week end di fine estate tra i castelli del ducato

Per salutare l’estate e festeggiare il mio compleanno propongo al mio compagno Alex di trascorrere un paio di giorni in provincia di Parma per visitare alcuni dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Detto, fatto. Su internet trovo velocemente un ottimo sito: www.castellidelducato.it che mi aiuterà ad organizzare questo breve viaggio e...
Scritto da: Cry78
week end di fine estate tra i castelli del ducato
Partenza il: 19/09/2009
Ritorno il: 20/09/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Per salutare l’estate e festeggiare il mio compleanno propongo al mio compagno Alex di trascorrere un paio di giorni in provincia di Parma per visitare alcuni dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza.

Detto, fatto. Su internet trovo velocemente un ottimo sito: www.Castellidelducato.It che mi aiuterà ad organizzare questo breve viaggio e anche a trovare un alloggio.

Contatto uno degli agriturismi segnalati, “La fattoria del Boschetto” a Fontanellato, dopo aver visitato il loro sito internet www.Lafattoriadelboschetto.It La sig.A Elisabetta, molto gentile, mi risponde a tempo di record confermando la disponibilità di una camera per l’week end del 19-20 settembre. Il costo è di 60 euro (in due) compresa la colazione e decidiamo di consumare anche la cena presso l’agriturismo per assaggiare i piatti tipici (€ 15 a testa escluse le bevande). E si rivelerà un’ottima scelta! Sabato 19 settembre partiamo alla volta di San Secondo Parmense, dove arriviamo intorno alle 10. Ci rechiamo a visitare la Rocca dei Rossi che, se esternamente forse lascia un po’ a desiderare, all’interno ci stupisce per la ricchezza dei dipinti. La visita è guidata e la nostra giovane guida è davvero preparata ed esauriente. Siamo solo noi due quindi ce la godiamo davvero appieno. Un consiglio: se avete intenzione di visitare più di due castelli conviene fare la Card del Ducato. Costa 2 euro a persona, vale un anno dalla data di emissione, non è nominativa (quindi la potete passare ad amici o parenti, anche se non consente di vedere due volte lo stesso castello) e da diritto allo sconto di 1 euro sul biglietto d’ingresso di ciascun castello (tra Parma e Piacenza ce ne sono oltre una ventina). Ve la proporranno ad ogni ingresso, quindi non potete scordarvene! Terminata la visita ci dirigiamo a Fontanellato, a pochi chilometri di distanza, dove visitiamo la Rocca Sanvitale. La visita guidata inizia dopo pochi minuti e, mentre attendiamo la guida, chiedo informazioni all’APT (all’interno del castello) su dove pranzare in zona. La visita alla Rocca si svolge in due parti: prima si accede alla parte arredata e poi a quella affrescata dal Parmigianino e si può decidere se vederle entrambe o sceglierne una. Noi naturalmente facciamo la visita completa. La rocca è davvero bella, sia per gli interni, sia per la struttura imponente e circondata da un fossato. Inoltre anche qui le guide sono preparate e rendono la visita davvero piacevole. E c’è una curiosità, che da sola vale la visita: la Camera Ottica. Non avevo mai visto niente di simile e sono rimasta davvero affascinata: dentro le mura è stata ricavata una stanza buia in cui la luce entra solo attraverso due aperture. In ciascuna di queste sono inseriti due prismi che proiettano la luce e le immagini esterne su di una tavola, sulla quale si può curiosare la vita della piazza senza essere visti. Davvero ingegnoso! Ormai è ora di pranzo e ci dirigiamo verso il ristorante consigliatoci all’Ufficio Informazioni, sulla strada che da Fontanellato porta a Soragna, nostra prossima meta.

Si tratta del Ristorante Mezzadri presso l’Hotel Sanvitale. Mangiamo davvero bene e anche il servizio è ottimo nonostante il ristorante sia davvero pieno (tre pullman di turisti, ma grazie alla bella giornata noi ci sistemiamo nei tavoli all’esterno, dove c’è maggiore tranquillità). Per un antipasto, due primi, due sorbetti e un caffè spendiamo 37 euro in tutto.

Ben rifocillati, superiamo Soragna e andiamo subito verso Roccabianca, vicina alle rive del Po. La rocca è stata fatta costruire da Pier Maria Rossi di San Secondo per l’amante Bianca Pellegrini e attualmente è privata. Il proprietario l’ha utilizzata fino a pochi anni fa come cantina per la produzione del vino, fino a quando nel 2004 sotto l’intonaco sono emersi degli affreschi e si è deciso di aprirla al pubblico. Il restauro non è ancora completato e la visita è parziale ma ne vale comunque la pena. Torniamo a Soragna per vedere l’ultimo castello della giornata: la Rocca Meli Lupi.

Sono le 16 passate da poco e la visita guidata è appena iniziata; possiamo aggregarci e alla fine la guida ci accompagna a vedere le prime tre stanze che avevamo perso.

Anche questo castello è privato e il proprietario ci vive tuttora. All’esterno si intravede un giardino enorme e molto curato, purtroppo però non è visitabile ma si può ammirare soltanto da una terrazza.

La giornata volge al termine e siamo assolutamente soddisfatti di quanto abbiamo potuto ammirare. Ci facciamo guidare dal navigatore verso l’agriturismo prenotato, immerso nella campagna parmense. Se non disponete del navigatore per orientarvi, chiedete alla sig.A Elisabetta di indicarvi la strada: sarà precisa e disponibile.

Le camere si trovano in un edificio separato dall’agriturismo vero e proprio e sono state ristrutturate di recente. Sono ben arredate e confortevoli, pulite e dotate di un bagno spazioso. Ci riposiamo un po’ aspettando l’ora di cena, che sarà abbondante e ottima (antipasto di salumi e torta fritta, primo, secondo con due contorni, vari assaggi di dolci…Da scoppiare!).

Dopo una lunga dormita ristoratrice, ci viene dato il buongiorno con una colazione come piace a me: crostata e brioches fatte in casa, marmellate, succo di frutta, te, caffè o caffelatte.

Siamo pronti per ripartire alla volta di altri castelli! La prima tappa è la Rocca di Sala Baganza, sulle prime colline dell’Appennino.

Purtroppo la struttura è stata parzialmente danneggiata dal sisma del 23 dicembre 2008 e, per motivi di sicurezza, non è possibile accedere al secondo piano ma soltanto al primo. Senz’altro i locali più interessanti sono al piano superiore, ma anche nella nostra breve visita possiamo ammirare sale dai soffitti riccamente affrescati.

Per contro, il biglietto d’ingresso è ridotto.

Merita una passeggiata anche il giardino storico adiacente, che ora è parco pubblico quindi liberamente accessibile durante la giornata.

Su consiglio della ragazza della biglietteria facciamo una piccola deviazione per raggiungere la Pieve di Talignano attraverso il Parco dei Boschi di Carrega, quattro chilometri immersi nel verde. La chiesa è aperta solo la domenica pomeriggio, nelle altre giornate bisogna rivolgersi ad una signora che gestisce le aperture straordinarie. Purtroppo abbiamo poco tempo e ci accontentiamo di vederla dall’esterno.

Ci dirigiamo quindi verso Felino, patria del famoso salame. Il castello è di proprietà privata e occupato da un ristorante, pertanto non è visitabile all’interno, ma è molto interessante la sua struttura massiccia da tipico castello quattrocentesco con torrioni, fossato e corte d’onore. Nei sotterranei è allestito il Museo del Salame, che non manchiamo di visitare.

La prima tappa del pomeriggio sarà il castello di Torrechiara nel comune di Langhirano, perciò cerchiamo un posto di ristoro lungo la strada. Nella frazione di Pilastro, ci imbattiamo nell’agriturismo “La Madonnina”. Siamo davvero fortunati, perché la cucina è aperta solo su prenotazione ma c’è già un gruppo prenotato e noi siamo solo in due! Quindi ci fanno accomodare e ci illustrano il menu: antipasto di saluti tipici (davvero ottimi!), bis di primi (tortelli di erbette e tagliolini al prosciutto crudo e aceto balsamico), secondo e dolci. Noi ci fermiamo dopo il bis di primi, se non vogliamo rotolare fino al castello! Spendiamo 38 euro in due e siamo molto soddisfatti.

L’agriturismo dispone anche di alloggio e la proprietaria è gentile e affabile.

Ben rimpinzati, parcheggiamo l’auto sotto la collina su cui si erge il castello e facciamo una passeggiata fino al borgo che circonda Torrechiara. Qui infatti, oltre al castello con la sua possente struttura, si conserva anche il borgo medievale.

Anche Torrechiara è stata danneggiata dal terremoto e non è possibile salire alle sale del piano superiore con la Camera d’Oro, ma la visita è comunque interessante e senz’altro ve la consiglio.

La nostra breve vacanza sta per giungere al termine e ci attende l’ultima tappa: il castello di Montechiarugolo.

Ogni mezz’ora circa si svolge la visita guidata da una signora preparata che ci affascina e coinvolge con il racconto della Fata Bema che protegge il castello ed il borgo.

Soddisfatti per aver ammirato tanti posti incantevoli in due soli giorni, riprendiamo la strada di casa promettendoci di tornare presto per visitare gli altri castelli del Ducato.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche