Trentino: una regione da esplorare
Avevamo già programmato tutto, 18 giorni in Repubblica Ceca con base in una casa sulle colline di Praga, poi un paio di settimane prima della data di partenza prevista, un problema familiare ci ha costretti ad annullare tutto e a cercare una sistemazione più vicina a casa. Dopo aver vagliato le poche possibilità rimaste la scelta è ricaduta sul Trentino e precisamente sulla Valsugana dove un Hotel di Roncegno Terme ci ha fatto un offerta da non poter rifiutare (36 euro cadauno in pensione completa). Eccoci dunque pronti per questa nuova avventura; il gruppo è sempre lo stesso, oltre al sottoscritto (Davide), a mia moglie Chiara e a nostro figlio Gianluca ci sono anche i miei genitori (Paolo e Graziella) che come capita già da qualche anno, oltre a farci compagnia, ci aiutano a limitare le spese di viaggio e soggiorno. La struttura che ci ospita (Villa Flora, Piazza Achille de Giovanni 5, Roncegno Terme), forse più adatta a gruppi numerosi che a singole famiglie (ha camerate da 6 letti e strutture dove celebrare Messa, vedere filmati, proiettare foto etc…), è comunque più che accettabile. Essendo rimasti qui ben 11 giorni abbiamo potuto esplorare buona parte della provincia di Trento e fare anche qualche puntatina nella confinante provincia di Belluno. Essendo molto caldo (il termometro della nostra auto non scende mai sotto i 35 gradi) cerchiamo subito di fuggire ad alta quota ma anche ai 1000 m di Baselga di Pinè il calore del sole ci costringe all’ombra per buona parte del nostro primo pomeriggio in terra trentina. Nelle vicinanze visitiamo l’omonimo lago, circoscritto in un bel contesto naturalistico.
Dedichiamo i successivi 2 giorni alla scoperta della Valsugana, ai suoi centri termali e ai 2 laghi che la rendono un’ambita meta vacanziera. Tra le località quella che ci ha maggiormente colpito è sicuramente Levico Terme dove, oltre a passeggiare lungo il viale pedonale, abbiamo visitato il Parco Secolare degli Asburgo nella cui parte più alta si trova il Grand Hotel Imperial famoso per essere stato una delle tante residenze degli Imperatori d’Austria. A circa 1 km dalla cittadina si trova poi il lago omonimo dotato anche di un lido (ingresso a pagamento), ideale per gli amanti della tintarella e del relax. Dopo qualche foto ricordo sul lungolago ci spostiamo nella vicina Pergine Valsugana dove non potete mancare la salita (in auto) al Castello cittadino. Quest’ultimo, costruito intorno all’anno 1000, e appartenuto per diversi secoli ai Duchi d’Austria, è poi diventato proprietà dei Vescovi di Trento fino al 1956, quando fu acquistato da un privato che l’ha trasformato in ristorante ed hotel di lusso. Ora il Castello è parzialmente visitabile (gratuitamente), meritevoli sono soprattutto gli scorci panoramici sulla vallata. Il paese sottostante non ha granché da offrire se si esclude il bel edificio che ospita il locale Municipio, ma una passeggiata in centro storico vale la pena farla anche solo per fermarsi ad assaggiare una specialità locale, la Treccia Mochena. Nelle vicinanze di Pergine si trova poi il più famoso lago della vallata, quello di Caldonazzo, immerso in un ambiente naturale davvero invidiabile. Sia lungo la statale per Trento sia sull’altra sponda sono presenti vari punti dove godere della bellezza del luogo. Se poi la vostra intenzione è quella di passare qualche ora di relax e magari farvi anche un bel bagnetto, allora non posso far altro che consigliarvi una sosta in quel di Calceranica al Lago, oltre ad una grande spiaggia di sassi, qui troverete numerose panchine e tavoli dove allestire il vostro pranzo al sacco. Per concludere le giornate dedicate alla valle che ci ospita, visitiamo anche Borgo Valsugana ed il suo piccolo centro storico.
Il giorno successivo saliamo nuovamente verso Baselga, il nostro obiettivo è la Val di Fiemme. La prima sosta la facciamo a Cavalese il cui Palazzo della Magnifica Comunità è uno dei monumenti di maggior interesse storico–artistico della regione. Salendo poi verso la Val di Fassa si incontra Predazzo, paese gioiello incastonato tra le alte montagne di questa meravigliosa vallata. Essendo il tempo tiranno siamo costretti a rinunciare alla visita di Moena per proseguire verso il Passo di Costalunga, uno sconfinamento di pochi km nella provincia autonoma di Bolzano, ed eccoci all’ultima meta di giornata, il Lago di Carezza. Non ci sono parole che possano descrivere la bellezza del luogo, se si ha tempo vale la pena percorrere il bel sentiero che lo circonda, ad ogni sosta nuovi colori cattureranno i vostri occhi. Nuova giornata ed altro lago da visitare; salendo verso la Val di Non, dopo una deviazione di circa 15 km, raggiungiamo il Lago di Tovel, un’altra perla del Trentino. Decisamente più grande rispetto a quello di Carezza, si trova anch’esso in un bellissimo contesto naturalistico. Facendone il periplo (calcolate circa 3 ore, soste comprese) si raggiungono numerosi punti panoramici dove sfogare le proprie abilità fotografiche. Da qui ci spostiamo verso Cles per visitare il suo piccolo centro storico ed un Maniero che, stranamente, la domina dal basso… In zona si trova anche il più famoso nonché meglio conservato dei Castelli Trentini, quello di Thun, i cui interni ed il verdissimo cortile dei tornei ripagano ampiamente il prezzo del biglietto d’ingresso. Se non siete ancora troppo stanchi vale la pena fare una sosta nella vicina Spormaggiore dove un autobus gratuito vi condurrà all’ingresso del bellissimo Parco Faunistico della cittadina. Non trattandosi di uno Zoo non è ovviamente garantito di poter vedere tutti gli animali presenti all’interno della struttura, ma se andate la mattina presto o la sera prima della chiusura, sarà sicuramente più facile avvistare l’Orso Bruno in cerca di cibo, la Volpe e la Lontra riposare tra il calore dei rami o il Gufo che altro non aspetta che farsi un selfie col visitatore di turno. Se amate i panorami, il consiglio è quello poi di percorrere la provinciale 33 che dal paese di Caldonazzo sale verso gli altopiani di Lavarone e Folgaria. Dopo una serie di curve “da paura” si raggiunge un punto dove si distinguono chiaramente le due conche in cui si trovano i Laghi di Levico e Caldonazzo. Una volta ridiscesi a valle, percorrendo la statale 12 raggiungiamo poi Castel Beseno, il più scenografico tra i castelli visitati. Posto in posizione panoramica, il maniero impressionata per la sua vastità, pur senza interni degni di nota, durante la visita avrete sempre la macchina fotografica pronta allo scatto. Se poi siete fortunati come lo siamo stati noi, potreste capitare nei week-end (in agosto) in cui si svolge l’annuale rievocazione storica in costumi d’epoca, emozionante e coinvolgente. Trovandoci a soli 35 km dalla città capoluogo, non potevamo non prevedere un giorno in quel di Trento. Oltre al bellissimo Castello del Buonconsiglio la cui visita è un “must” per chi si reca in città (da non perdere il Ciclo d’affreschi dei Mesi in Torre Aquila), da vedere è l’intero centro storico, piccolo ma ricco di monumenti. Piazza del Duomo ad esempio può vantare, oltre alla scenografica Cattedrale di San Basilio, Palazzo Pretorio, la Torre Civica, la Fontana di Nettuno e le artistiche Case Cazuffi. Spostandoci poi di poche centinaia di metri si raggiunge Piazza Santa Maria dominata dalla Chiesa omonima. Terminato il giro del centro storico vale la pena salire (in macchina o con la funicolare) a Sardagna, giustamente nota come il balcone di Trento. Una volta giunti qui, oltre a mangiare un delizioso gelato artigianale nel bar vicino al parcheggio, è d’obbligo scendere i gradini che conducono alla terrazza panoramica da dove si domina l’intera città con le montagne della Valsugana e del confinante Veneto sullo sfondo. Se siete amanti del vino sarà un piacere per voi percorrere la strada che dalla città sale verso la Val di Non, un susseguirsi di filari d’uva vi darà il benvenuto nella zona dove si producono i più famosi nettari della regione quali il Muller Thurgau, il Gewürztraminer ed il Teroldego. Tra Mezzocorona e Mezzolombardo si incontrano numerosi produttori dove degustare i vini del territorio, tra questi merita una citazione la Cantina Rotaliana, più cara rispetto ad altre ma con una lavorazione più attenta del prodotto. Lasciamo la strada dei vini per salire poi verso Fai della Paganella dove una funivia permette di arrivare ad un bellissimo punto panoramico da dove si può seguire il corso dell’Adige fino a Trento, vedere dall’alto i Laghi di Andalo e Molveno ed i gruppi montuosi del Catinaccio e del Latemar. Una volta ridiscesi a valle ci sono 2 soste da fare in zona; la prima in quel di Andalo, bel paesone di montagna dove fare una piacevole passeggiata tra caratteristiche costruzioni e grandi alberghi, la seconda invece la facciamo sulle rive del Lago di Molveno. Da molti definito come il più bel lago del Trentino, quest’utimo è sicuramente il più frequentato (ne abbiamo avuto la prova il 15 agosto quando vi erano macchine parcheggiate ovunque…). Sulle sue rive è possibile passeggiare, fermarsi per qualche ora di relax, prendere il sole, fare il bagno: non c’è da sorprendersi dunque se in tanti lo scelgono come meta per trascorrere una giornata in mezzo alla natura. Scendendo verso San Lorenzo in Banale (che a noi non è piaciuta più di tanto nonostante possa fregiarsi di essere uno dei “Borghi più belli d’Italia”), si arriva nei pressi di Stenico dove, oltre all’omonimo Castello (la cui visita è francamente evitabile), si trova la bellissima Cascata Rio Bianco visibile dalla strada che conduce verso valle. Terminata la discesa si incontra poi il Lago di Toblino con un Castello (ora ristorante) che si specchia nelle sue acque: una delle più famose immagini da cartolina della regione. Un’altra vallata che merita una visita è quella di San Martino di Castrozza dove, oltre a questa famosa località mondana, si trova anche la più caratteristica Fiera di Primiero la cui architettura è quella tipica sud-tirolese. Tra i monumenti degni di nota della cittadina è sicuramente da segnalare la Chiesa della Madonna dell’Aiuto, al cui interno si trova una statuetta della Vergine copia di quella presente nella Cattedrale di Innsbruck. In direzione opposta rispetto al viale pedonale si incontrano invece il Palazzo delle Miniere, la Chiesa della Madonna dell’Assunta e la romanica Pieve di San Martino.
Terminata la visita di Primiero saliamo in direzione del Passo Rolle, dove l’acquisto di alcuni souvenir ci ricorderanno del nostro passaggio. Prima di scendere a valle facciamo sosta a San Martino di Castrozza. Non avevo grandi aspettative, forse per questo non sono rimasto deluso, la cittadina infatti, pur ricca di grandi alberghi e di moderne costruzioni, ha un centro pedonalizzato dove, oltre a locali pronti a “spennarvi”, vi sono anche punti ristorativi alla portata di tutte le tasche. Avendo scelto come base la Valsugana era d’obbligo anche fare qualche sconfinamento nel vicino Veneto, le mete scelte sono state Feltre, Pedavena (patria dell’omonima birra) e, ovviamente, il capoluogo di provincia Belluno.
Iniziamo proprio visitando quest’ultima; comodissimo parcheggiare in Piazzale dei Lamboi dove una comoda scala mobile conduce nel cuore del centro storico, Piazza Duomo. Dopo aver visitato la Cattedrale cittadina (Basilica Minore di San Martino), osserviamo gli altri monumenti storici presenti nella piazza tra i quali spicca il Palazzo dei Rettori. Spostandoci di soli 200 m si arriva poi in Piazza del Mercato e, tenendo la sinistra, una volta superata Porta Dojana si scorge Piazza dei Martiri. Ma un momento non eravamo a Belluno? Già il dubbio di essere a Verona ci viene alla vista di questo luogo che assomiglia non poco al celebre Liston di Piazza Brà nella città dell’Arena. Come in quest’ultima anche qui un bel parco, tante panchine ed una fontana fanno da cornice ai tanti palazzi storici presenti nella piazza. Lasciata Belluno, prima di fermarci in quel di Feltre facciamo una breve sosta a Pedavena: una tappa imperdibile per gli amanti della bionda schiumosa. Un po’ alticci (ma non la guidatrice, mia moglie, astemia) ci dirigiamo verso Feltre, la città che forse ha più deluso le nostre aspettative. Certo i monumenti storico–artistici non mancano, solo in Piazza Maggiore si trovano il Palazzo della Ragione, la Chiesa di San Rocco ed il Castello di Alboino, ma che dire dello stato di conservazione di questi ultimi? Anche Via Mezzaterra è ricca di antiche costruzioni ma vale lo stesso discorso di prima… E’ davvero un peccato che un patrimonio così importante sia lasciato andare allo scorrere del tempo.. Certo il mantenimento dei monumenti è costoso, ma possibile che nessuno tra comune, provincia, regione e ministero dei beni culturali, abbia previsto interventi sui bellissimi edifici di questa piccola cittadina che, tra l’altro, avrebbe grandi possibilità di ottenere introiti dal turismo se su quest’ultimo si facessero i giusti investimenti? Con queste domande, che avrei preferito non farmi, termina questo diario. Sono stati 12 giorni intensi con tanto sole, qualche nuvola e un po’ di pioggia che, fortunatamente, non ci ha disturbato più di tanto. Nonostante sia stata una meta di ripiego, il Trentino ci ha fatto trascorrere una vacanza all’insegna della cultura, dell’enogastronomia e naturalmente della natura. Tanti sono i luoghi che rimarranno per lungo tempo nella nostra memoria, non solo monumenti ma anche laghi, paesaggi e montagne. Buon Trentino a tutti!
Dove abbiamo dormito
Hotel Villa Flora – Piazza Achille de Giovanni, 5 – Roncegno Terme. Sistemazione spartana ideale per chi non ha grandi pretese. Colazione a buffet un po’ scarsa. Pranzo al sacco fin troppo abbondante. Cena con portate un po’ ripetitive e non sempre originarie del territorio di livello comunque soddisfacente. Titolare sempre disponibile e prodigo di consigli. Buon rapporto qualità-prezzo.