Budapest, la regina del Danubio
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La dolce vita di Budapest, tra caffé e pasticcerie
La vostra presenza nella città “impone” il rispetto di un’altra antica tradizione, quella delle pasticcerie e dei caffè. La città conserva bellissimi caffè, luogo d’incontro di intellettuali, studenti, artisti fin dai primi dell’800, dove si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo e pasticcerie leggendarie. Tra le più celebri: Gerbeaud (1858) con l’elegante sala da thé e Ruszwurm, la più antica pasticceria ungherese (1827), la preferita dalla principessa Sissi (molto deludente…).
Visitare Budapest
La prima cosa che colpisce di Budapest è la sua posizione sul Danubio “con il quale forma uno dei più bei paesaggi della città fluviale, forse il più bello d’Europa”. Tre isole punteggiano il fiume: Obuda, Csepel e la più nota isola Margherita, deliziosa oasi di verde, anche chiamata “lo scrigno della metropoli”. La capitale ungherese è divisa in due parti dal fiume e si compone di tre zone storiche ben distinte: sulla sponda collinosa del fiume si trovano Obuda (la Vecchia Buda), il nucleo dei primi insediamenti e Buda, la zona antica (ed oggi residenziale), mentre Pest, la parte commerciale e amministrativa della città, si affaccia sulla riva orientale pianeggiante. Obuda, Buda e Pest rimasero autonome fino al 1873 anno in cui vennero unite in una sola città con il nome di Budapest. Lo sviluppo che ne seguì ha conferito alla città un’atmosfera di primo 900, che è quella che più la caratterizza, senza però oscurare le splendide testimonianze di epoca classica e barocca ereditate da un passato più lontano. Una serie di ponti (ben 7), il più famoso e fotografato è il Ponte della Catene, simbolo di Budapest, collegano le due rive contribuendo ad accrescere il fascino particolare di questa città. Un fascino che il visitatore scopre poco a poco, passeggiando, ad esempio lungo il Danubio o girovagando per le stradine del quartiere del Castello, oppure ammirando gli edifici del suntuoso viale Andràssy, tutti luoghi di particolare interesse e bellezza e, per questo inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. La capitale ungherese non è molto grande, quindi con poche fermate di metro, tram e autobus si raggiungono velocemente tutti i luoghi turistici più importanti. Per orientarsi è importante ricordare che Budapest è divisa in tre grandi aree: Buda e Obuda sulla riva sinistra del Danubio e Pest a destra del fiume. In città, i punti di riferimento sono quattro: il Danubio, la sagoma del Castello di Buda, il Palazzo del Parlamento, l’Isola Margherita. A sinistra del Danubio c’è il Castello di Buda; proprio di fronte, dall’altro lato del Danubio, c’è Pest. In mezzo al fiume c’è l’Isola Margherita e di fronte a questa il Palazzo del Parlamento.
Attenti al cambio
L’Ungheria fa parte della Comunità Europea, anche se non ha ancora adottato l’Euro. Per andare a Budapest, quindi, è sufficiente una normale carta d’identità valida per l’espatrio. Si può restare nel territorio ungherese per 90 giorni, scaduti i quali è necessario un visto delle autorità ungheresi. Per avere assistenza sanitaria a Budapest, è necessario avere la Tessera Magnetica del Sistema Sanitario Nazionale rilasciata dall’Asl della vostra città. Con questo documento potrete ricevere cure e assistenza negli ospedali pubblici e il rimborso delle spese sostenute fino all’80%. La moneta corrente a Budapest, quindi, è il Fiorino Ungherese, il cui cambio con l’Euro varia ogni giorno, anche se è relativamente stabile. 1 € vale circa 270-280 Fiorini. Il fiorino ungherese (Forint) è disponibile in banconote da 500, 1000, 2000, 5000, 10000 e 20000. Le monete, invece, da 5, 10, 20, 50, 100 e 200 fiorini. La moneta da 200 fiorini, quindi, vale poco meno del nostro 1 € e la banconota da 500 fiorini poco meno dei nostri 2 €. Il modo più semplice per ottenere i fiorini ad un tasso accettabile è il bancomat. Ne trovate due già all’aeroporto di Budapest, ma sono largamente diffusi in tutta la città ed accettano carte di tutti i circuiti (Visa, MasterCard, Plus, Maestro, Cirrus, ecc.). Prima di partire, verificate con la vostra banca la funzionalità del vostro bancomat all’estero e i limiti di prelievo in Ungheria. Il cambio può essere effettuato presso gli uffici cambi, molte agenzie di viaggio e molti hotel. Di solito i tassi nelle agenzie di cambio sono più convenienti rispetto alle banche, ma verificate sempre. Tutte le carte di credito sono accettate, con qualche problema solo con l’American Express. Prima di entrare in un negozio o in un ristorante verificate che sulla porta ci sia il logo della vostra carta di credito. Le banche sono concentrate soprattutto nel centro storico e sono aperte generalmente fino alle 17.30, alle 12:00 di sabato. Appena arrivati all’aeroporto, abbiamo commesso un gravissimo errore, cambiando dall’Agenzia di cambio! Un vero “furto legalizzato” 1 €/circa 227 Fiorini… Molto meglio prelevare dal Bancomat, presente nelle vicinanze. In centro ci sono tantissimi “cambi”, molto buoni…
Il Consolato italiano a Budapest
Se qualcosa va storto a Budapest c’è l’Ambasciata d’Italia: Via Stefania 95 – Tel.: +36 1 4606201 – Fax: 4606260 E-mail: ambasciata.budapest@esteri.it
Per chiamare in Ungheria bisogna comporre il prefisso internazionale 00 36, seguito dal numero della città o dal numero di telefonino. Per chiamare dall’Ungheria verso l’Italia bisogna comporre il prefisso italiano 00 39 seguito dal numero fisso o dal cellulare. Ricordate che quasi certamente, se vi chiamano mentre siete a Budapest, pagherete una parte di telefonata anche voi. A Budapest i telefoni pubblici funzionano prevalentemente con schede prepagate che si possono acquistare nei tabacchi, nelle edicole, negli hotel e in molti altri posti. Le schede sono disponibili con tagli a partire da 800 fiorni (circa 3 €).
Apparecchi elettrici ed adattatori
A Budapest e in tutta l’Ungheria si usano prese tedesche di tipo “Schuko” a due fori e la tensione elettrica è di 230 W. Non ci sono quindi esserci problemi per ricaricare i vostri apparecchi. Per evitare problemi è consigliabile portarsi dietro un adattatore con uscita per le prese a due fori tondi.
La card per risparmiare
La Budapest Card vi permette di usare gratuitamente su tutta la rete di trasporti pubblici ed entrare nelle principali attrazioni turistiche senza dover pagare il biglietto per ogni ingresso. E’ la carta turistica ufficiale della città di Budapest. Offre diverse agevolazioni e sconti in ristoranti, musei, monumenti e attrazioni e permette, inotre, di muoversi liberamente e della città. La carta include anche un’assicurazione contro gli infortuni e di viaggio. E’ disponibile in due tagli: card da 48 ore (24 €) e carta da 72 ore (29 €). Ecco alcuni degli sconti più importanti inclusi nella carta della capitale ungherese: Mezzi di trasporto pubblico: gratis, Parco delle statue: 33%, Giardino Zoologico di Budapest: 27%, Museo “La Casa del Terrore”: 20%, Ristorante Vénhajó Étterem: 20%, Festival Estivo di Budapest: 20%, Parco dei Divertimenti di Budapest: 15%, Riverride, visita della città via terra e sull’acqua: 13%, Sinagoga: 12,5%, Parco acquatico Aqua-world: 10%, Museo delle Belle Arti: 10%. Insieme alla card viene fornito anche un depliant con l’indicazione di tutti i luoghi in cui è possibile ottenere sconti e agevolazioni. Deve essere validata con giorno, ora e firma al momento dell’acquisto. Da quel momento vale 48 o 72 ore. La Budapest Card è valida per due persone e non è trasferibile. Gli sconti della carta possono essere usufruiti solo dal proprietario della Carta Budapest e da un minore di 14 anni, in compagnia dell’adulto proprietario. Se c’è un altro adulto, bisognerà comprare un’altra carta. E’ in vendita nei Centri di informazioni turistica, tra cui quello dell’aeroporto di Ferihegy Terminal 1, 2A e 2B. Orari di apertura: tutto l’anno Lun – Dom: dalle ore 9 alle ore 22 24/12: dalle ore 9 alle ore 13 01/01: dalle ore 10 alle ore 18 25/12: dalle ore 9 alle ore 13. In città ci sono circa 250 punti di vendita tra agenzie di viaggio, stazioni della metropolitana, reception di hotel. Noi abbiamo preferito non farla
Come arrivare a Budapest
Seaf Spa – Aeroporto di Forlì: Via Seganti, 103, 47100 Forlì FC, Italia +39 0543 474990 () +39 0543 474921 () +39 0543 474971 (Fax) +39 338 268 7866 (Cellulare). Parcheggio 1 (12 €/die), parcheggio 2 (8€/die) (sono molto vicini). Al ritorno, prima di andare in auto, passare alla cassa automatica. I voli di linea da e per l’Italia atterrano e partono dal Terminal 2A mentre nel Terminal 1 arrivano e partono i voli delle compagnie low cost. Attenzione all’imbarco bagaglio a mano all’aeroporto, “possono” essere fiscali anche per solo 5 cm in più sulla larghezza della valigia, mentre a Budapest si sono concentrati correttamente più su quello che portavo, liquidi, ecc.
Treno: il treno porta alla stazione di Nyugati, proprio nel centro città. Parte dal Terminal 1, dove arrivano i voli low cost. Chi arriva o parte dal Terminal 2A (voli di linea) raggiunge la stazione con l’autobus 200E. Il Terminal 1 è collegato alla stazione da scale mobili orizzontali e da un percorso a piedi di circa 200 metri.
Indicazioni: uscite dall’aeroporto seguendo le indicazioni “train” troverete un cavalcavia che dovete raggiungere e poi scendere sul lato sinistro avendo il cavalcavia alle spalle. Circa 30 minuti e sarete a Budapest. Il treno funziona tutti i giorni dalle 4 del mattino alle 24. Il biglietto costa 365 fiorini (1,30 €) e si compra all’ufficio turistico (Tourinform) dalle 08.00 alle 22.00, ai distributori automatici o direttamente sul treno. Uno dei treni diretti all’aeroporto parte alle 8:30 binario 13 (utile). Al ritorno abbiamo optato per una soluzione più comoda, in taxi (20 minuti di viaggio, tariffa fissa, circa 30 euro). Suggerisco di fare subito l’abbonamento ai mezzi pubblici per la durata del soggiorno, perché anche se dormite in centro, come noi, alla fine è comodo usare anche i mezzi per spostarsi più velocemente. Attenzione, i controllori sono ovunque. Non comprate la Budapest Card, è troppo cara.
Autobus: è attivo un efficiente servizio di autobus pubblici che collega i Terminal 1 e 2A (voli di linea e low cost) con la rete metropolitana di Budapest. Un giro ai servizi e via verso il pulmann 200E che ci deve portare alla metro. A beneficio di chi legge, i biglietti si prendono all’edicola-tabaccaio a fianco dell’ufficio turistico dell’aeroporto a 320 Huf o sul treno a 400 Huf. Ricordatevi di vidimarli perchè abbiamo visto sei o sette turisti che avendo il biglietto non vidimato e sono stati fatti scendere bruscamente dal bus da 4 ragazzi del servizio di vigilanza. Il Bus 200E e il bus 93 collegano l’aeroporto con la fermata metro di Kobánya-Kispest. Funzionano dalle 4 del mattino alle 24 circa, con una corsa ogni 10 minuti nelle ore di punta. Entrambi portano alla Linea Bli (3) della metro di Budapest da cui in 20 minuti si raggiunge il centro città. Il biglietto costa 320 fiorini, circa 1,10 €, con una maggiorazione se è acquistato a bordo. Usciamo dall’aeroporto per prendere il bus 200, biglietto sul bus 400 huf. Poi al capolinea della fermata della Metropolitana Blu Kobanya-Kipest,dove al botteghino abbiamo fatto la seventravel card 4600 huf
Minibus: permette di farsi trasportare fino al proprio hotel o qualsiasi altra destinazione nel centro di Budapest. Il servizio funziona tutti i giorni, 24 ore al giorno. Hanno capacità variabili da 8 a 50 persone e sono provvisti di aria condizionata e Wi-FI. Partono dai Terminal 1 e 2A e non c’è bisogno di prenotazione anticipata. Il costo è variabile in ragione della distanza e può essere pagato anche con carta di credito.
Centrumbus: è un servizio navetta che dall’aeroporto porta al centro, senza fermate intermedie: è il Centrumbus che porta al Regency Suites Budapest Hotel (VII. Madách Tér 2). Il servizio è attivo tutti i giorni dalle 9 alle 16 e dalle 21 alle 23 e costa solo 3,66 €. Si possono avere informazioni all’AirportShuttle Desks nell’aeroporto o alla reception del Regency Suites Hotel tel +36 1 999-8553, e-mail to centrumbus@airportshuttle.hu.
Taxi: la principale compagnia è Főtaxi, con un servizio sempre attivo. Tutti gli autisti parlano almeno inglese e il pagamento può essere effettuato anche con carta di credito. Il costo varia dai 4000 ai 6000 fiorni. Prima di salire sul taxi, chiedete la tariffa. Giunti all’aeroporto a Budapest potete prelevare direttamente dai bancomat i soldi per pagare il taxi che vi porterà in città. Consiglio vivamente di utilizzare solo taxi pubblici (Foutca) di cui si trovano gabbiotti subito fuori l’aeroporto e persone in fila che aspettano il loro turno… ma non lasciatevi impressionare scorre veloce! Se gli orari lo consentono potete prendere anche il bus.
Metro di Budapest: ha 3 linee, divise per colori: M1 gialla, M2 rossa e M3 blu. Le tre linee si incontrano a Piazza Deàk che è quindi la stazione principale della metro. C’è un’altra linea di treni, quella verde, che non fa parte della metro ma collega la città con la periferia. E’ collegata con la linea rossa della metro. La metropolitana funziona tutti i giorni dalle 4 alle 23:15. L’attesa varia fra 2-5 minuti. Zona Vorosmary con giro nella metro 1, quella più storica che è davvero carina nei suoi ingressi (occhio al verso, occorre scendere dal lato giusto). La linea 1 è la più antica linea metropolitana dell’Europa continentale, costruita 125 anni fa: conserva ancora le stazioni originali, con piccole piastrelle bianche con scritto il nome delle varie fermate.
Autobus e tram a Budapest: la città ha un efficiente rete di tram e autobus che sono molto utili soprattutto di notte, da mezzanotte alle 4, quando la metro è ferma. Alcuni tram seguono dei percorsi turistici molto interessanti: ecco i giri da non perdere.
Tram 2 sul Lungo Danubio: è un’istituzione di Budapest perché passa attraversi i luoghi Patrimonio Mondiale dell’UNnesco: al vostro fianco scivoleranno la sagoma imponente del Parlamento, il Ponte delle Catene, la fortezza del Castello di Buda. Farci un giro con il tram 2, praticamente va su e giù dalla parte di Pest. Ve lo consiglio.
Tram N 4 e 6: partono da Buda, passano per il Ponte Margherita, passano per i viali di Pest e tornano a Buda attraverso il ponte Petofi.
Bus 16, 16 A e 116: sono ideali per visitare il distretto del Castello.
Biglietti e abbonamenti a Budapest
A Budapest ci si può muovere con un unico biglietto in tutta la rete dei trasporti pubblici. I biglietti si possono comprare nelle stazioni della metropolitana, dai distributori automatici, nelle tabaccherie o dai giornalai. Il biglietto è valido su metro, autobus, filobus, tram, treno sul Hév (Linea Verde) ma solo entro i confini di Budapest. Sono disponibili diversi tipi di biglietto, con validità diverse e costi che partono da 94 centesimi per 30 minuti di validità a biglietti turistici di 3 giorni. Il controllo sul bus (al limite della violenza fisica verso chi non aveva obliterato)
cosa vedere
Il Parlamento di Budapest (Casa della Patria). E’ uno dei simboli della città. Fu costruito tra il 1885 ed il 1904 sul grandioso progetto di Imre Steindl. L’architetto ungherese si ispirò, per la sua opera, al Parlamento di Londra e al Duomo di Colonia ma riunì, nel Palazzo, elementi di stili diversi dando vita ad uno dei monumenti più belli ed ammirati del Paese. La struttura esterna con i tetti spioventi arricchita da guglie, arcate, finestre e torrette è espressione dell’architettura neogotica, gli spazi interni invece, si legano allo stile barocco e rinascimentale come dimostra la bellissima scalinata d’onore che porta alla cupola posta al centro del palazzo. La facciata principale si affaccia sulla riva del Danubio ma l’ingresso principale (la porta dei leoni) si trova sul lato opposto, sulla Piazza Kossuth. L’edificio parlamentare è, per dimensione, uno dei più grandi al mondo. Si estende su una superficie complessiva di circa 18.000 metri quadri, presenta 27 ingressi e 10 cortili, si compone di 691 locali. L’edificio ospita la Biblioteca del Parlamento che dispone di circa 500.000 volumi. L’imponente cupola centrale a pianta esadecagonale che sovrasta le due ali simmetriche del palazzo è alta 96 metri, misura non casuale bensì chiaro riferimento all’anno della conquista del bacino dei Carpazi da parte dei Magiari, l’896. In origine a nord e a sud della cupola vennero collocate le due Camere. Con il passaggio al sistema parlamentare monocamerale (1944) è stata disposta una nuova sistemazione degli interni: la parte settentrionale è occupata dalla residenza del primo ministro, quella meridionale dalla residenza del Presidente della Repubblica, nella parte di nord-est sono ubicati gli uffici del Presidente della Camera. L’interno è ricco di opere d’arte. Affreschi, arazzi, sculture, dipinti dei più importanti artisti ungheresi impreziosiscono le sale. Particolarmente interessante la Sala della Cupola che custodisce la Corona di re Santo Stefano che “è per gli Ungheresi simbolo della identità nazionale, della loro storia e della cultura millenaria del loro regno … e che dal popolo è venerata come reliquia”. Insieme alla Sacra Corona sono esposti lo Scettro, il Globo crucigero e la Spada che insieme compongono le insegne regali. Oltre alla Sala della Cupola con le reliquie dell’incoronazione e alla scalinata d’onore, sono aperte al pubblico (visita guidata) anche la Sala dell’Assemblea Nazionale, la Sala del Congresso e la sala dell’Arazzo.
Orari di apertura da maggio a settembre: 8-18 Lun, merc, giov e ven. 8-16 sab e 8-14 dom. Orari di apertura da ottobre ad aprile: 8-16 Lun, merc, giov, ven e sab. 8-14 dom. Le visite guidate in italiano cominciano alle 11.30 e alle 16.00 nei giorni feriali, mentre la domenica alle 11.30. Fra il 1 maggio e il 30 settembre alle 11.30, 16.15 nei giorni feriali, sabato alle 11.30, 16.00 e domenica alle 12.15. Per i turisti dei paesi dell’UE la visita è gratuita presentandosi all’Entrata X, il mattino verso le 8,30, con un documento valido riconosciuto (passaporto, carta d’identità ecc). Non andate molto tardi a prendere i biglietti rischiate che il tutto esaurito. Ho letto che qualcuno ha scritto tre settimane prima all’indirizzo: idegenv@parlament.hu indicando giorno e ora (11.30 in quel caso) in cui voleva visitare il parlamento e gli è arrivata a casa una mail con la ‘prenotazione’ e la conferma; ci si presenta alla biglietteria, saltando la coda e si ritirano i biglietti (gratis per i cittadini UE).
I bagni termali di Budapest
Una delle cose a cui gli abitanti di Budapest non saprebbero mai rinunciare è “prendere le acque” in una delle numerose sorgenti termali della città. Una vera e propria tradizione che va avanti da secoli. Furono gli antichi Romani, consci delle proprietà benefiche di quelle acque, a costruire le prime strutture termali. Poi fu la volta dei Turchi, nel XVI secolo, ai quali si devono gli splendidi bagni realizzati proprio sulle fonti d’acqua, alcuni dei quali ancora in uso, fino a giungere, in epoche più recenti, ai meravigliosi complessi termali in stile Art noveau, patrimonio architettonico della capitale ungherese. Budapest è sinonimo di terme, ufficialmente dal 1934. Nella città si contano centinaia di sorgenti dalle quali sgorgano ogni giorno milioni e milioni di litri d’acqua termale, con una temperatura tra 20 e 76 °C. Costruiti dai Turchi per osservare i riti di purificazione prescritti dalla religione musulmana, i bagni sono le uniche testimonianze dell’epoca della loro dominazione. Tra i più belli meritano menzione: i bagni Királi, Rudas e Rác. Per le terme non andate troppo tardi altrimenti non avete il tempo di godervele a pieno.
I bagni Király: le terme furono costruite nella seconda metà del ‘500 dal pascià di Buda Mustapha Szokoli. Perfettamente ristrutturate nelle forme originali, sono uno dei più bei esempi di architettura termo-balneare ottomana. Di epoca turca è il bagno perfettamente conservatosi alimentato dalla vicine fonti Lukás dove si trova l’omonimo bagno. Si distinguono per le quattro cupole, di cui una sormontata dalla mezzaluna d’oro. All’interno della struttura di pietra si trova la bella la sala-cupola con la piscina ottagonale. Visita: Uomini 9-20 mar, gio, ven, sab; donne 7-18 lun, merc; uomini e donne 9-20 dom; a pagamento.
I Bagni Rudas: risalgono alla metà Quattrocento e conservano più di ogni altri il fascino e la sontuosità degli antichi bagni turchi. Sono alimentati da ben 18 sorgenti. Delle acque di tre di queste fonti (la Juventus, l’Attila e la Hungaria), ricche di calcio e magnesio, è possibile abbeverarsi direttamente dai rubinetti. Sotto la cupola semisferica, retta da otto colonne, si trova una piscina ottagonale. La luce che filtra dalle finestre punteggianti la cupola crea, insieme all’acqua, uno splendido gioco di colori e riflessi contribuendo ad accrescere l’incanto di questo luogo. Nei weekend ospita pool party e serate lounge. Visita: Uomini 6-20 lun, merc, gio, ven; donne 6-20 mar; uomini e donne 22-4 ven, 6-17 e 22-4 sab, 8-17 e 22-4 dom; a pagamento.
I bagni Rác: erano conosciuti sin dal ‘400 ed erano noti come “le terme reali”. Si narra, infatti che il re Mattia fece costruire un corridoio per collegare le terme al Palazzo Reale. Nel ‘500 i Turchi realizzarono la piscina con cupola conferendo così ai bagni la chiara impronta ottomana. Con la ristrutturazione del 1869 assunsero uno stile più eterogeneo. Oggi, dopo un ennesimo rimaneggiamento, le terme Rác sono parte di un lussuoso albergo, il Racz.
I Bagni Gellért e Széchenyi, sfavillanti perle senza tempo: i Bagni Gellért sono senza dubbio i bagni termali più famosi. Un vero e proprio gioiello architettonico impreziosito da favolosi mosaici di ceramica “Zsolnay”, statue in marmo, vetrate dipinte; un elegante edificio in stile Liberty che colpisce per l’imponenza della struttura, lascia incantati per lo sfarzo degli ambienti e degli arredi originali in stile Art Nouveau. Il complesso termale sorge ai piedi della collina Gellért laddove, sin dal Duecento, si riteneva esistessero sorgenti miracolose. Venne costruito durante gli anni della Prima Guerra Mondiale, fu inaugurato nel 1918 e in breve è diventato la meta preferita dai turisti stranieri ed ungheresi. Oltre al bagno termale e all’annesso hotel di lusso, sono presenti una piscina aperta ad onde artificiali circondata da un bel parco e da una terrazza, e una piscina coperta di acqua gassata con tetto apribile, piccolo capolavoro di architettura. Sono l’ideale per rilassarsi e/o curarsi grazie alla piacevole temperatura delle acque (da 27 a 48 gradi), ma sono anche il modo per “tuffarsi” in un’altra epoca, quella della Belle epoque ungherese dei primi del Novecento. Un’esperienza da provare dunque, un posto unico, bello ed originale che merita senz’altro una visita. (6-19 tutti i giorni da maggio a settembre; 6-19 da lun a ven, 6-17 sab e dom da ottobre ad aprile; ingresso a pagamento).
Il bagno Széchenyi: è uno degli stabilimenti storici di Budapest nonché uno dei più grandi di tutta Europa con le sue 5 piscine e i 12 bagni termali. La maggior parte delle vasche è all’aperto ma la temperatura dell’acqua delle sorgenti, che in alcuni casi raggiunge 77 gradi, ed il conseguente vapore determinato dal calore consentono di giovare dei bagni anche in pieno inverno. Le terme Széchenyi, prima stazione termale di Pest nel cuore del Parco Cittadino (Varosliget), hanno aperto i cancelli nel 1913. Sono ospitate in un pittoresco complesso di edifici in stile neobarocco che si impone in tutta la sua eleganza negli stucchi, nelle statue, nei mosaici, nelle decorazioni che rendono queste terme oggetto di grande ammirazione. Capolavoro gigante e maestoso da non perdere; particolarmente bella la sala con la cupola decorata da uno splendido mosaico in vetro. Visita: Tutti i giorni 6-19; da ott ad apr 6-17; ingresso a pagamento (costa 3850ft a testa, se non avete voi i teli vi chiedono ancora 600ft a testa e 4000ft di cauzione, che vengono restituiti all’uscita.
Potete raggiungere le terme prendendo la metropolitana linea gialla e recandovi alla fermata Szechecnyi Furdo, oppure scendere alla fermata prima: Hosok tere e allungare un po’ il giro passando da Piazza degli Eroi, visitando poi il castello. Alle terme portate ciabattine, asciugamano e costume da bagno, oppure potete anche noleggiare queste cose sul posto, ma credo che sia più comodo portarsi le proprie. Le terme Szechenyi costano un po’ meno di 10 euro, se rimarrete dentro più di 3 ore, altrimenti all’uscita vi verrà restituito parte della spesa in base alle ore che avete fatto. Chiudono la piscina esterna alle 19, ma le vasche termali restano aperte fino alle 22. Castello Vajdahunyad che si trova a poche centinaia di metri dalle Terme Szechenyi. Potete evitare di entrarci, ma i tanti stili architettonici delle diverse ali meritano sicuramente una affacciata veloce nella corte interna Scendete alla fermata metropolitana gialla di Hosok Tere, che sarebbe la Piazza degli Eroi e da lì introducetevi nel parco, passando magari dal castello e dallo zoo.
Il quartiere di Buda (A spasso nel tempo tra fortezze, bastioni e sotterranei)
Il Quartiere della Fortezza (Vàrnegyed) sul colle di Buda, è stato il primo nucleo storico di Budapest, ed è sicuramente uno dei luoghi più affascinanti della città. Patrimonio dell’Umanità dal 1988, Buda è ricca di monumenti, chiese, musei, ed è considerata la vera anima di Budapest. Per arrivare in cima a Buda ci sono diverse alternative e tra le più suggestive c’è sicuramente il Siklò, la piccola funicolare costruita nel 1870 (partenze ogni 10 minuti) che si trova alla fine del Ponte della Catene in Piazza Clark. Chi se la sente ed ha un animo sportivo, sempre dalla stessa piazza, potrà affrontare i gradini della Scalinata Reale.
Il Palazzo Reale, l’emblema della città
Si tratta del castello storico usato dai re ungheresi in città. E’ stato costruito a partire dal 13° secolo e ha attraversato vari fasi storiche, per questo è caratterizzato da particolari appartenenti a diversi stili. Dal 1987 appartiene alla lista dei monumenti del patrimonio dell’Umanità protetto dall’Unesco. All’interno, disposto su quattro piani, ospita la sede del Museo Storico di Budapest che racconta la storia della città fino alla fine dell’età comunista Durata consigliata della visita 2 ore Dimensione Grande. La zona a sud del quartiere di Buda è occupata dal Palazzo Reale che dall’alto della collina domina la città. La storia del Palazzo segue il destino della città. Nasce come fortezza nel Medioevo, viene trasformato in uno splendido palazzo rinascimentale sotto il regno di Mattia Corvino, viene completamente distrutto dai turchi, successivamente gli Asburgo lo ricostruiscono in stile neobarocco. Incendiato, bombardato durante la guerra è stato oggetto di un lungo restauro che ha conferito al Palazzo un aspetto più sobrio rispetto al passato dal quale comunque traspare una combinazione di stili e forme diverse. E’ stato residenza dei sovrani ungheresi per oltre 700 anni, oggi, invece è sede di musei ed istituzioni culturali. Il Palazzo si presenta all’esterno in tutta la sua imponenza: una facciata lunga 304 metri formata da due ali divise da una cupola centrale. Durante la visita vi imbatterete nel gigantesco rapace di bronzo, Turul, simbolo delle tribù magiare che sembra voglia spiccare il volo dal pilastro del cancello d’ingresso in ferro battuto su cui è posto; nella bella statua equestre di Eugenio di Savoia sul belvedere che offre un panorama impareggiabile; nella monumentale fontana del re Mattia raffigurante il re in tenuta da caccia e la bella Elena, la protagonista di una nota ballata romantica. Attraverso la “Porta dei Leoni” potrete accedere al pregevole cortile interno e, superato questo, in direzione sud, scorgerete la torre della Mazza, elemento superstite della fortificazione medioevale ed il barbacane.
I Musei del Palazzo Reale
Il Palazzo Reale ospita diversi musei: la Galleria Nazionale Ungherese (Magyar Nemzeti Galéria, prezzo dai 1000 per la permanente ai 4000 per tutto il pacchetto; la sua eccezionale raccolta di arte ungherese ne mostra l’evoluzione dal Medioevo a oggi. Da non perdere la parte della collezione dedicata alle Pale d’altare tardogotiche. Particolarmente interessanti anche le sezioni dedicate al più grande pittore ungherese Mihaly Munkacsy e a Szinyei Merse, padre dell’impressionismo ungherese. E’ stata fondata nel 1957 ed è disposta su quattro piani. Le esposizioni che la caratterizzano illustrano la storia dell’arte ungherese nelle sue diverse fasi. Un posto da non perdere per chi vuole conoscere il passato dell’Ungheria e per chi ama la storia dell’arte. Nella galleria sono esposte opere di rara bellezza, ad esempio quelle firmate dal pittore ungherese Tivadar Kosztka Csontváry. Indirizzo: 1011 Budapest, Szent György tér 2. Durata consigliata della visita: 1 ora. Dimensione: piccolo.
Nel Museo Storico di Budapest, sempre all’interno del Palazzo, si trovano esposti tutti i reperti archeologici facenti parte della storia della città dai primi insediamenti dell’epoca romana fino al XIII secolo infine, la Biblioteca Nazionale Széchenyi, la biblioteca più importante d’Ungheria, conserva i famosi codici corviniani.
Ingresso: tutti i giorni dalle 10 alle 18. Chiuso il 25 dicembre. Costo biglietto: 1000 fiorini. Come arrivare: con la funicolare (consigliato) che parte dal Ponte delle Catene. Con gli autobus 16A e 116 da piazza Moszkva.
La Città Vecchia di Buda, un piccolo mondo antico
La scalinata è agevolissima e non troppo faticosa, ma la Funicolare è un vero gioiellino e merita di essere presa. Il Quartiere è occupato a nord dalla Città Vecchia, circondata da bastioni e mura difensive, che conserva intatto l’aspetto medioevale di un tempo. Alla Città Vecchia si accede attraverso la solenne Porta di Vienna (Bécsi Kapu). Godetevi una bella passeggiata tra le stradine ed i vicoli di questo antico borgo, ammirate le variopinte case in stile barocco e le chiese decorate, scoprite sotto i portici dei palazzi i famosi “sedili” risalenti all’epoca della cavalleria. Ricordo di altri tempi, quando le nicchie con sedili scolpite nella pietra erano usate per ripararsi dal sole o dalla pioggia. E quando vi sentirete stanchi, niente paura: c’è ampia scelta di caratteristici caffè in cui prendersi una pausa. Buda è una piccola città nella città, dove si ha la sensazione di ritornare nel passato (nonostante la moltitudine di turisti), capace di offrire angoli incantevoli e splendidi panorami. Piazza della Santissima Trinità.
Le chiese di Buda
La costruzione più antica del Quartiere è la Chiesa di Maria Maddalena (XIII secolo) di cui resta solo il campanile con 24 campane ma, il vero gioiello è rappresentato dalla Chiesa di Mattia Corvino eretta più di 700 anni in piazza della SS. Trinità, la principale del quartiere. Sulla chiesa ogni epoca ha lasciato il proprio segno. Nella piazza è possibile ammirare anche la Colonna votiva della Trinità, fatta costruire dai sopravissuti alle epidemie di peste del XVII e XVIII secolo in segno di ringraziamento, e il palazzo barocco del Vecchio Municipio. Ammirare il panorama dal Bastione dei pescatori (non prendere il biglietto 500 huf, è diviso in due zone ed una è libera, a sx, assolutamente gratuiti. Alle spalle della Chiesa si trova il Bastione dei Pescatori (Halászbástya), una bellissima terrazza panoramica dalla quale si gode una splendida vista sul Danubio e su Pest. (Orario visita 9 – 23; da metà marzo a metà ottobre a pagamento, mentre nel resto dell’anno l’ingresso è libero). La fiabesca fortezza costruita nel 1905 in stile neoromanico e neogotico sul luogo delle mura medioevali, è abbellita da chiostri, scalinate e da sette torrette che rappresentano le sette tribù magiare che conquistarono le terre dove oggi si trova l’Ungheria. Non è ancora chiaro se il Bastione deve il suo nome al mercato del pesce che qui si svolgeva in epoca medioevale o alla corporazione dei pescatori che nel Medioevo aveva il compito di difendere questo tratto di mura. Di fronte al Bastione si erge la statua equestre del re Santo Stefano, fondatore della nazione ungherese. E’ un edificio storico della città, progettato e costruito tra il 1895 e il 1902 su disegno di Frigyes Schulek. Suo figlio ha invece pensato alla restaurazione nella seconda metà del ‘900. Prende il nome dalla corporazione di pescatori chiamati a difendere la città durante il medioevo. Dalle torri e dalla terrazza di questa costruzione particolarissima si può godere di una vista panoramica sull’Isola Margherita, sulla zona di Pest e sulla collina Gellert. Indirizzo 1014 Budapest Szentháromság tér 5, Magyarország Durata consigliata della visita 1 ora Dimensione Medi.
Nel sottosuolo di Buda, tra sorgenti termali e dipinti preistorici
Usciti ci siamo diretti al labirinto del castello (ma purtroppo sono in fase di ristrutturazione e non è prevista la riapertura a breve). E’ una delle cose più belle di Budapest. E’ un sistema di caverne dove ci sono graffiti preistorici e persino una fontana dove esce del vino, sono un pò buie e in alcuni punti incutono un pò di paura ma la visita ci è piaciuta molto. Entrati ti danno un lume a gas e giri per i sotterranei con questa scoprendo statue, fontane e molto altro fino ad arrivare al panteon moderno che è una splendida idea.
Altrettanto spettacolare è il sottosuolo di Buda. Sotto la collina si estende infatti, un sistema di grotte e caverne ricche di sorgenti termali che formano un labirinto lungo più di dieci chilometri. Le spelonche furono utilizzate sin dalla Preistoria come dimostrano i dipinti ritrovati, i Turchi se ne avvalsero per scopi militari, durante la seconda guerra mondiale funsero da rifugio antiaereo (Visita a pagamento dalle ore 9.30 alle 19.30).
Il Monte Gellért, l’altra collina di Buda
La Collina del Castello non è la sola altura di Buda. A sud della vecchia fortezza si erge infatti la Collina Gellért, luogo ricco di storia e di leggenda (si racconta che nei boschi della collina avessero luogo rituali magici), punto panoramico straordinario, che richiama moltissimi visitatori. Il Monte prende il nome da San Gerardo vescovo che, nel 1064, chiuso in un barile pieno di chiodi, fu fatto rotolare da questa collina dai pagani ungheresi che si opponevano alla sua opera di conversione al cristianesimo. Non è ancora chiaro se si tratta di una leggenda o meno, sta di fatto che sul luogo del martirio è stata posta una statua in bronzo a memoria del sacrificio del vescovo-missionario. In cima al monte si trova la Cittadella, opera difensiva costruita dagli austriaci dopo le rivolte del 1848-49 per controllare la città ma che, di fatto, non ha mai svolto nessuna funzione militare. L’interno della Cittadella è visitabile (9-20; ott-apr. 9-17), a pagamento, ma se ne può fare tranquillamente a meno, mentre imperdibile è l’incantevole paesaggio che si offre al visitatore, tra i più belli della città. Altro monumento dal forte valore simbolico è la Statua della Liberazione del 1945 dedicata a “Coloro che hanno dato la vita per l’indipendenza, la libertà e la prosperità dell’Ungheria” che ricorda la fine dell’occupazione nazista. La statua alta 14 metri riproduce una figura femminile recante tra le mani tese verso il cielo un ramo di palma. Ai piedi della donna, simbolo della vittoria, si trovano altre due figura simboleggianti il progresso e la lotta contro il male. Dopo tanto camminare potrete concedervi una pausa fermandovi in una delle tre stazioni termali che la collina ospita: i bellissimi bagni di origine turca Rác e Rudas nel distretto di Taban o, l’elegante bagno Géllert ai piedi della stessa, dove avrete modo di rilassarvi piacevolmente.
Visitare il quartiere di Pest a Budapest (Tra edifici eclettici, uffici, ristoranti costosi e boutique alla moda)
Due anime coesistono nella città di Budapest, una antica (Buda), l’altra moderna (Pest); una che vive del suo passato, l’altra che sta al passo con i tempi. Un dualismo simbiotico che contribuisce ad accrescere il fascino della “più bella città del Danubio“. Pest ha il sapore della metropoli sempre in movimento, con i suoi edifici eclettici, i suoi uffici, i ristoranti costosi e le boutique alla moda. Ma è anche un quartiere popolare con i numerosi caffè all’aperto, le bancarelle, le suggestive piazze sempre animate, dove si mescolano vivacità e tradizione. Non mancano i luoghi di interesse storico, culturale ed artistico. Meritano senza dubbio una visita il vecchio Quartiere ebraico con le strette stradine e le sinagoghe e la chiesa di Belvaros, una delle chiese più antiche della città (XII secolo) trasformata dai Turchi in moschea nella quale si trova il mihrab (nicchia per la preghiera), una delle poche testimonianze della dominazione ottomana nella capitale. Pest conserva inoltre meraviglie architettoniche neogotiche, barocche e Liberty.
Palazzo Gresham a Pest (1906)
E’ uno dei più bei esempi di Art Nouveau della città. Lo splendido palazzo che si affaccia sul Danubio un tempo era sede della Compagnia d’assicurazioni londinese Gresham, oggi è un lussuoso albergo della catena Four Seasons. Con la sua facciata dalle forme curvilinee ornata da finestre di vetro lavorate, mosaici, intarsi, decorazioni di ceramica ispirate alla natura e sculture rappresenta uno dei simboli architettonici di Budapest. Tra i monumenti più belli svetta il Parlamento, un enorme palazzo neogotico dall’aspetto di una cattedrale che domina il panorama lungo il Danubio di Pest.
Intorno a Piazza Vörösmarty
Il cuore pulsante di Pest è Vörösmarty ter, l’elegante piazza con i negozi di lusso, i caffè tipici, le gallerie d’arte e su cui si affaccia l’antica pasticceria Gerbeaud, famosa per le sue marasche al cognac e, soprattutto per la Dobos, la torta esportata in tutto il mondo. Nei dintorni della piazza si apre la principale via dello shopping budapestino: Vaci utca, l’arteria pedonale con i negozi di note griffe e le gioiellerie prestigiose dove è molto di moda passeggiare di giorno come di sera. Per acquisti meno costosi e, sicuramente, più originali vale davvero la pena visitare il vicino Vásárcsarnok, il mercato coperto centrale, il più bello della capitale nonché il più grande d’Europa. Un’enorme costruzione in mattoni rossi con il tetto ricoperto di maioliche, sovrastato da torri neogotiche al cui interno si alternano coloratissimi banchi alimentari, piccoli negozi artigianali e singolari bistrò. Qui si trova davvero di tutto e a buon prezzo, uscirne a mani vuote è praticamente impossibile! (Orari mercato centrale: lun 6-17; mar-ven 6-18; sab 6-14).
Il quartiere di Obuda (dove è nata Budapest)
Obuda è il più antico quartiere di Budapest. La sua origine risale al 35 a.C. quando i Romani fondarono la città militare di Aquincum, capitale della provincia della Pannonia. In poco tempo l’insediamento militare divenne una città ricca e sviluppata che arrivò a contare fino a 30.000 abitanti. Quanto resta di quel passato aiuta a capirne la grandezza. Nell’area degli scavi archeologici si trovano i resti degli edifici pubblici, delle abitazioni e delle botteghe, il macellum (mercato coperto), i ruderi della basilica e del foro, le grandi terme pubbliche, il tempio dedicato al culto del dio sole Mitra. L’antica città romana era inoltre dotata di eccellente rete fognaria e di un acquedotto che garantiva acqua corrente in tutte le case. Fra le costruzioni più importanti vanno annoverati l’Anfiteatro a forma ellittica, fra i più grandi delle province romane (metri 130 x 110) che poteva accogliere sino a 16.000 spettatori e la Villa d’Ercole con cortile e peristilio, bagno e mosaici pavimentali raffiguranti scene del mito di Ercole.
Il Museo di Aquincum
Il Museo conserva interessanti reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi (ancora in corso), che contribuiscono a rendere questo sito romano tra i più interessanti dell’Ungheria. Nelle sale del museo si possono ammirare statue in bronzo, il forno di un vasaio, l’organo ad acqua del III secolo, stampi per le ceramiche, pavimenti a mosaico con paesaggi marini, pitture murali. Particolarmente ricco di elementi il lapidario come dimostrano le stele funerarie, i sarcofagi in pietra, le tavole commemorative all’esterno del museo.
Un’atmosfera romantica ferma nel tempo
Nel Medioevo Obuda si chiamava Buda, era la residenza del re e, di conseguenza il centro più importante dell’attuale Budapest. Quando però il re Bèla IV si trasferì sulla collina della fortezza la città cominciò a perdere importanza fino a perdere persino il nome che, da allora fu Obuda. Con la fine dell’occupazione turca, Obuda cominciò una graduale ripresa caratterizzandosi come borgo agricolo, noto soprattutto per una buona produzione vinicola. Successivamente arrivò anche lo sviluppo industriale con il cantiere navale. Le costruzioni in stile barocco dei primi del ‘900 le conferirono un aspetto tranquillo, un’atmosfera romantica che ancora oggi si coglie nei quartieri rimasti praticamente intatti. Il cuore di Obuda è la bella piazza centrale in cui eccelle il palazzo Zichy del XVIII secolo. Oggi il castello neobarocco ospita il Museo Kassák con le esposizioni delle opere del poeta e pittore Lajos Kassák, principale esponente dell’avanguardia ungherese, ed il Museo Vasarely dedicato al padre dell’arte cinetica, nota come Optical Art. Nell’ex Convento dell’ordine dei Trinitari si trova, invece il Museo Kiscelli, costituito in parte da museo storico, in parte da pinacoteca d’arte moderna e contemporanea. Oggi l’immagine di Obuda è, per molti versi nuova. Non più e non solo scrigno di gloriose testimonianze del passato ma anche quartiere residenziale giovane e moderno, frutto di un cambiamento in atto già da qualche anno.
La Chiesa di Mattia (Il simbolo religioso di Budapest)
Un losco figuro chiedeva 200 fiorini o 1 euro per entrare (se si passa dall’uscita non si paga). Dentro tutte le frecce indicavano la famosa reliquia sacra della mano del santo ma, dopo venti minuti di ricerca e domande a due persone con il cartellino abbiamo capito che anche questo era chiuso. Non abbiamo fatto la vista dall’alto che si paga e non ci sembrava significativa. Nel cuore di Buda, si innalzano al cielo le guglie gotiche della Chiesa di Mattia. Costruita per volere del re Bèla IV nel XIII secolo, la Chiesa di Nostra Signora, dedicata alla Vergine, assunse successivamente l’attuale nome in onore del re ungherese Mattia Corvino, sovrano illuminato, che la fece ricostruire verso la fine del 1400 e che qui celebrò i suoi due matrimoni (da notare lo stemma reale -il corvo- sulla facciata della torre). Successivamente rimaneggiata ed arricchita, durante l’occupazione turca (1541-1686) la Chiesa venne trasformata in moschea. Nel 1896 cominciarono i lunghi lavori di ristrutturazione diretti dall’architetto Frigyes Schulek in seguito ai quali l’edificio sacro ha assunto l’attuale aspetto gotico secondo quanto disposto dall’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I. Danneggiata durante la Seconda guerra Mondiale è stata oggetto di restauro per altri vent’anni. Oltre ad essere uno dei luoghi religiosi più importanti di Budapest, la Chiesa è stata anche scenario di memorabili incoronazioni tra cui quella di Francesco Giuseppe I e della consorte Elisabetta (Sissi) avvenuta nel 1867 in occasione della quale Liszt compose e diresse la Messa dell’Incoronazione. L’acustica della Chiesa è perfetta, tant’è che tutto l’anno vi si svolgono concerti d’organo. La Chiesa si caratterizza, all’esterno, per la presenza di due torri, la più alta (80 metri) è la torre Mattia con la merlettata guglia in pietra, la più bassa in stile romanico è la torre Bèla. Molto bello il tetto con tegole colorate (foto) ben visibile dal Bastione dei Pescatori. L’interno della Chiesa, con le vetrate, gli affreschi e le decorazioni murali degli artisti ungheresi Lotz, Szèleky e Zichy colpisce per il modo del tutto singolare in cui stile Liberty, influenze orientali e tradizione popolare ungherese si amalgamano. La Chiesa conserva una ricca collezione di arte religiosa, reliquie, ricordi d’incoronazioni ed alcuni tesori ungheresi (biglietto d’ingresso 900 huf).
La Chiesa di Santo Stefano a Budapest (Qui è custodito il Tesoro dell’Ungheria)
Dedicata al primo re cristiano ungherese, è la chiesa più grande di Budapest e può accogliere circa ottomila persone. I lavori di costruzione durarono oltre mezzo secolo, dal 1851 al 1905, anno in cui fu consacrata. Il protrarsi del tempo per la realizzazione della chiesa si lega ad una serie di avvenimenti: prima la lotta d’indipendenza del 1848-49 che interruppe i lavori di sterramento, poi la morte dei due architetti-progettisti e dopo ancora, il crollo della cupola a causa di un temporale nel 1868 che costrinse a demolire tutto e a ricominciare daccapo. Inoltre, per la vicinanza al Danubio fu necessario costruire sotto la chiesa un’enorme cantina a tre piani. La cattedrale fu disegnata da Jòzsef Hild in stile neoclassico che ne curò la costruzione fino al 1867, in seguito la direzione dei lavori passò a Miklos Ybl al quale si deve l’aspetto austero che la caratterizza ma fu Jòzsef Kauser a terminare i lavori. La facciata presenta ai lati le due torri campanarie, in una delle quali è posta la campana più grande del Paese del peso di 9 tonnellate. Al centro vi è la cupola neoclassica che, con i suoi 96 metri di altezza, si vede da tutti i punti della città. Dall’alto della stessa, raggiungibile con scale o ascensore, è possibile ammirare una magnifica vista di Budapest a 360 gradi. Orari accesso cupola: 10-16.30 aprile e maggio; 9.30-18 da giugno ad agosto; 10-17.30 settembre e ottobre. L’ingresso è a pagamento.
La chiesa dalla pianta a croce greca, colpisce il visitatore per le dimensioni e per la ricchezze in essa custodite. L’interno è rivestito da ben 55 tipi di marmo ungherese (particolarmente d’effetto quelli bianchi e neri), la cupola centrale è decorata con un bellissimo mosaico di Karoly Lotz. Nella chiesa si trovano importanti opere d’arte come la statua di re Santo Stefano opera di Alayos Stróbl e il quadro di Gyula Benczur “Santo Stefano offre il Paese alla Vergine” al quale si deve anche il progetto del bellissimo mosaico dell’altare principale. La principale attrattiva della chiesa è la Cappella della Santa Destra (orari visita a pagamento: 9-16.30 da lun a sab, 13-16.30 dom da maggio a settembre; 10-16 da luna sab, 13-16.30 dom da aprile a ottobre) dove è conservata la reliquia più importante per gli ungheresi, ossia la mano destra mummificata di re Stefano, il fondatore della Nazione a cui si deve la diffusione della religione cristiana nel Paese, canonizzato da Papa Gregorio VII nel 1083. Durata consigliata della visita 1 ora (200+500 huf).
L’isola Margherita (Un’oasi di natura e relax nel cuore di Budapest)
Proprio al centro del Danubio si estende l’isola Margherita, il bellissimo parco galleggiante collegato alla terra ferma da due ponti, il ponte Margherita a sud e il ponte ‘Arpád a nord. L’isola, che si estende per quasi 100 ettari è il polmone verde di Budapest. E’ il luogo ideale per fare lunghe passeggiate, mangiare all’aperto, andare in bicicletta, praticare sport (campi da tennis, ciclabili, piscine…). Una vera oasi per gli amanti della quiete e del riposo, accessibile solo ai pedoni, alle bici e alle carrozze trainate da cavalli, ma servita da mezzi pubblici di trasporto. Parco cittadino frequentatissimo dagli abitanti di Budapest, alternativa attraente per il turista in cerca di relax, l’Isola Margherita ha un lungo passato alle spalle. Stazione termale molto apprezzata dagli antichi romani di Aquincum, dei quali rimangono numerosi reperti, riserva di caccia sotto la dinastia ‘Arpád, nel Medioevo l’isola ospitò chiese e conventi. Nel monastero delle suore domenicane trascorse la sua breve esistenza la principessa Margherita, la figlia del re Bèla IV, alla quale l’isola deve il suo nome. Occupata dai Turchi nel XIII secolo, l’isola fu abbandonata fino alla fine del XVIII secolo. Successivamente gli Asburgo, che qui dimoravano d’estate, per contrastare l’erosione del suolo dovuto alle alluvioni, vi fecero piantare centinaia e centinaia di alberi e piante cosicché nel XIX secolo l’isola fu trasformata in un enorme parco cittadino aperto al pubblico. Una fontana che canta, piscine termali e tanta aria pulita. All’ingresso dell’isola, vicino al monumento eretto nel 1972 per celebrare il Centenario della fusione tra Obuda, Buda e Pest, c’è una grande fontana musicale dove l’acqua zampilla sulle note di musica classica. Nella parte verso Buda si trovano i bagni Palatinus con tre piscine termali, davanti ad essi un bellissimo roseto e poco distante il teatro all’aperto, palcoscenico estivo di opere liriche, piéce teatrali e balletti classici che si alternano ad opere rock e musical. Passeggiando tra i viali fiancheggiati da alberi centenari potrete scorgere i resti del convento domenicano voluto da re Béla IV, il quale destinò a vita monastica la figlia come segno di ringraziamento per la liberazione del Paese dai Tartari, e quel che resta del monastero fondato dai Cavalieri Giovanniti. Svetta sull’isola la vecchia cisterna dell’acqua, una torre ottagonale di 57 metri costruita in stile Art Nouveau del 1911. Durante la passeggiata ci si può fermare per una breve sosta nel piccolo zoo, oppure nel giardino giapponese, o più semplicemente, per ammirare la bellezza del parco nei suoi colori e profumi. Dunque, non solo giardino lussureggiante ma anche musa ispiratrice di poeti e scrittori come Ferenc Moinar e Janos Arany, ed isola romantica. Perché, come dice un proverbio ungherese, sull’Isola Margherita l’amore nasce e finisce. Chi vi approda può visitare il Memoriale del Centenario, la Ruota Musicale e la Fontana Musicale caratterizzata da spettacoli di luce a ritmo di musica. C’è anche un piccolo zoo giapponese e un serbatoio idrico a torre unica, in art nouveau. La Fontana Musicale e il Serbatoio a Torre appartengono alla lista dei beni dell’umanità Unesco. Un iter particolare, ma consigliato a chi ama i borghi caratteristici. Durata consigliata della visita 2 ore. E’ un posto che sembra tagliato fuori dal mondo. Un posto più che rilassante, direi addirittura ritemprante. In qualche modo “simile”, ma molto più suggestivo al Vàrosliget. Ma a differenza di quest’ultimo non vi sono presenti cose particolarmente prioritarie. Insomma, è sicuramente molto più affascinante, ma meno interessante. E’ un posto dove stendersi sui prati alla maniera “ungherese”. Piacevole è anche affittare una bicicletta e andarsene in giro per l’isola. Ma è un posto che metterei in coda alle mie priorità. Per quanto “frizzante”, Budapest è comunque molto più tranquilla e “pacata” dei nostri centri turistici. Insomma non aspettatevi il caos e il vociare rumoroso dei nostri centri balneari. Ciò che apprezzo più di tutto in questa bellissima città è che non si parla a voce alta, non si corre e non ci si affolla. Il tempo sembra trascorrere più lentamente per gli ungheresi e questo sembra influenzare anche i turisti, per fortuna. Noleggiamo per un’ora un’auto elettrica per 6 persone.
Il Viale Andrássy (una bellissima passeggiata sugli Champs-Elysèes di Budapest. Teatri, vetrine, caffè e monumenti)
Quando 1872 si decise di costruire un grande viale per collegare il centro di Pest con il Parco cittadino, nessuno pensava che quella strada sarebbe diventata la più bella di Budapest. Nacque così il Viale Andràssy, 2,5 km di palazzi, teatri, vetrine di negozi di lusso e caffetterie storiche, inserito oggi nell’elenco del Patrimonio mondiale protetto dall’Unesco. Il Viale Andràssy, dal nome dell’ex ministro presidente Andrássy Gyula, collega Piazza Deák alla Piazza degli Eroi. E’ lungo 2,5 km e si divide in tre tratti: in quello più vicino al centro spiccano eclettici palazzi in stile neorinascimentale che nascondono agli occhi dei più fontane e statue, quello centrale, più largo, in origine pavimentato in legno è incorniciato da alberi disposti su entrambi lati, l’ultimo tratto invece si caratterizza per la presenza di palazzi con bei giardini che si alternano a villette di lusso. Sotto il Viale corre la Metropolitana 1, la prima linea di metro dell’Europa centrale, inaugurata nel 1896 per le celebrazioni del Millennio. I lavori di restauro hanno riprodotto fermate e gallerie rispettandone lo stile originale, le carrozze sono moderne ma ricalcano gli antichi vagoni, ogni stazione è un piccolo museo con tanto di foto e testi. Quel che si offre al passeggero non è, dunque, solo una semplice corsa in metro ma anche un breve viaggio nel tempo.
ll Teatro Nazionale dell’Opera di Budapest
Sul grandioso Viale non si affacciano solo splendide dimore e ville ma anche importanti istituzioni culturali ospitate in palazzi monumentali. Primo fra tutti, il Teatro Nazionale dell’Opera (1884), uno dei più bei teatri dell’opera del mondo. L’edificio in stile rinascimentale con ornamenti barocchi fu costruito su progetto di Miklos Ybl, il più importante architetto ungherese del 19° secolo. L’entrata del teatro è custodita dalle statue di Liszt ed Erkel, i più grandi compositori ungheresi, entrambe opera di Alajos Stróbl. L’atrio è pomposo, elegante lo scalone d’onore, bellissima la platea con il soffitto affrescato da Károly Lotz (Apoteosi della musica) uno dei più grandi pittori di quel tempo. Si sono qui avvicendati direttori d’orchestra di fama mondiale come Erkel, il cui nome è legato anche all’inno nazionale, Maheler, Klemperer, Failoni, Gardelli. A tutt’oggi l’Opera di Stato di Budapest è tra i principali teatri europei con un calendario fittissimo di concerti, balletti, opere liriche. Il Teatro dell’Opera di Budapest è stato costruito nella capitale dell’Ungheria tra il 1875 e il 1884. Si tratta di un edificio riccamente decorato, un capolavoro della storia dell’architettura.
Durata consigliata della visita: 1 ora; Consiglio sicuramente una visita al teatro dell’opera (pagando un tkt di circa 10 euro): una testimonianza unica dell’impero austroungarico. Informazioni per la Visita: fermata M1 Orario di apertura: dal lunedì al sabato dalle 11 all’inizio degli spettacoli. Domenica e festivi dalle 16. Costo ingresso Euro 11,50 (2650 huf); per i possessori della Budapest Card sconto del 20%. L’opera invece non siamo riusciti a vederla perchè le visite si fanno solo se guidati ed in ore determinate (alle 15 ed alle 16). Andare a vedere una rappresentazione costa dai 2 ai 70 euro circa. La visita guidata in italiano ne costa 12 per 40 minuti. Noi abbiamo preso anche un foto ticket ma sinceramente non era necessario perchè tutti fotografavano senza.
L’Accademia Musicale
Lungo il Viale Andràssy si trova un altro vanto della Budapest musicale: è l’A.M. fondata nel 1875 da Liszt e che, in suo onore, ne porta il nome. Essa non è solo il prestigioso ateneo musicale ungherese ma anche il più importante spazio concertistico della città. Ascoltare un concerto di musica classica nel suo auditorium è un’esperienza appassionante. Lo splendido palazzo in Art Nouveau, attuale sede dell’Accademia, fu inaugurato nel 1907. A dare il benvenuto al visitatore una statua in bronzo di Liszt collocata all’entrata principale, realizzata da Stróbl. Molto belli gli interni in stile Liberty, mirabile il foyer al primo piano decorato dall’affresco (Fonte della giovinezza) di A. Korosfoi-Kriesch.
Da Piazza degli Eroi al Varosliget
Piazza degli Eroi è la porta d’ingresso al Varosliget, il Parco pubblico più grande di Budapest con una superficie di un chilometro quadrato, bellissimo giardino con lago artificiale, non perdetelo, luogo di svago e divertimento frequentatissimo in ogni stagione. Territorio in origine paludoso, grazie ad una massiccia opera di rimboschimento avviata nel 1817, fu trasformato in uno splendido parco pubblico. Nel 1896, in occasione delle celebrazioni del Millennio, vi fu realizzata la prima costruzione in legno e cartapesta del Castello Vajdahunyad, per presentare i diversi stili architettonici d’Ungheria (romanico, gotico, transitorio e rinascimentale – barocco). Le diverse parti del Castello sono, infatti copie di particolari costruzioni sparse nel Paese. L’opera architettonica ebbe un tale successo che si decise di ricostruirla in pietra (1904 – 1908). Attualmente è sede del Museo dell’Agricoltura Ungherese. Il Castello, che sembra esser venuto fuori da un libro di favole, si specchia sul lago del Parco che invita, d’estate ad andare in barca e, d’inverno a pattinare sul ghiaccio artificiale. Il castello non è però la sola attrattiva del Parco. Al suo interno si trovano: il Circo comunale, il Giardino Zoologico, l’Orto Botanico, il Luna Park, il Giardino dei Ciechi e le famose terme Szechenyi. Una curiosità per chi sogna di diventare uno scrittore: nel parco c’è la Statua dell’Anonimo (chiamata così perché un velo ne copre il viso) che rappresenta lo scrivano di Re Bela con una penna in mano. Si dice che chi tocca quella penna diventerà un grande scrittore. La Piazza degli Eroi (Hősök tere in lingua ungherese), è una delle piazze più importanti di Budapest. Al centro della piazza sorge il Millennium Memorial – il monumento del Millenario con le statue dei capi delle sette tribù che hanno fondato l’Ungheria nel nono secolo (durata consigliata della visita: 30’). Colpisce per la sua forza scenografica la solenne Piazza degli Eroi, la più grande piazza di Budapest. Una piazza imponente con al centro il Monumento del Millennio, costruito per celebrare il millesimo anniversario della conquista magiara. Un colonnato semicircolare diviso in due dove sono poste le statue dei più importanti uomini della storia ungherese con sopra le statue simboleggianti lavoro, prosperità, sapienza, gloria e pace. Nel mezzo del colonnato si erge un pilastro alto 36 metri sulla cui cima l’Arcangelo Gabriele tiene in mano la Sacra Corona e la croce apostolica. Ai piedi dello stesso campeggia un gruppo scultoreo dedicato al leggendario Arpad che condusse alla vittoria le sette tribù magiare e a cui si deve la conquista della Patria nel 1896. Arricchiscono la monumentale piazza il Museo di belle arti, uno dei più ricchi musei del mondo e il Palazzo delle Esposizioni, il più grande spazio espositivo ungherese, le cui facciate si ispirano ai templi greci. L’enorme piazzale chiude il Viale Andrassy, il viale patrimonio dell’Unesco, paragonabile per bellezza e fascino ad un boulevard parigino.
La Sinagoga di Budapest (La più grande sinagoga d’Europa) (2500 huf)
E’ stata edificata tra il 1854 e il 1859 e si trova nel quartiere ebraico della città. Comprende anche un cimitero ebraico in ricordo dell’olocausto. La sinagoga conta di tremila posti a sedere, anche per questo è considerata la più grande d’Europa. Dohány utcai zsinagóga 0 Dohány utca 2. Durata consigliata della visita 1 ora. Anche chiamata Sinagoga Dohány, dal nome della strada in cui si trova, è il più grande edificio di culto ebraico d’Europa, capace di accogliere fino a 3000 persone, e la seconda nel mondo, dopo quella di New York. Essa fu costruita in stile bizantino-moresco tra il 1854-59 su progetto di Ludwing Förster. La bellezza e l’imponenza della costruzione raccomandano senz’altro una visita. All’esterno due torri alte 43 metri con le cupole a cipolla sovrastano l’edificio ricoperto da mattoni colorati e decorazioni in ceramica. L’interno è spettacolare. Belle le gallerie a due piani realizzate in legno (una per gli uomini, una per le donne come vuole la tradizione ortodossa), le vetrate artistiche e le ricche decorazioni della volta. Durante la costruzione una parte della comunità ebraica giudicò eccessivo lo sfarzo degli interni, un miscuglio di elementi bizantini, arabi e gotici, che mal si addiceva ad un luogo di preghiera. Bombardata nel 1939, danneggiata durante l’occupazione nazista e, soprattutto, durante la battaglia per la liberazione di Budapest, nel 1991 presero il via i lavori di restauro terminati nel 1996 grazie ai quali la Grande Sinagoga è tornata a risplendere. Nel giardino alle sue spalle, dove riposano in pace migliaia di Ebrei ungheresi morti nel ghetto durante l’inverno 1944-45 (Cimitero degli Eroi), si trova “L’albero della vita”, il commovente monumento all’Olocausto opera di Imre Varga, una scultura raffigurante un salice piangente sulle cui foglie è impresso il nome di quei martiri. Il parco è anche dedicato alla memoria di Raul Wallenberg, Giorgio Perlasca e Mons. Angelo Rotta, tre grandi uomini che durante la seconda guerra mondiale salvarono dallo sterminio migliaia di Ebrei ungheresi. Ledificio chiude alle 15,30.
Il Museo Ebraico della Sinagoga
Nelle vicinanze della Sinagoga si può visitare il Museo Ebraico dove una ricca collezione di oggetti religiosi ebraici, oggetti legati alla quotidianità ed immagini del ghetto raccontano la storia degli Ebrei d’Ungheria. Particolarmente emozionante la visita alla sala della Shoah dove, attraverso immagini e testi, si ripercorrono le tristi vicende del 1944-45 e l’eccidio della comunità ebraica ungherese. Attorno alla Sinagoga si estende il vecchio quartiere ebraico di Pest, così affascinante nelle sue stradine e nei suoi palazzi scuri piuttosto malandati, segnato dalla storia ma che cerca di resistere allo scorrere del tempo. Qui si respira un’atmosfera particolare. Panetterie kasher, pasticcerie, negozietti, sinagoghe grandi e piccole, cimiteri, sono le tracce di un’altra epoca che seduce il turista ma anche le testimonianze di una presenza ebraica nel quartiere che, nonostante tutto, non si è mai interrotta.
Costeggiando la riva del Danubio, si raggiunge l’attracco dei battelli che organizzano le gite sul fiume. La mini crociera sul Danubio, sempre con il tram 2 ci avviciniamo al ponte Elizabeth e poco prima al Dock 10 saliamo sul battello 2100ft a testa e non è per ripetermi ma questo giro merita veramente, Budapest di sera è magnifica! Sulla riva, parlo del lato Pest, c’è un imbarco della Legend, enormi imbarcazione che sfilano sul fiume ininterrottamente. Il biglietto serale costa 20 Euro; per la verità ci sembra un po’ caro per un’ora di navigazione, infatti, un centinaio di metri più in là verso il ponte di Elisabetta c’è un altro imbarco, con battelli più piccoli, ma con un costo assai più contenuto; 8 Euro per la stessa crociera, il percorso è identico (noi abbiamo avuto la possibilità di fare una crociera di giorno e una di notte, comprando il biglietto da un baracchino per strada). Utile per comprendere e approfondire la conoscenza dei vari monumenti che ammiriamo dal giro sul battello.
Visitate il Grande Mercato Coperto che si trova a Fovam Ter, in fondo a vaci utca, turistico ma sempre bello, soprattutto da un punto di vista architettonico, bellissimo (nei pressi del ponte Szabadsag hid), al piano terra solo alimentare, al piano superiore solo souvenir.