Non solo Porto
SABATO 1 APRILE 2017: FORLÌ – PORTO
Volo Ryanair da Bologna a Oporto, andata e ritorno 75 € a testa. Visto che da novembre 2016 Ryanair ha ulteriormente accorciato i tempi per far il check in con posti assegnati gratuitamente, contando i 4 giorni al millesimo dall’orario del volo di ritorno, e visto che vogliamo partire sicuri di avere anche la carta d’imbarco per il ritorno, ci tocca comprare per 5 € a testa anche la scelta del posto! Le studiano tutte! Comunque, volo perfettamente in orario e arrivo con cambio ora, cioè il Portogallo è un’ora indietro rispetto a noi.
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All’aeroporto facciamo il biglietto con la macchinetta acquistando l’Andante Card con i due viaggi per andata e ritorno dal centro alla zona 4. La metro viola linea E passa ogni mezz’ora e quando arriviamo al binario è appena passata… E’ anche molto piccola, solo due vagoni e si riempie e molti devono stare in piedi. Il viaggio fino a Trindade dura 35 minuti. Scendiamo e cambiamo linea (che passa invece ogni 6 minuti) fino alla stazione di Sao Bento. Prima occhiata ai meravigliosi azulejos della stazione e ci inerpichiamo per la stradina, piuttosto fatiscente ed inquietante, che la costeggia verso la Praca da Batalha. Dalla piantina non si vedeva che la salita e le scale sono mostruosamente ripide soprattutto con trolley al seguito. Ovviamente c’era un’altra strada ben più comoda che faremo le prossime volte!
Raggiungiamo l’hotel Istay Porto Centro (prenotato da Booking.com per 54 € a notte la doppia con colazione), spartano ma rinnovato e pulito, un po’ stile catene Ibis, che si trova in via Herculano a due passi dalla funicolare per la Ribeira e dalla Santa Catarina. Posizione strategica per girare tutte le cose principali della città a piedi. Reception h 24 che non guasta, wifi efficacissimo e ottima colazione compresa!
Ceniamo a caso nella Praca da Batalha con il classico baccalà e andiamo a festeggiare l’inizio vacanza allo storico Majestic con uno squisito bicchiere di vino Porto.
DOMENICA 2 APRILE 2017: VISITA DI PORTO
Tempo splendido. Colazione alle 8 e partiamo gasati per esplorare la città. Prima tappa la Torre di Los Clerigos e primo biglietto pagato. La chiesa non è niente di entusiasmante ma la salita in cima alla torre vale la pena per la bella vista, anche se il ponte Luis I è coperto dalla Sé! Come primo sguardo sulla città comunque è l’inizio ideale della giornata. Scesi facciamo già la coda per la biglietteria della libreria Lello. Eravamo già stati in Portogallo anni fa e la libreria era free e con carinissimo caffè. Adesso è in pieno business con biglietto di 4 € a testa e una marea di gente che rende anche difficile fare foto e godersela e shop al posto del caffè. E’ comunque sempre stupenda e i richiami a Harry Potter, per chi lo ama, sono tanti! Usciti ci rifacciamo l’occhio con la fiancata della Chiesa do Carmo (gratis) e la stupenda parete di azulejos in pieno sole. Poi iniziamo a scendere nella stradina della zona ebraica fino al famoso Miradouro Victoria e alla Rua Sao Miguel. Arriviamo in una zona centrale sopra alla Ribeira e raggiungiamo la Chiesa della Misericordia (a pagamento), anch’essa ricca di azulejos. Da lì scendiamo ulteriormente fino al Palazzo da Bolsa dove prenotiamo la visita per il primo orario disponibile, ovviamente in italiano non esiste e la scegliamo in spagnolo. Ci propongono un biglietto abbinato con la visita alle cantine Sandeman e per un totale di 15 € a testa accettiamo. La visita è molto interessante, gabinetto Eiffel e sala araba soprattutto.
Usciti andiamo direttamente alla chiesa di San Francisco che è li vicino. Si paga nuovamente e si visita il museo, l’ossario con le catacombe e la bella chiesa barocca. Le cose più interessanti sono l’ossario e l’albero di Jesse immenso e molto suggestivo. Continuiamo la passeggiata fino al fiume seguendo la stretta via del Bacaliaho, tutta un ristorantino con bellissima vista sul ponte e su Villa Nova de Gaia e arriviamo lungo le varie stradine all’animatissima piazza centrale della Ribeira, piena di bar e tavolini animatissimi. Ci sediamo al sole a farci la famosa Francesinha, ottima e super nutriente!
Continuiamo la passeggiata osservando le altissime e strette case fino ad arrivare al ponte che attraversiamo al livello basso. Dall’altra parte animazione, bar, bancarelle di souvenir, vecchie barche con le botti, ambiente molto turistico! Raggiungiamo le cantine Sandeman e, ovviamente, la visita in italiano non esiste e questa volta ce la becchiamo in portoghese! Almeno ci caliamo totalmente nell’ambiente, pur senza capire moltissimo! La visita è molto bella, la storia e la produzione del Porto interessantissimi, carina la guida con cappello e mantella e ottima la degustazione. Usciti dirigiamo alla base dell’ovovia che porta alla sommità del ponte per poterlo fare di ritorno nella parte alta. Anche questa costa e non poco, ma è una cosa carina e comoda, pur se veramente brevissima. Dunque rifacciamo il ponte da sopra, che è praticamente pedonale con solo le rotaie per una linea di metro. La cosa è stata ben ragionata perché così arriviamo senza faticare troppo alla Sé che abbiamo lasciato per il pomeriggio visto che dalle 12.30 alle 14.30 è chiusa. Il colpo d’occhio della piazza con la colonna del Pelorinho e la facciata fortificata è veramente stupendo! Si domina anche la città e direi che come visite è la giusta conclusione della giornata.
Ripassiamo a vedere un po’ meglio la stazione di Sao Bento e dopo una passata in Hotel prendiamo la funicolare (a pagamento) per scendere, impressionante il salto tipo montagne russe, di nuovo alla Ribeira per la cena. Entriamo nel primo ristorante che ci ispira e mangiamo decentemente. Siamo a caccia di baccalà ma sia ieri sera che stasera ce lo danno, ma in forma “lavorata” e non “tal quale” come vorremmo. Ieri pasticciato con le verdure, stasera in crocchette!
A letto spediti perché domattina si prevede levataccia!
LUNEDÌ 3 APRILE 2017: PORTO – GUIMARAES – BOM JESUS/BRAGA – PORTO (KM 210)
Alle 8.30 ci presentiamo come da prenotazione all’apertura della Hertz di Rua Santa Catarina a ritirare la macchina prenotata dall’Italia per 2 giorni. Abbiamo scelto la Hertz perché già usata molte volte, affidabilissima e, soprattutto in questo caso, l’agenzia di città è abbastanza vicina al nostro hotel per essere raggiunta a piedi.
Ci danno una nuovissima Mini Countryman diesel cui aggiungiamo come sempre la copertura della franchigia in caso di qualsiasi evento e una sorta di telepass, praticamente obbligatorio, che permette di usare tutte le autostrade senza mai pagare ma scaricando in automatico i costi sulla carta di credito. In Portogallo è praticamente indispensabile in quanto in molte autostrade non esistono proprio i caselli ma solo i passaggi telerilevati e quindi se non si ha il dispositivo fioccano le multe. Alla fine dei due giorni di noleggio il costo complessivo sarà di 176 € per l’auto e 36 € di autostrada.
Partiamo con tempo splendido per Guimaraes. L’obiettivo è la visita al Palazzo dei Duchi di Braganza (a pagamento), massiccia costruzione gotica restaurata stupendamente e famosa per i numerosi camini di terracotta molto particolari. E’ inserito in un parco meraviglioso situato sotto al Castello merlato che sovrasta la piccola cittadina medievale. Veramente suggestivo. Dopo la visita scendiamo al centro cittadino, pedonale, con viuzze strette e bella piazza caratteristica con bar e negozi di artigianato. Caffè e relax mangiando uno squisito pasteis de nata (i più famosi sono quelli di Lisbona preparati nella pasticceria storica vicino al monastero dos Jeronimos, ma si trovano in tutto il Portogallo e in tutti luoghi che sono stati colonia portoghese… noi li abbiamo mangiati persino a Macao!) godendo della bella atmosfera rilassata, decisamente meno affannata di quella di Oporto.
Riprendiamo verso Braga dirigendo però prima alla famosa chiesa del Bom Jesus, nota per la sua incredibile scalinata. Ci arriviamo facilmente (dalla piazza centrale di Braga si vede in lontananza la macchia bianca della scalinata immersa nel verde della fiancata di una collina, bellissimo!) e parcheggiamo all’ombra di boschi secolari proprio dove si prende la funicolare per salire al santuario. Inaugurata nel 1882, si tratta della funicolare (a pagamento) più antica del mondo tuttora in uso ed utilizza esclusivamente la forza di gravità dell’acqua, grazie a due serbatoi che fungono da contrappeso. Fantastica. Dall’alto la vista e il panorama sono impagabili, anche perché il tempo continua ad assisterci splendidamente. La scalinata è formata da 17 pianerottoli decorati da fontane simboliche, statue allegoriche e altre decorazioni barocche con tematiche diverse: la Via Crucis, i Cinque Sensi, le Virtù, lo Spiazzo di Mosè e, in cima, le otto figure bibliche che parteciparono alla Condanna di Gesù. La prospettiva dalla base della scalinata è a perdita d’occhio. Guardando al di sopra, le fontane decorate in granito sui diversi pianerottoli risaltano sul fondo bianco, formando un calice, sul quale “poggia” la chiesa propriamente detta. La scalinata dei Cinque Sensi, a doppia rampa, presenta alla base due colonne intorno alle quali sono avvolti due serpenti e l’acqua fuoriesce dalla loro bocca colando a spirale intorno al corpo. Sopra la fontana delle Cinque Piaghe l’acqua zampilla dai cinque fori tondi che appaiono nello stemma del Portogallo, ogni piano di sosta è adorno di fontane allegoriche che illustrano i cinque sensi. A seconda del senso illustrato, l’acqua zampilla dagli occhi (vista), dalle orecchie (udito), dal naso (olfatto) e dalla bocca (gusto). Il tatto è rappresentato da un personaggio che tiene nelle mani una brocca da cui sgorga l’acqua. L’insieme è veramente spettacolare, la cosa forse meno entusiasmante è la chiesa che però vale per l’incredibile posizione. Percorriamo tutta la scalinata e la Via Crucis in discesa per ritornare al parcheggio. Ripresa la macchina dirigiamo a Braga per visitare la Cattedrale, la più antica e la più bella del Portogallo. La sua costruzione risale al XII secolo per volere di Dom Henrique e Dona Teresa, le cui spoglie si trovano nel chiostro, e si contese il prestigio con la Cattedrale di Santiago de Compostela. Custodisce testimonianze artistiche dei diversi secoli che ne hanno segnato la storia. Dello stile romanico iniziale si conservano la Porta do Sol, con pianta a deambulatorio, il portale principale e l’absidiola del chiostro di Santo Amaro. Gli architetti furono i prelati del Monastero di Cluny. Nel XV secolo, il gotico si impose nella costruzione della galilea dell’entrata nel tempio. All’interno possiamo ammirare la tomba gotico-fiamminga dell’Infante Dom Afonso, figlio del re Dom João I. Nel secolo successivo, durante il regno di Dom Manuel, furono introdotti altri elementi decorativi tra cui l’interessante Fonte battesimale e, all’esterno della cappella maggiore, una nicchia con la statua di Nossa Senhora do Leite (Madonna del Latte), attribuita a Nicolau Chanterenne, che integra il blasone della città. Anche il barocco ha lasciato traccia della propria presenza, soprattutto nella decorazione interna degli altari, nei rivestimenti di talha dourada, nel grandioso organo della cappella maggiore e nelle due curiose torri campanarie che caratterizzano la facciata esterna. L’organo è una cosa incredibile, abbiamo la fortuna che lo stiano proprio suonando in quanto siamo durante il periodo del festival della musica d’organo. La cosa interessante è che, avendo pagato il biglietto d’ingresso, ci viene data una guida personale che ci porta anche in alto ad ammirare l’organo ed il coro da vicino, alle tombe degli iniziatori della cattedrale e in una cappella con azulejos. Insomma una visita da non perdere.
Torniamo passando per la costa, abbiamo voglia di vedere l’oceano! Decidiamo di non fermarci a Barcelos in quanto non è giovedì, giorno del famoso mercato, e perché ci siamo già stati in un precedente viaggio ed è stato abbastanza deludente e molto turistico e il galletto imperversa ovunque e comunque. Ci fermiamo invece a Povoa de Varzim, località turistica con splendida spiaggia dove anni fa avevamo campeggiato. Passeggiata ventosa ma suggestiva. Riprendiamo la macchina sempre sulla costa verso Foz do Douro. Vediamo due bei castelli e la foce appunto del Douro. Ci fermiamo per cenare in riva al mare. Un po’ di difficoltà a trovare un ristorante che ci ispiri e lo troviamo sul fiume. Cena ottima con una specie di frittata di baccalà molto particolare. Torniamo in città e abbiamo veri momenti di panico/delirio. Girare in macchina per Porto è pazzesco, i sensi unici sono continui e si entra spesso in loop impressionanti prima di capire come aggirare gli ostacoli e raggiungere dalla mano giusta l’hotel. Anche il traffico è notevole e le strade strette e acciottolate non aiutano. Alla fine ce la facciamo ma arriviamo a parcheggiare veramente stremati. Tremiamo già al pensiero del rientro domani sera!
MARTEDÌ 4 APRILE 2017: PORTO – COIMBRA – TOMAR – FATIMA – PORTO (KM 460)
Partenza presto per Coimbra. Facciamo il ponte moderno adiacente al Dom Luis I e dirigiamo a Sud trovando l’autostrada giusta con un po’ di difficoltà anche se abbiamo una carta stradale aggiornata acquistata in Italia. Tempo sempre splendido e alle 9.30 siamo già belli e parcheggiato davanti alla stazione di Coimbra in un enorme parcheggio a più piani comodissimo. Passeggiando ci facciamo tutte le stradine strette e caratteristiche del centro, la piazza del commercio e, passata la Porta Almedina, iniziamo a salire verso l’Università. Salire è la parola giusta e la salita è tosta. Per strada un sacco di negozietti e locali molto carini e invitanti e incontriamo a più riprese studenti con il mantello nero (tipo Sandeman). Forte! La piazza dell’Università lascia senza parole per la luce, i palazzi, l’ampiezza, la statua enorme di Joao III, la vista e la magnifica Torre. Fuori dalla piazza si fa il biglietto che comprende la Biblioteca, la salita alla Torre e gli altri palazzi. Per la biblioteca ci viene dato un orario perché si entra a piccoli gruppi. La biblioteca Joanina, in stile barocco, costruita nel XVIII secolo durante il regno del re Giovanni V, porta infatti il suo nome. Sopra la porta d’ingresso, si trova lo stemma nazionale dell’epoca in cui venne costruita. All’interno, ci sono tre grandi saloni divisi da archi decorati, nello stesso stile del portale e realizzati interamente da artisti portoghesi. Le pareti sono ricoperte da scaffalature a due piani, in legni esotici dorati o dipinti. I soffitti dipinti si fondono armoniosamente con il resto della decorazione. La biblioteca contiene circa 250.000 volumi, opere di medicina, geografia, storia, discipline umanistiche, scienze, diritto civile e canonico, filosofia e teologia. E’ monumento nazionale e ha un valore storico inestimabile oltre ad essere una delle principali attrazioni turistiche e tra i monumenti più antichi della città di Coimbra. Caratteristica la disposizione dei volumi e quindi la misura dei ripiani per libri grossi alti e pesanti in basso mentre salendo calano le dimensioni dei libri fino ai piccolissimi, quasi simili a miniature. Caratteristiche le condizioni climatiche mantenute dalle spesse pareti adatte alla conservazione dei libri, ai legni esotici che non permettono la formazione di insetti e soprattutto alla colonia di pipistrelli (di cui cerchiamo disperatamente di vederne uno… ma niente) che appunto si nutrirebbero di eventuali insetti. Infatti spiega la guida che i tavoli tutte le sere vengono ricoperti di teli di cuoio (che effettivamente vediamo arrotolati) per evitare che vengano sporcati dal guano prodotto dai pipistrelli… onestamente usciamo poco convinti di questa storia! Dalla biblioteca si scende in quella che era la prigione accademica degli studenti birichini! Dalla piazza poi si visita il Palazzo Reale con la sala delle Lauree e la sala delle Armi e la Cappella di San Miguel. Infine saliamo sulla torre, già allenati da quella de Los Clerigos, ma ci preoccupa un po’ che all’entrata ci chiedano se abbiamo cardiopatie o claustrofobie e che avvisino con radio che salgono persone. Scopriamo che è una scala a chiocciola stretta e con gradini alti che nell’ultimo tratto è talmente stretta che si passa a malapena strisciando contro il muro in rotazione totale. Veramente claustrofobica! Comunque ce la facciamo e la fatica vale la pena. Sopra è come un bellissimo e ampio balcone e infatti c’è una ragazza che con la radio comunica al ragazzo di sotto che “giungemmo alfin a riveder le stelle”! Si presta anche a farci una foto. Tocca poi ridiscendere nella strettoia bestiale, ma ormai sappiamo com’è e la sopportiamo meglio.
La discesa per tornare alla macchina è impervia e a tratti anche scivolosa sulle pietre consumate. Sosta alla cattedrale fortificata con incontro con gruppo di cantantidi canti gregoriani in saio seduti sulla scalinata, suggestivo. Nella piazza del commercio sosta per caffè e spuntino (N.B. il caffè seduti al tavolino nella piazza principale ci costa solo 0,60 cent!). Torniamo alla macchina e con una settantina di chilometri raggiungiamo Tomar per visitare il Convento dei Cavalieri di Cristo e il Castello Templare. Anche qui eravamo già stati anni fa e di tutto il Portogallo girato in lungo e in largo Tomar era forse il posto che ci portavamo di più nel cuore.
Patrimonio dell’Unesco non a caso, questo vasto complesso monumentale, edificato su un antico luogo di culto romano, ci racconta sette secoli di storia del Portogallo e i momenti più salienti della storia d’Occidente. Afonso Henriques, il primo re, donò ai Cavalieri del Tempio di Gerusalemme una vasta regione tra i fiumi Mondego e Tago. Secondo la leggenda nel 1160 i cavalieri giunti sul posto scelsero un monte per edificarvi un castello e il nome che gli avrebbero dato è appunto Tomar. Nel 1314 l’Ordine del Tempio fu estinto a causa delle persecuzioni del re di Francia, Filippo il Bello. Ma grazie a D. Dinis, nel 1319 le persone, i beni e i privilegi furono completamente integrati in un nuovo ordine, la Milizia dei Cavalieri di Cristo, che insieme all’Infante D. Henrique avrebbe sostenuto la nazione portoghese nella grande impresa delle scoperte marittime del XV e XVI secolo. Il Castello di Tomar divenne quindi Convento e sede dell’Ordine e l’Infante Navigatore loro Governatore e Amministratore perpetuo. Tutto ciò spiega perché il Convento de Cristo racchiuda nel suo complesso architettonico testimonianze di arte romanica, con i templari, gotica e manuelina, con le scoperte, proseguendo con l’arte rinascimentale durante la Riforma dell’Ordine, per continuare con il manierismo e concludere con il barocco, riconoscibile negli ornamenti architettonici. Il tempio di pianta circolare, edificato dai Templari, ricorda la chiesa che l’imperatore Costantino fece costruire sul Santo Sepolcro, a Gerusalemme. Intorno alla chiesa templare si sviluppò, nel corso del tempo, un enorme convento, il cui complesso è costituito dai quattro grandi chiostri, dall’infermeria dell’Ordine e dall’acquedotto, che si estende per ben sei chilometri, fatto realizzare dal re spagnolo Filippo III. Il colpo d’occhio entrando è spettacolare e la meraviglia dei giardini che circondano questo complesso oltre al fatto che non è così invaso dai turisti per via della sua posizione decentrata, lo rendono particolarmente suggestivo ed emozionante.
Subito si approccia la stupenda chiesa Charola a 16 lati esterni con contrafforti e 8 interni. E’ veramente una struttura unica che lascia senza fiato. Meravigliosi i 4 Chiostri, tutti diversi e suggestivi e il tocco decisivo lo dà la famosa Finestra Manuelina sulla facciata della sala capitolare. E’ incredibilmente bella e decorata, ricoperta di licheni arancioni, e la si può ammirare da diverse posizioni sempre con scorci diversi. Da sola vale la visita!
Ripartiamo a malincuore e mentre dirigiamo a riprendere l’autostrada per Porto decidiamo di fare una sosta a Fatima, visto che è proprio di strada. Il santuario enorme e bianchissimo e l’immensa spianata, nel tardo pomeriggio quasi deserta, danno l’immagine della vastità di folla che vi si può radunare nelle occasioni di culto. Il percorso segnato dalla striscia di marmo bianco e lucente che attraversa tutta la spianata e che alcuni pellegrini anche oggi stanno percorrendo in ginocchio rappresenta la devozione dei praticanti insieme all’enorme spazio dedicato alle candele vorive.
Nel santuario si visitano le tombe venerate dei tre pastorelli.
Ripartiamo verso Porto dove arriviamo e tarda sera e raggiungiamo l’albergo con meno difficoltà della sera precedente ma più che altro per qualche colpo di fortuna e qualche flash orientativo rimasto in memoria nella disperazione di ieri sera.
Ceniamo in un ristorante vicino all’hotel e torniamo al Majestic per il bicchiere di Porto dell’ultima sera! Domani si torna.
MERCOLEDÌ 5 APRILE 2017: PORTO – FORLÌ
Ultimo giorno a Porto. Partiamo presto per essere alla Hertz a riconsegnare la macchina entro le 48 ore dal noleggio in modo da pagare solo i 2 giorni come previsto. Inaspettatamente arriviamo alla postazione senza difficoltà e dal verso giusto, addirittura in anticipo. Riconsegna velocissima e torniamo in Hotel a fare colazione e a lasciare le valige in deposito lasciando libera la stanza.
Partiamo verso la vicina chiesa del Santo Ildefonso, esteticamente senz’altro la più bella di Porto, oltretutto guarnita con due enormi piante di azalee rosse che spiccano contro le facciate di azulejos bordate di pietra scura.
Proseguiamo lungo la pedonale e animata Via Santa Catarina verso la Capela del Almas, tripudio di azulejos brillanti in pieno sole! Dentro non è entusiasmante ma fuori merita veramente. Lì vicino c’è la fermata della metro Bolhao dove controlliamo l’orario della linea che va all’aeroporto per il pomeriggio. Pochi metri più in là l’ingresso allo stranissimo mercato del Bolhao, molto sfatto e dall’aria vetusta, come del resto buona parte di Porto, ma nella parte bassa centrale ricco di bancarelle di souvenir a buon prezzo e di rivendite di vino Porto. Nell’insieme particolare e interessante e comunque una visita la merita anche se non è rutilante come uno se lo può aspettare.
Passeggiando scendiamo verso l’Aliados, la bellissima ed immensa piazza del municipio. Tanti bei negozi in una zona meno fatiscente del resto della città. Giriamo un po’ per le famose Galerias anche se di giorno è tutto praticamente chiuso essendo la zona dei locali notturni, ma tanto per farcene un’idea. Torniamo verso Los Clerigos e visitiamo il Centro portoghese per la Fotografia, unica visita gratuita, inserito nel vecchio tribunale/carcere e molto interessante sia per la struttura veramente particolare che per la mostra di macchine fotografiche all’ultimo piano da cui si gode una bellissima vista sulla Sé.
Scendiamo sempre passando da strade diverse nella sona ebraica particolarmente interessanti per negozietti d’altri tempi e artigianali e di nuovo caffè e pasteis de nata! Arrivati in zona Ribeira ci giriamo con calma tutte le stradine che il primo giorno non eravamo riusciti a vedere per bene godendoci il sole e nella deliziosa stradina del Bacaliaho troviamo un ristorantino famigliare dove mangiamo in assoluto il pasto migliore della vacanza, ovviamente a base di baccalà! L’ambiente è poco turistico e molto autentico. Ci attardiamo ancora in giro e godendoci sole e atmosfera. Torniamo alla funicolare tipo montagna russa che ci riporta al nostro albergo. Riprendiamo i trolley e ripassiamo dalla piazza de la Batalha, con tutte le curiose sedie al solito occupate da gente che chiacchiera, ed il bellissimo teatro con le enormi facce di terracotta, il Santo Ilfefonso, Majestic, Capela del Almas e metro per l’aeroporto!
Vacanza finita, peccato! In compenso al Duty Free non ci facciamo mancare una bella bottiglia di Porto con tanto di scatola di metallo ovviamente… Sandeman, da portare a casa.