Aosta e la fiera di Sant’Orso

In due fredde ma assolate giornate ci siamo dedicati a riscoprire la fiera di Sant'Orso e qualche paesino della Val D'Aosta
Scritto da: Ari e Roby
aosta e la fiera di sant'orso
Partenza il: 31/01/2010
Ritorno il: 01/02/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Dopo 1010 anni ancora fiera ad Aosta, non so come fosse più di mille anni fa ma posso dirvi com’è stata quest’anno: si è rivelata una piacevole sorpresa e scoperta. Non avevo mai partecipato a quest’evento, ne avevo solo sentito parlare in televisione ma, dopo tutto, Aosta non è molto lontana e poi quest’anno né io né Roberto lavoravamo quindi domenica mattina (31 gennaio) si parte! Per il viaggio abbiamo optato per l’auto e per l’autostrada, unico problema è che all’uscita di Aosta è possibile trovare un po’ di coda al casello, meglio avere il telepass, ma se pagate in contanti vi potrete accorgere del costo: 13,50 € per 160 km e forse per il ritorno opterete per un viaggio tra i pittoreschi paesini della Valle (percorso più lungo in termini di tempo ma non in termini di chilometri). All’uscita troverete un’organizzazione perfetta, numerosi agenti di polizia vi indirizzeranno, senza neanche accorgervi in uno degli otto parcheggi organizzati per l’evento e da qui frequenti bus navetta vi porteranno direttamente ad uno degli ingressi della fiera. La nostra navetta ci porta in Piazza Arco d’Augusto dove un primo contatto con l’Aosta storica ci fa entrare in atmosfera e poi ecco davanti a noi le strade del centro con migliaia di persone, è incredibile l’affluenza di pubblico e di visitatori, anche perché la fiera si svolge sempre il 30 e 31 gennaio e quest’anno, essendo sabato e domenica, molte persone hanno potuto partecipare. Il centro, chiaramente escluso alle auto, è organizzato con strade a senso unico pedonale: state attenti perché vigili, personale della protezione civile e del corpo forestale sono presenti ad ogni angolo, vi consiglio di recuperare al più presto una cartina in uno dei punti informazione in modo da orientarvi nel percorso. Lungo le stradine si susseguono i banchetti degli artigiani del legno dell’intera Val d’Aosta con le loro fantastiche produzioni, forse alcune sono davvero troppo voluminose, ricche e particolari per trovare un mercato ma spesso questa fiera serve anche come vetrina, tutti vogliono mostrare cosa sono in grado di fare. La moltitudine di visitatori è infatti qui per curiosare, per osservare, magari per acquistare qualche piccolo oggetto come i bellissimi fiori di legno, sono andati letteralmente a ruba, al mattino ogni banchetto li proponeva ma non volevamo portarceli in giro tutto il giorno anche per paura di rovinarli nella ressa ma verso le 16 non ne abbiamo trovato più neanche uno. Arrivati in Piazza Chanoux potrete ammirare l’hotel de ville della città, qui è presente l’ufficio di informazione turistica con anche dei computer informativi molto utili a disposizione, e c’è la possibilità di visitare l’Aelier dove gli artigiani che producono mobili in legno espongono le loro proposte. In Piazza Plouves, invece, è presente un grosso padiglione enogastronomico dove potrete degustare e comprare i prodotti tipici del territorio, noi abbiamo acquistato il buonissimo pane di segale e alcuni succhi di frutta artigianali. Il sole splende ma il freddo si sente e poi sono già le 14.00 quindi cerchiamo un posto per mangiare, lungo il percorso, agli angoli più esterni, sono presenti otto tendoni ristoro gestiti dalle Pro Loco, dall’AISM e dal CRER, ognuno propone un menù diverso formato da pochi piatti ma quest’informazione l’abbiamo acquisita solo successivamente spostandosi tra gli stand perché non abbiamo trovato un depliant apposito o informazioni sulla cartina; ci fermiamo, quindi, al primo tendone incontrato e mangiamo polenta di grano saraceno con salsicce e peperonata, direi tipico e molto gustoso! Proseguiamo il nostro percorso incontrando altre bancarelle gastronomiche esterne al padiglione che propongono prodotti anche del nostro vicino Piemonte ma lasciamo ai turisti che provengono da altre regioni questa zona… Il percorso segnalato ci indirizza verso la Cattedrale di Aosta e all’attesa Collegiata di Sant’Orso. All’interno della Collegiata scendiamo nell’antichissima cripta (fine X inizio XI secolo), molto buia per dir la verità, e assistiamo ad uno strano rituale: una donna attraversa a gattoni un passaggio presente sotto il piccolo altare, successivamente ci è stato spiegato che credenze antiche dicono che in questo modo è possibile ottenere una grazia. Tornati in superficie troviamo, esposta davanti all’altare della chiesa, l’urna d’oro con i resti di Sant’Orso, solitamente non è visibile ed è esposta solo in occasione della festa, inoltre di particolare interesse è il coro con lavorazioni in legno di grande pregio. Il freddo sta aumentando anche perché il sole lentamente ci sta abbandonando, fatti gli ultimi acquisti ci rechiamo alla fermata della nostra navetta, devono aver pensato così centinaia di persone perché ci troviamo davanti una folla che, arrabbiata, sta aspettando da un’ora… noi dobbiamo dire che il servizio ci è sembrato molto efficiente ed è normale che in alcuni orari si possano creare tempi di attesa, non tutti devono essere stati del nostro parere perché dobbiamo dire di aver visto scene, da parte dei visitatori troppo spazientiti, che ci hanno fatto un po’ vergognare… Dopo trenta minuti di pazienza è giunto il nostro turno per la navetta, ah..il servizio di trasporto è gratuito forse non avevo specificato e ricordatevi il numero del vostro parcheggio e il punto esatto in cui siete stati caricati per evitare di fare una passeggiata al freddo come è successo a noi! La nostra vacanza però non è ancora terminata, abbiamo infatti prenotato la notte in un albergo a Fénis in modo da poter visitare il famoso castello il giorno dopo. Fortunatamente abbiamo deciso di passare dalla strada provinciale per raggiungere l’albergo, l’autostrada, infatti è completamente bloccata per la congestione di auto. L’hotel scelto è il Comtes de Challant, proprio di fronte al castello e noi, abbiamo scoperto, saremo gli unici ospiti per la notte perché l’albergo è stato chiuso per tutto il mese di gennaio, diciamo che questa non è la stagione per andar per castelli che, come si sa, non hanno il riscaldamento! In ogni caso l’accoglienza qui è davvero molto cortese, è presente un garage per evitare all’auto un sicuro congelamento notturno e un ascensore ci accompagna direttamente al piano, la camera è spaziosa e dotata i tutti i comfort, soprattutto di un’impagabile vista sul castello illuminato! Per la cena decidiamo di fermarci al ristorante dell’albergo che, fortunatamente, è aperto anche al pubblico in modo che non ci troviamo in una sala vuota a mangiare, abbiamo sentito meraviglie sulla cucina di quest’hotel e non rimaniamo delusi! Il servizio è davvero molto professionale e caloroso, le materie prime molto legate dal territorio e di prima scelta, pane, pasta e salumi sono prodotti in casa. Ci lasciamo guidare dai padroni di casa e assaggiamo salmone affumicato in casa con pan briosce, assiette di salumi valdostani con castagne, tagliatelle con ragù di cinghiale di Fénis e tagliolini ai porcini, tutto squisito e porzioni abbondanti. Lunedì mattina ci svegliamo con calma e consumiamo la colazione preparata per noi con ottimo pane ancora caldo e marmellate di produzione propria, purtroppo dobbiamo già abbandonare questo albergo piacevolmente scoperto ma ci attende un’interessante giornata. La temperatura è molto rigida, ci hanno informato che alle 8 c’erano –13°C e andiamo alla ricerca del sole. Facciamo ancora un salto ad Aosta per dare un’occhiata alla città senza il caos di ieri, oggi tutti i negozi sono chiusi e assistiamo alle opere di ritorno alla vita di tutti i giorni, in questo modo possiamo visitare la parte che ieri avevamo trascurato cioè il teatro e l’anfiteatro romano, davvero una piacevole scoperta a cielo aperto con una parete del teatro alta 22 metri molto ben conservata e la Tour Fromage di proprietà della famiglia Casei recentemente ristrutturata. Mangiamo velocemente e torniamo a Fénis, finalmente è giunto il momento della visita al castello, gli orari di apertura sono 10.00-12.30, 13.30-17.00 il costo del biglietto 5 € intero e 3,5 € ridotto (ad esempio per noi studenti universitari, è necessario avere con sé il tesserino), iniziamo la visita guidata alle 14.00, la guida simpatica ed esauriente ci fa rivivere la vita di questo castello creato forse più per vanto personale della famiglia Challant che per vera difesa, vista anche la sua posizione poco in altura quindi poco adatta all’avvistamento nemico. Soddisfatti e molto infreddoliti, dentro al castello il freddo e l’umidità si fanno sentire, decidiamo di tornare verso casa facendo un giro per i paesini e quindi ci fermiamo ad Arnad, l’acquisto del famoso lardo è doveroso, a Chȃtillon e facciamo una passeggiata per Saint Vincent anche se non ci azzardiamo ad avvicinarci al Casinò. La vacanza è terminata e speriamo di avervi invogliato ad una visita di queste terre ricche di storia.


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