Quebec e cascate del Niagara
2 AGOSTO: ITALIA – TORONTO Il volo partiva da Malpensa e prevedeva scalo ad Heatrow, dove bisogna mettere in conto lunghe code per i controlli di sicurezza (ti fanno sistematicamente togliere le scarpe). Per fortuna il volo in coincidenza aveva un buon margine e siamo riusciti a prenderlo, nonostante il cambio di terminal (il che implica un trasferimento in bus di circa 15 minuti).
All’arrivo abbiamo ritirato la macchina (una Economy che poteva fare da custodia alla nostra Clio!) e ci siamo diretti al Global Village Backpackers, una sorta di ostello molto informale che avevamo prenotato via internet. Il posto lo consigliamo per la posizione centralissima, i prezzi bassi e l’atmosfera amichevole però va detto che le camere sono senz’aria condizionata (a Toronto, d’estate, se ne sente il bisogno) e, almeno la nostra, dava sulla strada perciò era rumorosa. In compenso l’ostello comprendeva anche un pub che di sera era molto animato.
3 AGOSTO: NIAGARA FALLS La tappa alle cascate è assolutamente d’obbligo: occorre mettere in conto un’intera giornata e, vi assicuro, ne vale la pena. Il consiglio è quello di arrivare sufficientemente presto la mattina (il fuso orario dovrebbe aiutare), cioè non oltre le 9,30 (da Torono ci vuole circa un’ora e mezza di macchina) in modo da trovare parcheggio. In alternativa si possono prenotare le escursioni guidate (anche il nostro ostello le organizzava), con pullman biglietti e quant’altro, ma per noi due il viaggio non deve essere “troppo” organizzato perché altrimenti sembra finto.
Da non perdere: la passeggiata lungo il parapetto (si può quasi toccare il fiume) che offre un’infinità di punti di vista, l’escursione con la “Maid of the mist” ed una capatina alla cittadina di Niagara on the Lake, dove abbiamo avuto modo anche di assaggiare il tipico ice wine, cioè un vino ottenuto da uve lasciate seccare e “bruciare” dal ghiaccio (la vendemmia si fa a marzo) e che per questo motivo è particolarmente ricco di zuccheri ed aromi (dalla scarsità del raccolto ne deriva anche un prezzo elevato: non meno di $60,00 per una bottiglia di 375ml). Lo spettacolo delle cascate sta sicuramente nella maestosità e grandiosità della natura: la massa d’acqua è enorme e la caduta da un’altezza di circa 50m produce un fragore tale da restarti in testa per un’intera giornata.
Da evitare (o comunque non rilevante): la passeggiata dietro le cascate perché a parte il muro d’acqua non si vede altro.
4 AGOSTO: TORONTO Diciamo subito che la più “americana” delle città canadesi non ha molto da offrire per cui consigliamo di fermarvisi per lo stretto necessario. Gli appassionati di Hockey (noi non lo siamo) potranno visitare il palazzetto dello sport mentre gli amanti delle code potranno salire sulla CN Tower (abbiamo scoperto nostro malgrado che la coda per salire durava un’ora – un’ora e mezza, e poi a scendere di nuovo la stessa coda, a meno che voi non prenotiate la cena al ristorante sulla piattaforma girevole).
Ciò che ci sentiamo di consigliare invece è una passeggiata nella Distillery: un vecchio sito industriale di produzione di alcolici ristrutturato e ricco di gallerie d’arte (le città del Canada ne sono piene: le opere sono generalmente accattivanti, ma i prezzi sono spesso esorbitanti), di caffè e negozietti.
Se avete la fortuna come noi di trovarvi in città nei primi di agosto consigliamo il festival caraibico che si tiene con una sfilata sul lungo lago (fa fatica a definirlo così: per me era il lungo mare…) Nota personale: in Esplanade st. Ho trovato il Bier Market, un bar fornitissimo di birre da tutto il mondo, dove ho ritrovato la Staropramen, una birra che avevo bevuto (avidamente) solo a Praga.
5 AGOSTO: KINGSTON Distanza da Toronto circa 220km La cittadina è nota soprattutto per il fatto che da qui partono i tour in barca al parco delle mille isole: al nostro arrivo alle 13,30 circa abbiamo trovato a fatica (forse perché era domenica) i biglietti per l’ultima partenza giornaliera alle 18,30! L’escursione ovviamente è di quelle che ti lasciano a bocca aperta per cui la consigliamo caldamente; d’altra parte nell’attesa della partenza abbiamo visitato l’ex prigione divenuta museo e la casa appartenuta al primo Capo del Governo del Canada unito (Mac Donald). In serata cena con fish&chips al Pilot House (downtown).
6 AGOSTO: DA KINGSTON AD OTTAWA Per arrivare ad Ottawa abbiamo percorso la 1.000 Islands Parkway che vale la pena quasi quanto l’escursione in barca: in generale consigliamo di effettuare quando possibile gli spostamenti lungo le statali invece che in autostrada perché la bellezza dei paesaggi è veramente notevole. Lungo la strada ci siamo fermati a Smith Falls per visitare la fabbrica di cioccolato Hershey ed abbiamo pranzato in un ristorante greco (Delli) dove, nostro malgrado, ci hanno servito la pasta (sigh!). Ad Ottawa abbiamo alloggiato presso l’Auberge des Art, un B&B consigliato dalla guida, molto accogliente in cui i proprietari ci hanno dato tante utili informazioni per la visita della città e ci hanno offerto una colazione memorabile il giorno dopo.
Nel pomeriggio abbiamo fatto doverosamente tappa per le strade del ByMarket e poi penitenza nella chiesa di Notre Dame.
In serata abbiamo assistito ad uno spettacolo di luci e suoni davanti al Parlamento, che magnifica la storia (?) del Canada e gli uomini importanti del paese: a noi questo spettacolo è sembrato un po’ troppo patriottico (per la storia italiana non sarebbe bastata un’intera stagione teatrale…) ma del resto nel DNA del Canada ci sono forti caratteri francesi e quindi è bastato turarsi il naso.
Nota a margine: in Canada abbiamo quasi sempre dormito presso B&B, che sono un po’ più diffusi e un po’ più cari dei motel ma che decisamente ti danno la possibilità di entrare in contatto con le persone del luogo. La maggior parte di queste strutture sono abitate anche dai proprietari per cui, data la stupefacente ospitalità e gentilezza dei canadesi ti senti a tuo agio ed inizi la giornata in maniera positiva. Ricordatevi però che la disponibilità è molto limitata perciò occorre prenotarsi un po’ in anticipo. Non è secondario infine il fatto che la colazione mattutina è sempre squisita.
7 AGOSTO: OTTAWA Alle 10,00 abbiamo assistito alla cerimonia del cambio della guardia (col fuori programma di una guardia che è svenuta!) ed abbiamo visitato gli edifici parlamentari. Diciamo che lo stile è decisamente «British», del resto quando la Regina Vittoria doveva decidere su quale città dovesse essere capitale di questo nuovo stato, anziché favorire Montreal o Toronto o qualche altra città importante, decise di far costruire questa città dal nulla, per cui tutto ad Ottawa “sa di nuovo”. Nel pomeriggio abbiamo fatto visita al Museo di Civilizzazione Canadese, dove nel percorso che si segue si prende contatto con la storia del Canada da quando era abitato da semplici pescatori dediti alla caccia delle balene fino all’epoca coloniale ed alla storia contemporanea. L’ambientazione è curata in modo decisamente piacevole: ci sono anche attori che recitano come personaggi delle varie epoche.
Nota a margine: in generale tutti i musei e siti turistici che abbiamo visitato erano curati in maniera leggera e piacevole. Ciò che è da segnalare è la possibilità, soprattutto per i bambini, di imparare almeno le cose più semplici riguardo all’oggetto del museo stesso, il che rende sempre interessante la visita, anche per i più grandi.
8 AGOSTO: OTTAWA In mattinata abbiamo fatto tappa al museo dell’aviazione dove, oltre all’esposizione di esemplari di velivoli delle varie epoche, dagli inizi pionieristici fino agli aerei a reazione, sono spiegate in maniera semplice anche i principi dell’aerodinamica (portanza, deportanza, ecc.) e c’è una sezione in cui si spiegano le metodologie di analisi effettuate abbiamo iniziato il tragitto verso Montreal, facendo tappa al Parco Omega, come consigliatoci dal nostro ospite ad Ottawa.
Il Parco è una sorta di zoo safari: lungo il tragitto, da coprire necessariamente in macchina (ci sono però anche zone in cui è possibile scendere dall’auto e provare ad avvicinare qualche cerbiatto), si possono trovare alci, daini, cervi e tutti si avvicinano all’auto per ricevere qualcosa da mangiare. È consigliabile quindi premunirsi di almeno un kg di carote, di un poco di coraggio e di tanta pazienza, dato che si formano le code di auto. 9 AGOSTO: MONTREAL A Montreal abbiamo dormito presso la “gite” (questo è il nome in francese del B&B) di Ginette Latour, arredata in maniera deliziosa e molto ben posizionata: è situata nel cosiddetto Plateau, a pochi passi dalla metro arancione.
Montreal è sicuramente la città che ci è piaciuta di più: e non solo per quanto visto, ma anche per l’atmosfera che si respira in questa città cosmopolita (è vero che se ti fermi ad ascoltare le persone le senti passare indifferentemente dal francese all’inglese): dove anche le librerie ed i negozi di dischi sono aperti fino a tardi ed i pub sono sempre pieni di gente.
In mattinata abbiamo fatto un giro per la città vecchia, dove sono da segnalare le gallerie d’arte e, ovviamente, la Basilica di Notre Dame. A pranzo siamo saliti sul caffé della torre che consigliamo sia per il panorama che per il menù express ($10,00+tax). Nel pomeriggio abbiamo fatto una piacevolissima passeggiata all’interno del parco du Mont Royal che, trovandosi in alto rispetto alla città permette di godere di magnifici panorami.
10 AGOSTO: DA MONTREAL A QUEBEC CITY (1A TAPPA) In mattinata abbiamo ancora visitato l’accoppiata Jardin Botanique e Biodome. Il primo è un orto botanico immenso (non siamo riusciti a vederlo tutto) in cui sono riprodotti tantissimi habitat di tutto il mondo e sono degni di nota sia i giardini cinesi sia i numerosi bonsai esposti, sia le piante esposte nelle serre. Raccomandiamo inoltre una capatina al giardino dei sensi che è un percorso tattile – olfattivo attraverso alcune piante tra le più note: solo Fabrizia che ha un anso speciale è riuscita a riconoscerle tutte! Il Biodome si raggiunge con una navetta gratuita che parte dall’esterno del giardino botanico e fa la spola fino alle 18,00. È uno spazio chiuso in cui sono riprodotte quattro zone climatiche differenti con piante e animali relativi alle varie zone. Qui siamo riusciti a vedere per la prima volta una lontra dal vivo. Infine non si può non ricordare che nella parte centrale del Biodome c’era un’esposizione riguardante le diverse tipologie di approccio sessuale all’interno del regno animale (da non perdere le cinesine vicino al maschio di lumaca…).
La strada percorsa per andare a Quebec City non è l’autostrada, bensì la statale 138, cosiddetto Chemin du Roi, che costeggia la sponda sinistra del San Lorenzo e presenta dall’altro lato tantissime casette con giardini ricchi di fiori. Spesso gli abitanti di queste zone preparano delle “vente de garage” cioè allestiscono dei banchetti su cui vendono le cianfrusaglie accumulate nel tempo.
Lo Chemin du Roi è degno di nota anche per il fatto che è una strada molto battuta dai motociclisti che con le loro Harley super attrezzate (non è raro vedere le moto coi rimorchi!) percorrono questa strada che è un pezzo della interstatale che collega Montreal con Vancouver (una sorta di Route 66 per i canadesi).
Bisogna tener presente però che lungo lo Chemin du Roi non si trovano molti motel né posti dove mangiare: infatti appena trovato un motel ci siamo catapultati ed è stato anche molto piacevole dato che era affacciato direttamente sul fiume.
11 AGOSTO: DA MONTREAL A QUEBEC CITY (2A TAPPA) Partenza in mattinata alla volta di Trois Rivieres, facendo però sosta a Shawiningan (?) per visitare la Cité de l’Energie. Questa escursione ci ha sottratto parecchio tempo (per fortuna ne avevamo in abbondanza) ma è stata comunque molto piacevole: la cittadina era un ex distretto industriale che fino alla metà del secolo scorso ha conosciuto un periodo molto florido. Qui c’era una centrale elettrica, di cui si può visitare la camera di arrivo dell’acqua, e poi fabbriche di alluminio, di plastica, ecc. Alla fine siamo arrivati un po’ tardi a Quebec per cui abbiamo trovato solo un motel in “zona cesarini” lungo il boulevard S.Te Anne a Beauport (che è una frazione di Quebec).
12-13 AGOSTO: QUEBEC CITY Dopo aver preso possesso della camera nell’ostello della gioventù di Quebec (il migliore in assoluto per quanto ci riguarda, a parte la mancanza dell’ascensore) abbiamo iniziato la visita a piedi della città vecchia. Nella parte alta è sicuramente da segnalare la visita guidata allo Chateau Frontenac, che è un albergo molto esclusivo, risalente ai primi del 1800. Qui le guide, abbigliate secondo il costume dell’epoca, ti portano a visitare le varie ali del complesso e te ne spiegano la storia. Di fronte all’ingresso dell’albergo, dall’altra parte della piazza, da non perdere rue de Tresor.
Nella città bassa vale sicuramente la pena fare un giro in rue de petit Champlain (magari fermandosi in qualcuno dei curatissimi bar) ed ammirare gli immensi trompe l’oeil sulle facciate di alcuni palazzi.
Per il pranzo ci siamo fermati al Casse-Crepe Breton che è un posto dove si mangiano (soprattutto) crepes buonissime ed economiche tanto che… ci siamo ritornati anche a cena. La terrasse Dufferin è un’altra passeggiata che consigliamo (occorre però mettere in preventivo 310 scalini!) e che permette di arrivare fin sopra i bastioni della parte fortificata. I bastioni e le mura sono percorribili a piedi e, infatti, seguendo tale percorso siamo rientrati in ostello.
Il giorno 13 abbiamo visitato il santuario di S.Te Anne de Beaupré, una tappa “forzata” negli itinerari turistici ma che in realtà non vale la pena di visitare, per poi visitare le cascate di (…) meno pubblicizzate di quelle di Montmorency (visibili dalla strada) ma più caratteristiche per la presenza di un canyon alto 60 metri.
Pernottamento presso la maison S.Te Ursule, praticamente di fronte all’ostello che invece era pieno.
14 AGOSTO: DA QUEBEC CITY A TADOUSSAC Partenza la mattina presto sempre lungo la rue 138 che in alcuni tratti offre degli scorci veramente incantevoli. A Tadoussac abbiamo prenotato (sempre grazie ai consigli di San Lonely Planet) una delle “gite” più carine (La Sainte Paix) e meglio organizzate: infatti senza alcun ricarico ci ha prenotato sia l’escursione in barca per vedere le balene, sia il ferry boat per la traversata del San Lorenzo dall’imbarco di Forestville (attenzione perché abbiamo trovato l’ultimo posto disponibile alle 19,30 per cui consigliamo di prenotarlo con qualche giorno di anticipo in quanto le motonavi che fanno il traghettamento sono proprio piccole!).
A proposito dell’escursione per l’avvistamento delle balene c’è da dire che ne esistono di due tipi: a bordo di un gommone (solitamente gruppi di non più di 10 persone) oppure su una motonave. La scelta tra le due deve tener presente che con il gommone sicuramente riesci ad avvicinarti di più che con la motonave (non molto, comunque) ed a spostarti più velocemente quando affiora un’altra balena; per contro occorre ricordare che, per quanto ci si possa attrezzare con felpe, piles e K-Way sul gommone si prende tantissimo vento per cui fa veramente freddo, mentre sulla motonave, volendo, ci si può mettere al riparo e bere qualcosa di caldo.
15 AGOSTO: DA TADOUSSAC A RIMOUSKI Volenti o nolenti abbiamo trascorso mezza giornata a Tadoussac che però ci ha favorevolmente sorpreso per le passeggiate che offre (consigliate da Denise e Suzanne, che ci hanno ospitato a “La Sainte Paix”). Dopo il pranzo ci siamo avviati verso Forestville dove siamo arrivati con circa 45 minuti di anticipo (mai troppi: se siete in ritardo c’è una fila enorme di auto pronte a prendere il vostro posto…), ma abbiamo scoperto che, causa il mare (?) un po’ agitato, il traghetto era in ritardo di un’ora. Risultato siamo arrivati a Rimouski (dove nel frattempo avevamo prenotato presso “La Maison du spaghetti”) alle 22,00 passate.
16 AGOSTO: DA RIMOUSKI A S.TE ANNE DES MONTS (PARC GASPÉ) Sveglia presto (7,30) e partenza per percorrere i 180 km previsti. Breve sosta alla Maison des Arts ed arrivo a S.Te Anne des Monts per comprare qualcosa da mangiare al supermercato. Consigliamo infatti, qualora la vostra visita capitasse a cavallo del pranzo, di comprare qualcosa da mangiare prima di entrare, infatti l’ingresso dista da S.Te Anne circa 50km e dentro il parco non c’è alcun rivenditore.
La visita del Parc de la Gaspé comunque vale assolutamente il viaggio: è grandissimo, verdissimo e ricorda i paesaggi alpini, in scala molto maggiore però; inoltre ci sono tanti percorsi a seconda della difficoltà e della lunghezza: noi abbiamo seguito il sentiero per Mont Ernest. Arrivati in cima abbiamo trovato un vento incredibile, però la vista è impareggiabile: ti senti il primo esploratore della penisola! Consigliamo anche il lac aux americans che è uno specchio d’acqua in cui si riflettono le colline tutto intorno: incantevole… Per quanto riguarda il pernottamento, anche se citata dalla nostra mitica Lonely Planet, sconsigliamo la “gite” L’Estran, perché la proprietaria è sinceramente antipatica.
17 AGOSTO: DA S.TE ANNE DES MONTS A PERCÉ Il percorso in macchina si snoda lungo la strada dei fari, tuttavia era piuttosto lungo per cui abbiamo fatto poche e brevi soste, però entrare in un faro è un’esperienza che non capita tutti i giorni per cui vale la pena soffermarvisi. Lungo la strada si può decidere se tagliare l’ultima estremità della penisola e dirigersi direttamente a Percé oppure attraversare il Parc Fourillon: beh inutile dire che la scelta è stata azzeccata: tra viste panoramiche, sentieri, falesie a picco sul mare (eh sì qui siamo proprio sul mare, anzi sull’oceano!) e la possibilità di bagnarci i piedi (solo quelli perché l’acqua è gelida) qui abbiamo messo la bandierina su un’altra tappa memorabile del nostro viaggio.
18 AGOSTO: PERCÉ Le attività principali consigliate in questa cittadina sono due: la passeggiata a piedi fino alla Roche Percé (una sorta di faraglione in mezzo al mare) e l’escursione in barca sull’isola Bonaventure.
La prima è un percorso fattibile solo a determinati orari della giornata perché si sfrutta la bassa marea per raggiungere a piede la Roche (una passeggiata analoga a quella per raggiungere il Mont Saint Michel in Normandia) e, poiché era cattivo tempo abbiamo desistito, in favore dell’escursione all’isola.
L’Ile Bonaventure è famosa per la colonia di “sule” che la abitano: sono uccelli marini simili ai gabbiani che tutti gli anni tornano a quest’isola per stabilire il proprio nido. Il colpo d’occhio (ma anche l’olezzo) lascia assolutamente senza fiato: 25.000 coppie di sule che contemporaneamente accudiscono i piccoli e si fanno le coccole (sono uccelli “fedeli”) rappresentano uno spettacolo difficilmente ripetibile. Per raggiungere i punti di osservazione degli uccelli ci sono diversi sentieri: noi per il ritorno abbiamo scelto lo Chemin du Roi (e dagli!) che ci ha permesso di passare vicino al mare, dove abbiamo consumato i nostri panini.
In uscita da Percé ci siamo diretti verso il Parc Miguasha (sito tutelato dall’Unesco per la quantità e contemporaneità dei reperti fossili ivi ritrovati), pernottando nella località di Nouvelle.
19 AGOSTO: PARC MIGUASHA E PARC DU BIC Dopo l’ennesima fantastica colazione durante cui abbiamo conosciuto un pescatore tedesco venuto apposta dalla Germania per la pesca dei salmoni in questa zona (particolarmente rinomata per tale attività) ci siamo diretti al sito del parco Miguasha, con tantissimi reperti molto ben esposti e ricchi di approfondimenti didattici, dopodiché ci siamo diretti a Le Bic e, dopo aver prenotato il pernottamento presso La Maison de la Baie Hatée, siamo riusciti ancora ad arrivare al parco e prendere l’ultimo bus navetta per il giro del parco… e menomale: perché abbiamo avuto la possibilità di salire su una collinetta da cui si ammira un panorama eccezionale che, col tramonto, diventa assolutamente unico! 20 AGOSTO: DA PARC DU BIC A MONTREAL La mattinata l’abbiamo spesa con una seconda necessaria tappa al parco che, complice la giornata soleggiata, ci ha offerto altri scorci di una bellezza veramente emozionante: diciamo che forse tra le attrazioni naturalistiche questo parco, molto piccolo rispetto ad altri, ha sicuramente lasciato un segno indelebile nelle nostre memorie. Nelle poche ore della mattinata siamo comunque riusciti a percorrere due degli itinerari consigliati ed a soffermarci un po’ sulla spiaggia. Nel pomeriggio ci siamo messi in viaggio verso Montreal pernottando a circa 50km dalla città (non avevamo nulla di prenotato).
21 AGOSTO: MONTREAL – ITALIA L’ultima giornata è trascorsa da turisti della peggiore specie, facendo shopping selvaggio nei negozi della città sotterranea (nient’altro che un mega-centro commerciale che, a differenza dei nostri, si trova in pieno centro). Solo nel pomeriggio ci siamo ripresi ed abbiamo fatto una capatina al Parc Jean Drapeau dove per gli appassionati è possibile fare un giro in bicicletta lungo il tracciato del G.P. Di Formula 1. Questo parco è famoso anche perché ospita la Biosphère, che è un museo dedicato all’ambiente “marino” del bacino del San Lorenzo, ed è racchiuso da una struttura tubolare a forma di sfera ma per noi era troppo tardi per visitarlo e quindi ci siamo diretti verso l’aeroporto dove abbiamo riconsegnato la macchina, cenato velocemente qualcosa e poi… bye bye Canada!