3000 abitanti e innumerevoli sfumature: si trova in Italia ed è l’isola più colorata al mondo

Stefano Maria Meconi, 15 Ott 2023
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Se Venezia è una delle località più amate (e imitate) al mondo, la verità è che le sue bellezze più autentiche sono spesso celate alla vista del turista meno avvezzo a esplorare. Ed ecco perché, per scoprirla in modo originale, è d’uopo seguire rotte diverse. Come quella che porta all’isola più colorata del mondo, Burano. Un luogo che seduce gli occhi e ammalia, che conquista tanto gli adulti quanto i bambini, che imita l’arcobaleno e lo porta sulla terraferma. 

Un’isola abitata dai profughi

burano

La nascita di Burano è strettamente legata alle vicende storiche di Venezia e della sua laguna. Secondo la leggenda, la località stabile che occupa l’isoletta di Murano fu fondata da profughi provenienti dalla città romana di Altino, che fuggirono dalle invasioni barbariche nel V secolo d.C. Essi scelsero questo angolo remoto della laguna per iniziare una nuova vita, lontano dai pericoli del continente. Inizialmente, l’isola era principalmente un centro di pesca, ma con il tempo si sviluppò anche l’arte della lavorazione del merletto, che divenne famosa in tutto il mondo e che la differenzia dalla vicina Murano, dove invece è più diffusa l’arte della lavorazione artistica del vetro, che l’ha resa celebre in tutto il mondo.

L’importanza culturale di Burano nella Laguna di Venezia

Burano non è solo un’isola pittoresca; è anche un luogo di grande importanza culturale. La tradizione del merletto, ad esempio, è stata tramandata di generazione in generazione e ha acquisito una notorietà tale da essere richiesta dalle corti europee nel Rinascimento. Oltre al merletto, Burano è famosa per le sue case vivacemente colorate. Si dice che i pescatori le abbiano dipinte di colori brillanti per riconoscerle facilmente durante le giornate nebbiose o al ritorno dalla pesca, ed è questo l’elemento che la rende iconica, dandole la fama di isola più colorata al mondo.

Cosa vedere a Burano

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Il viaggio alla scoperta di Burano non può prescindere dall’approdo a Piazza Galuppi, uno scrigno che si apre quasi per caso. Salvo pochi slarghi, infatti, Venezia e la sua Laguna sono più famose per le calli che per le piazze. Sempre sulla piazza c’è la statua dedicata a Baldassarre Galuppi, compositore del XVIII secolo, mentre altri luoghi di interesse monumentali includono la Chiesa di San Martino, la Cappella di Santa Barbara e il Museo del Merletto (in prossimità del Municipio), ospitato da un elegante edificio di stile gotico. Merletti che, ovviamente, sono onnipresenti sull’isola grazie a negozi e laboratori che mostrano le laboriose fasi di preparazione e permettono inoltre l’acquisto di manufatti. 

Il quartiere dei colori, in realtà, è un po’ tutta Burano. Mentre si ammira dal basso il campanile storto, infatti, è possibile percorrere stradine e calli nelle quali i muri esterni delle case sono realizzati in sfumature anche diversissime tra loro: arancione, giallo, viola, verde, rosso. Uno dei luoghi migliori per ammirare questa armocromia diffusa è il Tre Ponti, ovvero il collegamento tra Via Giudecca, Via San Mauro e Via San Martino Sinistro. Romanticissimo, e adatto per i viaggiatori in coppia, è il panorama sulla Laguna offerto dalla Pescarìa Vecia, tra Via Giudecca e Via San Martino Sinistro. Un complesso che, pur avendo perso l’originale funzione di mercato del pesce, oggi ha mantenuto il suo aspetto elegante con una sorta di porticato che alle prime luci della sera si trasforma in un quadro d’artista a 360 gradi.

E rimanendo in tema di arte e colori, la Casa di Bepi Suà racchiude in sé tutto il meglio di Burano: è infatti l’antica abitazione di Giuseppe Toselli detto appunto Bepi, che organizzava il cinema all’aperto e vendeva caramelle. Un uomo poliedrico che decise di arricchire la località dipingendo la facciata di casa con elementi geometrici e tantissimi colori.



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