Praga e il suo castello
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Dopo aver pianificato e sognato per mesi con mia moglie questo viaggio, finalmente l’ultimo fine settimana del mese di giugno 2016 siamo partiti: destinazione Praga! Il centro città dall’aeroporto di arrivo (Praga-Ruzynĕ) è facilmente raggiungibile utilizzando i mezzi pubblici, sufficientemente rapidi ed efficienti. L’autobus 119 collega l’aeroporto alla fermata della metropolitana Dejvická e da qui con lo stesso biglietto si prosegue con la metro per Starē Mĕsto, la città vecchia. Scendendo alla fermata Staromĕstká si è praticamente arrivati in pieno centro storico. A circa 200 metri da questa fermata, passando sotto un piccolo porticato, eccoci nella piazza principale (Staromĕstské nàmestí) della città vecchia, quella dell’orologio astronomico. Lo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi è magnifico: la torre dell’orologio del municipio di Praga e la sua piazza adornata da case e palazzi color pastello in stile liberty è di una bellezza romantica indescrivibile. Le persone, tante, turisti e gente del luogo che si fermano con il naso all’insù aspettando impazienti che scocchi l’ora. Infatti, all’ora precisa la torre dell’orologio si anima regalando uno spettacolo emozionante. Dalle finestrelle in alto sfilano i dodici Apostoli mentre più in basso si scoprono le sagome di quattro personaggi: un turco, uno scheletro, un avaro, un vanitoso che rappresentano i quattro vizi capitali.
Passeggiando senza meta tra le viuzze del centro storico e la sua via maestra, la Karlova, all’imbrunire siamo praticamente giunti nei pressi del Ponte Carlo. L’atmosfera è veramente magica, romantica e nostalgica allo stesso tempo. Attraversiamo il ponte passando di fatto sul fiume Moldava e affascinati dal meraviglioso paesaggio che ci circonda scorgiamo il castello con le sue alte guglie gotiche. Quando si è a metà del cammino sul Ponte Carlo, prestando attenzione, si riesce anche a vedere la cupola della cattedrale di San Nicola del quartiere Malã Strana, incastonata tra le due torri che sorreggono il ponte stesso. Foto e cartolina da favola! Stanchi ma ancora desiderosi di scoprire, abbiamo oltrepassato tutto il Ponte Carlo e siamo sbucati proprio a Malã Strana, un grazioso gioiello di architettura barocca che cela angoli romantici dal sapore antico. Nella piazza principale di questo piccolo quartiere fa bella mostra la cattedrale barocca di San Nicola, intravista prima dal ponte, circondata da palazzi in stile rinascimentale. Si è fatto tardi, la giornata è stata bellissima e soleggiata, ora però si avverte un leggero frescolino e pertanto decidiamo di fermarci per la cena in una tipica pivnice (birreria) per consumare una pasto a base pečený vepřový (bistecca di maiale arrosto) e knedlíky (canederli o gnocchi di pane) il tutto accompagnato da una buona birra pilsner Staropramen di produzione locale.
SECONDO GIORNO
Sveglia presto! All’alba sono uscito in solitaria per fare delle fotografie alla città ancora addormentata. Passeggiare per le vie del centro storico ancora deserte e scattare delle foto agli scorci meravigliosi che offre, quando ancora non è affollato dai turisti, è una sensazione impagabile. Soddisfatto dei miei scatti fotografici sono rientrato in albergo per fare colazione assieme a mia moglie e riprendere quindi il viaggio alla scoperta di questa magica città. Oggi visita al castello. Abbiamo raggiunto il castello a piedi partendo da piazza Malostranské nàmestí nel quartiere di Malã Strana, imboccando e procedendo lungo la irta via Nerudova. Nonostante la ripida ma panoramica salita, siamo arrivati in cima all’ingresso principale del castello senza faticare troppo. In alternativa alla scarpinata c’è comunque il tram 22 (direzione Bilá Hora – fermata Pražsky hrad) che si arrampica su per la collina facendo risparmiare tanta energia. Il castello imponente domina dall’alto tutta la città e per chi ha letto i romanzi di Franz Kafka, il grande scrittore praghese, sarà facile andare alla scoperta di questo luogo con maggiore consapevolezza. L’ingresso al castello è a pagamento ma l’entrata vale tutto il prezzo pagato.
Varcato il cancello dell’ingresso principale si accede a un immenso cortile dove la prima cosa che ci si trova davanti è la magnifica e mastodontica cattedrale gotica di San Vito con le sue tipiche guglie appuntite, fondata nel 1344 e piena di storia e di ricchezze dal grande valore artistico e culturale. Una volta dentro alla cattedrale si rimane letteralmente senza fiato: bellissime vetrate colorate, di cui la prima a sinistra è dell’artista Mucha, la cappella di San Venceslao con i suoi meravigliosi dipinti e la cripta sotterranea con le tombe dei Re Boemi e la luccicante camera dove sono custoditi i gioielli della Corona.
Procedendo oltre si può visitare nell’ordine: la chiesa di San Giorgio che presenta l’esterno in stile barocco e l’interno romanico; il Palazzo Reale che fu la residenza dei Re Boemi e che oggi ospita invece la residenza del Presidente della Repubblica Ceca e all’interno del quale merita una visita la stanza dove nel 1618 accadde l’avvenimento storico della defenestrazione di Praga; il famoso vicolo d’oro con le sue porticine colorate, dove gli alchimisti alla corte di Rodolfo II, in base alla leggenda, cercavano la formula magica per trasformare il metallo in oro e dove al civico 22, si trova la casa di Franz Kafka; la torre delle Polveri che fa parte del muro di cinta e delle fortificazioni del castello e che contiene al suo interno una mostra di cimeli e uniformi del corpo delle guardie reali. Alla fine, prima di uscire dal castello, sono stato attratto da una torre dall’aspetto dismesso (Torre Daliborka) che ci ha incuriosito. Visitandola abbiamo appreso la leggenda di un certo Dalibor da Kozojedy che fu condannato a morte e imprigionato in questa torre per aver protetto e nascosto alcuni contadini ribelli. Ogni sera quest’uomo suonava il suo violino e la sua musica era così coinvolgente e melodica che gli abitanti del castello la ascoltavano rimanendo estasiati. I cittadini capirono che purtroppo Dalibor era stato giustiziato quando il suo violino cessò all’improvviso di suonare. A questo punto ci siamo diretti, con un po’ di tristezza nel cuore per la storia appena appresa, verso il viale dei giardini del castello, percorrendo il quale si gode di una vista mozzafiato su tutta la città di Praga. Foto a manetta! Il bel viale dei giardini fioriti dai colori vivaci e spettacolari ci ha riportati all’ingresso principale da cui eravamo entrati e ci siamo trovati con piacere ad assistere alla cerimonia del cambio della guardia che avviene a tutte le ore pari della giornata e della quale non ne avevamo conoscenza. Per rientrare in albergo abbiamo deciso questa volta di approfittare del servizio del tram 22 che attraversa quasi tutto il centro storico cittadino e permette di godere dal finestrino la veduta della città.
Il tram sferraglia scendendo dalla panoramica collina del castello, passa davanti alla chiesa di San Nicola in piazza Malostranské nàmestí e poi davanti alla chiesa di Santa Maria della Vittoria dove siamo scesi (fermata Hellichova) per arrampicarci sulla sua scalinata che conduce al portone principale. L’interno è meraviglioso e custodisce la statua sacra del Gesù Bambino di Praga. Luogo molto suggestivo. Montati nuovamente sul tram 22 alla stessa fermata davanti alla chiesa (Hellichova) e sempre con lo stesso biglietto da 32 Kč ancora valido, costeggiando l’isola di Kampa, il tram attraversa da una sponda all’altra la Moldava sferragliando sul ponte Most Legif (panorama spettacolare sul fiume e sul Ponte Carlo) e fa fermata a Národní Divadlo proprio dinanzi al teatro dell’Opera e allo storico Cafè Slavia dove abbiamo consumato uno spuntino veloce, seduti ad un tavolino di marmo degli anni ‘30 con vista da cartolina sul fiume. Dopo il ristoro, di nuovo a bordo del tram 22 per discendere alla fermata Karlovo nàmestí e ammirare la famosa “casa danzante”, una costruzione contemporanea composta da due palazzi che sembrano avvinghiarsi come una coppia di danzatori. L’edificio è stato progettato nel 1992 da Frank Gehry e dedicato alla famosa coppia di ballerini Ginger Rogers & Fred Astaire.
Sulla strada del rientro in albergo, posizionato alle spalle della piazza principale della città vecchia, abbiamo fatto tappa presso un piccolo chiosco sulla Karlova, per gustare il Trdlo un dolce tipico a forma di rotolo conico fatto con pasta di pane dolce avvolta in zucchero e cannella e cotto al carbone su di una specie di barbecue. Si può gustare semplice o farcito con creme, cioccolato, vaniglia, gelato, panna e tanto altro. Sfizioso al punto giusto!
TERZO GIORNO
È stato dedicato alla piazza San Venceslao e allo Josefov, il ghetto ebraico che si trova nella città vecchia, a pochi passi dalla piazza principale (Staromĕstské nàmestí) e che con la sinagoga e il suo particolare cimitero composto dalle tombe confuse e disordinate raggruppate in uno spazio ristrettissimo, quasi angusto, rappresenta una vera rarità.
Piazza San Venceslao (Václavské nàmestí) si presenta come un viale molto lungo (750 metri) e molto largo, costellato ai lati da tanti caffè, bar, ristoranti, banche, uffici, alberghi, locali notturni, boutique e negozi di ogni genere. Pertanto se pensate di cercare una tipica piazza cittadina, non la troverete mai! Imboccando la piazza dal lato di via Vodičkova e percorrendola tutta in direzione del museo monumentale nazionale si arriva presso la grande statua equestre di San Venceslao dove i cittadini praghesi sono soliti darsi appuntamento. È bello osservare la piazza in tutta la sua grandezza ponendosi proprio dietro alla coda del cavallo: vi assicuro che il colpo d’occhio è superbo! Questa piazza è stata teatro di tanti eventi storici ma forse quello più ricordato è il gesto dello studente universitario Jan Palach che il 16 gennaio 1969 si cosparse di benzina e si dette fuoco in segno di protesta contro l’occupazione sovietica dell’allora Cecoslovacchia, dando il via a quel movimento culturale noto come la “Primavera di Praga”.
Nel primo pomeriggio, girovagando per le romantiche vie della città vecchia, ci siamo ritrovati a passeggiare nuovamente sul Ponte Carlo. Imboccando una piccola scaletta laterale che porta a basso del ponte, abbiamo scoperto un imbarcadero e così ci siamo invogliati a fare un giro in battello sulla Moldava. La scelta si è rivelata quella giusta. Sul battello si sta veramente bene e si ha un punto di osservazione della città e del suo castello con le sue caratteristiche guglie appuntite, molto particolare e suggestivo. Il giro turistico in battello è accompagnato da una spiegazione (in 4 lingue compreso l’italiano) dei luoghi e dei monumenti che si stanno vedendo mentre si naviga e da un piccolo spuntino servito al tavolo comprensivo di una buona birra ceca o altra bevanda di proprio gradimento. Con il giro in battello si è concluso il nostro viaggio. Il tempo minaccia pioggia. Pioverà! A noi non resta che ritirare il bagaglio in albergo e avviarci verso l’aeroporto per il rientro a casa, con la consapevolezza di aver avuto l’occasione di conoscere una bella, magica, romantica città che incanta con il suo fascino fiabesco.
Spero che il mio racconto sia stato utile e se decidete di andare a Praga… buon viaggio!