Corsica del Nord in barca a vela
Premetto che non ero mai stata in Corsica, e la scorsa estate ho deciso di scoprirla per una settimana in barca a vela con un charter della scuola nautica Oversea di Rosignano (LI), con la quale ormai navigo spesso da diversi anni. La barca è una bellissima Jeannau 54 dotata davvero di tutti i confort e lo skipper ha svariati anni di esperienza di navigazione e regate in tutto il mondo.
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Isola di Capraia
Siamo partiti in 6 dal porto turistico di Cala dei Medici, a Rosignano Solvay (LI) nel primo pomeriggio ed abbiamo fatto la prima tappa dopo poche ore di navigazione, all’Isola di Capraia, che già conoscevo perché ci sono stata davvero svariate volte, sempre e solo in barca e devo dire che è un posto che adoro. L’isola è molto piccola, turistica ma non troppo frequentata anche in alta stagione, piacevole da girare a piedi ma sicuramente meravigliosa da scoprire in barca, perché piena di piccole calette con acque turchesi limpidissime.
La maggior parte di queste calette si raggiunge via mare, e le spiagge raggiungibili via terra sono poche e piccole e per lo più ghiaia o scoglio. Il paese è piccolo ma molto carino. Nella parte bassa si trova il porto con alcuni negozi e ristoranti, mentre nella parte alta, raggiungibile a piedi in 5 minuti di camminata o con il pulmino, si trovano le abitazioni, ristoranti, piccoli locali e la fortezza, oltre a sentieri per trekking che attraversano tutta l’isola e da cui si gode di una spettacolare vista sul mare.
Torre di Santa Maria
La mattina successiva siamo partiti alla volta della torre di Santa Maria che si trova tra Capo Corso (Macinaggio) e Barcaggio, dove abbiamo ormeggiato per fare il bagno. Siamo scesi a terra con il tender per vedere la torre e le spiagge intorno. Il paesaggio è decisamente selvaggio, bellissimo, poca gente probabilmente dovuto al fatto che questi posti non sono facilmente raggiungibili via terra; acqua a dir poco meravigliosa, cristallina e con colori che spaziano dall’azzurro al blu intenso. Ai piedi della torre ormai diroccata e immersa nell’acqua, che risale al 1500, costruita probabilmente come torre di avvistamento per difendersi dai pirati, si trova una spiaggia di sabbia e ciottoli, se non ricordo male, e da lì si prosegue a piedi per un sentiero che costeggia il mare (il sentiero dei Doganieri) che porta ad una spiaggia meravigliosa, di sabbia chiarissima, poco più avanti con acqua dai colori spettacolari e che dovrebbe essere Cala Genovese. Ho successivamente scoperto che questo sentiero collega Macinaggio a Centuri e tocca tutte le più belle calette di questa zona meravigliosa.
Da qui abbiamo navigato verso Centuri, e passando dalla Giraglia, una piccola isola disabitata, che sembra priva di vegetazione, oggi riserva naturale, su cui si trovano un faro e una torre di avvistamento.
Centuri mi è piaciuto tantissimo, piccolo paesino di pescatori, che abbiamo raggiunto sempre con il tender avendo ormeggiato nella baia davanti al paese. Case colorate che si affacciano sul mare, e la sera al porticciolo davanti ad un aperitivo o semplicemente passeggiando, si assiste a un tramonto che tinge il cielo di toni che vanno dal rosa al rosso intenso, uno spettacolo davvero! Centuri è famoso per l’aragosta purtroppo non si trova più a prezzi che definirei ridicoli come succedeva un po’ di anni fa, ma che comunque rimane degna di nota. I ristoranti non sono particolarmente economici ma si trovano comunque posti in cui mangiare a prezzi onesti.
Saint Florent e Saleccia
Il giorno successivo ci siamo svegliati a Punta Mortella dove avevamo buttato l’ancora la sera precedente. Punta Mortella si trova nella zona del Desert des Agriates, ad ovest di Saint Florent. Anche qui siamo scesi con il tender per andare a vedere la torre genovese e le piccole insenature di sabbia bianca e acque turchesi cristalline che si trovano nei dintorni.
La spiaggia di Loto che comunemente è chiamata la spiaggia della Mortella, è davvero molto bella, sia per il paesaggio che per i colori. Sabbia fine, acqua incredibilmente azzurra e sicuramente meno frequentata della Saleccia, sia per numero di persone sulla spiaggia che per barche ormeggiate. Sul fondale spesso si trova la poseidonia, una pianta acquatica protetta (infatti bisogna fare attenzione a dove ancorare).
Da qui siamo andati al fiume Santo, raggiunto sempre in tender con ormeggio nei pressi. Su questa baia dall’acqua turchese (ma dove non è stupendamente turchese l’acqua in questo posto?) si affacciano tre piccole spiagge di sabbia bianca, tutte e tre bellissime. Sulla spiaggia si trova la foce del fiume, che fino ad un certo punto si può percorrere a piedi, poi però causa alghe/profondità fondale, si può risalire con un gommone. La foce ha acqua trasparente, nella quale è possibile passeggiare e neanche troppo fredda. Si sente nell’aria il profumo del mirto e di altre erbe aromatiche. Le spiagge che si trovano li intorno sono tutte bellissime, di sabbia fine chiarissima e acqua trasparente.
Sempre in zona si trova la Saleccia, la mia preferita. Una delle migliori spiagge che ho visto in questi giorni. E devo dire che svegliarsi con intorno un paesaggio del genere, acque che definire cristalline non rende l’idea, e buttarsi in mare di mattina presto, quando ancora c’è silenzio ed i turisti non prendono d’assalto la spiaggia, è una delle sensazioni più belle che ho provato. Tra l’altro ho visto delle razze che nuotavano pacifiche sotto la barca, bellissime. È davvero particolare sia per i colori che per il tipo di natura. Circondata dalla pineta, sabbia bianca, dune, vegetazione bassa, acqua caraibica. Però per poterla apprezzare in tutta la sua bellezza va vista la mattina presto o fuori stagione perché essendo la spiaggia raggiungibile solo via mare, arrivano davvero tantissime persone con una specie di taxi boat che le porta in spiaggia e le viene a riprendere, costantemente, per tutto l’arco della giornata e questo purtroppo, benché favorisca il turismo, impedisce di godere a pieno di tutto il paesaggio e della bellezza di questa zona.
Tra l’altro la mattina presto fanno delle bellissime passeggiate a cavallo in spiaggia e nella zona circostante, che non ho avuto il piacere di provare perché eravamo sempre in navigazione. Queste piccole baie sono comunque tutte collegate dal sentiero che costeggia il mare, di cui a volte abbiamo percorso dei tratti ma brevi, non avendo in effetti l’attrezzatura adatta a camminare. I sentieri sono semplici e tranquillamente percorribili, ma magari non adattissimi alle infradito! E consiglio vivamente la passeggiata perché la vista è sempre spettacolare, sempre! Ovviamente sia la Saleccia che la spiaggia di Lotu sono spiagge libere, no stabilimenti, forse c’è un piccolo bar nei pressi di Lotu.
La notte trascorsa a Saint Florent l’abbiamo passata in porto, che credo sia stato uno dei pochi in cui ci siamo fermati per dormire, abbiamo quasi sempre preferito fare rada e scendere a terra col tender, perché comunque dormire in rada ti permette di entrare ancora più in contatto con ciò che hai intorno, e vedere il cielo stellato lontano dalle luci del paese, il silenzio, il rumore dell’acqua, anche se in realtà sono state più le sere che abbiamo fatto festa, cenato e ascoltato musica sempre a bordo. Saint Florent è un paese davvero molto carino, la parte bassa del porto è piena di ristoranti e locali, mentre nella parte alta si trovano vicoli e stradine, chiese, fontane, piazzette pittoresche in cui fermarsi a bere. Sarebbe sicuramente stato bello vederla di giorno per apprezzare al meglio la vista panoramica.
Ile Rousse e Calvi
La navigazione è proseguita verso l’Ile Rousse, l’Isola Rossa, direzione Calvi. L’Isola Rossa prende il nome dal colore delle rocce e pare che il paese sia molto carino da visitare. Abbiamo però proseguito per Punta Spanu di Lumio, nei pressi di Sant’Ambrogio, dove abbiamo ormeggiato e siamo scesi con il tender per raggiungere queste bellissime calette, particolarissime e diverse nei colori da tutte quelle precedentemente visitate. Punta Spanu è un parco naturale. Vegetazione mediterranea, bassa, colori che variano dai toni dell’arancio al marrone bruciato, verde. Le rocce hanno forme particolarissime, anche gli scogli, enormi, e se non ho capito male sono stati gli agenti atmosferici a modellarle nel corso del tempo. Merita davvero una passeggiata in mezzo a questo paesaggio fantastico.
Da lì abbiamo trascorso la notte a Calvi, sempre in porto. Il paese è abbastanza grande e comprende la parte bassa, La Marina, e la parte alta costruita su un promontorio roccioso, cinta da mura ocra, in cui si trova la fortezza. Merita una passeggiata a piedi fino alla fortezza genovese nella parte alta, da cui si vede tutto il paese sottostante ed il porto illuminato dalle luci gialle che lo rendono ancora più particolare. Caratteristiche le targhe con i nomi dei vicoli scritti in corso e italiano nella parte alta del paese.
Non avendo sufficiente tempo per proseguire oltre, siamo tornati indietro navigando fino alla Baia di Giottani, dove ci siamo fermati per mangiare e fare il bagno. La baia è molto piccola e poco frequentata, acqua spettacolare, volendo si raggiunge una piccola spiaggia di ghiaia. Il paesino è molto piccolo e si affaccia sulla baia. Da lì siamo ripartiti per Macinaggio, dove abbiamo trascorso la notte. Macinaggio è un agglomerato di case intorno al porto, in cui si trovano svariati localini in cui mangiare o fare serata. Il giorno seguente, prima di rientrare verso Capraia, abbiamo fatto una piccola sosta con bagno alla spiaggia del Tamarone, nei pressi di Macinaggio, spiaggia di sabbia molto bella, acqua limpida, caraibica anche questa.
Avrei sicuramente voluto avere più tempo e proseguire ancora un’altra settimana perché abbiamo visto dei posti a dir poco meravigliosi coprendo solo una piccola parte dell’isola, immagino quanto ancora possa esserci di bello da vedere. Al di là della passione per la vela che ho e quindi navigando spesso, penso che visitare per la prima volta l’isola in barca sia stata un’esperienza positiva, perché immagino che in alta stagione via terra sia improponibile, considerando anche che tante calette sono raggiungibili solo via mare.
Dove mangiare a Capraia
Ci siamo fermati a Capraia per la vigilia di Ferragosto, siamo arrivati nel pomeriggio, quindi scesi a terra, cena alla Garitta, in terrazza, e devo dire che nonostante fosse la vigilia, abbiamo mangiato benissimo, anche se con molta, troppa calma, ma i piatti di mare sono sempre eccezionali. Molto buono a Capraia e particolare è il Carabottino, che si trova nella parte alta del paese, gestione familiare, tavoli all’aperto, spartano, ma cucina eccezionale, pescato loro del giorno, porzioni abbondanti e prezzo contenuto, non mi ha mai delusa. Dopo cena siamo arrivati a piedi nella parte alta del paese, dove si trovano un paio di localini after dinner, ed abbiamo festeggiato lì il ferragosto. La mattina all’alba siamo ripartiti direzione Rosignano, e ho visto l’alba più bella che mi ricordi. Uno spettacolo davvero, colori e paesaggio circostante meravigliosi. Ci siamo fermati a pranzo e a rifesteggiare al faro di Vada e poi siamo rientrati in porto.
Devo dire una bellissima vacanza, anche se penso che la vela non sia adatta a tutti ma regala delle sensazioni pazzesche, ti mette in contatto con tutto quello che hai intorno ma soprattutto con te stesso, ed è davvero impagabile. Consiglio vivamente valutando sempre con attenzione skipper ed equipaggio. Buon Vento!