Dei murales e dell’arte: questa città della Sardegna è sottovalutata, ma percorrendola a piedi ne scoprirai la sua magia

Alla scoperta della città di Olbia, un luogo dove street art e misticismo si alternano, per trascorrere una settimana tra mare e storia
Scritto da: travelale
dei murales e dell'arte: questa città della sardegna è sottovalutata, ma percorrendola a piedi ne scoprirai la sua magia
Partenza il: 13/09/2020
Ritorno il: 20/09/2020
Viaggiatori: 2

Anni e anni di viaggi, anche alla scoperta dell’Italia, non mi avevano ancora portato in Sardegna fino al momento in cui arriva un volo dal prezzo perfetto in date altrettanto perfette che mi permettono di atterrare in terra sarda per una settimana di metà settembre all’insegna del mare che si rivela anche un momento per conoscere angoli di una città che fino ad allora mai avrei pensato di visitare. Nei miei itinerari sulla carta riguardo alla Sardegna c’è sempre stata la città di Cagliari e quella di Alghero dalle quali partire per l’esplorazione dell’entroterra, cittadine che mi riprometto di visitare in futuro. Ma la vita sa essere imprevedibile e con soli quattro giorni di anticipo rispetto alla data di viaggio mi accingevo a fare gli zaini per imbarcarmi su di un volo per Olbia. Olbia? E cosa vedo io lì? Non avevo molto tempo per capire se l’avrei apprezzata o meno, quel che sapevo era che la città è la porta d’ingresso per la Costa Smeralda, l’angolo più turistico della Sardegna e forse quello verso il quale probabilmente nutrivo meno interesse. Io ed il mio compagno non siamo di certo due lucertole da spiaggia ed anzi il nostro tempo di sosta in spiaggia, pur amando profondamente il mare, si limita al tempo necessario di un bagno, magari molto lungo se l’acqua è di quelle da sogno, per poi correre in cerca di un angolino riparato, cosa che per altro abbiamo trovato anche in Sardegna grazie alla presenza quasi costante di una bella vegetazione a ridosso delle meravigliose spiagge. Ma nonostante la nostra settimana in Sardegna ci abbia regalato la possibilità di raggiungere spiagge bellissime utilizzando comodamente i mezzi pubblici abbastanza funzionali, la città di Olbia è stata per gran parte dei giorni di permanenza la nostra base e devo dire che mi sono letteralmente innamorata di questa città che purtroppo è considerata una meta di veloce passaggio dai visitatori che arrivano qui in traghetto o in aereo, desiderosi poi di raggiungere le località più famose ed in voga.

Cosa vedere ad Olbia

Corso Umberto

Il centro di Olbia è abbastanza semplice da girare a piedi perché non è particolarmente esteso. La via del passeggio si chiama Corso Umberto ed è a pochi passi dal porto vecchio, dove si erge anche un Museo di archeologia (Via Isola Peddone, aperto dal martedì alla domenica 8-13 e 16-19) che ripercorre alcune tappe fondamentali della preistoria, mettendo in luce la posizione favorevole della città. Corso Umberto è la classica via pedonale dove si annidano bar e ristoranti che hanno ben poco di tipico, frequentati prevalentemente da chi arriva e parte da Olbia, la mia attenzione su questa via viene catturata da una fontana, situata praticamente all’inizio della strada partendo dal porto. In realtà non si tratta di una fontana vera e propria ma potremmo definirla una scultura composta da una barca a vela che naviga nel mare, un mare però realizzato con bottiglie di plastica, una rappresentazione originale per mettere in luce un problema mondiale dilagante, ovvero la plastica in mare.

I murales di Olbia

Dobbiamo addentrarci nella città di Olbia per i giorni a seguire per scoprirne l’animo artistico, che vede la sua massima espressione nei murales che adornano molte vie del centro, tanto da conferire ad Olbia l’appellativo di città dei murales. Piazzale Bardanzellu ospita l’ingresso a un parcheggio a pagamento e, se non fossimo stati attenti osservatori, non ci saremmo accorti delle due pareti ricoperte da vere e proprie opere di street art. Uno dei disegni particolarmente esplicativi rappresenta l’immagine di una piattaforma petrolifera responsabile della deforestazione della foresta pluviale e che ogni anno continua a fare vittime oranghi ed altre specie animali (e non) che andrebbero assolutamente tutelate. Stesse tematiche, grosso modo, si incontrano sui murales che adornano Piazza del Mercato, un angolo di Olbia antico davvero affascinante.

Le chiese della città, tra fede e spiritualità

Ma se i murales hanno catturato la mia attenzione a Olbia non sono mancate tracce di antichità, da ritrovare nella bella basilica di San Simplicio (piazza San Simplicio, aperta dal lunedì al venerdì 8.30-17.30 e sabato 8.30-13.30), che attrae anche molti turisti in visita. Vi si accede con un biglietto d’ingresso di 4 euro, soldi spesi bene poiché questa chiesa è il monumento religioso più importante della Sardegna nord-orientale. Per entrare però veramente in contatto con il misticismo puro e legato alla tradizione ci si deve spostare in Piazza Santa Croce. Qui, infatti, si erge la bellissima chiesetta di San Paolo, un luogo nel quale ho sentito la necessità di recarmi più volte durante la mia permanenza in città, soprattutto al mattino quando molte devote con il capo coperto, recitano il rosario in lingua latina e le loro voci riempiono il cielo di Olbia di purezza.

Parco Fausto Noce, il polmone verde di Olbia

Spostandosi dal centro storico immancabile è una sosta al parco Fausto Noce, che si trova difronte all’hotel Martini nei pressi di via Aldo Moro, una strada di Olbia molto importante dove trovare ristoranti e negozi di ogni genere frequentati prevalentemente dai locali. Il Parco Fausto Noce è considerato il polmone verde di Olbia, al mattino si viene a correre o semplicemente a prendere aria buona. Un posto molto distensivo e che può diventare la location per pranzi d’asporto a base di pane sardo e formaggio di capra, due eccellenze locali da provare assolutamente.

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