6 giorni in Polonia: un viaggio della Memoria, tra incredibili monumenti e testimonianze del passato

Viaggio alla scoperta di Cracovia e della sua regione: miniere di sale, Giovanni Paolo II, Zakopane
Scritto da: fabiob
6 giorni in polonia: un viaggio della memoria, tra incredibili monumenti e testimonianze del passato

Vi porterò alla scoperta della regione di Cracovia, la Małopolska (la Piccola Polonia). Il nostro viaggio è durato sei giorni, probabilmente si possono vedere le principali aree anche in un tempo minore, ma noi abbiamo preferito dare il giusto spazio alle visite e al riposo, per assaporare pienamente questa nostra vacanza. L’ordine dei capitoli non è cronologico bensì essi sono raggruppati per argomento.

Cracovia, l’antica capitale della Polonia

Cracovia è una città di circa 700mila abitanti, da sempre cuore pulsante della cultura della Polonia, di cui fu anche capitale nei primi 500 anni dello scorso millennio. Tutti i principali monumenti si trovano nella Città Vecchia, racchiusa all’interno di un parco ad anello, che rimpiazza l’antica cinta muraria. La città è storicamente mercantile e la piazza maggiore ospita – al suo centro – il mercato coperto dei tessuti (ora sostituito da bancarelle di souvenirs). Attorno ad essa, si trovano palazzi signorili e molte chiese. Proprie le chiese, oltre 200 in città, sono tra i monumenti più significativi, a rimarcare la forte religiosità cattolica della popolazione. Non ne suggerisco una in particolare, la bellezza è proprio nell’osservare i diversi stili e apprezzarne i particolari.

Su di una piccola collina si erge il castello, il complesso del Wawel: più che una fortificazione classica, è un insieme di monumenti eterogenei, tra cui la cattedrale che contiene anche la cripta funeraria dei reali polacchi. Consiglio vivamente una visita guidata della città: noi l’abbiamo fatto in italiano con il simpatico e ben preparato Antonio da Foggia, come free walking tour.

A noi Cracovia è piaciuta tantissimo, un vero gioiellino, ricca di verde, con un’ottima rete di trasporti pubblici e molto piacevole da passeggiare

La Cracovia ebraica

Per molti secoli Cracovia ebbe una notevole minoranza ebraica, pari a circa il 15-20% della popolazione. Storicamente, il quartiere ebraico è Kazimierz, nel passato una città a sé stante, ora parte di Cracovia da circa un secolo. Vi si possono trovare sinagoghe, il cimitero ebraico, centri culturali, qualche ristorante kosher. La popolazione ebraica ora è veramente esigua, meno di un migliaio di persone, ma prima della Seconda Guerra Mondiale erano oltre 60 mila. L’arrivo dei nazisti nel 1939 portò a notevoli restrizioni per gli ebrei, finché furono costretti a trasferirsi oltre il fiume Vistula in un’area adibita a loro ghetto. Di esso non rimane nulla, tranne una piazza commemorativa, con molte statue di sedie poste come ricordo dei pochi oggetti che le persone portavano con loro. La popolazione ebraica fu pressoché completamente eliminata, uccisa nelle varie retate, tra gli stenti o deportate nei vicini lager. Per i cinefili, Cracovia è anche la città di Schindler’s List, per cui la visita dell’attigua fabbrica di Oskar Schindler è un passaggio obbligato. La fabbrica è adibita a museo sulla guerra, ma sono rimaste vestigia della stabilimento originario, quali gli uffici di Schindler e del suo braccio destro Izaak Stern, oltre che alcune pentole e tegami prodotti.

Auschwitz

I luoghi del ricordo dell’Olocausto sono una parte fondamentale del nostro viaggio. La visita ad Auschwitz è sempre con una guida, composta da una prima parte ad Auschwitz I e poi il trasferimento ad Auschwitz II Birkenau, a pochi chilometri. La terza sezione principale del campo, Monowitz, non esiste più.

Auschwitz I è composta da due dozzine di baracche di mattoni; alcune di esse sono visitabili e si possono trovare le famose cataste di occhiali, valigie, capelli, presi agli ebrei ed agli altri prigionieri. La parte finale, con camera a gas e forni crematori, richiede un doveroso silenzio, pensando alle migliaia di persone uccise giornalmente, tra disumane sofferenze e continui inganni, giostrate dall’efficiente fabbrica di morte nazista.

Seppure con poche rovine rimaste, Birkenau è ancor più sconvolgente. L’immensità degli spazi, dello scalo ferroviario di centinaia di metri, rendono solo vagamente l’idea di quello che fu quell’inferno in terra.

Wadowice e i luoghi di Giovanni Paolo II

La stessa terra che vide quegli orrori, fu anche il luogo natio di San Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla. La venerazione del Papa polacco è diffusa in tutta la zona, con molte statue, vie e piazze dedicategli.

L’impatto che Giovanni Paolo II ebbe sulla Polonia fu decisamente rilevante, probabilmente fu il grimaldello che aprì la porta alla speranza di potersi finalmente liberare del giogo comunista. Abbiamo visitato la casa natale a Wadowice, paese ad un’ora da Cracovia, ora trasformata in un bel museo a lui dedicato.

In una zona periferica di Cracovia, a Łagiewniki, si trova la basilica dedicata al Santo Padre, decorata da mosaici moderni, dove si può vedere la tonaca ancora insanguinata dopo l’attentato di Ali Agca. Presso questa chiesa, vi è un altro museo su Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla fu un grande amante della montagna e questo ci porta a scrivere delle montagne, una gita fuori porta circa due ore da Cracovia.

Zakopane e i Monti Tatra

I monti Tatra sono la parte più settentrionale dei Carpazi, con cime che arrivano a oltre duemila metri. I paesaggi sono davvero incantevoli e le nostre passeggiate sono state molto piacevoli: ben indicate, bei panorami, una gioia per gli occhi e lo spirito.

Il nostro punto di partenza è Zakopane, la più rinomata località montana della Polonia; alla sera il passeggio sulla via centrale è notevole, sembra di essere in una località di tendenza tra le Alpi! Molte sorgenti termali punteggiano il territorio e ci siamo dilettati un pomeriggio presso le Terma Bania, bel complesso adatto a grandi e piccini, dove si può divertirsi sugli scivoli, oppure rilassarsi all’aria aperta sorseggiando un bicchiere di vodka, riscaldati dall’acqua a 36 gradi dello stabilimento termale.

Miniere di sale di Wieliczka

Da anni sentivo parlare delle miniere di sale vicino a Cracovia e confermo che vale la pena visitarle. Il plesso di Wieliczka è nella periferia di Cracovia e si compone di oltre 300 km di gallerie, scavate su nove livelli a profondità di oltre 150 metri, sotto terra. La visita guidata (obbligatoria), si svolge su un percorso di circa 3 km e scende fino a 100 metri circa di profondità. Le miniere furono fonte di grande ricchezza per l’area e vennero sfruttata per circa mille anni, fino a pochi decenni fa.

La bellezza del luogo, oltre che dal dedalo di passaggi dalla storia affascinante, viene anche dalla presenza di moltissime statue e decorazioni, incise direttamente sul salgemma. Ci sono molte cappelle, di cui la principale è una chiesa dedicata a S. Kinga, di oltre 30 metri di altezza e 50 di lunghezza, con degli altorilievi di pregevole fattura.

I sapori tipici della cucina polacca

Eccovi infine l’elenco delle mie pietanze preferite assaggiate durante il viaggio:

  • Pierogi: sono un grande fan di questi ravioli – cotti al vapore o in padella – con vari ripieni. Il più diffuso è il ruskie (russo), con patate e formaggio
  • Zakopianski: grande bruschetta (lunga circa mezza baguette) con formaggio e funghi, a cui si possono aggiungere salumi ed altre guarnizioni
  • Caramelle mou: ce ne sono di tantissime varietà, decisamente la mia caramella preferita!
  • Crema cremowski: dolce tipo “diplomatica” alla crema, diventato famoso per essere il preferito del Papa e ribattezzata quindi cremowski papinski
  • Bigos: stufato di verze e cavolo con pezzi di salsiccia, a volte servito dentro una pagnotta di pane
  • Kotlet: la classica cotoletta impanata, siamo pur sempre in un’area che fu dell’impero austro-ungarico! Altro classico della stessa origine, il goulasch, in versione simile più allo spezzatino italiano che alla zuppa di goulasch ungherese
  • Zuppa di funghi: i polacchi sono grandi cercatori di funghi e ci sono molti piatti con questa prelibatezza dei boschi

Vi ringrazio della lettura e spero di avervi acceso il desiderio di visitare questa parte della Polonia, restandone ammaliati come lo siamo stati noi.

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