Venezia non stanca mai

Eccoci qui, per l’ennesima volta, a visitare Venezia!
Questa volta partiamo in treno da Brescia, su Italo: alle 10.00 di sabato mattina siamo già alla stazione di Venezia Santa Lucia.
Acquistiamo (alla cifra di 21 eur/persona) il biglietto giornaliero per l’utilizzo illimitato dei traghetti e la nostra prima tappa sono gli Alloggi Barbaria (Alloggi Barbaria – Hotel 2 stelle, a Venezia – SITO UFFICIALE). Siamo loro ospiti per la terza volta e ci sentiamo di consigliarli – ancora e sempre – per la disponibilità e la pulizia, nonché per l’ottimo rapporto qualità-prezzo e per la posizione.
Fausto, sua moglie ed il loro staff ci accolgono come sempre calorosamente e – consegnati i bagagli – partiamo per i nostri tre giorni di esplorazione!
Primo giorno – Le isole
Avevamo già visitato Murano, Torcello e Burano in occasione della nostra precedente permanenza in città, ma abbiamo voluto tornarci per poter passeggiare un po’ di più.
Soffia un forte vento e cade qualche rara goccia di pioggia, ma il meteo così incerto ha un vantaggio: Venezia non è stracolma di turisti come al solito, ma è piuttosto vivibile!
Cominciamo da Murano, dove ci addentriamo in una zona che conosciamo poco.
Dopo una breve passeggiata, ci troviamo di fronte al principale luogo di culto cattolico dell’isola: è la splendida Basilica dei Santi Maria e Donato (https://www.sandonatomurano.it/), uno dei massimi esempi del cosiddetto “romanico lagunare”, che custodisce al suo interno splendidi mosaici, contemporanei a quelli più famosi della Basilica di San Marco. L’entrata è gratuita con offerta libera.
Sul retro della chiesa, una zona industriale abbandonata sta prendendo nuovamente vita per merito di una riqualificazione spaziale davvero notevole. Rientrati a casa, ci informiamo su alcuni canali ufficiali e possiamo confermare che si tratti di un successo: sul retro della Basilica, è la zona delle Fondamenta San Lorenzo e Calle delle Conterie, considerate zona di archeologia industriale. Le Conterie erano un insieme di antiche fornaci e stabilimenti per la produzione di perline colorate di vetro usate per collane, bracciali ed ornamenti. Oggi l’area è stata in parte recuperata e trasformata.
Pranziamo direttamente in Campo San Donato, presso l’antica Osteria Al Canton (http://www.osterialcanton.com/): fra i vari piatti proposti, segnalo le loro meravigliose sarde in saor.
Dopo una breve sosta per gli acquisti, riprendiamo il vaporetto e sbarchiamo a Mazzorbo, isola meno conosciuta, collegata a Burano da un lungo ponte di legno, chiamato appunto Ponte Longo. È sicuramente un’isola più tranquilla e meno turistica, anche se ospita la celebre tenuta Venissa, famosa per il suo vitigno autoctono. La tenuta è visitabile gratuitamente e dista pochi metri dal Ponte Longo.
Attraversato il ponte, riprendiamo il vaporetto alla volta della bellissima Torcello, la nostra isola preferita. Purtroppo nemmeno questa volta riusciamo a visitare il museo, ma abbiamo la possibilità di passeggiare in questo straordinario luogo che sembra riportarti al Medioevo. La piccola piazza centrale è dominata dalla splendida Basilica di Santa Maria Assunta, che questa volta visitiamo solo esternamente.
Rientrati a Burano, ci perdiamo fra le viuzze colorate, senza tralasciare i tre punti simbolo dell’isola: il suo campanile che pende come la Torre di Pisa, la coloratissima Casa di Bepi Suà ed infine il Ponte dell’Amore, dove una giovane coppia straniera in viaggio di nozze ci chiede di scattarle qualche foto.