La scuola in viaggio!

I consigli di Tea, la nostra guida per caso dei viaggi didattici, a docenti, studenti e genitori...
tea per 2, 13 Ott 2010
la scuola in viaggio!
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Patrizio: Udite udite! Noi ci occupiamo di tutti i tipi di viaggio, se c’è un viaggio molto diffuso, particolare e magari poco sfruttato da chi ne usufruisce è proprio la famosa gita scolastica! Anzi, mi correggo se no la nostra amica Tea si offende perché dice che la parola “gita” è riduttiva, bisognerebbe usare la parola “viaggio scolastico”, o… Chessò inventiamone un altro, viaggio a scopo didattico educativo… Ma questo suona male, poi uno subito si tocca perchè teme che sia barboso! In realtà non lo è, la gita scolastica è un momento fondamentale. Abbiamo preso atto che il Ministero della cultura e quello dell’istruzione hanno fatto mesi fa una circolare congiunta dove hanno indetto che le gite scolastiche devono svolgersi fondamentalmente in Italia, perchè costano meno, ma anche perchè devo dire che hanno rilanciato un’idea interessante: ogni classe e istituto dovrebbe analizzare il proprio territorio e raccontarlo alle altre scuole e classi, in modo che quando quegli altri vengono da noi a fare la gita scolastica sanno dove andare, come organizzarsi, magari qualcuno fa anche da cicerone… Questo mi sembra semplicissimo ma geniale. Noi dobbiamo conoscere il nostro territorio, e coltivare la propria identità diventa oggetto di scambio con altri che vengono a trovarci, noi raccontando noi stessi ci auto-identifichiamo, ci raccontiamo e ci apriamo agli altri. L’idea è geniale, siamo felici di pubblicare queste istruzioni per l’uso dell’amica Tea, guida per caso dei viaggi didattici, per organizzare le gite scolastiche. Noi vorremmo organizzare sul sito anche una sezione specifica per scambi tra classi…

Il senso del viaggio didattico

di Tea Vergani

L’educazione al viaggio, alla diversità e alla scoperta sono elementi fondamentali per costruire dei percorsi educativi che dal banco di scuola si trasferiscono nel mondo reale, rendendo concreto ciò che si è studiato sui libri. I docenti rappresentano l’anello di congiunzione che permette agli studenti, agli alunni, di rendere consapevole e produttiva quest’esperienza. Nell’istituto dove insegno, il Tecnico Turistico “Pier Paolo Pasolini” di Milano, svolgo un servizio utile a docenti, studenti, e famiglie, affiancandoli nella scelta e nell’organizzazione dei viaggi scolastici. Da quest’esperienza nascono le riflessioni che voglio condividere con i lettori di Turistipercaso, sia che si tratti di genitori alle prese con l’educazione dei propri figli, che di colleghi docenti. Riflessioni che mi auguro possano aiutare ad accrescere sempre più il numero di studenti e d’alunni in viaggio e possano rendere più facile il compito dei docenti.

Come funziona il turismo scolastico?

Sono viaggi di gruppo, ma con specifiche diverse: si svolgono comunemente in bassa stagione, nei giorni feriali, dopo una lunga gestazione organizzativa, sono precedute da attività didattiche, sono seguite da una valutazione del comportamento degli alunni, degli studenti, da parte dei Docenti. Amo le scuole che decidono di non utilizzare la primavera come periodo per i viaggi, ma purtroppo sono pochissime. Eppure, ci sarebbe meno affollamento di visitatori nei Musei, nei luoghi da visitare, più camere e alberghi più comodi. La procedura è complessa: i Docenti (o i Dirigenti Scolastici) scelgono le mete, confrontano i preventivi, li presentano alle famiglie. Poi, la scelta è fatta approvare dal Consiglio di Classe dei Docenti, in genere in autunno. Ancora, è necessaria l’approvazione del Consiglio d’Istituto. Questo avviene in tutte le scuole, d’ogni ordine e grado, anche se con leggere modifiche. È la Scuola che firma i contratti con i fornitori, prenota e paga i servizi turistici. So bene che i lettori di questo sito preferiscono organizzarsi quasi tutto il viaggio da soli, tipo “turismo fai da te”. Ma le scuole non possono proprio farlo: pensate che per ogni viaggio si devono far pervenire alla scuola almeno TRE preventivi! E’ la Circolare Ministeriale n. 291 che impone di prendere opportune precauzioni, controllando la serietà dei fornitori: licenza d’esercizio, adesione al Fondo nazionale di garanzia, polizze assicurative, eccetera. Non è obbligatorio scegliere il preventivo meno costoso: non è una gara d’appalto, dato che a pagare saranno le famiglie. Si sceglierà la soluzione che sarà collettivamente giudicata migliore, e vi assicuro che le discussioni in merito sono molto approfondite!

Come funziona il mercato?

Esistono numerose agenzie di viaggio, specialiste in quelli scolastici, che forniscono preventivi in pochi giorni e che pubblicano cataloghi appositi. Quello che pochi sanno è che, più o meno, tutte le Agenzie di Viaggio si rivolgono ai Tour Operator. Il fatto è che gli alberghi europei disposti ad accettare gruppi di studenti non sono molti. Per garantirsi di vendere tutte le camere e per un proprio finanziamento, spesso hanno già pre-firmato accordi (e incassato soldi in acconto) grazie a contratti con alcuni Tour Operator, che hanno pre-pagato le loro camere in tutte le principali località interessate al turismo scolastico. Si tratta di 4 – 5 grandi Tour Operator che, in pratica, hanno un’opzione su tutte le camere che poi… rivenderanno alle Agenzie di Viaggio. Un tempo non era così, ma nei giorni nostri esiste ancora l’agenzia di viaggi che telefona a vari alberghi fino a trovarne uno a buon prezzo, ma è molto rara. E poi, le Agenzie di Viaggi, pur con tutta la loro buona volontà, in genere non visitano affatto gli alberghi, si limitano a verificarne la classificazione e le recensioni, cosa che in genere non garantisce, almeno non completamente, la qualità. Questa doppia intermediazione (grossista – dettagliante – cliente) se da un lato fa aumentare il costo al cliente finale, dall’altro dovrebbe assicurare la qualità degli alberghi. Almeno, i Tour Operator vanno effettivamente a visitare gli alberghi, a controllarli prima di comprare la disponibilità delle camere ed inserirli nei propri cataloghi. Il problema che nasce, però, è che questi Tour Operator accettano tutte le richieste degli agenti viaggio, dato che spesso le scuole rinunciano, si ritirano, rifiutano il preventivo. Così, in fase di preventivo la Scuola non sa quasi mai il nome dell’hotel, lo verrà a conoscere solo al momento della reale prenotazione. Il risultato? La scuola sceglie un preventivo con la sola indicazione della classificazione alberghiera, e poi scopre quale albergo avrà, dove si trova, che servizi offrirà. Non è cosa di poco conto, qualche volta la distanza dell’hotel dai mezzi pubblici, dal centro o dai principali monumenti da visitare è troppa. E ho avuto anche notizia di casi di overbooking, e di Tour Operator che hanno cambiato l’hotel all’ultimissimo momento, poco prima della partenza. Le Scuole fanno un reclamo all’Agenzia di Viaggi, ma la colpa è sempre del Tour Operator, in questi casi, o dell’albergo.

Viaggi “veramente” didattici!

Molti li chiamano ancora “GITE”. E’ una parola troppo riduttiva, poiché le mete dei viaggi devono essere strettamente attinenti ai programmi didattici: storici, culturali, ambientalistici, professionali, scientifici, sportivi, eccetera. E’ vero che sono anche momenti di socializzazione, ma non si fa solo quello! Tutto è preceduto da una lunga preparazione didattica. L’educazione al viaggio, alla diversità e alla scoperta sono elementi fondamentali per costruire dei percorsi educativi. I viaggi scolastici sono l’occasione per creare un legame speciale tra la classe e il territorio che li circonda, e per creare tra gli studenti un momento speciale per conoscere meglio sé stessi e gli altri. Anche quest’anno, ad esempio, stanno arrivando al mio Istituto i primi cataloghi delle agenzie viaggi che si occupano di “Turismo scolastico”. Le Agenzie specialiste di questo segmento di mercato, non sono molte. Potete quindi immaginare come scegliere in ottobre un viaggio che si realizzerà in marzo o in aprile non sia facile: significa, però, comprendere come il viaggio faccia parte integrante dell’attività didattica e, come tale, richieda una lunga preparazione. La nostra burocrazia è utile, tuttavia, a garantire a tutte le famiglie un adeguato momento di riflessione prima della spesa, e a tutti i docenti un adeguato tempo per decidere le strategie didattiche ed assumersi con piena consapevolezza la responsabilità dell’accompagnamento. Significa scegliere un preventivo favorevole, ma dover attendere il giorno successivo alla riunione del Consiglio d’Istituto o di Circolo per prenotare! L’andamento del mercato c’imporrebbe, invece, di fare in fretta: una prenotazione tempestiva talvolta può far risparmiare le famiglie e, spesso, ottenere una migliore sistemazione alberghiera. Il prezzo sarà quello indicato nel preventivo, e le famiglie degli studenti dovranno pagare subito l’importo alla Scuola; solo dopo questo pre-pagamento le agenzie viaggi prenoteranno i posti, ma i costi qualche volta subito dopo possono aumentare. E non è l’unico rischio: spesso alcuni servizi turistici non sono rimborsabili, quindi la famiglia si potrebbe esporre ad un rischio economico, in caso di successiva mancata partecipazione al viaggio, se già pagato. E non sono solo le Agenzie di Viaggi o le compagnie aeree a volere essere pagate con così tanto anticipo: vi sono anche alcuni Musei o monumenti che ci fanno pre-pagare le visite e non rimborsano mai in caso di mancata partecipazione. Ma non tutti viaggiano. Oggi, non molte classi di studenti o di alunni fanno un viaggio scolastico, per molti motivi, che possono spiegare in parte la situazione. Come indicato dalla Circolare Ministeriale n. 291: “ogni 15 studenti partecipanti è previsto che vi sia un Docente accompagnatore, fermo restando che sono possibili 2 accompagnatori laddove ricorrano effettive esigenze connesse alla classe e al numero studenti, e il bilancio dell’Istituto lo consenta”. Il problema è molto sentito soprattutto nelle scuole elementari, che fanno fatica a trovare un così gran numero di docenti volontari. Questo accade, soprattutto, per i viaggi che hanno come destinazione mete italiane o visite in città. Le classi sono molto numerose, spesso ci vorrebbero tre Docenti per garantire una buona riuscita del viaggio. D’altra parte, i Docenti accompagnatori si assumono tutte le responsabilità civili, legali e penali. E sono, naturalmente, ricompensati poco per questo: ricevono solo (se la Scuola ha i fondi) il rimborso dei costi e, per l’estero un’esigua “diaria”. Così, pur condividendo l’importanza del viaggio come momento educativo, spesso si astengono dal parteciparvi, oltre che per motivi di famiglia. A proposito: non pensate che le Agenzie di Viaggio offrano tutto gratis ai Docenti! I loro costi sono stati in realtà pagati dal proprio gruppo-classe, spalmati sulla quota individuale di partecipazione, checché se ne dica o si creda. (Avete mai provato a chiedere una gratuità ad una compagnia aera low cost….?). Per la normativa scolastica, inoltre, un viaggio è autorizzabile solo se vi partecipano almeno i due terzi degli alunni o studenti iscritti alla classe, per giusti motivi di democrazia ed equità. Ma la presenza di numerosi studenti provenienti da famiglie a basso reddito, o in difficili situazioni economiche, rende spesso arduo arrivare a quest’alta quota di partecipanti. Chi sta leggendo quest’articolo è un genitore? Se la classe di cui fa parte vostro figlio o vostra figlia non “va in gita”, è probabile che il motivo sia uno di questi due suddetti. In qualche caso, il problema è che la presenza nelle classi di numerosi studenti o alunni extracomunitari, non aiuta a raggiungere la quota dei due terzi di partecipanti. Non sempre le loro famiglie riescono a (o non vogliono) farli viaggiare all’estero. Il mio sogno è che, in futuro, anche tutti gli studenti stranieri riescano a viaggiare con la propria classe, anche le studentesse arabe, per esempio. Ma non è solo un problema della famiglia, il fatto è che per i viaggi all’estero, gli studenti extracomunitari minorenni anche se hanno il proprio passaporto e permesso di soggiorno in regola, vanno affiancati dalla Scuola nella richiesta alla Questura del permesso d’espatrio. Questa attività burocratica, che richiede molta attenzione e tempo, è imposta dalla Legge Bossi-Fini sull’immigrazione. In pratica, qualcuno della Scuola deve portare a far timbrare e firmare uno specifico modulo alla Questura, portandolo insieme ad altri documenti personali dello studente. Per i maggiorenni, se lo studente extracomunitario è in regola con i propri documenti (e in genere lo è), può partecipare al viaggio all’estero, ma è la validità del suo permesso di soggiorno che, spesso, è in scadenza! Avrete tutti letto che le richieste di rinnovo che giacciono inevase nei meandri della burocrazia sono decine di migliaia. Ad esempio, una nostra studentessa che aveva tutti i permessi di soggiorno in regola, non ha avuto i documenti rinnovati dalla Questura in tempo utile, e non è potuta partire, pur avendo già pagato il volo aereo, non rimborsabile!

Esperienze indimenticabili?

Ma il viaggio non è improvvisato. Tutti i Docenti prima dei viaggi svolgono una preparazione didattica in classe. Grazie ad Internet, alle guide turistiche integrate con la loro preparazione culturale, sono in grado di indirizzare gli studenti, con approfondimenti culturali sulle mete dei loro viaggi. “Il viaggio, in considerazione delle motivazioni culturali didattiche e professionali che ne costituiscono il fondamento e lo scopo preminente, presuppone una precisa, adeguata programmazione didattica e culturale e si configura come esperienza d’apprendimento e di crescita della personalità, rientrate tra le attività integrative della scuola. La fase programmatoria, pertanto, rappresenta un particolare impegno dei docenti e degli organi collegiali ad essa preposti e si basa su progetti coerenti e articolati e coerenti che consentono, per ciò stesso, di qualificare dette iniziative come vere e proprie attività complementari della scuola e non come semplici occasioni d’evasione”. (Circolare Ministeriale n. 291, ottobre 1992)”.

Il viaggio, infatti, è parte integrante dell’attività didattica e, come tale, richiede una lunga preparazione. Solo così sarà possibile far gustare pienamente l’esperienza agli alunni, agli studenti, rendendogliela indimenticabile. E, credo, molti adulti conservano il bel ricordo di un viaggio indimenticabile con la propria classe. Certo, qualcuno ricorda anche i casini, gli inconvenienti subiti, ma in ogni caso ricorda l’esperienza. Il mio suggerimento? Prima del viaggio, parlare molto alla classe, presentare arte, storia, geografia e cultura del posto da visitare. Solo così, stimolando la classe, si ottiene una vivace partecipazione di tutti, in corso di viaggio. Quando l’anno scolastico sta per concludersi, arriva il momento della valutazione degli studenti. Anche l’andamento dei viaggi didattici può costituire un momento d’utile riflessione per i Docenti. La Scuola è un luogo educativo d’apprendimento, e il viaggio agisce in sinergia con tutti gli altri stimoli didattici dell’anno scolastico. Progettando viaggi, si concretizzano interventi finalizzati a far apprendere agli studenti quadri concettuali, a far conoscere codici, regole e tecniche d’indagine della realtà. Le finalità generali del viaggio didattico sono anche quelle di favorire la formazione della personalità, rendere gli studenti e gli alunni capaci di orientarsi e di agire nella complessità delle diverse realtà, e in questo il viaggio è un ottimo terreno di confronto. Non di rado, il giudizio dei docenti su qualche studente può radicalmente modificarsi, dopo un viaggio insieme, condividendo l’esperienza in un diverso ambiente dall’aula. Tra gli studenti e gli alunni, nascono amicizie profonde, oppure vengono a galla problemi di socializzazione che potranno in seguito essere meglio affrontati e risolti. La valutazione finale dei Docenti Accompagnatori è in grado di documentare i processi di maturazione personale dello studente o dell’alunno, che nel viaggio “di gruppo” acquisisce autocontrollo, impegno, migliora i rapporti interpersonali e comunicazione, acquisisce nuove modalità d’apprendimento, di relazione e partecipazione. In tale senso, il viaggio può anche favorire un aumento di “protagonismo giovanile”, grazie alla manifestazione e scoperta di attitudini particolari e personali. Non è raro “scoprire” talento musicale o artistico in qualche studente, o coglierne le reali capacità di leadership nel gruppo.

Il reportage di Tea sui Viaggi Didattici continua nei prossimi aggiornamenti con notizie pratiche utili all’organizzazione: la scelta dei mezzi di trasporto e una rosa di mete consigliate! La discussione continua in questo forum guida per caso: consigliamo a tutti i docenti, studenti e genitori che ci leggono di approfittarne!



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