In giro per il Friuli
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Da piazza dell’Unità ci indicano la strada per colle San Giusto che domina la città e che era il centro sociale all’epoca romana che si raggiunge in 20 minuti, parte dei quali spesi in ripida salita per via della Cattedrale, ma ne vale la pena, nel percorso anche l’arco romano di Riccardo. In cima il museo all’aperto di storia e arte, la basilica di San Giusto, non imponente ma l’esterno con reperti romani ed un interno accogliente e delizioso ingentilito da musica d’organo ed abbellito da mosaici. Nei pressi la piccola chiesa di San Michele, dalla parte opposta attraversando i resti del colonnato si giunge al castello, museo visitabile in parte. Molto alto il monumento ai caduti e si gode di un bel panorama sulla città e sul mare. Presenti anche un paio di chioschi per rifocillarsi. Si avvicina la sera ed andiamo alla marina di San Giusto, porto turistico di Trieste; moltissime le barche attraccate e un enorme yacht. Per la cena scegliamo il Buffet da Gildo, via Valdirivio non lontano dal canale. I buffet sono tipici in città, non hanno grande scelta, ma offrono cibo buono, soprattutto maiale ad ottimo prezzo; noi abbiamo comunque assaggiato un risotto ed una porzione di sardoni e polpo, totale17 euro. Consigliamo anche un ottimo gelato sempre nei pressi del canale da “Grom”. Dopo cena non c’è molta gente in giro, mentre i bar erano affollati per l’aperitivo. Andiamo in hotel contenti di aver visitato interamente il centro di Trieste, anche perché domani ci aspetta pioggia.
Secondo giorno
Previsioni azzeccate, quindi mattinata sotto l’ombrello, passeggiata visitando i negozi, un po’ di shopping, negozi di firme in centro, appena fuori molti cinesi. Entriamo nella chiesa greco-ortodossa di San Nicolò, facciata neo classica e con 2 campanili ai lati: al centro una stupenda icona in legno con intagli dorati. Alle 15 smette di piovere e decidiamo di raggiungere la frazione di Opicina, abitata dalla minoranza slovena. Ma l’attrazione turistica è la tramvia, (parte da piazza Oberdan), unico tram in Europa a trazione elettrica integrato con funicolare: in pratica, dovendo superare un dislivello di oltre 340 metri, quando sale viene trainato da una motrice, quando scende viene rallentato dalla stessa motrice. Generalmente il turista scende alla fermata dell’obelisco da dove inizia un percorso di 3 km. nel bosco e dal quale si gode un largo panorama sul golfo e su Trieste e nelle giornate limpide si vede Grado. Noi abbiamo percorso 1 km. e siamo ritornati, la giornata era ancora umida ed in quei luoghi la temperatura è più bassa. A pranzo avevamo scelto il buffet più famoso di Trieste, da Pepi (dal 1897), in via Cassa di Risparmio, quasi all’angolo con piazza della borsa, piatti tipici di maiale bollito, lingua, porcina, wurstel, cotechino etc… noi abbiamo scelto carrè affumicato con crauti e patate schiacciate con cubetti di pancetta, ottimo, con le birre 24 euro in due. Come saprete la cucina friulana è di origine carsica, ma con incroci di specialità austriache o dell’est, facile quindi trovare nei menù Gulash o altre specialità estere. Non molto pesce, che viene mangiato soprattutto a Trieste, nei menù la zuppa col rombo. La sera ci consigliano la pizzeria Barattolo, canal grande, bell’ambiente ed una pizza veramente ottima: prezzi regolari, volendo anche menù di pesce. La sera Trieste si fà perdonare per le secchiate d’acqua che ci ha dato in mattinata e ci regala un tramonto fantastico, reso ancora più bello dai palazzi che si riflettono in canal grande e dallo sfondo che si crea alle barche a vela ancorate al porticciolo. Avendo più tempo e clima migliore saremmo andati a fare un giro sul carso, magari per visitare la Grotta Gigante, dove però occorre scendere e risalire 500 gradini. Dobbiamo rimettere le cose nel trolley, domani ci aspetta Udine, previsto fresco ma bel tempo.
Terzo giorno
Ci alziamo presto, ritiriamo l’auto, ripassiamo dinanzi al faro, al bel parco della Barcolana e a Miramare e in 40 minuti giungiamo ad Udine; parcheggiamo in piazza 1° Maggio, 60 cent. l’ora. Ci imbattiamo subito nell’ufficio informazioni e ne approfittiamo per avere la mappa e alcune informazioni oltre che decidere un itinerario che in poche ore ci farà conoscere il centro d’impronta medioevale della città. Ci rechiamo subito al Duomo che non offre un grande impatto scenico, ma entrati, possiamo vedere bellissimi affreschi di Giovanbattista Tiepolo, altri in una cappellina vicina ed altri (Il giudizio di Salomone) nella sala rossa del palazzo Patriarcale: davvero splendidi. Attraversiamo il mercato, dove avremmo voluto acquistare i grossi asparagi bianchi locali ma 9 euro al kg. ci sono sembrati un po’ tanti, quindi dinanzi a noi si apre piazza Matteotti (o piazza San Giacomo), vero accogliente salotto di Udine, con negozi, caffè e ristoranti con tavolini sulla piazza. Da un lato la chiesa di San Giacomo, nel piazzale una fontana ed intorno case caratteristiche, non sontuose. A 200 metri, incrociando la via più famosa cioè via Mercato vecchio, entriamo nella fantastica piazza Libertà dove ci perdiamo ad ammirare la Loggia del Lionello, la colonna della Serenissima, le grandi statue del 600 di Ercole e Caco, la fontana del Carrara, il monumento della pace e al di sopra di tutto la torre dell’orologio con i mori che battono le ore: una piazza bellissima e ricca di cultura architettonica. Ad un angolo della piazza l’arco Bollani che ci introduce alla salita alla fortezza (1500) per un portico colonnato delizioso. Oltrepassata la chiesa di Santa Maria di Castello ci ritroviamo nel grande prato della fortezza, approfittiamo oltre che di un bellissimo panorama, da un lato sulla città e dall’altro sulle cime innevate delle Alpi, anche di una delle tante panchine che ci permettono di riposarci al sole. A pranzo avevamo assaggiato in due un piatto tipico: il “frico” (si tratta di una frittata con uova, patate e poca cipolla, con aggiunta di speck), e bevuto un calice di “Friulano”, ex-Tocai, ma che ora è obbligo chiamare Friulano. Dopo la visita alla fortezza siamo ridiscesi in piazza San Giacomo e prima di ripartire per Bologna abbiamo consumato un gelato affogato al caffè (7 euro per 2) al caffè il Portello, buono il gelato e gentilissimi i gestori. Sono le 18: navigatore pensaci tu!
Per concludere definirei Trieste più regale e impegnativa, ma Udine si è mostrata una città accogliente e calda, quasi più piena di vita, forse solo una nostra impressione, ma sicuramente entrambe da vedere.
Foto slide del Friuli http://youtu.be/3n9zv2DrT2g. Altre foto del viaggio sul nostro blog http://poneloya25.weebly.com