Autunno in Valle di Comino: tra rocche, fortezze e sapori della terra
La Valle di Comino si veste d’autunno, cominciando ad indossare i colori caldi delle foglie arancioni e i profumi intensi dei prodotti tipici di questa stagione. Tra antiche fortezze, rocche medievali e paesaggi incantati degni di un fantasy, questo angolo del basso Lazio dà il meglio di sé proprio durante gli ultimi mesi dell’anno, in occasione dei quali sono organizzati anche eventi per celebrare i prodotti della terra tradizionalmente legati ad una stagione così magica. Ed è proprio il caso di “Il gusto dell’autunno”, una manifestazione ormai arrivata alla sua quinta edizione e animata dal desiderio di riscoprire sapori e tradizioni di un tempo legati all’autunno. Non mancano poi altri imperdibili appuntamenti sparsi tra i meravigliosi castelli medievali, come la Sagra delle Castagne di Terelle, il Festival della Pastorizia di Picinisco ed escursioni all’insegna della natura come il foliage immerso nella faggeta di Forca d’Acero e la raccolta dei tartufi.
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Castelli medievali immersi tra paesaggi autunnali
La Valle è una terra che conserva angoli di meravigliosa natura, passeggiando nella quale vi sembrerà di essere catapultati in un’altra epoca. Una pioggia di foglie cadenti e tappeti colorati di intenso arancio e bruno sembrano gli scenari di un romanzo fantasy, tra le terre degli elfi e quelle degli gnomi. Ma i grandi protagonisti di queste terre sono i castelli medievali che da secoli presiedono, solenni e maestosi, il patrimonio culturale e naturalistico della Valle di Comino che costituisce il versante laziale del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Castello di Vicalvi
Il Castello Longobardo di Vicalvi domina il borgo medievale che sorge lungo la Strada Statale 627 della Vandra e che rappresenta uno dei centri abitati più piccoli e laboriosi della Valle di Comino. Il maniero nel centro storico risale all’Alto Medioevo ed è circondato da un coro di casette risalenti alla medesima epoca. Vi salterà certamente all’occhio la croce rossa che si staglia su un lato del Castello; si tratta di un simbolo risalente alla Seconda Guerra Mondiale, quando il castello venne adibito ad ospedale da campo. Nonostante non si presenti in forma splendente, l’antico castello conserva intatte le due cinte murarie poligonali e un’ampia area fortificata attraverso la quale risalire alle fasi di costruzione. Secondo la leggenda, in questo castello non è raro imbattersi in presenze soprannaturali come quella dell’ex-cortigiana Aleandra Maddaloni.
Castello Cantelmo di Alvito e il suo borgo
Alvito è un borgo antico che sorge nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e della comunità montana Valle di Comino. La pianta della cittadina balza subito all’occhio, sviluppata su tre livelli lungo un versante del monte Morrone. Le antiche mura circondano l’abitato e paiono gettarsi in discesa tra suggestivi ulivi. Le prime testimonianze del toponimo Alvito risalgono al 1096. Nei secoli successivi il borgo fu dominio di diverse famiglie e signorie, attraversando secoli di grande splendore e di maestose opere pubbliche come il Palazzo Ducale e i palazzi Graziani e Sipari. Il Castello risale all’XI secolo; il suo abitato costituisce il centro di fondazione dell’attuale città. In realtà fino al XIX secolo il castello doveva apparire approssimativamente integro, mantenendo la sua maestosità originaria. I terremoti nel corso del XX secolo hanno tragicamente sancito il crollo del maschio e delle merlature. Una prima cerchia muraria alta cinque metri a forma trapezoidale circonda l’abitato, una seconda cerchia protegge il castello vero e proprio. Dagli anni ’90 il castello è al centro di un’opera di recupero promosso dal Comune di Alvito.
Torre di Settefrati
Come da tradizione medievale, una torre domina l’intero borgo arroccato su una montagna, in questo caso lungo la catena preappenninica ad Est della Valle di Comino, nel territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Settefrati deve il suo toponimo ai sette figli di Santa Felicita brutalmente martirizzati nel II secolo. Dell’antico e immancabile castello di età medievale rimangono oggi alcuni resti della cinta muraria e una torre mozza recentemente restaurata.
Castello di San Casto a Sora
Una fortezza rinascimentale stavolta, nel territorio di Sora. Un castello costruito nel 1520 su volontà di Evangelista Carrara di Bergamo. La roccaforte a pianta rettangolare è scandita da sette torrioni cilindrici, poligonali e quadrati, con delle mura a scarpa che sembrano i versanti di una montagna. La Fortezza di S. Casto e Cassio si trova proprio in cima al monte San Casto tra Avezzano e la Valle del Liri e domina incontrastata la città di Sora. All’interno del castello destinato all’avvistamento, è conservato un ampio cortile con cisterna e una piccola cappella votiva. Nei sotterranei sono ancora visibili le tracce del preesistente castello romano restaurato sia da Federico II che da Carlo d’Angiò. Il castello faceva parte di un complesso difensivo che includeva anche il sentiero che sale fino in cima al Monte S. Casto.
Torre di Campoli Appennino
La Torre Medievale di Campoli Appennino è alta 25 metri e sorge sull’acropoli del paese. Si tratta della costruzione più antica della città e risale all’età longobarda. Originariamente la torre era collegata al Palazzo Ducale attraverso un paesaggio sopraelevato, ma oggi si erge isolata sul paesaggio circostante. Non esistono più le merlature, ma lungo i lati sono ancora ben visibili le feritoie e lo stemma della famiglia Cantelmo. Una stretta scala a chiocciola consente di raggiungere la cima della torre, oggi divenuta oggetto di diverse visite guidate.
Gli eventi autunnali in Valle di Comino
Sagra delle Castagne a Terelle
Chi non sogna di trascorrere un pomeriggio autunnale gustando delle ottime caldarroste? A Terelle, in provincia di Frosinone, vi aspetta la Sagra delle Castagne a novembre. Un appuntamento che celebra i castagni secolari della zona che arrivano a misurare addirittura 10 metri di diametro. Il prodotto d’eccellenza ottenuto dalle castagne della zona è una farina pregiatissima, al centro della sagra insieme al frutto. Da metà settembre a metà ottobre la zona si dedica interamente all’attività di raccolta delle castagne, qui anche dette “pelosette”, da tempi remotissimi. Ancora oggi le tecniche di lavorazione e conservazione rispettano la tradizione. E forse è proprio questo che rende la sagra così speciale. Oltre alle castagne, durante i giorni di novembre della manifestazione, è possibile assaporare anche polenta con spuntature di maiale, salsicce alla brace, broccoli caserecci e formaggi locali.
Festival della Pastorizia invernale a Picinisco
La pastorizia è in festa a Picinisco, ridente località della Valle di Comino. Il 9 ottobre vi aspetta Pastorizia in Festival Winter per l’edizione invernale di un attesissimo e amatissimo evento annuale. La festa prevedrà visite guidate tra aziende locali, mercati, laboratori, spettacoli di musica dal vivo e diversi stand enogastronomici per gustare il meglio dei prodotti caseari locali e non solo.
Il Gusto dell’Autunno a San Donato Val di Comino
In utunno il borgo di San Donato è pronto ad accogliervi tra vicoli, sport, musica e prodotti tipici, alla scoperta di un percorso enogastronomico che vi farà conoscere l’essenza più vera della Ciociaria e della Valle di Comino. Durante Il Gusto dell’Autunno, artigiani, espositori, contadini e produttori non vedono l’ora di farvi assaporare il meglio delle proprie eccellenze territoriali. Il tutto in uno scenario autunnale di prestigio: il borgo storico di San Donato entrato a far parte dell’Associazione Paesi Bandiera Arancione.
Esperienze d’autunno in Valle di Comino
Ogni stagione dell’anno ha il proprio fascino e i paesaggi variano il proprio aspetto con l’andare dei mesi. In autunno la Valle di Comino offre incredibili scenari nei quali immergersi. il Foliage nella faggeta di Forca d’Acero è un’esperienza immersiva da non lasciarsi sfuggire. Tra le mille sfumature dell’arancione autunnale, attraversate la foresta fino a raggiungere il Santuario di Monte Tranquillo e la Grotta dei Ladri. Lungo sentieri. mulattiera riscoprirete il piacere di un contatto e di una sinergia con la natura circostante.
Un’alternativa ad immergervi nel mare arancione della natura autunnale, optare per un’escursione dal Santuario della Madonna di Canneto al rifugio Acquanera. L’itinerario risale l’antico tracciato usato come via della transumanza e di pellegrinaggio tra il Lazio e l’Abruzzo, costeggiando il fiume Melfa. Lasciatevi incantare dalle sorgenti d’acqua e dalla cascata dedicata a Papa Wojtyla, prima di arrivare al rifugio e al Casone Bartolomucci, antica costruzione rurale.
Autunno è sinonimo di tartufo e Campoli Appennino, una delle patrie nazionali di questo pregiatissimo tubero, è località d’eccellenza per diventare cercatori provetti e lanciarvi nella ricerca accompagnati dai mastri cavatori campolesi. Il tartufo è d’altronde un vero e proprio simbolo della cultura e della tradizione locale. Diverse fonti storiche testimoniano che in passato veniva addirittura inviato in dono a re e principi. La raccolta dei tartufi è un momento importantissimo dell’anno per il settore, ma anche per gli abitanti di Campoli Appennino. Le visite guidate alla ricerca del tartufo sono un’occasione per trascorrere qualche ora a stretto contatto con la natura autunnale, ma anche per conoscere quest’antica attività.