Urbino e il Montefeltro
31/10: Valle del Metauro (Gola del Furlo – Cagli – Frontone – Pergola – Fossombrone) Al risveglio apprezziamo i bellissimi colori delle colline che ci circondano, dove si alternano distese di boschi e campi. Facciamo colazione e partiamo per un itinerario naturalistico-culturale nella valle del Metauro. La prima tappa è la Gola del Furlo, una riserva naturale con impressionanti rocce a strapiombo che si gettano sulle acque verdi del fiume Candigliano, un affluente del Metauro, dove si trova anche una diga. Percorriamo, prima in macchina e poi a piedi, l’antica galleria che fu fatta scavare dall’imperatore Vespasiano nel punto più stretto della gola. Il luogo è molto affascinante sia per la particolarità del paesaggio sia per l’importante testimonianza storica dell’intervento dell’uomo sulla natura. Proseguiamo poi in direzione Cagli passando per Acqualagna, dove notiamo una gran quantità di persone accorsa alla fiera nazionale del tartufo bianco che si svolge proprio in questi giorni. A Cagli facciamo un biglietto cumulativo (5 Euro) che ci permette di visitare il Torrione e il Teatro comunale. Iniziamo dal teatro, recentemente restaurato, dove ammiriamo la ricchezza di dettagli architettonici ed affreschi. Entriamo poi nel Torrione, dove visitiamo i vari piani e ci addentriamo (con un po’ di fatica) nel cosiddetto “soccorso coverto”, un lungo camminamento segreto sotterraneo con una scalinata che sale fino al convento dei Padri Cappuccini sulla collina di fronte. Percorriamo buona parte del tunnel, la cui uscita verso il convento è chiusa da un cancello ma ci dicono che in alcune occasioni viene aperta ed è possibile sbucare dall’altra parte. Rimaniamo impressionati di fronte a questa opera di ingegneria militare, oggi perfettamente ristrutturata. Usciamo da questa meraviglia molto soddisfatti e facciamo un giro nel centro storico della cittadina, dove ci sono molte chiese e palazzi importanti. Cagli ci ha sorpreso per la sua bellezza, merita veramente una sosta per ammirare i suoi gioielli. Proseguendo il nostro itinerario arriviamo a Frontone e saliamo in auto fino al Castello. E’ un piccolo borgo in pietra sormontato da una rocca da cui si gode un magnifico panorama su tutta la vallata. Sicuramente una meta che consigliamo, date anche le ottime condizioni in cui il borgo è mantenuto. Qui ci fermiamo alla Taverna della Rocca, dove mangiamo un’ottima e abbondante grigliata di carne con patate arrosto, più dolce, acqua, vino e caffè spendendo solo 17 Euro a testa. Una tappa gastronomica da non perdere! Dopo questo momento conviviale visitiamo le stanze della Rocca, scattiamo delle belle foto dall’alto e poi ripartiamo per raggiungere Pergola. Non abbiamo tempo per vedere il celebre Museo dei Bronzi Dorati, quindi facciamo un veloce giro per le caratteristiche vie del centro storico, passando per il Municipio, la Rocca e alcune chiese. Comincia a calare il sole e ci rimettiamo in macchina per spostarci verso l’ultima tappa della giornata, Fossombrone, attraverso una strada quasi deserta (come tutte quelle che abbiamo percorso in questi giorni) dagli immancabili tornanti che arrampicano sulle colline. Quando arriviamo alla meta è già buio fitto quindi vediamo la città rischiarata solo dalle luci artificiali, il che le conferisce comunque un fascino particolare. Attraversiamo in macchina il ponte sul Metauro (dalla struttura tipica dei “ponti del diavolo”) e poi facciamo un giro a piedi per il corso principale nella parte bassa della città, fiancheggiata da palazzi monumentali con portici, dove troviamo molta gente a passeggio. Salendo per una scalinata ci addentriamo nella parte alta dove ammiriamo la vista sulla città. Purtroppo è già ora di far ritorno verso Urbino quindi termina qui la nostra visita a questa cittadina che merita sicuramente di essere approfondita per le sue numerose attrattive. Essendo già quasi l’ora di cena decidiamo di andare direttamente ad Urbino senza ripassare dall’agriturismo. Questa volta parcheggiamo nei pressi della Fortezza Albornoz. Da qui scendiamo verso il centro della città e andiamo in cerca di un locale per la cena. Stasera (che è anche la notte di Halloween) c’è molta meno gente in giro e la penombra e le vie quasi deserte creano un’atmosfera molto suggestiva. In una delle tante viuzze non lontano dal Duomo troviamo l’”Antica Hostaria La Balestra” dove mangiamo un primo piatto tipico marchigiano per concludere in bellezza questa giornata intensa. Prima di tornare alla macchina facciamo un giro intorno al Palazzo Ducale illuminato ammirandone ancora una volta la sua maestosità ed eleganza.
01/11: Montefeltro (Sassocorvaro – Pietrarubbia – San Leo) Lasciamo le camere verso le 9.30 e salutiamo il nostro piacevole agriturismo per iniziare un nuovo itinerario, questa volta alla scoperta del Montefeltro. Prima di partire facciamo di nuovo un salto alla Fortezza di Urbino per scattare alcune foto panoramiche alla città dall’alto e con la luce del giorno. Ne approfittiamo anche per vedere da vicino la struttura della fortezza e il monumento a Raffaello che si trova poco distante. La prima tappa dell’itinerario di oggi è Sassocorvaro. Il borgo si erge su un colle che domina la valle del fiume Foglia. Ci dirigiamo subito verso la possente Rocca Ubaldinesca, che purtroppo troviamo chiusa, quindi ci accontentiamo di vederla dall’esterno. Ci affacciamo poi da un punto panoramico nelle vie del centro per fare una tipica foto da cartolina al lago artificiale chiuso da una diga, su cui si affaccia la frazione di Mercatale. Riprendiamo il viaggio tra i mutevoli paesaggi del Montefeltro, un territorio caratterizzato da monti e colline, valli e balze, con villaggi sparsi qua e là e boschi che terminano su dirupi scoscesi. Facciamo poi una breve sosta in una località molto particolare, l’antico borgo di Pietrarubbia, che ci appare come un paese fantasma. Percorrendo una strada sterrata piuttosto dissestata si arriva ad un gruppo di case, completamente restaurate, che si sviluppano sotto ai ruderi dell’antica rocca. Deve il suo nome alla particolare colorazione rossastra delle rocce della zona e oggi vi si trova una mostra permanente di sculture realizzate dal Centro T.A.M. (Trattamento Artistico dei Metalli). Il museo è chiuso, nel borgo non c’è anima viva ma appena ci avviciniamo alle case si diffonde nell’aria una musica d’atmosfera che proviene da alcuni altoparlanti nascosti lungo il percorso. E’ stata un’esperienza veramente surreale ed emozionante! Lasciamo questo luogo incantato e saliamo sempre più di quota fino a raggiungere l’ultima tappa del nostro viaggio, la cittadina di San Leo. Capitale storica del Montefeltro, San Leo è stata di recente annessa alla provincia di Rimini, quindi sconfiniamo per un breve tratto in Emilia-Romagna. Mentre ci avviciniamo in auto scattiamo una foto panoramica dove si può ammirare la particolare caratteristica del luogo, un paese costruito a ridosso di uno sperone di roccia con l’inespugnabile fortezza collocata nel punto più alto. Entriamo con la macchina nelle vie del centro storico e troviamo posto in un parcheggio gratuito nelle vicinanze. Prima di iniziare la salita alla rocca ci fermiamo per una sosta pranzo all’osteria “La Corte di Berengario II”, dove ci gustiamo un misto di crostini, salumi e formaggio di fossa come antipasto e un bis di primi favolosi. E’ l’ultimo appuntamento gastronomico della nostra gita e vogliamo festeggiarlo alla grande! Appagati dal lauto pranzo prendiamo la strada in salita che porta alla fortezza e qui visitiamo tutte le stanze, le piazze d’armi, i torrioni, le prigioni e ogni angolo della grande costruzione militare, passando anche per la famosa cella di Cagliostro. Dall’alto ammiriamo un vasto panorama sui monti circostanti e sulla Val Marecchia, reso ancor più suggestivo dalla presenza di alcuni strati di nuvole che si addensano sotto di noi. Prima di lasciare San Leo facciamo un giro nel paese tra il Duomo romanico, il palazzo comunale e gli altri edifici storici, e compriamo gli ultimi souvenir. Verso le 17 ci rimettiamo in macchina per affrontare il viaggio di ritorno, che ci riporterà in Toscana passando questa volta attraverso il valico di Viamaggio (983 m). Si conclude qui il nostro interessante viaggio che ci ha fatto immergere per tre giorni in un’atmosfera rilassante, girovagando fra strade tortuose di campagna in una zona delle Marche non troppo conosciuta ma piena di belle sorprese. Rocche e fortezze, scrigni d’arte e paesi fantasma, ma anche paesaggi naturali affascinanti, grande ospitalità e prodotti gastronomici d’eccellenza. Un’altra piacevole scoperta della nostra bella Italia.