Toscana on the road 2
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Viaggi in moto sì, ma questa volta su una vespa gt 300 colore nero. Non è il primo viaggio che intraprendiamo Giorgio e io con questo mezzo, ma è quello che ci è rimasto di più nel cuore. Il primo fu nel luglio del 2012 a Marina di Pisa.
Giugno 2016: è ora di iniziare a pensare alle ferie e così, un po’ nostalgici della Toscana, decidiamo di partire alla volta di Scansano (in provincia di Grosseto), organizzando una tappa intermedia durante l’intero tragitto.
Domenica 7 agosto 2016
Ci alziamo tardi (è domenica e sono iniziate le ferie!) e decidiamo di fare direttamente pranzo, non vi nascondo la mia preoccupazione in quanto un viaggio così lungo mi crea un filo di ansia. Terminiamo di preparare i bagagli e li carichiamo sulla Vespa… una davanti e uno dietro, ben saldi ai due portapacchi. Zaino in spalla (mia), casco ben allacciato e si parteeee! Fa veramente molto caldo, così ci sbrighiamo a fare benzina all’automatico e riprendiamo il nostro viaggio. Almeno l’aria fresca ci accarezza il viso. Dopo tre ore arriviamo in un agriturismo a Parma, per l’esattezza a Salsomaggiore Terme, dove avevamo già prenotato qualche giorno prima della nostra partenza dal sito Agriturismo.it. La struttura ricettiva è veramente bella e sorge in un piccolissimo borgo medievale che un tempo era collegato a diversi castelli di Parma e Piacenza. Appena arriviamo ci accoglie il titolare che subito ci chiede com’è andato il nostro viaggio e ci accompagna nella nostra stanza ubicata al secondo piano dell’antica torre che vedete nella foto allegata al mio diario. La stanza è piccolina ma è davvero romantica, c’è una finestrella da cui si vede tutto il verde delle colline e i prati che circondano l’agriturismo, i cavalli, le pecore e le capre. Posiamo la nostra roba e siamo pronti per un bagno in piscina. Un po’ di sano relax. Alla sera ci viene servita la cena sotto il pergolato insieme ad altri ospiti dell’agriturismo, ognuno ha il suo tavolo a lume di candela. Mangiamo prodotti tipici locali accompagnati da un buon vino. L’aria è frizzante ma si sta bene. A letto presto, domani è un altro giorno e si riparte.
Lunedì 8 agosto 2016
Ci alziamo verso le nove e dopo un’abbondante colazione, prepariamo la nostra vespa con i bagagli, salutiamo i proprietari dell’agriturismo e partiamo alla volta di Scansano. 7 lunghissime ore di viaggio, traffico intenso e caldo afoso ci accompagnano e alle 17 finalmente siamo a Scansano, località nota per aver conferito la denominazione al Morellino di Scansano, vino rosso DOCG prodotto nella zona. Ci fermiamo per controllare google maps e prendiamo la strada panoramica che ci porta all’agriturismo. Arriviamo in fondo al paese ma del nostro alloggio nemmeno l’ombra finché il navigatore non indica di prendere una strada sterrata e lì… panico! Con una vespa carica di bagagli e ben due persone a bordo, fare uno sterrato non è il massimo, ma ci incamminiamo e dopo ben 6 KM (:O) arriviamo a destinazione. Non sto nemmeno a dirvi dello sconforto che si è impossessato di noi dopo tutte quelle ore di viaggio, lo sterrato di 6 Km, i tafani sempre pronti a mordere e il caldo. Ma quando siamo giunti a destinazione ogni pensiero negativo è sparito completamente. Un’oasi di pace e bellezza si ergeva di fronte a noi. Ad accoglierci un enorme pastore maremmano bianco! Corre verso di noi, fa un po’ paura ma si rivela di una dolcezza infinita. Ciao Rex sei stato di molta compagnia, un vero padrone di casa! Posiamo i bagagli e ci dirigiamo verso la piscina in attesa della cena che verrà servita sotto il pergolato di legno incorniciato dal glicine. Inizia qui la vera vacanza. Sono le ore 20:00 e ci ritroviamo insieme ad altri commensali al lungo tavolo sotto il pergolato e iniziamo a fare conoscenza degli altri ospiti, una coppia tedesca, una famiglia tedesca (che soggiorna nella dépendance dell’agriturismo) e altre due coppie italiane. Si mangia tutti insieme e forse è proprio questo lo spirito di questa vacanza, conoscere e condividere con le persone che soggiornano nella tua stessa struttura consigli e informazioni su cosa visitare nei dintorni, cosa fare, come passare le giornate… una signora ci indica il Borgo di Montemerano e le Terme di Saturnia, due luoghi non distanti dal nostro agriturismo. Ultimo consiglio di altri ospiti: se avvistate i cani da pastore non fermatevi, mordono!
Martedì 9 agosto 2016
Questo è il giorno del relax totale che passiamo a bordo piscina coccolati dalle premure della signora Maria, la governante, che ci prepara una merenda abbondante di salumi e formaggi locali nonché un fresco cocktail all’anguria. In questa giornata vengono anche decisi gli itinerari dei giorni successivi.
Mercoledì 10 agosto 2016
Dopo la prima colazione a base di prodotti semplici e genuini (pane e marmellata, succhi, yogurt e corn flakes) partiamo: direzione Montemerano, grazioso borgo inserito nella rete dei Borghi più belli d’Italia. Qui si attraversa la porta di piazza Canzanelli, per procedere su Via Italia e su Via del Castello, attraversando il suggestivo arco ed entrando in Piazza del Castello. Rimasta immutata dal medioevo questa piazza emana un fascino unico. Siamo nel nucleo di Montemerano, e anche nella sua parte più antica. Seguiamo poi il Vicolo della Libertà superiamo il campanile ed attraversiamo una porta ad arco, subito a destra troviamo il teatro che era anticamente la Pieve di San Lorenzo; una targa ricorda l’antico monastero della Pieve e recita una frase che bene interpreta l’atmosfera di questo borgo: ”qui il tempo si è fermato e si ascolta il silenzio”. Scendiamo poi per Via della Chiesa, attraversiamo un’altra porta ad arco e ci troveremo nella parte settentrionale di Montemerano, in Piazza della Chiesa, su cui si affaccia la chiesa di San Giorgio. Si sono fatte le 13:00 così ne approfittiamo per mangiare un panino e definire la prossima tappa. Optiamo per le terme di saturnia ma durante il tragitto veniamo rapiti da un’indicazione stradale: Borgo di Pitigliano a km 3. così deviamo e ci ritroviamo alle porte di un altro borgo più bello di Italia: Pitigliano, la città del tufo nella valle del Fiora. La leggenda vuole che fu fondata da due giovani Petilio e Celiano. Petilio era della gens Petilia, una importante famiglia etrusco romana, mentre Celiano apparteneva alla famiglia etrusca dei Celes Vibenna. Petilio e Celiano non trovarono nulla di meglio che rubare la corona d’oro dal tempio di Giove Stator a Roma e portarla fin sulla rupe di Pitigliano dove, ammaliati dalla bellezza del posto, vi rimasero e fondarono la città. Oggi a Pitigliano si viene per passeggiare per i vicoli, con le tante piccole botteghe artigiane, immersi nei colori del tufo e nell’odore dei camini a legna. Vi assicuro che è un piacere senza fine, anche se confinato al solo centro storico, quello sopra la rupe di tufo. Qui sembra che la vita scorra con un ritmo diverso. A una certa ora le donne escono e si siedono davanti casa, portandosi dietro l’immancabile sedia di legno, e si mettono a chiacchierare al fresco dei vicoli con i vicini. Nel centro di Pitigliano si passa solo con piccoli mezzi a motore e tra i vicoli, anche in estate, è veramente fresco, ma sembra di essere rimasti in un’altra epoca quasi sopravvissuta alla commercializzazione. Insomma un luogo tutto da scoprire.
Proseguiamo alla volta di Sorano, altro borgo maremmano. cuore storico di Sorano è rappresentato e dominato dalla Fortezza Orsini, il cui fascino architettonico è assicurato. Entriamo nel borgo antico attraversando l’Arco del Ferrini. La posizione di Sorano, affacciato a strapiombo sulla valle del torrente Lente, ci regala improvvisi e suggestivi panorami sulle boscose gole sottostanti. Percorriamo la via principale fino ad arrivare alla Collegiata di San Nicola, chiesa del XIII secolo che conserva un pregevole fonte battesimale del 1563, un ciborio in pietra lavica del ‘400 ed una tela di Raffaello Vanni. Di fianco alla Collegiata si trova il Palazzo Comitale con un rifinito portale in travertino recante l’iscrizione in memoria di Ludovico Orsini. Guardando alle spalle del Palazzo Comitale, si scorge la Torre dell’Orologio che svetta sopra il Masso Leopoldino, singolare fortificazione ottenuta dallo squadramento e rinforzamento di una enorme rupe tufacea e somigliante ad una nave. Sulla cima del Masso una terrazza consente di ammirare lo splendido panorama a 360 gradi. Scendendo dal lato nord-est si arriva alla Porta dei Merli, antica porta d’accesso al borgo, originariamente munita anche di ponte levatoio; sulla facciata spiccano ancora le insegne di Niccolò IV Orsini e Cosimo II de Medici. Superata la porta si entra nella valle del Lente, tra grotte rupestri di origine etrusca, fitti boschi ed alte muraglie di tufo. Si sono fatte le 19 è meglio rientrare alla base.
Giovedì 11 agosto 2016
In tarda mattinata partiamo con direzione Terme di Saturnia. Le Terme di Saturnia sono oggi un centro termale situato ai piedi del borgo medievale di Saturnia e circondato da un parco secolare tipico della terra maremmana. Qui vi è un grande hotel di lusso con annesse le su citate terme ma se andate oltre, potrete beneficiare di queste acque presso le cascate di Saturnia (dette anche cascatelle, cascate del Gorello o cascate del Mulino), sono libere e quindi gratuite, sempre aperte anche di notte e si trovano circa 3 km prima di arrivare al borgo di Saturnia. La sorgente delle Terme di Saturnia nasce in un cratere vulcanico (dove sorge la piscina dello stabilimento) e scorre successivamente lungo un ruscello naturale (detto il Gorello) per circa 500 metri, dove un dislivello crea una cascata che lambisce un antico mulino, e forma a sua volta, una serie di piscine naturali scavate nella roccia su più livelli.
Queste cascate si trovano in aperta campagna ma sono facili da individuare: un paio di chilometri prima di arrivare, sul lato sinistro della strada, si apre un panorama che vi consente di ammirare in lontananza le cascate in tutta la loro bellezza, resa ancora più suggestiva, dalla nuvola di vapore che perennemente accompagna questo luogo incantato. Le cascatelle sono accessibili tutti i giorni a tutte le ore. Personalmente non mi sono piaciute granché, forse anche per l’affollamento di gente ma soprattutto per la gente stessa che si trova.. Italiani, stranieri maleducati e non. La nostra giornata termina con un passaggio a Montemerano per l’acquisto di qualche souvenir.
Venerdì 12 agosto 2016
Penultimo giorno in terra maremmana. Essendo il penultimo giorno decidiamo di visitare la cittadina di Scansano anche per acquistare il famoso vino, il Morellino. Scansano sorge su un poggio che si innalza a cavallo tra la Valle dell’Ombrone e la valle dell’Albegna, in una zona della Maremma toscana ricca di reperti archeologici del periodo etrusco-romano. Il centro di questo borgo, di origini medievali, sorge sulla sommità di un poggio all’estremità nord-occidentale delle Colline dell’Albegna e del Fiora.
Scansano è diventato famoso per l’ottimo Morellino di Scansano. Il Morellino, eccellente vino rosso D.O.C.G. prodotto nella zona con uve Sangiovese e Alicante, si accompagna ottimamente con i piatti tipici del luogo: acqua cotta, cinghiale e pecorino. E’ un vino color rosso rubino tendente al granato con un odore “vinoso” e, con l’invecchiamento, profumato, etereo, intenso, gradevole; il sapore del Morellino di Scansano rimane asciutto, austero, caldo, leggermente tannico.
A Scansano è possibile visitare il Museo della Vite e del Vino, ma anche chiese, palazzi, siti archeologici e minerari e castelli di notevole interesse storico-artistico della Toscana.
Sabato 13 agosto 2016
È l’ultimo giorno così decidiamo di prenderlo come riposo assoluto e ci spiaggiamo in piscina.
Domenica 14 agosto 2016
Colazione, saluti e baci a tutti e si parte, prossima tappa Brugnato (La Spezia) per dividere il viaggio e non fare troppi km in una sola giornata. Infatti dopo meno di 4 h siamo in Liguria e riusciamo a goderci ancora il pomeriggio facendo un giro di perlustrazione della zona con annesso aperitivo. L’agriturismo prenotato è molto carino, la ns camera è in un casale distaccato rispetto alla struttura principale il che è un bene cosi possiamo riposare tranquillamente.
Ferragosto 2016
Si riprende il tragitto. Questa volta direzione casa dolce casa con un nuovo viaggio da raccontare, da condividere ma soprattutto da ricordare. Posiamo la nostra vespa nel garage e contiamo i km percorsi: 1400 km in una settimana! Non male, non credete?