Porto, non è solo vino…
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Dopo circa 10 anni torniamo quindi in Portogallo, all’epoca eravamo stati a Lisbona e fu il nostro primo Capodanno all’estero. Questa volta invece il Capodanno lo passiamo in Piazza Duomo a Milano seguendo il concerto organizzato dal Comune, dove hanno partecipato Annalisa e Mario Biondi. Approfittiamo di una campagna promozionale della compagnia Ryanair per partire da Milano Malpensa a Porto dal 5 al 9 Gennaio (è vero il sondaggio era per il Capodanno ma se si ha la possibilità di risparmiare circa €100 a testa…).
Arriviamo nella città Lusitana nel tardo pomeriggio, dall’aeroporto prendiamo l’ottimo servizio di metropolitana (in realtà è un tram) che ci porta in hotel. Prendiamo quindi la linea “E” fino alla stazione “Trinidade” per prendere poi la linea “D” (dir. Hospital Sao Joao) fino alla fermata “IPO” che è situata proprio a poche decine di metri dall’hotel.
Soggiorniamo presso l’ibis Porto Sao Joao che si trova all’ultimo piano di un piccolo centro commerciale, è un hotel di categoria 2 stelle situato nella zona universitaria, è comodamente raggiungibile il centro storico cittadino ed i centri fieristici con il servizio di trasporto pubblico.
La struttura è interamente non fumatori, la camera è di dimensione standard con aria condizionata e wi-fi gratuito, a nostro avviso la camera andrebbe un po’ rinnovata. La colazione non è inclusa e costa €6 ma basta scendere nel centro commerciale per fare una buona colazione a prezzo molto più conveniente. La sera la passiamo visitando la zona dell’hotel, addentrandoci nel quartiere universitario dove si trova la UPTEC, la struttura dell’Università di Porto dedicata alle start-up e Business Innovation, la quale sostiene un effettivo trasferimento di conoscenze e tecnologie tra il mondo accademico e dei mercati. Dopo otto anni di attività, la UPTEC ha sostenuto più di 370 idee di business in settori diversi come nano scienze e nano tecnologie; sicurezza; energia; biotecnologie, ecc. Nello stesso comprensori si trova poi la facoltà di psicologia e scienza dell’educazione, associazioni studentesche e I3S (Istituto di Investigazione e Innovazione nella Salute), un consorzio guidato dall’Università di Porto, che riunisce quattro istituzioni e ricercatori provenienti da alcune scuole di Porto. La compartecipazione di scuole, istituti di ricerca e ospedali in un unico gruppo di ricerca è unica in Portogallo ed è un bene prezioso per la scienza e la ricerca. Questa rete intricata di collaborazioni si concentra su tre programmi integrativi: Cancro; Risposta dell’ospite e interazione; Neurobiologia e malattie neurologiche.
La presenza di giovani, nonostante sia sera tardi, è piacevolmente sorprendente. Ceniamo all’interno del nostro Centro Commerciale ed abbiamo mangiato il piatto locale, la Francesinha, si tratta di un toast (o fette di pane) imbottito con prosciutto crudo, Linguica (salsiccia locale), bistecche o arrosti e coperto con formaggio fuso, il tutto poi è cosparso da salsa di pomodoro alla birra e servita con patatine fritte.
Se l’immagine o la descrizione non sembra troppo invitante, vi assicuro che è comunque da provare, il gusto della salsa di pomodoro con la birra danno il tocco in più al piatto, creando una nota amara quasi di affumicatura. Non esiste una vera e propria ricetta tradizionale di questo piatto, ogni ristorante o pub ha la propria ricetta segreta di salsa che comunque deve essere sempre a base di pomodoro e birra. L’invenzione di questo piatto sembra piuttosto recente, si presume infatti che tale Daniel da Silva, un emigrante tornato da Francia e Belgio negli anni ‘60, ha cercato di adattare il ”Croque Monsieur” al gusto dei Portoghesi… se ci sia riuscito non è dato sapere, ma ad ogni modo è da assaggiare, come si dice “de gustibus”!
6 Gennaio: Alla scoperta di Porto
Ci alziamo di buon ora e scendiamo a far colazione in uno dei negozi del Centro Commerciale, con un discreto cappuccino e Bolo de Arroz, una sorta di muffin o plumcake dalla forma cilindrica fatto con farina di riso, buonissimo! Oltre al Bolo de Arroz, l’ampia selezione di pasticceria Portoghese non lascia scampo all’immaginazione, alla gola e soprattutto alla dieta! J Come non citare i buonissimi Pasteis de Nata, ad esempio, non si può andar via dal Portogallo senza averne almeno assaggiato uno, eh si anche perché appena se ne assaggia uno se ne vuole subito un altro e poi un altro…
Prendiamo la comodissima “metro” che si trova fuori dal Centro Commerciale del nostro hotel e scendiamo a Trinidade, subito fuori dalla stazione si trova la Igreja da Santissima Trinidade (XIX sec.), costruita con pianta a croce latina in stile neoclassico, presenta una facciata a tre arcate e in quella centrale vi è la torre con orologio e campane. La chiesa è situata alle spalle della Camara Municipal do Porto (1920), il Municipio si compone di sei piani, la torre centrale è alta 70 metri con carillon. La facciata è di granito e decorata con sculture che rappresentano le varie attività legate sempre alla città, come la viticoltura, l’industria o la navigazione. L’Avenida dos Aliados, è un lungo viale (la cui zona centrale è pedonale) dove si affacciano eleganti edifici d’inizio XX secolo. Collega il Municipio fino a Praca da Liberdade, qui si trova Palacio Das Cardosas (XIX sec.) si tratta di un ex Convento che oggi ospita una lussuosa catena alberghiera.
A destra vi è Rua dos Clérigos, lunga via in salita che conduce alla Igreja dos Clérigos (1730), la chiesa fu progettata dall’architetto Italiano Nasoni in stile barocco. La chiesa ha una facciata riccamente decorata e ha la particolare pianta ellittica, presenta una torre di 76 metri dalla cui cima, raggiungibile tramite una scala a chiocciola di 225 gradini, si gode una bellissima vista panoramica. Visibile da molti punti della città, la chiesa serviva come punto di riferimento per le imbarcazioni che solcavano il fiume Douro.
Tornando verso Praca Liberdade e prendendo la Rua 31 de Jeneiro si raggiunge la bellissima Igreja de Santo Ildefonso (1730). La chiesa è in puro stile barocco, la navata poligonale è sormontata da due campanili. La facciata, datata 1932, è ricoperta da oltre 11000 azulejos, che rappresentano scene della vita di San Ildefonso e allegorie dell’Eucarestia. L’azulejos è un tipico ornamento dell’architettura portoghese e spagnola che consistente in una piastrella di ceramica smaltata non molto spessa e finemente decorata. All’interno si trova un retablo barocco e rococò della prima metà del XVIII secolo progettato dall’architetto Italiano Nicola Nasoni.
La chiesa è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Da qui ci dirigiamo lungo il corso del fiume Douro che con i suoi quasi 900Km è il terzo fiume più lungo della Penisola Iberica e sfocia nell’Oceano Atlantico proprio a Porto.
Purtroppo le cose da vedere sono tantissime così decidiamo di prendere il bus turistico “hop on – hop off” che con €13 permette non solo il tour dei principali monumenti della città e zone limitrofe, ma include anche 2 assaggi di vino Porto in due cantine. Tra le diverse compagnie che offrono questo servizio, optiamo per la “CitySightseeing Portugal” (Bus rosso) che parte da “Ribeira”, una volta saliti sul bus ci vengono fornite le cuffiette per ascoltare il tour in Italiano. La linea rossa offre un tragitto più completo che attraversa Porto, Boavista, Porto Gaia e Vilanova de Gaia.
Le fermate più importanti sono: Palacio da Bolsa (1); Estacao de Bento (10); Se Catedral (11); Camera Municipal (14); Igresa do Carmo (16) Casa da Musica (20); Praia (28), l’intero percorso dura circa 1.40h
Noi decidiamo di scendere a Vila Nova de Gaia per visitare le cantine di Porto e fare le degustazioni incluse nel prezzo del biglietto, inoltre è un ottimo punto panoramico per vedere la città di Porto e il famoso Ponte Dom Luis I, simbolo della città.
La cittadina sull’altra sponda del fiume Douro è molto caratteristica, sulla riva del fiume vi sono anche le barche tradizionali che servivano al trasporto del prezioso vino liquoroso.
Facciamo visita alla prima cantina la famosa “Porto Cruz”, all’ingresso vi è subito il banco di degustazione, dove ci viene chiesto quale tipo di Porto vogliamo assaggiare, esistono infatti 4 varietà di questo famoso vino, White (o Branco); Ruby; Tawny e Pink, i prim,i 3 sono considerati “tradizionali”.
Le differenze tra le 4 varietà sono sostanziali, qui vi segnalo le principali caratteristiche:
Il “White” come dice la parola stessa, è un vino prodotto esclusivamente da uve bianche ed invecchiato in botti di legno di Quercia. È un vino tipicamente giovane e fruttato ed è l’unico vino di Porto classificato per grado di dolcezza. Esistono pertanto bianchi secchi, semisecchi e dolci, per via dei sui modi di produzione, il Porto Bianco catalogato come “secco” non è mai completamente secco e conserva sempre parte della sua dolcezza iniziale. Il Porto Bianco, normalmente giallo pallido quando giovane, col tempo tende a scurire diventando giallo dorato.
Il “Ruby” è prodotto con uve rosse ed invecchiato in grandi botti. Per via del poco contatto con il legno, dovuto al basso rapporto superficie/volume e della scarsa ossidazione, essi conservano a lungo le loro caratteristiche iniziali. E’ un vino molto fruttato, dal colore rubino intenso e sapore di frutti rossi con le caratteristiche dei vini giovani. Questo tipo di Porto è il più prodotto ed anche quello più economico.
Il “Tawny” è un vino rosso prodotti con le stesse uve del Ruby, ma invecchiano in botti grandi solo per 2/3 anni, dopo i quali vengono travasati in piccole botti. In queste botti il contatto con il legno e, tramite esso, con l’aria, è maggiore; il Porto Tawny “respira di più”, ossidandosi e invecchiando più rapidamente del Porto Ruby. In questo modo perdono nel tempo il colore originale rosso rubino per assumere una tonalità più chiara, ambrata, e sapore di frutta secca.
Con l’invecchiamento, guadagnano ulteriormente in complessità aromatica, rinforzando il sentore di frutta secca ed acquisendo sapori che vanno dal tostato al caffè, al cioccolato, al miele. Nei Tawny molto vecchi il colore rosso iniziale va scomparendo e passa da tonalità castane-dorate al color ambra.
Il “Pink” è stato messo sul mercato nel 2008, a detta degli esperti si tratta solo di una mera trovata commerciale. E’ prodotto con uve rosse, tuttavia, analogamente a quanto accade con i vini rosati, le bucce dell’uva sono lasciate solo per un breve tempo a contatto con il mosto e quindi, il colore risulta essere più attenuato.
Si tratta di un vino simile al Ruby, ma dal sapore più leggero e fruttato.
Optiamo entrambi per il Porto Tawny, molto gustoso e fresco, finita la degustazione si può visitare la cantina che raccoglie alcune foto e strumenti della produzione del Porto. Se si vuole ovviamente è possibile acquistare bottiglie, cosa vivamente consigliata!
Finita la degustazione alla Porto Cruz, ci dirigiamo verso la seconda cantina, la Offley in una zona molto interna della cittadina e non facile da raggiungere, anche perché non vi sono indicazioni! Lungo il percorso ci si imbatte in diverse cantine, note e meno note, che permettono la degustazione a pagamento (in media circa €2).
Arrivati finalmente alla cantina, la prima impressione non è proprio il massimo, il luogo è molto buoi e si è circondati da botti, saliamo al piano superiore dove vi è una selezione fotografica sulla zona della raccolta delle uve e le fasi di produzione, qui vi è anche il banco per la degustazione. Roby sceglie il White, mentre io rimango sul Tawny, per capire le eventuali differenze tra le due cantine. Questa produzione non mi è piaciuta molto, ho preferito di gran lunga la Porto Cruz. Anche qui, è possibile acquistare bottiglie.
Ci facciamo una bella passeggiata sul lungofiume dove si nota la facciata della Capela de Nossa Senhora da Piedade molto carina, per poi dirigerci verso il Mosteiro da Serra do Pilar. Il monastero è inserito nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, conserva un’interessante chiesa e il chiostro a pianta circolare, unico esemplare in Portogallo.
La chiesa, caratterizzata anch’essa da una forma circolare, è una replica del Pantheon a Roma, fu costruita nel 1538. Nel 1832, durante l’Assedio di Porto, il valore militare del luogo divenne evidente e il convento fu trasformato in fortezza improvvisata. Divenuto caserma dell’esercito all’inizio del Novecento, oggi accoglie il Reggimento di Artiglieria della Serra do Pilar, di fronte alla chiesa si apre un magnifico belvedere sulla città di Porto e sul fiume Douro, molto affascinante la sera al tramonto.
7 Gennaio: Escursione a Braga e Guimaraes
Giornata dedicata alla visita di Braga e Guimaraes, città situate a nord di Porto e raggiungibili comodamente in treno. Prendiamo il treno da Porto Campahna diretti a Braga, costo del biglietto A/R circa €6 prendendo la linea “urbana” e facendo diverse fermate, si arriva in poco più di 1h.
Braga è tra le più antiche città portoghesi ed è sede dell’Università, il centro storico non è grandissimo ma molto carino ed interamente pedonale. La principale attrattiva della città è la Sé (XII sec.), la Cattedrale, è la più antica del Portogallo e al suo interno ospita le tombe dei primi Re portoghesi. Inizialmente costruita in stile romanico, con il passare del tempo è stata modificata, divenendone una miscela di stili tra cui, oltre al romanico, gotico e barocco. Situato di fronte alla Cattedrale, si trova il Palazzo Episcopale (XIV sec.), alcune delle facciate sono in stile gotico, in un’ala del palazzo vi è il Giardino di Santa Barbara bellissimo e riccamente decorato da aiuole fiorite. E’ caratterizzato dai resti dell’arcata medievale del palazzo.
Visitato il centro ci dirigiamo in bus verso il Santuario di Bom Jesus di Monte (1784) che dista circa 6Km dalla città ma ben visibile da Braga. Il Santuario si erge in cima ad una monumentale scalinata barocca scolpita nel granito grigio della montagna. Per raggiungere la vetta dove si trova il Santuario, è possibile prendere la funicolare o percorrere un sentiero e la maestosa scalinata.
Noi per salire optiamo per la funicolare evitandoci la fatica delle scale che faremo pere scendere. La funicolare lavora su un dislivello di 300 metri, è stata inaugurata nel 1882 e fu la prima dell’intera penisola iberica, funziona attraverso la forza di gravità dell’acqua grazie a due serbatoi che fungono da contrappeso.
Raggiunta la cima del monte ci si trova in uno splendido parco e vista bellissima su Braga, infatti il progetto dell’architettonico privilegiò lo stile neoclassico di ispirazione italiana, che inserisce l’imponente Santuario nell’armonia del paesaggio.
Il parco è immenso e oltre ad alberi, piante e fiori vi sono anche delle cascate.
Percorriamo la maestosa scalinata in senso contrario, invece di raggiungere la cima noi scendiamo. E’ formata da 17 pianerottoli decorati da fontane, statue allegoriche e altre decorazioni barocche si arriva poi alla Via Crucis che lungo il percorso ha alcune cappelle.
Riprendiamo il bus verso la stazione per prendere il treno alla volta i Guimaraes. Purtroppo non vi è una linea che collega Braga a Guimaraes, di conseguenza siamo costretti a fermarci in un paese pressoché deserto e senza nulla per quasi 2h ad aspettare la coincidenza per Guimaraes…
Arriviamo ormai che è sera e purtroppo sappiamo che non potremo visitare la città come volgiamo, ma allo stesso tempo però sappiamo che le città in “veste notturna” hanno il loro fascino. Dalla stazione ci dirigiamo verso il centro città in circa 15 minuti a piedi, il centro storico ha un fascino medievale che con le illuminazioni rende tutto ancora più spettacolare.
Arriviamo in Largo do Toural considerato oggi come il cuore della città, anticamente era la porta principale e dove venivano fatte le fiere del bestiame. Vi si affaccia la Basilica de S. Pedro (XVII sec.), in stile neoclassico risulta ancora incompiuta per la mancanza del secondo campanile.
Da qui poi torniamo indietro e prendiamo delle vie interne ed arriviamo in Praca de S. Tiago e ceniamo presso il locale “Cinecittà” prendendo una selezione di formaggi e salumi locali,veramente ottimi. La piazza ha il fascino medievale con i palazzi e le luci che la sera la rendono meravigliosa. Secondo la tradizione, l’immagine della Vergine Maria è stata portata a Guimaraes dall’apostolo Giacomo, e collocato in un tempio pagano in questa piazza.
Dopo cena prendiamo una delle vie e ci troviamo alla Camara Municipal ex Convento de S.ta Clara (XVI sec.), è stato uno dei più ricchi monasteri di Guimaraes, ora sede del Municipio. Il palazzo ha una facciata barocca con al centro una scultura di Santa Clara., mentre il chiostro a due piani è di tipo classico. Il La sua ricca cappella è stata svuotata e trasferito tutto presso il Museo Alberto Sampaio, ora vi è l’archivio comunale.
Usciamo dal borgo e ci dirigiamo al Paco dos Duques de Braganca (XV sec.), il maestoso maniero con caratteristiche architettoniche della casa fortificata.
Il XVI secolo segna l’inizio del progressivo abbandono e la conseguente rovina che è peggiorata fino al XX secolo. La ricostruzione del palazzo iniziò nel 1937 e durò fino al 1959, quando fu aperto al pubblico e trasformato in un museo.
All’interno del parco vi è anche il Castello (X sec.) fatto erigere per proteggere i monaci e la comunità dagli attacchi dei Mori e dei Normanni.
Si è fatto un po’ tardi e decidiamo di ritornare verso la stazione, così decidiamo di fare la via esterna al borgo ed ammiriamo la Igreja S.to Antonio dos Capuchos (XVII sec.), la storia di questo edificio è caratterizzato da due fasi distinte, la prima cui era il convento dei frati cappuccini e nella seconda fase ha accolto l’ospedale della città.
8 Gennaio: Escursione a Coimbra
Ultimo giorno pieno che dedichiamo a visitare Coimbra, prendiamo il treno a Porto Campahna (€24 a/r) ed arriviamo in città in circa 1h.
Coimbra è situata sopra un promontorio sulle rive del fiume Mondego, è famosa per la sua Università (1290), tra le prime fondate in Europa. La sede universitaria si trova nel nucleo antico della città, e comprende eleganti palazzi rinascimentali raccolti intorno al Pateo das Escolas. L’ingresso al campus è gratuito, ad eccezione della Biblioteca Joanina, che conserva più di 300 mila volumi dal XVI al XVIII secolo. Nella città vecchia si possono visitare la romanica Sé Velha (XII sec.) con l’altare maggiore in stile tardo-gotico. La Cattedrale vecchia è molto simile ad una fortezza e si trova nel pieno centro storico circondata da numerose case. Poco lontano dall’Università vi è la barocca Sé Nova (XVII sec.) in origine, chiesa gesuita, nel 1772, la sede vescovile fu trasferita dall’antica cattedrale romanica della città (Sé Velha) ritenuta più spaziosa e moderna.
Finito di girare per il vecchio centro storico, decidiamo di attraversare il fiume e dirigerci verso un Monastero. Attraversiamo il Ponte di Santa Clara e raggiungiamo il Convento de Sao Francisco (XVII sec.), che si trova ai piedi di una collina al di sotto del Monastero di Santa Clara-a-Nova. È stato originariamente progettato per ospitare i frati francescani che hanno occupato l’edificio fino al 1820 e poi usato per un lanificio. Dopo un lungo restauro, è stato convertito in centro congressi e uno spazio culturale.
Il Monastero di Santa Clara-a-Nova (XVII), monastero francescano di clausura, fu costruito per sostituire il vecchio monastero medievale di Santa Clara-a-Velha, vittima delle periodiche inondazioni del fiume. Nel 1677, con una grande processione che partiva dall’antico Convento, vi fu traslato il corpo della Regina Santa Isabella, collocato sull’altare maggiore in un sepolcro d’argento. Due sepolcri gotici conservano i resti mortali dell’Infanta D. Isabel, figlia del re D. Afonso IV, e della figlia del reggente e Duca di Coimbra, D. Pedro.
Dal cortile vi è una bellissima vista della città di Coimbra. Purtroppo giunge il tempo di tornare in Italia, per noi è stata la seconda volta in Portogallo che come qualche anno fa a Lisbona, ci ha colpito per l’ospitalità delle persone e anche la bontà del cibo, ma soprattutto le bellezze delle città della regione del nord come Porto, Braga e Giumaraes che sicuramente torneremo a vedere.
Hotel consigliato: ibis Porto Sao Joao
Cosa mangiare: Francesinha; Pasteis de Nata; Bolo de Arroz; Acciughe
Cosa bere: Porto
Cose da non perdere: Porto; Braga; Guimaraes; Coimbra; Cantina Porto Cruz