Venezia, che bellezza!
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GIORNO 1
Partiti dalla stazione di Brescia di prima mattina intorno alle 10 scendiamo a Venezia Mestre dove compriamo subito la carta Rolling Venice, che ci servirà per avere sconti sul biglietto dei musei e ci permetterà di viaggiare comodamente all’interno del territorio veneziano. Dopo lunghe ricerche, troviamo la fermata del bus 53 diretto a Padova e ci fermiamo ad una fermata distante 500mt dall’hotel presente nello Smartbox. Il Ca’ Tron è il classico hotel di passaggio, sulla strada, adatto a turisti che vogliono avere un punto d’appoggio fuori dal caos della città ma non molto lontano da quest’ultima; il personale è giovane e molto gentile e le camere sono spaziose e pulite. Verso le 13 siamo quindi in città (col senno di poi il bus 53 si poteva prendere anche da Piazzale Roma, capolinea di ogni trasporto pubblico che porti a Venezia, molto vicino alla stazione Santa Lucia) e cominciamo subito a percorrerne le strette calli sino ad arrivare in Piazza San Marco, gremita di turisti e di piccioni, dove subito scattiamo parecchi selfie con la Basilica sullo sfondo; proprio la Basilica sarà la nostra prima meta. La coda non è lunghissima e ci permette di ammirare le splendide volte mosaicate che già ti fanno capire quali magnifiche opere d’arte si potranno trovare al suo interno. Cosa dire, l’interno è semplicemente eccezionale: i mosaici dorati, in pieno stile bizantino e orientale, la fanno da padrone e poterli ammirare da così vicino è una sensazione davvero magnifica. Terminata la visita, dopo aver scattato alcune foto all’imponente Campanile e alla Torre dell’Orologio, ci spostiamo poco più in là verso Palazzo Ducale, sede del potere dei dogi; il biglietto costa 12€ e comprende la visita alle stanze principali del palazzo, al Museo Correr, che raccoglie le opere di alcuni tra i più importanti artisti veneti, il Museo Archeologico e la Libreria Nazionale Marciana, che ospita molti manoscritti antichi. I vari musei si snodano tutti intorno a Piazza San Marco perciò la visita risulta abbastanza veloce ma anche molto gradevole e interessante. All’interno della visita al Palazzo Ducale si arriva anche ai famosi ‘Piombi’, le celle per i condannati a morte, e si percorre il Ponte dei Sospiri, così chiamato perchè quando i condannati a morte andavano verso il patibolo era l’ultima cosa che vedevano prima di morire e quindi sospiravano. Una foto con lo sfondo del ponte è d’obbligo per ogni turista e sgomitando un po’ con la marea di gruppi presenti riusciamo ad avere il nostro momento di gloria per immortalare il momento. In seguito, ci spostiamo alla sinistra del Palazzo dove sorgono i cosiddetti Giardinetti, ovvero gli ex giardini reali che permettono di riposarsi e rilassarsi dopo essere stati in mezzo a tante persone. Nel tornare verso Piazzale Roma per prendere il pullman, percorriamo tutto il Canal Grande con il vaporetto, un’emozione davvero unica vedere tutti i bellissimi palazzi signorili che vi si affacciano con il tramonto che crea scorci meravigliosi. Tornati in hotel, dal momento che il ristorante attiguo era al completo, decidiamo di farci portare una pizza d’asporto che consumiamo nella hall, seguiti a ruota da un’altra coppia che evidentemente l’aveva pensata come noi.
GIORNO 2
La mattina seguente lasciamo il nostro hotel e ci dirigiamo con i bagagli di nuovo verso Venezia, questa volta per restarci. Abbiamo prenotato un hotel a poco prezzo con, particolare non così ovvio a Venezia, il bagno privato in camera; l’hotel si chiama Locanda Matir e si trova in Campo Santa Margherita, non lontano da Piazza San Marco; l’hotel è senza infamia e senza lode ma alcune cose andrebbero migliorate, come il fatto che solo dopo la prenotazione scopri che alla reception è presente qualcuno solo fino alle 13 e per accedere al vicolo dove si trova c’è un cancello che viene chiuso nel pomeriggio (noi abbiamo dovuto telefonare al proprietario dell’hotel per farci dire come aprirlo essendo sprovvisti della chiave!). Inoltre, come poi scopriremo, nel weekend la piazza sottostante si riempie di giovani che fanno serata e fino alle 2 di notte schiamazzi, urla e musica sono molto frequenti. Lasciati i bagagli in stanza, ci dirigiamo quindi verso la Scuola Grande di San Rocco, una delle tante confraternite che commissionavano nel Rinascimento le opere agli artisti più affermati, come Tintoretto, la vera star in questo luogo: il piano di sopra, infatti, è adornato con delle tele gigantesche dipinte dal pittore ma ciò che lascia estasiati è lo splendido soffitto in legno intarsiato al cui interno sono collocate delle opere grandissime, ovviamente del Tintoretto, che raccontano la Passione di Cristo e altri episodi del Vangelo. Non molto lontano si trova la splendida Basilica dei Frari, la più grande della città, dove si può trovare la splendida tomba del Canova, da lui stesso progettata e realizzata. Da qui rigorosamente a piedi raggiungiamo il Museo di Storia Naturale, ricco di collezioni di animali e insetti, molto interessante come visita per chi ha tempo di uscire dai soliti itinerari turistici.
Nel pomeriggio ci perdiamo per le vie del centro a partire dallo splendido Ponte di Rialto, uno dei simboli di Venezia, che era sotto restauri e che quindi non ci ha permesso di scattare foto indimenticabili. Da qui, attraversando la città, si può raggiungere la zona dell’Arsenale, luogo che oggi ospita il museo della Marina, ma che una volta rappresentava la sede della potenza navale veneziana; qui venivano costruiti i famosi galeoni che monopolizzarono i commerci nel Mediterraneo Orientale per 500 anni. Durante il percorso sono da segnalare alcuni luoghi curiosi come il Ponte delle Tette, così chiamato perchè leggenda vuole che le prostitute calassero i propri seni per richiamare l’attenzione degli uomini che navigavano nel canale sottostante, e la Libreria Acqua Alta, una libreria unica al mondo perchè contiene libri di qualsiasi genere ed epoca, di cui alcuni utilizzati per fare gli scaffali e le scale per raggiungere i loro simili! Non ci rimane molto tempo per vedere altro, perciò sempre con l’immancabile vaporetto ci rechiamo in hotel e la sera mangiamo in un ristorante lì vicino, La Dona Onesta, una tipica trattoria veneziana dal cibo buonissimo e le porzioni abbondanti: consiglio come antipasto la polenta con schie (gamberetti piccolissimi) e moscardini, una vera bontà da leccarsi i baffi!
GIORNO 3
Per l’ultimo giorno a Venezia non ci rimane molto da vedere dall’interno; entriamo infatti solo nelle Gallerie dell’Accademia, museo che racconta la storia della pittura veneta dal 1200 all’Ottocento. In seguito ci dirigiamo verso la Basilica di Santa Maria della Salute, eretta per ringraziare la Madonna per aver scacciato via la peste alla metà del Seicento. La chiesa si trova sulla punta di una delle isole che compongono la laguna, la Punta della Dogana, luogo da dove le navi ricevevano il permesso per accedere alla laguna stessa; questo luogo è oggi l’ideale per scattare foto panoramiche ed è perciò molto visitata da turisti e documentaristi (persino Alberto Angela è partito da qui per raccontare Venezia in una delle puntate del suo programma). Ci manca ancora qualche ora prima di dover prendere il treno che ci riporterà a casa, così optiamo per una gita nell’isola di Murano, famosa in tutto il mondo per la lavorazione del vetro. Dopo circa un’ora di vaporetto raggiungiamo l’isola e subito veniamo catapultati all’interno di una di queste botteghe in cui assistiamo alla lavorazione di un bicchiere, dalla fusione del vetro alla sua decorazione; l’isola è piena di negozi che vendono prodotti vitrei ed è il principale motivo per cui è così frequentata, anche perchè oltre alle botteghe e al duomo non c’è molto altro da scoprire e visitare.
È giunta ormai l’ora di tornare a Venezia e di partire verso casa; lasciamo questa città magnifica con la luce del tramonto e siamo molto tristi per non poterci restare di più… Venezia è proprio una città unica al mondo e devo dire che tra tutti i viaggi che finora ho fatto è quello che mi è rimasto impresso di più: a Venezia ho lasciato il cuore e penso di non essere l’unico a pensarla così.