La terrazza sul Molise: il suo panorama è così meraviglioso che ha dato nome a questo piccolo borgo d’autore

Adriano Bocci, 01 Set 2024
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Incastonata nel cuore del Molise c’è una piccola parte di questa zona del centro Italia che offre paesaggi che semplicemente spaziano dalle colline ondulate ai picchi montuosi. Un mosaico naturale, una bellezza rara: non è raro però che i borghi, abbarbicati sugli speroni rocciosi, regalino panorami da togliere il fiato. Oggi parliamo di uno fra questi dalla posizione particolarmente pregiata, tant’è che lo si conosce anche come terrazza sul Molise. Vedute mozzafiato e un po’ di gossip storico, lontano dal turismo più battuto dall’overtourism che tanto si discute in questi giorni: antiche rovine di castelli, santuari di fede e leggende, e una posizione dominante: Miranda, quel puntino che sta vicino a Isernia, la città che va ammirata. Il suo nome deriva forse dalla bellezza del tutto, col termine mirandus che vuol dire meraviglioso in latino. E come dargli torto?

La storia di Miranda (Isernia). Medioevo, Rinascimento, e tanto da vedere

 
 
 
 
 
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Il borghetto di Miranda, in provincia di Isernia, si vanta di una storia antica che risale all’epoca medievale. Precisamente all’XI secolo, fra le dominazioni longobarde e normanne: le prime notizie certe sul feudo di Miranda stanno nel Catalogo dei Baroni normanni che la documenta come amministrata da Roberto di Miranda sotto il conto di Raul di Molise. Nel tredicesimo secolo il feudo passa nelle mani della famiglia d’Isernia (coinvolta in un sacco di dispute in varie parti del Molise), per poi passare a un’altra famiglia, la Di Somma, non senza qualche peripezia (e per 9.000 ducati).

Fra i Di Somma ci sono stati vari conflitti interni: si dice che una faida fra due rami della famiglia avesse portato a uno stallo, con alcuni membri che complottavano contro altri parenti per il controllo diretto del castello; alcuni vennero accusati di tradimento e cattiva gestione delle risorse, provando a vendere parte del feudo. Tra le varie cose ci fu un matrimonio combinato che non fu consumato se non dopo settimane cedendo solo causa forti pressioni da entrambe le famiglie.

Tra le varie cose nel XIX secolo ci fu un piccolo intervento di restauro legato a una fontana quattrocentesca che faceva parte del cuore del borgo. Venne demolita anche a causa di una maledizione che aleggiava sull’acqua che sgorgava dalla sua fonte, portando sfortuna (pesante) a chiunque la usasse per scopi diversi dal bere. Una perdita a livello di memoria storica, purtroppo, ma non è la sola: sempre nel XIX secolo (a metà, nel 1851) venne trovato il bassorilievo funerario di Ramia Italia, una donna del I secolo a.C. raffigurata in un’antica stele scoperta in quel periodo.

Avvolta in un mantello e con un’espressione enigmatica, un po’ come la Gioconda, osserva chiunque la guardi, mettendo in soggezione cercando di raccontare una storia dimenticata. Prima di stare nel comune era murato in una casetta di campagna, trovato lì vicino sotto una quercia. Si crede che sia stata una nobildonna caduta in disgrazia, forse causa scandalo; ora come ora il bassorilievo di Ramia è conservato nel municipio di Miranda.

Col XX secolo, come molti borghi, venne coinvolta nelle due guerre mondiali ma riuscì a conservarsi gran parte dell’identità storica: nella Grande Guerra, poi, Miranda passò indenne ai bombardamenti, perché fu solo meta di risorse e viveri. Tutt’oggi è un borgo dal fascino antico, tutto da vedere. Ma a tal proposito, cosa vedere a Miranda?

Miranda, Isernia: cosa vedere

Considerate che buona parte delle cose da vedere a Miranda sono collegate a Isernia. Miranda d’altronde è un comune di Isenia di nemmeno 1000 anime.

  • Chiesa di Santa Maria Assunta
  • Cappella di Santa Lucia
  • Castello di Miranda
  • Fontana Fraterna (Isernia)
  • Museo Nazionale del Paleolitico (Isernia)
  • Cattedrale di San Pietro Apostolo e Arco di San Pietro (Isernia)

Chiesa di Santa Maria Assunta

La Chiesa di Santa Maria Assunta di Miranda è la principale chiesa del borgo e sta a Via Duomo. La sua costruzione iniziò nel 1493, ma fu interrotta perché usata come cimitero. I lavori ripresero solo con l’avvento di Napoleone e finirono nel 1891. La chiesa è divisa in tre navate e ha un altare maggiore adornato con ottone dorato e un prezioso organo del 1700. La campana originale, fatta coi metalli raccolti dalla comunità, fu rubata nella Seconda Guerra Mondiale. Non solo ha l’organo del ‘700 con le canne dorate, ma anche l’altare di S.Antonio, fatto in pietra antica di Sicilia (che oggi è introvabile). La chiesa è completata dalla Cappella di S. Lucia, legata a una leggenda popolare.

Cappella di Santa Lucia

La Cappella di Santa Lucia a Miranda è una piccola cappella sulle alture delle Coste Grandi che dà una vista panoramica mozzafiato su tutta la vallata di Isernia e sulle montagne circostanti (come il Matese). È costruita vicino a una grotta che, secondo la leggenda, fu il rifugio di Santa Lucia mentre fuggiva dai persecutori. All’interno della cappella c’è un’effigie della santa, ritrovata nella grotta stessa.

Castello di Miranda

Il Castello di Miranda ha le origini probabilmente del XI secolo, nel periodo normanno, quando la posizione strategica sul promontorio ne fece il fulcro del primo insediamento. Castello che è stato successivamente ampliato in più modi e ha visto il passaggio di tante famiglie nobiliari, inclusi i Di Somma (il loro stemma è ancora nel comune). La facciata è di architettura normanna e le solide mura con le torri dominano il paesaggio circostante, ma è comunque in rovina. Ha un fascino tutto suo, e una vista tutta sua.

Fontana Fraterna (Isernia)

Nella vicina Isernia c’è da vedere la Fontana Fraterna, tra i simboli più riconosciuti di Isernia. Opera d’arte pubblica che racchiude secoli di storia, nata nel XIII secolo e fatta da blocchi di pietra calcarea, molti dei quali provenienti da monumenti romani e medievali della zona. La fontana presenta sei getti d’acqua e una struttura a loggia, che la rende molto elegante. La Fontana Fraterna era in Piazza Fraterna, davanti alla Chiesa della Concezione, ma venne spostata in Piazza Celestino V dopo i bombardamenti alleati del ’43, facendola sopravvivere.

Museo Nazionale del Paleolitico (Isernia)

Il Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia è un’importante istituzione tutta dedicata alla preistoria, vicino al sito archeologico di Isernia La Pineta, uno dei più significativi d’Europa. Il museo mostra reperti del Paleolitico inferiore, con strumenti litici e resti di animali preistorici. Un’attrazione da vedere è il famoso dentino di Isernia, un dente umano di 586.000 anni fa. Il museo è a dir poco immersivo perché ha ricostruzioni a grandezza naturale di animali e ambientazioni preistoriche.

Cattedrale di San Pietro Apostolo e Arco di San Pietro (Isernia)

La Cattedrale di San Pietro Apostolo è costruita sulle basi di un tempio pagano italico del terzo secolo a.C. ed ha subito numerosi rimaneggiamenti e ricostruzioni nel corso dei secoli, principalmente a causa dei terremoti che hanno colpito la regione, come quello devastante del 1805. Ora come ora l’aspetto è la risultante di interventi del XIX secolo quando venne costruito il pronao neoclassico (c’è tutt’oggi). Divisa in 3 navate e con decorazioni in marmi policromi, ha una cupola affrescata nel 1927-1928 da Amedeo Trivisonno, che rappresenta il Dogma dell’Assunzione.

Particolare interesse viene dal campanile, che è più famoso come l’Arco di San Pietro, attraverso cui passa una delle strade principali di Isernia. Ha un arco ogivale e statue romane incorporate, con l’interno che ha opere d’arte come l’icona della Virgo Lucis, tavola bizantina del quindicesimo secolo e tanti altari barocchi.



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