Dolomiti del Cadore: tra arte e natura
Volendo scappare pr qualche giorno dalla calura estiva della pianura padana ho scelto di passare qualche giorno sulle dolomiti con il mio inseparabile compagno d'avventure e di escursioni. Stavolta abbiamo deciso di optare per due giorni sulle dolomiti del cadore (Provincia di Belluno) nella zona dell' "oltre Piave". I prezzi ci sono sembrati...
Ascolta i podcast
Volendo scappare per qualche giorno dalla calura estiva della pianura padana ho scelto di passare qualche giorno sulle dolomiti con il mio inseparabile compagno d’avventure e di escursioni. Stavolta abbiamo deciso di optare per due giorni sulle dolomiti del cadore (Provincia di Belluno) nella zona dell’ “oltre Piave”. I prezzi ci sono sembrati subito buoni (40 euro mediamente per la mezza pensione) e così abbiamo scelto la località di Laggio di Cadore, nei pressi di Vigo di Cadore e della più nota Lorenzago (dove Giovanni Paolo II ha passato numerose vacnze). E poi volevamo scoprire un angolo di montagna veneta poco noto e meno frequentato di altre località sicuramente belle ma più costose e turistiche. Arriviamo alle 17 del venerdì e ci sistemiamo in albergo, per poi uscire e fare una ispezione nel paese: già arrivando la nostra attenzione è stata catturata dalle dolomiti che circondano i prati e i boschi in cui si trova questa località. Pianifichiamo la prima escursione di sabato.L’albergo, economico, è molto semplice, pulito e offre una cucina casalinga. Sabato mattina, partendo da Lorenzago, dal castello di Mirabello, seguiamo il sentiero Giovanni Paolo II che porta al passo di Mauria: il sentiero non presenta difficoltà se non qualche tratto in salita ed è molto panoramico sulle circostanti dolomiti: si hanno splendide visuali sul monte Cridola (meravigliosa la sua parete nord che ci si presenta davanti, verticale, piena di sfumature), sul monte Antelao (imponente, luminoso…), il gruppo delle Marmarole (un’opera d’arte gotica con tutte quelle guglie che spiccano il volo verso il cielo) e il gruppo dei Brentoni (dolomiti selvagge, bianche, brillanti ed aspre). Buona parte del percorso è nel sottobosco ma con bei passaggi su alcune radure che permettono le splendide visuali di cui prima, tra tabià in legno (fienili) e prati fioriti. Sul percorso ci sono dlele tabelle con riflessioni poetiche di karol Woytila, gran camminatore ed esperto di questi monti. In tutto 5 ore di cammino senza pausa compiendo un percorso ad anello (noi abbiamo fatto diverse pause per contemplare quelle meraviglie e una bella sosta sul passo di Mauria per rifoccilarci: totale 7 orette). Appagante!! Il secondo giorno(domenica) abbiamo deciso di andare sull’altopiano di sella Razzo (20 minuti di auto dall’albergo): anche qui il panorama mozzafiato sulle dolomiti, i pascoli, le malghe i boschi è difficile da descrivere in poche righe; soprattutto il silenzio e la pace di questi luoghi che non conoscono ancora il turismo di massa li rende umilmente straordinari. Verso le 12 a malincuore lasciamo l’altopiano e le splendide crode (cime) che lo circondano e andiamo a mangiare alla sagra di Laggio. Nel pomeriggio visitamo la chiesa di Sant’Orsola nel centro di Vigo, costruita nel 1200 con affreschi del 1300, dove papa Benedetto ha ottenuto di portare una reliquia della Santa di Colonia: una guida molto brava ci illustra gratuitamente tutti gli affreschi e la loro simbologia. Ci spostiamo alla chiesa di Santa Margherita (30 muniti a piedi), più antica della precedente, con affreschi di stile bizantino fatti da un maestro di scuola veneziana. Chiesetta piccolissima circondata da prati con splendida vista sulle dolomiti: un tesoro! Anche qui visita gratuita con un ragazzo che aspetta qualche camminatore per illustrare gli affreschi e la storia della chiesa, con storie e leggende della devozione popolare della valle. Concludiamo la visita alla chiesa di san Martino, di sant’Antonio abate e a quella della Difesa (una più bella dell’altra), in posizioni favolose. Purtroppo si sono fatte le ore 17.30 ed è ora di rientrare in pianura. Salutiamo questi luoghi che con la loro arte, le loro tradizioni, la loro spiritualità e le loro bellezze naturali e paesaggistiche ci hanno davvero rigenerati e ricaricati. Costo totale a persona per i due giorni: albergo 80 euro, sagra 10 euro, pranzo al sacco del sabato 5 euro, benzina con autostrada (andata e ritorno da Padova) 20 euro a testa circa. Totale: pochissimo rispetto a quanto ne abbiamo avuto in cambio. Suggerisco di informarsi sugli orari delle visite gratuire di tutte le chiesette: c’è un cartello fuori di ognuna che informa sulle visite guidate anche delle altre o chiedere all’ufficio turistico di Vigo, nella biblioteca storica cadorina, a fianco della chiesa di Sant’Orsola. Consiglio questi angoli di paradiso in terra, le cui montagne papa Woytila ha definito “la manifestazione dell’invisibile”, a chi voglia conoscere le dolomiti nella pace, tranquillità, serenità e senza spendere troppo.