Un weekend a Napoli fuori dai “soliti giri”

Esplorando la città lungo i percorsi delle Scale di Napoli e, nei dintorni, i Campi Flegrei
un weekend a napoli fuori dai soliti giri
Partenza il: 29/03/2019
Ritorno il: 31/03/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Mi vergogno un po’ ma all’alba dei 35 anni non ero mai stata a Napoli e non perché avessi pregiudizi o perché credessi al detto “vedi Napoli e muori”, ma semplicemente perché nel mio immaginario era una di quelle città da visitare con un local e io un local napoletano non l’avevo mai conosciuto… Ciò che mi ha fatto cambiare idea è stato quello che ho letto sul sito di italiaslowtour che, come me, predilige un modo di viaggiare fuori dai tracciati più battuti. Così alla prima occasione ho deciso di partire con la mia amica Chiara. Insieme abbiamo preso il treno Frecciarossa direttamente da Milano che in quattro ore, con una sola fermata a Roma, ci ha portate dritte dritte nel cuore della città.

Comodamente seduta osservavo il panorama dei colli toscani che scorrevano rapidi e placidi e nel mentre pregustavo il momento del pranzo in cui avrei provato per la prima volta nella mia vita la vera pizza napoletana: un sogno ad occhi aperti (anche se poi più tardi mentre masticavo il soffice cornicione e sentivo il gusto unico del pomodoro e della mozzarella fior di latte, gli occhi li ho chiusi)! Non avevamo molto tempo a disposizione perché l’idea era quella di esplorare un po’ il meraviglioso golfo quindi abbiamo pensato che il modo migliore per capire l’anima di una città così ricca di storia e per conoscere qualcosa in più della sua gente fosse quello di seguire un tracciato delle “Scale di Napoli” considerate dei veri capolavori e che altro non sono che dei percorsi su vie gradinate che ricalcano degli antichi percorsi pedonali e che congiungono la costa al centro e giungono fino in collina. Noi volevamo sentirci un po’ dive del cinema e abbiamo scelto quelle che si vedono nel famoso film “Ieri, oggi, domani” con la bellissima Sophia Loren e che conducono fino al famoso Capodimonte, un luogo aperto al pubblico con una villa museo, dei giardini classici e rigogliosi e con una vista mozzafiato sulla città. Da lì lo sguardo si apre su Ischia e Capri, le mete del mio prossimo viaggio. Ora capisco perché chi viene a Napoli per la prima volta sa che non sarà l’unica. Da lì si raggiunge direttamente il quartiere Sanità, il quartiere del famoso attore comico Totò, un’icona della città e del cinema italiano. Un aperitivo con un ottimo vino bianco Greco di Tufo a Spaccanapoli tra i localini caratteristici e negozietti e poi direzione Pozzuoli per una cena a base di pesce in riva al mare. Questa deliziosa cittadina dei Campi Flegrei ci ha catapultate in una vera dimensione vacanziera e da estate anticipata!

Il giorno successivo l’abbiamo dedicato alla cultura: in questa area ci sono molti siti archeologici da visitare che raccontano dei primi insediamenti greci e romani. I laghi di origine vulcanica sono la prima cosa da vedere, uno su tutti quello raccontato da Dante, il Lago D’Averno attraverso cui Caronte traghettava le anime dannate. Per capire meglio il paradiso terrestre in cui ci trovavamo siamo salite al Castello Aragonese di Baia dove si gode di una vista imperdibile sul mare e dove si può visitare il Museo Archeologico dei Campi Flegrei che espone documenti e reperti preziosi che illustrano la vita dei primi secoli dopo Cristo e che custodisce delle sculture greche dell’età classica. Ci sono pezzi unici ritrovati da scavi subacquei realizzati nella zona e l’atmosfera mistica della terrazza vale la visita. Quel sabato c’era anche una lezione di yoga all’aperto, l’energia dell’universo era palpabile. Dopo un pranzo frugale abbiamo continuato scoprendo la più grande cisterna nota mai costruita dagli antichi romani che si trova a Bacoli: la Piscina Mirabilis che costituiva il serbatoio finale di uno dei principali acquedotti romani, anche lei ricavata dalla pietra di tufo. Camminare sotto quelle immense arcate ti fa sentire così piccolo!

Nella grande area dei Campi Flegrei c’è anche il Monte di Cuma, famoso per il suo oracolo che oggi è detto “l’antro della Sibilla” dove gli antichi andavano a farsi predire il futuro. Questo luogo sulla collina è un’altra meraviglia dell’archeologia dove si trovano resti di antichi tempi greci, romani e cristiani in un contesto paesaggistico e naturalistico pazzesco. Non è difficile credere che qui gli antichi sentissero un legame diretto con gli Dèi e con la loro spiritualità. Il canto dei grilli, gli alberi di ulivo centenari che oscillano con la brezza marina e i giochi di luce che si creano tra le fronde tocca l’anima e mette in contatto con la parte divina che è in ognuno di noi. Il tempio di Apollo, la fonte battesimale e il tempio di Zeus parlano di una storia risalente al 730 a.C. e continuata fino al 1200 d.C. e passeggiare tra i sassi e il verde della Via Sacra è un’esperienza difficile da descrivere a parole. Non occorre essere religioso per sentirsi riempire il cuore di un benessere che non è di questa terra. Dopo una giornata così sembra impossibile avere di più eppure la cena a base di bruschette, insalata di polipo e spaghetti alle vongole ci ha sorprese. Dall’estasi spirituale a quella del palato. Napoli è questo e molto di più perciò la promessa di ritornarci prestissimo sarà sicuramente mantenuta! (e non c’è bisogno della previsione della Sibilla per esserne certi)

Julie

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