Con i suoi 30 chilometri è il più grande di tutta l’isola: se visiterai la Sardegna questa primavera, dovrai assolutamente passare anche da queste parti

Ammettilo: anche tu, quando senti la parola Sardegna, pensi al mare. E come darti torto: la seconda isola più grande del Mediterraneo (anche la prima è italiana, e ovviamente è la Sicilia) è un vero e proprio paradiso per chi ama vivere le meraviglie del mare, le spiagge dalla sabbia candida come La Pelosa a Stintino o il Poetto di Cagliari. Sapevi però che l’isola dei nuraghi è anche uno dei luoghi più interessanti di tutta Europa? Qui, infatti, ci sono siti archeologici che hanno migliaia di anni, c’è una città (italiana) dove si parla correttamente il catalano esattamente come succede a Barcellona, e soprattutto c’è uno dei laghi artificiali più grandi d’Europa. Sì, proprio lui, il Lago Omodeo, che si estende per circa 30 km e fa parte di 11 comuni nella provincia di Oristano. Un luogo naturale ma originato dall’opera del uomo, che è una risorsa fondamentale per il territorio e, dal punto di vista turistico, un luogo imperdibile. Ecco perché.
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Dal 1924 è il lago che ha ridisegnato il paesaggio della Sardegna
La lunga storia del lago Omodeo nasce un secolo fa, più precisamente nel 1924, anno in cui venne costruita la diga di Santa Chiara, poi sostituita nel 1997 da una nuova diga (alta 100 metri e lunga quasi 600) intitolata alla giudicessa Eleonora d’Arborea, figura storica di fondamentale importanza per la Sardegna medievale.
Il Lago Omodeo, alla cui nascita corrispose anche la bonifica delle malsane zone paludose intorno ad Oristano, oggi fa parte dei siti comunitari di interesse paesaggistico e ambientale. Alla storia di un luogo magico, infatti, si accompagna la bellezza naturalistica. Il lago è circondato da altopiani basaltici, aspre montagne e vegetazione avvolgente: lecci e macchia mediterranea, e anche roverelle, salici, pioppi e olmi. La vallata ricoperta d’acqua custodisce un tesoro archeologico: insediamenti nuragici e quello prenuragico di Serra Linta stanno sott’acqua insieme a una foresta tropicale fossile, antica circa 20 milioni di anni, e al suggestivo paesino di Zuri. Di recente è completamente riemersa la villa del capocentrale, diventata meta turistica.
Esplorando le acque in canoa o kayak e le rive in trekking o rilassanti passeggiate, è possibile osservare il volo di falco pellegrino e ghiandaia, varie specie di anatre e aironi, tartarughe e testuggini. Noi abbiamo fatto una bella gita in barca partendo dal vicino paese Sorradile, che fa parte dei borghi autentici d’Italia e funge da ‘cerniera’ fra pianura e montagna nella valle del Tirso. Basta fare pochi km da Sorradile per raggiungere uno la sagoma inconfondibile del nuraghe Losa che si erge sull’altopiano basaltico di Abbasanta.
Il nuraghe Losa
Il nuraghe Losa si trova ad Abbasanta, ed è una delle più celebri, ben conservate e rappresentative testimonianze megalitiche della civiltà nuragica immersa nel verde della Sardegna. Il complesso, interamente costruito con grossi blocchi di basalto, è costituito da un nuraghe trilobato, risalente al XV-XIV secolo a.C., un antemurale e resti di un villaggio di capanne circolari, realizzati tra il XIII-IX a.C. Del vastissimo insediamento attorno, esteso per tre ettari e mezzo, solo una piccola parte è stata scavata. In vari punti si possono osservare resti di abitazioni nuragiche e, soprattutto, case di epoca tardo-punica, romana repubblicana e imperiale, tardo-romana e bizantina. Immergiti nella storia della Sardegna.
Cosa vedere nei dintorni del lago Omodeo
Se Abbasanta e Ghilarza sono i centri abitati più grandi nella zona del lago, tutt’intorno si sviluppano una serie di piccoli centri con alcuni interessanti elementi di storia, archeologia e cultura per i quali vale la pena allungare il viaggio. Come la chiesa romanica San Pietro di Zuri, proprio a Ghilarza, magnifica costruzione dalla pietra rossa intensa, situata a metà tra i centri di Soddi e Boroneddu. Interessante anche il museo naturalistico dell’Oasi di Assai a Nughedu Santa Vittoria e il parco naturale di Sa Crabarissa ad Austis. Se poi volete continuare ad andare alla ricerca di nuraghi, qui ce ne sono molti altri: il nuraghe Oschini (Ghilarza), il nuraghe Sanilo (Aidomaggiore) e il nuraghe Iloi (Sedilo). Sono solo 4 dei quasi 7000 nuraghi che ci sono in tutta la Sardegna, una regione che, come abbiamo visto, non è solo mare!