Esco a fare due passi in città: Vercelli
Partiamo per questo giro in città dalla stazione di Vercelli, seguendo “il percorso della rana”…cos’è ? È un itinerario ideato dal Lions Club di Vercelli, che indica i maggiori punti di interesse tramite placchette in bronzo, con raffigurante una rana ed un numero, distribuite sui marciapiedi della città… Quindi un occhio al terreno ed uno al cielo… Iniziamo dalla prima cosa che notiamo… (Nr. 1) la basilica di Sant’Andrea in faccia alla stazione,siamo su via G. Ferraris. Questa basilica è il simbolo di Vercelli, datata 1200 circa, ed è un esempio di fusione tra stile romanico e gotico. Antistante la basilica, piastrina/rana (no.2), vi è il cosiddetto Salone Dugentesco, l’interno conserva un bell’affresco del sec. XVI. Proseguendo lungo via G. Ferraris, incontriamo il polo espositivo ARCA, che ospita iniziative culturali di alto livello all’interno dell’antica chiesa di San Marco (nr. 3). Cammina, cammina si arriva in piazza Cavour…prendiamoci un caffè! Se la giornata è bella, si può optare per uno dei bar/dehor ammirando la bellezza di questa piazza, io preferisco prendermi questa pausa presso il bar posto sopra alla libreria Mondadori, lo trovo particolare, carino.
Dopo questa piacevole pausa in piazza o tra la cultura stampata continuiamo lungo via Cavour, attraversiamo la via dello “struscio” (corso libertà, l’antica strada che collegava le due grandi vie di comunicazione per Torino e Milano, ora principale arteria commerciale di Vercelli) e giungiamo alla chiesa di San Paolo, sec. XIII (nr. 4) ed un po’ più in giù… scorgiamo la torre Vialardi unica sopravvissuta del palazzo della fam. Vialardi (nr.5).
Giriamo attorno all’isolato, in via Cagna, e dopo la chiesa di San Cristoforo (nr. 6) del 1515, la quale vanta splendidi capolavori di Gaudenzio Ferrari, è la chiesa di San Lorenzo, una delle più antiche parrocchie di Vercelli; torniamo in piazza Cavour per entrare nell’antico Broletto (nr.9), un salto nel medioevo, una dolcissima piazzetta in pendenza verso il centro, dove vi è una fontana.
Uscendo dalla parte opposta, incontriamo la Sinagoga in stile arabo-moresco, con la sua facciata in arenarie bianche e grigio-azzurre; e siamo al (nr. 10), ossia a metà del nostro percorso. Lasciandoci la Sinagoga alle spalle, lungo via Foa, incontriamo la chiesa di San Giuliano (nr.11), ma la mia attenzione viene catturata da casa Centoris (nr.12) famosa per l’eleganza del suo cortile. Anche la zona attorno al palazzo ha il suo fascino, con il suo vicolo, conosciuto in passato come la “contrada degli spazzacamini”. Ora siamo in piazza Tizzoni dove c’è casa Tizzoni, naturalmente, (nr.13) con la sua torre, siamo nel 500. Finalmente eccoci giunti al mio numero preferito, il museo Borgogna (nr. 14). E’ la seconda pinacoteca del Piemonte coma qualità e quantità di opere, dopo la galleria Sabauda di Torino. Devo aggiungere altro? Va visitata.
Ma in questo girovagare, o meglio “saltare”, in città, quando si mangia? Direi che dopo il museo, il nostro cervello necessità di sostanze nutrizionali, allora torniamo in Corso libertà (la via dello struscio) per cercare un bivacco. Consiglio la pizzeria Pupetta, locale carino, pizza buona! Oppure, se desiderate piatti del territorio, ristorante vecchia Brenta, dove si trova? Guardando in faccia la statua di Cavour nell’omonima piazza, si deve prendere il vicolo alla sua destra! Se vi capita di passare di qua tra agosto e settembre, siete nel bel mezzo delle tre sagre più importanti per gustare i piatti della tradizione locale, quello della panissa (riso con fagioli e salsiccia), della rana e dell’agnolotto (quadratino di pasta ripieno di carne). Pancia piena, mente lucida… si riparte!
Dunque, eravamo al museo Borgogna, si va in direzione castello Visconteo (nr.15), che fu residenza sabauda. In età Napoleonica fu utilizzato come alloggiamento militare, nel 1832 fu adattato a carcere e dal 1838 a tribunale. Prendiamo via Carducci per arrivare al museo Camillo Leone (nr.16). Se siete interessati al Neolitico, Paleolitico, età del bronzo e ferro, oggetti egiziani, romani, etruschi…questo è il museo che fa per voi. A pochi metri dal museo Leone vi è il teatro civico (nr.17), sede di importanti stagioni teatrali, operistiche e concertistiche. Ora ci troviamo in via monte di pietà, arriviamo fino al palazzo Arcivescovile museo del tesoro del duomo (nr. 18), visitabile in particolari occasioni; all’interno vi è un appartamento Savoia, ma soprattutto qui ha sede, al pianterreno, il museo del tesoro del duomo. Sicuramente avrete notato l’imponente cattedrale di Sant’Eusebio, (nr.19), con la sua facciata barocca settecentesca. All’interno vi è la cappella del beato Amedeo (1682-85) dove vi è l’urna con le spoglie di Amedeo IX di Savoia. Nei pressi della chiesa, si trova, il seminario Arcivescovile, il nostro ultimo numero (nr.20) di questo… SALTO NELL’ARTE! In questo racconto, ho menzionato solo alcuni cenni storici dei punti toccati, per non annoiare, ma vi assicuro che ogni numero sfiorato racchiude molta arte, storia, curiosità… tutta da leggere e scoprire.