Gli scompiscè su e giù per il Portogallo

Tour sali e scendi di tutto il Paese con tappe a Lisbona, nell'Algarve e a Porto, ma senza tralasciare le bellezze interne
Scritto da: Spanty80
gli scompiscè su e giù per il portogallo
Partenza il: 06/08/2014
Ritorno il: 21/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Finalmente a sei anni di distanza il sogno di Giovanni si realizza e si parte per il Portogallo, quindici giorni fly & drive a zonzo SU E GIU’ letteralmente per il paese sia in senso geografico che altimetrico poiché le città lusitane nascondono “discese ardite e risalite” giusto per fare qualche citazione. Viaggio a lungo desiderato e finalmente pianificato… e se poi le aspettative sono troppo alte? Ma no… vedrai che ci si diverte dico io… ed ecco qui, alla fine, il resoconto del nostro bellissimo viaggetto.

Malpensa-Lisbona- Malpensa: 230 euro circa due adulti, comprato a gennaio.

SI PARTE DALLA CAPITALE

Primi tre giorni più quello d’arrivo dedicati alla capitale Lisbona e dintorni, senza macchina, inutile perché la rete trasporti della città è capillare e molto buona, soprattutto metro e tram. Noi facciamo un giornaliero (acquistare la carta presso distributori della metro e ricaricarla secondo quello che serve è molto intuitivo e facile… tra l’altro l’aeroporto è comodamente collegato con la metro al centro, basta seguire le indicazioni), mentre per altri tre giorni abbiamo la Lisboa card che conviene per chi come noi aggiunge Sintra e deve prendere il metrò spesso perché l’hotel non è in pieno centro; a conti fatti abbiamo risparmiato circa una decina di euro a testa + le file ad alcuni monumenti! Lisboa card 72 ore 39 euro/persona.

Hotel: Sete Colinas, Av Almirante Reis 67, metrò Anjos. 217 euro 4 notti con colazione. Un’ottima scelta che mi sento di consigliare per la pulizia, la colazione, la posizione davanti alla metro.

Molliamo le valigie e raggiungiamo la placa Rossio, centro della città, nel quartiere della Baixa e per immergerci subito nell’atmosfera di Lisboa ci beviamo la prima Ginjinha al “Ginjinha bar” all’angolo di Rossio con placa Figuera. Buona, dolce e brindisi doveroso alla vacanza iniziata! Passeggiata verso Praca do Commercio che si apre sul fiume (vera la somiglianza con piazza unità d’Italia a Trieste)… molto bella e da dove ammiriamo le prime immagini del fiume Tago. Seguiamo il fiume e poi torniamo verso l’elevador Santa Justa ma la coda è infinita… cambio programma… andiamo verso l’elevador da Bica, una funicolare che in pochi minuti porta al Bairro Alto da Placa Restauradores. La fila è meno lunga e scorre + velocemente, ci godiamo la salita e il tramonto dal miradour che ci da la prima panoramica dalla città. Non siamo ancora mentalizzati sulla cucina portoghese e sulla ricerca ristorante e ci facciamo abbindolare da un cameriere fuori dalla porta. Non era male ma rispetto al resto del viaggio non merita una nota!torniamo alla Baixa, il quartiere basso della città, sempre con la funicolare e via verso l’hotel a risposare.

Per il primo vero giorno di vacanza il programma si divide tra poli opposti della città: Belem a ovest e il Parco delle nazioni a est…dallo stile manuelino al genio moderno di Calatrava.

Prendiamo tram n° 15 a placa Figueira, grande e rapido che ci porta davanti al Monaisteiro dos Jeronimos dove comincia già a esserci una certa fila, ma noi la superiamo con la Card e iniziamo la visita dall’interessante museo archeologico, per poi entrare nel bellissimo e grande monastero, esempio di quello stile tutto portoghese che è il manuelino e che poca vita avrà persino in patria. Bello e affascinante. Proseguiamo verso il Padrao de Descubrimentos (2 euro con card), il monumento sul fiume Tago che rende omaggio alla potenza navale portoghese resa ricca dalle numerose scoperte geografiche. Strano destino il Portogallo… da stare sul tetto del mondo a quasi fanalino di coda europeo, un po’ sullo stile italiano! Stanno restaurando parte del monumento quindi non si possono ammirare le sculture, ma saliamo sopra per ammirare la torre di Belem, prossima meta, il monastero e il fiume. Alla torre di Belem la coda è gigante… ma anche qui svicoliamo e passiamo diretti (gratis con la card)… bellissima la visita nelle varie parti della torre, prigioni, terrazzini affacciati, posti di guardia, scalette (attenzione al semaforo che regola salita e discesa e ai gradini malefici su cui io ci ho rimesso la caviglia per fortuna non in modo grave).

Dopo la suggestiva visita, gelato più tappa obbligata alla Casa Pasteis de Belem per mangiare i pasteis de nata, bombe caloriche di sfoglia e crema con panna spolverate di cannella. Dentro non c’è posto, la folla è tanta, ci accontentiamo di gustarceli caldi in una panchina all’ombra. Il tram 15 ci riporta in centro, dove prendiamo la metrò rossa direzione aeroporto e ci fermiamo la stazione Oriente (opera di Calatrava), attraversiamo il centro commerciale e arriviamo al Parco delle nazioni, sede dell’expo 98. Carina la passeggiata tra i padiglioni che ospitano adesso arene e musei ed anche l’acquario ove non entriamo ma ci limitiamo a goderci i giardini d’acqua e prendere la teleferica (4 euro) che attraversa il parco e porta nelle vicinanze del mitico ponte Vasco de Gama, il + lungo del mondo con i suoi 17 km sul fiume Tago… ci sforziamo ma anche dalla cabina in alto (dove Giovanni sfida egregiamente le vertigini) non si vede la fine! Ancora non sappiamo che poi lo attraverseremo in auto!

Torniamo verso il centro e decidiamo di rimanere già fuori per cena, nella via dedicata ai ristoranti di frutti di mare: Rua das Portas de sant’Antao (questa volta ci affidiamo alla rough per trovare ispirazione e non ci lasciamo fregare). Mangiamo da Andorra, al n° 82, dei veri calamari fritti e un discreto arroz de mariscos anche se lo stile portoghese risulta un po’ brodoso… comunque sapore piacevole. Hotel e nanna, domani giro per la città…

Dopo la cura della caviglia acciaccata partiamo e ci fermiamo subito insieme con altri turisti alla coda per prendere il mitico tram 28, veramente lunghissima! Decidiamo comunque di affrontarla per goderci un giretto tra le stradine impervie e strette; riusciamo a sederci sul tram e ci stupiamo dei parcheggi azzardati e millimetrici delle macchine (1 cm + in là e si bloccherebbe tram e tutto il traffico) e degli innumerevoli su e giù che offre la capitale. Scendiamo al Bairro Alto vicino al miradour de Santa Catarina da dove ammiriamo il fiume Tago e poi arriviamo al cuore del Bairro che pullula di altri turisti e gente tra i negozi e attorno alla statua di Pessoa davanti al locale Brasileira (da segnare per le mie letture poiché non ho letto nulla di quest’autore). Decidiamo di scendere dal Bairro e dal Chado per ovviamente risalire con l’elevador di santa justa….2° lunga coda della giornata anche perché, causa ristrutturazione, va solo un ascensore e i tempi sono biblici. La salita è compresa nella Lisboa card e ovviamente permette di salire sulla terrazza panoramica bellissima, con il castello dirimpetto su un’altra collina e i tetti della Baixa ai nostri piedi! L’elevador è poi connesso al Bairro da una passerella che sbocca in Largo do Carmo, piacevole piazzetta dove sostiamo con il nostro pranzo al sacco. Purtroppo, il museo do Carmo è chiuso per evento privato, devo quindi rinunciare alla visita, altra passeggiata nel Bairro e raggiungiamo la funicolar da Bica per scendere alla Baixa e farci una bella passeggiata fino a Placa do commercio, dove a differenza della sera prima, approfittiamo per leggerci la guida con la storia della città che oggi stiamo scoprendo da varie angolazioni.

Terza attesa della giornata per l’autobus che ci porterà al Museo dell’azulejos; in questo caso l’efficienza dei mezzi pubblici decade e alla fine decidiamo di scegliere un altro bus che ci porta nelle vicinanze. La tanto amata passione portoghese per le ceramiche decorate che si ammira sui palazzi, chiese, ville e souvenir è qui spiegata e mostrata in questo piccolo e piacevole museo. Prendiamo un autobus a caso per non dover ancora attendere all’infinito (viva la mappa dei trasporti!) e ci troviamo vicino all’hotel, doccia, cambio e… Fado!

Il quartiere dell’Alfama di sera significa fado… non c’è un angolo, dove un locale non proponga spettacoli di fado, cena + fado etc etc…in ogni vicoletto lo potete trovare e di vicoletti lì ce ne sono un sacco! Non essendo esperti e avendo letto che la grande maggioranza dei locali sono molto turistici e di poca qualità ci affidiamo alla Rough e finiamo alla Parreirinha d’Alfama vicino al museo del fado, rua do Espirito Santo 1 (cena per 2 da 1 portata principale 71 euro). Non ci fanno entrare fino a fine dell’esibizione…sembra segno di serietà, e il servizio si interrompe durante tutte le canzoni. Ci godiamo l’atmosfera del locale piccolo, le luci soffuse, l’intimità e quelle canzoni che passano dallo struggente all’allegro con quell’accento e quelle scccccc portoghesi inconfondibili. La serata è veramente trascorsa in maniera piacevolissima, anche se rimaniamo degli inesperti ci siamo goduti questo “momento portoghese” e lo facciamo seguire da una breve passeggiata davanti alla cattedrale illuminata e attraversando la Baixa semivuota e molto diversa dalla versione diurna. Peccato non aver avuto tempo per castello e l’alfama di giorno, ma le attese oggi sono state troppe e hanno un po’ modificato il planning… buona scusa per tornare a Lisbona.

Cambio il programma per il 3° giorno e ci spostiamo via treno a Sintra (perché ci sono sconti per i palazzi e potremmo non avere tutto il tempo necessario l’ultimo giorno pre-partenza). Nella stazione del Rossio è tutto ben chiaro e i treni per Sintra partono ogni 15 minuti, la fermata è l’ultima (circa 30-40 minuti treno) e la stazione è piccola e organizzata. All’interno della stazione c’è anche l’ufficio del turismo, utile anche solo per la mappa generale della città+dintorni. Il nostro piano è: Palazzo da Pena e Castello dos mouros; utile quindi prendere il biglietto per il servizio bus circolare 434 che si prende vicino fuori dalla stazione e che tocca tutti i punti fondamentali. Palazzo Nacional è la prima fermata, poi Castello dei mori e poi Palazzo da pena (questi 2 sono tra loro raggiungibili comodamente a piedi). Prendiamo il bus per le stradine tortuose e intasatissime che caratterizzano Sintra, una vera follia e un vero caos trovare parcheggio… dopo un po’ di tornanti arriviamo al Palacio da Pena (34 euro con castello dei mori grazie allo sconto card e pulmino interno). Il pulmino interno ci scarica a pochi passi dall’entrata e dalle prime immagini di quello che sembra un castello incantato in mezzo ad una foresta incantata… saranno i colori particolari, le merlature, le torrette e quel tocco di architettura manuelina a rendere intrigante questa visita che scorre lieta e interessante anche grazie all’audioguida che racconta la storia del castello usato come residenza privata estiva. Visita sicuramente bella anche se la folla rovina per certi versi la magia; usciamo nei pressi del ristorante-bar ove compriamo panini e i tipici dolcetti di Sintra le quesadijias. Scendiamo all’entrata per il parco, che da solo meriterebbe mezza giornata vista la grandezza e i vari belvedere o attrazioni interne ma noi non abbiamo così tanto tempo (il parco può avere biglietto separato da castello), mangiamo nell’area pic nic e poi ci dirigiamo al Castello dei mori. Il castello sorge su un altro colle, poco lontano dal palazzo, e rimangono principalmente solo i camminamenti esterni con le torri e qualche parte interna. Grazie ai pannelli esplicativi la visita è interessante, mentre la vista è spettacolare, ma devo ammettere che le scalette dei camminamenti non sono proprio adatte a chi soffre di vertigini (vero scompi?!?!) e chi ha caviglie sofferenti (vero Marika?!?!), ma li percorriamo godendoci l’atmosfera e immaginandoci come doveva essere l’epoca in cui il castello era pieno di guarnigioni e si passava il tempo scrutando l’orizzonte per individuare nemici anziché le bellezze del panorama: un bel su e giù. Al ritorno decido di fare una strada alternativa che devia verso una torretta e passa nei quieti boschi….peccato che l’ultimo tratto che arriva al parcheggio del Palacio da Pena sia una vera salita….scorciatoia errata, però abbiamo tempo di rifiatare perché c’è una mega coda per riprendere il bus 434 con destino stazione. Coda, bus, tornanti, traffico, stazione, Rossio, hotel, doccia e…ultima serata al Bairro alto. Navigando su internet decido per un ristorantino particolare nel cuore del Bairro che intanto si anima per la movida del sabato sera. Cheia de Graca(rua da atalaia 75, 40 euro in 2) è….UN CORRIDOIO….già un corridoio stretto e nemmeno tanto lungo dove dei microscopici tavolini a lato permettono a circa 20 persone di accomodarsi per la cena. La premessa non sembra favorevole, invece trascorriamo la + divertente serata lisbonese; sarà la sangria con la polvere di cannella, la simpatia della cuoca, il luogo che costringe all’intimità, la buona cucina, la gingjina finale fresca che scende giù…… chiudiamo la serata con una bella passeggiata nel Bairro nella confusione fino alla statua di Pessoa dove la gente arriva, gira, si ferma e riparte nella spensieratezza di un sabato sera d’agosto.

E SI ARRIVARE AL MARE

Domenica mattina la passiamo a sbrigare le formalità per il ritiro della macchina a noleggio all’aeroporto, dove gli addetti sono di un lunghezza esasperante… finalmente alle 11 siamo partiti con navigatore impostato, destinazione PUNTA SAGRES.

Passiamo lungo il Ponte Vasco de Gama, proprio lui quello visto il primo giorno, e finalmente riusciamo a percepirne tutta la lunghezza. La strada scorre veloce, poco traffico, poi deviamo vicino al mare e via verso sud fino ad arrivare a Sagres con al sua Fortezza e Cabo Sao Vincente che si protende verso l’azzurro all’angolo sud-ovest del Portogallo. Roccia e vento che incontrano l’oceano… questa è Punta Sagres, da dove partivano i marinai per le grandi esplorazioni e dove c’era la scuola velica di Enrico il navigatore. Entriamo alla fortezza (3 euro/persona) e facciamo un giro lungo la punta arrivando al faro, bello il panorama sferzato dal vento e le scogliere, siamo soddisfatti di questo primo incontro con l’Algarve e non vediamo l’ora di proseguire il viaggio che è solo all’inizio. Attenzione che l’Algarve ha solo autostrade con il rilevamento automatico del pedaggio, senza casello, bisogna quindi aver montato quella sorta di telepass, oppure se la macchina non è provvista è necessario registrarsi. Raggiungiamo Olhos De Agua dove abbiamo prenotato all’Aqua Marina bed & breakfast (Caminho da Alfarrobeira,Torre Da Medronheira , 270 euro camera doppia 3 notti), ma il navigatore fa un po’ le bizze e ci fa perdere un po’ di tempo. L’hotel è una grande villa, in posizione defilata, con un giardino curato e piccola piscina, abbiamo una camera gigantesca e un bellissimo e fruibile terrazzino, bagno enorme e pulito, la colazione sarà buona anche con frutta fresca: un’ottima scelta. Ci prepariamo per la cena ma prima una puntatina in spiaggia per ammirare il tramonto. Praia da Falesia, protetta da meravigliose falesie rosse, è vicina a Olhos de Agua e si raggiunge scendendo una stradina asfaltata + una scaletta in legno. Arriviamo mentre la massa se ne va in preparazione alla cena, lasciando la spiaggia semi-vuota, con pochi coraggiosi in acqua, il sole infuoca ancora di + il rosso della spiaggia, la luna sorge dalla parte opposta e incornicia la falesia. Scattiamo un po’ di foto ed io decido di affrontare la prima “puciata” di piedi nell’Atlantico… ok provato… è veramente veramente freddo!

Parcheggiare ad Albufeira nelle notti estive è un’impresa ardua, ma trovare il centro della città vecchia lo è altrettanto. Albufeira è una schiera di albergoni nella parte nuova, mentre nella parte vecchia non si arriva in auto ed è un groviglio di stradine e scalette; finalmente riusciamo a parcheggiare e poi scendere le stradine che sembrano vuote… ci chiediamo dove è tutta la gente che stava nelle centinaia di macchine parcheggiate e ci diamo una risposta quando dopo qualche scalino giriamo e arriviamo in una via traboccante di persone, negozi, locali. Le persone passeggiano, passando da un locale all’altro, i tavoli pieni di cocktail e birre, musica da vivo, ragazzine alla ricerca di un nuovo costume o del souvenir giusto… un bordello! La piazza principale è veramente stracolma di gente, diamo finalmente un senso alla difficoltà di parcheggio e girovaghiamo un po’ trovando il ristorantino per la cena in una via laterale non troppo incasinata. Insalata di tonno, pollo piri piri e pesce spada, tutto ottimo ed economico, ripartiamo poi per un altro giretto arrivando alla terrazza sulla spiaggia della città. La luna sta illuminando il mare che è tranquillissimo, nessuna traccia delle onde atlantiche, tanta gente che si diverte. Io e lo scompi ci fermiamo a vedere uno spettacolo bellissimo di marionette che fa impazzire tutti i bambini e ci godiamo la frizzante e anglosassone atmosfera di Albufeira, regina dell’Algarve a tutti gli effetti.

Primo giorno intero sulla costa e come prima tappa Ponta della Piedade a Lagos, dove il mare ha ritagliato e scolpito un tratto di costa in maniera incredibile, creando grotte, anfratti, sculture dalle forme + varie e calette riparate. Questa meraviglia si può visitare lasciando la macchina al vicino parcheggio e scendendo la scalinata che conduce all’approdo di piccole barchette che fanno il giro della costa in circa mezz’oretta (12,5 euro/persona). Bellissimi i colori dell’acqua e la giornata presenta un bel mare calmo che non da problemi nemmeno a me… storicamente poco amica del moto ondoso. Il giro ci ha soddisfatto, decidiamo quindi di fare un po’ di vita da mare in panciolle sulla spiaggia e optiamo per Playa da Rocha: ampia, attrezzata, contornata dalle solite falesie anche se sormontate da case e hotel che rovinano la scenografia. Ombrellone e lettini e relax! Io riesco anche a fare 2 bagnetti, per i miei standard sono velocissimi, ma l’acqua è veramente fredda e affrontarla non è da poco. Pranzetto al sacco che ci eravamo presi al supermarket e relax puro. Stasera ho deciso per un programma alternativo e andiamo a Fiesa, la città di sabbia. Fiesa è organizzata tutti gli anni con temi diversi, quest’anno Musica; un grande e spettacolare spazio interamente zeppo di sculture di sabbia ed illuminata con fari colorati (www.fiesa.org, uscita autostrada Pera, poi seguire le facili indicazioni, 9 euro/persona). Moltissimi sono i lavori e alcuni sono veramente monumentali e realistici; la carrellata tra le varie forme di musica e gli artisti scorre divertente e rapida tra miei imitazioni ironiche e fotografie di Giovanni in posa alla Elvis. Consigliamo a tutti di andarci se si è in zona, magari anche di giorno, perché è veramente un posto affascinante.

Secondo e ultimo giorno pieno sulla costa ma a causa dei nostri ritmi tranquilli, la gita alla grotta di Benagil salta, perché avremmo dovuto attendere la barca per quasi 2 ore e la spiaggetta di Benagil non offre riparo. Peccato, lo lasciamo per la prossima volta. Ci godiamo la spiaggetta per un po’, poi ritorno in hotel, pranzetto al scacco e pomeriggio in piscina spaparanzati dove finalmente anche lo scompi riesce a fare il bagno!!! All’ora di cena usciamo per vedere il centro di Olhos de agua, dove non eravamo ancora passati, ma è abbastanza deludente: 1 sola stradina con ristoranti e locali che non ci soddisfa molto, sicuramente per una vacanza lunga in Algarve meglio scegliere qualche centro maggiore. Ceniamo vicino all’hotel presso Adega do Ze (Torre Medronheira | Olhos, Albufeira, spesa media 22 euro/persona) dove ci gustiamo lo spiedo kebab di pesce e calamari: ottimo e pieno di gamberoni e rana pescatrice veramente molto abbondante e saporito.

ALLA SCOPERTA DELL’ALENTEJO

Purtroppo abbiamo solo 2 settimane a disposizione, il tempo è tiranno e non vogliamo rinunciare ad avere un assaggio globale di tutto il Portogallo, quindi post colazione partenza verso la monotonia dell’Alentejo con i suoi campi di grano. Dopo aver imboccato la A2, usciamo e ci dirigiamo verso Evora. Parcheggiamo gratuitamente appena fuori dalle porte della città e raggiungiamo subito la Cappella delle ossa nella chiesa di San Francesco in rua da Republica perché l’orario di chiusura si avvicina. La chiesa è in ristrutturazione e non si può visitare, ma la cappella, praticamente ricoperta dalle ossa dei monaci della città, è aperta e particolare anche se un pizzico macabra (3 euro/persona). Dopo l’inusuale visita, via per le strade della città assolata, edifici bianchi, piazzette e ovviamente salite fino ad arrivare alla cattedrale, alla chiesa degli azulejos e ai famosi resti del tempio romano. Decidiamo di mangiare il nostro pranzo al sacco nei giardini vicini, da dove di ammira anche una bella vista.

Riattraversiamo la caratteristica città, dopo una visita alla chiesa ricoperta di azulejos e ripartiamo per la 2° tappa: Elvas. Siamo sempre + vicini al confine con la Spagna che ammiriamo dalle mura fortificate a stella che caratterizzano la città. Spazia lo sguardo sulla terra arida e brulla, al di là c’è la spagnola Badajoz e noi due a zonzo in una cittadina ancora + caratteristica: edifici a calce bianca, strade che, ovviamente, salgono e portano al castello, fortificazioni, un Pelourinho antico per i condannati….piacevole passeggiata in questo che sembra un posto senza tempo. Questa sera dormiamo a Castelo de Vide, e abbiamo ancora da percorrere un po’ di km verso nord per avvicinarci alla tappa successiva.

Alloggiamo a Sol e Serra Golfe hotel (Estrada de Sao Vicente, Castelo de Vide, 45 euro/camera con colazione), adiacente ai giardini pubblici. I km sono stati tanti ed anche Giovanni non ha molte energie residue per un giro approfondito della città che ci sembra tranquilla, quindi optiamo per una breve passeggiata accompagnati da stormi immensi di rondini che rendono + magico il tramonto. Cena al ristorante proprio sopra i giardini pubblici O Alentejano (che fantasia sopraffina… Largo Martires da Republica, Castelo de Vide, 36 euro per 2 piatti principali e 1 antipasto). Le porzioni potrebbero sfamare obelix, grave errore aver preso le crocchette di baccalà che erano ottime e morbidissime ma il piatto dopo ci strema. Giovanni sceglie una ricetta con merluzzo e uova ed io maiale fritto con una sorta di purè di patate tipiche della zona che sono ottime! Ma… non li finiamo, l’alentejo ha vinto almeno enogastronomicamente.

VIA VERSO NORD

Altro giorno, altra tappa, e molti km perché dobbiamo raggiungere i dintorni di Braga (la città che prega, nel nord ovest portoghese) per andare a vedere il santuario Bom Jesus do Monte e la sua maestosa scalinata. Parcheggiamo gratuitamente la macchina nel parco sulla collina e attraversiamo il parco arrivando alla chiesa Santuario, dove fervono i preparativi per un matrimonio. I pellegrini e visitatori sono comunque molti, attirati anche dal bel panorama e dal parco che può accogliere famiglie intere per i pic nic. La vera attrazione è la scalinata, anche se avrebbe bisogno di una ripulita (ma stanno già restaurando la chiesa….) e che noi percorriamo solo a metà, in discesa e in risalita. Adornata di statue, con la chiesa dai 2 campanili simmetrici ci ricorda trinità dei monti anche se l’aria che si respira non è da vacanza romane. La visita è stata piacevole, decidiamo di saltare Braga e passare in hotel per mollare le valigie perché è comunque molto vicino alla visita successiva: Guimaraes. Parcheggiamo non lontano dal castello che vediamo all’estremità del paese, ma ci addentriamo subito per una passeggiata nelle tranquille vie della città, che proprio tranquille non sono visto che, oltre i turisti, i paesani stanno decorando le strade di segatura colorata per prepararsi alla festa dell’annunciazione di domani 15 Agosto. Dal convento barocco di Santa Clara oggi municipio, seguiamo la striscia colorata che si addentra fino alla piazza principale del paese dove notiamo subito che il colore bianco predominante della scorsa giornata è qui sostituito da colorazioni diverse per le case e rimaniamo molto colpiti dalla bellezza e intimità delle 2 piazzette vicine (Largo da Oliveira e Praca de Santiago), piene di locali e gente del posto che si sta dando da fare per la festa. Sosta presso lo strano chiostro/gazebo gotico in piazza, ricordo di vittoriose battaglie contro la Spagna e la chiesa centrale. Guimaraes è stata per il Portogallo una città importante, la prima capitale del paese e qui si conserva una parte della storia della nazione. Secondo la guida la targa con scritto “Portugao nasce aqui” è visibile ovunque in città…..boh…saremo stanchi ma nonostante il giro per osservare le altre piazzette noi non ne notiamo nessuna. Terminiamo con la cena presso il ristorante Mumadona (Rua Serpa Pinto 260 angolo con rua santa Maria, vicino al convento, incredibile prezzo di 24 euro per 2 portate principali, 1 antipasto e 1 dolce). Ci facciamo tentare da insoliti e ottimi antipasti senza sapere che la successiva dose del baccalà della casa (pur ordinato in mezza porzione) mi avrebbe stroncato e sarebbe bastata per 2… gustoso, ipercondito baccalà al forno con fagiolini e salsa con panna…la bomba delle bombe! Proviamo anche il dolce toucinho do ceu con molto zucchero e limone.

Torniamo in hotel Vila Marita (Rua Vila Marita Guimaraes, 39 euro doppia con colazione scarsissima) e ci attacchiamo alla wi-fi per risolvere il problema alloggio di Porto…purtroppo…quest’anno mi sono meno preparata e ci siamo tenuti + liberi di variare l’itinerario…belissima libertà se non ci fossimo scontrati contro Booking che recita : 98% delle strutture prenotate a Porto per le date selezionate!!!Mai vista una situazione così, finora abbiamo prenotato man mano durante il viaggio senza problemi. Anche allargando i km la situazione è tragica….non c’è praticamente una camera libera… sto quasi per desistere e cambiare itinerario….ma tutta Europa è a Porto per il 15 Agosto?! Poi un refresh della pagina ci da uno spiraglio, qualcuno probabilmente disdice la sua camera e questa appare al Residencial Portofoz (Rua do Farol 55, Foz do douro 120 euro/camera 2 notti con colazione), prenoto + veloce della luce e tiro un sospiro di sollievo… adesso mi posso dedicare al ripasso di Porto per i nostri 2 prossimi giorni di avventura!

CAMERA VISTA SULL’OCEANO E UN BICCHIERE DI PORTO… A PORTO!

Arriviamo a Porto presto e troviamo parcheggio vicino al municipio, metro trindade, lungo la strada e gratuito perché festa del 15 agosto e vicino a un mini centro commerciale che ci permette di fare rifornimento di acqua; ma niente cibo, oggi ci concederemo pranzetto al ristorante!

Il nostro tour cittadino parte da Avenida dos Aliados che in realtà forma una grande e bellissima piazza allungata, a un’estremità c’è l’ufficio del turismo dove prendiamo un’utile cartina della città e capiamo meglio la distanza del nostro B&B. La piazza è veramente molto bella e ci fa innamorare subito di Porto; svoltiamo a sinistra per fare una capatina alla stazione di Sao Bento, decorata da bellissimi azulejos e da cui possiamo ammirare la cattedrale che sarà la tappa ultima del tour di oggi. Ritorniamo sui nostri passi e questa volta ci avviamo verso il simbolo della città: Torre dos clerigos. Io non mi perdo la salita (2 euro) anche se, vista la strettezza della scala il senso unico crea un po’ di coda, mentre lo scompiscè si riposa all’ombra. La vista dalla cima e dalle finestrelle durante il percorso è bella e mi fa assaporare tutta la bellezza della città, faccio un po’ di filmati e con il mio zoom tocco virtualmente l’oceano!

Passiamo per l’enorme piazza del palazzo di giustizia e poi ci tuffiamo nelle stradine tortuose di Porto per scendere verso il fiume Douro… e lì ritorna il caro vecchio Portogallo con le sue scalinate strette e ripide, le stradine spacca ginocchia in discesa e uccidi polmoni in salita. Ed è mentre scendiamo, alla ricerca della Ingreia da Misericordia, che vedo un micio sonnecchiante steso al sole e a pochi passi un gabbiano… il mio pensiero corre allo scrittore poeta Sepulveda e alla sua tenera storia sulla gabbianella e il gatto che le insegnò a volare…magari fu ispirato da una scena simile! Ingreia della misericordia è chiusa, ma troviamo uno spiazzo che domina dall’alto il lungo fiume e ci mostra come una cartolina il quartiere di Vila Nova de Gaia, sulla sponda opposta con la sua teleferica che facciamo fatica a seguire con lo sguardo. Ammiriamo anche il Ponte Don Luis I, fulcro e punto di riferimento della città, mentre l’aria risuona delle grida delle centinaia di gabbiani. Nuova tappa del tour cittadino degli scompiscè è il Palacio da Bolsa, aperto al pubblico con visite guidate (7 euro/persona) e sede di alcuni uffici cittadini; perché dobbiamo attendere facciamo una merendina nella piazza antistante…caldo terribile e non vediamo l’ora di rifugiarci all’interno. La visita è molto interessante e dal cortile interno la guida ci conduce in varie sale ottimamente decorate fino a quella proliferazione di oro e pietre preziose del Salone Arabo, un’ultra chicca del lusso. Costeggiamo la chiesa di San Francisco per inoltrarci finalmente nel quartiere della Ribera, quella meraviglia architettonica dai colori pastello, con le case strette una all’altra, i panni stesi al sole e al vento, i vicoli ancora + stretti…che un po’ ricorda la Liguria ma che ha sapori tutti portoghesi….ed è in rua fonte Taurina, prima di arrivare a Praca da Ribeira, piena di ristoranti e turisti che ci facciamo rapire dai profumi e consumiamo il nostro pranzetto di ferragosto…e come scordarlo?! Un angolino delizioso sopraelevato rispetto la strada, all’interno ma aperto sul passeggio…tutto per noi seppur nel casino, con il bancone bar/cucina alle nostre spalle……e brindiamo alle nostre avventure portoghesi!!

Dopo il pranzetto (ma è metà pomeriggio….come vola il tempo?!?!) ci buttiamo anche noi nel caos della Ribera piena di gente a passeggio o seduta ai tavolini godendosi l’aria vivace della città, con il ponte che troneggia di lato e i negozietti di souvenir pieni di idee carine. Anche noi scompiscè ci facciamo sedurre e passeggiamo beati sotto il sole osservando bancarelle e facendo qualche acquisto. Decidiamo poi di tornare all’interno, risalendo la scoscesa via dei mercadores (certo che i portoghesi hanno un allenamento quotidiano?!?! I Su e giù non mancano mai ) e poi virando a destra verso la Sé, la cattedrale, dall’aspetto austero e salda a dominare la città. Dopo la breve visita alla cattedrale rientriamo verso la macchina pronti a dirigerci verso la foce del Douro, ovvero a Foz do Douro dove abbiamo la nostra camera che ci attende e dove vogliamo goderci il tramonto sull’oceano. La strada è corta, in meno di 10 minuti siamo già davanti al Residencial Portofoz che è una vecchio condominio riadattato a hotel. Trovare una camera a Porto per queste 2 notti è stato un miracolo, non mi sarei mai aspettata così tanta gente ma le strade affollate di oggi hanno proprio dimostrato che la città è invasa dai turisti. La struttura è a 2 passi dalla spiaggia e quindi scendiamo a farci sferzare la faccia dal vento dell’oceano baciati dalla luce di un bellissimo tramonto. Facciamo una passeggiata abbastanza lunga per individuare dove prendere il tram che segue il corso del fiume fino al centro città, ma vista la lontananza e l’orario limitato dello stesso per la sera ( è un tram turistico e non pubblico quindi per il rientro del giorno dopo avremmo potuto avere problemi) Giovanni decide che l’indomani saremmo comunque andati a Porto in auto. Torniamo vero il lungomare e cediamo alla pizzeria che non si rivela male, sempre accoccolati fuori a goderci la brezza oceanica: è stata una gran giornata, in una città fantastica!!

La seconda giornata a Porto inizia con una rilassante colazione all’ultimo piano dell’Hotel, nulla di speciale ma la vista è piacevole….ce la stiamo prendendo con comodo perché vogliamo goderci Porto proprio da turisti vagabondi. Troviamo parcheggio sotto il tribunale in una viuzza appartata e ci incamminiamo giù per le stradine ripide fino ad arrivare al lungo fiume. Prima tappa è Praca da ribeira dove c’è un piccolo chiosco per i biglietti delle crociere sul lungo fiume ( 10 euro/persona ), alla scoperta di nuove prospettive della città e dei suoi famosi ponti. Nell’attesa di salpare ci dedichiamo a un po’ di shopping per i souvenir e la mitica calamita del galletto portoghese! La crociera sul Douro è molte piacevole anche se dagli altoparlanti le spiegazioni non si sentono benissimo ( sarebbe stato meglio un’audioguida singola ), bellissime le viste dei vari ponti e della storia degli stessi e bellissima la città vista dal fiume…fotografie e video a go go. Ritornati dalla crociera ci dedichiamo ancora a un po’ di shopping e poi attraversiamo il ponte dom Luis da piano basso e arriviamo al quartiere Vila Nova de Gaia, ovvero la patria del vino Porto. In questo quartiere sono infatti distribuite le cantine d’invecchiamento del vino porto, le cui vigne costeggiano il fiume Douro nell’entroterra e tutte offrono vari tour interni per conoscere meglio questo straordinario vino tipico. Prima dell’alcol è giusta una pausa pranzo almeno veloce ed economica presso il subway e poi la prenotazione del tour in italiano con 2 assaggi alla Sandeman ( scelta per il tour anche in italiano così lo scompiscè se lo può godere senza la mia traduzione in differita, 5 euro/persona). Abbiamo un po’ di tempo prima che il tour parta quindi….considerati i propositi di relax del mattino….sostiamo tranquilli sul lungofiume seduti su un prato a guardare il viavai delle barche o quelle delle varie case produttrici di porti con le botti a far da pubblicità. Breve ma piacevole passeggiata lungo Vila Nova de gaia e ancora un pochino di shopping, prima di raggiungere la Sandeman, che è proprio sul lungo fiume e riconoscibile dalla sagoma tipica dell’uomo Sandeman con la cappa tipica degli studenti di Coimbra. All’interno una guida ci accompagna nelle cantine di invecchiamento tra moltissime ed enormi botti e le bottiglie delle annate vintage, spiegandoci appunto la vinificazione, le uve, le differenze tra porto bianco e ruby e le annate speciali…molto interessante con anche un video in italiano finale dove si ammirano bellissime immagini della regione vinicola. Per finire….assaggio e spiegazione dei 2 vini….dove scopro appunto che il bianco può essere fatto in versione dry e quindi ideale per aperitivo ( prendere nota per feste con amici….), alla fine non resistiamo e ci compriamo una bottiglia. Libera al pubblico c’è anche una piccola esposizione, vicino all’atrio, sulla storia della Sandeman e sulla pubblicità che ha reso famosissimo e accattivante questo brand nel mondo. Quasi ora di cena, il sole comincia ad abbassarsi verso l’oceano e colora tutto di un oro meraviglioso….la città è fantastica e brillante, quindi decidiamo di goderci la cena lungo la Ribera in un localino particolare, proprio vicinissimo al ponte e dai nostri tavolini fuori ci godiamo tutta la luce del sole dorata e la vita che scorre in questa fantastica città. (Casinha Sao Joao, Cais da Ribeira no 9, 37 euro 2 portate principali, 1 antipasto e sangrie)

ESTREMADURA PIENA D’EMOZIONI

Stiamo ormai tornando a sud ma ci attende l’ultima tappa, lunga e soprattutto densa di visite nei dintorni; la nostra base sarà Leiria in posizione ottimale per tutte le nostre gite e con buon rapporto qualità prezzo ( consigliata come base anche dalla nostra Rough guide). Prima di arrivare in Estramadura facciamo però sosta a Coimbra, la città dove si studia, e dove è nata la prima università portoghese, tappa irrinunciabile del viaggio. Lo scompi si rimette alla guida e la strada scorre veloce verso sud fino ad arrivare a un grande spiazzo fuori città ( proprio al di là del ponte di santa Clara) dove lasciamo l’auto e partiamo alla scoperta della città. Imbocchiamo la via pedonale Ferreira Borges, lastricata con pietre così lucide da sembrare lucidate con la cera; i negozi e i bar stanno aprendo ma decidiamo di mangiare dopo la visita. Mentre camminiamo notiamo dai lati dipanarsi scalette e stradine con pendenze vertiginose….anche oggi il Portogallo ci regala scarpinate e su&giù dai meravigliosi scorsi panoramici. Arriviamo alla Ingreia de Santa Cruz, pregevole chiesetta, e poi tornando sui nostri passi ci immettiamo in una delle scalinate per raggiungere la cattedrale vecchia che è affollata da fedeli che stanno andando a messa e una comitiva di pellegrini molto folta. L’università è in cima alla città, quindi dalla cattedrale altra salita, estenuante per via del caldo…ma finalmente di districhiamo tra i vari dipartimenti fino alla biglietteria per l’università vecchia. La coda è notevole ma alla fine conquisto biglietti ( 9 euro/persona ) + mappa commentata per entrare nel cortile principale e iniziare così la visita. Giovanni rischia di avere delle visioni nel cortile assolatissimo alle 13.00 e quindi ci rifugiamo subito all’interno per osservare la Salas do Capelos con i ritratti dei re Portoghesi e poi l’entrata con i tempi scaglionati a gruppi alla bellissima Biblioteca Joanina…..non ho mai visto una biblioteca così…sembra uscita da un film di magia medievale, la adoro e da sola vale la visita e la scarpinata fin qui! Purtroppo non si può entrare nella cappella per via della funzione religiosa ma sono abbastanza appagata dalla vista degli scaffali pieni di libri antichissimi!!! Finalmente la discesa e la ricerca di un ristorante perché è un po’ tardi e sono tutti abbastanza pieni, ma finalmente troviamo posto in un bar-trattoria alla buona dove una povera ragazza segue tantissimi tavoli tutta da sola, mentre quello che dovrebbe essere il papà si limita a servire da bere dal bancone….grandiosa riesce a star dietro a tutto e noi ci godiamo un ottimo pranzetto!

Ci dirigiamo verso Leiria per prendere possesso della nostra camera, riposarci un po’ e uscire per una cenetta. Anche in questo caso l’Hotel è un po’ “particolare” perché occupa l’ultimo piano di un grande condominio dall’aspetto vecchiotto (Hotel Sao Francisco, Rua de Sao Francisco 26, 180 euro/camera 4 notti con colazione). Le camere però sono spaziose e rinnovate da poco quindi non siamo pentiti dalla nostra scelta e ci accorgiamo che il supermarket sotto i portici lì vicino ci sarà di aiuto per i nostri prossimi pranzi al sacco ( comodissimo e economicissimo ). Ci dirigiamo con una passeggiata di 5 minuti nel centro della cittadina, ben tenuto, con una piazzetta lastricata e circondata da bei palazzi. Facciamo un giro tra le viuzze e poi optiamo per mangiare a ristorante A Toca……consigliato da Tripadvisor (Rua Doutor Correia Mateus, 21 euro in 2 con piatto di pesce). Il posto è molto alla buona, pienissimo, ma fortunatamente riusciamo a trovare un posticino per due e ci mangiamo degli spiedini di pesce ottimi e abbondantissimi! Ottima scelta, siamo pronti per una sana dormita e il riposo per la giornata di domani….Giovanni non sa ancora che ci attendono 2 monumenti super famosi e importanti!!!!

Prima tappa: Tomar con il famosissimo Convento di Cristo sede dei cavalieri templari ( e per chi è immerso nella saga di assasin creed come me è un po’ come tuffarsi nella storia ed in un video game). All’entrata del castello c’è un parcheggio abbastanza grande, purtroppo c’è già una coda consistente fuori e la biglietteria è di una lentezza allucinante. Unica nota positiva è che qui facciamo il biglietto cumulativo anche per gli altri monumento dell’Estremadura evitandoci future code ( 15 euro/persona per tomar + batalha + Alcobaca). L’audioguida è utile per integrare la nostra guida ma, considerata la storia che racchiude quel luogo, avrebbe potuto secondo me essere + ricca e fatta in modo di indirizzare il viaggiatore in una sorta di storia….anyway la visita ci rapisce. Il convento è enorme e racchiude una varietà di ambienti molto ampia: i chiostri decorati in vari stili ed alcuni anche con scalette che portano ai piani superiori, la chiesa, i decori esterni, la charola il posto + segreto dei ritrovi templari e anche le interessanti ali conventuali con le cucine , le camere ed il refettorio. La grandezza e la struttura un po’ disorientano, anche a causa del mix di stili; passeggiando là dentro immagino le storie di chi ha vissuto lì, dei cavalieri, gli intrighi i segreti che quelle mura hanno mantenuto probabilmente per sempre! Una visita meravigliosa che vale sicuramente la pena e che consiglio vivamente. Usciamo lateralmente e ci godiamo il pranzo seduti ai tavolini del pic nic.

Ripresa la macchina proseguiamo per la seconda tappa programmata di oggi: Batalha, abbazia costruita in onore della vergine Maria per la vittoria portoghese sui nemici spagnoli. Siamo di fronte ad una costruzione magnifica e imponente, patrimonio dell’UNESCO, con un grande spazio antistante e altro emblema dell’architettura manuelina di cui oggi stiamo facendo scorpacciata. L’abbazia è simbolo di una parte di storia del Portogallo che leggiamo mentre visitiamo le numerose cappelle che la compongono e i suoi chiostri decorati da voluttuose sculture. Vediamo anche la tomba del milite ignote, vegliata dalle guardie, nella Sala do Capitulo dall’incredibile volta ed infine, separate dalla struttura principale, le Capelas Imperfeitas che avrebbero dovuto essere uno speciale mausoleo reale. Noi scompiscè siamo soddisfatti di entrambe le visita e dalla scorpacciata di architettura, storia e cultura portoghese; davanti a questi luoghi ci si sente a volte piccoli ma anche profondamente coscienti che l’uomo è in grado di creare cose magnifiche. E’ ora di tornare in hotel e risposare un po’ per poi uscire per una breve cenetta. Stasera andiamo a Casa Porto Artur; vero che spendiamo poco ma la scelta è veramente limitatissima, non c’è nemmeno il menù perché i 2 piatti li dice a voce il cameriere!

Secondo giorno a Leiria e partiamo per una giornata intensa anche se questo giorno decido di cambiare un po’ il tema delle visite come giusto che sia….così non ci possiamo annoiare. Pegadas dos Dinossaurios è un posto unico al mondo, una cava dove sono rimaste impresse moltissime impronte di dinosauri, che hanno attraversato quello che era un terreno paludoso, poi rimasto coperto e reso roccia fino ad arrivare integro a noi. Un vero salto nella preistoria, carino anche per i più piccoli. All’entrata c’è un piccolo centro espositivo ( 3 euro/persona ) dove un filmato mostra il ritrovamento di queste impronte e gli studi che sono stati fatti proprio nella cava; poi si segue il percorso delimitato che scende proprio nella cava e permette di osservare le orme da vicino mentre vari pannelli esplicativi danno maggiori dettagli sugli “abitanti preistorici” della zona. La visita non è lunga ma piacevole e sicuramente particolare.

Ci spostiamo verso la Gruta Mira d’aire, poco distante e ben segnalata. Siamo abbastanza fortunati e non dobbiamo attendere molto per entrare e fare il giro guidato all’interno della grotta che ha delle belle formazioni e dei percorsi particolari che scendono verso il basso dove scorre ancora il fiume interno fino ad arrivare ad una sorta di laghetto ( 6 euro/persona ). L’illuminazione è fatta bene e fa risaltare i punti + particolari mostrati dalla guida. Visita bella anche se si va un po’ di fretta e non si riesce bene ad assaporare l’atmosfera magica del luogo. Quando si esce ci si ritrova più sotto rispetto all’entrata delle grotte e si è un po’ disorientati, ma bisogna seguire le frecce e si ritorna al parcheggio ove ci sono anche alcuni tavoli per pic nic, quindi anche noi approfittiamo e tiriamo fuori le nostre provviste. Dopo pranzo, i dinosauri e le profondità della terra eleviamo il nostro spirito verso l’alto e giungiamo a Fatima, luogo di pellegrinazione mariano tra i più importanti al mondo. Ricordo quando mia nonna mi faceva vedere il film sulla vita di Lucia, ma non ricordo proprio i dettagli e quindi non vedo l’ora di immergermi nell’atmosfera di fede piena di curiosità. Senza averlo preventivato siamo giunti in uno degli anniversari delle apparizioni, quella che è avvenuta alla casa dei pastorelli e non nel solito luogo, la radura con l’albero ove appariva Maria e che ora è una grandissima spianata delimitata da due basiliche. Iniziamo la visita dalla basilica nuova, grandissima e bellissima, poi attraversiamo la spianata, circondati dai fedeli, tra cui alcuni in ginocchio a fare il percorso fino alla cappella. Noi non siamo ferventi credenti ma dobbiamo riconoscere che nonostante la presenza di molta gente sulla spianata ci pervade un’immensa pace, una tranquillità inattesa e semplice, qualcosa che ci sorprende e ci fa rilassare. Ci allontaniamo dalla spianata per recuperare le candele da lanciare nelle immense pire vicino alla cappella…..nonna da lassù so che apprezzerà, lo faccio per lei. Dopo aver lanciato le nostre candele ed i nostri pensieri ci avviciniamo alla cappella dove i fedeli sono raccolti in preghiera proprio lì dove sorgeva l’albero delle apparizioni. Infine arriviamo alla basilica storica, oggetto di restauri , e dove sono sepolti i 3 pastorelli, però ci manca ancora un racconto più dettagliato della storia, quindi decidiamo di andare ad un nuovo museo di cui avevo letto su una rivista di viaggi. Attenzione, ce ne sono molti di musei, ma questo è nuovo ed interattivo e un po’ difficile da trovare!Il museo è sotterraneo ( O milagre de Fatima, Centro comercial Espacao Fatimae, Avenica Dom Jose Alves correia da silva 123, lungo la larga strada che passa proprio vicino alla spianata dal lato della basilica nuova); i ragazzi che sono alla cassa ti accompagnano per una buona parte della visita perché la mostra è al buio e loro accendono i vari punti a seconda della sezione che stanno spiegando. Entriamo solo noi con la guida e tutto è molto suggestivo, ripercorriamo tutte le tappe della storia con immagini anche in 3dimensioni che rievocano le apparizione e sono molto coinvolgenti. Vengono raccontate anche le storie dei protagonisti dell’epoca, la madre di Lucia, i poliziotti che indagavano, la chiesa….e poi c’è una sessione dedicata a Fatima oggi ed al culto mariano di vari papi. Bellissimo!!!!Lo consiglio veramente a tutti perché è veramente particolare e molto interessante.

La giornata non è ancora finita anche se siamo sul finire del pomeriggio, decido che è ora di vedere l’oceano davanti a noi e quindi attraversiamo Pinhal de Leiria, ovvero la pineta di Leira per arrivare a San Pedro di Moel. Nuvoloni minacciosi hanno coperto il sole ed insieme alla brezza oceanica hanno reso l’aria fresca ma hanno donato una bellissima atmosfera alle spiagge ed al faro. Ci sono dei camminamenti in legno sulle scogliere e poi scalette che scendono nelle varie spiagge….una si perde all’orizzonte, mentre in quelle + piccole lastroni di roccia si tuffano nell’oceano e sembra che le onde li ributtino fuori con forza ed energia…un posto veramente speciale! La spiaggia che sale verso nord è gigante, alcuni raggi bucano la coltre delle nubi e riflettono sul cupo grigio dell’acqua….verso sud invece una costa frastagliata che regala un sacco di meravigliose foto, mentre torna l’azzurro e noi decidiamo che questa sera chiuderemo la serata proprio qui. Ceniamo al ristornate sulla spiaggia O Pai do Frangos, da dove ammiriamo gli ultimi temerari in spiaggia gustandoci delle vongole meravigliose e polposissime ed altre leccornie di pesce! Il tramonto dal ristorante ci fa sognare anche se domani è ultimo giorno pieno di vacanza e quindi siamo un po’ intristiti.

Ultimo giorno pieno di vacanza ed ultima spesuccia al market “sotto casa” e ultima meta storica che chiude il biglietto cumulativo preso a tomar… Monasteiro de Alcobaca. Abbiamo la fortuna di trovare posto nella piazza antistante la chiesa ove ci sono anche delle toelette pulite, i posti non sono tantissimi mentre di visitatori ce ne sono un bel po’!!Ci perdiamo anche qui tra chiostri, storie storiche o leggende, stanze monasteriali, la chiesa e curiose fra tutte le grandissime cucine con i camini comici e il fiume deviato per la cucina usato anche per conservare il pesce! La visita è molto piacevole e ci sono alcune postazioni interattive che ci fanno immergere nei fasti e nella storia che avvolge il luogo, tutto molto piacevole ed interessante. Dopo circa 2 ore siamo fuori e ripresa la macchina ci dirigiamo a sud verso la cittadina di Obidos, meta molto turistica, e soggetto della fotografia sulla mia guida! Fuori Obidos ci sono numerosissima posteggi dove lasciare l’auto, cosa essenziale visto il costante afflusso turistico, e troviamo,vicino all’entrata della città dei posti per pic nic dove ci godiamo il nostro ultimo pranzetto al sacco. La città è piccola, tutta circondata dalle mura merlate originali, un piccolo borgo antico, un gioiellino con le vie strette e lastricate, le case bianchissime su cui si inerpicano coloratissime boungaville, negozietti e ristoranti con souvenir a go-go e la mitica ginjinha servita qui nel bicchiere di cioccolato ( il mon-cheri portoghese!!!) ed infine il castello nella parte più alta della città. La porta decorata che ci fa entrare nella città alza le aspettative, la passeggiata sulla mura che si può fare ( attenzione, solo in alcuni punti ci sono protezioni…per il resto è abbastanza pericolo) ci dà una prospettiva diversa ed una visione d’insieme della città anche se siamo rimasti solo nella parte iniziale. All’ufficio turistico una piccola mappa ci guida nella nostra passeggiata in città ma ovviamente non si può correre il rischio di perdersi, ed è piacevole andare alla ricerca dello scorcio migliore o della piazzetta suggestiva. Come ormai in tutte le nostre gite anche qui ci sono salite e discese anche se il borgo è veramente piccolo. A ritroso dal castello percorriamo rua directa, principale arteria della città, dove assaggiamo anche noi la ginjinha e facciamo qualche acquisto perché siamo nella parte finale del viaggio. Il richiamo del mare è forte e decidiamo di optare per una passeggiata a Nazarè, famosa località sull’oceano notissima per le imprese + estreme del surf….mi dico che qui vedrò onde degne di essere chiamate tali. Prima di Nazarè facciamo una breve sosta a Sao Martinho do Porto, iper-turistica località portoghese ( l’incubo del parcheggio…..), famosa perché la sua spiaggia crea una piscina naturale che grazie al sole che picchia ha acque calde e basse ideali soprattutto per i bambini. Effettivamente c’è pieno di gente e moltissimi bambini che giocano e si buttano in acqua, ma noi non abbiamo il costume e soprattutto l’ombrellone per ripararci dal torrido sole, quindi facciamo giusto una passeggiata e ci diciamo che forse questo è il miglior posto per fare un po’ di mare. Nazarè ci regala una piacevole passeggiata, una bella vista sulla rupe ove sorge la vera e propria città e da dove si osservano le gare di surf, una coppa di gelato gigante ma… no nulla… niente al’orizzonte….cavolo ma un’onda che sia un’onda non si vede proprio! Tirando le somme del viaggio posso dire che le onde sono state le uniche vere assenti… per il resto tutto meraviglioso e ancora più prezioso di quanto immaginato. Passiamo l’ultima serata a Leiria mangiando un veloce panino ( sarà la coppa che ci siamo scofanati alle 17.00???) mentre la città è in subbuglio a causa di una corsa podistica e dei balli di gruppo in piazza!! Programmiamo l’ultimo giorno ed è ora di valigie…

GO WEST WHERE THE SKIES ARE BLUE

Ultimo giorno di ferie, ultimo giorno in questo magnifico paese che avrebbe offerto ancora molti posti da scoprire ma che ci ha regalato tanto in 15 giorni….ultimo giorno in un posto simbolo del Portogallo e dell’intera Europa: Cabo da Roca, la punta più occidentale del continente europeo…dopo di lì…solo l’America.

Partiamo quindi con calma da Leiria e raggiungiamo Cabo dove, ovviamente, c’è una marea di turisti ma il posto non perde comunque il suo fascino; in realtà non c’è molto da dire…un faro, la scogliera, l’azzurro dell’oceano ( no le onde quelle ancora no), la descrizione è quasi scarna, ma in realtà la magia del luogo rimane. E’ un luogo che sa di libertà, coraggio ed imprese epiche, navigatori e tempeste ed è bello proprio per questo!! Scattiamo numerose foto, soprattutto perché io cerco di farmene fare una similare a quella che lo scompiscè mi aveva fatto in California anni prima…purtroppo senza riuscirci. Salutiamo questo posto e ci avviamo verso Sintra, perché il tempo a disposizione ci permette di aggiungere delle visite. Il centro di Sintra in auto è un inferno e Giovanni deve sfoderare tutta la sua fortuna per trovare un parcheggio. Percorriamo il pezzo di strada che sale al centro di Sintra dove puntiamo al Palacio Nacional che non avevamo visto nella nostra prima visita, ma solo dopo un pranzetto presso un pub simpatico ed alternativo dove ci rifocilliamo con ottime bruschette. Finalmente in una negozio riesco a trovare una maglietta decente da portare ai miei come regalino ( ormai tradizione dei miei viaggi) e quindi ci dirigiamo verso il Palacio Nacional. La visita è molto piacevole con le sale riccamente decorate tra cui quella con i simboli araldici di tutte le famiglie più influenti del Portogallo sul soffitto e ovviamente molti particolari sono le cucine dove ci sono i 2 giganteschi camini….che dominano lo “skyline” della città con il loro luccicante cono bianco. Visita interessante e non lunga che chiude degnamente il nostro giro portoghese, ridiscendiamo verso la macchina e impostiamo la navigazione verso l’aeroporto…questa volta la salita oltre le nubi non può che farci ridiscendere a casa.

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