Carnevale a Lindau

Week end nella splendida meta turistica tedesca adagiata sul lago di Costanza
Scritto da: MarVe
carnevale a lindau
Partenza il: 13/02/2015
Ritorno il: 16/03/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Questo weekend ho deciso di raggiungere il mio compagno che per motivi di lavoro si trova a Lindau, splendida meta turistica tedesca adagiata sul lago di Costanza.

Seguendo il corteo di Carnevale (Fasnacht) abbiamo scoperto gli angoli più caratteristici di quest’isoletta medievale, senza farci mancare buon cibo ed ottima birra nell’atmosfera romantica ed ovattata del lago d’inverno.

Sono partita alle 8 di mattina dalla stazione dei bus di Milano – Lampugnano (facilmente raggiungibile con la metro) con il simpatico pullman verde diretto a Monaco di Baviera della compagnia Meinfernbus, prenotato su internet al sito http://meinfernbus.de e costato solo 22 €. Alle 13,20 sono arrivata puntuale in Berliner Platz, proprio di fronte ad un grande centro commerciale, il Lindau Park e a soli 400m dal mio albergo, il Freihof Hotel (Freihofstraße 2). Questa struttura è gestita da Siggi e da personale molto giovane e disponibile. Le camere sono perfettamente pulite, la colazione dolce e salata è abbondante e vale la pena di fermarsi anche a cena perché la cucina è ottima.

In circa 20 minuti (2,4 km), si raggiunge il caratteristico centro storico medievale di Lindau, patrimonio mondiale dell’Unesco, posto su un isola (insel), collegata a terra tramite un ponte pedonale e automobilistico. Appena messo piede sull’isola, sembra di tornare indietro nel tempo: un intrico di vicoli, un susseguirsi di colorate case “a graticcio”, fontane, chiese e monumenti… Se non ci fossero le scintillanti vetrine dei negozi, ti aspetteresti di incontrate persone vestite coi mantelli invece che con le giacche a vento!

Ogni anno tra l’epifania e la quaresima, le vie dell’Isola, si riempiono di bandierine colorate per festeggiare il Carnevale: la tradizione carnevalesca di Lindau, inizia dal 1300 quando un gruppo di suore del coro di Lindau ottiene il diritto di mangiare carne nei giorni del Carnevale. Per molti, però, il Carnevale diventa anche un modo per dare libero sfogo a vizi ed istinti, protetti da una maschera calata sul viso. Così tra il 1500/1600 il Consiglio comunale di Lindau comincia ad emettere ordinanze in cui vengono vietati comportamenti libertini e molesti come il gioco d’azzardo. Con la rivoluzione luterana, tali comportamenti vengono repressi ancor di più e tra la fine del 1600-1700 le Corporazioni carnevalesche vengono smantellate. Il Carnevale ritorna in voga solo tra il 1800-1900 con i balli in maschera che si svolgevano tra le 23 e le 4 del mattino. La seconda Guerra mondiale spegne ogni velleità carnevalesca. Solo con gli anni ‘60 il Carnevale a Lindau riparte con la formazione di due nuove congregazioni: gli “Spiriti bidoni” e la “Corporazione dei folli”. Negli anni ‘70 questi due gruppi carnevaleschi si uniscono per formare la “Narrenzunft”, che ancora oggi organizza numerosi eventi che si svolgono lungo le vie di Lindau in questo periodo, visibili al sito http://narrenzunft-lindau.de/

La manifestazione a cui abbiamo partecipato, prevedeva il passaggio per le vie della città vecchia di ben 52 tra bande musicali e gruppi travestiti che, con le tradizionali maschere di legno o stoffa, rappresentano le antiche corporazioni: così la corporazione dei folli o delle streghe con le loro grottesche maschere ed i vestiti tradizionali passavano saltando e ballando per le strade, facendo scherzi alle ragazze e regalando caramelle ai bambini.

Il corteo partiva dalla Marktplatz, il cuore commerciale della città medievale. Sulla piazza intorno alla fontana di Nettuno (Neptunbrunnen) costruita in ghisa nel 1840, si ergono la cattedrale cattolica di Nostra Amata Signora (Unserer Lieben Frau) e la chiesa luterana di Santo Stefano (St. Stephan kirche). Vale la pena di visitare entrambe le chiese poiché la prima, costruita nel 810, fu quasi completamente distrutta in un incendio nel 1728 e fu ricostruita tra il 1748-1752 in stile barocco, mentre la seconda, inaugurata nel 1180, è una chiesa luterana, più essenziale. Nella cattedrale vale la pena di vedere gli affreschi sul soffitto e sulle navate che rappresentano l’ascensione di Maria e la pala dietro l’altare maggiore in stile rococò che rappresenta l’adorazione dei Magi. All’interno di St.Stephen sono da notare gli stucchi verdi sulle pareti bianche, gli antichi banchi in legno e il maestoso organo. Di fronte a St.Stephen è impossibile non notare la “Haus zum Cavazzen” la casa patrizia ricostruita in stile baiocco da Grubermann dopo un incendio nel 1729 e definita dallo storico dell’arte Dehio come la più bella residenza sul lago di Costanza. Dal 1929, la “Casa dei Cavazzen” ospita il museo civico di Lindau (Stadt Museum), che raccoglie mobili, dipinti, sculture, oggetti in argento, in vetro ed in ceramica, giocattoli antichi di diversi periodi storici e una famosa collezione di strumenti musicali antichi.

Proprio su una terrazza della “Haus zum Cavazzen”, i commentatori salutavano le corporazioni mascherate e, al grido di “Hoppla”, la folla doveva urlare “Ho!” o altre frasi di scherno. D’altra parte le corporazioni mascherate si inventavano scene mirabolanti come portare la maschera principale in cima a delle scope di saggina, esibirsi in balli un po’ scostumati, sparare coriandoli con un cannone, rubare cappelli alle persone e regalare caramelle ai bambini, tutto in un atmosfera gioiosa e coinvolgente.

Il corteo attraversava, poi, la “Maximilianstraße”, la via principale della città che taglia metà l’isola e che deve essere attraversata con il naso all’insù per ammirare le coloratissime case. Ci si può fermare al n. 1 di Maximilianstrasse, al “Gasthaus Zum Suenfzen”, per una birra o uno spuntino a base di prodotti tipici bavaresi. Poco più avanti, sulla destra, si può notare la fontana degli innamorati. A circa metà di Maximilianstrasse, si apre una piazzetta dove si trovano il “Neues Rathhaus” (Nuovo Municipio) ed il Vecchio Municipio (Alte Rathhaus), riccamente decorato in stile gotico bavarese.

Proprio in questa piazza abbiamo assistito ad un’altra manifestazione del Carnevale tradizionale bavarese: la leggenda vuole che nel periodo tra il giovedì grasso ed il mercoledì delle ceneri, le diverse corporazioni prendano il potere nel municipio di Lindau. Perciò, davanti al Municipio, viene eretto un “palo”, simile al nostro “albero della cuccagna”, sormontato da un testone a forma di mela e due pescioloni, attaccati alle braccia. Sotto l’albero della cuccagna, la sera del venerdì grasso, la corporazione dei folli, travestiti con originali maschere di legno e parrucche di lana, ballavano tra fumo e fiamme, sventolando campanelle e campanacci… Uno spettacolo davvero insolito!

Seguendo il corteo carnevalesco, abbiamo raggiunto l’Unterer Schrannenplatz, il quartiere più medievale di tutta l’isola: qui si nota la Peterskirche (Oberer Schrannenplatz 5/7), la chiesa più antica della città risalente all’anno 1000, a fianco della quale si erge la trecentesca Diebsturm (Torre dei ladri) chiamata anche Malefizturm o Stadtknechtsturm, costruita come torre di avvistamento, poiché posta nel punto più ad ovest delle mura della città, poi fu adibita a prigione e da qui il nome. Da notare il tetto ottagonale con quattro torri angolari a filigrana a sei facce.

Passando dietro la Peterskirche, seguendo le strette mura della città vecchia e scendendo qualche scalino, ci si ritrova in Paradieseplatz, davanti alla bizzarra “Narrenbrunnen” o “Fontana dei folli” anch’essa legata alla tradizione del Carnevale. Questa fontana, inaugurata nel 1989 dall’artista Michael Veit, é dedicata alle corporazioni carnevalesche di Lindau e si possono notare i cinque “folli” che corrispondono alle maschere di Lindau: Binsengeist, Pflasterbutz, Moschtkopf (testa a mela), Kornköffler, Moschtkopf (testa a pera).

Vanno notate anche gli edifici che si affacciano su questa caratteristica piazzetta, tra cui la casa”Google” costituita da quattro case unite ma ad altezze diverse e l’antica Torre.

Lasciato il corteo di carnevale, dopo una piccola pausa risoratrice a di vin brulé (glühwein) e curry wurst in uno dei chioschetto allestiti per l’occasione, ci siamo addentrati nei vicoli della città vecchia scoprendo numerosi altri angoli sorprendenti. Un esempio è la fontana di Lindavia (Die Lindavia-Brunnen), realizzata in marmo rosso nel 1884, dallo scultore Wilhelm Rümann, in occasione dei 21 anni di regno di re Ludwig II. Le figure in bronzo posizionate tra le quattro vasche in marmo simboleggiano le attività praticate a Lindau ovvero la viticoltura (una donna con l’uva), la pesca (un uomo con una rete da pesca), l’agricoltura (una donna con una falce e un covone di grano) e la navigazione (un uomo con un timone e un’ancora). Sul piedistallo si erge Lindavia, incarnazione femminile della città, con il capo cinto da una corona e con il timone della città in mano.

Passeggiando nei pressi della stazione (Bahnhofplatz) ci si ritrova sulla seepromenade (lungolago), dove non si può non notare la Mangturm che serviva da faro da una cui finestra pende una lunga treccia bionda… Sarà anche questo uno scherzo di carnevale?

Al di là della Mangturm, si ergono maestosi sulle acque calme del lago, il Leone ed il faro simbolo di Lindau che aprono il passaggio al Porto di Linadu considerato il più bello sul Lago di Costanza e simbolo delle antiche e fervide attività commerciali del lago.

L’originale statua del leone, alta 6 metri, è stata scolpita dallo scultore Johann von Halbing ma fu totalmente ricostruita nel 1986 con arenaria dell’Alto Adige, poiché il vecchio leone era diventato pericolante. Il vecchio faro fu costruito nel XIII secolo e misura 37 e, di sera, le sue luci creano un’atmosfera molto particolare ed affascinante.

Entrare nel porto di Lindau con uno dei numerosi traghetti che solcano il lago di Costanza dev’essere un’esperienza emozionante, peccato che nel periodo di carnevale, le acque del lago nei pressi del porto siano ghiacciate, tanto che, come documentato da una fotografia esposta sulla seepromenade, nel ‘900 un aereo sia addirittura atterrato sullo strato di ghiaccio del porto!

Dopo aver camminato fino al piedistallo dove si erge il leone, si può notare la Römerschanze (fortificazione romana): era un’isoletta fortificata a difesa del porto che fu collegata alla città insulare nel XIX secolo e fu così chiamata in seguito al ritrovamento di alcune monete romane.

Questa parte dell’isola, in estate, si trasforma in una zona vivace grazie al Romerbad (la spiaggia comunale) e i numerosi bar all’aperto.

Seguendo il lungolago, nei pressi della scuola di vela (yacth schule) ed il porticciolo, imirando gli splendidi scorci sull’ovattata atmosfera invernale del lago di Costanza, ci siamo persi tra i caratteristici vicoli fino a raggiungere il Teatro Comunale (Stadttheater Lindau) in Fischergasse 37: al primo sguardo sembra una Chiesa (infatti è un ex convento francescano, fondato nel 1224 e chiuso nel 1528) ma oggi è il più grande teatro sul lago di Costanza. Il teatro fu il primo ad essere inaugurato in Germania dopo la II Guerra mondiale, nel 1951, con le “Nozze di Figaro” di Mozart, eseguito dalla Bayerische Staatsoper.

Nella stessa zona si trova anche l’Abbazia di Lindau che oggi non viene più utilizzata come tale ma è il Centro Direzionale della Città. C’è una leggenda sulla fondazione del monastero, avvenuta intorno al 817-822, da parte di Conte Adelbert di Raetia. La leggenda narra che il Conte, durante una burrascosa tempesta, promise di costruire un monastero dove fosse riuscito a toccare terra… mise piede sull’isola di Lindau e così fece costruire l’Abbazia intorno alla quale crebbe la città.

Terminato il corteo di Carnevale, le maschere e la gente comune, si ritrovano a festeggiare nei locali davanti ad una immancabile birra. Noi siamo finiti, per caso, davanti allo Scotch club, un piccolo locale, dove i giovani tedeschi si divertivano cantando allegre e stonate canzoni locali.

Oltre al carnevale, questo weekend si festeggiava anche San Valentino, perciò abbiamo deciso di concederci una cena romantica al Engelstube, LaTaverna dell’Angelo (Schafgasse 4 – tel. +49 8382 5240).

La Storica gasthof di Lindau è stata costruita intorno al 1390 e nel 1589 è stata menzionata per la prima volta come “Taverna dell’Angelo d’oro” e l’ampia sala originale conserva ancora il suo antico fascino con la stufa in maiolica, le colonnine di legno, gli strani lampadari di forma grottesca e le vetrate stile antico. Negli anni ’50 la sala principale “Bockstube” acquistò notorietà: un toro infuriato voleva fuggire dal bancone del macellaio e, sebbene fosse in fin di vita, scappò nella Bockstube, dove, correndo per la sala, mandò all’aria tavoli, panche e sedie. Da allora, nella Taverna dell’Angelo si dice ancora: “Non fare come un toro nella Bockstube!”. Il toro spaventato trovò una via di fuga saltando da una finestra sul retro nel vicolo. Qui, però, la sua fortuna lo abbandonò e fu ucciso poco dopo. Ma il toro tornò di nuovo nella Bockstube purtroppo servito sui piatti rimasti ancora intatti.

I piatti sono quelli tipici della tradizionale cucina tedesca, i camerieri sono estremamente gentili (parlano inglese e qualcuno anche italiano), le porzioni abbondanti ed i prezzi più che abbordabili, per essere in pieno centro. Il nostro tavolo era in una nicchia con delle antiche vetrate decorate, un angolo romantico illuminato dalle candele. Insomma…un vero bijoux!

Quando siamo all’estero, noi preferiamo scoprire i sapori locali così come scopriamo i monumenti e la storia del luogo, ma questa volta, per fare una cosa gradita anche ai colleghi di lavoro del mio compagno, siamo stati a cena in un ristorante italiano che però in questo caso vale ben la pena di citare: si tratta dell’Osteria Shardana (Vordere Metzgergasse 18, Tel. +49 8382 2737827). L’Osteria Shardana si trova a pochi passi dal lago in pieno centro storico. I titolari italiani, originali della Sardegna, propongono svariati menù rigorosamente cucinati secondo la tradizione Sarda, apprezzati anche dai Sardi d.o.c. Ovviamente c’è una carta dei vini, che varia ogni diverse volte l’anno per presentare pochi produttori per volta.

Eccellente il rapporto qualità prezzo, che per la zona turistica quale Lindau, è decisamente nella norma. C’è anche un piccolo shop, che propone la vendita di prodotti quali Vini, oli, salse, paste ecc. I proprietari (marito tedesco e moglie sarda) sono gentili e simpaticissimi. Sicuramente uno dei pochi ristoranti italiani all’estero dove si mangia decisamente bene.



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