Adriano Bocci, 21 Ott 2024
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Nel vero e proprio cuore della Germania, adagiato sulle sponde di un tranquillo fiume di nome Mosella, c’è un piccolo borgo che sembra uscire direttamente da una fiaba: si chiama Cochem e tra case a graticcio dalle belle facciate, torri medievali che si innalzano al cielo e uno stupendo castello che domina la valle, ogni angoletto (davvero, è pieno) invita a stare in un’atmosfera d’altri tempi. Panorami da urlo in diversi punti, colline terrazzate e vigneti secolari (amanti del vino, preparatevi) vanno a dipingere il paesaggio con belle sfumature di verde: il Reichsburg Cochem, il castello con le torri imponenti e una storia antica, domina su tutti. Non è solo ciottoli e storia, però, perché in questo angoletto della Renania-Palatinato c’è molto da vedere (e da bere).

Cochem, in breve

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Le case colorate a graticcio di Cochem

Tempi antichi quelli di Cochem coi primi insediamenti tra celti e romani. La posizione sul fiume Mosella l’ha resa automaticamente importante per commercio e trasporto sin da subito, ma la prima menzione ufficiale della città è dell’866, la Villa cuchema. Nel Medioevo diventa quindi un importante centro commerciale, e nel 1294 è proprietà imperiale, ma solo poco più di trent’anni dopo ottiene i diritti di città. Fu qui che comincia a fortificarsi creando l’Enderttor e il Martinstor, porte medievali che difendono gli accessi principali. Al centro svetta il Reichsburg Cochem dell’anno 1000 (più vecchiarello) come baluardo sulla Mosella. Ci son stati periodacci, ma li nominiamo fra poco.

Cosa da dire è che nel 1932 si è fuso con due villaggi vicini, Cond e Sehl: le due piccole comunità di pescatori sulle sponde della Mosella si unificarono con la costruione di un ponte. Ha avuto un ruolo abbastanza importante in tempi di guerra anche moderni, anche se purtroppo nella Seconda Guerra Mondiale buona parte del centro storico è andato perduto. Sempre a Cochem c’era lo staff operativo di un sottocampo del campo di concentramento di Natzweiler, tra i villaggi di Bruttig e Treis. Nel sottocampo c’erano sui 13.000 prigionieri che erano costretti a lavorare per la Bosch, che al tempo faceva componenti essenziali per l’esercito tedesco. Se per questo nella Guerra Fredda venne fatto un bunker segreto della Bunderbank per custodire le riserve di emergenza di banconote.

Il Reichsburg Cochem, il castello delle meraviglie

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Reichsburg Cochem, castello di Cochem

Si domina la città intera da sopra una collina ed è l’icona indiscussa di Cochem. Il Reichsburg Cochem tra torri imponenti e mura stupende richiamano vecchie battaglie e un sacco di foto da fare. Nasce più o meno attorno all’anno 1000, ma le testimonianze scritte ci sono solo più avanti; il castello, come tutti, faceva da fortezza difensiva con la posizione strategicamente utile sulla riva del Mosella per monitorare il traffico fluviale. Tuttavia conobbe periodi bui, come quasi tutti i castelli: nel 1689 nella Guerra dei Nove Anni è stato distrutto dalle truppe di Luigi XIV re di Francia, bruciando il castello praticamente per intero. Le rovine sono rimaste abbandonate a lungo. Nella Guerra dei Trent’anni, invece, è stata assediata ma non conquistata; Cochem ha avuto una lunga ricostruzione ed è caduta sotto la Francia dal 1794 al 1815, assegnata poi al Regno di Prussia dal Congresso di Vienna.

La svolta per il castello avviene solo nel 1868 quando un commerciante di Berlino (Louis Fréderic Jacques Ravené) compra le rimanenze del castello. In linea col romanticismo dell’epoca, Ravené ha fatto ricostruire il castello in stile neogotico mettendo tutti quegli elementi da fiaba che lo fanno essere, in tutta tranquillità, tra gli edifici più belli di tutta la regione, considerando quanto bene sta coi paesaggi circostanti. E difatti, oltre all’architettura, il castello passa una vista stupenda sulla valle della Mosella e sui vigneti terrazzati. Ci sono tour guidati che portano tra le sale arredate ricreando l’atmosfera di quei tempi, e dalle torri lo sguardo si va semplicemente a perdere tra i meandri del fiume e le colline lì intorno. E se il castello è il cuore storico della città, i paesaggi sono a tutti gli effetti la cornice naturale, una tela di colline verdi.

E infatti, a parlar di colline e di vigneti, i vigneti terrazzati che si arrampicano fanno da culla a uno dei vini bianchi più pregiati al mondo, che probabilmente conoscete: il Riesling. Qua l’uva matura a condizione letteralmente perfetta, e una passeggiatina tra i vigneti è nella bucket list di cose da fare. Fuori dal vino c’è il suo motore, il fiume Mosella, che tra l’acqua calma e le anse tranquille è stupendo e ci si possono fare piccole crociere per scoprire i borghi che ne toccano le rive. Certo, certe cose si possono anche vivere, perché Cochem ha diversi sentieri escursionistici che portano tra le colline: il più famoso è il Cochemer Krampen, tratto di 24 km che segue il fiume, ma c’è pure l’area naturale protetta di Brauselay dove la vegetazione mediterranea si unisce a quella locale a fare un habitat a dir poco diverso. Lì vicino c’è un’oasi naturale di nome Dortebachtal che ha cascate, boschi e paesaggi da cartolina per una bella giornatina di trekking.

Cosa vedere a Cochem?

 
 
 
 
 
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  • Reichsburg Cochem. Il castello imperiale è il simbolo della città, costruito nel XI secolo e ricostruito nel XIX in stile neogotico. Ne abbiamo parlato prima, ma sta su una collina e offre tour guidati e viste stupende sulla Mosella e sui suoi vigneti, oltre a qualche evento speciale (i banchetti medievali, principalmente).

  • Altstadt, la città vecchia. Passeggiare per la città vecchia di Cochem è l’equivalente di un’atmosfera medievale quasi da fiaba: le stradine ciottolose e le tante case a graticcio colorate, con tanto di piazza del mercato, sono meravigliose. Caffè, ristoranti, botteghe artigianali, vendita di vino, vino e tanto vino. Pittoresco, ma con le bollicine.

  • Moselland Museum. Sta a pochi chilometri da Cochem ed è da viaggio nel tempo: mostra la vita rurale degli anni ’50 e ’60 nella Mosella. Trattori d’epoca perfettamente restaurati, strumenti agricoli e ricostruzioni di una scuola, una taverna e anche una fucina, ossia -la- cultura locale e la tradizione vinicola.

  • Pinnerkreuz. Qui su Maps, anzitutto! È un punto panoramico che si raggiunge con una seggiovia, la Cochemer Sesselbahn. C’è una vista da cartolina sulla città, sul castello, sul fiume Mosella e sui vigneti.

  • Bundesbank-Bunker Cochem. Il bunker segreto della Guerra Fredda che custodiva miliardi di marchi tedeschi oggi è visitabile e spiega bene certi dettagli della storia recente tedesca. Ospitava fino a 100 persone in caso di attacco nucleare, con riserve di cibo, acqua e sistemi di ventilazione.

  • Historische Senfmühle. Questo invece è il mulino della senape di Cochem, attivo dal 1810, con tour guidati e degustazioni che sono un amore. La senape aromatizzata al miele è qualcosa che comunque si trova, la senape aromatizzata al miele e al Riesling la trovi solo qui. Anche come souvenir da portare a casa.

  • Porta Enderttor. Nata nel 1332, l’Enderttor è una delle antiche porte della città, parte delle fortificazioni medioevali; segna l’ingresso settentrionale alla città vecchia, ed è uno dei punti più fotografati di Cochem.

  • Weingut Kloster Ebernach. Storica azienda vinicola che sta nel monastero di Ebernach e fa ottimi vini, soprattutto il Riesling. Se può partecipare a degustazioni, esplorare i vigneti e conoscere la lunga tradizione vinicola della Mosella.

Come arrivare a Cochem

Per arrivare a Cochem ci sono varie opzioni di trasporto facilmente accessibili. In auto puoi seguire l’autostrada A48 che collega Coblenza e Treviri. Se arrivi da est è utile l’uscita Kaisersesch (No. 4), da dove prosegui per 12 km fino a Cochem. Da ovest invece ti serve l’uscita Ulmen (No. 2) e continuare per altri 23 km. Cochem è ben collegata anche col treno, coi collegamenti sulla linea ferroviaria tra Coblenza e Treviri. Il treno regionale RE1 ci mette sui 40 minuti da Coblenza e sui 50 minuti da Treviri per arrivare alla stazione di Cochem.
Probabilmente però ci andrai in aereo e l’aeroporto più vicino è Francoforte-Hahn a 43 km da Cochem (circa), servito anche da Ryanair e similia. Qui c’è l’Airport Shuttle Mosel che porta direttamente in città; in alternativa ci sono altri aeroporti internazionali tipo quelli di Colonia-Bonn (110 km), Lussemburgo (130 km), Francoforte (144 km) e Düsseldorf (159 km), con collegamenti in treno o macchina.



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