Selfie d’altri tempi: agli Uffizi arrivano 25 autoritratti d’autore, da Raffaello a Chagall

Stefano Maria Meconi, 29 Nov 2023
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Che il Museo degli Uffizi sia decisamente al passo con i tempi, ce n’eravamo accorti già da tempo. La direzione di Eike Schmidt si è caratterizzata in questi anni per una attenzione particolare alle nuove tendenze social, prima tra tutti con la decisione di coinvolgere Chiara Ferragni e numerosi altri influencer in campagne promozionali. I risultati? Eccezionali, con aumenti a due cifre della frequentazione del più importante museo di Firenze da parte dei giovani e giovanissimi. Da qualche mese, il focus si è spostato sui selfie d’altri tempi, quelli che nel più canonico linguaggio artistico si chiamano autoritratti. E che, da soli, costituiscono una vera e propria collezione nella collezione. Che in questi giorni si è arricchita ancora di più. Vediamo come.

Selfie d’artista: i 2000 autoritratti degli Uffizi aumentano

Lo scorso mese di luglio, il direttore Schmidt comunicò una scelta storica: unificare la collezione degli autoritratti degli Uffizi, dandogli uno spazio specifico all’interno del percorso espositivo. Del resto, si parla di duemila opere (dipinti, disegni e sculture), di cui ne sono state selezionate 255 e collocate nella Galleria, in sale con pannellature di colore rosa acceso, lo stesso colore degli abiti del Cardinal Leopoldo scolpito da Giovanni Battista Foggini. Un allestimento che è sì cronologico, ma anche incentrato sul significato stesso dell’autoritratto nella storia e il suo parallelo con i selfie di oggi, degli autoritratti sempre a portata di mano grazie agli smartphone. Perché l’arte cambia, ma i linguaggi si adattano ai tempi correnti.

Ed ecco che questa fantastica aggiunta, che si celebra proprio in vista del periodo natalizio, si arricchisce di 25 autoritratti di straordinario valore artistico. Si tratta di rientri da mostre all’estero e donazioni, che includono capolavori di maestri del calibro di Raffaello Sanzio, Gian Lorenzo Bernini, Velazques, Rubens, Chagall, Guttuso, Morandi fino a Yayoi Kusama. Anche qui, il criterio cronologico si adatta alla collezione esistente, ma aggiunge anche tocchi legati alla contemporaneità.

Tra questi, l’esposizione di un lavoro della pittrice seicentesca Camilla Guerrieri di Fossombrone, la Caravaggio delle Marche, che dal Merisi prese molto della sua cifra stilistica ma che, specie se paragonata ad Artemisia Gentileschi, rimane ancora nascosta tra le pagine della storia.

Il Museo degli Uffizi, un concentrato di arte

Vero e proprio polo artistico per Firenze e per tutta l’Italia, il Museo degli Uffizi non è solo centrale rispetto al capoluogo toscano, ma è un vero e proprio polo culturale per tutto il Paese. Nel 2022, con i suoi 4 milioni di visitatori, ha addirittura raggiunto i livelli di visitatori pre-pandemia, con 35 milioni di incassi e investimenti in 164 restauri, che hanno permesso, tra gli altri, di recuperare due pale del Veneziano e del Verrocchio. 

Non solo: il complesso degli Uffizi (che include anche Palazzo Pitti e Giardini di Boboli) è stato lo scorso anno il quarto complesso museale più visitato al mondo e il primo in Italia (i Musei Vaticani, 2° nella classifica mondiale, si trovano ufficialmente nella Città del Vaticano). Nella classifica dei musei più visitati in Italia c’è sempre Firenze con la Galleria dell’Accademia (1,4 mln), Venezia con il Palazzo Ducale (1,1 mln) e Torino con il Museo Egizio, che ha raggiunto i 900mila visitatori.



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