Weekendone a Milano

Milano, tra cultura e shopping
Scritto da: Mrs Auda
weekendone a milano
Partenza il: 16/01/2010
Ritorno il: 19/01/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Approfittando della festa patronale del nostro paese, io e la mia amica Annalisa abbiamo deciso di passare il “weekendone” a Milano dato che nessuna delle due ci era mai stata pur abitando a tre ore di distanza.

Raccolte un po’ di informazioni da guide varie, da amici e ovviamente dal sito di “Turisti per caso”, sabato mattina alle 6.30 partiamo alla volta della grande metropoli lombarda. Alle 10 siamo in stazione e, tempo di capire dov’è la metropolitana e quale dobbiamo prendere (!!!), prendiamo quella “verde” e arriviamo al nostro Giulio Cesare hotel, un discreto alberghetto situato in una viuzza del centro, tra piazza Duomo e il Castello Sforzesco, ideale collocazione per noi due, ragazze sole e decise a vivere per lo più il centro della città.

Lasciate le valige, impazienti partiamo subito alla volta di piazza Duomo. L’impatto è forte: la chiesa immensa distrae l’attenzione dall’altrettanto immensa piazza. Scattate le prime centinaia di foto, decidiamo di girare per le vie “in” del centro: galleria Vittorio Emanuele, corso Vittorio Emanuele (merita una visita la Rinascente perché all’ultimo piano ci sono una serie di bar con la terrazza che dà sul Duomo), piazza Babila, via Montenapoleone, via Manzoni e piazza Scala. Il pranzo l’abbiamo consumato dal conosciutissimo “Luini”, in via Radegonda, una traversa di corso Vittorio Emanuele: un buon quarto d’ora di coda per mangiare un ottimo panzerotto fritto.

Dopo esserci riempite gli occhi con le vetrine delle più grandi firme italiane e aver visto gente elegantissima sfilare da un negozio all’altro (e acquistare!), torniamo in albergo a riposarci. Poi ripartiamo alla volta di via Torino, che è un’altra via piena di negozi ma abbordabili per le nostre tasche, largo Carrobbio con le grandiose colonne di San Lorenzo, ora zona di happy hour (con 6-8 euro si fanno aperitivi che valgono una cena!), corso di Porta Ticinese, piazza XXIV Maggio e finalmente siamo in zona navigli. Sicuramente più suggestiva in estate, è un quartiere pieno di locali per cui decidiamo di trascorrere qui la nostra “ora felice”, in uno dei tanti baretti affollati. Poi ripercorriamo la strada al contrario per tornare in albergo, non senza tentare di entrare al “Bakery – il forno d’america”, in piazza Sant’Eustorgio, ma senza prenotazione purtroppo non si possono assaggiare questi dolci americani… Domenica decidiamo di fare le “intellettuali” e alle 9.30 siamo già in pinacoteca Brera (10 euro). Saggia decisione quella di esser lì presto perché ci siamo godute le centinaia di opere presenti in tutta tranquillità. Lo sposalizio della vergine di Raffaello, la Cena in Emmaus di Caravaggio, il Cristo Morto di Mantegna, la Pala Montefeltro di Piero della Francesca, il Bacio di Francesco Hayez, Fiumana di Pellizza da Volpedo, oltre a dipinti di Bellini, Tiziano, Canaletto, Luini, Bramante, Rubens, Segantini, Severini, Morandi e Picasso, sono solo alcune delle opere che si trovano in queste sale.

Ormai pervase dal senso storico e artistico, ci dirigiamo verso il Castello Sforzesco dopo una breve pausa pranzo in uno dei tanti ristorantini tra via Brera, via Solferino e via dei Fiori Chiari.

Il castello è un grandioso edificio che si conserva perfettamente nonostante i suoi 7 secoli d’età. Purtroppo, però, siamo troppo stanche per apprezzare le raccolte artistiche che contiene: museo d’arte antica, pinacoteca, museo egizio, museo della preistoria, museo degli strumenti musicali, museo dei mobili, archivio fotografico, numismatica, biblioteca, solo per citarne alcune.

Dopo un po’ di relax in albergo, ripartiamo per scoprire altre vie centrali. Riprendiamo via Manzoni per poi scendere verso via della Spiga, via Sant’Andrea, via Hoepli e finalmente piazza San Fedele, improvviso angolo di quiete dietro le vie più vive e affollate della città, è una delle piazze più belle di Milano, ornata al centro dal monumento di Alessandro Manzoni. Dopo cena, torniamo in albergo.

Il lunedì la maggior parte dei musei è chiusa perciò lo dedichiamo alle chiese e al teatro La Scala (5 euro). Più che il museo, che non è altro che una raccolta di ritratti e busti di musicisti, direttori d’orchestra, cantanti e ballerini che sono stati protagonisti della storia del tempio della musica, quello che ci interessa è la possibilità di vedere il teatro da uno dei palchi. Per gli appassionati del genere, merita decisamente una visita. A noi ha fatto venir voglia di assistere ad uno spettacolo e, se ci fossimo organizzate per tempo, avremmo potuto vedere il Rigoletto che era in programma in quei giorni. Per chi non vuol spendere cifre esorbitanti, nella biglietteria di via dei Filodrammatici, prima delle ore 13 del giorno dello spettacolo, è possibile iscriversi in un elenco per l’acquisto degli ultimi 140 biglietti di galleria a 12 euro. Alle 18 viene fatto l’appello e l’acquisto vero e proprio. Purtroppo l’abbiamo scoperto troppo tardi… La mattinata prosegue con la visita dell’interno ma soprattutto della cima del Duomo. Con 8 euro, infatti, un ascensore porta fino a un’ottantina di metri di altezza (la popolare statua della Madonnina è a 108 metri!) e da lì è possibile ammirare da vicino il trionfo delle guglie di marmo nonché un caratteristico panorama a 360° della città (se la nebbia milanese lo consente).

Riprendiamo via Torino e facciamo una sosta nella piccola chiesa di San Satiro per ammirare l’opera di Bramante il quale, con soluzioni prospettiche pionieristiche, ha trasformato uno spazio esiguo in una vasta basilica grazie allo spettacolare artificio del finto presbiterio. Poi facciamo visita alla basilica di Sant’Ambrogio, all’università cattolica del Sacro Cuore e torniamo indietro passando da piazza Affari. E’ la nostra ultima sera a Milano per cui, dopo una sosta rigenerante in albergo, usciamo di nuovo a passeggio per il centro. La cena è al “Caffè Vecchia Brera” in via dell’Orso dove delle ottime quanto fantasiose e particolari crepes artigianali, sia salate che dolci, ci soddisfano pienamente.

Martedì mattina, invece, facciamo un giro per il Parco Sempione, poi scendiamo verso corso Vercelli dove ci concediamo gli ultimi acquisti data l’intensa varietà di negozi presenti, corso Magenta e finalmente piazza Santa Maria delle Grazie per la visita al celeberrimo dipinto dell’Ultima cena di Leonardo da Vinci. La visita dura un quarto d’ora e va necessariamente prenotata diverso tempo prima, ma ne vale sicuramente la pena (8 euro).

L’ultimo pranzo prima di ripartire è nella gelateria “Chocolat” in via Boccaccio: è l’ultimo dolcissimo ricordo che Milano ci ha lasciato…



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