Anche Milano ha la sua Reggia, è a mezz’ora dal centro ed è bella proprio come quella di Caserta

Una giornata alla scoperta della Villa Reale e del Parco di Monza
Hiroingi, 11 Mag 2024
anche milano ha la sua reggia, è a mezz'ora dal centro ed è bella proprio come quella di caserta
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Esiste un luogo magico nel cuore della Lombardia, un luogo pieno di storia, bellezza e natura incontaminata. È il Parco della Reggia di Monza, un gioiello che racconta un patrimonio di inestimabile valore che si estende su un’immensa area di più di 700 ettari. Premetto subito che raccontarlo nel dettaglio sarebbe quasi impossibile e necessiterebbe di un articolo in più puntate. Io ci provo partendo dalla Reggia, l’imponente edificio che si presenta all’entrata principale del parco. Due fontane semplici ma perfette mi accolgono in tutta la loro particolarità; pago il mio biglietto d’entrata (10 Euro) e prenoto la mia visita guidata all’interno del Palazzo Reale, un palazzo a pianta a “U” realizzato grazie alla maestria dell’architetto Piermarini, “discepolo” del più famoso Vanvitelli. 

La Reggia di Monza, o Villa Reale

reggia di monza

Progettata sullo stile di alcune delle più grandi dimore d’Europa (su tutte quella di Caserta), la Reggia di Monza venne fortemente voluta da Ferdinando d’Asburgo, il quale la utilizzò prevalentemente come dimora di villeggiatura. Piermarini, per la realizzazione della struttura, si fece guidare da una ispirazione neoclassica sullo stile romano, inserendo nella bellissima reggia una serie di colonne, capitelli e cornici che ne esaltarono ancora di più la bellezza. 

Dopo essere passata in mano napoleonica sul finire del ‘700, la Villa Reale iniziò un percorso di alti e bassi nei secoli successivi, con lunghi periodi di abbandono e altrettanti di rinascita sfarzosa. Nel 1868 il Re Umberto I sposò Margherita e fece in modo che la villa ritornasse ai suoi antichi fasti, privilegiandola come residenza di villeggiatura. Infine, nel secolo scorso, la Villa Reale passò al demanio e ospitò la prima Biennale di Arti Decorative, nel 1923, con altre edizioni che si conclusero nel 1930 e con il passaggio delle esposizioni nel Parco Sempione di Milano. 

Quando incomincio a visitarla, mi sento come catapultato in un mondo fatto di dame, carrozze, re e regine. I tappeti perfettamente tenuti delimitano il mio percorso (guai a mettere un piede fuori), indicandomi la strada e le bellezze da vedere. Passo accanto alla biblioteca reale e ai suoi mobili in legno intarsiato di pregevole fattura; ammiro le eleganti poltrone della sala delle udienze; immagino cosa potesse conservare l’elegante sala dei quadri. Subito dopo inizio a calarmi più nel privato dei regnanti, vedendo da vicino i numerosi appartamenti privati in cui i sovrani svolgevano la vita di tutti i giorni. C’è l’armeria, una stanza guardaroba con armadi decorati, la stanza da letto creata con colori pastello, un salotto in cui domina un dipinto del re ed una vasca da bagno realizzata con un marmo di pregevolissima fattura.

Infine, prima di passare alle esposizioni di arte contemporanea del piano superiore (al quale si accede camminando su una scala imperiosa, molto simile a quelle presenti nella Reggia di Caserta), seguendo il percorso labirintico proposto ai visitatori, mi imbatto in una meravigliosa e maestosa sala da ballo dominata da cinque lampadari in cristallo.

Il Parco di Monza, il polmone verde della città

parco reggia di monza

Come già detto, non vi posso raccontare il parco della Reggia di Monza in un colpo solo. Sinceramente non ce l’ho fatta a visitarlo tutto. Diciamo che ne sono rimasto innamorato già percorrendo la decina di metri di corridoio che conducono dalla facciata centrale al retro della Villa Reale. Qui mi si è aperto un mondo verde, quasi infinito. Spazi immensi dove giocare, fare sport, dedicarsi alla famiglia oppure alla scoperta dei tanti luoghi caratteristici. Diciamo che la bellezza del Parco di Monza sta proprio nell’imprevedibilità: ti puoi trovare all’entrata di Villa Mirabello (una dimora famosa nel ‘700 per i suoi affreschi e per essere stata costruita sulle rovine di un castello), oppure a visitare un centro RAI ormai dismesso, oppure ancora a toccare con mano l’originalità del circuito automobilistico nazionale.

Una giornata in questo luogo è qualcosa di indescrivibile. Vi suggerirei di venirci in bicicletta, in modo da avere la possibilità di vedere più cose in un colpo solo.



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