Viaggio ai confini d’Europa

Moldova è il termine romeno per la regione storica della Bessarabia centrale, un territorio compreso tra i fiumi Prut a ovest e Dniestr a est.
Scritto da: Fabrizio Zingrillo
viaggio ai confini d'europa
Partenza il: 05/06/2003
Ritorno il: 10/06/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Moldova è il termine romeno per la regione storica della Bessarabia centrale, un territorio compreso tra i fiumi Prut a ovest e Dniestr a est. Lo scorso mese di giugno sono partito per la Moldova con un amico giornalista de “Il Sole 24 ore” e con il supporto locale di un interprete, Lilia Ciobanu, impiegata presso la Sun Tv srl , la Mediaset di quelle parti. Il viaggio non è stato particolarmente complicato. Ci sono possibilità di collegamenti aerei con la Moldova da Roma via Bucarest e da Milano-Malpensa via Vienna. Lo scenario politico di questa ex-repubblica sovietica, con Capitale Chisinau (Kishinev in russo) è complicato dalle rivendicazioni di due stati autonomi interni: la Transdniestria e la Gagauzia. Abbiamo soggiornato a Chisinau, la Capitale, presso un ottimo Hotel, il Jolly Alon, visitando la città la sera stessa. Il giorno dopo, con un taxi, abbiamo visitato la Gagauzia, una regione molto povera a sud di Chisinau . L’area autonoma della Gagauzia, nel sud della Repubblica di Moldova, è abitata dal gruppo etnico di lingua turca dei Gagauzi: non corrisponde a un territorio geograficamente compatto, ma consiste nei due distretti confinanti Comrat e Ceadir Lunga, e dal distretto territorialmente non collegato di Vulcanesti (all’estremità meridionale della Moldova), oltre a diverse comunità rurali disperse. Non vi è un gran che da visitare in Gagauzia , qualche mercatino locale , una chiesa ortodossa e un degrado generalizzato, niente piu’. E’ comunque interessante osservare come il tempo in questa terra si sia fermato a 70 anni fa. E’ interessante notare come la complessità della composizione etnica della Repubblica di Moldova, che ne ha complicato i confini interni, non nè è stata tuttavia la causa principale. L’autonomismo della Gagauzia, che è veramente etnico, si è risolto pacificamente mentre quello della Transdniestria ha sopratutto motivazioni politico-economiche e, dopo un conflitto armato nel 1992, ha solo parzialmente risolto le rivendicazioni politiche e sociali . Chisinau, la Capitale, è una città abbastanza viva, giovanile e allegra con negozi, un grande parco proprio nel centro della città, un museo nazionale ristoranti bars e mercatini artigianali che vendono souvenirs di fabbricazione locale, in particolare le bamboline “matrioska” decorate in tutte le salse. Di particolare interesse è stata la visita alla casa dello scrittore russo Puskin che a Chisinau visse confinato dal 1820 al 1823 per aver espresso, in epoca zarista, idee favorevoli all’ateismo. L’ausilio della nostra interprete, Lilia, ci ha permesso di addentrarci nel cuore della vita sociale Moldava scoprendo particolari di notevole interesse culturale e sociale. L’economia della Repubblica di Moldova si confronta con tutte le sfide tipiche della transizione post-sovietica. Le vecchie repubbliche sovietiche erano tipicamente complessi economici non autonomi , che funzionavano solo in quanto parti dell’economia sovietica globale. Al disintegrarsi di quest’ultima, la Moldova si è trovata a corto di rifornimenti e tagliata fuori dai propri mercati tradizionali. I problemi sono aumentati quando il conflitto ha alienato la Transdniestria, fortemente industrializzata, dal resto della maggioranza agricola del Paese. Qual’è il ruolo della religione in tutto questo complesso scenario etno-linguistico, politico ed economico? Tutti e cinque i principali gruppi etnici della Repubblica di Moldova sono cristiani ortodossi, inclusi i gagauzi (cosa che fa della Gagauzia, curiosamente, l’unico stato cristiano turco del mondo) . La fede ortodossa è tuttora l’unico fattore che lega insieme gli abitanti di tutto lo stato. Una fede comune e compatta, unita al desiderio di vivere in uno stato civile e democratico. Il nostro viaggio è proseguito, i giorni successivi, in Transdnistria un territorio che si sottrasse al controllo del governo centrale di Chisinau e la cui indipendenza e sovranità non è mai stata riconosciuta dalla comunità internazionale. Nel 1991-92 , durante un conflitto armato tra il governo e la provincia secessionista, sono state disseminate anche mine nella regione e non tutte sono state rimosse. Alla frontiera ci hanno fatto scendere da uno sgangherato pulmino e , dopo aver rapidamente controllato il passaporto, vista la nostra nazionalità , ci hanno fatto entrare in una stanza contestando la validità del nostro visto (la cifra 3 dell’anno 2003 , essendo scritta a mano, sembrava un 2). Lilia, la nostra interprete , ha risolto il problema “burocratico” chiedendoci 20$ e consegnandoli alla guardia di confine che, prontamente e come per magia, ha ritrasformato la cifra 2 in 3 cosicchè siamo potuti passare senza ulteriori problemi. Tiraspol, la capitale , poco differenzia dal degrado incontrato in Gagauzia. Le uniche attrazioni turistiche sono il monumento ai caduti della guerra civile del 1992, le tombe dei caduti alla base del monumento, un carro armato e la casa museo di un Generale Sovietico con un nome tanto complicato che mi riesce difficile ricordare. Abbiamo acquistato da una vecchia signora, che arrotondava la magra pensione vendendo memorabilia dell’epoca zarista e sovietica , alcune monete di sicuro valore numismatico per pochi dollari. La vecchia signora , dopo aver manifestato la propria meraviglia per il fatto che eravamo italiani, ci ha detto che le monete erano la collezione di famiglia e che il ricavato della vendita serviva a comprare medicine per la cura di una grave malattia del marito. Il fiore all’occhiello dell’economia agricola della Moldova sono le aziende vinicole che possono essere visitate soltanto prendendo parte a tour ufficiali. Questi luoghi possono offrire vere delizie. Crivoca, circa 15 km a nord di Chisinau, è il punto di partenza per un giro delle migliori vinerie moldave. Questa azienda vinicola è completamente sotterranea, con un labirinto di cunicoli lungo oltre 60 km. Tutti questi cunicoli recano i nomi di vari tipi di vino, quindi si può barcollare lungo la Strada del Cabernet, prima di strisciare verso est imboccando la Strada del Pinot per finire, schiantati al suolo ubriachi persi, nella galleria dello spumante Moldavo. Un viaggio in Moldova è sicuramente una meta interessante per gli amanti delle tradizioni e delle degustazioni vitivinicole. L’esperienza della Repubblica di Moldova è significativa per comprendere le difficoltà e il valore della coesistenza in una società complessa e post-comunista dove è palese il ruolo che la fede puo’ avere nel raggiungimento della pace.

Un particolare ringraziamento a Lilia Ciobanu della Sun TV srl per l’assistenza e la pazienza avuta nei nostri confronti.



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