persone che passeggiavano con le mascherine davanti alla bocca… mica avevano tutti i torti… Poveri polmoni intossicati dallo smog delle auto, povero fegato avvelenato dal McDonald, povero cuore… chi per un motivo, chi per un altro… Ci godiamo gli ultimi raggi di sole pensando al gelo che troveremo tra qualche giorno ritornando in Italia… Ma c’è rimasto un po’ di tempo per visitare il Monastero delle Monache Buddiste…

Spettacolare! A parte l’atmosfera che si respirava, c’era una pace incredibile ovunque, mi dava l’impressione di trovarci in Tibet… Peccato per i grattacieli che lo circondavano… Comunque il background era mozzafiato: enormi bonsai ovunque, grandi vasche d’acqua con fiori di loto che galleggiavano e pesci giganti che nuotavano in tranquillità, le varie statue di Buddha, il profumo di incenso… Pace ovunque…

23.11.08 Kowloon (HONG KONG) Passeggiando lungo l’infernale Sai Yeung Choi Street South ci imbattiamo in un gruppo di ragazze che indossavano delle polo marcate “Aeronautica Militare”, ci incuriosiamo e le andiamo a conoscere… Era la nazionale italiana femminile di pattinaggio artistico di ritorno da Taiwan dove avevo partecipato e vinto i campionati del mondo! Wow.

Peccato solo la nostra imbarazzante domanda: “Scusate, ma chi siete?” Stasera ci siamo divertiti un sacco in una specie di balera, misto di “Corrida” e ospizio, gente di tutte le età si esibivano cantando canzoni stonate in cinese… Il mio mal di testa era salito alle stelle… Prima di ritornare alla base decidiamo di fare un ultimo giretto nei luoghi a noi più familiari, quelli che ci hanno fatto compagnia e ci hanno accolto in queste due settimane di permanenza qui…

24.11.08 Lantau Island (HONG KONG) Si ritorna a casa dopo l’ennesima avventura, l’ennesimo mattoncino tirato sui nostri viaggi, sulle nostre “tarantelle” condivise e sulla nostra amicizia.

Un ringraziamento particolare a Nick, ai suoi studi sulla nazione che ci ha ospitati, alla pianificazione delle cosa fatte, questa volta ho delegato molto a lui: Carta bianca, ma con la fiducia, sicurezza e consapevolezza che avrebbe fatto un ottimo lavoro.

Mi mancherà Hong Kong, la mia spensieratezza, il non sentire vibrare i miei cellulari, il non sentire il bisogno di internet, il sentirmi libero da tutto, la dolce cortesia di questi cinesi, il loro immenso rispetto, la loro aria di eterni intimoriti… questi cinesi che ora ho cominciato ad amare e rispettare ancora di più… Siamo nell’aeroporto internazionale di Hong Kong… ci aspettano parecchie ore di volo, tra cui un cambio nella notte in Qatar, prima di ritornare nella nostra fredda Italia… 25.11.08 Doha (Qatar) Siamo nella morta capitale del Qatar.

E’ quasi mezzanotte… Siamo da poco atterrati dopo quasi nove lunghe ore di volo… Tra un paio d’ore si ridecolla per altre sette ore… Questo viaggio volge al termine ma la mia mente, la mia fantasia ed immaginazione, come al solito, vola già verso nuovi orizzonti, nuovi progetti e nuovi viaggi…



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