In viaggio fra Polonia, Ucraina, Moldavia, Transnistria e Romania

Il viaggio di quest’anno prevedeva di attraversare quattro stati riconosciuti: Polonia, Ucraina, Moldavia e Romania e una repubblica de facto: la Transnistria. Ce l’abbiamo fatta.
Scritto da: Korowa
in viaggio fra polonia, ucraina, moldavia, transnistria e romania
Partenza il: 06/08/2011
Ritorno il: 19/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Il viaggio di quest’anno prevedeva di attraversare quattro stati riconosciuti: Polonia, Ucraina, Moldavia e Romania e una repubblica de facto: la Transnistria. Ce l’abbiamo fatta.

Giorno 1: Polonia > Varsavia

Sono partito con il volo Lot Polish delle 10:55 ora italiana e atterrato a Varsavia alle 13:05 ora locale (+ 1 ora). Spesa: 50 euro. Ho trovato una camera doppia in ostello, il Kanonia. Costo della camera doppia: 40 euro.

La posizione è eccezionale, praticamente si trova a 1 minuto a piedi dalla Piazza del Castello e a 30 secondi dalla Piazza della città vecchia. Pulito dotato di wi-fi e confortevole.

Giro della città vecchia, delle mura, visita alla Piazza del Castello.

Verso le 18:00 mi sono spostato verso i suburbs della zona occidentale, oltre Swietokrzyska per vedere qualche casermone.

Aperitivo in un bar vicinissimo all’ostello, proprio di fronte alla Vistola. Verso mezzanotte mi ha raggiunto anche il mio compagno di viaggio che invece volava WizzAir. Rientro in ostello a piedi.

Giorno 2: Polonia > Varsavia e Cracovia

Colazione al bar-latteria Mleczny Pod Barbakanem. Da vedere.

Visita a piedi del quartiere popolare di Praga, oltre la Vistola. Niente più di un povero suburb operaio, non capisco perché LP ne consigli la visita.

Acquisto dei biglietti per Leopoli (Lviv, Lvov) alla stazione di Warszawa Centralina. Il biglietto è costato circa 35 euro. Agli sportelli niente inglese, però si trova facilmente qualcuno che lo parla nella fila. Fatevi aiutare.

Usciti dalla stazione siamo saliti fino al 30esimo piano del Palazzo della Cultura e della Scienza. Purtroppo la giornata bigia non ci ha permesso di scorgere le pianure della Masovia.

Alle ore 14.30 siamo partiti per Cracovia.

Rapida passeggiata in centro in attesa del treno per Leopoli. Certo Cracovia avrebbe meritato più di una passeggiata di qualche ora (il numero di turisti schiacciati nei tavoli della piazza principale impressionante), ma nella tabella di marcia rappresentava solo una tappa di transito.

Alle 22:20 siamo partiti da Cracovia per Leopoli.

Nota 1: a Varsavia ci hanno venduto biglietti per i soli posti passeggero assicurandoci che i wagonlit erano ormai esauriti. Con sorpresa, mista a fastidio, abbiamo scoperto che il treno è composto da soli due vagoni, entrambi wagonlit e nessuna carrozza con posti a sedere.

Il “gentile” capo-treno ci ha trovato i posti wagonlit per la modica cifra di 20 euro cad. Nessuna ricevuta, che “carino”.

Durante la notte siamo stati svegliati due volte per il controllo passaporti, i doganieri polacchi sono veloci e risoluti. Gli ucraini meno, ma si tratta pur sempre di poche domande rituali in inglese. Il passaporto viene vistato con la data di ingresso.

Giorno 3: Ucraina > Leopoli

Siamo scesi dal treno alle 6:00. L’area della stazione è desolante, molte le pozzanghere e le strade sono male asfaltate. Un sacco di scavi per i lavori in corso. Molti i tassisti insistenti e nessuna possibilità di fare colazione prima delle 8:00.

Siamo arrivati in centro con qualche difficoltà dovuta al primo approccio con le indicazioni in cirillico. Abbiamo trovato un ostello quasi per caso, l’Old City Hostel è un grosso appartamento con varie stanze, pulito wi-fi e ben organizzato.

Tour a piedi della città, sicuramente molto più gradevole di Varsavia e meno affollata di Cracovia. Le piazze del centro sono tranquille e straripanti di caffè e ristoranti, ma l’atmosfera resta sonnacchiosa e rilassata.

Non posso non consigliare le orecchie di maiale fritte, guarda qui:

Nel pomeriggio siamo saliti ai giardini del castello, dalla cima della collina è possibile vedere tutta la città e le colline che la circondano. Nel tardo pomeriggio siamo tornati in stazione per acquistare il biglietto per Kiew. Dopo vari “niet” siamo riusciti, con qualche difficoltà, a prenotare due posti sul treno delle 10:20 del giorno dopo. Circa 35 euro cad.

Serata senza acqua in tutta la città fino alle 23:00.

Giorno 4: Ucraina > In treno da Leopoli a Kiew

Sveglia presto e acquisto di beni di prima necessità per il viaggio.

Partenza in treno, spazi super-ristretti. Il treno porta i lavoratori ucraini da Uzhgorod a Mosca passando per Leopoli. Si tratta di cuccette aperte su tutto il vagone, il caldo è infernale e gli odori anche. Paolo ed io siamo riusciti a dormire un po’, ma poi ci siamo trasferiti al vagone ristorante.

Il paesaggio all’esterno: lande desolate, poche sparute isbe della campagna ucraina e strani edifici di stampo sovietico che ogni tanto spuntano dal nulla.

Dopo 5 è ore previsto uno stop di 20 minuti nel mezzo del nulla ucraino, ci si rifornisce di vodka e sigarette e si riparte.

Alle 22:00 arriviamo a Kiew.

Subito una buona impressione.

L’ostello Magic Bus ci era stato consigliato da due ragazzi incontrati a Leopoli. Sempre un grosso appartamento con letti a castello, pulito e wi-fi.

Giorno 5: Ucraina > Kiew

Kiew è bellissima, enorme e molto pulita.

La mattina siamo usciti presto sotto una pioggia fastidiosa, abbiamo percorso tutta Volodymyska dopo Shevchenko Park fino alla discesa di Andriyivsky Usviz. Forse una delle zone più caratteristiche della città.

In fondo si apre la vista del Nipro e dei suoi ponti. Siamo risaliti con la funicolare fino al monastero di san Michele.

Nel pomeriggio siamo incappati per caso nelle manifestazioni pro e contro la Timoshenko in Khreshchatyk.

Nel tentativo di raggiungere l’Hydropark sul Nipro siamo saliti a piedi fino ai parchi di Askoldowa Mohyia e dalle barriere verso il Dynamo Stadium abbiamo visto alcune azioni dell’amichevole Ucraina VS Azerbaijan.

La sera ci siamo persi tornando in ostello, ma un taxi ha risolto il problema.

Giorno 6: Ucraina > Kiew

Mattinata di riposo fino alle 11.00.

Partenza per la visita al Lavra. Probabilmente potevamo scegliere una via più breve, invece ci siamo spostati fino a Evropeyska per prendere il bus sul quale abbiamo incontrato Yuri il ricercatore che è diventato una specie di guida improvvisata e il compagno di tutta la giornata.

Vedi qui come lo abbiamo conosciuto:

Il Lavra è una struttura enorme, tombe, chiese mura e sorgenti. Sicuramente merita una visita, non nego però che i templi, le chiese, le moschee e le sinagoghe mi annoiano un po’. Mi aspettavo di più dalle tombe dei monaci. Pare strano che non si decompongano visto il caldo opprimente di tutto il percorso sotterraneo. Claustrofobiche.

Rientrati in centro siamo scesi nel mall sotterraneo della Piazza principale, sicuramente cenare in questo centro commerciale è stata una delle esperienze meno turistiche ma più “vita reale”di questa tappa.

La sera alle 21:05 siamo partiti in aereo per Odessa.Il volo dura circa 75 minuti. Avendo acquistato il biglietto con largo anticipo ho speso solo 55 euro. Appena atterrati non accettate le offerte dei tassisti abusivi, a noi hanno chiesto 30 dollari per portarci in centro. Ci siamo insospettiti e dopo aver chiesto all’ufficio informazioni ne abbiamo spesi solo 6. Notte all’ostello Magic Bus di Odessa, appartiene allo stesso proprietario dell’ostello di Kiew e mi sento di consigliare entrambe le soluzioni.

Giorno 7: Ucraina > Odessa

Purtroppo ci siamo dovuti muovere dal Magic Bus la mattina presto, non avevano posti per la sera. Le ragazze della reception ci hanno consigliato l’ostello Communist Party.

La struttura è decisamente piuttosto vecchia, ma la simpatia del proprietario, un californiano che durante un viaggio ha perso l’aereo per Istambul e si stabilito ad Odessa per 5 anni, merita qualche piccolo disagio.

La scalinata Potemkin non è un monumento eccezionale, certo è un simbolo della libertà ma per chi come noi non conosce la storia, se non a grandi linee, resta appunto una scalinata piena di insidie per turisti.

Indecisi su come procedere per la Moldavia abbiamo provato ad informarci alla stazione dei bus, purtroppo, ma probabilmente solo per un problema di comunicazione, non è stato possibile andare a Tiraspol con il pullman. Sappiamo di per certo che ce ne sono diversi al giorno, ma gli orari proposti non erano adatti alla nostra tabella di marcia. Vedi qui:

Abbiamo cambiato i piani acquistando, con difficoltà, un biglietto del treno per Chisinau e posticipato la visita alla Transnistria. Il biglietto costa circa 7 euro a persona.

La città è piacevole, tranquilla e i parchi sono pieni di gente.

La sera abbiamo bevuto il Kompot, una bevanda tipica a base di ciliegie che mi sento di consigliare.

Giorno 8: Ucraina e Moldavia > Odessa e Chisinau

La mattina siamo andati alla spiaggia di Otrada a piedi e ci siamo fermati in uno dei tanti bagni per una birra. Siamo risaliti con la funivia che è tanto colorata quanto vetusta, vedi qui:

Nel pomeriggio, alle 16.20, dopo lo shopping siamo partiti per Chisinau. I vagoni sono scomodi, ci sono solo panche di legno dipinte di giallo, quelle larghe sono destinate a tre passeggeri, quelle strette a due. Una delle fermate intermedie è Tiraspol, proprio perché entrati dalla Transnistria i doganieri moldavi non timbrano il passaporto.

Nota 2: a Chisnau ci siamo informati presso il consolato italiano su come risolvere il problema della mancante entry stamp sul passaporto, ovviamente non ci hanno saputo suggerire soluzioni “realistiche”. Comunque tutto si è risolto per il meglio, all’uscita dalla Moldavia il passaporto è stato timbrato con la sola data di uscita, senza problemi.

Sul treno abbiamo fatto amicizia con un ex sergente dell’esercito canadese in pensione. A Chisinau siamo arrivati verso le 23:00. per un problema con la prenotazione in ostello abbiamo soggiornato al Cosmos Hotel. La spesa per una camera doppia è di 39 euro, l’hotel è di stampo sovietico, ma le camere sono pulite e climatizzate.

Nota 3: la chiave della camera 602 apre anche la porta della camera 606.

Giorno 9: Moldavia > Chisinau

Chisianu non è bella, neanche bellina e probabilmente neanche bruttina. Cosa dire? Brutta, proprio brutta, la via principale dedicata a Stefan cel Mare solo un susseguirsi di Exchange Money, Casinò e altre tristezze.

Le vie laterali sono piuttosto squallide e disseminate da povere babushka delle campagne che vendono un po’ di tutto, ma niente di interessante.

In serata, barbecue in ostello. Il Chisinau Hostel è una villetta dietro al centro commerciale Mall Dova. Organizzano anche visite guidate a Tiraspol, ma noi abbiamo preferito il “no Alpitour”.

Giorno 10: Transnistria > Bender e Tiraspol

All’interno del viaggio la Transinistria meriterebbe un capitolo a parte, ma visto che non abbiamo avuto alcun tipo di problema non vedo perché alimentare le leggende che girano intorno a questa località.

Tengo a precisare che la Transnistria è un posto da cui gli abitanti vogliono molto probabilmente andarsene. Le persone avvedute tentano giustamente di evitarla. Pare però che molti, fra cui noi, non possano far a meno di visitarla, pur sapendo che non c’è assolutamente niente da vedere, né Bender né a Tirapol. Tutta colpa di Nicolai Lilin, nel nostro caso.

Probabilmente la sede della base russa nel centro della regione potrebbe essere interessante, ma dubito o meglio, sono certo, che un turista qualunque non possa arrivarci. A meno che non si voglia prendersi questo genere di rischi: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/73156/pelazza-transnistria.html

La mattina ci siamo recati al consolato per risolvere il problema della entry stamp sul passaporto. Questione che al consolato non hanno saputo risolvere e che, in uscita, non si è rivelato un problema per i doganieri. Nel discorso con il funzionario del consolato è emersa la nostra intenzione di andare in Transnistria, ovviamente ci ha decisamente sconsigliato la visita, ma senza portare motivazioni comprensibili.

Quando mi dicono di non fare una cosa, senza darmi spiegazioni, la voglia di farla lo stesso impazza; alle 10:00 stavamo già compilando il modulo per entrare in Transnistria su una marshrutka diretta a Bender. Le marshrutka per la Transnistria partono dalla stazione centrale dei bus, il viaggio dura poco meno di 50 minuti e costa circa 3 euro.

Il passaggio della frontiera moldava non presenta problemi, tutti i passaporti vengono ritirati dal conducente e poi restituiti. Quindi si passa il layer dell’esercito russo che non ferma le persone in transito, infatti rappresenta solo una forza di pace fra i due stati.

Quindi arriva la parte più interessante, la dogana di Transnistria. I passaporti vengono nuovamente ritirati dall’autista. Dopo 10 minuti li riconsegna ai proprietari e a questo punto, tutti insieme, ci si incammina verso il punto di controllo.

Singolarmente si mostra il passaporto ai doganieri, loro lo controllano e inseriscono i dati nel PC quindi rilasciano la sola parte B del foglio precompilato aggiungendo l’ora di uscita (non tutti i passeggeri avevano ricevuto il foglio, alcuni lo compilano direttamente di fronte ai doganieri).

Bender: abbiamo fatto un giro in centro, siamo entrati in uno dei magazzini Sheriff di proprietà di Igor Smirnov (incredibilmente molto ben forniti di tutto) e ci siamo seduti in un bar per pranzo.

Un edificio crivellato dai colpi di proiettile ha attirato la nostra attenzione.

Con una nuova marshrutka ci siamo spostati verso Tiraspol.

Le uniche attrattive sono i tank usati come monumenti, i simboli con la falce e il martello e l’enorme statua di Lenin davanti al palazzo del governo. Qui gli uffici delle ambasciate di Ossezia e Abcasia:

Tenete presente che i rubli di Transnistria sono soldi del monopoli, non prendetene troppi perché è una valuta che non potrete cambiare altrove.

Anche il rientro non ha presentato noie, ci hanno ritirato il modulo B del foglio di ingresso e siamo arrivati a Chisinau in serata.

Giorno 11: Moldavia e Romania > Chisinau e Iasi

Dalla stazione Sud dei bus a Chisinau partono le marshrutka per Iasi, con 10 euro e 5 ore di stradine si arriva in Romania. I doganieri sono pignoli, ho visto smontare le ruote di almeno due macchine.

A Iasi c’è un bel castello che non abbiamo potuto visitare perché in fase di restauro. In fondo la città non è brutta, ma credo che fossimo troppo stanchi per godercela.

La sera alle 23:20 siamo partiti con il treno notturno per Bucarest.

Giorno 12: Romania > Bucarest

Siamo arrivati verso le 7:00 e ci siamo sistemati al Friend Hostel.

Aspettando il check in siamo andati in centro, abbiamo passato il palazzo di Ceausescu e siamo arrivati alle zone pedonali del centro. Ci sono moltissimi locali aperti da mattina a sera e anche il parco ottimo per le passeggiate, molti gli angoli interessanti.

Giorno 13: Romania > Bucarest

Viisita al quartiere popolare di Ferentari, un altro posto dove non bisogna andare.

Noi ci siamo stati e non ci successo nulla, ovviamente non c’è nulla da vedere, quindi il consiglio di non sprecare tempo.

Pomeriggio in libertà fra le vie del centro.

Nota 4: il centro di Bucarest è molto sicuro, non si può dire lo stesso per le aree periferiche che la sera diventano buie e si popolano di individui dall’aria arcigna. Attenti ai tombini, spesso non hanno copertura.

Nota 5: la bevanda tipica di Bucarest è il Braga, qualcosa di cui potete sicuramente fare a meno.

Enjoy.



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