Alla scoperta della Valle d’Aosta
1° Giorno, 21 Agosto 2016: Montefiascone – Pont Saint Martin – Bard – Doues
Siamo partiti alle ore 7.30 da Montefiascone e all’A.S. di Lucignano abbiamo fatto la sosta per la colazione e cambio autista. Poco prima di Milano nuovo pit stop con cambio autista. Verso le ore 14.00 usciamo a Pont Saint Martin (50,40eur), primo paese che segna l’accesso alla Vallée e siamo andati a mangiare presso il Ristorante Sale&Pepe, un locale moderno e molto attenti al servizio, la cameriera sempre con il sorriso, e alla qualità dei prodotti, abbiamo mangiato il lardo di Arnad, la Soupe d’Oignon e il Controfiletto con verdure e salse, il tutto innaffiato dal Nebbiolo di Donnas (63,00eur). Dopo pranzo abbiamo fatto una passeggiata sul Ponte Romano a campata unica sul torrente Lys appartenente alla via consolare delle Gallie che fino al 1831 rappresentava l’unico passaggio per i viaggiatori. La fantasia popolare ha attribuito la costruzione del ponte al diavolo, infatti la leggenda narra che San Martino, vescovo di Tours, si trovò bloccato dal torrente Lys che con la sua piena aveva travolto l’unica passerella. Il diavolo gli propose di risolvere il problema costruendo, in una sola notte, un solido ponte, ma pretese in cambio l’anima del primo che avrebbe attraversato il ponte. Il santo accettò, ma la mattina dopo, lanciando un pezzo di pane all’altra estremità del ponte, fece sì che il primo ad attraversarlo fosse un cagnolino affamato. Il diavolo, furente, scomparve nel Lys tra lampi e zaffate di zolfo, ed alla popolazione rimase il ponte. All’estremità del ponte si attraversa la Porta della Valle d’Aosta. Ripresa la macchina e proseguendo sulla Via Nazionale Donnas (SS26), appena superato il centro sulla destra si trova un lastricato di ca.200mt della strada consolare romana Cassia e un’imponente arco tagliato nella roccia viva. Sono visibili i solchi lasciati dai carri.
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Da lì ci siamo fermati a Bard per la visita del caratteristico borgo e dell’antica fortezza dei Savoia che rappresenta uno dei migliori esempi di forte di sbarramento dei primi dell’Ottocento. Abbiamo lasciato la macchina al parcheggio multipiano (4,00eur per 1h30’) e con un ascensore panoramico siamo saliti fino all’Opera Ferdinando e poi a piedi attraverso il percorso panoramico fino all’Opera Carlo Alberto. Qui abbiamo visitato solo le Prigioni (4,00eur + 1,00eur per fare le foto) con le 24 anguste celle, ma qui è allestito anche il Museo delle Alpi dove si può viaggiare alla scoperta del mondo alpino.
Stanchi del lungo viaggio abbiamo preferito proseguire per Doues per raggiungere l’hotel, quindi ripresa l’A5 a Verrès siamo usciti ad Aosta Est (14,70eur) e attraverso la Galleria Sorreley abbiamo proseguito in direzione Valpelline fino a Doues al Relais de la Grandze prenotato su Booking.com in mezza pensione. La camera (la num.1) è molto accogliente e calda, interamente in legno, pulitissima, spaziosa e curata in ogni dettaglio. Anche il ristorante non è da meno, complimenti allo chef e potevamo scegliere tra vari piatti, stasera abbiamo preso fettuccine con panna e limone, cervo cotto in pinot noir con polenta.
2° Giorno, 22 Agosto 2016: Doues – Martigny – Col du Grand Saint Bernard – Etroubles – Doues
Oggi escursione in Svizzera. Siamo partiti verso le ore 9.00 dopo colazione in direzione Martigny, abbiamo preferito fare in andata il Tunnel San Bernardo (solo andata 27,90eur), non abbiamo pagato la vignetta svizzera perché per Martigny è tutta statale e non dobbiamo prendere l’autostrada. Arrivati a Martigny siamo andati a visitare Barryland, la Fondation du chien S. Bernard (10CHF per persona) dove nel museo al primo piano è narrata la selezione del cane San Bernardo sul colle e la storia dell’Hospice du Gran-Saint Bernard che dall’XI secolo garantisce ospitalità ai viandanti, mentre a pianterreno si trovano i box dei cani, c’erano alcuni cani ma stavano dormendo. Alla biglietteria ci hanno dato dei tickets per poter accedere al museo del colle gratuitamente. Accando alla fondazione si trova l’Anfiteatro Romano, piccolo teatro non tenuto particolarmente bene.
Ripercorrendo la strada a ritroso, prima dell’imbocco del tunnel c’è la strada che sale al colle (2480mt) e l’origine di questo passo risale all’Imperatore Augusto, vi passarono i Celti, i Romani, le truppe di Carlo Magno, ma il passaggio più spettacolare fu quello dell’esercito di Napoleone, che attraversò il valico nel 1800 impiegando otto giorni. Parcheggiata la macchina abbiamo visitato prima il canile poi il museo. Lì ci aspettavano altri cani e una delle ragazze che vi lavorano ha fatto uscire dal box Gipsy di 2 anni per essere accarezzato e fotografato. Che tenerone! Il percorso continua all’interno del museo dove sono stati ricostruiti alcuni ambienti dell’ospizio, vi sono custoditi reperti archeologici, fossili e raccolte di insetti e fiori con trattati dei monaci. Usciti dal museo ci siamo fermati a mangiare al Ristorante Mont-Joux e dato il freddo abbiamo preso la fondue nature e insalata (101CHF certo non economico!). Dopo pranzo abbiamo visitato il piccolo museo del Tesoro (gratuito) e la piccola chiesa a navata unica. Poco dopo l’Hospice si attraversa la dogana svizzera e poi quella italiana ormai chiuse a ridosso del piccolo lago alpino.
Riprendendo la strada tortuosa del colle ma molto suggestiva abbiamo raggiunto Etroubles, uno dei Borghi d’Italia e punto di sosta dei viaggiatori che percorrevano la Via Francigena. Il borgo medievale è un museo a cielo aperto, infatti passeggiando tra le vecchie stradine in ciottolato si trovano opere di artisti di fama mondiale. Di notevole bellezza sono le case in legno e pietra con balconi ornati di gerani. Al termine della passeggiata siamo rientrati in hotel per un po di riposo, ma arrivando presto sono andata a fare un piccolo giro a Doues. Ho raggiunto la chiesa riccamente decorata e dalla piazzetta antistante c’è una bellissima vista sul Cervino oltre ad una WI-FI zone free.
3° Giorno, 23 Agosto 2016: Doues – Monte Bianco – Courmayeur – Colle del Piccolo Saint Bernard – La Thuile – Sarriod de la Tour – Doues
Dopo la colazione siamo partiti con grande entusiasmo per raggiungere Entrèves per salire sul Monte Bianco, con i 4807mt della sua vetta è la montagna più alta d’Europa. Abbiamo preso l’autostrada e siamo usciti a Courmayeur (8,10eur), oltrepassata la cittadina si raggiunge Entrèves dove parte la nuova funivia Skyway Monte Bianco per la vetta, le cabine sono panoramiche e rotanti a 360°. Una volta arrivati l’entusiasmo con cui siamo partiti è stato smorzato dall’enorme fila alla biglietteria, allora siamo ritornati a Courmayeur, la “regina delle Alpi” e la più antica stazione alpina della Valle d’Aosta, per un cappuccino e una passeggiata al centro. Lasciata la macchina al parcheggio sotterraneo di Piazzale Monte Bianco (3,00eur per 2ore 30min) siamo saliti fino a Piazza Henry dove si trova il Museo Alpino Duca degli Abruzzi (5,00eur per persona) inaugurato nel 1929 al cui interno sono custoditi in tre piani foto e reperti utilizzati durante le spedizioni sul K2, sul Monte Bianco e al Polo Nord. Di fronte si trova la Parrocchiale romanica dei SS. Pantaleone e Valentino a tre navate e ricca di stucchi. Nuovamente siamo ritornati allo Skyway ma la fila era ancora molta e abbiamo deciso di cambiare il nostro programma scendendo fino a Pre Saint Didier e salendo poi al Colle del Piccolo San Bernardo, stavolta al confine con la Francia. Il passo vanta un retaggio storico di primissimo ordine, vi passò Annibale coi suoi elefanti. Avvicinandosi alla frontiera francese c’è un allineamento circolare di circa 46 pietre (cromlech) di età preistorica poste ad una distanza regolare l’una dall’altra e purtroppo attraversato dalla strada asfaltata. In territorio francese abbiamo visitato l’Hospice sempre fondato da San Bernardo per ospitare i pellegrini con adiacente la statua di San Bernardo, la cappellina dove è sepolto l’Abate Chanoux e il Giardino botanico Chanousia (3,00eur per persona) creato dall’abate e dove sono coltivate ca.1000 specie di piante alpine. Dopo le foto di rito con il gendarme presso l’ex dogana francese siamo scesi al Rifugio Lo Biondet per pranzo con assaggio di affettati, formaggi di malga e polenta con sugo di salsicce in umido e camoscio in civet (64,00eur). Il rifugio è legato alla selezione di Donnavventura come del resto tutta l’area di La Thuile, dove si trova la Caserma Monte Bianco e la pasticceria Chocolat dove abbiamo fatto una pausa golosa, volevamo portare a casa dei dolcetti ma con 30° non è stato possibile.
Sulla strada del rientro ci siamo fermati al Castello di Sarriod de la Tour (3,00eur per persona con visita guidata), un maniero medievale valdostano molto bello ma è un insieme irregolare di edifici circondati da una cinta muraria munita di torri difensive a pianta circolare, situato vicino alla Dora Baltea. L’aspetto del maniero è stato modificato molte volte che alcune sale sono state rovinate, come la Cappellina dove abbassando il soffitto molti degli affreschi alle pareti sono stati tagliati a metà.
Terminata la visita siamo ritornati in hotel.
4° Giorno, 24 Agosto 2016: Doues – Parco Nazionale del Gran Paradiso – Cogne – Pont d’Ael – Aymarvilles – Doues
Oggi giornata dedicata al Parco Nazionale del Gran Paradiso nato nel 1922 grazie alla donazione di Vittorio Emanuele III di Savoia allo Stato della sua leggendaria riserva di caccia. Quello del Gran Paradiso è il più antico e il primo Parco Nazionale d’Italia, all’interno del quale convivono e vengono salvaguardate centinaia di specie di animali, piante e fiori rari nella splendida cornice delle Alpi, la cui storia è legata alla protezione dello stambecco, simbolo del parco. Oltrepassata Cogne abbiamo raggiunto Valnontey nel cuore del parco. Lasciata la macchina al parcheggio (2,00eur per 3ore 30min) abbiamo attraversato il ponte di legno sul torrente Grand Eyvia e costeggiato il fiume abbiamo passeggiato per un breve tratto. Adiacente al parcheggio si trova la Chiesa di San Leonard, piccolina e interamente in legno.
Da qui siamo scesi a Cogne, considerata la “capitale” del Parco Nazionale del Gran Paradiso e la prima tappa è stato l’antico villaggio dei minatori che ospita il Centro Visitatori del Parco e il Museo della Miniera (Alpinart 3,00eur per persona). Con lo stesso biglietto si visita il primo ambiente dove è allestito il museo interattivo del parco, mentre nell’edificio accanto si trova il Museo della Miniera, dove è narrata la storia della miniera con immagini e reperti che i minatori utilizzavano nel loro lavoro.
Abbiamo pranzato all’attiguo Ristorante Le Mine, due antipasti di salumi e due seupetta di Cogne una zuppa a base di riso e fontina (54,60eur).
Dopo pranzo passeggiata per Cogne, il tipico villaggio alpino visitando la Chiesa Parrocchiale di Sant’Orso a navata unica, la cui particolarità sono i 5 tabernacoli in legno dipinti.
Sulla strada per Aymavilles ci siamo fermati al ponte acquedotto romano di Pondel (Pont d’Ael 3,00eur per persona) che con i suoi 2,30mt di larghezza e 50mt di lunghezza è una delle maggiori opere di ingegneria civile realizzata dai Romani nell’arco alpino. E’ suddiviso su due livelli, un condotto superiore che consentiva il passaggio dell’acqua e un camminamento inferiore per il transito di uomini e animali su tavole di legno. E’ stato restituito alla comunità nel 2015 e durante il restauro, togliendo i residui di terra che coprivano l’interno si è scoperto che per rendere il ponte più leggero, l’interno era vuoto e per rendere visibile questa scoperta hanno costruito una passerella in vetro… molto suggestivo.
Ripassando per Aymavilles ci siamo fermati a comprare del vino a la Cave des Onze Communes, abbiamo optato per il “Torrette”. Purtroppo non è possibile visitare il castello perché è in fase di restauro, allora abbiamo proseguito per Sarre per visitare il castello reale, ma l’ultima visita era alle 16,00 perché in serata c’era un concerto.
Ritornati in hotel ci siamo consolati con una cena con affettati misti e galletto alla birra con verdure grigliate.
5° Giorno, 25 Agosto 2016: Doues – Breuil Cervinia – Verrès – Issogne – Doues
Oggi visita al Monte Cervino, il “più nobile scoglio d’Europa”. Abbiamo preso l’A5 con uscita a Chatillon (20,50eur) e da lì direzione Breuil Cervinia. Prima tappa al lago Blu, un piccolo specchio d’acqua dove si specchiano le cime innevate del Cervino. Foto di rito e proseguimento per Breuil. Abbiamo lasciato la macchina al parcheggio prima della cittadina e fatto una passeggiata in centro visitando la Parrocchiale. Nella piazza antistante la chiesa è stato posto un busto di Mike Buongiorno con il motto “sempre più in alto”.
Riprendendo l’A5 siamo usciti a Verrès (2,70eur) per visitare il castello-fortezza. Essendo ora di pranzo e lasciata la macchinaal piccolo parcheggio, ci siamo fermati al sottostante Ristorante La Tour: zuppa della casa e lonza di maiale con lardo di Arnard (63,00eur). Con la pancia piena e attraverso la mulattiera in pietra siamo saliti al castello (…non senza fatica!) a cui si accede oltrepassando un ponte levatoio. Anche qui la visita è guidata (3,00eur per persona) e l’ingresso è ogni 30min. E’ un esempio di castello monoblocco appartenuto alla famiglia degli Challant che in valle avevano molti possedimenti. L’interno è semplice ed essenziale perché pensato come castello di difesa, le mura sono spesse fino a 2 metri e mezzo. La particolarità è che non esiste il tetto e tutt’ora l’acqua è raccolta in un pozzo che potrebbe essere usato in caso d’incendio. Il camino nella cucina è il secondo più grande della valle. Il castello merita una visita. Scendendo con cautela la mulattiera, data la pendenza e ripresa la macchina, abbiamo oltrepassato la Dora Baltea e siamo andati a Issogne per la visita guidata del castello (5,00eur per persona). Il Castello inizialmente dominio dei vescovi di Aosta passò poi alla famiglia Challant. E’ un palazzo signorile e lo si vede dall’architettura e dagli interni molto ricchi. Entrando nel cortile si trova la fontana del melograno (simbolo della famiglia Challant) in ferro battuto a grandezza naturale e un giardino all’italiana. L’adiacente loggiato è decorato da pitture che avevano lo scopo di celebrare la grandezza della famiglia Challant e che illustrano scene di vita quotidiana come la bottega del fornaio, il mercato di frutta e verdura, il sarto, il pizzicagnolo. Internamente si può visitare la sala da pranzo dove sono state ricostruite le suppellettili, la cappella, le camere da letto, la camera di re Luigi e la sala dove venivano ricevuti gli ospiti dipinta con paesaggi del luogo e d’oltralpe.
Al termine della visita siamo ritornati in hotel sempre percorrendo l’A5 (14,70eur) e stasera pizza, rigorosamente alla Valdostana con prosciutto cotto, mozzarella e fontina.
6° Giorno, 26 Agosto 2016: Doues – Sarre – Fenis – Aosta – Doues
Ultimo giorno di visita. Fabrizio è voluto rimanere in hotel e io sono partita con la mia golf per un ultimo giro prima di ripartire. Sono ritornata a Sarre per la visita del Castello Reale (5,00eur per persona sempre con visita guidata), che può essere considerato come un museo della presenza sabauda in Valle d’Aosta. Qui la famiglia Savoia ci passava l’estate e soprattutto il periodo della caccia e ciò è testimoniato dalle centinaia di corna di camosci e stambecchi con cui è decorato il salone dei trofei e la galleria.
Da Sarre ho ripreso l’A5 e sono uscita a Nus (10,10eur) per visitare il castello di Fenis (7,00eur per persona), il più noto fra i castelli valdostani e costruito intorno al 1340 da Aimone di Challant. Qui c’era molta più gente e dopo un’ora di attesa sono entrata. Questo castello è uno dei massimi esempi di architettura militare che signorile, ha un aspetto austero che contrasta con gli interni raffinati ed eleganti. La costruzione ha pianta pentagonale. Attraversata la torre quadrata d’ingresso, si accede al cortile dove parte una scalinata semicircolare che da accesso ad una balconata in legno dove si ammirano degli affreschi di pregio, tra cui “San Giorgio che uccide e il Drago”.
Mi sono fermata a mangiare un’antipasto di affettati misti (12,00eur) presso il ristorante La Castellana ai piedi del castello e dove avevo lasciato la macchina.
Da qui con la SS26 sono arrivata ad Aosta, ho lasciato la macchina al parcheggio su Viale Chabod, adiacente all’Arco di Augusto (6,00eur e dalle 17.00 è gratuito).
Come prima tappa sono andata a vedere il Ponte Romano, poi l’Arco di Augusto simbolo della città e percorrendo la via pedonale di Sant’Anselmo ho visitato la Collegiata di Sant’Orso con il suo campanile romanico isolato e il bellissimo chiostro romanico dai capitelli tutti diversi, di fronte all’edificio si trova un tiglio secolare. Ritornando su via Sant’Anselmo si oltrepassa la splendida Porta Pretoria, l’accesso principale alla città di Augusta Pretoria, appena la porta sulla destra si trova la biglietteria per l’area archeologica del Teatro Romano (7,00eur per persona per il biglietto cumulativo). Si arriva poi fino a Piazza Chanoux dove si trova l’Hotel de Ville (il Municipio). Dopo pochi passi si arriva alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, la cui imponenza si trova sia negli affreschi della facciata che dell’interno, da vedere sono quelli del sottotetto e il Museo del Tesoro (6,00eur), dove sono raccolti i resti del sarcofago di Aimone di Challant e vari reliquiari. Gli affreschi del sottotetto evidenziano i vari lavori di ammodernamento della chiesa, alcuni sono stati cancellati altri ricoperti di stucco si sono ben conservati.
Adiacente alla Cattedrale c’è il Criptoportico Forense (l’ingresso è con il biglietto cumulativo).
Stanca anche per il gran caldo, 32° e dalla lunga passeggiata sono rientrata in hotel per la nostra ultima cena, dato che domattina si riparte.
Stasera il cuoco ci ha preparato un flan con le erbette di Doues con fonduta, spaghetti con il prosciutto di Bosses e salsiccia alla griglia con patate.
7° Giorno, 27 Agosto 2016: Doues – Montefiascone
Dopo la prima colazione verso le ore 7.30 siamo ripartiti per il rientro (75,30eur). Siamo arrivati a Montefiascone verso le ore 16.00 con un totale di 2065km percorsi.