Un po’ di Romania
ROMANIA – 19-26/7/17
Da un po’ pensavo (con la moglie, naturalmente!) di visitare questa terra per lunghi anni un po’ emarginata dal resto d’Europa a causa di un duro regime e attualmente in fase di netta ripresa. L’occasione ci è stata fornita dalla conoscenza di una persona che i casi della vita hanno portato in Italia e poi nuovamente in Romania per iniziare una piccola attività imprenditoriale. Qualcuno l’aveva descritto come un paese arretrato e lontano dagli standard europei. Non è così. E’ vero che abbiamo visitato solo una parte di Romania e forse la zona più sviluppata, ma le condizioni economiche sono in netto miglioramento. Brasov, per esempio, è una città in pieno sviluppo, pulita, ben tenuta, con un vivacissimo centro storico e con i famosi “palazzoni” del regime restaurati e dove si fa fatica a trovare abitazioni libere. Non da meno Sibiu e naturalmente Bucarest.
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Qualche problema l’abbiamo riscontrato nei trasporti interni. Non è facilissimo capire esattamente come funzionano: sarò più preciso! Un aiuto importante è il sito “autogari.ro” dal quale si può ricavare info utili. Ma attenzione, le compagnie di trasporto sono molte, gli orari possono essere approssimativi e in qualche caso penso sia utile prenotare via internet. Le stazioni bus ,luoghi un po’ caotici, sono situate presso le stazioni del treno (sito cfr.ro), ma in genere nella stessa città ce ne sono due o tre! Gli spostamenti possono essere un po’ avventurosi il che, qualche volta, non guasta!
BRASOV (Kronstad) e la Transilvania
È la prima tappa e qui incontreremo i nostri amici. Dall’aeroporto di Bucarest la compagnia Direct fa viaggi giornalieri abbastanza frequenti, ma non è facilissimo trovare da dove partono. Abbiamo trovato i minibus appena fuori dal posteggio davanti agli arrivi. Percorriamo una buona strada pianeggiante sfiorando Ploiesti in direzione dei Carpazi e di Sinaia. E attraversando piccoli centri. Ai bordi moltissime baracchette per la vendita di frutta, verdura e prodotti locali. Il bus fa un paio di fermate poi la strada si restringe a una corsia per senso di marcia e il traffico aumenta notevolmente. Sinaia è uno dei centri turistici più importanti de Carpazi e si vede, la visiteremo in seguito. Scendiamo a Brasov dopo un viaggio di circa 3 ore per percorrere i circa 150 km che la separano dall’aeroporto. Il viaggio, comunque, è interessante! Qui incontriamo il figlio della nostra amica che ci porta alla pensione che gestisce: è un po’ distante dal centro, ma praticamente siamo in famiglia e l’accoglienza è ottima. Iniziamo subito l’esplorazione della città che subito ci appare ,come ho già detto, perfetta. Il centro storico inizia con il verdeggiante e fiorito parco Titulescu con le tantissime finestre ornate di fiori del Palazzo comunale. Davanti c’è anche la statua della lupa Capitolina con tanto di gemelli! Domina il tutto la collina della cittadella. La città poi si insinua con le sue stradette lastricate, sotto il monte Tampa con in alto la grande scritta “Brasov” in stile hollywoodiano. Molti sono i palazzi di impronta austroungarica, classica e barocca la maggior parte dei quali si affacciano sulla pedonale Str.Repubblicii con locali di ogni genere. Si sbuca poi nella grande piazza Sfatului con al centro la medioevale Casa Consiglio dominata dalla torre del Trombettiere (che a mezzogiorno dovrebbe affacciarsi insieme ai colleghi per suonare l’ora, ma non l’abbiamo visto!). La piazza è bella circondata da nobili palazzi e da caffè e ristorantini. Da visitare la piccola e colorata chiesa ortodossa nell’angolo nord. Fatti pochi passi ed eccoci all’edificio simbolo della città e cioè la grande gotica Chiesa Nera costruita dalla comunità luterana e arricchita da una strana collezione di tappeti. In stagione vi si tengono numerosi concerti d’organo. Brasov, come tutta la Transilviana, faceva parte, fino al 1918, dell’Impero Asburgico e le popolazione dominanti erano i così detti Sassoni di origine centro europea e gli ungheresi. I Romeni erano spesso discriminati. La situazione si è capovolta dopo l’unificazione anche se la situazione è assolutamente tranquilla. A Brasov il quartiere di Schei era abitato dai Romeni e qui si può visitare la Cattedrale ortodossa di S.Nicola. Fuori dai possenti bastioni ad est del centro si incontra un bel parco alle pendici del monte Tampa al quale si può salire con la funivia di epoca comunista, ma costruita dalla nostra Ceretti e Tanfani diversi decenni fa. Un sentiero porta al belvedere e alla scritta Brasov realizzata a caratteri cubitali. Il panorama della città è assolutamente da non perdere ! A qualche chilometro da Brasov a 1050 metri di altitudine si trova la stazione sciistica di Poiana Brasov, graziosa e ben attrezzata, Non sarà Cortina ,ma vale la pena farci una visitina. Caratteristica la chiesetta in legno costruita in stile di quelle del Maramures. Si raggiunge facilmente in bus. Vi è stato girato il film “Ritorno a Cold Mountain”.
CHIESE FORTIFICATE e CASTELLI
A questo punto devo vivamente ringraziare i nostri giovani amici romeni che ci hanno “scorrazzato” per i dintorni di Brasov. A Prejmer la semplice e suggestiva chiesa gotica è racchiusa da una cinta muraria rotonda che comprende 272 camere abitabili, refettori, gallerie e ballatoi che permettevano all’intera comunità di difendersi durante i frequentissimi assedi. Il paesino è restaurato e ben conservato e ora, come nei secoli passati ,dà l’impressione di un’oasi di pace e tranquillità. I grossi camini delle abitazioni sono quasi tutti occupati dai nidi delle cicogne che nella zona trascorrono i mesi estivi.
Il castello di Bran è tappa obbligatoria. Costruito nel XIV sec a difesa del passo di Bran dalle incursioni dei Turchi è un turrito castello in magnifica posizione su uno sperone di roccia con ai piedi un bel parco. Si dice che abbia ospitato il famoso conte Vlad (Dracula) per pochi giorni durante una campagna di difesa dai Turchi. Nell’arco dei secoli ha subito molti rimaneggiamenti in particolare per quanto riguarda gli interni. Le ultime modifiche sono quelle apportate dalla regina Maria che ne fece una sua dimora negli anni ‘20 del novecento. Grande uso di legno scuro e pareti bianche, belle e sobrie sale e camere ben arredate. Di Dracula non c’è ombra, ma ai piedi del castello troverete una moltitudine di bancarelle di souvenir in gran parte “draculeschi” e perfino una casa dei fantasmi. Andate presto, la mattina, i turisti sono moltissimi!
Sinaia, che si trova al confine tra Valacchia e Transilvania è un’altra meta da non perdere. E’ infatti questa graziosa cittadina ricca di belle ville e alberghi è importante stazione di villeggiatura sia invernale che estiva. Il traffico automobilistico intorno a questa cittadina è asfissiante specialmente nei giorni festivi. Il re Carlo I la scelse per farvi costruire il suo palazzo estivo,in magnifica posizione tra i boschi, negli ultimi anni del XIX secolo. Peles è un castello magico, stravagante e fantasioso che sembra uscito da un libro di fiabe. Gli interni ed in particolare i saloni sono arredati piuttosto pesantemente con sculture in legno di fattura tedesca e decorazioni provenienti da varie parti del mondo e in vari stili che vanno dal moresco al veneziano. Sono tuttavia spettacolari e meritano attenzione. Le sale e le stanze ai piani superiori sono anch’esse notevoli, ma non sempre visitabili. Noi abbiamo avuto fortuna. C’è naturalmente anche un teatro e un salone della musica. Da notare che questa sfarzosa dimora fu la prima in Europa ad avere riscaldamento centralizzato, corrente elettrica e impianto di aspirazioni polveri. Non male. In epoca Ceaucescu il castello ha ospitato molti capi di stato e personaggi importanti. A circa 100 metri dal castello si trova il Palazzo Pelisor in stile medioevale tedesco costruito per il nipote di Carlo I e futuro re Ferdinando. Gli interni sono arredati con eleganti mobili viennesi in art nouveau. A me sono piaciuti moltissimo. La visita a Peles è guidata, quella Pelisor è libera.
SIBIU (Hermannstadt)
Lasciamo con dispiacere Brasov e in nostro amici per raggiungere la seconda meta del nostro viaggio e cioè Sibiu distante circa 150 Km verso Ovest. La raggiungiamo in bus AXA con partenza dall’Autogara 1, quella adiacente alla stazione ferroviaria. Il viaggio, circa due ore e mezzo, è piacevole costeggiando la verde campagna dapprima pianeggiante e poi ondulata con campi di mais a perdita d’occhio. Attraversiamo paesetti con tante piccole casette basse e spesso bisognose di mantenimento e la città di Fagaras con un bel centro, ma con molti palazzoni del regime da recuperare. A Sibiu con il bus 2 raggiungiamo in nostro albergo che è due passi dal centro al di là del Cibin ( piccolo fiume!). Anche Sibiu come Brasov e gran parte della Transilvania fu dominata dai Sassoni (insieme di popolazioni con maggioranze tedesche e ungheresi) e dove i Romeni erano spesso discriminati, fu importante città medioevale e ebbe particolare rilievo sotto la dominazione asburgica. La caratteristica della città è quella di avere tre piazze contigue con l’ampia e animata Piata Mare (Grande) al centro dell’abitato con il bel palazzo della Banca Agricola,ora municipio, e la Cattedrale Cattolica. Le piazze sono circondate da bei palazzi, ristoranti e caffè che continuano lungo la Str Bolcescu fino al Parcul Astra dal quale si può passeggiare lungo le antiche mura. In piata Huet potete visitare la Biserica Evangelica con il famoso organo da 6002 canne, uno dei più grandi d’ Europa. Merita la salita ai 70 metri del campanile dal quale si gode una bellissima vista su tutta la città. Da Piata Mica si può scendere a passeggiare nella città bassa passando sotto il Ponte di Ferro o delle bugie. Sembra che qui gli innamorati si scambiassero promesse di amore eterno: da qui è facile capire il significato del nome… Non potrete non osservare, sui rossi tetti delle case nei dintorni del centro, le caratteristiche finestre a “palpebra”, un po’ inquietanti, che possono definirsi gli “occhi” di Sibiu. Una mezza giornata la dovrete dedicare al Museo-Villaggio della Civiltà Popolare (ASTRA) nascosto nella verdeggiante foresta di Dumbrava a 6 Km da Sibiu.Si raggiunge con il bus 1 che fa capolinea ai cimiteri della città e poi con il bus 13.In mezzo a questa rilassante foresta è stato ricostruito l’importante patrimonio rurale romeno con case, chiese, mulini, laboratori, stalle, scuole. All’interno potrete assistere a varie dimostrazioni e naturalmente mangiare in un tradizionale ristorante oppure con il cibo delle bancarelle (come abbiamo fatto noi). Veramente da non perdere!
BUCAREST
E ora a Bucarest! Come avevamo notato i trasporti sono un po’ complicati. I bus per Bucarest partono da un’autogara diversa da quella di arrivo (compagnia Memento) e non abbiamo avuto la possibilità di capire bene! In parole povere abbiamo optato per il treno. Biglietto di seconda classe (con posto prenotato), stazione così così, treno così così con cambio locomotore a Sibiu. Viaggio lento con durata di circa 6 ore con numerose soste non previste, ma comunque interessante. Stazione di Bucarest così così! Con la metro raggiungiamo l’albergo in zona centrale non lontano dal famoso palazzo del Parlamento. Della città medioevale di Vlad III, che la scelse come sua capitale, rimane poco ed è racchiusa nel quartiere di Lipscani. Qui si trova la Corte Vecchia, il palazzo reale, con la chiesa più antica di Bucarest. Ma l’edificio più affascinante è il piccolo monastero ortodosso di Stavropolos con il bel chiostro porticato. Lipscani, che prende il nome dai mercanti di Lipsia, è il quartiere più vivace della città con bar, ristoranti e locali di vario genere. Naturalmente la visita da effettuare obbligatoriamente è quella del Palazzo del Parlamento, la grandiosa opera voluta da Ceaucescu e che in parte ne accelerò la caduta. Il palazzo è immenso e si trova al centro di un grande parco. Per costruirlo fu distrutta mezza città! La visita è guidata e conviene seguire il tour completo che vi porterà sulla terrazza dalla quale avrete una splendida vista sul Bd Uniri, l’omonima piazza e oltre. Da qui potrete facilmente rendervi conto della megalomania della dittatura ! Comunque il Bd Uniri è un grande viale alberato la cui mezzeria è occupata da una lunghissima fontana: bello.
Bucarest venne chiamata la “ Parigi dell’Est” per la sua somiglianza architettonica alla capitale francese. C’è persino un Arco di Trionfo. Dopo gli anni bui della guerra e del regime ora la città è veramente rinata. Il centro è completamente ristrutturato, i palazzi sono stati riportati all’antico splendore, i bei e grandi parchi sono perfettamente mantenuti, i viali ampi e spesso verdeggianti. La strada più bella è Calea Victorei con l’Atheneum, il museo delle arti, il palazzo dei telefoni, quelli ministeriali, una volta palazzi del regime e il monumento alla Rinascita, la slanciata piramide che ricorda i caduti della rivolta del 1989. Proseguendo oltre la fontana Sarindar si trova il museo di Storia Nazionale con la strana statua dell’imperatore Traiano a ricordo della breve presenza romana in queste terre. B.d Regina Elisabetta, che incrocia la Calea, conduce ai bei giardini Cismigiu con le caratteristiche file di panchine e dall’altra parte fino a piatia Universitati con la Coltea Biserica e più avanti la chiesa Armena. Con piccola spesa (6 € per 24 ore) potete usufruire del servizio di bus turistico (Bucarest city tour) che vi scorrazzerà per la città permettendovi di raggiungere l’Arco di Trionfo, il grande parco Herastrau e il Villaggio Museo. Insomma, Bucarest ci è sembrata una bella città che si è lasciata alle spalle un periodo buio, aperta al futuro e quindi anche al turismo. La città appare in ordine, un po’ caotica, forse, ma vivace e vivibile. Se vi aspettate di trovare poveracci e Rom agli angoli della strade dimenticatelo: non li abbiamo visti!
NOTERELLE
A Brasov abbiamo soggiornato presso la Pensione Hanna ( quella dei nostri amici), un po’ distante dal centro, ma confortevole, molto carina e con ottima accoglienza. Tantissimi i locali per mangiare e fare una sosta. Il cambio è favorevole (1€ per 4,5 Lei) e si mangia con poco. Molto carino è il Bistro de l’Arte in una stradetta parallela alla Str. Republicii con quadri e sculture di artisti locali. Tudor è invece un ristorante moderno dove si mangia bene in particolare la carne grigliata. Il personale è giovane e simpatico. Il Roata Norocolui è un ristorante popolare frequentato molto dai locali anche con musica dal vivo. Può andare! A Brasov e Bucarest ci sono moltissimi cambia-valute (un po’ meno a Sibiu) e sempre senza commissioni. Se vi servite dei mezzi pubblici di città procuratevi il biglietto a terra presso gli appositi distributori o chioschi. Una corsa costa meno di 50 cent di euro (anche a Sibiu e Bucarest).
A Sibiu non mancate di cenare presso Crama Sibiu Vechi in una vecchia cantina, si parla anche un po’ di italiano! Qui abbiamo pernottato al VilaSibiu, una Gasthaus vicinissima al centro e alle fermate dei bus 1 e 2 (per la stazione). Camera e bagno molto grandi, buona colazione e personale disponibile (ci hanno cambiato gli € al prezzo ufficiale).
A Bucarest abbiamo cenato in centro da La Mama ristorante popolare e informale con cucina romena a prezzi accettabilissimi. Ma non mancate di andare al Carù Cu Bere (Lipscani) non fosse altro che per vedere i bellissimi interni di questa vecchia birreria. Piatti tradizionali, camerieri in costume e alla sera balli e musica. Si pernotta all’Hotel Opera nei pressi del parco Cismigiu. Non male: a tema musicale, in zona tranquilla e con ricca colazione.
Con il bus 783 (da Pt Unirii e centro) si raggiunge l’aeroporto: tanto per scrivere che anche questa volta il nostro viaggio è terminato. Un saluto e ancora un grazie ai nostri amici romeni. Portiamo a casa un’altra bella esperienza…
Alla prossima!