Autunno con i bellissimi colori di Chisinau
Il giorno seguente, dopo buona colazione usciamo ripetendo inizialmente il tragitto della sera precedente e ci rendiamo conto dei bellissimi colori autunnali che presenta la verde Chisinau. Nel parco vecchie e grandi panchine nero-verdi in legno, tante statue dedicate a poeti e scrittori russi e rumeni, una bella fontana purtroppo inattiva perché ci avviciniamo all’inverno ed alberi di varie specie così da offrire varie tonalità di colore. Finalmente la cattedrale alla luce del giorno, soprattutto la domenica i bambini possono guidare piccole auto o cavalcare un poni: avevamo letto di un mercato, ma forse solo d’estate. Notiamo tanti chioschi di cambiavalute aperti anche 24 ore, così come il mercato dei fiori nella via che costeggia la cattedrale per almeno 300 metri, ma mi sembrano cari per gli stipendi degli abitanti locali; questo ci verrà confermato in hotel, i moldavi comprano ai mercati di periferia o lungo le strade, l’addetta alle reception guadagna poco più di 200 euro. Di fronte all’arco di trionfo uno “slargo” dove si tenevano le parate sovietiche dominate da palazzo governativo, imponente, stile sovietico. In centro anche McDonald’s, con ottimi prezzi, chioschi che vendono bibite come la Coca cola a 12 Leu. il supermercato “1” aperto 24 ore, piccolo ma con ottima scelta di carni, pasticceria, tanto altro, e ottimi vini Moldavi che sono nei primi posti in Europa: i rossi Cabernet, Merlot, Pinot noir e tra i bianchi l’Aligotè, il Sauvignon, il Chardonnay e il Riesling: idea regalo. Nelle campagne le cantine sono aperte al pubblico e visitabili. A fianco il supermercato “Gemini”, 4 piani, per acquisti di abbigliamento, casa, cucina e prodotti vari. Di fronte vediamo il municipio del 1902 con torre con orologio in stile gotico-veneziano, anche questo costruito dall’architetto Bernardazzi, qui molto famoso. Proseguendo vi è la sala dell’organo (anni 20) e insistiamo per vedere il famoso organo con 3000 tube e che dicono abbia eccezionale musicalità. Vicino c’è il mercatino dell’artigianato che da più parti in internet leggo chiamarsi “Vernisaj”, ma temo che si tratti di una ripetizione errata, in loco non mi confermano il nome. In questo mercatino che si tiene tutti i giorni si trovano oggetti in legno, frutta compresa, oggettistica sovietica, terracotta e molti quadri per la verità non tanto artistici, oltre ad oggettini souvenir: acquistiamo. A fianco il teatro nazionale Eminescu (1920), il più grande della repubblica di Moldova. Quasi di fronte la circolare costruzione delle poste, dietro il palazzo in vetro della Sky tower, centro affari.
Finalmente, giunti in via Armeana, dove molte donne allineate vendono alcuni capi di abbigliamento tenendoli in mano, entriamo nel multicolore mercato contadino all’aperto ex kolkoziano, veramente enorme e ci meraviglia la bellissima frutta e verdura in esposizione. Alcune venditrici vogliono farci assaggiare verdure sotto aceto, vediamo pure enormi cavoli le cui foglie sono già state bollite e serviranno per preparare i famosi involtini contenenti carne e riso. Qui si vende di tutto, eccetto souvenir. Usciamo dopo un’oretta e proseguendo per il Boulevard incontriamo il brutto edificio di epoca sovietica che ospita i grandi magazzini Unic: non entriamo. Abbiamo ormai percorso un paio di chilometri, sfruttiamo un sottopasso (e come in altre città dell’est qui sono numerosissimi i piccoli negozi) e raggiungiamo la chiesa di San Teodoro Tirone nel sito del monastero Ciuflea, una delle cose più belle di Chisinau, colori bianco e azzurro e cupole dorate. Torniamo sui nostri passi e all’incrocio, in piazza dell’Indipendenza vi è il grande monumento “dei lottatori e liberatori”, tributo all’armata rossa che nel 1944 liberò il paese dai nazisti, sullo sfondo il mastodontico hotel Chisinau: il suo ristorante “Crama” è arredato come una cantina tradizionale moldava. Proseguendo per viale Negruzzi, dopo il monumento equestre dedicato a Kotovski siamo in viale Gagarin dove si trova la gradevole stazione ferroviaria costruita nel 1948. Siamo stanchi e lentamente ritorniamo. Come letto in internet, scegliamo di cenare in uno dei rustici ristoranti della catena “La placinte” (la placinte sarebbe una tipica focaccia). Per arrivare a “La placinte n° 12 Casa Mode” dopo essere ripassati davanti alla cattedrale incontriamo il Teatro dell’Opera e del Balletto (stasera si può assistere a “Giulietta e Romeo”) con fontane danzanti, quindi vediamo l’imponente Palazzo Presidenziale che non soddisfa il nostro gusto e di fronte il parlamento, l’università e la bella cattedrale “Trasfigurazione di Cristo” sicuramente da visitare. Il ristorante ha tavoli anche all’esterno, un servizio rapido e cibi di buona qualità: mangiato pollo e verdure miste, con salsine varie e Mamalite (polenta locale che accompagna molti piatti), mezzo litro di cola (1 euro) e mezzo litro di leggera birra alla spina (1 euro), totale 12 euro in 2. Offerte belle coppe di gelato a 1 euro. Ritorneremo anche la sera dopo, saremo soddisfatti del cibo e dell’incredibile prezzo.
Domenica
Decidiamo di visitare un laghetto nel parco Valea Morilor non lontano dall’hotel di cui non troviamo traccia in internet. Nel tragitto vediamo la bella costruzione del museo Etnografico e di Storia Naturale quindi scendiamo al laghetto artificiale che ha da quest’anno una piccola spiaggetta per i bagni, tante anatre e giochi per bambini, il tutto contornato dai bellissimi colori autunnali. Nel parco anche vecchie ville tra cui l’ambasciata americana, colonne lasciate cadere (antiche all’apparenza) ed una bellissima scalinata in decadenza che porta ad una non identificata costruzione tipo gazebo con 9 colonne; il tutto forse da rimettere in sesto, ma lasciata così emana comunque fascino. Camminiamo e risaliamo per una lunga scalinata raggiungendo prima un museo con facciata a colonne e statua Teodorovici quindi una delle 2 vecchie torri dell’acqua. Da lì scendiamo ancora verso il centro e dopo le salite fatte ci riposiamo nel parco centrale, coloratissimo, dove i ragazzi usano skateboard e la gente passeggia tranquilla. Ultimi piccoli acquisti prima di andare a cena, mentre ritornando all’hotel notiamo anche alcune vecchie e basse case caratteristiche di Chisinau: un po’ di restauro e sarebbero carine.
La mattina seguente ripartiamo, al check out ci richiedono 5 euro se paghiamo con carta di credito, poi l’impiegata chiama il taxi che ci conferma la spesa di 80 Lev, ovviamente i tassametri sono un’utopia! Arrivati all’aeroporto il conducente ci presenta invece una specie di ricevuta fiscale di 109 Leu, per non discutere gli offro 90 Leu, gli dò una pacca sulle spalle e ce ne andiamo con il nostro trolley. Città che vai, tassisti che trovi! Che dire? Chisinau è la classica città ex sovietica che fatica ad avvicinarsi all’Europa, da elogiare gli sforzi, ma ancora quanta strada da fare, magari non in taxi.
Foto in questo sito e nel nostro blog http://poneloya25.weebly.com foto slide su http://youtu.be/-ShlXOesprQ